Non riesco ad accettare che la mia ragazza fumi cannabis. Sto con questa ragazza a distanza da circ

24 risposte
Non riesco ad accettare che la mia ragazza fumi cannabis.
Sto con questa ragazza a distanza da circa 9 mesi.
Uno dei primi argomenti usciti é qurllo delle sigarette e delle canne, io ho chiaramente detto che non avrei potuto accettare una dipendenza con le sigarette per tutta la vita ma che non ero contro alle canne se usate occasionalmente, a questo lei ha risposto dicendo che fumava sigarette ogni tanto e che occasionalmente si faceva le canne.
Dopo 3 mesi di relazione é venuto fuori che lei ha una vera e propria dipendenza da nicotina e che fuma ben più che una volta ogni tanto, ma su questo aspetto ci sta lavorando trovando compromessi anche con me e diminuendo da sola perché a detta sua vuole smettere.
Questa cosa ha comunque portato af una perdita di fiducia sull'argomento ma che man mano ho recuperato.
Per quanto riguarda le canne, che sono la cosa dell'argomento che mi da fastidio, premetto che lei organizza feste e l'uso che fa della cannabis è a mio avviso un po' troppo, non è occasionale e basta poiché, durante le feste fa tiri ogni volta che gliela passano, questo significa farli anche da 6/7 canne ,comunque non fumate intere ovviamente ma è fastidioso per me, in più capita che fumi canne anche uscita dall'aula studio con amiche o che le fumi più sere di fila se esce con la cugina.
Premetto che parlo da persona che non ha mai fumato e che sono apertissimo a comprendere meglio la cosa perchè per tutto il resto mi trovo davvero benissimo con lei e il discorso fumo, che sia sigaretta o canna è l'unico problema che abbiamo attualmente
Dott.ssa Giulia Solinas
Psicologo, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
Buongiorno, percepisco, nel suo racconto, una grande preoccupazione data anche dal fatto che il rapporto viene vissuto a distanza e non c'è un viversi la quotidinità in una relazione reale, di vicinanza e di mutualità. Le dipendenze ( tutte) sono delle schiavitù che nel caso di consumo di sostanze ( anche la cannabis è una sostanza psicoattiva per la presenza del THC-9) e influisce sul cervello anche per le normali caratteristiche del prodotto che genera tolleranza e dipendenza. Nel tempo in realtà è facile si presenti un incremento del consumo e un organizzare la prorpia vita intorno all'uso della sostanza ( comportamenti, occasioni ecc). L'esperienza sul campo delle dipendenze ha dimostrato che occore aiutare la persona a divenire consapevole del consumo che incide sopratutto in giovane età suo meccanismi metabolici cerebrale andando a modificare le funzioni fisiolgiche dei mediatori chimici responsabili del nostro umore, impulsività, coazione a ripetere ecc. Credo sia importante magari trovare il modo per passare un tempo insieme e osservare cosa accade nella realtà e aiutare la persona a rivolgersi, se vuole lasciar andare il comportamento, in primis al servizio pubblico che si occupa di dipendenze o rivolgersi ad un professionista che abbia competenza sul campo e possa dare alla persona sostegno e strumenti per affrontare il percorso. Senza un familiare " accompagnatore" sarebbe impossibile. Qui è molto importante andare a verificare quale legame affettivo è realmente presente tras voi e quanto la persona interessata sia cosnapevole di cio che lei osserva.

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Dott.ssa Manuela Locatelli
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Alzano Lombardo
Da quello che racconta emerge quanto questo tema per lei sia fonte di disagio e metta in discussione fiducia ed equilibrio nella relazione. È comprensibile che, pur trovandosi bene con la sua compagna, faccia fatica ad accettare un comportamento che percepisce distante dai propri valori. In questi casi può essere utile esplorare meglio i significati personali che attribuisce all’uso di cannabis e capire come comunicare i propri bisogni nella relazione. Un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarla a chiarire questi aspetti e a gestire le emozioni connesse a questa situazione.
Dott.ssa Manuela Valentini
Psicologo, Psicologo clinico
Melfi
Buongiorno,
La ringrazio per la condivisione qui in piattaforma in cui descrive con grande chiarezza una situazione relazionale che coinvolge aspetti personali, valoriali ed emotivi. È comprensibile che l’uso di cannabis da parte della sua compagna, soprattutto se percepito come frequente, le generi disagio e preoccupazione. Non è la sostanza in sé a creare necessariamente il conflitto, ma il significato che ciascuno le attribuisce e l’impatto che ha sulla relazione e sulla salute. Il fatto che la sua compagna lavori nell’ambito dell’organizzazione di eventi e feste può certamente esporla a contesti in cui l’uso di cannabis è più diffuso o socialmente tollerato. Tuttavia, è importante ricordare che, al di là dell’ambiente lavorativo, l’uso di sostanze rimane sempre una scelta individuale e dovrebbe essere consapevole.
Il fatto che abbia espresso i suoi limiti e che sia disposto a comprendere meglio la situazione dimostra maturità e attenzione non solo al benessere della coppia, ma anche alla salute della sua compagna. In una relazione, il rispetto reciproco e una comunicazione autentica sono fondamentali. Quando uno dei due vive un comportamento dell’altro come destabilizzante, è importante affrontarlo con sincerità, ma anche con ascolto.
La invito a continuare il confronto in modo aperto, cercando di capire se questo comportamento possa essere gestito insieme o se rischia di diventare una fonte costante di tensione e preoccupazione. Un percorso di consulenza psicologica, individuale o di coppia, può offrire uno spazio sicuro per esplorare questi vissuti e approfondire i bisogni emotivi che si celano dietro scelte comportamentali di questo tipo verso una maggiore e fondamentale consapevolezza. In questo modo, è possibile cercare un equilibrio che tuteli il benessere di entrambi.
Resto a disposizione qualora volesse approfondire.

Un cordiale saluto,
Dr.ssa Manuela Valentini
Capisco il suo disagio. La questione della cannabis in una relazione può diventare delicata, soprattutto quando uno dei due non ne fa uso e percepisce un consumo frequente come un problema o una minaccia al legame. Ci sono alcuni aspetti importanti da considerare, Innanzitutto, va riconosciuto che la sua ragazza sembra avere un comportamento che lei percepisce come dipendenza o abuso. Questo può generare preoccupazione, sensazione di perdita di controllo e disagio emotivo, soprattutto se lei non ha mai fatto uso di sostanze. È naturale sentirsi a disagio in questi casi.
Dall’altro lato, lei stessa ha già provato a stabilire confini e dialogare sulla questione, e questo è fondamentale. Le differenze di stile di vita, abitudini e atteggiamenti verso le sostanze possono essere gestite se ci sono trasparenza, rispetto reciproco e disponibilità a trovare compromessi. Ad esempio, si possono concordare modalità o limiti condivisi (frequenza, contesti sociali, uso privato vs feste), così da ridurre il suo senso di disagio senza imporre scelte drastiche che l’altra potrebbe percepire come controllo o giudizio.
È utile anche riflettere su ciò che sente lei, quanto il consumo di cannabis è un “limite invalicabile” per la sua serenità e quanto invece potrebbe gestirlo con regole chiare, dialogo aperto e rispetto reciproco. A volte, accettare una differenza senza sentirsi costantemente in conflitto richiede chiarire le proprie priorità e valori.
Pertanto, continuare a parlare apertamente, stabilire confini chiari, essere onesti su ciò che si è disposti a tollerare e, se necessario, valutare il sostegno di un esperto in relazioni o psicologo di coppia per trovare strategie che riducano il conflitto e rafforzino il rapporto.
Un caro saluto
Dott. Simone Ciuffi
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Sambuceto
Salve, capisco ciò che riporta ed è importante, per lei, che sappia qual è il limite di accettabilità riguardo ad ogni argomento che, in questo caso riguarda il fumo.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco bene la tua difficoltà: da quello che scrivi, la relazione funziona e c’è molto affetto, ma l’uso di cannabis e sigarette per te è un punto delicato che tocca fiducia, valori e prospettive future.

Ci sono alcuni aspetti importanti:
• Non siete “sbagliati” l’uno per l’altra, ma avete un bisogno diverso rispetto a questo tema. Tu senti che non riusciresti a vivere serenamente accanto a una persona che fa uso frequente di cannabis; lei, almeno per ora, sembra non viverlo come un problema e non mostra lo stesso bisogno di limitarlo.
• La fiducia è stata messa alla prova: prima con le sigarette, poi con la cannabis. Anche se lei sta cercando di ridurre le sigarette, il fatto che la verità sia emersa a più riprese ti fa sentire insicuro.
• Il punto non è giudicare il fumo in sé, ma come ti fa stare: tu avverti fastidio, forse preoccupazione, e senti che può intaccare la qualità della vostra relazione.

Ti suggerisco un paio di passi concreti:
1. Parlane con lei in modo diretto e calmo: non come accusa, ma come espressione di ciò che senti (“Mi fa stare a disagio sapere che fumi così spesso, anche se capisco che per te non sia un problema”).
2. Chiarisci i tuoi limiti: è importante capire fin dove riesci a tollerare e dove invece senti che questo compromette il tuo benessere.
3. Valutate insieme se ci può essere un compromesso realistico: non il “fumare zero da domani”, ma un impegno concreto e verificabile che tenga conto anche del tuo bisogno.
4. Ascolta la sua posizione: se per lei fumare è qualcosa che non vuole cambiare, allora il nodo diventa: sei disposto ad accettare questo aspetto di lei oppure no?

Le relazioni non si basano sul trovare qualcuno identico a noi, ma sul capire se le differenze sono sostenibili senza sentirci costantemente feriti o in conflitto. La domanda che ti invito a farti è: quanto questo tema pesa rispetto a tutto il resto di buono che c’è tra voi? E se il peso continuerà a crescere, sei pronto ad affrontare la possibilità di una scelta difficile?

Dott.ssa De Pretto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Buongiorno, la tua situazione evidenzia un conflitto di valori molto comune nelle relazioni di coppia, complicato da elementi di comunicazione (non trasparente) e aspettative disattese.

Innanzitutto, emerge una questione di onestà comunicativa: la tua partner ha inizialmente minimizzato sia l'uso di sigarette che di cannabis, creando una frattura nella fiducia reciproca. Questo aspetto va oltre il semplice consumo di sostanze e tocca la capacità di essere autentici nella relazione.

Dal punto di vista del consumo di cannabis, quello che descrivi (6-7 tiri durante le feste, uso frequente in contesti sociali e ricreativi) è effettivamente un pattern che va oltre l'uso "occasionale" concordato inizialmente.
Non si tratta necessariamente di dipendenza, ma di un uso ricreazionale regolare che per lei rappresenta una modalità di socializzazione e gestione del tempo libero.

Il tuo disagio è comprensibile e legittimo. Spesso chi non usa sostanze fatica a comprendere il ruolo che queste possono avere nella vita sociale e nella regolazione emotiva altrui. La cannabis, per molti giovani adulti, rappresenta una forma di rilassamento sociale, simile all'alcol per altri.

Tuttavia, la questione centrale NON E' stabilire chi ha ragione, ma se riuscite a trovare un terreno comune che rispetti i bisogni e i valori di entrambi. La tua apertura a "comprendere meglio" è un atteggiamento costruttivo che suggerisce possibilità di crescita nella relazione.

Io ti suggerisco un percorso di coppia focalizzato sulla comunicazione autentica e sulla negoziazione dei valori condivisi in cui potreste esplorare le emozioni sottostanti (per lei forse il controllo, per lei forse la libertà) e sviluppare strategie per gestire questi temi senza compromettere l'intimità. Un approccio Voice Dialogue potrebbe aiutarvi a comprendere le "parti" di ciascuno che reagiscono a questi comportamenti, facilitando un dialogo più profondo e meno giudicante. Cordiali saluti,
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la sua condivisione mette bene in luce quanto possa essere complesso vivere una relazione in cui emergono differenze importanti nello stile di vita e nei valori personali. Lei descrive una forte sintonia con la sua compagna, ma al tempo stesso un punto di frizione significativo legato all’uso di cannabis e al fumo in generale. È comprensibile che questa discrepanza generi in lei disagio e faccia nascere dubbi, perché tocca aspetti legati alla fiducia, alla compatibilità a lungo termine e anche alla propria visione di salute e benessere.

È importante distinguere ciò che appartiene al comportamento della sua ragazza da ciò che appartiene alle sue reazioni interiori. Se da un lato lei riconosce che la sua compagna sta cercando di ridurre il consumo di sigarette, dall’altro sottolinea che il consumo di cannabis rimane per lei un elemento disturbante, soprattutto perché non appare più come un’abitudine sporadica ma piuttosto come un rituale frequente. Questa percezione di incoerenza rispetto a quanto inizialmente concordato può alimentare una perdita di fiducia e una sensazione di disallineamento.

Le relazioni si fondano su un equilibrio tra accettazione dell’altro e tutela dei propri limiti. Non si tratta quindi di giudicare la sua compagna, ma di comprendere fino a che punto per lei sia tollerabile convivere con questa abitudine e in che misura possa integrarla nella relazione senza sentirsi in conflitto con se stesso. È altrettanto utile chiedersi se dietro al fastidio vi sia soltanto la questione dell’uso della sostanza o anche un timore più ampio, legato alla stabilità del rapporto o alla fiducia reciproca.

La chiarezza con se stesso, in questo senso, è fondamentale. Parlare apertamente con la sua compagna, senza entrare in dinamiche accusatorie ma spiegando come lei si sente di fronte a questi comportamenti, può aiutarla a capire se ci siano margini di cambiamento da parte sua e se vi sia un reale terreno comune su cui costruire. Allo stesso tempo, sarà importante per lei definire i propri confini: cosa è disposto ad accettare e cosa no.

La relazione potrà crescere solo se entrambi riuscirete a trovare un equilibrio rispettoso, in cui né lei si senta costretto a tollerare ciò che non riesce ad accettare, né la sua compagna viva la percezione di essere continuamente giudicata o limitata.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Quello che descrive non è soltanto un disaccordo sul comportamento della sua compagna, ma tocca in realtà il modo in cui lei dà senso alla relazione e a ciò che per lei significa fiducia e coerenza. È naturale che l’uso di sostanze, soprattutto se vissuto con leggerezza dall’altro, possa entrare in contrasto con il suo bisogno di sentirsi in una relazione chiara, affidabile e rispettosa dei valori che sente importanti.
La difficoltà che sperimenta non riguarda solo la cannabis in sé, ma anche la percezione che tra ciò che vi eravate detti all’inizio e ciò che ha scoperto dopo vi sia una distanza. Questa discrepanza genera in lei il vissuto di perdita di fiducia, che pesa più dell’atto in sé. Ogni relazione, infatti, non si fonda solo su gesti concreti, ma sul significato che ciascuno attribuisce a quei gesti: per lei il fumo evoca il rischio di dipendenza e di mancanza di controllo, mentre per la sua compagna può rappresentare un’abitudine sociale, un modo di stare con gli altri.
Più che concentrarsi sul giudizio di ciò che è “giusto” o “sbagliato”, può essere utile guardare a come queste differenze si intrecciano con la vostra storia di coppia: quanto spazio sente di avere per essere se stesso senza sentirsi costretto a tollerare ciò che le pesa, e quanto la sua compagna riesce a vivere le proprie abitudini senza percepirle come una minaccia al vostro legame.
Non è una questione di numeri (quante sigarette o quante canne) ma di significato: quanto questi comportamenti incidono sulla sua percezione di affidabilità, sul senso di vicinanza e sulla possibilità di progettare un futuro condiviso. È su questo terreno, più che su quello del “controllo delle quantità”, che può nascere un dialogo autentico tra voi.
Dott.ssa Chiara Milesi
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, da quanto ha condiviso emerge un conflitto interiore tra i sentimenti che prova per la sua ragazza e il disagio legato al suo uso di cannabis e sigarette, soprattutto alla luce dell'immagine iniziale che le aveva trasmesso. La sua sofferenza è comprensibile e riflette un bisogno profondo di coerenza e fiducia nella relazione. Il problema non sembra limitarsi solo al consumo di sostanze, ma riguarda anche una possibile distanza nei valori, nelle priorità e nel modo di vivere il quotidiano. Un percorso psicologico potrebbe offrirle uno spazio utile per esplorare se sta rimanendo fedele a se stesso o se, invece, sta rinunciando a parti importanti di sé pur di mantenere il legame. Inoltre, potrebbe aiutarla a lavorare sul tema della fiducia e a chiarire cosa desidera davvero in una relazione. Resto a disposizione, un caro saluto, Chiara
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anc
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente,
capisco il suo disagio: quando in una relazione emergono differenze rispetto a valori e stili di vita, specialmente su temi delicati come l’uso di sostanze, è naturale sentirsi in difficoltà. Da quello che scrive, la cannabis non rappresenta soltanto un comportamento che non condivide, ma anche un elemento che rischia di minare la fiducia e la serenità del rapporto.
In questi casi può essere utile distinguere due aspetti: da un lato i comportamenti della sua compagna e la loro frequenza, dall’altro i suoi bisogni e limiti personali. È importante chiedersi quanto questo aspetto possa incidere sulla vostra relazione nel lungo periodo e se sia disposto ad accettarlo, considerando che il cambiamento in merito a certi comportamenti può avvenire solo se realmente desiderato dalla persona interessata.
Le consiglio di parlarne apertamente con la sua compagna, cercando un confronto sincero e rispettoso: esprimere cosa prova, quali timori ha e quali limiti sente di non poter oltrepassare può aiutarvi a capire se ci sia un terreno comune su cui costruire il vostro rapporto.
Se il peso della situazione dovesse diventare troppo forte, potrebbe essere utile un percorso di supporto psicologico individuale, per aiutarla a fare chiarezza sui suoi bisogni e sulle sue scelte.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Stefania Militello
Psicologo, Psicologo clinico
Sassari
Gentile Utente,
comprendo bene la sua difficoltà: il tema delle sostanze in una relazione può diventare un punto molto delicato, soprattutto quando tocca valori e limiti personali. Da quanto scrive, non sembra solo una questione di "gusti diversi", ma riguarda fiducia, sincerità e compatibilità nello stile di vita.
Può essere utile parlarne con la sua ragazza in modo aperto: in una relazione sana entrambi i partner dovrebbero poter esprimere i propri bisogni senza sentirsi colpevoli o costretti a cambiare controvoglia.
Se lei sente che l’uso di cannabis rimane un ostacolo significativo, nonostante il resto della relazione funzioni bene, è importante chiedersi se riuscirebbe davvero ad accettarlo nel lungo periodo. Non c’è una risposta giusta o sbagliata: dipende da quanto questa incompatibilità pesa per lei e da quanto la vostra relazione riesce a reggere la differenza. Un caro saluto.
Gent.mo utente,
non c'è dubbio che l'abuso di nicotina e di cannabis sia deleterio per la salute e possa causare patologie se perpetrato nel tempo. Molte persone adottano comportamenti e abitudini che sono dannosi per l'organismo: consumare bevande alcoliche o superalcoliche, mangiare cibo troppo grasso o troppo zuccherato, essere eccessivamente sedentari, eccedere nell'uso di farmaci, oppure fare abuso di sostanze stupefacenti. Pur sapendo che sono tutte abitudini che hanno conseguenze negative, le persone le trovano piacevoli, stimolanti, lenitive, ricompensanti, vantaggiose sul momento (anche sul piano sociale).
Ecco perché le è così difficile intervenire, a patto che sia giusto farlo, sulle azioni della sua partner. La sua ragazza trova il fumo da sigaretta o da cannabis come qualcosa che produce piacere o vantaggio e finché questo valore positivo sarà percepito come prevalente rispetto a tutte le conseguenze dannose del comportamento, continuerà a ricercarlo. Sebbene lei non condivida o disapprovi questa forma di dipendenza, convincere la sua partner a modificare le sue idee sull'argomento può risultare uno sforzo vano. Non solo, ma può portare ulteriore disagio a entrambi: per lei l'aumento della frustrazione per la situazione, per la sua partner l'accumulo di pressioni che riceve sulle sue legittime scelte di condotta.
Capisco che la salute della sua partner le sta molto a cuore, questo le fa onore, ma quello che le consiglio di fare è lasciare andare. Lasciare che lei diventi consapevole che fumare ha più svantaggi che vantaggi, che l'organismo presto le farà sentire gli effetti dannosi del fumo, che quel piacere effimero e transitorio è piccolo rispetto a molte altre attività piacevoli e salutari che può adottare.
Lei può intervenire, invece, molto efficacemente su sé stesso. Innanzitutto, cercando di capire cosa le da' più fastidio del comportamento della sua partner, se è solo premura oppure qualcosa che riguarda il suo benessere psicologico, la sua capacità di gestire la relazione in queste condizione, la sua ambizione di voler controllare o cambiare l'altra persona per un suo vantaggio, magari quello di vedere assecondata la sua opinione.
Il mio consiglio è di provare a essere più tollerante prima di tutto con sé stesso nel riconoscere che questo disagio rispetto al vizio del fumo della sua partner è soprattutto un suo problema. E poi aprire questa tolleranza anche verso la sua ragazza e la sua libertà di scelta.
Ciò non toglie che lei possa esprimere liberamente il suo pensiero e seguire la sua linea di condotta. In questo modo, non assumerà un pericoloso atteggiamento passivo-aggressivo, bensì si metterà nella possibilità di fornire un modello di comportamento virtuoso e ispirare le persone che le sono intorno.
Spero di averla aiutata a rivalutare la situazione con una prospettiva più ampia.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Carolina Berardi
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Gentile utente,
quello che descrive è un conflitto relazionale che nasce da una discrepanza tra i suoi valori personali e i comportamenti dell’altra persona. Non si tratta di giudicare, ma di comprendere cosa è funzionale per lei. Se il consumo di cannabis da parte della sua partner genera disagio, non è perché lei è “troppo sensibile”, ma perché quel comportamento attiva in lei pensieri automatici di incoerenza, imprevedibilità e perdita di fiducia.

La domanda non è “come posso tollerare?”, ma “quanto questo impatta sulla mia serenità?”. Ciò che conta non è “quanto l’altro sbaglia”, ma “quanto ciò che accade è sostenibile per me”.
Se l’uso della cannabis, per frequenza o contesto, attiva pensieri di sfiducia, imprevedibilità o disallineamento, è utile riconoscerlo come un limite personale, non come un difetto.

Le relazioni sane si fondano sulla compatibilità tra ciò che si pensa, ciò che si sente e ciò che si vive. Quando questa compatibilità viene meno, è legittimo fermarsi e riflettere.

La chiarezza con sé stessi è sempre il primo passo verso scelte consapevoli.

Un caro saluto,
Dott.ssa Carolina Berardi
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Capisco la tua difficoltà, perché ciò che stai vivendo tocca un punto molto delicato: il rispetto dei propri valori e dei propri limiti all’interno di una relazione. Quando si entra in coppia, infatti, è normale scontrarsi con abitudini o comportamenti dell’altro che possono non coincidere con i nostri, ma quando si tratta di sostanze (come sigarette e cannabis) il tema diventa ancora più sensibile, perché tocca aspetti legati alla salute, alla fiducia e alla gestione della quotidianità.

Dal tuo racconto emerge che hai già provato a mediare e a comprendere, ma senti comunque disagio e fatica ad accettare alcune abitudini della tua ragazza. È importante ricordare che non c’è giusto o sbagliato in assoluto: se per te il consumo di cannabis rappresenta un limite invalicabile, è legittimo riconoscerlo e comunicarlo chiaramente. Allo stesso tempo, può essere utile provare a distinguere quanto il problema sia legato alla sostanza in sé e quanto invece al vissuto di fiducia, alle aspettative e alla paura di non essere ascoltato nei tuoi bisogni.

In una relazione sana, entrambi dovreste sentirvi rispettati nei vostri valori fondamentali. Se questa abitudine ti pesa al punto da intaccare la serenità del rapporto, è bene parlarne apertamente con lei, senza giudizio ma esprimendo il tuo disagio. Solo così potrete capire insieme se esiste una strada comune o se, al contrario, le differenze sono troppo profonde.

Per approfondire e gestire meglio queste dinamiche, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, capisco bene quanto la situazione che descrive la faccia sentire in conflitto e quanto possa essere difficile convivere con emozioni così contrastanti. Da una parte c’è l’affetto e la forte intesa che prova per la sua ragazza, dall’altra c’è un comportamento che per lei rappresenta un ostacolo importante alla serenità di coppia. È naturale che questo le crei fastidio, preoccupazione e persino una certa frustrazione, perché riguarda qualcosa che tocca i suoi valori, le sue convinzioni personali e anche il senso di fiducia che si costruisce in una relazione. Il fatto che lei senta di non riuscire ad accettare l’uso della cannabis non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in lei, ma piuttosto che ha dei bisogni e dei limiti personali ben precisi. In una relazione sana non si tratta di annullare i propri bisogni per andare incontro all’altro, ma di capire quanto i due mondi possano davvero incontrarsi senza che uno dei due si senta costretto a rinunciare a una parte importante di sé. Dal punto di vista psicologico, è utile distinguere ciò che è sotto il suo controllo da ciò che non lo è: lei non può cambiare direttamente le abitudini della sua ragazza, ma può esprimere con chiarezza e rispetto come queste abitudini la fanno sentire. In altre parole, non può decidere se e quando lei smetterà o ridurrà, ma può decidere come comportarsi di fronte a queste situazioni e quali limiti stabilire per proteggere il proprio benessere. È comprensibile che il fatto di aver scoperto la dipendenza da nicotina dopo alcuni mesi abbia minato la fiducia, perché ha avuto la sensazione che non fosse stata del tutto sincera. Questo probabilmente rende ancora più difficile affrontare il tema della cannabis, poiché porta con sé il timore che ci possano essere altre parti della sua vita che non conosce fino in fondo. In questi casi la comunicazione diventa fondamentale: riuscire a parlare apertamente del problema senza giudicare ma esprimendo i propri vissuti emotivi può aiutare entrambi a capire meglio le rispettive posizioni. Non si tratta di convincere l’altro, ma di mettersi davvero in ascolto reciproco. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale può essere utile anche riflettere su come interpreta i comportamenti della sua ragazza. Per esempio, quando lei fuma durante le feste o con le amiche, tende a viverlo come una minaccia alla relazione o come un segnale di irresponsabilità? Oppure come una semplice abitudine che a lei dà fastidio? Spesso sono i significati che attribuiamo alle azioni degli altri a generare sofferenza, più ancora delle azioni in sé. Lavorare su questi pensieri e riconoscere quali siano frutto di interpretazioni personali e quali invece corrispondano a limiti oggettivi che non è disposto a superare, può aiutarla a fare maggiore chiarezza dentro di sé. Allo stesso tempo, è giusto che lei si conceda di riconoscere i propri limiti. Non c’è nulla di sbagliato nel non voler accettare determinati comportamenti, anche se la persona le piace in tutto il resto. A volte, per quanto ci si possa voler bene, alcune differenze di valori e di stile di vita pesano troppo per poter essere integrate senza creare frustrazione costante. La strada che può percorrere, quindi, non è quella di forzare sé stesso a “sopportare” qualcosa che la fa stare male, ma piuttosto quella di chiarire con sé stesso quanto per lei sia importante questo aspetto e poi comunicarlo in modo chiaro e onesto alla sua ragazza. Se lei sarà disposta a riflettere e magari a ridurre il suo consumo, allora potrà esserci uno spazio di compromesso. Se invece non lo sarà, avrà comunque fatto un passo importante per proteggere il suo benessere, anche se questo comportasse decisioni difficili. Quello che sta vivendo è un momento di scelta importante, che le sta dando la possibilità di capire meglio chi è e cosa desidera in una relazione. Riconoscere questa opportunità, oltre alla fatica che comporta, può aiutarla a non vivere questa difficoltà solo come un ostacolo, ma anche come un momento di crescita personale. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la sua difficoltà è comprensibile, soprattutto perché aveva posto dei confini chiari fin dall’inizio. Sentire che quei limiti non sono stati rispettati può generare sfiducia e disagio, specie in una relazione a distanza dove il controllo diretto viene meno. L’uso della cannabis, anche se non quotidiano, può assumere un significato diverso da persona a persona, ma se per lei rappresenta un ostacolo al benessere di coppia, è legittimo parlarne con sincerità. In psicoterapia umanistica si lavora proprio su questo: trovare il modo di comunicare il proprio sentire senza colpevolizzare l’altro, ma restando fedeli ai propri valori. Se il malessere persiste, un confronto più profondo con uno psicologo psicoterapeuta può aiutarla a fare chiarezza su ciò che è accettabile per lei e cosa no.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Giulia Redondi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, quello che racconti sembra un conflitto che tocca temi molto profondi: da una parte c’è il tuo desiderio di una relazione basata sulla fiducia e sul rispetto dei tuoi valori, dall’altra ci sono i comportamenti della tua ragazza che ti mettono a disagio. Credo sia importante riconoscere che non stai semplicemente parlando del fumo in sé, ma di come ti senti tu davanti a questa parte di lei. Più che chiederti cosa sia giusto o sbagliato fare, potrebbe essere utile dare spazio a queste emozioni: cosa ti fa provare vederla fumare? Che significato/valore attribuisci tu alla cannabis e alle dipendenze? E che immagine di relazione desideri costruire per te stesso? Quale spazio ha il dialogo e, eventualmente, la ricerca del compromesso nella vostra coppia? Partendo da qui, può diventare più chiaro se e come sia possibile incontrarvi, anche negli aspetti divergenti che vi caratterizzano come singoli individui. Ti auguro il meglio! Dott.ssa Giulia Redondi
Dott.ssa Silvia Stevelli
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve,
quando in una relazione compare un comportamento che non riusciamo ad accettare, come nel suo caso, il disagio che ne deriva non riguarda solo la tematica reale (ad esempio il fumo), ma spesso il senso di fiducia, di compatibilità e di visione del futuro che ciascuno porta con sé. È per questo che può diventare un tema così centrale, anche se tutto il resto della relazione sembra funzionare bene. Un passaggio importante è distinguere ciò che appartiene a lei da ciò che appartiene all’altra persona, infatti, non è possibile cambiare le abitudini del partner se non è lei/lui stessa/o a volerlo fare. Quello che invece si può fare è lavorare sulla consapevolezza dei propri limiti e dei propri bisogni, domandandosi che cosa la disturba più profondamente, se la sostanza in sé, la frequenza d’uso, la paura di una dipendenza, o la sensazione di non essere stato del tutto ascoltato?
Comprendere meglio questi vissuti può aiutarla a chiarire se si tratta di qualcosa con cui può convivere, senza tradire sé stesso, o se invece rappresenta un punto di incompatibilità che rischia di pesare sul futuro del rapporto. In questo senso, il lavoro non è tanto cercare di far smettere l’altro, perché un cambiamento autentico può avvenire solo se nasce dal desiderio e dalla scelta personale di chi mette in atto quel comportamento. Quello che invece può fare è lavorare su di sé, cercando di comprendere se lei può restare in quella relazione sentendosi rispettato e in equilibrio con i propri valori, anche in questa situazione.
Buongiorno. Bel problema questo. Oso farle qualche domanda se posso. Se la sua ragazza non dovesse smettere di fumare o farsi le canne o quanto meno diminuire le dosi cosa penserà di fare? Se a livello caratteriale non ha niente che non va e si trova bene e ci vuole restare pensa di riuscire a passare oltre il fatto che fuma? Il tutto sta nel riuscire a capire il suo livello di tolleranza al riguardo. Se il livello di tolleranza è alto, medio, basso o nullo. A seconda del livello saprà esattamente cosa fare e se ne vale la pena o meno restare in questa relazione o lasciar perdere e trovarne un'altra. Ciò che potrei offrirle è un sostegno psicologico se pensa di aver bisogno per affrontare la situazione. Magari ha solo bisogno di alzare il livello di tolleranza. Non si può certo cambiare la natura di una persona. Può sempre lavorare su sé stesso però, più che su come "cambiare" le abitudini della sua ragazza perché dipendono solo da lei. Lei ora può solo farle l'augurio che arriva presto il giorno in cui decide davvero di smettere perché non lo trova più piacevole perché finché continuerà a provare il piacere di farlo difficilmente smette o diminuisce le dosi. Non si faccia insistente con la ragazza più di tanto perché potrebbe rischiare di allontanarla per sempre e se non è ciò che vuole la lasci fare. Nel percorso di sostegno psicologico potremmo capire insieme se la relazione potrebbe trasformarsi in amicizia ad esempio. Parlare faccia a faccia ci servirà a stabilire quale percorso si potrebbe prendere. Aiuta molto parlare ad alta voce e se vuole sono qui a sua disposizione. Può scrivermi quando vuole così fissiamo un appuntamento conoscitivo. Nel frattempo la saluto augurandole una buona domenica.

Dottoressa Angela Atlante
Dott. Luca Fiorona
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buon pomeriggio, mi spiace per la situazione che si è venuta a creare con la sua ragazza.
Per provare ad aiutarla rispetto a questa situazione vorrei invitarla a riflettere su cosa significa per lei se una persona fa uso di cannabis e in questo caso specifico una persona per lei importante. Secondo lei cosa dice di quella persona quello specifico comportamento? Ne conseguono anche delle ricadute sociali su di lei in quanto è il suo ragazzo?
Credo che riflettere sul perché per lei è un problema questo comportamento, ma anche che effetto le ha fatto scoprire che la sua ragazza non ne fa un uso occasionale, possa aiutarla a comprendere meglio i significati che attribuisce a questa situazione e l'effetto che essa genera in lei.
Qualora volesse approfondire queste riflessioni rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buongiorno, è molto bello che la vostra relazione funzioni molto bene e che l'unico problema siano le sue abitudini non salutari. Detto ciò è comprensibile la sua fatica nell'accettare questo, d'altra parte è una "sfida" che dovrà attraversare la sua compagna e quello che può fare è avere pazienza e comprensione standole accanto e proponendosi di aiutarla come può. Nelle coppie è sempre importante collaborare e spesso si viene anche a compromessi perchè è difficile trovare la persona perfettamente uguale a noi e forse non sarebbe neanche giusto. Si domandi se può sorvolare questo argomento, o quantomeno avere pazienza, per continuare a vivere i bei momenti con lei e la vostra relazione in generale. Non tutto è perfetto e forse è il bello della vita.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Jessica Servidio
Psicologo, Psicologo clinico
Pesaro
Salve,
la sua difficoltà è molto comprensibile: ciò che la turba non è il comportamento in sé della sua ragazza, ma la sensazione di perdita di fiducia e di disallineamento valoriale che questo comportamento porta con sé. In una coppia, la fiducia e la coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa diventano fondamentali per sentirsi al sicuro.
Allo stesso tempo, il suo disagio potrebbe non riguardare solo la sostanza, ma anche il significato che attribuisce a quell'attitudine, non sappiamo ancora se nella sua ragazza sia più una questione "ricreativa" o di "automedicazione".
Potrebbe essere utile spostare il dialogo con la sua compagna dal quanto fuma al cosa rappresenta per ciascuno di voi questo tipo di "attaccamento". Parlare a questo livello, più che sui numeri o sulle quantità, può aprire una comprensione più profonda reciproca e chiarire se il legame può sostenere anche le vostre differenze.
Resto a diposizione, Dott.ssa Jessica Servidio

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