Intanto grazie in anticipo a chi avrà voglia di ascoltarmi.
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Intanto grazie in anticipo a chi avrà voglia di ascoltarmi. Il quesito che spesso mi faccio è semplice ma intricato. Non trovo la parola giusta per definirlo esattamente, forse legame particolare, connessione emotiva, la percepisco per un ragazzo che conosco da alcuni anni col quale il rapporto è cresciuto sempre di più. Sono chiaramente omosessuale, lui ne è al corrente e non ha mai giudicato, ho avuto solo donne, mi piace il corpo femminile. Ciò nonostante provo piacere quando mi cerca e si dedica nei miei confronti, spesso chi ci vede dice che mi si legge nel sorriso che ho piacere nel vedergli avere occhi per me e nello stare in sua compagnia. In effetti lui pur avendo fatto simpaticamente coming out nei miei confronti quasi appena conosciuti anni fa non è mai andato oltre un certo grado di confidenza, per dire non mi ha mai invitato per stare da soli ad esempio pur evidente il suo piacere quando ciò accade, infatti in questa fase sono io che lo chiamo per delle uscite assieme, spesso mi stuzzica, fantastico e lo controstuzzico a volte immaginando un mondo con lui, se mi sfiora non mi viene da allontarlo come faccio con altri o se mi chiede se desidero un abbraccio mi ci fiondo. Sto provando a essere più onesta possibile per offrire elementi chiari però non so perché lo faccio tutto ciò, mi accade solo con lui e di maschi che ci hanno provato ne ho avuti ma sempre elusi educatamente senza chiuderne i rapporti. Ultimamente abbiamo litigato perché a una cena è passata una ragazza avvenente che lo ha distratto diverse volte e io l'ho ripreso. Mi ha chiesto che se fosse vero che lo vedo con occhi diversi da quelli che lui immagina tipo di amicizia, non avrei dovuto reagire in quel modo perché un amico ci avrebbe riso su. Di li è nata una discussione nei giorni successivi, in cui mi ha anche rinfacciato che a casa mia faccio salire alcuni amici maschi senza farmi problemi mentre né ho mai invitato lui né ho accettato quelle rare volte che mi ha invitato da lui, dicendomi che il problema è nella mia testa perché seppur preso da me non è mai andato oltre certi atteggiamenti tali da convincermi che fosse meglio evitare. Abbiamo discusso, gli ho ribadito con forza la mia omosessualità e che non è come pensa, ma ci siamo allontanati entrambi, poi ultimamente anche se provo a parlargli mi tratta come tratta altre, lo percepisco e mi manda in confusione perché sento che mi manca la sua essenza nei miei confronti. Non capisco perché accade tutto ciò, mi sento su montagne russe.
Buongiorno, grazie per aver condiviso con così tanta sincerità la sua storia.
Dal suo racconto emerge una forte connessione affettiva, che sembra generare confusione non tanto per ciò che accade tra voi, ma per ciò che accade dentro di lei.
A volte, ciò che proviamo per una persona può sfuggire alle definizioni abituali, e questo può spiazzare. La sessualità e i legami emotivi sono spesso più complessi di quanto pensiamo, e non sempre è necessario etichettarli subito.
Forse può essere utile darsi il permesso di esplorare ciò che sente, senza giudizio e con molta gentilezza verso sé stessa. Ascolti il suo sentire e si lasci guidare da ciò che emerge, con autenticità.
Resto a disposizione,
dott.ssa Elena Dati
Dal suo racconto emerge una forte connessione affettiva, che sembra generare confusione non tanto per ciò che accade tra voi, ma per ciò che accade dentro di lei.
A volte, ciò che proviamo per una persona può sfuggire alle definizioni abituali, e questo può spiazzare. La sessualità e i legami emotivi sono spesso più complessi di quanto pensiamo, e non sempre è necessario etichettarli subito.
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Grazie per aver condiviso con tanta sincerità una parte così complessa e delicata della tua esperienza emotiva.
Quello che descrivi è effettivamente un vissuto articolato e carico di sfumature: si percepisce chiaramente quanto questo legame ti tocchi profondamente, al punto da metterti in discussione e generare confusione. È assolutamente comprensibile che ti senta come sulle montagne russe: quando ci troviamo coinvolti in relazioni in cui la connessione emotiva è intensa ma poco definita, può diventare difficile distinguere ciò che proviamo realmente, cosa desideriamo e cosa invece immaginiamo o proiettiamo sull’altro.
Hai usato termini come "connessione emotiva", "legame particolare", e forse sono proprio queste le espressioni più vicine alla realtà che stai vivendo. Non sempre il desiderio di vicinanza con qualcuno implica un’attrazione sessuale o un cambiamento del proprio orientamento: a volte, alcune persone rappresentano per noi qualcosa di unico, che sfugge alle categorie tradizionali. Questo può generare piacere, aspettative, gelosie e anche frustrazione, proprio perché si muove in un territorio emotivo ambiguo.
Il comportamento del tuo amico — il suo modo di stuzzicarti, la confidenza, l’assenza di giudizio ma anche i suoi limiti nell'aprirsi pienamente — sembra contribuire a questa ambivalenza. La sua reazione alla tua gelosia e il confronto che ne è seguito potrebbero indicare che anche per lui il confine della vostra relazione non è chiarissimo, o che almeno sente la necessità di definirlo meglio. La confusione che ne è derivata può essere molto faticosa, perché ti lascia in una zona grigia in cui il bisogno di chiarezza emotiva non trova risposte.
Ciò che accade, dunque, può essere considerato naturale nella misura in cui le emozioni — anche quelle più contraddittorie — fanno parte della nostra umanità. Ma naturale non significa facile o non doloroso. Anzi, proprio perché tocca corde così profonde, è importante che tu possa trovare uno spazio sicuro in cui esplorare con più calma e profondità questi sentimenti, senza il timore di doverli giustificare o etichettare.
Per questo sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutarti a comprendere meglio le dinamiche interne che stai vivendo, e sostenerti nel dare significato a questa connessione, qualunque forma essa prenda per te.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Quello che descrivi è effettivamente un vissuto articolato e carico di sfumature: si percepisce chiaramente quanto questo legame ti tocchi profondamente, al punto da metterti in discussione e generare confusione. È assolutamente comprensibile che ti senta come sulle montagne russe: quando ci troviamo coinvolti in relazioni in cui la connessione emotiva è intensa ma poco definita, può diventare difficile distinguere ciò che proviamo realmente, cosa desideriamo e cosa invece immaginiamo o proiettiamo sull’altro.
Hai usato termini come "connessione emotiva", "legame particolare", e forse sono proprio queste le espressioni più vicine alla realtà che stai vivendo. Non sempre il desiderio di vicinanza con qualcuno implica un’attrazione sessuale o un cambiamento del proprio orientamento: a volte, alcune persone rappresentano per noi qualcosa di unico, che sfugge alle categorie tradizionali. Questo può generare piacere, aspettative, gelosie e anche frustrazione, proprio perché si muove in un territorio emotivo ambiguo.
Il comportamento del tuo amico — il suo modo di stuzzicarti, la confidenza, l’assenza di giudizio ma anche i suoi limiti nell'aprirsi pienamente — sembra contribuire a questa ambivalenza. La sua reazione alla tua gelosia e il confronto che ne è seguito potrebbero indicare che anche per lui il confine della vostra relazione non è chiarissimo, o che almeno sente la necessità di definirlo meglio. La confusione che ne è derivata può essere molto faticosa, perché ti lascia in una zona grigia in cui il bisogno di chiarezza emotiva non trova risposte.
Ciò che accade, dunque, può essere considerato naturale nella misura in cui le emozioni — anche quelle più contraddittorie — fanno parte della nostra umanità. Ma naturale non significa facile o non doloroso. Anzi, proprio perché tocca corde così profonde, è importante che tu possa trovare uno spazio sicuro in cui esplorare con più calma e profondità questi sentimenti, senza il timore di doverli giustificare o etichettare.
Per questo sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista, che possa aiutarti a comprendere meglio le dinamiche interne che stai vivendo, e sostenerti nel dare significato a questa connessione, qualunque forma essa prenda per te.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Carissima, ho come la sensazione che tu stia vivendo un momento complesso, da una parte sei sicura della tua omosessualità, dall'altra parte senti un affetto particolare per un ragazzo. In questa circostanza la confusione è una reazione più che normale, forse stai ancora cercando di capire te stessa e cosa cerchi in un'altra persona, indipendentemente dal tuo orientamento. A volte definirsi in un certo modo può rinchiuderci in un'etichetta nella quale noi stessi stiamo stretti, impedendoci di esplorare altre dinamiche che potrebbero invece fare per noi. Le nostre emozioni ci dicono tanto, e accettarle, e forse anche seguirle anziché combatterle, a volte può indicarci la direzione che abbiamo voglia di percorrere in quel momento. Inoltre, la comunicazione è sempre il miglior modo di comprendere sia i bisogni e i pensieri dell'altro, sia se stessi in relazione all'altra persona. Vivere nel dubbio e nella confusione è frustrante, me ne rendo conto. Perché non provare ad aprirti, prima di tutto con te stessa, e poi con lui, rispetto a ciò che pensi e a ciò che provi?
Spero che queste parole possano darti un po' di sollievo e aiuto nel districare un po' questa matassa che si è creata.
Un caro saluto
Irene
Spero che queste parole possano darti un po' di sollievo e aiuto nel districare un po' questa matassa che si è creata.
Un caro saluto
Irene
Buonasera, il suo vissuto è molto intricato e probabilmente lo è anche quello della persona di cui parla. forse non è pienamente consapevole né della sua identità sessuale né dell'impatto che ha su di lei. non si riferisce a età perticolari, forse siete entrambi molto giovani, forse la vostra amicizia è qualcosa di molto particolare anche se percepisco dei sentimenti da parte di chi scrive. quello che manca è proprio una verità, un'onestà emotiva, e posso capire quanto sia destabilizzante. probabilmente dovrebbe lavorare sul questa sua reazione all'allontanamento, da cosa deriva e dove porta. buona serata
Grazie per la tua condivisione, così sincera e profonda.
Prima di tutto sarebbe da accogliere la complessità delle emozioni che stai vivendo, senza cercare di incasellarle troppo in categorie rigide.
Quello che descrivi sembra essere un legame emotivo intenso, unico, carico di desiderio di connessione, che va oltre le etichette classiche di amicizia, attrazione o amore romantico. Potrebbe toccare aspetti profondi del tuo bisogno di essere visto, accolto, desiderato e di poter desiderare liberamente, con sicurezza.
Il fatto che tu abbia avuto solo relazioni con donne ma senta qualcosa di diverso solo con lui non contraddice chi sei, ma forse ti parla di una dimensione affettiva che si è aperta grazie a questo legame specifico. È possibile che con lui tu abbia sentito uno spazio emotivo sicuro, dove lasciarti andare senza dover “difendere” la tua identità.
Le montagne russe emotive che provi — tra desiderio, rabbia, mancanza e confusione — potrebbero riflettere una tensione tra il bisogno di chiarezza e controllo e la realtà affettiva, fluida e sfumata, che non sempre dà risposte nette.
Forse più che “capire esattamente cosa siete”, può essere utile chiederti:
Cosa rappresenta per me questo legame? Cosa sento di rischiare, o proteggere, nel mio modo di viverlo? Cosa desidero davvero, e da dove nasce questa paura o questo desiderio di distanza?
Ti consiglio un percorso di psicoterapia con un terapeuta che sia attento, empatico e che sia specializzato nel meraviglioso caleidoscopico mondo LGBTQIA+ per evitare "incasellamenti" rigidi.
Ti abbraccio forte,
Dottoressa Federica Bellò.
Prima di tutto sarebbe da accogliere la complessità delle emozioni che stai vivendo, senza cercare di incasellarle troppo in categorie rigide.
Quello che descrivi sembra essere un legame emotivo intenso, unico, carico di desiderio di connessione, che va oltre le etichette classiche di amicizia, attrazione o amore romantico. Potrebbe toccare aspetti profondi del tuo bisogno di essere visto, accolto, desiderato e di poter desiderare liberamente, con sicurezza.
Il fatto che tu abbia avuto solo relazioni con donne ma senta qualcosa di diverso solo con lui non contraddice chi sei, ma forse ti parla di una dimensione affettiva che si è aperta grazie a questo legame specifico. È possibile che con lui tu abbia sentito uno spazio emotivo sicuro, dove lasciarti andare senza dover “difendere” la tua identità.
Le montagne russe emotive che provi — tra desiderio, rabbia, mancanza e confusione — potrebbero riflettere una tensione tra il bisogno di chiarezza e controllo e la realtà affettiva, fluida e sfumata, che non sempre dà risposte nette.
Forse più che “capire esattamente cosa siete”, può essere utile chiederti:
Cosa rappresenta per me questo legame? Cosa sento di rischiare, o proteggere, nel mio modo di viverlo? Cosa desidero davvero, e da dove nasce questa paura o questo desiderio di distanza?
Ti consiglio un percorso di psicoterapia con un terapeuta che sia attento, empatico e che sia specializzato nel meraviglioso caleidoscopico mondo LGBTQIA+ per evitare "incasellamenti" rigidi.
Ti abbraccio forte,
Dottoressa Federica Bellò.
Grazie a te per esserti raccontato con tanta autenticità. Quello che vivi non è affatto banale, e lo descrivi con grande lucidità.
Quello che emerge è un legame emotivo molto forte con questo ragazzo, che va oltre l’amicizia tradizionale ma non rientra neanche chiaramente in una relazione sentimentale. Potremmo parlare di una “connessione ambigua”, dove ci sono intimità, stima, gioco, attrazione e anche gelosia, ma senza una vera definizione condivisa. Questo crea confusione e, come dici tu, montagne russe emotive.
Il tuo orientamento non è messo in discussione: hai ben chiaro ciò che ti attrae sessualmente. Ma questo legame sembra toccare corde più profonde, forse legate al bisogno di sentirsi visti, desiderati, scelti. E il fatto che lui non chiarisca apertamente i suoi sentimenti contribuisce a mantenere viva questa ambiguità, lasciandoti in bilico tra speranza, dubbio e frustrazione.
Il litigio recente ha portato a galla questo “non detto”: lui ha colto che tu lo guardi con occhi diversi, e tu ti sei sentito ferito dal suo distacco. Forse è arrivato il momento di chiederti: cosa rappresenta davvero per me questa persona? E cosa sto cercando in questo legame? A volte ci si affeziona non solo alla persona in sé, ma all’idea di ciò che potrebbe diventare per noi.
Non è facile, ma provare a fare chiarezza dentro di te potrebbe aiutarti a non restare incastrato in una relazione che, per quanto intensa, ti fa soffrire più di quanto ti nutra.
Un caro saluto.
Quello che emerge è un legame emotivo molto forte con questo ragazzo, che va oltre l’amicizia tradizionale ma non rientra neanche chiaramente in una relazione sentimentale. Potremmo parlare di una “connessione ambigua”, dove ci sono intimità, stima, gioco, attrazione e anche gelosia, ma senza una vera definizione condivisa. Questo crea confusione e, come dici tu, montagne russe emotive.
Il tuo orientamento non è messo in discussione: hai ben chiaro ciò che ti attrae sessualmente. Ma questo legame sembra toccare corde più profonde, forse legate al bisogno di sentirsi visti, desiderati, scelti. E il fatto che lui non chiarisca apertamente i suoi sentimenti contribuisce a mantenere viva questa ambiguità, lasciandoti in bilico tra speranza, dubbio e frustrazione.
Il litigio recente ha portato a galla questo “non detto”: lui ha colto che tu lo guardi con occhi diversi, e tu ti sei sentito ferito dal suo distacco. Forse è arrivato il momento di chiederti: cosa rappresenta davvero per me questa persona? E cosa sto cercando in questo legame? A volte ci si affeziona non solo alla persona in sé, ma all’idea di ciò che potrebbe diventare per noi.
Non è facile, ma provare a fare chiarezza dentro di te potrebbe aiutarti a non restare incastrato in una relazione che, per quanto intensa, ti fa soffrire più di quanto ti nutra.
Un caro saluto.
Comprendo profondamente il tuo stato d'animo. Quello che descrivi è un'esperienza emotivamente complessa e, come dici tu, "su montagne russe", che merita di essere esplorata con attenzione e senza giudizio. La tua onestà nel raccontare ciò che provi è un ottimo punto di partenza. Quello che stai vivendo con questo ragazzo sembra andare oltre una semplice amicizia, pur non rientrando nelle categorie che solitamente definiscono le tue attrazioni. Il fatto che tu provi piacere nella sua vicinanza, che ti fiondi ad abbracciarlo, che fantastichi su un "mondo con lui", e che ti senta infastidita dalla sua distrazione verso altre donne, sono tutti segnali che indicano un coinvolgimento emotivo e affettivo significativo.
È possibile che tu stia sperimentando un tipo di attrazione che non è esclusivamente sessuale, ma che coinvolge aspetti emotivi, intellettuali e di profonda affinità. A volte, un legame così intenso può confondere le nostre categorie predefinite di orientamento sessuale. Il fatto che tu sia omosessuale e ti piaccia il corpo femminile non esclude la possibilità di provare un'attrazione complessa e non completamente etichettabile per una persona specifica, indipendentemente dal suo genere. Questo non significa che tu non sia omosessuale, ma che l'essere umano è un'entità complessa e le relazioni possono assumere sfumature inaspettate.
Il tuo fastidio quando si è distratto con la ragazza avvenente e la successiva discussione sono indicatori di un desiderio di esclusività e attenzione da parte sua. Il suo recente allontanamento e il trattarti "come le altre" dopo la discussione sono comprensibili, seppur dolorosi. La vostra discussione ha portato alla luce tensioni e aspettative inespresse. Il fatto che tu senta la mancanza della sua "essenza" nei tuoi confronti è un segnale chiaro di quanto sia profondo il tuo investimento emotivo.
Invece di cercare di definire immediatamente questo legame, prova a sentire cosa provi in sua presenza, senza giudizio. È affetto? Attrazione? Desiderio di connessione profonda? Cosa ti spaventa nel portare questo rapporto a un livello più intimo? C'è la paura di "tradire" la tua identità? La paura del rifiuto? O di un legame che potrebbe non corrispondere alle tue aspettative?
Ricorda, le relazioni umane sono complesse e spesso sfuggono a facili definizioni. Quello che stai vivendo è un'opportunità per conoscere meglio te stessa e la vastità del tuo mondo emotivo.
È possibile che tu stia sperimentando un tipo di attrazione che non è esclusivamente sessuale, ma che coinvolge aspetti emotivi, intellettuali e di profonda affinità. A volte, un legame così intenso può confondere le nostre categorie predefinite di orientamento sessuale. Il fatto che tu sia omosessuale e ti piaccia il corpo femminile non esclude la possibilità di provare un'attrazione complessa e non completamente etichettabile per una persona specifica, indipendentemente dal suo genere. Questo non significa che tu non sia omosessuale, ma che l'essere umano è un'entità complessa e le relazioni possono assumere sfumature inaspettate.
Il tuo fastidio quando si è distratto con la ragazza avvenente e la successiva discussione sono indicatori di un desiderio di esclusività e attenzione da parte sua. Il suo recente allontanamento e il trattarti "come le altre" dopo la discussione sono comprensibili, seppur dolorosi. La vostra discussione ha portato alla luce tensioni e aspettative inespresse. Il fatto che tu senta la mancanza della sua "essenza" nei tuoi confronti è un segnale chiaro di quanto sia profondo il tuo investimento emotivo.
Invece di cercare di definire immediatamente questo legame, prova a sentire cosa provi in sua presenza, senza giudizio. È affetto? Attrazione? Desiderio di connessione profonda? Cosa ti spaventa nel portare questo rapporto a un livello più intimo? C'è la paura di "tradire" la tua identità? La paura del rifiuto? O di un legame che potrebbe non corrispondere alle tue aspettative?
Ricorda, le relazioni umane sono complesse e spesso sfuggono a facili definizioni. Quello che stai vivendo è un'opportunità per conoscere meglio te stessa e la vastità del tuo mondo emotivo.
Buonasera. Per provare a capire la sua posizione rispetto quest'uomo potrebbe provare a porsi alcune domande, laddove non lo avesse già fatto. Ad esempio: ha provato a chiedersi se si sente attratta fisicamente da quest'uomo? Quando e come ha scoperto di essere omosessuale? Se quest'uomo le facesse una proposta esplicita come pensa accoglierebbe la stessa? Solo lei può sapere cosa prova per quest'uomo e decidere cosa fare della vostra relazione indipendentemente dall'etichetta che pone sul suo orientamento sessuale. Saluti.
Grazie per aver condiviso con così tanta apertura una situazione complessa e molto sentita. Da come la descrive, sembrerebbe che questo legame, pur non avendo contorni definiti, abbia acquisito nel tempo un significato profondo e carico di ambivalenze. Potrebbe esserci un conflitto tra ciò che pensa razionalmente riguardo alla natura della vostra relazione e ciò che sente sul piano emotivo e corporeo quando si trova in sua presenza. Questa distanza tra mente e sensazioni può generare confusione, dubbi sull’identità e reazioni che a volte sorprendono anche sé stessi.
La sua attenzione nel distinguere ciò che accade solo con lui da ciò che ha provato con altri fa pensare che non si tratti semplicemente di una dinamica relazionale qualsiasi, ma di qualcosa che tocca bisogni affettivi più profondi, come quello di essere visti, accolti o compresi in modo autentico. Potrebbe darsi che il coinvolgimento emotivo che sente, al di là delle etichette, stia cercando uno spazio in cui essere riconosciuto senza giudizio, ma la realtà delle interazioni e le aspettative reciproche non sempre permettono questo equilibrio.
Il fatto che oggi si senta sulle montagne russe, tra momenti di vicinanza e altri di distacco, sembra riflettere proprio questa instabilità nel modo in cui il legame viene vissuto e interpretato. Dare significato a questi vissuti, esplorando i pensieri e le emozioni che li accompagnano e comprendendo meglio quali bisogni si attivano nella relazione potrebbe essere funzionale. A volte è nel provare a definire con chiarezza ciò che si sta cercando – sicurezza, affetto, riconoscimento, autenticità – che diventa possibile fare chiarezza su ciò che si prova e su come muoversi con più consapevolezza.
un saluto
Ilenia Morreale
La sua attenzione nel distinguere ciò che accade solo con lui da ciò che ha provato con altri fa pensare che non si tratti semplicemente di una dinamica relazionale qualsiasi, ma di qualcosa che tocca bisogni affettivi più profondi, come quello di essere visti, accolti o compresi in modo autentico. Potrebbe darsi che il coinvolgimento emotivo che sente, al di là delle etichette, stia cercando uno spazio in cui essere riconosciuto senza giudizio, ma la realtà delle interazioni e le aspettative reciproche non sempre permettono questo equilibrio.
Il fatto che oggi si senta sulle montagne russe, tra momenti di vicinanza e altri di distacco, sembra riflettere proprio questa instabilità nel modo in cui il legame viene vissuto e interpretato. Dare significato a questi vissuti, esplorando i pensieri e le emozioni che li accompagnano e comprendendo meglio quali bisogni si attivano nella relazione potrebbe essere funzionale. A volte è nel provare a definire con chiarezza ciò che si sta cercando – sicurezza, affetto, riconoscimento, autenticità – che diventa possibile fare chiarezza su ciò che si prova e su come muoversi con più consapevolezza.
un saluto
Ilenia Morreale
Salve, ha condiviso con tanta sincerità ciò che sta vivendo. Le sue parole esprimono una forte intensità emotiva e la complessità di un legame che, come ha detto bene lei, sembra andare oltre le definizioni abituali.
Ciò che descrive sembra essere una connessione profonda, unica, che ha assunto nel tempo caratteristiche affettive, emotive e forse anche ambigue, al punto da generare confusione e dolore. È comprensibile sentirsi sulle montagne russe quando un rapporto così importante oscilla tra momenti di vicinanza e altri di distanza.
Spesso, quando i confini tra amicizia, attrazione e affetto non sono del tutto chiari, può nascere un senso di smarrimento. In questi casi, fermarsi ad ascoltare sé stessi – al di là delle etichette – può essere un primo passo per comprendere meglio cosa si sta cercando, cosa si desidera e quali bisogni emotivi entrano in gioco.
Se sente che questa situazione la sta turbando profondamente, potrebbe essere utile uno spazio di confronto professionale, dove poter esplorare con calma e senza giudizio ciò che sta provando.
Resto a disposizione,
un caro saluto.
Ciò che descrive sembra essere una connessione profonda, unica, che ha assunto nel tempo caratteristiche affettive, emotive e forse anche ambigue, al punto da generare confusione e dolore. È comprensibile sentirsi sulle montagne russe quando un rapporto così importante oscilla tra momenti di vicinanza e altri di distanza.
Spesso, quando i confini tra amicizia, attrazione e affetto non sono del tutto chiari, può nascere un senso di smarrimento. In questi casi, fermarsi ad ascoltare sé stessi – al di là delle etichette – può essere un primo passo per comprendere meglio cosa si sta cercando, cosa si desidera e quali bisogni emotivi entrano in gioco.
Se sente che questa situazione la sta turbando profondamente, potrebbe essere utile uno spazio di confronto professionale, dove poter esplorare con calma e senza giudizio ciò che sta provando.
Resto a disposizione,
un caro saluto.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità un vissuto così profondo e delicato. La sua lettera è ricca di sfumature emotive, e si percepisce chiaramente quanto questo legame con il suo amico stia toccando corde molto intime e complesse.
Ciò che sta vivendo sembra andare oltre una semplice amicizia, ma anche oltre una classica attrazione fisica. Parla di connessione emotiva, di attesa, di desiderio di vicinanza e al tempo stesso di confusione e ambivalenza. Sono esperienze che, quando non corrisposte o non pienamente chiarite, possono generare proprio quel senso di “montagne russe” che descrive così bene: momenti di intensa gioia e altri di frustrazione o vuoto.
Una riflessione utile potrebbe essere questa:
Forse non è necessario incasellare questo legame in categorie rigide come “amicizia”, “amore” o “attrazione”. Potrebbe trattarsi di una forma particolare di legame affettivo profondo, dove le dinamiche emotive e relazionali superano le definizioni consuete. In questi casi, il problema non è tanto “etichettare” ciò che si prova, quanto **capire cosa si cerca nell’altro: conforto? riconoscimento? desiderio fisico? intimità emotiva? sicurezza?
La confusione aumenta quando l’altro manda segnali ambigui, quando sembra coinvolto ma allo stesso tempo pone limiti, oppure ci accusa di comportamenti che lui stesso contribuisce a innescare. Questo può farle sentire di non avere un terreno stabile su cui muoversi. E può nascere, giustamente, frustrazione o senso di colpa.
È interessante anche ciò che dice sul fatto di non aver mai voluto invitarlo a casa, mentre lo fa con altri: potrebbe essere una forma di protezione da un sentimento che teme di non poter gestire pienamente, oppure un modo inconsapevole per non esporsi troppo, per non “scoprire le carte”. Il litigio, e le parole che vi siete scambiati, sembrano aver fatto emergere proprio questa ambivalenza.
Inoltre, il suo ribadire con forza la propria omosessualità, mentre descrive un legame così forte e intimo con un uomo, potrebbe essere una modalità per difendere una certa immagine di sé, anche da se stesso, quando le emozioni rischiano di rompere gli schemi abituali.
Il punto non è mettere in dubbio il suo orientamento, ma piuttosto dare spazio e voce alla complessità dei suoi sentimenti, senza giudizio. Le emozioni non seguono sempre le etichette, e possiamo trovarci attratti emotivamente (e talvolta anche fisicamente) da persone che non rientrano nei nostri “canoni” abituali. E questo non significa essere incoerenti: significa essere umani.
Forse, in questo momento, quello che più le serve non è trovare una risposta definitiva su “che tipo di legame è”, ma piuttosto prendersi del tempo per ascoltare davvero sé stesso, i propri bisogni, i propri desideri, e soprattutto cosa questo rapporto ha risvegliato dentro di lei. In questi casi, un percorso psicologico può essere molto utile per mettere ordine e dare spazio alle emozioni senza paura o senso di colpa.
Le auguro di trovare chiarezza, e soprattutto rispetto e autenticità, verso se stesso e all’interno delle sue relazioni.
Un caro saluto,
Dott. Michele Basigli
Psicologo
grazie per aver condiviso con tanta sincerità un vissuto così profondo e delicato. La sua lettera è ricca di sfumature emotive, e si percepisce chiaramente quanto questo legame con il suo amico stia toccando corde molto intime e complesse.
Ciò che sta vivendo sembra andare oltre una semplice amicizia, ma anche oltre una classica attrazione fisica. Parla di connessione emotiva, di attesa, di desiderio di vicinanza e al tempo stesso di confusione e ambivalenza. Sono esperienze che, quando non corrisposte o non pienamente chiarite, possono generare proprio quel senso di “montagne russe” che descrive così bene: momenti di intensa gioia e altri di frustrazione o vuoto.
Una riflessione utile potrebbe essere questa:
Forse non è necessario incasellare questo legame in categorie rigide come “amicizia”, “amore” o “attrazione”. Potrebbe trattarsi di una forma particolare di legame affettivo profondo, dove le dinamiche emotive e relazionali superano le definizioni consuete. In questi casi, il problema non è tanto “etichettare” ciò che si prova, quanto **capire cosa si cerca nell’altro: conforto? riconoscimento? desiderio fisico? intimità emotiva? sicurezza?
La confusione aumenta quando l’altro manda segnali ambigui, quando sembra coinvolto ma allo stesso tempo pone limiti, oppure ci accusa di comportamenti che lui stesso contribuisce a innescare. Questo può farle sentire di non avere un terreno stabile su cui muoversi. E può nascere, giustamente, frustrazione o senso di colpa.
È interessante anche ciò che dice sul fatto di non aver mai voluto invitarlo a casa, mentre lo fa con altri: potrebbe essere una forma di protezione da un sentimento che teme di non poter gestire pienamente, oppure un modo inconsapevole per non esporsi troppo, per non “scoprire le carte”. Il litigio, e le parole che vi siete scambiati, sembrano aver fatto emergere proprio questa ambivalenza.
Inoltre, il suo ribadire con forza la propria omosessualità, mentre descrive un legame così forte e intimo con un uomo, potrebbe essere una modalità per difendere una certa immagine di sé, anche da se stesso, quando le emozioni rischiano di rompere gli schemi abituali.
Il punto non è mettere in dubbio il suo orientamento, ma piuttosto dare spazio e voce alla complessità dei suoi sentimenti, senza giudizio. Le emozioni non seguono sempre le etichette, e possiamo trovarci attratti emotivamente (e talvolta anche fisicamente) da persone che non rientrano nei nostri “canoni” abituali. E questo non significa essere incoerenti: significa essere umani.
Forse, in questo momento, quello che più le serve non è trovare una risposta definitiva su “che tipo di legame è”, ma piuttosto prendersi del tempo per ascoltare davvero sé stesso, i propri bisogni, i propri desideri, e soprattutto cosa questo rapporto ha risvegliato dentro di lei. In questi casi, un percorso psicologico può essere molto utile per mettere ordine e dare spazio alle emozioni senza paura o senso di colpa.
Le auguro di trovare chiarezza, e soprattutto rispetto e autenticità, verso se stesso e all’interno delle sue relazioni.
Un caro saluto,
Dott. Michele Basigli
Psicologo
Buongiorno, comprendo che ci si possa sentire a disagio quando ciò che si prova sembra andare in una direzione diversa da ciò che si aspetta. Tutto ciò in realtà è naturale, non possiamo avere un controllo su ciò che proviamo, le emeozioni arrivano e i sentimenti non li guidiamo, però possiamo diventare maggiormente consapevoli di ciò che siamo, di quali sono i nostri bisogni (adulti e infantili), i nostri desideri, le aspettative e quali sono i meccanismi psicologici alla base delle nostre relazioni affettive. Nel caso lei voglia approfondire ciò, mi rendo disponibile anche solo per un primo colloquio conoscitivo. Le auguro buona giornata.
Ciao!
Quello che descrivi è molto più comune e umano di quanto sembri, anche se difficile da raccontare: ti trovi immersa in una relazione ambigua, affettivamente intensa, con una persona che sembra muoversi tra intimità, affetto e distanza, e che smuove in te emozioni che non riesci a incasellare nelle categorie tradizionali di "amicizia" o "attrazione".
Ti piace il corpo femminile ma con lui vivi emozioni che vanno oltre. Ti piace la sua presenza, il suo modo di cercarti, lo stuzzicare, la confidenza, la fantasia. Non è solo piacere nel ricevere attenzioni, è qualcosa di più sottile: un desiderio di legame esclusivo, emotivo, affettuoso.
Il tuo orientamento sessuale non è in discussione. Ma le connessioni emotive non seguono sempre logiche binarie. Può succedere di innamorarsi (in senso largo) di qualcuno che rompe gli schemi abituali.
Questa relazione ha attivato qualcosa di unico in te, e non serve etichettarlo. L’importante è non tradire te stessa, restando in ascolto di ciò che provi senza giudizio, ma con consapevolezza.
Forse questa esperienza ti sta invitando ad accogliere nuove parti di te, che vanno oltre la logica del bianco o nero.
Per fare chiarezza, ti consiglio di rivolgerti ad un professionista.
Saluti.
Quello che descrivi è molto più comune e umano di quanto sembri, anche se difficile da raccontare: ti trovi immersa in una relazione ambigua, affettivamente intensa, con una persona che sembra muoversi tra intimità, affetto e distanza, e che smuove in te emozioni che non riesci a incasellare nelle categorie tradizionali di "amicizia" o "attrazione".
Ti piace il corpo femminile ma con lui vivi emozioni che vanno oltre. Ti piace la sua presenza, il suo modo di cercarti, lo stuzzicare, la confidenza, la fantasia. Non è solo piacere nel ricevere attenzioni, è qualcosa di più sottile: un desiderio di legame esclusivo, emotivo, affettuoso.
Il tuo orientamento sessuale non è in discussione. Ma le connessioni emotive non seguono sempre logiche binarie. Può succedere di innamorarsi (in senso largo) di qualcuno che rompe gli schemi abituali.
Questa relazione ha attivato qualcosa di unico in te, e non serve etichettarlo. L’importante è non tradire te stessa, restando in ascolto di ciò che provi senza giudizio, ma con consapevolezza.
Forse questa esperienza ti sta invitando ad accogliere nuove parti di te, che vanno oltre la logica del bianco o nero.
Per fare chiarezza, ti consiglio di rivolgerti ad un professionista.
Saluti.
Gentile,
a volte ci sono legami che non rientrano in nessuna categoria… ma ci abitano dentro lo stesso. E se fosse proprio l’assenza di “etichette giuste” a renderli così intensi e, al tempo stesso, così destabilizzanti?
Capire che significato ha per lei questo rapporto potrebbe essere l’inizio di un viaggio interessante.
Mi contatti pure.
Dr. Giorgio De Giorgi
a volte ci sono legami che non rientrano in nessuna categoria… ma ci abitano dentro lo stesso. E se fosse proprio l’assenza di “etichette giuste” a renderli così intensi e, al tempo stesso, così destabilizzanti?
Capire che significato ha per lei questo rapporto potrebbe essere l’inizio di un viaggio interessante.
Mi contatti pure.
Dr. Giorgio De Giorgi
Gentile Utente,
se valuta utile, le suggerisco uno spazio di confronto in cui poter riordinare vissuti, desideri, emozioni ecc.
Buona giornata
se valuta utile, le suggerisco uno spazio di confronto in cui poter riordinare vissuti, desideri, emozioni ecc.
Buona giornata
Gentile utente, grazie per essersi aperta con così tanta sincerità. Quello che racconta è profondamente umano e molto più comune di quanto si creda, anche se spesso taciuto o non ben compreso nemmeno da chi lo vive in prima persona.
Quello che sta descrivendo non è solo un’amicizia, ma nemmeno un innamoramento tradizionale. È una connessione emotiva profonda, ambigua per certi versi, ma non per forza sbagliata o da etichettare.
Lei dice di essere chiaramente omosessuale, e che le piacciono le donne fisicamente. Questo è un punto importante. Però lui la sentire vista, accolta, desiderata. Si senti a suo agio con il contatto fisico, cerca la sua compagnia, e le fa male la sua mancanza.
Sembra che qua sia presente un’attrazione emotiva, profonda, che non per forza deve avere una connotazione sessuale per essere importante.
Entrambi sembrate muovervi in una danza piena di segnali ambigui, protetti da un "non detto" che però si fa sentire fortemente. In questa dinamica si sono accumulate situazioni a forte carico emotivo, dove però non si è mai giunti ad un chiarimento (fino a poco tempo fa) che chiaramente può aver lasciato entrambi confusi, dubbiosi e incerti.
Questa situazione ha creato una sorta di gioco emotivo, dove il desiderio si mischia con la paura, l’apertura con il dubbio, l’amicizia con qualcosa di più.
Queste situazioni rischiano però di logorarsi nel tempo, e i non detti possono durare solo fino ad un certo punto, difatti si è poi arrivati al litigio.
Fondamentalmente questo litigio sembra essere stato un punto di rottura perché ha toccato un nervo scoperto: la gelosia, che è una spia potentissima di un coinvolgimento profondo. Il fatto che lei si sia infastidita per la ragazza che lo distraeva e che lui glielo abbia fatto notare, significa che entrambi avete percepito il limite dell’amicizia essere stato superato, anche se nessuno dei due ha voluto o potuto ammetterlo davvero fino in fondo.
Ma quindi, quali sono le motivazioni dietro il suo comportamento? E questo legame e/o connessione cosa rappresenta davvero per lui? E per lei?
Questa è forse la parte più spinosa, dove sarà lei che dovrà fare chiarezza interiore.
ovvero, deve chiedersi se la sua omosessualità sia così chiara e definita o, diversamente, possa anche provare attrazione romantica per un uomo. Forse si dovrà anche chiedere come mai, se le sue preferenze sessuali sono così chiare, ha comunque portato avanti un rapporto con forti tratti di ambiguità, perchè le piacevano così tanto questa situazione e le attenzioni speciali di lui?
Da una sua maggiore chiarezza interiore potrà, successivamente, provare a mettersi nei panni del suo amico, e vedere se confrontarsi con lui, come risolvere la situazione e, se entrambi sarete d'accordo, come far ripartire un rapporto, e su quali basi.
Si prepari anche ad un possibile rifiuto di lui, purtroppo possiamo solo guardarci dentro, alla fine sarà l'altra persona che deciderà di sè stesso, e dobbiamo accettare rispettare questa libertà.
Le auguro sinceramente che il tutto possa risolversi al meglio col suo amico, cordiali saluti dott. Niccolò Orsi Bandini.
Quello che sta descrivendo non è solo un’amicizia, ma nemmeno un innamoramento tradizionale. È una connessione emotiva profonda, ambigua per certi versi, ma non per forza sbagliata o da etichettare.
Lei dice di essere chiaramente omosessuale, e che le piacciono le donne fisicamente. Questo è un punto importante. Però lui la sentire vista, accolta, desiderata. Si senti a suo agio con il contatto fisico, cerca la sua compagnia, e le fa male la sua mancanza.
Sembra che qua sia presente un’attrazione emotiva, profonda, che non per forza deve avere una connotazione sessuale per essere importante.
Entrambi sembrate muovervi in una danza piena di segnali ambigui, protetti da un "non detto" che però si fa sentire fortemente. In questa dinamica si sono accumulate situazioni a forte carico emotivo, dove però non si è mai giunti ad un chiarimento (fino a poco tempo fa) che chiaramente può aver lasciato entrambi confusi, dubbiosi e incerti.
Questa situazione ha creato una sorta di gioco emotivo, dove il desiderio si mischia con la paura, l’apertura con il dubbio, l’amicizia con qualcosa di più.
Queste situazioni rischiano però di logorarsi nel tempo, e i non detti possono durare solo fino ad un certo punto, difatti si è poi arrivati al litigio.
Fondamentalmente questo litigio sembra essere stato un punto di rottura perché ha toccato un nervo scoperto: la gelosia, che è una spia potentissima di un coinvolgimento profondo. Il fatto che lei si sia infastidita per la ragazza che lo distraeva e che lui glielo abbia fatto notare, significa che entrambi avete percepito il limite dell’amicizia essere stato superato, anche se nessuno dei due ha voluto o potuto ammetterlo davvero fino in fondo.
Ma quindi, quali sono le motivazioni dietro il suo comportamento? E questo legame e/o connessione cosa rappresenta davvero per lui? E per lei?
Questa è forse la parte più spinosa, dove sarà lei che dovrà fare chiarezza interiore.
ovvero, deve chiedersi se la sua omosessualità sia così chiara e definita o, diversamente, possa anche provare attrazione romantica per un uomo. Forse si dovrà anche chiedere come mai, se le sue preferenze sessuali sono così chiare, ha comunque portato avanti un rapporto con forti tratti di ambiguità, perchè le piacevano così tanto questa situazione e le attenzioni speciali di lui?
Da una sua maggiore chiarezza interiore potrà, successivamente, provare a mettersi nei panni del suo amico, e vedere se confrontarsi con lui, come risolvere la situazione e, se entrambi sarete d'accordo, come far ripartire un rapporto, e su quali basi.
Si prepari anche ad un possibile rifiuto di lui, purtroppo possiamo solo guardarci dentro, alla fine sarà l'altra persona che deciderà di sè stesso, e dobbiamo accettare rispettare questa libertà.
Le auguro sinceramente che il tutto possa risolversi al meglio col suo amico, cordiali saluti dott. Niccolò Orsi Bandini.
Caro/a,
intanto voglio ringraziarti per la cura, la sincerità e la profondità con cui ti sei raccontatə. Quello che condividi non è solo un “quesito”: è un intreccio delicato di emozioni, desideri, confini, legami. E sento, nelle tue parole, quanta vita ci sia dentro tutto questo — quanto ti coinvolga, quanto ti scuota, quanto ti faccia sentire sulle famose montagne russe.
In Gestalt diciamo spesso che le emozioni “confuse” sono spesso quelle più autentiche, quelle che meritano uno sguardo gentile, senza bisogno di essere subito chiarite o sistemate. Provi qualcosa di speciale per questa persona, un legame che ha un suo linguaggio fatto di sguardi, gesti, mancanze, battute, sfioramenti, rabbia, desiderio e… presenza. E non serve per forza dargli un'etichetta. Forse non è solo attrazione fisica. Forse non è solo amicizia. Forse è qualcosa che parla alla tua parte più profonda, quella che ha bisogno di essere vista per davvero.
Il fatto che tu sia omosessuale dichiaratə e che ti piaccia il corpo femminile, che tu abbia avuto relazioni solo con donne, non rende meno autentico ciò che stai vivendo adesso. Le relazioni non sono sempre lineari o definibili, e a volte incontriamo qualcuno che smuove cose in noi che non si erano mai mosse prima. Forse non è importante sapere “che tipo” di legame è, ma cosa ti sta facendo sentire. E il tuo corpo, le tue emozioni, le tue reazioni ti stanno già raccontando molto.
La rabbia, la gelosia, la delusione che hai provato quando lui ha guardato un’altra persona o ti ha “trattato come le altre”, non sono segni di debolezza, ma segnali: ti stanno dicendo che in questa relazione c’era qualcosa di importante per te. Qualcosa che forse non è stato nominato, ma che hai vissuto — che vivete entrambi — nel non detto, nel gioco, nei silenzi e nelle attese. E ora che si è incrinato, è come se ti mancasse una parte di te.
Forse potrebbe esserti utile uno spazio di ascolto sicuro e protetto, dove esplorare tutto questo senza doverti giustificare, né spiegare, né classificare. Dove poter restare nel “non sapere” senza doverlo subito trasformare in chiarezza. Perché certe domande non chiedono subito una risposta. Chiedono presenza.
Tu non sei sbagliatə. Sei in un momento di attraversamento profondo, e meriti di essere accoltə in tutto quello che provi.
Un caro saluto,
Veronica De Iuliis – Psicologa
intanto voglio ringraziarti per la cura, la sincerità e la profondità con cui ti sei raccontatə. Quello che condividi non è solo un “quesito”: è un intreccio delicato di emozioni, desideri, confini, legami. E sento, nelle tue parole, quanta vita ci sia dentro tutto questo — quanto ti coinvolga, quanto ti scuota, quanto ti faccia sentire sulle famose montagne russe.
In Gestalt diciamo spesso che le emozioni “confuse” sono spesso quelle più autentiche, quelle che meritano uno sguardo gentile, senza bisogno di essere subito chiarite o sistemate. Provi qualcosa di speciale per questa persona, un legame che ha un suo linguaggio fatto di sguardi, gesti, mancanze, battute, sfioramenti, rabbia, desiderio e… presenza. E non serve per forza dargli un'etichetta. Forse non è solo attrazione fisica. Forse non è solo amicizia. Forse è qualcosa che parla alla tua parte più profonda, quella che ha bisogno di essere vista per davvero.
Il fatto che tu sia omosessuale dichiaratə e che ti piaccia il corpo femminile, che tu abbia avuto relazioni solo con donne, non rende meno autentico ciò che stai vivendo adesso. Le relazioni non sono sempre lineari o definibili, e a volte incontriamo qualcuno che smuove cose in noi che non si erano mai mosse prima. Forse non è importante sapere “che tipo” di legame è, ma cosa ti sta facendo sentire. E il tuo corpo, le tue emozioni, le tue reazioni ti stanno già raccontando molto.
La rabbia, la gelosia, la delusione che hai provato quando lui ha guardato un’altra persona o ti ha “trattato come le altre”, non sono segni di debolezza, ma segnali: ti stanno dicendo che in questa relazione c’era qualcosa di importante per te. Qualcosa che forse non è stato nominato, ma che hai vissuto — che vivete entrambi — nel non detto, nel gioco, nei silenzi e nelle attese. E ora che si è incrinato, è come se ti mancasse una parte di te.
Forse potrebbe esserti utile uno spazio di ascolto sicuro e protetto, dove esplorare tutto questo senza doverti giustificare, né spiegare, né classificare. Dove poter restare nel “non sapere” senza doverlo subito trasformare in chiarezza. Perché certe domande non chiedono subito una risposta. Chiedono presenza.
Tu non sei sbagliatə. Sei in un momento di attraversamento profondo, e meriti di essere accoltə in tutto quello che provi.
Un caro saluto,
Veronica De Iuliis – Psicologa
Buongiorno, grazie a lei per aver condiviso con tanta sincerità e profondità un’esperienza così complessa e carica di sfumature emotive. Le sue parole rivelano un percorso interiore ricco, delicato e in continua evoluzione. È evidente quanto tenga a questa persona, quanto il legame con lui sia per lei qualcosa di speciale e significativo, al di là delle etichette e delle categorie convenzionali. E proprio per questo, comprendo il senso di confusione, di dubbio e anche di frustrazione che sta provando. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, quello che sta vivendo può essere letto come il frutto di un intreccio di pensieri, emozioni e bisogni. Ha descritto un legame unico, in cui si sente vista, accolta e stimolata emotivamente come forse non le capita con altri. E in questi casi, è naturale che la mente inizi a costruire scenari, interpretazioni, aspettative. Il suo cervello, in buona fede, cerca di dare un senso a tutto questo, e a volte può portare a fare ipotesi, a leggere segnali ambigui, a fantasticare su possibilità che alimentano da un lato la speranza, dall’altro l’incertezza. È un equilibrio sottile, e non sempre facile da gestire. Lei ha messo in luce un punto fondamentale: non si riconosce in un orientamento omosessuale verso gli uomini, eppure con lui si attiva qualcosa di profondamente diverso. È una situazione che non è così rara come potrebbe pensare. In psicologia, non sempre ciò che proviamo può essere spiegato solo a partire dal nostro orientamento sessuale o dalle categorie in cui normalmente incaselliamo le relazioni. Esistono connessioni affettive così profonde da toccare corde intime, identitarie, che ci confondono perché non rientrano in ciò che ci aspetteremmo da noi stessi. A volte queste connessioni si manifestano come attrazione romantica, altre volte come desiderio di fusione emotiva, altre ancora come bisogno di essere visti e riconosciuti in una maniera che ci fa sentire unici. Il suo comportamento, le attenzioni che riserva a lui, i segnali che riceve e quelli che invia, sono probabilmente stati la base su cui si è costruita questa dinamica, che ad un certo punto ha richiesto un confronto. Il litigio e l’allontanamento, per quanto dolorosi, sembrano essere stati il momento in cui è emersa una discrepanza tra ciò che entrambi percepite del vostro legame. Il suo amico, forse colpito dalla sua reazione, ha cercato di mettere un confine più netto, mentre lei è rimasta con un vuoto e una mancanza che si spiegano con l’intensità del rapporto che si era creato. È importante, in questi casi, darsi il permesso di fermarsi, di riflettere su cosa davvero sta cercando in questo legame. Non tanto in termini di etichetta, ma in termini di emozioni, di bisogni, di parti di sé che vengono attivate. Cosa le manca di lui? È il suo sguardo, la sensazione di sentirsi importante, l’intimità non fisica ma emotiva? Oppure c'è anche una forma di desiderio più sottile, più difficile da nominare, ma comunque presente? Inoltre, è altrettanto importante osservare i pensieri che nascono dopo gli scambi con lui. Le montagne russe emotive che descrive sono un segnale che qualcosa dentro di lei è ancora aperto, e merita ascolto, non giudizio. In terapia cognitivo-comportamentale, si lavora proprio per dare significato ai pensieri automatici, riconoscere i pattern che si ripetono nelle relazioni e costruire nuove modalità di stare in contatto con le proprie emozioni, evitando di farsi travolgere. Ciò che suggerisco è di prendersi tempo, di non forzare risposte immediate, ma piuttosto di accogliere questa confusione come un passaggio importante per conoscersi meglio. Se può, provi a parlarne con un professionista: spesso confrontarsi in uno spazio protetto permette di sciogliere nodi che da soli sembrano troppo intricati. Le emozioni che sta provando non sono né sbagliate né esagerate. Sono segnali che la sua mente e il suo cuore stanno cercando un punto di equilibrio. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
La confusione che avverte provenire da lui, dai suoi atteggiamenti sembra essere, più che altro, una confusione che Lei stess* ha e che non Le sta consentendo di muoversi lucidamente.
Mi rendo disponibile ad aiutarLa a fare chiarezza sulla questione, individuando il modo più opportuno per venirne a capo.
Mi rendo disponibile ad aiutarLa a fare chiarezza sulla questione, individuando il modo più opportuno per venirne a capo.
Capisco quanto sia complesso e doloroso vivere una relazione che oscilla tra vicinanza e distanza, soprattutto quando i segnali dell'altro risultano ambigui e contrastanti. Questa dinamica può generare confusione e incertezza, portando a un'esperienza emotiva altalenante, simile a un'«onda emotiva» che oscilla tra speranza e frustrazione.
È importante riconoscere che queste esperienze non sono uniche e che molte persone affrontano dinamiche relazionali simili. Un primo passo fondamentale è cercare un professionista con cui tu possa sentirti al sicuro e compreso. La relazione terapeutica è cruciale: un terapeuta esperto può aiutarti a esplorare queste sensazioni, comprendere le loro origini e sviluppare strategie per affrontarle. Rimango a disposizione.
È importante riconoscere che queste esperienze non sono uniche e che molte persone affrontano dinamiche relazionali simili. Un primo passo fondamentale è cercare un professionista con cui tu possa sentirti al sicuro e compreso. La relazione terapeutica è cruciale: un terapeuta esperto può aiutarti a esplorare queste sensazioni, comprendere le loro origini e sviluppare strategie per affrontarle. Rimango a disposizione.
Buonasera, la sua narrazione svela un rapporto complesso tra desiderio, aspettative e un senso di appartenenza che risponde a molti bisogni profondi. È naturale sentirsi in una montagna russa di emozioni, specie quando si tratta di un legame che, per come si manifesta, si colloca tra l’amicizia, il desiderio e un bisogno di conferma che non sempre viene accolto come sperato. La presenza di contraddizioni tra il comportarsi e il sentirsi, tra il voler essere onesti e il timore di svelare troppo, può creare un senso di confusione che si ripercuote sul suo modo di vivere la relazione. Quello che lei descrive come un desiderio di essere più onesta e di mostrare la propria essenza, si scontra con le reazioni di chi, forse, inconsciamente, non riesce a tollerare o a riconoscere tale autenticità. La tensione tra quello che vuole mostrare e l’effetto che questo provoca nell’altro è una dinamica che richiede ascolto e ascolto ancora, non tanto di un percorso linguistico subito, ma di come l’esperienza del desiderio si disegna nel modo in cui si relaziona con l’altro e con sé stesso. Spesso, il sentirsi come su montagne russe nasce dal fatto che ci si attacca troppo alla possibilità di un riconoscimento che si chiede all’altro, senza rendersi conto che il desiderio si muove tra ciò che si offre e ciò che si desidera, tra il sentirsi accettati e il mantenere un’immagine di sé che sia rispettosa del proprio essere. Se desidera, possiamo condividere uno spazio di ascolto profondo che la aiuti a comprendere come questa dinamica possa essere aperta, ascoltata e trasformata in qualcosa di più autentico.
Sono qui per offrirle questo spazio senza giudizio, nel rispetto della sua storia e dei suoi desideri.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Sono qui per offrirle questo spazio senza giudizio, nel rispetto della sua storia e dei suoi desideri.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Buon pomeriggio, la invito a riflettere e a lasciare che il suo sentimento ed emozioni verso questa persona e le domando che significato ha per lei definire costantemente la sua omosessualità? e' forse un suo modo per scappare da questa nuova situazione in cui sperimenterebbe qualcosa per lei ignoto?
Non si lasci condizionare dal giudizio verso se stessa e verso l'altro, si apra alla possibilità di sentire le sue emozioni e il coraggio di lasciarsi andare, permettendosi di vivere la vita con il sentire e non con la testa di quello che già conosce dalla sua esperienza di vita fino ad oggi. Nel qui ed ora è una nuova persona.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Non si lasci condizionare dal giudizio verso se stessa e verso l'altro, si apra alla possibilità di sentire le sue emozioni e il coraggio di lasciarsi andare, permettendosi di vivere la vita con il sentire e non con la testa di quello che già conosce dalla sua esperienza di vita fino ad oggi. Nel qui ed ora è una nuova persona.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Buongiorno gentile Utente, grazie a lei per aver condiviso una riflessione così personale e profonda, che porta con sé tante sfumature emotive complesse e allo stesso tempo molto autentiche. Il suo messaggio racconta con grande sincerità di un legame che, al di là delle definizioni, sembra avere un’intensità affettiva fuori dall’ordinario, tanto da farle porre delle domande su di sé, sui propri confini, sulle dinamiche relazionali e sulle emozioni che emergono.
La prima cosa che vorrei dirle è che ciò che sta vivendo ha senso. Quando si entra in una relazione che ci coinvolge in modo così singolare, capita di non avere subito gli strumenti per darle un nome chiaro. A volte ciò che viviamo con qualcuno sfugge alle categorie tradizionali: non è una semplice amicizia, ma non è nemmeno una relazione sentimentale nel senso più classico del termine. Eppure c’è una dimensione affettiva e forse anche un desiderio di esclusività che le procura gioia, ma anche sofferenza e confusione.
Il fatto che si definisca chiaramente omosessuale, che abbia avuto relazioni solo con donne e che, al tempo stesso, si trovi a desiderare la presenza, l’attenzione e il contatto fisico di questo ragazzo (e solo di lui, come sottolinea) non è una contraddizione in sé. L’orientamento sessuale non esaurisce l’intera gamma dei legami possibili che si possono sviluppare con qualcuno. Esistono connessioni così profonde da mettere in discussione le nostre stesse mappe interiori. Può trattarsi di una forma di attrazione emotiva, estetica, affettiva, o può emergere un desiderio relazionale che supera il confine rigido tra le categorie.
Ciò che sembra aver generato il maggior conflitto tra voi è il non detto. Lei sembra aver mantenuto un certo controllo sulla relazione, forse per proteggere sé stesso o forse per timore di sbilanciarsi, e lui ha reagito cercando di definire una chiarezza che anche a lui sembra sfuggire. Il suo comportamento, infatti, è ambivalente: dice di non essere andato oltre, ma si è spinto spesso verso una zona di confine, fatta di allusioni, gesti di intimità, piccole gelosie e aspettative. Questo alimenta una tensione emotiva che, non trovando uno spazio sicuro di confronto, finisce per esplodere in piccoli scontri o prese di distanza.
È comprensibile che lei si senta sulle montagne russe. Quando un legame è così coinvolgente ma indefinito, la mente e il cuore faticano a stare in equilibrio. E spesso il bisogno di chiarezza si scontra con la paura di perdere ciò che si ha, anche se confuso. Il litigio recente, con i rimandi reciproci e le accuse più o meno esplicite, sembra aver smosso qualcosa che andava trattenuto da tempo.
Mi sento di dirle che non deve forzarsi a trovare una definizione immediata per ciò che sente. Ma è importante riconoscere e legittimare la potenza del suo vissuto: c’è un bisogno di vicinanza, di riconoscimento, forse anche di essere scelto da lui in un modo più profondo. E questo bisogno, anche se non coincide necessariamente con un desiderio sessuale, merita attenzione e rispetto.
Forse, più che cercare una risposta definitiva sulla natura del vostro rapporto, può essere utile per lei iniziare un percorso per esplorare con delicatezza questo vissuto, i suoi significati, le sue radici e le sue implicazioni. Non per giudicarlo, ma per darsi il permesso di comprenderlo fino in fondo. A volte l’intimità più forte è quella che ci mette di fronte alla nostra complessità, e solo attraverso uno spazio di ascolto rispettoso possiamo permetterci di attraversarla senza restarne intrappolati.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
La prima cosa che vorrei dirle è che ciò che sta vivendo ha senso. Quando si entra in una relazione che ci coinvolge in modo così singolare, capita di non avere subito gli strumenti per darle un nome chiaro. A volte ciò che viviamo con qualcuno sfugge alle categorie tradizionali: non è una semplice amicizia, ma non è nemmeno una relazione sentimentale nel senso più classico del termine. Eppure c’è una dimensione affettiva e forse anche un desiderio di esclusività che le procura gioia, ma anche sofferenza e confusione.
Il fatto che si definisca chiaramente omosessuale, che abbia avuto relazioni solo con donne e che, al tempo stesso, si trovi a desiderare la presenza, l’attenzione e il contatto fisico di questo ragazzo (e solo di lui, come sottolinea) non è una contraddizione in sé. L’orientamento sessuale non esaurisce l’intera gamma dei legami possibili che si possono sviluppare con qualcuno. Esistono connessioni così profonde da mettere in discussione le nostre stesse mappe interiori. Può trattarsi di una forma di attrazione emotiva, estetica, affettiva, o può emergere un desiderio relazionale che supera il confine rigido tra le categorie.
Ciò che sembra aver generato il maggior conflitto tra voi è il non detto. Lei sembra aver mantenuto un certo controllo sulla relazione, forse per proteggere sé stesso o forse per timore di sbilanciarsi, e lui ha reagito cercando di definire una chiarezza che anche a lui sembra sfuggire. Il suo comportamento, infatti, è ambivalente: dice di non essere andato oltre, ma si è spinto spesso verso una zona di confine, fatta di allusioni, gesti di intimità, piccole gelosie e aspettative. Questo alimenta una tensione emotiva che, non trovando uno spazio sicuro di confronto, finisce per esplodere in piccoli scontri o prese di distanza.
È comprensibile che lei si senta sulle montagne russe. Quando un legame è così coinvolgente ma indefinito, la mente e il cuore faticano a stare in equilibrio. E spesso il bisogno di chiarezza si scontra con la paura di perdere ciò che si ha, anche se confuso. Il litigio recente, con i rimandi reciproci e le accuse più o meno esplicite, sembra aver smosso qualcosa che andava trattenuto da tempo.
Mi sento di dirle che non deve forzarsi a trovare una definizione immediata per ciò che sente. Ma è importante riconoscere e legittimare la potenza del suo vissuto: c’è un bisogno di vicinanza, di riconoscimento, forse anche di essere scelto da lui in un modo più profondo. E questo bisogno, anche se non coincide necessariamente con un desiderio sessuale, merita attenzione e rispetto.
Forse, più che cercare una risposta definitiva sulla natura del vostro rapporto, può essere utile per lei iniziare un percorso per esplorare con delicatezza questo vissuto, i suoi significati, le sue radici e le sue implicazioni. Non per giudicarlo, ma per darsi il permesso di comprenderlo fino in fondo. A volte l’intimità più forte è quella che ci mette di fronte alla nostra complessità, e solo attraverso uno spazio di ascolto rispettoso possiamo permetterci di attraversarla senza restarne intrappolati.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Gentile Utente, buongiorno e grazie per aver portato qui il suo vissuto. Dal suo messaggio emerge la presenza di sintonia profonda con questa persona ed è chiara la presenza di un legame unico e rilevante per entrambi. Posso comprendere la difficoltà nel riuscire a decifrare chiaramente cosa i vostri rispettivi vissuti emotivi significhino, quale direzione vogliano prendere. A volte accade proprio così, ci troviamo in relazioni in cui la connessione emotiva, la comprensione e la sintonia di punti di vista sono tali che vogliamo subito comprendere da che parte il rapporto si evolverà, quale sarà la sua direzione, quale sarà il futuro che ci attende con quella persona. Va considerato però che il passaggio dall'avvicinarsi a qualcuno a identificare e condividere con lui la presenza di amico o un compagno, etc, non avviene così rapidamente, o può addirittura non avvenire per il momento, come nel suo caso.
Aggiungo tuttavia, che questa zona di limbo pare non essere solamente relativa a lei, ma sembra riguardare entrambi, da come si può cogliere nel suo messaggio. Per tale motivo, le chiedo se sta pensando di dedicarsi un momento per comprendere approfonditamente cosa sente lei per questa persona e successivamente cosa vorrebbe condividere con lei. Questo potrebbe essere un passo importante per riflettere sull'opportunità o meno di un confronto aperto e disteso tra voi, facendo tesoro del clima sereno e piacevole che ha contraddistinto il vostro rapporto inizialmente.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Aggiungo tuttavia, che questa zona di limbo pare non essere solamente relativa a lei, ma sembra riguardare entrambi, da come si può cogliere nel suo messaggio. Per tale motivo, le chiedo se sta pensando di dedicarsi un momento per comprendere approfonditamente cosa sente lei per questa persona e successivamente cosa vorrebbe condividere con lei. Questo potrebbe essere un passo importante per riflettere sull'opportunità o meno di un confronto aperto e disteso tra voi, facendo tesoro del clima sereno e piacevole che ha contraddistinto il vostro rapporto inizialmente.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
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