Ho paura che mio figlio giochi ha delle uscite molto importanti dal conto corrente e ha chiesto dive

20 risposte
Ho paura che mio figlio giochi ha delle uscite molto importanti dal conto corrente e ha chiesto diversi prestiti. Non vive con me abbiamo provato a parlarne con lui ma non ammette niente. Non sappiamo come fare come procedere.
Salve,
immagino sia una situazione molto complessa e che forse vi pone anche in una condizione di immobilità. Non conoscendo informazioni molto dettagliate rispetto alla situazione quello che mi sento di consigliarvi è certamente contattare comunque un professionista e provare ad avviare un percorso.
un caro saluto
Dott.ssa Raffaella Abate

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Buongiorno, mi dispiace per la situazione difficile che sta vivendo. Capisco la complessità di affrontare un discorso di questo tipo. L'unica cosa che posso dirle è di tentare di comunicare in modo aperto la vostra preoccupazione, sperando che suo figlio accetti di farsi aiutare. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento, le auguro una buona giornata, dott.ssa Rota
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Salve, immagino la situazione delicata e che abbia provato a coinvolgere altre persone a lei care per capire come approcciare con suo figlio in merito. Se non riesce a trovare un "varco" comunicativo con lui può provare a rivolgersi a qualche centro territoriale specializzato in dipendenze se pensa ci sia una problematica di ludopatia.
Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti,
Un saluto
Dott.ssa Baiardo Bruni
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi
Le consiglierei di approfondire di che natura sono questi prestiti e queste importanti uscite dal cc: non è detto necessariamente che giochi, magari sta attraversando un periodo di difficoltà economica...
Cerchi di capire anche i suoi giri (sia con telefoni, pc ecc), sia dal vivo: sale giochi, centri scommesse, bar, tabacchi ecc ecc...
Anche se ad oggi, molte di tali attività sono, ahinoi, a portata di un click!
Qualora appurasse che di ludopatia si tratta, proceda a contattare il Ser.D. della sua zona
In bocca al lupo per tutto!
Un cordiale saluto

Dr E. Nola
Salve, mi dispiace molto per la situazione e comprendo la vostra preoccupazione. Quello che mi sento in questo momento di dirle è che sicuramente fate bene a monitorare in maniera discreta ciò che accade, è chiaro che poi se, come lei ha detto, suo figlio richiede prestiti e in qualche modo voi ne siete più o meno coinvolti allora mi sembra che sia lecito poter chiedere il perché di tutti questi prestiti e a che cosa possano servire.
Cordialmente, dott FDL
Salve, mi dispiace per la difficile situazione che state vivendo.
Provate a chiedergli il motivo dei prestiti e delle eccessive uscite facendolo sentire accolto in un clima accogliente e giudicante.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buonasera, la creazione di una comunicazione aperta ed onesta tra il genitore e il figlio è essenziale per esplorare le preoccupazioni del genitore e le possibili cause del comportamento del figlio. Inoltre, se il figlio dovesse presentare sintomi di disagio psicologico come ansia, depressione, o altri sintomi simili, una valutazione psicologica potrebbe essere utile per comprendere meglio i suoi pensieri e sentimenti, e per identificare eventuali problemi di gioco d'azzardo o altre problematiche di natura psicologica. Cordiali Saluti, DM
Buongiorno, comprendo la situazione difficile. Il primo passo da fare è tentare di trovare un contatto profondo con suo figlio mostrando le vostre preoccupazioni e la vostra disponibilità a farlo aiutare. Continui a dialogare con lui in modo non giudicante e spero che si apra. Dopo dovreste iniziare un preciso specifico per le dipendenze da gioco. Esistono anche centri, sparsi in tutta Italia, che prendono in carico anche le famiglie.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buon pomeriggio gentile utente, mi dispiace per il disagio che sta provando in questo momento. Le consiglio, anche se capisco che non sia facile, di provare a creare un clima tranquillo e non giudicante e proporre a suo figlio di iniziare un percorso, insieme a lei, con uno specialista di orientamento sistemico relazionale, che vi aiuterà a risolvere questi conflitti. Sono a disposizione, anche online, dottoressa Nibbioli.
Gentile Utente,
comprendo la delicatezza della situazione e la difficoltà nel capire come procedere. Concordo con i colleghi che hanno sottolineato l'importanza ora di riuscire a costruire un dialogo con vostro figlio il più possibile aperto e non giudicante facendo presenti le vostre preoccupazioni, ciò che avete notato e il desiderio di essergli vicino.
Capita la natura del problema, allora potrete a quel punto rivolgervi allo specialista o al centro più adeguato.
Cordiali Saluti. Dott.ssa Camilla Raccosta.
Buongiorno, mi dispiace per ciò che sta vivendo. Stabilire e mantenere un canale aperto di dialogo con vostro figlio è molto importante. Vi permetterà di condividere le vostre preoccupazioni e i vostri sentimenti e allo stesso tempo darà a lui, se lo vorrà, la possibilità di aprirsi.
Mi sento comunque di suggerire di rivolgervi al servizio di dipendenze patologiche del vostro comune di residenza.
Dott. Iacopo Curzi
Buongiorno, sarebbe utile aiutarlo a comprendere che ha bisogno di chiedere aiuto. In questi casi sono le persone di cui più si fida il soggetto a potersi permettere questa "intrusione" nella vita della persona in difficoltà. L'ideale poi sarebbe riuscire a metterlo in contatto con gli esperti del servizio dipendenze territoriale e/o con qualche psicologo con esperienza in questo campo. Da diversi anni mi occupo di dipendenze patologiche (alcol, droghe, gioco patologico) quindi resto disponibile in caso abbiate bisogno. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Provate a rivolgervi al SerDp di competenza, li sapranno darvi alcuni consigli pratici. Fino a quando non diventa consapevole di avere il problema tenderà a sfuggire da ogni percorso. L'ideale sarebbe se ci fosse una persona a lui molto vicina (eventuale compagna o amici stretti) che vi possa aiutare in questa fase. Dopodichè una presa in carico ai servizi è necessaria, rifuggire assolutamente il fai da te. Nemmeno un professionista privato sarebbe sufficiente, il percorso specifico richiede il coinvolgimento di più "attori"
Gentile utente di mio dottore,

la ludopatia è una problematica abbastanza complessa, e merita di esser trattata in un centro specializzato. In Italia vi sono i Ser. D ossia i Servizi per le dipendenze che forniscono assistenza alle persone con dipendenza. Ai servizi pubblici per le dipendenze patologiche del Sistema Sanitario Nazionale, istituiti dalla legge 162/90. Ai Ser. D. sono demandate le attività di prevenzione primaria, cura, prevenzione patologie correlate, riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo. Nel caso riesca ad avere un confronto con suo figlio e li che dovrebbe rivolgersi. Parliamo di strutture in cui è previsto oltre che un trattamento individuale, anche una presa in carico di tipo familiare, questo perché queste genere di problematiche coinvolgono anche i parenti delle persone che ne sono affette.
In bocca al lupo per tutto!!

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione e l'immobilità nella quale si sente, vista la chiusura di suo figlio sul fatto.
Non c'è certezza sul motivo di questi prestiti purtroppo, solo lui ne è a conoscenza.
Le consiglio di riprovare a parlare con suo figlio,in modo accogliente e non giudicante, facendo passare la sua parte emotiva, quindi la preoccupazione visto l'amore che prova per lui. Cerchi di fargli comprendere che il voler conoscere ha come unico scopo quello di potergli stare vicino e aiutarlo, qualunque problema abbia.
Se con lei non volesse proprio aprirsi, potrebbe proporgli di parlarne con uno psicologo: magari vedendola come persona esterna, non giudicante e professionista, potrebbe prenderla in considerazione. Il supporto e la vicinanza sono strumenti importanti che possono portare poi la persona ad aprirsi. Resto a disposizione per qualunque ulteriore chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Gentile utente , capisco la sua preoccupazione e l'accolgo.
Essendoci una chiusura e una negazione dei fatti descritti c'è un 'impossibilità di azione e una vostra frustrazione nel non poter agire nei confronti di vostro figlio.
Dalle poche informazioni ricevute il mio suggerimento è di aprire una finestra di dialogo sincera e autentica facendo sentire vostro figlio accolto, non giudicato per portarlo ad un apertura verso una verità che gli fa fare molta fatica.
Il supporto di un terapeuta esperto potrebbe aiutare in questo percorso cosi delicato e difficile.
Resto a disposizione come spazio d'ascolto.
Un forte abbraccio.
Dr. Luca Russo.

Buongiorno,
Non sempre è possibile intervenire ed aiutare una persona se dall'altra parte non c'è l'apertura necessaria. L'unico modo per sondare il terreno è parlarne al diretto interessato.
Dott. Marco Cenci
Buonasera gentile richiedente, posso solo imaginare in che stato emotivo vi possiate trovare. La paura che i vostri sospetti si possano confermare non aiuterà cmq il vostro rapporto. Potete provare a comunicare con vostro figlio senza stati apprensivi molto accesi ma aprendo il discorso su contenuti che rafforzino il vostro rapporto (per esempio che voi ci siete per lui, che siete una famiglia unita e via dicendo). Non sarà facile ma si può sempre tentare (il non giudicarlo potrebbe forse allentare questa tensione). Rimango a vostra disposizione, cordialmente Dott. Claudio Pieroni
Buogiorno gentile Signora,
le consiglio primariamente di parlarne con suo figlio e nel caso la situazione fosse confermata di rivolgersi ad un centro pubblico Serd o privato di zona che trattano in modo specifico le dipendenze.
Successivamente sarebbe oppurtuno iniziare un percorso individuale di psicoterapia per risalire alle cause del malessere e proseguire verso un equilibrio psichico più sano e quindi lavorare per un costruzione personale volta al benessere.
le faccio i miei auguri
Saluti
JG
Buongiorno. Come già espresso dai colleghi, cercherei di mantenere il dialogo in modo più aperto possibile: fintantoché vostro figlio non percepirà di avere un problema, convincerlo non porterà a nulla se non a inasprire ancora di più il conflitto. D'altra parte, ciò non toglie che possiate richiedere un supporto psicologico e sociale, in qualità di familiari; da qui, potete rivolgersi anche ai Servizi predisposti, che si chiamo Ser.D, Ser.T, o DDP, a seconda delle norme regionali.
Buona vita
A disposizione
Dottoressa Francesca Carubbi

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