Io ed il mio ragazzo (entrambi 30 anni) stiamo insieme da due anni, entrambi vergini, lui non ha mai

24 risposte
Io ed il mio ragazzo (entrambi 30 anni) stiamo insieme da due anni, entrambi vergini, lui non ha mai avuto esperienze in ambito sessuale, io si, ma niente di speciale.
Ultimamente abbiamo avuto una crisi e uno dei problemi riguarda appunto la sfera sessuale.
Lui desidera molto avere un rapporto penetrativo con me perché non ha mai avuto niente del genere in passato e quindi è molto curioso e voglioso di avere differenti esperienze assieme.
In passato abbiamo già provato, ma con scarsi risultati, in quanto io percepivo sempre un forte dolore man mano che la penetrazione si faceva sempre più profonda e abbiamo sempre avuto rapporti orali, o semplicemente con le mani.
Ho trovato solo ora il coraggio di andare dal ginecologo per questo problema (soffro di ansia e non trovavo il coraggio di andare prima) e mi è stato diagnosticato vaginismo.
Quindi si è creata questa situazione di confusione nella sua testa, non sapeva se sarebbe potuto andare avanti così, in quanto lui vuole fortemente fare questo tipo di esperienze.
Quindi non avevo idea se la nostra storia avrebbe avuto futuro o sarebbe finita a breve.
Dopo tanti dubbi e discussioni lui mi ha detto che è disposto ad aspettarmi ancora, ma nonostante questo, mi sento ancora un pò scossa dalla situazione.
Dal mio punto di vista, quando ci si ama davvero, non importa quanto si deve aspettare.
Ho provato a mettermi nei suoi panni, nel senso, ho provato a pensare dal punto di vista di una persona senza esperienze sessuali, ma non riesco a comprenderlo al 100%. Come si può mettere in discussione una relazione per questo? Come già detto c’erano altri problemi, ma questa cosa mi ha davvero segnata.
Le mie ultime due relazioni prima di lui si sono interrotte per problemi legati al sesso (sostanzialmente perché dall’altra parte quest’ultimo era più importante dei sentimenti e a me non andava giù)
Ho paura che anche questa relazione sia un pò diventata come quelle precedenti e questo mi fa molto male perché io sono innamorata e non mi aspettavo questa insicurezza sull’aspettare da parte del mio ragazzo.
Cosa dovrei fare? Sto esagerando con questi pensieri perché sono particolarmente sensibile sull
argomento?
È giusto continuare questa relazione?
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile,
Capisco quanto questa situazione possa essere dolorosa e confusa, soprattutto considerando le sue esperienze passate. Le chiedo: cosa potrebbe significare per lei, in termini di crescita personale e di relazione, affrontare questa sfida insieme al suo compagno, esplorando nuove modalità di intimità che non si limitano alla penetrazione? E se fosse proprio questa difficoltà a offrirle l'opportunità di riscoprire un legame più profondo e significativo, basato su fiducia e pazienza reciproca?
Mi tengo a disposizione per una consulenza.

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi

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Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo, Psicologo clinico
Massa
Quello che stai vivendo è molto complesso ed emotivamente carico, e posso capire perché ti senti scossa e piena di dubbi.
Prima di tutto, è un bene che tu sia riuscita a trovare il coraggio di andare dal ginecologo e ricevere una diagnosi. Avere una risposta chiara può essere il primo passo verso una maggiore serenità e verso il superamento del problema. Il vaginismo è una condizione comune, e affrontarla con il giusto supporto medico e psicologico può fare una grande differenza.
Ora, riguardo alla tua relazione: È comprensibile che il tuo ragazzo, non avendo mai avuto esperienze sessuali penetrative, abbia una forte curiosità e desiderio di esplorare questo aspetto della vostra relazione. Tuttavia, la tua preoccupazione è legittima: quando si ama davvero qualcuno, si cerca di trovare un equilibrio e di affrontare insieme le difficoltà, indipendentemente dal tempo necessario. Anche se il suo desiderio è autentico, sembra che la sua insicurezza possa derivare più dalla paura che il problema non trovi soluzione piuttosto che da una mancanza di amore verso di te. Va detto che la sua disponibilità ad aspettarti è comunque un segnale positivo. Significa che ha fatto un passo indietro, ha riflettuto e ha scelto di non lasciarti sola in questa difficoltà. Chiediti: Questa relazione, nonostante le difficoltà, mi fa sentire amata, accettata e rispettata per come sono? Se la risposta è sì, allora potrebbe valere la pena continuare a lavorare insieme per superare questi ostacoli. Se invece ti senti costantemente sotto pressione o inadeguata, allora potrebbe essere il caso di riflettere più a fondo su cosa desideri davvero per il tuo benessere emotivo e relazionale.
Sono qui per ascoltarti e aiutarti a riflettere, se ti va di parlarne ancora
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
La situazione che descrivi è delicata e tocca aspetti profondi della tua relazione, della tua intimità e delle tue esperienze passate. Il vaginismo è una condizione che può avere un forte impatto emotivo e relazionale, e il fatto che tu abbia trovato il coraggio di affrontarlo con un ginecologo è un passo importante verso il tuo benessere.

È comprensibile che tu ti sente scossa e vulnerabile, soprattutto perché il tema della sessualità ha già influenzato le tue precedenti relazioni. Da un lato, è naturale che il tuo ragazzo abbia il desiderio di vivere determinate esperienze, soprattutto essendo alla sua prima relazione intima; dall'altro, è altrettanto legittimo il tuo bisogno di sentirti rispettata nei tuoi tempi e nei tuoi limiti.

Le differenze nei bisogni e nei tempi all'interno di una coppia sono normali, ma è fondamentale che ci sia un dialogo aperto e sincero, in cui entrambi vi sentiate compresi e rispettati. L'amore non si misura solo nell'attesa, ma anche nella capacità di costruire insieme soluzioni che permettono a entrambi di vivere la relazione in modo soddisfacente.

Per affrontare al meglio questa situazione, potrebbe essere utile un percorso di supporto psicologico e sessuologico, sia per te, per lavorare sulla tua ansia e sul vaginismo, sia per entrambi come coppia, per comprendere meglio le vostre emozioni, i vostri bisogni e trovare insieme un equilibrio.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi a uno specialista.

DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Dott.ssa Susanna Scainelli
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albino
Buongiorno, vista la problematica che le è stata diagnosticata dal ginecologo, per se stessa e quindi indipendentemente dalla relazione in cui si trova, le suggerirei di intraprendere un percorso psicologico con uno specialista sessuologo che possa aiutarla. Dott.ssa Susanna Scainelli
Gentile utente buonasera.
Grazie per aver condiviso questo momento così delicato della sua vita di coppia.
Rispondere alle sue domande finali, soprattutto su ciò che dovrebbe fare o sul fatto che sia giusto continuare la relazione, non è possibile darle una risposta, e non sarebbe corretto farlo dal punto di vista etico.
Una relazione sentimentale si deve poggiare su tanti elementi: l'affetto, il rispetto reciproco, la fiducia, gli interessi comuni, una visione e uno stile di vita condivisibili... e un'intimità piacevole per entrambi. Una buona intimità consente di rispondere a un'esigenza fisiologica importante e consente di dimostrare l'amore per l'altra persona, prendendosi cura del rispettivo piacere. L'intimità non vuol dire solo la penetrazione, anzi, se c'è comune accordo, si può aspettare il momento giusto per avere un rapporto completo (che risponde a una naturale propensione dell'essere umano).
Questo mi porta a consigliarvi di parlare serenamente di questi argomenti e di non scegliere un compromesso che scontenta entrambi, ma di comprendere i bisogni dell'altro e comunicare le rispettive esigenze. Per esempio, lei deve poter affrontare insieme al suo partner la patologia che le è stata diagnosticata dal ginecologo e non affrontarla da sola, perché riguarda direttamente anche l'intimità con lui. Il vaginismo è una sindrome che ha molti correlati di tipo psicologico che spesso diventano le cause primarie dell'incapacità di avere rapporti completi. Ecco perché sarebbe auspicabile consultare uno psicologo che si occupa di trattamento dell'ansia e dello stress.
Valuti anche la possibilità di proporre al suo partner un consulenza psicologica/sessuologica di coppia. Sarebbe un modo intelligente e funzionale di affrontare le problematiche che stanno insorgendo in questo delicato momento.
Augurandovi il meglio, un caro saluto.
Dott. Antonio Cortese
Dott. Lucio Aucello
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Modena
Salve, sarebbe opportuno che andaste da uno psicoterapeuta specializzato nel campo della sessuologia. E' importante esplorare la tematica che vi sta causando sofferenza in modo professionale e il prima possibile.
Dott. Andrea Pappaccogli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Gentile paziente, c
apisco quanto questa situazione ti stia facendo soffrire. Il vaginismo non è solo un problema fisico, ma coinvolge anche le emozioni e il vissuto personale, quindi è normale che tu provi insicurezza e frustrazione.
Da una parte, è comprensibile che il tuo ragazzo desideri fare esperienze sessuali con te, così come è legittimo che tu voglia sentirti accolta e rispettata nei tuoi tempi. Il punto non è chi ha ragione o torto, ma come trovare un equilibrio tra i vostri bisogni senza che nessuno si senta sbagliato o sotto pressione.
Forse il fatto che le tue relazioni passate siano finite per motivi legati al sesso ti fa temere che si ripeta lo stesso schema. Ma il sesso non è necessariamente un avversario dell’amore: può essere un modo di connettersi emotivamente, e il desiderio del tuo ragazzo non significa che i sentimenti siano secondari.
Piuttosto che concentrarti sul "perché mi mette in discussione?", potrebbe aiutarti chiederti: "Come possiamo affrontare insieme questa difficoltà?". Parlane con lui con sincerità, spiegandogli come ti senti e ascoltando anche il suo punto di vista. Se non lo hai già fatto, un percorso con un terapeuta specializzato potrebbe aiutarti a gestire l’ansia e a trovare strategie per affrontare il vaginismo senza pressioni.
Non sei sbagliata né esagerata: stai solo cercando di proteggere qualcosa che per te è molto importante. Il vero punto è capire se lui è disposto a camminare con te in questo percorso, non solo ad aspettarti, ma a supportarti nel modo giusto.
Dr. Andrea Pappaccogli
Dott. Lorenzo Priore
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Salve, mi spiace molto per la situazione che sta attraversando con il suo ragazzo e per le difficoltà che si presentano nella sfera sessuale. La sessualità è un fenomeno complesso perché le modalità con cui la viviamo sono spesso differenti da persona a persona a persona e, ovviamente, non vi è un modo giusto o sbagliato di viverla.
Un punto fondamentale però che va preso in considerazione è il malessere individuale, ovvero il dolore emotivo e/o fisico che sperimentiamo.
Mi spiego meglio, il suo corpo sembra soffrire durante i rapporti sessuali e ha fatto bene a rivolgersi a un medico in prima istanza. Il vaginismo è un disturbo complesso e a volte affonda le sue radici in esperienze passate dolorose, a volte consapevoli, altre volte rimosse.
Ogni rimozione purtroppo ha un prezzo e il prezzo da pagare nel caso dipendesse da un trauma psicologico è la perdita del piacere non solo corporeo ma anche affettivo. La sessualità è un canale di comunicazione che ci permette di connetterci all'altro e scambiare significati profondi relativi al rapporto che si sta vivendo. Ridurla a un mero atto meccanico credo sia riduttivo. Credo dunque che il suo compagno non stia solo soffrendo della frustrazione di un desiderio di scoperta, ma anche del desiderio di connettersi a un livello diverso di profondità. Dico questo perché la sessualità non è solo piacere e divertimento ma anche paura, angoscia, terrore, disgusto e ansie di vario genere. Stare con l'altro significa vivere anche i lati del carattere che fatica a esprimere e a vivere e per questo la sessualità è un terreno di scoperta e di crescita della coppia tutt'altro che scontato. Credo dunque che la richiesto del suo ragazzo meriti una riflessione approfondita che prenda in considerazione il suo vissuto emotivo riguardo tutti i significati che la sessualità ha per lui ma non solo, credo che vada ancor prima presa in considerazione anche la necessità che ha il suo corpo di stare bene. Ogni momento di rottura è un ottima occasione per esplorare noi stessi alla ricerca di chi realmente siamo. Per scoprirlo, l'unica cosa che possiamo fare è affrontare le nostre paure. Ovviamente con calma, senza farci del male e rispettando i nostri tempi di crescita e di approfondimento.
Consapevole della estrema difficoltà e complessità della situazione fisica che sta vivendo, le auguro di trovare tutto ciò di cui ha bisogno per affrontare gli ostacoli che la vita le sta ponendo sul suo cammino.
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, le esigenze degli uomini sono molto diverse da quelle delle donne, ma questo non vuol dire che non ci sia amore. Le consiglio quindi di intraprendere un percorso psicologico che l'aiuti a gestire l'ansia, che sembrerebbe essere la concausa dei suoi problemi a livello sessuale. Cordiali saluti.
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Cara utente,
innanzitutto grazie per aver condiviso con noi degli aspetti tanto personali della tua vita.
Quello che stai vivendo tocca profondamente l’intimità emotiva e corporea della vostra relazione. Vorrei che tu ti concedessi un momento per vedere la forza che stai dimostrando: stai affrontando con coraggio una tematica che spesso viene evitata o trascurata, e stai cercando di capire te stessa e la vostra relazione con grande lucidità.
Detto ciò, in una relazione, è naturale che ognuno porti i propri bisogni, desideri e aspettative. Il tuo compagno, avendo una forte curiosità e desiderio sessuale, manifesta un bisogno che non è "giusto" o "sbagliato", ma semplicemente è parte di lui. Così come è parte di te il desiderio di essere accolta, rispettata, capita nei tuoi tempi e nella tua storia. Quindi la domanda, forse, non dovrebbe essere tanto "chi ha ragione?", ma piuttosto: '"Come possiamo ascoltarci reciprocamente, senza farci sentire giudicati o inadeguati?"
Rimango a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
Dott. Giuseppe Zucaro
Psicologo, Psicologo clinico
Corato
Capisco che questa situazione ti stia creando molta ansia, e le tue preoccupazioni sono comprensibili. La sfera sessuale in una relazione è importante, ma non è l'unico aspetto che la definisce. È positivo che tu abbia affrontato il problema del vaginismo, e che il tuo ragazzo sia disposto ad aspettare. Questo dimostra che la relazione ha una base solida.
Ti consiglio di riflettere su come affrontare insieme questa difficoltà e di considerare un percorso di supporto professionale per gestire serenamente le tue preoccupazioni. Se vuoi parlarne più approfonditamente, sono disponibile a fissare un appuntamento con me per esplorare insieme la situazione e capire come procedere.
Dott. Nicolò Paluzzi Monti
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Firenze
Capisco la tua frustrazione. Il vaginismo può essere trattato, e il fatto che il tuo ragazzo sia disposto ad aspettarti dimostra il suo impegno. La relazione non si basa solo sul sesso, ma su comunicazione, amore e pazienza reciproca. Se entrambi siete disposti a lavorare insieme sul problema e a cercare soluzioni, può essere giusto continuare. Non stai esagerando nei tuoi pensieri, ma rifletti su ciò che è davvero importante per entrambi. La relazione ha potenziale se entrambi vi impegnate.
Contattare un sessuologo può aiutarvi moltissimo a superare e crescere da questo momento

Spero di averti aiutata
Nicolò Paluzzi Monti
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, grazie per aver condiviso qualcosa di così intimo e importante per lei. Da quello che racconta, mi sembra che stia affrontando una situazione molto complessa, che tocca non solo la sfera sessuale, ma anche il valore che attribuisce all’amore, alla pazienza e alla comprensione reciproca all’interno di una relazione. È comprensibile che si senta scossa: la difficoltà a conciliare il proprio vissuto con i bisogni del partner può generare dubbi, frustrazione e anche una certa paura di rivivere esperienze dolorose del passato. La diagnosi di vaginismo è un elemento fondamentale di questa situazione. Si tratta di una condizione che ha componenti sia fisiche che psicologiche, e il fatto che ora ne abbia consapevolezza è un primo passo importante. Probabilmente ha vissuto a lungo questa difficoltà senza una spiegazione chiara, e il riconoscimento medico potrebbe aiutarla a dare un senso a ciò che ha sperimentato nei suoi tentativi passati. È anche comprensibile che, avendo sofferto di ansia, abbia rimandato la visita ginecologica: spesso quando una situazione ci mette a disagio, il nostro cervello cerca di evitarla per proteggerci. Ma ora ha avuto il coraggio di affrontarla, e questo è un passo molto significativo. La reazione del suo ragazzo solleva delle questioni importanti. Da una parte, lui è rimasto e le ha detto che è disposto ad aspettare, e questo indica che tiene a lei e alla vostra relazione. Dall’altra, il suo iniziale dubbio e il modo in cui ha vissuto questa difficoltà possono aver toccato in lei una ferita più profonda, forse legata alle esperienze precedenti in cui ha percepito che il sesso era considerato più importante dei sentimenti. Il fatto che lei abbia già vissuto relazioni finite per motivi legati alla sessualità può aver reso questo argomento particolarmente delicato per lei, facendola sentire vulnerabile di fronte alla possibilità che anche questa storia possa prendere una direzione simile. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, potrebbe essere utile esplorare quali pensieri emergono quando riflette sulla reazione del suo ragazzo. Ad esempio, quando lui ha mostrato incertezza, ha interpretato questa reazione come un segnale che il suo amore per lei non è abbastanza forte? Oppure ha sentito riaffiorare la paura che, ancora una volta, il sesso possa avere un peso maggiore rispetto ai sentimenti? A volte, quando abbiamo vissuto esperienze negative simili in passato, tendiamo a creare schemi di pensiero automatici che ci portano a prevedere lo stesso esito, anche quando le situazioni sono diverse. Può essere utile parlare con il suo ragazzo in un momento di serenità, cercando di comprendere meglio cosa lo ha turbato e come entrambi possiate affrontare questa difficoltà insieme. Da quello che racconta, lui non ha detto che vuole lasciarla, ma ha manifestato dei dubbi e delle insicurezze legate alla sua inesperienza e al desiderio di esplorare una dimensione della relazione che per lui è importante. Il sesso, in una coppia, è un aspetto significativo, ma non è tutto. Tuttavia, non è neanche irrilevante, e negare il peso che può avere per una persona potrebbe non aiutare la comunicazione. Più che chiedersi se la relazione sia giusta o meno, potrebbe essere utile capire se entrambi siete disposti a lavorare insieme su questa difficoltà, con pazienza e comprensione reciproca. Il fatto che lui sia rimasto e abbia scelto di aspettarla può essere visto come un segnale positivo, ma è altrettanto importante che lei non si senta costantemente sotto pressione o con la paura che, se le cose non cambieranno in tempi brevi, la relazione possa crollare. Se il vaginismo sta influenzando in modo significativo il suo benessere e la sua relazione, potrebbe essere utile intraprendere un percorso terapeutico specifico, che spesso include tecniche di rilassamento, desensibilizzazione graduale e un lavoro cognitivo per ridurre l’ansia associata alla sessualità. Se sente che questa situazione la sta facendo soffrire molto, non deve affrontarla da sola. Il fatto che stia cercando risposte dimostra già quanto tenga a questa relazione e quanto voglia comprendere meglio se stessa e il suo partner. È normale sentirsi vulnerabili e avere timore di rivivere il passato, ma ogni relazione è unica e ha la possibilità di evolversi in modi inaspettati, se entrambe le persone coinvolte sono disposte a comprendersi e a sostenersi a vicenda. Resto a disposizione, Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Kay Chomiak
Psicologo clinico, Sessuologo
Parma
Gentile P.A.

Il vaginismo è una condizione che si può trattare, ma è importante sapere che giocano un ruolo importante la componente psicologica e relazionale, oltre che quella fisica. Questo significa che l’ambiente emotivo e relazionale possono influire sulla sua evoluzione.
È comprensibile che le modalità del suo compagno (in risposta alla diagnosi) possano averla ferita, soprattutto alla luce delle sue esperienze passate.
E vero che è legittima, da parte di lui, la richiesta di bisogno di intimità fisica, ma lo è altrettanto il suo bisogno di sentirsi compresa e rispettata nei suoi tempi e riguardo le sue difficoltà.
Non si tratta infatti di definire una ragione, ma di capire se i vostri bisogni e visioni sulla sessualità possono trovare un punto di incontro che faccia stare bene entrambi.
Per quanto riguarda la decisione di interrompere la relazione, non esiste una risposta giusta o sbagliata. Sarebbe forse utile chiedersi quanto per lei sia importante sentirsi sostenuta e compresa per riuscire a vivere la sua sessualità senza pressioni e quanto la mancanza di riconoscimento possano portarle senso di inadeguatezza. Se sente che la relazione contribuisce alla tua ansia o alla tua difficoltà, potrebbe essere utile esplorare questa dinamica con unə terapeuta che possa accompagnarla nel suo percorso e nel riconoscimento delle emozioni legate a questa situazione.
Se sente dunque che il tuo ragazzo è disposto ad accompagnarla in questo percorso senza farla sentire "obbligata", potrebbe essere un buon punto di partenza. Al contrario, se la sua insicurezza si traduce in una pressione per “risolvere” il problema velocemente, questo potrebbe risultare controproducente, perché il senso di obbligo e ansia può alimentare il vaginismo invece di aiutarti a superarlo.
In qualsiasi caso, ci tengo a sottolinearle, come già ha sperimentato, che la sessualità non è solo penetrazione: ci sono tanti modi di vivere il desiderio, il piacere e la connessione con l'altro.

Un caro saluto.
Dott.ssa Benedetta Marra
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno! Nella sua narrazione ci sono diversi elementi che mi sento di prendere in considerazione. Da una parte, quando chiede "Come si può mettere in discussione una relazione per questo?" mi arriva molto dolore e frustrazione, tuttavia ciò che è importante per una persona all'interno di una relazione va ascoltato e rispettato: dunque se per il suo compagno fare esperienze sessuali è imprescindibile la risposta è "Sì, si può mettere in discussione una relazione per questo".
Dall'altra parte, lei può rispondersi ad un'altra domanda: "Ho voglia di affrontare la questione del vaginismo? Oppure, io sto bene così e non intendo intervenire?". Non c'è una risposta giusta o sbagliata, deve scegliere cosa è meglio per lei. Se sceglie di intervenire, intraprendere un percorso di psicoterapia (eventualmente con un* sessuolog*) potrebbe aiutarla a migliorare i sintomi del vaginismo.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, quella che sta vivendo è una situazione complessa e delicata, che tocca sia la sfera emotiva che quella fisica. Il vaginismo, come ha potuto constatare con la diagnosi del ginecologo, è un problema reale che può generare dolore e difficoltà nei rapporti sessuali, ma è anche qualcosa che, con il giusto percorso terapeutico e il supporto adeguato, può essere affrontato e migliorato.

Comprendo il suo turbamento nel vedere il suo compagno in difficoltà rispetto all’attesa e nel percepire questa questione come un possibile ostacolo alla relazione. Dal suo racconto emerge una paura più profonda, legata al timore che, ancora una volta, l’aspetto sessuale possa diventare più importante del sentimento. È naturale che questa paura riemerga, dato che esperienze simili l’hanno ferita in passato.

Tuttavia, è importante considerare anche il punto di vista del suo compagno: per lui il desiderio sessuale è un aspetto importante della relazione, non necessariamente perché sia più rilevante dell’amore, ma perché rappresenta un’esperienza che desidera condividere con lei. Il fatto che abbia avuto dei dubbi non significa necessariamente che non la ami, ma piuttosto che si sta confrontando con una realtà nuova e inattesa, che forse non sa ancora come gestire.

La sua sensibilità sull’argomento è più che comprensibile, e non sta "esagerando" nel sentire il bisogno di sicurezza e comprensione. Tuttavia, la chiave per capire se questa relazione abbia un futuro sta nella possibilità di affrontare insieme il problema, con comunicazione, pazienza e supporto reciproco. Il fatto che il suo compagno abbia deciso di aspettarla è un segnale positivo, ma affinché la relazione possa proseguire in modo sano, è importante che entrambi si sentano ascoltati, compresi e rispettati nei propri bisogni.

Potrebbe essere utile valutare un percorso di terapia sessuale o di coppia, per affrontare non solo il vaginismo, ma anche le emozioni e le aspettative che entrambi avete rispetto all’intimità. Il sesso, in una relazione, non è tutto, ma è comunque un linguaggio dell’amore e della connessione tra due persone, e trovare insieme un modo per viverlo senza ansia o paura potrebbe rafforzare il vostro legame anziché metterlo in discussione.

Dott. Luca Vocino
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, la situazione che sta vivendo è sicuramente complessa, e il suo disagio è comprensibile. Il vaginismo è una condizione che può influire profondamente sull’intimità, ma è importante che lei abbia trovato il coraggio di affrontarlo. La sua paura che la relazione possa finire a causa di questo problema è legittima, ma non deve dimenticare che una relazione sana si fonda sulla comunicazione e sul rispetto reciproco. È positivo che il suo ragazzo sia disposto ad aspettare, ma è anche importante che entrambi possiate esplorare insieme altre forme di intimità e capire come affrontare le difficoltà senza sentirsi forzati. Continuare la relazione dipende dalla vostra capacità di affrontare insieme le difficoltà, sempre con rispetto per le esigenze e i limiti di entrambi. Non esiti a parlarne con lui, cercando di mettere in chiaro i vostri sentimenti e aspettative.
Dott.ssa Lisa Cendron
Psicoterapeuta, Psicologo
Treviso
Buongiorno, il vaginismo si può risolvere facilmente a livello medico e a livello sessuologico, quindi con l'intervento di uno psicoteraputa specializzato. La relazione con il suo ragazzo ha molti punti di forza: il desiderio fisico che sentite l'uno per l'altra, il sentimento forte di innamoramento, il desiderio che il suo ragazzo ha di aspettarla, rispettando questo momento di difficoltà. Quindi, con questi presupposti, potete affrontare tranquillamente la situazione assieme e lei può prendersi cura di questa difficoltà di salute con il supporto del suo compagno. Sia positiva!
Dott.ssa Mariapaola Anania
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua situazione personale sulla nostra rubrica. Mi sento di consigliarti di prenotare una consulenza con uno psicologo esperto in sessuologia per affrontare il tema del vaginismo (che è un disturbo molto fastidioso e doloroso e che influenza molto la sfera sessuale). In questo momento potresti avere bisogno di approfondire meglio, dal punto di vista psicologico il vaginismo e ricavarti uno spazio di sostegno psicologico. Sono una psicologa esperta in sessuologia e specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale, resto a tua disposizione, nel caso volessi prenotare una consulenza online. In bocca al lupo.
Dott.ssa Mariapaola Anania
Dott. Francesco Mangiafico
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Torino
Buongiorno, sicuramente il suo ragazzo sembrerebbe intenzionato ad aspettarla. I pensieri carichi d'ansia che lei ha in questo momento sono giustificati dalle esperienze pregresse. Provi a portare l'attenzione sui suoi bisogni e sulla comunicazione degli stessi con il suo attuale fidanzato, non possiamo sapere se la relazione finirà o meno, il vaginismo può essere trattato con la giusta terapia, insieme ad interventi sessuologici. Valuti la possibilità di rivolgersi ad un terapeuta esperto in sessuologia. In bocca a lupo! Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Dott.ssa Alessandra Arena
Psicologo clinico, Psicologo
Grottaferrata
La situazione che sta vivendo è delicata e tocca aspetti profondi della sua storia personale, delle sue emozioni e delle sue esperienze passate. Non conoscendo il suo vissuto nella sua interezza, non voglio darle risposte rigide, ma piuttosto aiutarla a riflettere su alcuni punti che potrebbero aiutarla a fare chiarezza dentro di sé.
Il tema centrale qui è la scelta: scegliere di stare in una relazione significa accettare alcuni aspetti e rinunciarne ad altri. Il suo ragazzo, da quello che racconta, sta cercando di capire cosa significhi per lui il desiderio sessuale e quanto possa integrarlo nella vostra relazione. Dall’altro lato, lei sta affrontando una difficoltà concreta, il vaginismo, che non è solo una questione fisica, ma ha un impatto emotivo profondo, specialmente considerando che le sue esperienze passate l’hanno già segnata su questo fronte.
È comprensibile che la sua reazione alle incertezze del suo compagno le provochi dolore, perché per lei l’amore significa essere disposti ad aspettare senza mettere in discussione il legame. Ma è anche comprensibile che lui, non avendo esperienze precedenti e vivendo questa dimensione come un bisogno importante, stia cercando di capire se riesce ad affrontare questa attesa.
La domanda, forse, non è tanto se lui abbia ragione o torto nel sentirsi insicuro, ma piuttosto: lei sente che questa relazione la fa sentire al sicuro, compresa e rispettata nei suoi tempi e nelle sue difficoltà? Il suo timore è che il sesso sia diventato più importante dell’amore, e forse è proprio questa la ferita più profonda da guardare, più ancora di quello che il suo ragazzo ha espresso.
Forse un confronto aperto su ciò che entrambi desiderate e su cosa significhi per ciascuno di voi l’attesa e la sessualità potrebbe aiutarvi a trovare un punto di incontro. È importante che si senta ascoltata e che lui, se davvero tiene a lei, possa comprendere che il suo percorso non è solo un tempo da "aspettare", ma qualcosa che potete affrontare insieme.
Coraggio!
Dott.ssa Alessandra Arena
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, immagino la delicatezza della situazione. Credo che lei sia stata molto brava a prendersi cura di questo pezzo rivolgendosi a dei professionisti, conoscere la patologia le permetterà di prendersi cura di sè. Inoltre potrebbe valutare un percorso psicologico per affrontare tutto ciò che orbita intorno alla sua ansia, alla sfera dell'intimità e alla diagnosi di vaginismo. Il suo partner farà le sue scelte, ma credo che oggi possa essere importante per lei mettersi al centro e prendersi cura di sé, così da poter vivere l'intimità in modo piacevole e libero. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Se vi amate uno aspetta e rispetta l' altro.
Induci in lui questo concetto e intanto segui le indicazioni del ginecologo.
Se ti stressi e si stressa intorno alla questione sesso, non migliora né vaginismo, né verginità.
Ne siete convinti?
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente,
la situazione che descrive è emotivamente complessa, ma comprensibile sia dal suo punto di vista sia da quello del suo partner. Lei sta affrontando un problema fisico reale, il vaginismo, che non dipende dalla sua volontà e che può essere trattato con un percorso adeguato. Lui, dall’altra parte, vive la sua prima relazione sessuale importante e si confronta con i suoi stessi desideri, curiosità e timori. Nessuno dei due è “sbagliato”: siete solo di fronte a un momento delicato di crescita della coppia.
Il punto centrale non è il sesso in sé, ma ciò che il sesso rappresenta per ciascuno.
Per lei significa vulnerabilità, paura, esperienze negative passate e il timore profondo di essere lasciata per qualcosa che non dipende da lei.
Per lui significa una tappa importante della sua intimità, una parte di relazione che non ha mai vissuto e che naturalmente desidera esplorare. Questo non significa che per lui il sesso valga più dei sentimenti, ma che sta cercando di capire come integrare i propri bisogni nel rapporto.
Il fatto che lui si sia interrogato non è una mancanza d’amore: è il modo in cui alcune persone affrontano i limiti o gli ostacoli. Dopo aver riflettuto, ha scelto di restare, di aspettarla e di sostenere il percorso. Questo è già un atto di maturità emotiva.

Il suo turbamento nasce non solo dal presente, ma dal passato: due relazioni finite per difficoltà sessuali hanno lasciato ferite profonde. È normale che questo episodio abbia riattivato il timore di non essere accettata e quindi di essere nuovamente abbandonata. Ma non è detto che la storia si ripeterà.
Per capire se “è giusto continuare la relazione”, le pongo alcuni punti di riflessione.
Lui ha mostrato disponibilità ad aspettarla?
Sì.
Si sta curando per il vaginismo con un percorso mirato?
È l’aspetto più importante per il suo benessere, oltre che per la coppia.
Riuscite a parlare con sincerità dei vostri bisogni e limiti senza accusarvi?
Se questo dialogo c’è, la relazione ha basi solide.
La domanda più utile non è “dovrei continuare?”, ma “come possiamo affrontare insieme questo percorso?”.
Vaginismo e sessualità possono migliorare con un lavoro mirato che coinvolge corpo, emozioni e coppia. Molte relazioni superano questo ostacolo diventando persino più unite.
Non sta esagerando: è sensibile perché è un nodo che tocca il suo valore, il suo sentirsi desiderabile e accettata. È umano che faccia male.
Ma non lasci che il trauma delle relazioni passate oscuri ciò che sta accadendo ora: il suo attuale partner non l’ha lasciata, non l’ha rifiutata e non ha messo un ultimatum. Ha avuto paura, ha fatto domande, ha affrontato la difficoltà… e poi ha scelto di restare.
Un lavoro psicologico mirato potrebbe aiutarla moltissimo a sciogliere l’ansia, il timore dell’abbandono e la vulnerabilità che il vaginismo porta con sé. E parallelamente, un percorso sessuologico può accompagnarla gradualmente verso una sessualità più serena, senza dolore e senza paura.
La relazione può continuare, e anzi può diventare più stabile, se entrambi accettate che questo è un cammino condiviso, non una prova che lei deve superare da sola.

Un caro saluto,
Dott.ssa Alina Mustatea, Psicologa clinica e giuridica, Psicodiagnosta clinica e forense, Coordinatore genitoriale.
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