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24 risposte
Posso mantenere un buon rapporto con un ragazzo con il quale ho avuto un "flirt" che si è concluso perchè lui impegnato e io non volevo fare l'amante. C'é però molta stima e rispetto tra noi due, ci troviamo spesso a parlare di lavoro e di altro, è sbagliato? Esiste una sorta di amicizia che si può mantenere? è irrispettoso da parte mia volerlo, irrispettoso nei confronti della compagna?
Dott.ssa Virginia Flori
Psicologo, Psicologo clinico
Montecatini-Terme
Buongiorno,
capisco bene il suo dubbio e penso che sia una domanda che in molti si pongono in situazioni simili. Quando si crea un legame con una persona, anche se breve o non vissuto pienamente, non è facile semplicemente “cancellarlo”, soprattutto se resta comunque una stima profonda e un dialogo che funziona.
Voler mantenere un rapporto non è sbagliato in sé, ma può essere utile chiedersi che tipo di legame si sta cercando. A volte, anche senza volerlo, si possono alimentare aspettative o confusione, soprattutto se i confini non sono del tutto chiari per entrambe le parti.
Inoltre, è anche comprensibile interrogarsi sul rispetto nei confronti della compagna del ragazzo. Se lei si pone la domanda, è già un segno di sensibilità: non sta mancando di rispetto, ma si sta interrogando su cosa è giusto per sé e per gli altri. Viste le premesse, una forma di amicizia potrebbe esistere, ma solo se entrambi siete sinceri con voi stessi e con l’altro su ciò che sentite, e soprattutto se non rischia di farle del male o di tenerla in una situazione ambigua.

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Dott.ssa Sonia Zangarini
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno,
la sua domanda è molto sentita e dimostra grande sensibilità verso se stessa, verso l’altro e verso le persone coinvolte. Non c’è nulla di “sbagliato” nel voler mantenere un buon rapporto con qualcuno con cui si è condiviso qualcosa di speciale, soprattutto se alla base ci sono stima, rispetto e valori chiari.

Ciò che fa la differenza non è l’etichetta (“amicizia” o “flirt”), ma la qualità della relazione attuale: se oggi vi relazionate in modo trasparente, senza ambiguità, senza aspettative nascoste o ferite irrisolte, allora è possibile che si stia costruendo un legame sincero.

Al tempo stesso, è importante domandarsi: cosa mi spinge a voler mantenere questo legame? È solo affetto e rispetto reciproco, o c’è ancora una parte di me che spera in qualcosa di più? E soprattutto: questa relazione, così com’è ora, mi fa bene o mi tiene in una zona sospesa?

Non si tratta di giusto o sbagliato in assoluto, ma di coerenza con i propri bisogni profondi e con il rispetto di sé e degli altri. Se queste domande risuonano, parlarne in uno spazio protetto può aiutare a fare chiarezza con maggiore serenità.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sonia Zangarini
Psicologa / Counselor
Ciao, grazie per la condivisione.
Mi colpisce come il rispetto sia un tema centrale nelle tue parole: rispetto per te stessa, per la persona con cui hai avuto un flirt e anche per la relazione che lui vive attualmente.
Desiderare un'amicizia dopo un coinvolgimento emotivo non è affatto sbagliato, ma è importante che tra voi ci siano dei confini chiari. Serve che l'attrazione sia davvero superata o comunque gestita in modo maturo da entrambi.
Allo stesso tempo, è fondamentale che tu sia onesta con te stessa: chiederti cosa provi davvero, che ruolo ha oggi questo legame nella tua vita e se ti fa stare bene così com’è.
È importante ricordare che non sei tu la responsabile dell’equilibrio della loro relazione: quella responsabilità appartiene a lui e alla sua compagna. Il tuo compito è solo quello di essere chiara con te stessa e agire nel rispetto dei tuoi valori.

Un saluto
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
La situazione che descrivi è complessa e tocca corde profonde legate ai sentimenti, ai valori personali e al rispetto reciproco. È comprensibile che, nonostante il "flirt" si sia concluso, tu possa sentire ancora un legame, soprattutto se c'è stima, rispetto e interessi comuni che vi portano a confrontarvi su lavoro e altro.

Mantenere un buon rapporto può essere possibile, ma richiede consapevolezza e confini chiari. Se da parte tua non ci sono più aspettative affettive o romantiche, e se il rapporto è vissuto con trasparenza, potrebbe esistere una forma di amicizia sincera e rispettosa. Tuttavia, è importante anche considerare l’equilibrio dell’altra relazione coinvolta: chiedersi se la tua presenza potrebbe creare disagio o ambiguità nella coppia, e se tu stessa ti senti pienamente serena in questa dinamica.

Voler mantenere un legame non è di per sé irrispettoso, ma è fondamentale essere onesti con sé stessi e valutare se ci sono ancora emozioni irrisolte. Solo con questa consapevolezza si può costruire un rapporto davvero sano, che non faccia male a nessuno.

Per comprendere meglio ciò che provi e valutare come muoverti, può essere molto utile e consigliato approfondire la questione con uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa








Non è necessariamente sbagliato voler mantenere un rapporto cordiale e basato sulla stima, ma è importante essere onesti con sé stessi: se c'è ancora coinvolgimento emotivo o speranza, questo legame può diventare fonte di sofferenza. Il rispetto verso la compagna dipende dai confini che vengono mantenuti: se il rapporto è trasparente, non ambiguo e non invade lo spazio della relazione di lui, può esistere una forma di amicizia, ma serve molta chiarezza interiore e coerenza.
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, non esiste una ricetta stabilta sulle questioni affettive sentimentali. Una cosa che mi viene da dire è che se la sua compagna è a conoscenza della vostra amicizia e chi è lei e lo accetta allora non vedo il problema. Se non lo è (a conoscenza) allora ritorna voi la necessità di capire bene le basi fondanti della vostra amicizia in questo momento. Quando si è avuto un rapporto intimo una è difficile annullarlo completamente, magari un certo interesse permane, o in tutte e due o anche in uno solo dei due. se ne sente il bisogno si può approfondire con qualche colloqio. a disposizione.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Capisco profondamente il suo stato d’animo e le domande che si sta ponendo; sono quesiti delicati che toccano corde emotive importanti, e apprezzo molto la sua sincerità nel condividerli. Mi sembra che lei stia riflettendo con grande rispetto e attenzione sia verso se stessa sia verso gli altri coinvolti. La situazione che descrive è complessa, e il fatto che lei si interroghi sul significato dei suoi comportamenti e sulle possibili conseguenze denota una notevole consapevolezza e sensibilità. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è utile osservare e comprendere i pensieri che sta facendo in merito alla relazione con questa persona, e le emozioni che tali pensieri le suscitano. Si sta chiedendo se sia sbagliato mantenere un rapporto di stima e dialogo con questo ragazzo, proprio perché è consapevole del suo attuale legame con un’altra persona. È importante partire dal presupposto che non esiste una risposta universalmente valida a questa domanda: ciò che conta davvero è che lei possa chiarire dentro di sé quali siano i suoi valori e obiettivi in questa relazione e quale sia l’intenzione alla base del mantenere questo legame. Se tra voi c’è rispetto reciproco e se le conversazioni si svolgono in un clima di trasparenza e correttezza, non è necessariamente irrispettoso coltivare un rapporto di stima e di amicizia. L’amicizia, anche tra persone che in passato hanno condiviso un momento di attrazione o un "flirt", può esistere e può essere autentica, a patto che entrambi si pongano con chiarezza di intenti e con un confine ben definito rispetto al ruolo che desiderano avere nella vita dell’altro. È proprio l’intenzione e il modo con cui si porta avanti questo legame che fa la differenza. Se lei sente che questo rapporto non le crea sofferenza, non alimenta speranze nascoste e non invade lo spazio della relazione che quest’uomo ha con la sua compagna, allora può essere un legame rispettoso. Si chieda: cosa desidero davvero da questo rapporto? Riesco a starci dentro serenamente o mi trovo a provare emozioni che mi confondono o mi fanno soffrire? Riesco a rispettare i confini della sua attuale relazione? Queste riflessioni possono aiutarla a orientarsi. Dal punto di vista della compagna di lui, è naturale che lei si ponga la questione del rispetto, ma ciò che davvero conta è l’onestà emotiva e comportamentale che lei mantiene nei confronti di se stessa e del rapporto che sceglie di avere con lui. In conclusione, non è sbagliato voler mantenere un’amicizia o un rapporto di stima, se questo è improntato alla sincerità e al rispetto dei limiti che la situazione richiede. L’importante è che lei si senta serena nelle scelte che fa e che queste siano in linea con i suoi valori e con il rispetto verso tutte le persone coinvolte. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, come mai pensa che sia possibile un'amicizia? Questo "flirt"fino a che punto è arrivato? Se lei nutre un'attrazione sessuale o vorrebbe essere la sua compagna, il mantenere una relazione di amicizia sarebbe solo dannoso poiché non esprimerebbe i suoi reali sentimenti, che sarebbero messi da parte solo per mantenere una sorta di vicinanza verso questo ragazzo. Rifletta sui suoi reali sentimenti e comprenda se è il caso di esternarli a lui con rispetto e di conseguenza decidere se avvicinarsi a lui ma non come amica o allontanarsi da lui. Questo non significa che non possiate continuare ad essere dei buoni colleghi.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buongiorno,
non credo si possa definire "irrispettoso".
Il punto da monitorare è che aspettative, interessi, desideri ecc rimangano nel confine relazionale che accordate, evitando "film mentali" o desideri che un giorno succederà qualcosa di differente.
Questo lo premetto, perchè vedo accadere spesso.
Saluti
Dott.ssa Arianna Moroni
Psicoterapeuta, Psicologo
Trieste
Gent. Utente, grazie per la condivisione. Leggo dalle sue parole che ha desiderio di gestire con rispetto una situazione complessa. Mantenere un rapporto con una persona con cui c'è stata una connessione può essere possibile, ma è importante chiedersi con sincerità quale sia l’intenzione profonda, se c’è spazio reale per un legame amicale privo di ambiguità e se questa relazione le fa bene nel presente. Il rispetto non sta tanto nel desiderio in sé, ma in come questo rapporto viene gestito, con chiarezza verso sé stessi e verso gli altri coinvolti. Cordialmente, AM
Dott.ssa Alessandra Barcella
Psicologo, Psicologo clinico
Gorlago
Buongiorno,
capisco i suoi dubbi, legittimi e profondi. Mantenere un buon rapporto con una persona con cui c’è stata una connessione può essere possibile, soprattutto se basato su stima e rispetto reciproco. Tuttavia, è importante chiedersi se questa relazione, pur solo amichevole, è davvero sostenibile per entrambi e rispettosa dei confini attuali, anche nei confronti della partner di lui.

Ogni situazione ha le sue sfumature e meriterebbe un approfondimento per capire cosa è davvero giusto per sé, senza rinunciare alla propria integrità. Se lo desidera, sono disponibile ad accompagnarla in questa riflessione.

Un caro saluto,
A.B.
Dott. Leonardo Liberati
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Proviamo a fare un esercizio paradossale: e se fosse completamente sbagliato, davvero sbagliato, che effetto le farebbe? Che cosa succederebbe dentro di lei?
Ecco, forse è questo il punto più interessante: non tanto la correttezza dell’azione, quanto ciò che significherebbe per lei essere in errore. Chi diventerebbe lei, se davvero stesse facendo qualcosa di non giusto?
Sarebbe in grado di tollerarlo? Di convivere con un desiderio che non rientra perfettamente nei margini della correttezza?

Perché quando mi parla di questa relazione passata, chiusa formalmente ma non completamente estinta dal punto di vista emotivo, sta nominando qualcosa che è rimasto – anche se più indietro, anche se latente.
È come se ci fosse ancora una forma di attrazione, di stima, di legame, che non si può più vivere pienamente ma che non si riesce neppure a liquidare.
E la domanda forse non è se si può o non si può mantenere un'amicizia con questa persona, ma quanto riesce a sostenere questa terra di mezzo:
una situazione in cui non c'è più quello che c'era, ma non c'è nemmeno il vuoto.

E qui entra in gioco anche la sua sensibilità etica: lei si preoccupa della compagna di lui, si mette nei panni degli altri, vuole essere giusta. E questo è molto bello, ma anche molto rischioso, perché rischia di allontanarla da sé, dai propri bisogni, dalle proprie domande più autentiche.

Quindi, da un lato, c’è la questione del giusto e dello sbagliato: cosa comporta per lei sbagliare? Che immagine di sé è in gioco?
Dall’altro c’è il tema del desiderio non realizzato, del legame che rimane lì – come un elefante nella stanza: non fa rumore, ma c’è.
Può essere trasformato, ridimensionato, lasciato vivere in altra forma? Oppure resterà sempre qualcosa di pesante, come del piombo in tasca?

Queste mi sembrano, più ancora del “giusto e sbagliato”, le vere domande in gioco.
Gentile. Quello che sta raccontando tocca un tema molto delicato e umano, che riguarda i legami affettivi, i confini e il rispetto per sé e per gli altri.
Prima di tutto, ci tengo a sottolineare che non c'è nulla di sbagliato nel desiderare di mantenere un rapporto fondato su stima e rispetto, anche se in passato c’è stato un coinvolgimento più intimo o ambiguo. Il punto centrale, piuttosto, è chiedersi: che tipo di rapporto è oggi? Quali confini esistono e, soprattutto, se vengono rispettati da entrambe le parti.
Ha fatto una scelta molto chiara nel momento in cui ha deciso di non voler assumere il ruolo "dell’amante”. Questo è un atto che rivela rispetto per se stessa, per i suoi valori e anche per la situazione dell’altra persona. Ha evitato una dinamica che avrebbe potuto farle del male o compromettere l'immagine che lei ha di sé.
Il fatto che oggi vi ritroviate a parlare, anche di lavoro o di altro, e che ci sia stima reciproca, non è di per sé un problema, a patto che ci sia una reale chiarezza tra voi. La domanda importante diventa: questo scambio è davvero privo di ambiguità? La fa stare bene o desidera altro, qualcosa in più?
Inoltre, si sta domandando se sta mancando di rispetto nei confronti della compagna di questo ragazzo. Ciò che lei può fare è chiedersi se il suo desiderio sia quello di mantenere un legame sincero, senza aspettative sentimentali e senza cadere in dinamiche ambigue. Il rispetto nei confronti della relazione appartiene al ragazzo, è una sua responsabilità, non appartiene a lei.
Infine, le direi che sì, una forma di amicizia può esistere anche dopo un "quasi qualcosa", ma solo se entrambi avete fatto chiarezza dentro di voi. L’amicizia richiede autenticità, confini chiari e la capacità di stare nel presente, senza alimentare attese o nostalgie del passato.
Dott.ssa Eleonora Liguori
Psicologo, Professional counselor, Psicologo clinico
Roma
Quando ci si trova a mantenere un rapporto di amicizia con qualcuno con cui c’è stato un coinvolgimento, soprattutto se questa persona è impegnata, è naturale chiedersi quali siano i confini, i limiti e le implicazioni di questo legame. È un equilibrio sottile, che richiede attenzione e una buona dose di onestà verso se stessa. Più che cercare una risposta netta, le suggerirei di porsi un’altra domanda: perché sente il bisogno di restare in contatto con lui? Cosa rappresenta per lei oggi questa amicizia? La fa sentire bene o, al contrario, la lascia confusa, in sospeso, con la sensazione che qualcosa non sia del tutto chiaro? Spesso si dice “restiamo amici” con l’idea di mantenere un legame, ma sotto sotto può esserci ancora qualcosa che non è stato completamente chiuso: un sentimento, una speranza, una zona ambigua che la trattiene. Questo non è sbagliato in sé, ma è importante esserne consapevoli. Se, ad esempio, una parte di lei spera che lui possa lasciare la sua compagna, o se percepisce che anche lui lasci una porta aperta, allora forse non siete davvero solo amici e questo la espone al rischio di soffrire, di restare bloccata in una situazione che non evolve. Tra le sue parole noto che si è interrogata anche se sia irrispettoso nei confronti della compagna, e questo è sicuramente indice di sensibilità; certamente non si tratta di essere “responsabili” delle scelte altrui, ma di agire in modo coerente con i propri valori. Provi a chiedersi: se fosse lei al posto della compagna, come si sentirebbe? Questa semplice inversione di prospettiva può portare molta chiarezza. Inoltre se questa amicizia la mette a disagio verso se stessa, verso di lui o verso la sua compagna forse è il momento di ascoltare quel disagio e darle valore. In fondo, non esiste una regola universale,ma esiste il suo sentire, il rispetto per se stessa e la capacità di scegliere relazioni in cui si sente serena, sincera e libera.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la domanda che pone è molto profonda, e rivela una notevole sensibilità e senso etico. Non è affatto sbagliato chiedersi se sia possibile mantenere un rapporto rispettoso e sereno con qualcuno con cui si è condiviso un’intimità, anche se di breve durata, soprattutto quando i sentimenti in gioco non sono del tutto spenti o del tutto semplici.

La presenza di stima, rispetto reciproco e un dialogo piacevole, specie in un contesto anche lavorativo, può far pensare che ci sia spazio per un legame diverso da quello romantico. Tuttavia, è importante interrogarsi in modo sincero su alcuni aspetti: cosa desidera veramente lei da questo rapporto? Qual è il confine tra stima e una forma di attaccamento emotivo che rischia di mantenerla in una posizione ambivalente? E, soprattutto, riesce a vivere questo rapporto con serenità, senza rimpianti o attese?

Dal lato della partner ufficiale di lui, non possiamo sapere come percepirebbe questa relazione. Tuttavia, è legittimo e ammirevole che lei si ponga il problema del rispetto nei suoi confronti. Questo è un segno chiaro di maturità affettiva. Di fatto, ciò che rende un legame "sano" o "scorretto" non è tanto la sua etichetta (amicizia, ex flirt, rapporto professionale), quanto l’intenzione e la trasparenza con cui viene vissuto. Se la relazione tra voi è davvero priva di ambiguità, se non esiste da parte di nessuno un secondo fine, e se lui è onesto anche con la sua compagna su questo rapporto, allora si può parlare di una forma di amicizia possibile.

Al contrario, se da parte sua o sua c’è anche solo un vago desiderio che le cose possano cambiare, o che il rapporto possa in qualche modo riaccendersi, allora sarebbe bene riflettere su quanto questa vicinanza le stia facendo davvero bene, o se stia prolungando un legame che, pur senza essere formalmente "amoroso", la tiene ancorata a una dinamica di rinuncia o attesa.

In conclusione, la risposta non è univoca: tutto dipende dalla qualità e dalla chiarezza del legame, dai confini che riuscite a stabilire e dal rispetto non solo per la partner, ma anche per sé stessa e per ciò che desidera veramente.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Gentilissima,
la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Vorrei invitarla a riflettere non tanto sulla possibilità di mantenere un’amicizia con questa persona, ma piuttosto su cosa questa relazione significherebbe per lei. Quali emozioni o sensazioni le porterebbe? Che significato avrebbe per il suo benessere e nella sua quotidianità?
Comprendere cosa potrebbe rappresentare per lei questo rapporto è fondamentale per fare scelte consapevoli. Spesso, dopo un’esperienza sentimentale, il desiderio di amicizia nasce dal bisogno di conservare comunque un "legame" del quale, però, sarebbe opportuno chiarire a se stessi il significato. Le chiedo quindi: questa amicizia le donerebbe serenità e sostegno, oppure potrebbe generare in lei confusione o dubbi?
Resto a disposizione qualora desiderasse approfondire ulteriormente.
Un caro saluto

Dott.ssa Maria Francesca Copani
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buonasera, ognuno conosce i propri limiti e penso sia importante essere sinceri con noi stessi per capire se frequentare questa persona è fattibile in termini di amicizia o rischierebbe di evolvere in altro.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Gentile utente, nulla vieta dopo una frequentazione restare in buoni rapporti e avere dei dialoghi costruttivi e sereni, rispettando contemporaneamente le rispettive situazioni sentimentali. Dott.ssa Valentina Pisciotta
Dott.ssa Gaia Evangelisti
Psicologo, Psicologo clinico
Genzano di Roma
Salve, la sua domanda tocca un punto delicato dove si intrecciano affetti, limiti etici e il desiderio di mantenere connessioni sincere.

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Può esistere un rapporto d’amicizia dopo un flirt interrotto? A mio avviso sì, può esistere, ma dipende da diversi fattori fondamentali. Glieli elenco:
1. I suoi sentimenti sono davvero chiusi? Se lei ha completamente metabolizzato la situazione (nessuna attesa nascosta, nessun desiderio residuo), allora può gestire un rapporto su basi nuove, ma se dentro di lei esiste anche solo una piccola speranza (anche inconscia), non è un'amicizia, è una zona grigia.
2. Lui è davvero chiaro nel suo ruolo? Se da parte sua esiste totale chiarezza che tra voi c’è solo stima reciproca e rispetto, senza alimentare ambiguità o confidenze emotive troppo intime, è più facile che l’amicizia possa essere reale. Ma se lui inconsciamente usa il legame con lei per compensare o riempire vuoti nel suo rapporto ufficiale, è un problema, anche se non è dichiarato.
3. La relazione attuale di lui è stabile e trasparente? Se la sua compagna sa della vostra comunicazione, se non ci sono segreti o cose non dette e lui è davvero trasparente, allora non è lei a mancare di rispetto, ma se lui la tiene “nascosta” in qualche modo (anche solo evitando di nominarla), allora il problema non è suo in partenza, ma lo diventa nel momento in cui partecipa a questa dinamica ambigua.

È sbagliato voler mantenere un buon rapporto? No, non è sbagliato volerlo.
Il desiderio di preservare una relazione basata su stima, dialogo e affinità intellettuale è nobile. Tuttavia, ciò che fa la differenza è l’intenzione reale dietro quel desiderio e il tipo di confine che si stabilisce.
> La domanda più utile che potrebbe farsi è: “Questa relazione è davvero solo un’amicizia, oppure è un prolungamento ‘morbido’ di qualcosa che non si è mai chiuso del tutto?”
È irrispettoso nei confronti della compagna?
La risposta qui è: dipende dal contesto e dal grado di trasparenza.
- Se la vostra comunicazione è saltuaria, legata soprattutto a motivi professionali e mantiene un tono formale o comunque sobrio, non è irrispettosa.
- Ma se vi confidate, vi scambiate battute intime, vi cercate in modo emotivo… allora sì, anche in assenza di malizia, può diventare irrispettoso – soprattutto se lui non è completamente onesto con la sua partner.
Ciò che mi sento di consigliarle è:
- Mettere dei confini chiari nella conversazione: se si accorge che si torna in territori ambigui o troppo personali, freni con gentilezza.
- Non alimentare l’illusione di un’amicizia “diversa”, più speciale di quanto sia realistico. Le “amicizie speciali” con ex flirt sono spesso zone a rischio.
Si chieda: "se io fossi al posto della sua compagna, mi sentirei a mio agio sapendo di questa amicizia?".

Un caro saluto.

Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Letizia Turchetto
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte di Piave
Gentile Utente,
posso cogliere da queste poche righe quanto rilevante sia per lei questo tema. La persona di cui parla e la relazione con lui, comporta per lei confrontarsi con temi importanti, quali i suoi valori, il rispetto per l'altro e per sè stessa. Sono temi di una certa profondità ed è comprensibile la sua necessità di cercare la risposta che sente più utile e vicina al suo sentire.
Il rapporto che vorrebbe mantenere, richiede una certa riflessione da parte di entrambi, ovvero una definizione chiara e condivisa dei confini. Ciò appare possibile nel momento in cui il sentimento reciproco non assume più toni sentimentali, ma si basa su un affetto rispettoso e sincero. Come vede, non si parla di impossibilità, ma in questo caso è centrale in primis volgere lo sguardo nei confronti di sè stessi per capire le proprie emozioni e accogliere con trasparenza il proprio sentire e quello dell'altro.
Potrebbe tornarle utile dedicarsi uno spazio e approfondire questi suoi vissuti con un professionista che la possa accompagnare in questo percorso di conoscenza e di comprensione del suo funzionamento.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto



Dott.ssa Stefania Militello
Psicologo, Psicologo clinico
Sassari
Gentile Utente,
mantenere un rapporto cordiale con una persona con cui c'è stato un coinvolgimento è possibile, soprattutto se c’è chiarezza nei confini e rispetto reciproco. Tuttavia, è importante chiedersi se questa relazione, anche solo amicale, sia davvero neutra per entrambe le parti o se rischia di riattivare aspettative o ambiguità. Considerare anche il rispetto verso la partner attuale di lui è segno di sensibilità emotiva. Non è di per sé “sbagliato”, ma è utile essere onesti con sé stessi sulle reali motivazioni e sui limiti che si è disposti a mantenere. Un caro saluto.
Dott.ssa Angelica Guido
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Car* utent* ,non è sbagliato desiderare di mantenere un legame fondato su stima e rispetto, anche se ha avuto una componente affettiva o fisica. L’amicizia tra due persone che si sono attratte può esistere, ma va gestita con trasparenza, consapevolezza e confini chiari.
Chiederti se sia “irrispettoso” è già segno della tua sensibilità etica. Più che giusto o sbagliato in assoluto, conta che tipo di spazio occupa questo legame oggi nella tua vita e in quella di lui. Se è realmente privo di ambiguità, condiviso e sereno, può essere qualcosa di buono. Se invece genera confusione o sofferenza, allora va riconsiderato.
L’importante è non restare in ruoli ambigui che limitano la tua libertà affettiva, anche se mossi da buone intenzioni.
Dott.ssa Sofia Marcazzan
Psicologo, Psicologo clinico
Legnano
Buonasera
Tendenzialmente si, le direi che la cosa è possibile. Se tra voi c'è solo amicizia non vedo perchè il vostro rapporto dovrebbe diventare irrispettoso per l'altra persona. L'importante è che sia effettivamente un'amicizia, nella pratica, ma soprattutto nella sua mente. Perchè l'idea di "mancanza di rispetto" penso possa farsi spazio solo nel momento in cui vengono a mancare le basi di un'amicizia e se ne insinuano altre...

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