Ho quasi 31 anni e non ho ancora mai avuto una vera relazione con un uomo. Sono consapevole che per

24 risposte
Ho quasi 31 anni e non ho ancora mai avuto una vera relazione con un uomo. Sono consapevole che per troppi anni mi sono dovuta dedicare alla salute che mi impediva di avere una giusta vita sociale e non pensavo nemmeno a voler stare con qualcuno, specie per disagio fisico e non ero mentalmente lì per intraprendere relazioni o incontrare qualcuno (provai ad uscire con dei ragazzi, sperimentato una relazione ma breve, non erano le persone giuste ed io non ero pronta). Adesso che sembra essersi risolto questo problema di salute che mi debilitava la vita, sono ritornata ad avere una vita sociale ed uscire con gli amici. Tanti di loro sono fidanzati ed hanno provato a farmi conoscere loro amici single o farmi proposte di conoscere qualcuno ma purtroppo non sono i miei tipi e non provo interesse di quel genere, ma la cosa è reciproca anche per loro. Dopo una vita vissuta di sofferenze, inizio a quasi 31 anni a voler vivere nuove esperienze, sperimentare l'intimità e complicità con un uomo, sentirmi amata e provare ad amare. Mi sembra difficile trovare qualcuno, come se per me non esistesse nessuno, a volte penso che sono io il problema, forse non sembro approcciabile, posso sembrare timida ed insicura o non sono abbastanza attraente e ne interessante per un uomo e sto perdendo la speranza di incontrare la persona giusta per me con il passare degli anni..
Dott.ssa Ilaria Bresolin
Psicologo, Neuropsicologo
Breda di Piave
Gentile utente, grazie per aver condivido questa sua sofferenza.
Indubbiamente il fatto di aver avuto un problema di salute che l'ha costretta a concentrarsi su quello non dev'essere stato facile. Penso però che le abbia dato una consapevolezza e una resilienza maggiore. Posso capire come le energie e i pensieri potessero sempre ricadere lì, non permettendole di svagarsi o di lasciare libera la mente per una relazione, che comunque richiede tempo ed energie.
Sono contenta di sapere che ora questo problema sembra essere rientrato. Posso capire la difficoltà di "rimettersi in gioco" ma al tempo stesso la voglia di vivere nuove esperienze. Penso che non tutti ci troviamo nello stesso momento di vita e che spesso anche solo la pazienza di aspettare la persona con cui ci sentiamo più a nostro agio sia la soluzione migliore. Quello su cui voglio farla ragionare è: in che modo pensa di essere lei il problema? le cose che ha descritto ed elencato nella domanda posso realmente essere un ostacolo per trovare qualcuno con cui stare bene?
Mantenga un atteggiamento aperto alle esperienze, così come la consapevolezza che non si vuole "accontentare" ma che ricerca una relazione profonda con l'altro.
Spero di esserle stata utile, dott.ssa Ilaria Bresolin

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Dott.ssa Martina Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buongiorno
Quello che stai vivendo è profondamente umano e comprensibile. Dopo anni di difficoltà legate alla salute, è naturale che solo ora tu senta il desiderio di aprirti all’amore e all’intimità. Il fatto che tu sia consapevole delle tue esperienze passate e del tuo presente è già un segnale importante di crescita e maturità.
È anche normale provare frustrazione o pensare di essere “in ritardo” rispetto agli altri, ma il tuo percorso ha avuto un tempo diverso — e non è un tempo sbagliato. L’amore non segue scadenze, né età. La timidezza o l’insicurezza che percepisci in te non sono difetti, ma aspetti che possono essere compresi e trasformati. Lavorarci può aiutarti a costruire connessioni più autentiche, prima con te stessa e poi con gli altri.
Ti consiglio vivamente di contattare un terapeuta, che possa aiutarti a riconoscere e ristrutturare i pensieri negativi su te stessa e sulle relazioni, rafforzare la tua autostima e supportarti nel vivere questa nuova fase della tua vita in modo pieno e consapevole.
Non sei sola, e non sei “sbagliata”. Stai solo iniziando un nuovo capitolo, con coraggio.
Dott.ssa Elena Brizi
Psicologo, Psicologo clinico
Tarquinia
Gentilissima, grazie per aver condiviso il suo pensiero con noi.
Non esiste un'età giusta per intraprendere una relazione, per uscire con un gruppo di amici, per iniziare l'università, per trovare lavoro o per qualsiasi altra cosa.
Purtroppo siamo abituati a crescere con l'idea che ad ogni età corrisponda una tappa da dover attraversare, ma la realtà è che ognuno di noi ha le proprie ambizioni con i propri tempi.
Lei ha superato un periodo difficile che le ha occupato la mente per molto tempo e di questo non deve assolutamente colpevolizzarsi o sentirsi in ritardo rispetto agli altri.
La vita non è una gara, non è un confronto con chi ci circonda.
Si prenda tutto il tempo necessario a sentirsi pronta, e nel momento in cui sarà serena con se stessa, sono convinta che riuscirà a lasciarsi andare con i ragazzi e che vivrà il tutto con la tranquillità che merita.
Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, quello che condivide parla con grande autenticità di un percorso personale fatto di resilienza, attese, rinunce e oggi di desiderio sincero di apertura alla vita e all’amore. Arrivare a questa consapevolezza, dopo anni in cui la salute ha richiesto tutta la sua energia e attenzione, è in sé un segno di profonda vitalità. Non è affatto banale né scontato riuscire a sentire, dopo momenti faticosi, che si ha ancora voglia di dare e ricevere amore, di mettersi in gioco in relazioni significative.

Capisco bene quanto possa essere frustrante, in una fase in cui finalmente si sente più libera e pronta, percepire che gli incontri che avvengono non portano a nulla di autentico o che sembra non esserci alcuna corrispondenza reale. Questo può alimentare dubbi su di sé, far pensare di essere "non abbastanza", e far sentire quasi in ritardo rispetto agli altri. Ma la realtà è che non esiste un tempo “giusto” per l’amore, né una traiettoria universale che tutti devono seguire. La sua è una traiettoria unica, fatta di esperienze complesse e profonde, che non la rendono meno pronta, ma semmai più consapevole e vera.

Non è un problema essere timida o avere ancora delle insicurezze. Molte persone che vivono relazioni stabili portano con sé le stesse insicurezze. Il punto non è essere perfetti o sempre sicuri di sé, ma poter trovare qualcuno con cui condividere anche quelle fragilità, qualcuno con cui poter essere pienamente sé stessi. Lei ha vissuto a lungo con una parte della vita “messa in pausa” per cause non dipendenti dalla sua volontà. È normale che ora, nel riprenderla in mano, emergano anche momenti di sconforto, ansia di recuperare il tempo perduto, o timori di non essere all’altezza.

Ma ciò che conta è che sta finalmente ascoltando un suo desiderio autentico: vuole vivere, conoscere, esplorare l’amore e l’intimità. E questo non solo è legittimo, ma è un punto di partenza prezioso. Il resto può essere costruito un passo alla volta, con fiducia e, se necessario, con l’accompagnamento giusto. Una psicoterapia potrebbe aiutarla ad esplorare più a fondo la percezione di sé, il rapporto con il suo corpo, la sua storia affettiva, e favorire uno sguardo più benevolo e integrato su chi è oggi. Perché non è troppo tardi, e soprattutto perché lei non è sbagliata.

Il tempo dell’amore non è quello dell’anagrafe, ma quello della disponibilità interiore. E da ciò che scrive, oggi lei è più disponibile e pronta di quanto forse si dia credito.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
La sua esperienza riflette un percorso segnato da sfide personali legate alla salute, che in qualche modo hanno sospeso lo sviluppo delle sue relazioni affettive. La sensazione che descrive, di sentirsi come se la possibilità di incontrare qualcuno fosse lontana, può derivare da un collegamento tra un passato di difficoltà e un presente che sembra mancare di connessioni significative. È del tutto naturale desiderare di amare ed essere amati; tuttavia, questo desiderio può essere accompagnato da timori e incertezze, specialmente dopo un periodo di isolamento o di sfida personale. La percezione di non essere sufficientemente attraente o interessante è spesso una narrativa interiore, che può contrastare con il proprio vero potenziale relazionale. Nel contesto dell'approccio psicoanalitico, esploriamo come le esperienze passate e le credenze inconsce plasmino il presente, influenzando la percezione di sé e la relazione con gli altri. Il sentimento di essere "in ritardo" rispetto agli altri in termini di esperienze affettive può nascondere un'esigenza di riconoscimento e accettazione che merita particolare attenzione. Attraverso un percorso psicoanalitico, potrebbe trovare l'opportunità di riscoprire la sua propria voce e i suoi desideri autentici, lavorando per comprendere e trasformare le narrazioni limitanti che l'hanno accompagnata finora.
Se desidera esplorare questi aspetti più a fondo, sono qui per offrirle uno spazio di ascolto profondo e senza giudizio, dove potrà riflettere su se stessa e i suoi obiettivi in modo autentico.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott.ssa Caterina Falessi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,
mi sembra molto positivo il suo desiderio e possibilità di rimettersi in gioco dopo un periodo di grande sofferenza. Penso sia normale che quello che ha vissuto porti con sé delle fragilità legate all'autostima, della percezione di sé e del corpo, vissuti che possono essere elaborati al meglio con il supporto di un professionista. È importante non perdere la speranza e spesso è proprio il ruolo dello psicologo, che ne è detentore, ed anche nella tempesta indica la rotta perché riesce a vedere la terra ferma. La sensibilità e lucidità che dimostra nell'esprimere i propri stati interni costituiscono delle importanti risorse da cui partire. Spero di essere stata utile con le riflessioni che ho proposto, rimango a disposizione in caso desideri effettuare una consulenza con la sottoscritta. Un caro saluto, dott.ssa Caterina Falessi
La sua riflessione è molto lucida e profonda, e mostra una consapevolezza preziosa del proprio vissuto e delle tappe attraversate. Dopo un lungo periodo in cui la salute ha richiesto tutte le sue energie, è del tutto comprensibile che ora senta il bisogno di aprirsi alla possibilità di vivere relazioni più piene, intime, emotivamente coinvolgenti.
È importante riconoscere che non c’è un’età "giusta" per iniziare a vivere certe esperienze, ognuno ha i propri tempi, e il suo percorso ha avuto delle ragioni valide. Non ha nulla da rimproverarsi. La paura di non essere "abbastanza" o di risultare poco interessante è comune, soprattutto quando si è stati a lungo fuori da certe dinamiche, ma non definisce il suo valore. La timidezza o la riservatezza non sono difetti, possono essere qualità, se accolte con rispetto anche da chi ci si avvicina. Ciò che conta ora è coltivare contesti in cui possa sentirsi autenticamente a suo agio, dove conoscere qualcuno non significhi forzarsi a piacere, ma lasciarsi la possibilità di farsi conoscere per ciò che è.
Un caro saluto
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve sue parole raccontano un percorso di grande forza e resilienza, segnato da ostacoli che ha affrontato con coraggio. È assolutamente comprensibile che ora, dopo aver attraversato momenti complessi legati alla salute, lei senta il desiderio di aprirsi a nuove esperienze, all’intimità emotiva e alla possibilità di una relazione significativa. È importante validare ciò che sta provando: sentirsi “in ritardo” rispetto agli altri può generare frustrazione e senso di inadeguatezza, ma ogni storia ha i suoi tempi, e il fatto che oggi lei si senta pronta rappresenta già un grande passo verso il cambiamento. Non esiste un’età giusta per amare o per essere amati: ciò che conta è la disponibilità interiore, la consapevolezza di sé e la volontà di mettersi in gioco — qualità che lei, da quanto scrive, ha già sviluppato. Il pensiero di essere “il problema” o non abbastanza “attraente” è molto comune quando si fatica a costruire un legame affettivo, ma spesso è il riflesso di insicurezze più profonde, non di una realtà oggettiva. Talvolta il dolore passato, specie se legato alla salute o all'autostima, può portare a chiudersi o a mandare segnali non intenzionali di distanza. Questo non significa che lei non sia interessante o desiderabile, ma che può essere utile lavorare su come si percepisce e su come comunica il proprio valore agli altri, in modo autentico. La relazione non è solo “incontrare la persona giusta”, ma anche riconoscersi reciprocamente e costruire un legame nel tempo. Le consiglio di esplorare contesti in cui sia possibile conoscere persone con interessi affini ai suoi, ma soprattutto continui a coltivare la relazione con sé stessa, che è il fondamento di ogni legame sano e duraturo. Se dovesse sentire il bisogno di approfondire questi vissuti o lavorare sulle sue insicurezze, il percorso psicoterapeutico, magari di stampo umanistico o attraverso l’ausilio della mindfulness, può offrirle uno spazio sicuro e costruttivo per farlo.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Grazie per aver condiviso una parte così profonda e personale della tua esperienza. Ciò che descrivi è qualcosa che molte persone possono comprendere, anche se vissuto in forme diverse.

Hai attraversato un periodo complesso legato alla salute, che ha naturalmente avuto un impatto sulla tua vita sociale ed emotiva. È importante riconoscere e darti merito per aver affrontato quelle difficoltà e per essere arrivata oggi al punto in cui senti il desiderio di aprirti all’amore, all’intimità e alla condivisione.

Il fatto che oggi tu senta questo bisogno è un segnale molto positivo: significa che stai tornando in contatto con parti profonde di te, che meritano attenzione e cura. È comprensibile che tu ti senta scoraggiata quando sembra difficile incontrare qualcuno con cui creare una connessione autentica. Ma non è una corsa a tempo né una gara con gli altri. Ognuno ha il proprio percorso, e il tuo è unico e prezioso, anche se non segue i tempi “standard” che spesso la società impone.

I dubbi su sé stessi – il pensiero di “non essere abbastanza” o “di non meritare l’amore” – sono pensieri comuni quando ci si sente soli o quando il confronto con gli altri diventa inevitabile. Ma spesso questi pensieri nascono da ferite più profonde, da insicurezze che non hanno nulla a che vedere con il tuo reale valore.

Riscoprire la propria desiderabilità, lavorare sulla fiducia in sé, imparare ad aprirsi alle emozioni e alle relazioni, sono passi delicati ma fondamentali. Per questo motivo sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarti in questo momento così importante del tuo percorso di vita e aiutarti a riconoscere le risorse che già possiedi, a rafforzarle e ad aprirti con più fiducia verso il futuro che desideri.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, ha mai pensato invece che forse è proprio lei a non darsi l'opportunità di incontrare nessuno?
Molte volte con i nostri stessi giudizi ci boicottiamo, dobbiamo imparare ad apprezzarci di più e ad avere fiducia in noi stessi.
Costruire una relazione sana con sé stessa potrebbe essere il primo passo per aprirsi a nuove relazioni con gli altri.
Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buongiorno,
Grazie per aver condiviso con sincerità la sua esperienza. Dopo anni difficili, è naturale desiderare ora connessione e amore. Non c’è nulla di sbagliato in lei: non è “in ritardo”, né meno meritevole degli altri. Ogni persona ha i suoi tempi e le sue esperienze, e ciò che ha vissuto l’ha resa più consapevole. La fatica che descrive nel trovare qualcuno può far sorgere dubbi su di sé, ma spesso è solo la naturale difficoltà di creare connessioni autentiche, specie quando si è sensibili e profondi. Se sente che queste insicurezze la bloccano, parlarne in uno spazio sicuro potrebbe aiutarla a riscoprire fiducia in sé e nelle relazioni.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Elena Dati
Gentile utente, per prima cosa grazie per la sua condivisione tanto delicata quanto importante.
Partiamo da un presupposto molto importante: l'età è solo un numero anagrafico. Non vi sono tappe evolutive da rispettare, non vi sono scadenze, né tantomeno esiste una guida da seguire. Ognuno di noi ha un percorso di vita differente, che lo può portare prima o dopo a compiere determinati passi.
"Dopo una vita vissuta di sofferenze, inizio a quasi 31 anni a voler vivere nuove esperienze, sperimentare l'intimità e complicità con un uomo, sentirmi amata e provare ad amare" la cosa importante da sottolineare, pertanto, non è che abbia quasi 31 anni, ma che avverta il desiderio di vivere qualcosa di nuovo e di importante. Molto spesso le aspettative sociali ci spingono a continui paragoni, soppesiamo ogni nostro passo, guardiamo chi l'ha compiuto prima e quanto tempo ha impiegato a raggiungere un certo obiettivo, senza soffermarci sulla parte più importante: il nostro senso di realizzazione, la nostra volontà, il nostro tempo. Abbandoni le aspettative sociali e si concentri su ciò che vuole Lei. Il fatto che abbia avuto delle esperienze negative in campo sentimentale non significa che sia lei, "il problema": significa, semplicemente, che tali persone non erano compatibili con lei. Non essere compatibili non è una sconfitta: ricordi sempre che se ognuno di noi potesse essere compatibile con chiunque, proveremmo tutti gli stessi sentimenti.
Viva con serenità questa nuova parentesi della sua vita, senza darsi un tempo da seguire: non esiste. Quando troverà una persona con la quale sentirà di voler costruire qualcosa di stabile, lo saprà. Fino a quel momento non si condanni per non aver ancora provato questo desiderio nei confronti delle persone con le quali ha intrapreso una conoscenza.
Molte volte cerchiamo logiche laddove non vi sono, perché le emozioni escludono per via diretta ogni logica. Piuttosto, ha detto di aver riafferrato la sua vita sociale: avere delle persone attorno sulle quali poter contare e alle quali confidare le proprie paure è importante. Per molti anni si è occupata del suo stato di salute fisica, e per molto tempo è stata la sua priorità: non c'è nulla di condannabile né tantomeno di sbagliato in questo. Non si colpevolizzi e non si metta fretta: lavori sul senso di sé, e sul valore che Lei stessa attribuisce alla sua persona; parta da questo. Sentirsi vivi, dopo un periodo di sofferenze, è il primo passo anche per sentirsi meglio. "La persona giusta" per lei, in questo momento, deve ritrovarla guardandosi allo specchio: e quando smetterà di sentire di doversi giustificare per il passato, riuscirà davvero a guardare il futuro.
Gentile utente,
ti ringrazio per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità. È comprensibile che, dopo un periodo difficile segnato da problemi di salute, tu possa sentirti insicura o “indietro" rispetto ad altri nel vivere relazioni affettive.
Non esistono tempi prestabiliti per aprirsi all’intimità e all’amore, e fino a ora tutti i tuoi sforzi sono stati rivolti a superare le difficoltà legate alla salute. Il desiderio che senti ora è reale e importante: è fondamentale concedere a questo desiderio il tempo di sbocciare, prendendosene cura. Le difficoltà che percepisci, come la timidezza o il sentirti poco approcciabile, sono esperienze comuni e non indicano necessariamente la presenza di un limite o un difetto. Tuttavia, se senti che queste sensazioni diventano un peso, un percorso di sostegno psicologico può aiutarti a ritrovare fiducia in te stessa e a vivere le relazioni con gli altri in modo più sereno.
Ti incoraggio, inoltre, a essere paziente e gentile con te stessa, riconoscendo i piccoli e grandi traguardi che hai raggiunto finora.
Rimango a disposizione qualora decidessi di iniziare un percorso di sostegno psicologico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Patricia Bonaventura.
Dott. Omar Vitali
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Dalmine
Buongiorno, bisognerebbe costruirsi una rrete composta da ragazzi e ragazze. Io non sono assolutamente contrario alle chat pet incontri cercando di trovare la chat giusta
Come dice M. Lancini Prof. Bicocca le chat hanno sostituito il muretto dell'oratorio o della chiesa
Bisogna anche imparare a lasciar andare i propri stereotipi
gentile x,
andrebbero esplorati i suoi stati d'animo durante la malattia, rimanere soli psicologicamente in questi casi, può farci perdere di vista tanti fattori. In primis le direi di rasserenarsi, la sua età è nel pieno di vita e giovinezza, lei sta rinascendo per come mi sta dicendo e le auguro di concentrarsi bene sulla sua fioritura, è coltivando i fiori nel nostro giardino che attiriamo le farfalle più belle. Lei sicuramente ha un vissuto di spessore, che richiede il giusto tempo e la giusta persona con cui condividerlo.
Se vuole iniziare un percorso ed esplorare sé stessa, può prenotare una consulenza online. Sarò lieta di lavorare con lei.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, le sue parole arrivano con una forza e una sensibilità che meritano ascolto e rispetto. Mi colpisce molto come lei abbia la consapevolezza lucida del percorso che ha attraversato: una parte importante della sua vita è stata assorbita da un problema di salute che l’ha costretta a mettere da parte bisogni e desideri profondi, come quello di condividere la propria vita affettiva e intima con qualcuno. È comprensibile che oggi, chiusa una fase così complessa, emergano pensieri di dubbio e frustrazione, ma anche desiderio di aprirsi di nuovo. Ciò che descrive è una situazione che molte persone vivono, anche se a volte se ne parla poco: l’idea di “essere indietro” rispetto agli altri, la paura di non trovare mai qualcuno con cui costruire un legame, la sensazione di essere diversi o “non abbastanza” per attrarre l’interesse romantico di un partner. Sono pensieri che, se ripetuti, rischiano di trasformarsi in convinzioni rigide: in terapia li chiamiamo schemi cognitivi, cioè modi abituali di interpretare sé stessi e la realtà. Questi schemi possono portare a vedere la situazione solo da una prospettiva limitata, alimentando l’idea che il problema sia un difetto personale, una mancanza o un limite insormontabile. Il punto è che queste convinzioni non tengono conto della complessità della sua storia. Lei ha dovuto dare la priorità alla salute, che è un aspetto vitale e non dipendeva da scelte sbagliate o da sue mancanze. In più, oggi ha ripreso in mano la sua vita sociale, ha ricominciato a uscire, a stare in mezzo agli altri: è un segnale importante di cambiamento e di apertura. Il desiderio di amare e di lasciarsi amare ora può avere spazio perché dentro di lei c’è più energia per occuparsene. A volte però accade che, quando finalmente si è pronti, emergano aspettative molto alte o pensieri auto-sabotanti. Ad esempio, può capitare di convincersi che se non succede subito qualcosa di significativo, allora non succederà mai. Oppure di interpretare la mancanza di interesse reciproco come una prova che ci sia qualcosa di sbagliato in noi. È facile cadere in questi pensieri quando ci si paragona agli altri, specie se intorno si vedono coppie consolidate. Ma l’amore non segue un tempo predefinito. Arriva spesso in modo imprevisto e quando si è disposti a mostrarsi per come si è, senza forzature. Forse ora può darsi il permesso di rallentare la corsa al “devo trovarlo subito” e concentrarsi di più su ciò che la fa stare bene, sulle passioni, sugli spazi di socialità che sente davvero suoi. Più riesce a costruire occasioni di contatto autentico con persone che condividono interessi o valori, più aumenta la possibilità di incontrare qualcuno con cui possa nascere un’intesa. La timidezza o l’insicurezza non sono ostacoli insormontabili, anzi: spesso raccontano di una parte di lei che ha bisogno di sentirsi al sicuro, di avere fiducia nel valore che porta agli altri. Forse può chiedersi come potrebbe alimentare la fiducia in sé stessa e nel proprio valore, lavorando su quelle voci interne critiche che le fanno pensare di non essere abbastanza interessante o attraente. A volte serve tempo, a volte aiuta confrontarsi con chi può sostenerla in questo percorso. Non c’è un’età giusta o sbagliata per amare e vivere esperienze intime, e la sua storia non è una condanna ma un punto di partenza unico che fa di lei una persona più consapevole, capace di desiderare un amore sano, scelto con cura. Si dia la possibilità di sperimentare, anche se all’inizio non scocca la scintilla giusta. Ogni incontro può insegnarle qualcosa su di sé e su ciò che davvero cerca. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio un percorso psicologico che l'aiuti a trovare fiducia in se stessa, prima come donna e, in seguito, come compagna. Cordiali saluti.
Gent.ma utente,
grazie per la condivisione dei suoi pensieri e del suo stato d'animo.
Non è utile avere obiettivi o aspettative sulle relazioni sentimentali. Sebbene sia un bisogno che sta emergendo nella sua vita e stia generando un flusso di pensieri cospicuo e anche intrusivo, generare una visione troppo idealizzata della relazione che vorrebbe, potrebbe portare frustrazione e una tendenza a giudicare troppo frettolosamente sia sé stessa che le persone con cui si trova a interagire.
Lei ha affrontato prove importanti che l'hanno messa di fronte alla fragilità della vita e le hanno fatto capire le vere priorità e i valori su cui basare le sue decisioni e le sue azioni. Questa resilienza deve essere coltivata per avere maggiore autostima, incrementando sentimenti come gratitudine, orgoglio e compassione. Per poi rivolgere questi sentimenti all'esterno mostrandosi in tutte le sue doti e le sue migliori qualità. Questo le darà l'opportunità di creare connessioni sincere e veicolare con trasparenza emozioni e pensieri, senza temere il giudizio di nessuno, senza il bisogno di sentirsi "approcciabile", ma semplicemente di essere ciò che si sente di essere, desiderosa di condividere una parte di sé stessa con il mondo circostante.
La invito a ripensare ai contesti sociali che ama frequentare e capire se trova in quelle circostanze persone con i suoi stessi interessi, le sue stesse passioni. A volte, si da troppa importanza all'impatto estetico (che ha la sua rilevanza solo inizialmente) e un posto vale l'altro; invece, è più probabile creare connessioni significative in ambiti in cui l'attività che si svolge è di per sé molto coinvolgente ed entusiasmante: potrebbe essere uno sport, un corso di ballo, un'associazione di volontariato, un gruppo musicale, una compagnia teatrale, e così via. Sapere che c'è un'attività o una passione da condividere è già un bel passo avanti nel capire chi potrebbe essere interessante da conoscere e per farsi conoscere.
Le consiglio anche di valutare un percorso di crescita personale e di benessere psicologico che le consenta di vivere con migliore consapevolezza i suoi stati interiori, sia emotivi che cognitivi, e lavorare sulla sua autostima per allentare la morsa del giudizio sia nei suoi stessi confronti, sia da parte degli altri.
Se lo desidera, posso darle maggiori informazioni su un percorso di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Ciao, grazie per la condivisione! Quello che senti è qualcosa che molte persone provano, soprattutto quando portano con sé una storia che ha richiesto molta forza e adattamento.
A volte, quando per molto tempo la nostra energia è stata assorbita da altre priorità o difficoltà, può succedere che la parte di noi che desidera essere vista, scelta e amata sia rimasta un po’ in secondo piano. Ma questo non significa che non esista, né che sia troppo tardi per ascoltarla.
È vero: avvicinarsi al mondo delle relazioni affettive dopo un lungo periodo di distanza o difficoltà può sembrare complesso, quasi come esplorare un territorio nuovo. Ma proprio per questo può diventare anche un viaggio alla scoperta di sé — non solo nell’incontro con l’altro, ma anche nella possibilità di riconoscere emozioni, desideri e parti di te che forse finora non hanno avuto modo di emergere.
Ti invito a prenderti tutto il tempo di cui hai bisogno per questo cammino, senza fretta o giudizio. Ogni passo, per quanto piccolo, è un gesto di cura verso te stessa.
Dott.ssa Alessandra Di Fenza
Psicologo, Psicologo clinico
Marano di Napoli
Gentile utente,

ciò che sta attraversando ora è una fase di rinascita, e come ogni rinascita può portare con sé tanto entusiasmo quanto timori, soprattutto se il confronto con gli altri — amici già in coppia, esperienze passate — alimenta l’idea di essere “indietro” o “fuori tempo”. Ma non esiste un’età giusta per amare, così come non esiste un percorso unico: ognuno ha i propri tempi, i propri ostacoli, e le proprie ripartenze.

La voglia di vivere una relazione, di conoscere l’intimità affettiva, di sperimentarsi in uno scambio autentico con l’altro è un bisogno naturale, che non ha nulla di sbagliato. Tuttavia, è comprensibile che, dopo anni in cui questo lato di sé è rimasto un po’ in ombra, emergano dubbi sulla propria “desiderabilità”, sull’approccio, sul valore personale. Sono pensieri comuni, ma spesso molto severi, che tendono a ridurre l’intero sé a ciò che ancora non si è vissuto.

In realtà, ciò che la rende “pronta” oggi è proprio questa consapevolezza matura, il desiderio di aprirsi senza dover dimostrare nulla, ma solo con l’intento di conoscersi e farsi conoscere. E, paradossalmente, è proprio quando ci si riconnette con il proprio desiderio autentico — senza ansia di “dover essere” in un certo modo — che iniziano ad accadere gli incontri più veri.

Se in questo momento sente che la fiducia in sé stessa vacilla o che certi meccanismi interiori frenano ancora il pieno abbandono all’esperienza relazionale, potrebbe essere molto utile affrontare questi temi in uno spazio personale e protetto. Una consulenza, online o in studio, può aiutarla a rafforzare la propria autostima affettiva, riconoscere il proprio valore e lasciarsi finalmente andare, senza paura, alla vita che desidera.

Resto a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Di Fenza
Gentile paziente, magari semplicemente non è il momento giusto. Per quanto ci si senta pronti e si desidera avere delle attenzioni e provare esperienze nuove, l'amore non avviene solo perché se ne sente il bisogno. Continui ad uscire con gli amici, a fare una vita sociale nella norma che la appaghi. L'amore arriverà. Spero di aver dato una risposta a ciò che chiedeva.
Dott.ssa Piera Cenname
Psicologo, Psicologo clinico
Bolzano
Salve, sono la dott.ssa Piera Cenname. Il periodo che ha trascorso e nel quale ha dovuto preoccuparsi della sua salute ha portato la sua attenzione su altro rispetto alla sua vita sociale, allo stare con gli amici o ad avere un compagno. Innanzitutto credo che la sua vita sia stata già piena di momenti non semplici da gestire, da vivere e da accettare. Ora che può concentrarsi su aspetti diversi della sua vita e dedicarsi alla socialità fatta di amici, famiglia e quant'altro le consiglio di guardare al lato positivo poi le cose arriveranno man mano.
Se ha bisogno di fare altre domande sono qui.
Può scrivermi questo è il mio indirizzo email: pcenname@gmail.com.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessia Serio
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
la malattia provoca un arresto nel ciclo di vita con conseguenti modifiche non solo nella vita quotidiana ma anche a livello socio-relazionale. Ciò che mi sento di dirle è che la possibilità che si sta dando di riattivarsi nei suoi contesti di vita non è scontata, pertanto mi congratulo per lei. Posso comprendere che dopo anni di sofferenza lei senta la necessità di recuperare il tempo perduto, ma non abbia fretta: riscopra questa se stessa guarita e pronta ad una vita quotidiana congrua alla sue età con calma e curiosità.

un caro saluto e le auguro buona fortuna
dott.ssa Alessia Serio

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