Dottori buonasera. Sono Michela, e da un po’ di tempo ormai che scrivo. Io ho quasi 21 anni, e non

22 risposte
Dottori buonasera.
Sono Michela, e da un po’ di tempo ormai che scrivo.
Io ho quasi 21 anni, e non sono felice.
Non voglio passare per la vittima, perché non lo sono.
Purtroppo non riesco a stare bene.
Non so se il problema sono io.
Vivo in una casa, senza amore.
I miei genitori non mi domandano mai come sto, se sto bene, diciamo che per mio padre nemmeno esisto.
Io non ho un buon rapporto con loro.
Ogni mio compleanno, mio padre nemmeno gli auguri mi fa, quante volte ho avuto bisogno
Di un abbraccio, di un Michela come stai? Che ti succede?
No mai.
Ho sofferto da morire, come ancora oggi soffro.
Sono anni ormai che ho disturbi alimentari, sono sottopeso, peso 49 kg per 1.75 non mangio quasi nulla, la mia famiglia dice che sono una vittima ma non è affatto così, io davvero non riesco a mangiare per paura di ingrassare, ho bisogno di alcune visite e mio padre non mi aiuta perché dice che ho 21 anni e devo andare a lavorare, quante volte mi offende dicendo per lui posso fare anche la prost**** perché non mi da un euro.
Io vorrei tanto lavorare per me stessa, ma non posso.
Vi chiederete il perché?
Beh, ormai sono sei anni fidanzata, e il mio ragazzo è ossessivo, non posso scendere non posso lavorare perché mi lascia e se non mi sta bene lo lascio, ma il problema è che io lo amo più della mia stessa vita, non posso parlare con un uomo perché è ossessivo e non sia mai farei qualcosa che a lui nn sta bene, mi offende, dice che sono una poco di buono, quante volte mi da addosso, mi offende, non ho nemmeno
Più un amica, ovviamente è un bravissimo ragazzo quando sta bene mi da anima e corpo, e mi fa sentire a casa, ma tante volte mi riempie di domande cosa facevo prima di stare con lui, perché lavoravo prima e allora ogni volta che mi fa domande si innervosisce, mi da addosso, a volte mi ha messo le mani addosso ma solo perché l’ho fatto innervosire molto perché sono molto arrogante e lo rispondo
In modo sfacciato perché non c’è la faccio più.
Io devo chiedergli il permesso se posso scendere e andare a un negozio e devo avvisarlo su tutto quello che faccio.
Lui è molto
Geloso, ogni mese se non prima mi fa le stesse domande, e quando lo
Rispondo e a lui non gli stanno bene queste tipo di risposte, tipo ( quando lavoravi davi confidenza con ecc ecc) io gli dico guarda amo ti stai sbagliando..
Lui vuole avere ragione mi dice tu non sei buona, fai schifo vergognati io mi arrabbio molto e piango tantissimo, e lui mi blocca da per tutto, non si fa più sentire mi tratta male.
Ed io lo cerco sempre per paura di perderlo perché è troppo importante per me, tante volte mi lascia perché dice che sono sbagliata che non sono buona perche lui è geloso e visto che mi lamento perché non mi sta bene come si comporta con me, mi lascia perché mi lamento.
Tipo qualche anno fa, delle persone misero inciuci su di me dicendo che parlavo dicevo buonasera e buongiorno ad un ragazzo che abitava accanto a me, ma vi giuro sulla mia stessa vita che non ho mai dato confidenza ad un uomo, se incontravo qualcuno dicevo solo buongiorno e buonasera per rispetto, il mio ragazzo quando queste persone lo
Fermarono dicendo che davo confidenza che non è vero credetemi, fece una sparata, venne sopra da queste persone che abitavano sopra di me, e che misero zizzanie su di me, mi diede uno schiaffo io svenni, e in quel momento non ho reagito ma non perché avevo la coda di paglia, ma perché non mi sarei
Mai aspettata una cattiveria del genere, il mio ragazzo non mi crede e ogni volta che gli viene in mente questa cosa me lo domanda, io gli spiego e lui nn mi crede, mi da addosso, mi lascia mi offende si brutto e non si fa sentire.
Ed io lo cerco sempre, xk nn voglio perderlo, Ma credetemi che io
Vi giuro sulla cosa più cara che ho che mi sono sempre comportata bene, non l’ho mai mancato di rispetto.
Lui è fatto così ;(
ma vi giuro che quando
Facciamo
Pace,mi ama da morire, fa l’impossibile per me.
Poi gli rivengono le stesse domande in mente e mi ritratta malissimo.
Dottori io non c’è la faccio più, vorrei non essere mai nata, vorrei “morire”piuttosto di stare così.
Forse sono io quella sbagliata.
Forse sono io il problema.
Non so più che pensare.
Vi prego aiutatemi a capire cosa c’è di sbagliato in me...

Attendo vostre risposte.
Grazie mille in anticipo.

Cordiali saluti
Gentile Michela,
l’infelicità profonda di cui racconta potrebbe essere collegata alle difficoltà che incontra nel rapporto con i suoi genitori e con il suo fidanzato.
Crescere in una famiglia dove si ha la sensazione di non essere visti, dove non si riceve una parola o un gesto di affetto, dove non sono riconosciuti i propri bisogni, dove non si riceve sostegno, è molto doloroso e lascia delle ferite profonde. L’infelicità che prova è una normale conseguenza delle mancanze che ha trovato nella relazione con i suoi genitori.
Mi sembra che la sua relazione amorosa non sia d’aiuto per alleviare questo malessere emotivo, ma che al contrario lo alimenti (mi scuso per le parole dirette che uso). Un partner geloso al punto da tagliarci fuori dalle amicizie, che ostacola i nostri progetti lavorativi, che è controllante, violento con le parole e con i gesti, è un partner pericoloso per la nostra salute mentale e fisica. Anche se può dimostrare il suo amore, ci incastra in una relazione che non è sana e che ci impedisce di stare bene o di fare qualcosa per il nostro benessere.
È comunque comprensibile la sua difficoltà a separarsi da lui e a vedere il danno che le può fare, soprattutto per l’amore che prova.
Le consiglio di iniziare un percorso psicologico, mi sembra importante nella sua situazione trovare uno spazio di ascolto e di aiuto. Uno psicologo la può aiutare a comprendere ed elaborare l’infelicità che sente, a riflettere su come potrebbe stare meglio e cosa le impedisce di trovare maggiore benessere.
Inoltre mi sembra importante anche da approfondire con un professionista la sua paura di ingrassare, che potrebbe essere legata alla situazione che sta vivendo.
Se economicamente non riuscisse a sostenere un percorso privato, può rivolgersi al servizio di psicologia della sua Asl.
Le auguro di trovare la serenità che cerca e rimango a sua disposizione,
Dott.ssa Irene Capello.

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Cara Michela, si rivolga ai servizi psicologici dell'Asl di competenza. Al più presto. Lei ha necessità di imparare cos'è l'amore per se stessi e quindi trovare le risorse dentro di sé per uscire da una situazione sentimentale e familiare che le dà solo negatività. L'amore è rispetto, fiducia, incoraggiamento, gioia...nulla a che vedere con l'indifferenza dei suoi genitori, nulla a che vedere col possesso e la violenza del suo fidanzato. Si cerchi un lavoro, diventi indipendente e attraverso un percorso psicoterapeutico si liberi da questa triste situazione che la fa soffrire. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentilissima, credo che lei sappia adesso cosa c'è che non va nella sua vita. Descrive con determinazione com'è il suo ragazzo , così ambiguo nel suo dare e togliere questo amore violento e malato. Descrive con altrettanta lucidità il disamore domestico e la sua stessa fragilità, le sue problematiche così profonde.
Credo che arrivata a questo punto, le scelte da fare sono ben poche: continuare a perseverare in questo 'stile di vita' , in questi rapporti che volente o nolente ha con la sua famiglia e il suo ragazzo o in qualche modo agire e cercare risorse che possano aiutarla. Come accennato sopra più volte ha scritto e ricevuto consigli, a cosa le serve continuare a chiedere e sentirsi rispondere sempre la stessa cosa? Credo anche io di aver letto altre volte e risposto a ciò che scriveva.
Se tiene a sè stessa almeno un pò, e in misura maggiore di tutta questa gente che le sta intorno, rifletta sul da farsi, prenda uno di questi consigli che le sono stati regalati qui, esca di casa e inizi a vivere, curando sè stessa e il suo dolore.
Saluti.
Buonasera! La sua storia mi tocca il cuore e sento tutta la sua sofferenza. In lei non c'è nulla di sbagliato e nessun essere umano deve avere precise caratteristiche per essere amato. I disturbi alimentari, le caratteristiche del rapporto che ha con suo padre e quelle che ha il suo ragazzo, da lei scelto, hanno forti intrecci. Le consiglio vivamente di contattare l'ausl di riferimento dove lei abita e iniziate un percorso di psicoterapia prima possibile. Può anche informarsi tramite il medico curante su centri convenzionati con la regione di sua appartenenza che si occupano di disturbi alimentari. La psicoterapia non cambia gli eventi ma il modo in cui li viviamo con il cuore e i nostri atteggiamenti e ciò è davvero importante in situazioni in cui non si è felici. Se ha bisogno di riferimenti, aiuto o altro non esiti a contattarmi. Ogni vita è degna di essere vissuta nel modo più bello possibile. Non si scoraggi e sappia che l'amore è prendersi cura dell'altro e prima ancora di sé stessi. Un grande in bocca al lupo
Dott. ssa Valeria Randisi
Gentile Michela,

è semplice, perché c'è un'unica soluzione possibile: affrontare un percorso di psicoterapia.

In attesa di eventuali domande o di richieste di chiarimenti e approfondimenti, Le invio cordiali saluti.

prof. Roberto Pasanisi

(psicologo clinico e psicoterapeuta, Ordine degli Psicologi della Campania; già direttore dei Dipartimenti e docente, Polo Universitario "Principe di Napoli"; Direttore, CISAT)
Cara Michela ,
chiede se ad essere sbagliata sia Lei e non ciò che la circonda. Onestamente non credo lei sia sbagliata , ma sicuramente è inadeguata la risposta a ciò che le è accaduto in famiglia e che le accade ora in amore. Non so se riesce a rendersi conto del potere che concede al suo fidanzato e che ha concesso a suo padre anche ad un'età in cui non è più naturale nè adeguato continuare a subire insulti e indifferenza affettiva . Si esce di casa e ci si trova un lavoro , qualsiasi esso sia pur di affrancarsi e di riprendere in mano la propria vita. Lei invece , guarda caso, si trova un fidanzato che solo in apparenza è diverso dal modello paterno, poichè egli trova comunque il modo di insultarla e umiliarla, offrendole solo un 'apparenza d'amore che è la stessa utilizzata da tutti i carnefici per tenere legate a sè le proprie vittime. Perchè ama più della sua vita una persona portatrice di un evidente e grave disturbo affettivo, se l'è mai chiesto? E' possibile che ciò accada , proprio perchè lei dà un valore minimo o nullo alla sua esistenza? Questa richiesta d'aiuto, ritengo provenga da quella parte sana della sua psiche che rivendica libertà , gioia e desiderio d'essere amata con rispetto , fiducia e stima, ma la prima in assoluto che deve imparare a rispettare se stessa è proprio lei cara Michela , perchè, se oggi il suo "qualche volta meraviglioso ragazzo", si comporta saltuariamente in maniera violenta , domani , se non ostacolato pesantemente ora , si sentirà autorizzato a farlo sempre di più e il sospetto è che dietro l'amore per un uomo violento e patologicamente geloso Michela, si nasconda proprio ciò che il poco amore ricevuto dai suoi genitori può avere contribuito a produrre; svalutazione , disamore e indifferenza per se stessa. E' evidente lei abbia necessità di sostegno e aiuto psicologico per recuperare , stima e affetto per la sua stessa PREZIOSA persona , nonchè il coraggio necessario a lasciarsi alle spalle relazioni tossiche. E' molto giovane , quindi ancora in tempo per recuperare tantissimo di sè. Occorre però un primo atto deciso nel sottrarsi alle pretese assurde e insane del suo fidanzato , per il momento lasciandolo andare per la sua strada, concentrandosi al contrario SU MICHELA per imparare ad amarLA E RISPETTARLA, e il primo passo sarà quello di uscire e trovarsi un lavoro .
Le auguro ogni bene .
Dott.ssa Giuseppina Cantarelli
Parma
Salve Michela la sua storia è molto dolorosa. Ci racconta di un padre anaffettivo e di un compagno di vita scelto perché potesse colmare alcuni vuoti, ma che di fatto non si fida di lei, non è in grado di trattarla come qualunque persona merita di essere trattata. Sento tutto il suo dolore quando dice che vorrebbe non essere nata Ma la invito a riflettere su cosa può fare per se stessa. Credo sia giunto il momento di dedicarsi alla sua crescita personale, ignorando quelli che sono i dettami del suo partner. Perché è ha il diritto di vivere in mezzo all'amore e al rispetto!
Buonasera Michela, la sua lettera racconta una storia troppo triste per una ragazza di 21 anni. Lei ha bisogno di essere aiutata ad emanciparsi da una dipendenza affettiva che la porta ad essere dipendente da una famiglia e da un ragazzo che non sostengono la sua crescita e non soddisfano i suoi bisogni. Deve prendere in mano la sua vita con l'aiuto di professionisti della sua Asl di appartenenza come è già stato detto. Così potrà essere accompagnata per riscattarsi da una condizione che la rende insicura e infelice. Non aspetti ancora che qualcuno faccia qualcosa per lei. Cordialmente dott.ssa Enza Marangella
Buongiorno. sono rimasto molto colpito dalla situazione "impantanante" in cui vive, da cui sembra essere difficile uscire.
Ovviamente questa non è e non può essere la sede dove discutere di queste cose, che sono tante e molto complicate. C'è da trovare il bandolo della matassa, con l'aiuto di uno psicoterapeuta, che le permetta di prendere miglior controllo della sua vita. le faccio i miei migliori auguri perché intraprenda presto questa soluzione, che la porti fuori da una situazione così logorante. Enrico Piccinini
Gentilissima Michela,
dal suo racconto arriva chiarissima tutta la sua sofferenza, come arriva chiara la sua difficoltà di mettere bene a fuoco le tante cose che non vanno nella sua relazione. Se infatti riuscisse ad osservare con maggior oggettività la sua situazione potrebbe accorgersi che si stanno ripetendo meccanismi simili a quelli che vive in famiglia, come il non essere riconosciuta, valorizzata e apprezzata. Il suo ragazzo la sta lentamente isolando da tutto e rischia di entrare in una spirale sempre più drammatica che paradossalmente le sembrerà normale. Si aggrappa con tutte le sue forze ai "momenti buoni" del suo partner impedendosi di vedere lo sfondo di violenza fisica e psicologica, come se per lei fossero sufficienti queste poche manifestazioni di affetto (che in realtà è solo manipolazione) e non meritasse molto di più. Il vero amore è riconoscimento, accettazione e incoraggiamento dell'altro, cosa che qui è completamente assente. Scusi se sono così diretto, ma ha già sofferto più del dovuto e non merita tutto questo. Le suggerisco caldamente di iniziare un percorso psicoterapeutico, magari informandosi anche presso le strutture pubbliche del suo territorio o informandosi se ci sono professionisti privati che applicano tariffe calmierate per situazioni di particolare difficoltà(ce ne sono in quasi tutta Italia). Le auguro davvero il meglio e resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
Michele Vecera
Buonasera Michela, la situazione che descrive parla di una profonda sofferenza e di un vuoto affettivo che la circonda, che la porta ad accontentarsi delle "briciole d'amore" che le dà il suo ragazzo. Non si tratta però di una relazione sana ed equilibrata: non c'è libertà, non c'è rispetto, non c'è protezione, ma solo critica, possesso e svalutazione. Mi rendo conto che lei, in mancanza d'altro, si accontenti di questo. Ma a lungo andare questa situazione la sta portando a vedersi come sbagliata e non degna di essere amata; anche il suo corpo le sta segnalando un malessere. E' quindi molto importante che si rivolga ad uno psicologo che la supporti e la aiuti a scoprire il suo valore e le sue risorse e, piano piano, a guadagnare un'autonomia affettiva per poter interrompere legami tossici e nocivi, partendo innanzitutto dal rispetto e dall'amore per se stessa.
Le auguro il meglio.
Dottoressa Silia Lafortezza (Milano | Buccinasco)
Buongiorno cara Michela. Il suo senso di vuoto e di dolore nasce da un'infanzia nella quale le sono state negate le attenzioni necessarie. Purtroppo non sempre i genitori, nonostante facciano ciò che possono, son in grado di soddisfare i bisogni dei bambini. La cosa che più vorrei che Lei prendesse in considerazione è che lei non ha mai imparato ad amare e ad amarsi!
Sicuramente la situazione in famiglia è difficile e crea sofferenza. Ritengo che sarebbe utile per lei cominciare a riflettere e modificare la relazione con il moroso. So che per lei sarà difficile ma deve allontanare quest'uomo che non la rispetta, non la ama in modo positivo. In una relazione d'amore i due partners devono sostenersi nella loro individualità, devono aiutarsi a crescere e gioire dei risultati dell'uno e dell'altro.
Questa relazione non fa altro che farla sentire sempre più sola ed isolata e sbagliata. Spero non prenda male le mie parole ma deve diventare autonoma e cominciare a crescere. la prego di prendere in considerazione un percorso che la possa aiutare a prendere in mano la sua vita e farne un capolavoro come si merita.

Buonasera Michela,
La sua situazione mi ha colpita. Ho letto nelle sue parole una profonda sofferenza emotiva, dettata dalla forte mancanza di affettività che alla fine l'ha condotta a perdere fiducia in sé stessa e nel suo valore come persona.
Purtroppo riconosco la profonda fatica che fa anche ad accettare le forti limitazioni che il suo ragazzo le impone, perché fondamentalmente vede questa persona come unica fonte di amore.
Ma mi permetta di consigliarle un percorso che finalmente le faccia mettere se stessa al primo posto senza giudizi o ricatti morali. Lei ha bisogno di riconoscersi e prendere consapevolezza di quanto vale.
Sono sicura che riuscirebbe a migliorare in maniera funzionale la sua vita.
Chiedere aiuto è già il primo importante passo per il cambiamento.
Saluti
Buongiorno, sono rimasta molto colpita dal suo racconto e dalla sua forza e tenacia, mi sembra in tema molto cado per lei pertanto le consiglio di affrontarlo gradualmente con l’aiuto di uno psicoterapeuta.
Gentile Michela in poche righe raccontate tutte d’un fiato mi ha trasmesso tutto il suo mal-essere. È molto profondo il suo senso di inutilità edi inadeguatezza...frutto di tanto poco amore nella sua vita. Il suo grido di aiuto che costantemente lancia attraverso anche il suo corpo, lo accolgo ... se fosse vicina a me. Ma al più presto deve poter riprendere la vita nelle sue mani e conoscere un modo di amare autentico e sano. Cerchi aiuto nell’Ausl del suo comune e le auguro presto di ritrovare se stessa.
Saluti.
Dott.ssa Lamanna Iolanda
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Buongiorno, provi ad intraprendere un percorso di psicoterapia, potrebbe aiutarla molto.
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Buongiorno, per approfondire la situazione clinica e valutare un eventuale trattamento di psicoterapia, le suggerisco di consultare un professionista di sua scelta, magari vicino alla sua zona di residenza abituale.
cari saluti
Gentile Michela, percepisco tanto dolore in ciò che racconta, ma non demorda e continui a desiderare di voler stare bene, facendosi aiutare da un professionista competente. Non smetta di avere fiducia in una realtà migliore, in una vita migliore e soprattutto faccia il primo passo, che sicuramente non la porterà subito dove vuole, ma la sposta da dove è. Un caro saluto.
Buonasera Michela, nel suo racconto emerge una profonda infelicità legata principalmente al suo rapporto con suo padre, la prima persona della nostra vita che dovrebbe farci sentire ascoltati, amati, sorretti e compresi. A volte, se ciò non accade andiamo alla ricerca di qualcuno che possa darci ciò che ci è stato negato e di cui ci sentiamo anche erroneamente responsabili. Ma questa fame d'amore potrebbe renderci poco obiettivi e farci credere che il possesso, le imposizioni, le gelosie e le limitazioni siano quell'amore desiderato e mai avuto. Si faccia aiutare a riprendere in mano la sua vita. Imparerà ad amarsi e a pretendere il giusto amore che merita.
Cordiali saluti
Salve, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, le permetterebbe di chiarire alcune idee e trovare le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, nella sua fragilità c'è tanta forza. Non esiti oltre e consulti uno psicologo.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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