Ciao, sono una ragazza di 24 anni e sono in terapia da un po' per dei problemi mai affrontati (potr

24 risposte
Ciao,
sono una ragazza di 24 anni e sono in terapia da un po' per dei problemi mai affrontati (potrei dire traumi ma ci convivo attualmente quindi sono problemi, i traumi finiscono), ci sono anni in cui ho vissuto (sopravvissuto) facendomi del male, anni in cui mi potrei definire "robot", anni in cui ho provato ad essere totalmente un'altra persona per poi ritornare ad essere chi sono (e no, non saprei dire chi sono), ci sono stati periodi in cui bevevo, periodi in cui prendevo dei farmaci, periodi in cui cercavo di regolarmi con il cibo etc...
Non ho mai detto in vita mia che sto male, non ho mai detto a nessuno "oggi sono triste", non ho mai detto niente della mia vita e di tutto ciò e ho sempre mostrato il contrario. E nessuno al di fuori del mio terapeuta sa veramente cosa vivo.
Il fatto è che sono stanca di vivere sono davvero stanca, non è questione di non provare gioia, guardo fuori vedo i campi verdi ed il sole e penso che sia bellissimo, ma io non riesco a vivere così e non con la mia testa. Vorrei vivere la vita di qualcun altro. Vorrei vivere dimenticando ogni cosa sia successa. Mi sento una pazza senza purtroppo poterlo essere.
E' sempre stato un pensiero ricorrente il suicidio, ma in questo momento mi sto trovando ad affrontare dei cambiamenti e non ho le forze per affrontarli, quindi oltre ai miei solito pensieri si sono aggiunti questi e vorrei solo andarmene da questo mondo ed il fatto è che so già come farlo. Mi rincuora sapere che posso andarmene quando voglio e senza soffrire (ho diversi medicinali tra cui il metadone e la possibilità di fare diverse prescrizioni mediche senza problemi). Ma oltre a rincuorarmi una piccola parte di me, forse la parte compassionevole, mi dice di scrivere questo messaggio e chiedere un consiglio. Dovrei parlarne con il mio terapeuta? Non ho mai parlato di questi pensieri ed ho paura delle conseguenze...
Grazie a chi mi risponderà
Dott.ssa Giorgia Colombo
Psicologo, Psicologo clinico
Lentate sul Seveso
Buonasera,
mi dispiace molto per quanto sta vivendo e per questo la ringrazio di aver avuto la forza di scrivere questo messaggio.
Assolutamente sì, parlarne con il suo terapeuta le permetterà intanto di condividere ciò che prova e pensa con un professionista che saprà accogliere il suo vissuto senza giudizio ed in secondo luogo le darà la possibilità di avere uno spazio di esplorazione delle difficoltà che sta sperimentando, avendo un appoggio sicuro e protetto nel rispetto della riservatezza.
Questo passo non sarà facile, ma se si permetterà di aprirsi con il suo terapeuta anche su questi aspetti sono sicura non potrà avere altro che beneficio e maggiore serenità.
Un grosso augurio di stare presto meglio e un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Colombo

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Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, le direi di parlarne al suo terapeuta, perché venendo a conoscenza dell'entità del suo disagio, la possa meglio aiutare. Celando questa parte di se stessa, non fa altro che perpetrare anche in terapia lo schema disfunzionale consueto in cui si nasconde al mondo, minimizzando i problemi, se non nascondendoli, con il risultato che nessuno l'aiuterà. E forse è proprio questo vissuto del sentirsi inaiutabile che la porta ad agire in questo modo. Bisogna lavorare su questa credenza perché lo schema cambi e per poterlo cambiare, va osservato insieme in terapia. Un saluto e augurio in questo senso.
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Dott.ssa Concetta Maccarrone
Psicologo, Psicologo clinico
Gravina di Catania
Buongiorno, sono comprensibili la paura e la difficoltà nel portare al proprio terapeuta alcune tematiche, che spesso rappresentano il nucleo centrale della propria sofferenza. Un primo passo potrebbe essere quello di portare al suo terapeuta la paura stessa di aprirsi su alcuni temi e alcuni pensieri per paura delle conseguenze che potrebbero derivarne. Potrebbe succedere che, approfondendo questa sua paura insieme al suo terapeuta, si aprano altre strade per arrivare insieme più in profondità. La saluto e le auguro di poter stare meglio quanto prima.
Dott.ssa Concetta Maccarrone
Dott.ssa Jessica Guidi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Lucca
Buongiorno cara Utente,
mi dispiace molto per quello che ha vissuto e la ringrazio er aver avuto il coraggio di affrontare tutto questo in terapia e di aver avuto altrettanto coraggio nello scrivere questi pensieri così indicibili.
Il suicidio è pensiero e un argomento molto delicato da trattare e il primo passo è quello di riuscire a mettere in parola questa sofferenza. Ci sono periodi nella vita in cui è sovente non riuscire a vedere la luce.
le consiglio di parlarne anche con il suo terapeuta per approfondire ed affrontare insieme queste tenebre in una relazione di fiducia che con il tempo potrà consentire di sperimentare una nuova integrità ed un equilibro psicoemotivo.
resto a disposizione le faccio i miei più cari auguri
cortesi saluti
Dott.ssa Ludovica Artuso
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno cara utente, che parole profonde e piene che ha portato oggi tramite questo form.
Mi dispiace molto sentire tanta sofferenza e tanta paura soprattutto in una ragazza giovane. Non è facile convivere con questi pensieri e ritrovarsi a lottarci da soli.
Ma è proprio qui il punto: non deve sentirsi sola, non è una lotta che deve per forza combattere individualmente. Le consiglio di affidarsi al suo terapeuta, professionista che giá conosce la sua storia e con il quale lei si è già sentita sicura nel condividerla. Sicuramente sarà in grado di comprenderla con un ascolto non giudicante, con empatia e con professionalità.
Le mando tanta forza e spero, nel piú breve tempo possibile, possa sentirsi meglio

Dott.ssa Ludovica Artuso
Dott.ssa Vincenza Ruga
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Caserta
Salve,
comprendo il suo disagio e immagino ciò che lei stia passando. Le consiglio caldamente di parlarne con il suo terapeuta che saprà sicuramente accompagnarla nel suo percorso in modo accogliente e non giudicante.
Nel percorso di terapia si è in 2, vedrà che insieme al suo terapeuta riuscirà a gestire la situazione.
Le auguro di stare meglio, dott.ssa Vincenza Ruga
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao,

Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri così apertamente. È evidente che stai attraversando un periodo molto difficile e che stai lottando con pensieri e sentimenti molto profondi e dolorosi.

Parlare con il tuo terapeuta dei tuoi pensieri suicidi è un passo molto importante e coraggioso da compiere. Il tuo terapeuta è lì per aiutarti e supportarti, e può offrirti sostegno e risorse per affrontare queste difficoltà in modo sicuro e efficace. Non devi affrontare tutto da sola, e parlare dei tuoi pensieri suicidi con il tuo terapeuta può essere il primo passo verso il recupero e il benessere emotivo.

Capisco che possa essere spaventoso parlare di questi pensieri, ma è importante ricordare che il tuo terapeuta è lì per aiutarti senza giudizio e con rispetto per la tua esperienza. Parlare dei tuoi pensieri suicidi non solo ti darà l'opportunità di esplorarli più a fondo, ma anche di ricevere il supporto e l'aiuto di cui hai bisogno per affrontare questa situazione.

Se ti senti in pericolo imminente o se hai intenzioni concrete di farti del male, è importante cercare aiuto immediatamente. Puoi contattare un servizio di emergenza o recarti al pronto soccorso più vicino. La tua sicurezza è la priorità assoluta.

Ti incoraggio vivamente a parlare con il tuo terapeuta dei tuoi pensieri e sentimenti, anche se può sembrare difficile. Non sei sola in questa lotta, e ci sono persone che vogliono aiutarti a superare questo momento difficile. Hai il diritto di ricevere il supporto di cui hai bisogno e di vivere una vita piena e felice.

Resto a tua disposizione per ulteriori supporto o chiarimenti. Non esitare a contattarmi se hai bisogno di aiuto.

Dott.ssa De Pretto
Dott.ssa Anna Bruscino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Parli subito col terapeuta, se non ha il coraggio legga il messaggio che ha scritto qui. ci faccia sapere . Grazie
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissima utente, innanzitutto vorrei farti i miei complimenti per aver trovato il coraggio di condividere i tuoi pensieri e le tue emozioni in questo spazio. È davvero importante essere onesti con se stessi e con chi ci circonda quando si affrontano problemi così profondi e dolorosi. Il fatto che tu abbia iniziato una terapia e che tu stia considerando di condividere questi pensieri con il tuo terapeuta è un passo molto importante e positivo. Parlare dei tuoi pensieri suicidi e dei sentimenti di stanchezza e disperazione che stai vivendo può essere il primo passo per iniziare a trovare delle soluzioni e a trovare un sollievo a tutto il dolore che stai provando. Il tuo terapeuta è li per aiutarti, per ascoltarti e per sostenerti in questo percorso di guarigione. Parlandogli dei tuoi pensieri suicidi, potresti aprire uno spazio per affrontare insieme a lui questi sentimenti e cercare delle soluzioni per superarli. Ricorda che non sei sola in questo, ci sono delle risorse e delle persone che possono aiutarti a superare tutto questo dolore. Parla con il tuo terapeuta e chiedi aiuto, ne vale davvero la pena. Spero che tu trovi la forza e il coraggio di affrontare tutto questo e di superarlo. Se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esitare a chiedere aiuto. Ti auguro tutto il meglio per il tuo percorso di guarigione. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
Dott.ssa Elisabetta Angelo
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, grazie per la condivisione. I temi e il vissuto da Lei portati sono molto forti e intensi. Credo che un primo passo sarebbe quello di chiedersi quali possano essere i pensieri, le paure e le emozioni che la portano a non ricercare il supporto del terapeuta in questa situazione di sofferenza, a non aprirsi su questa sofferenza. Affrontare, nella terapia, queste parti di sè può sostenerla nell' andare più a fondo nel suo percorso terapeutico, nell'aprirsi e trovare sostegno nella sua sofferenza più profonda e nascosta. Un cordiale saluto
Dott.ssa Benedetta Mentesana
Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Carissima, grazie per aver trovato la forza di condividere il suo vissuto.
Le consiglio di parlarne con il suo terapeuta, una figura che la conosce e con cui è riuscita ad aprirsi e spiegare davvero cosa vive. Pensi al fatto che ha già compiuto un primo passo: condividere questo messaggio, ha dimostrato un grandissimo coraggio. Tenga presente che non sarà sola, affronterà tutto questo con una persona che prendendola per mano, entrerà con lei in questo mondo difficile e faticoso e sarà sempre al suo fianco, supportandola. Sarà lì per lei. So che può fare paura, ma le auguro di cuore di trovare la forza per affrontare con il suo terapeuta tutto questo. Un caro saluto!
Dott.ssa Giulia Veneziani
Psicologo, Psicologo clinico
Piacenza
Buongiorno, inanzitutto la ringrazio per aver condiviso la sua sofferenza. Sarebbe vitale per lei parlare di come si sente soprattutto con il suo terapeuta; lo spazio terapeutico serve proprio per poter esprimere le proprie angosce. Pertanto con il suo terapeuta, con cui condivide (da quello che ha scritto) già contenuti personali e intimi, non esiti ad affrontare i pensieri che prova.
Molto spesso il non sentirsi di poter parlare di un contenuto "scomodo", pesante e di disperazione ci fa stare ancora peggio. Mentre se si trova la forza ed il coraggio di parlarne si possono trovare soluzioni e, soprattutto, quella disperazione diventa sempre "affrontabile", perchè condivisa, esplicitata ed analizzabile.
Mi chiedo - e lo scrivo come una riflessione da coltivare dentro di sè - : cosa non le permette di parlarne con il suo terapeuta? Di cosa ha paura nella relazione con lui/lei?
Sarebbe molto utile affrontare con il suo terapeuta le sue paure e i suoi bisogni e indagarne l'origine. Le mando un caro saluto.
Dott.ssa Eleonora Scancamarra
Psicologo, Psicologo clinico
Lido Di Ostia
Cara utente, posso immaginare quanto sia difficile per lei condividere questi pensieri così profondi e dolorosi. Sarebbe molto importante parlarne con il suo terapeuta. So che può essere spaventoso, ma il suo terapeuta è lì per aiutarla, senza giudizio. Condividere i suoi pensieri potrebbe aprire la strada a un sostegno più adeguato e a un piano di trattamento che possa alleviare il peso che porta. Non deve affrontare tutto da sola. Ha il diritto di ricevere aiuto e supporto. Un caro saluto. Dott.ssa Eleonora Scancamarra





Dott.ssa Valentina Baima Poma
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile utente, grazie per aver condiviso il suo vissuto qui con noi. E' assolutamente comprensibile avere il timore di parlare esplicitamente di pensieri così spiacevoli e dolorosi. Per quanto possa risultare difficile sarebbe molto importante parlarne quanto prima con il suo terapeuta, proprio per poter accogliere la sua sofferenza ed impostare un lavoro mirato che possa supportarla e tutelarla in un momento così delicato. Il nostro lavoro prevede una totale assenza di giudizio ed è uno dei motivi per cui affrontare tutto quello che sta vivendo, in uno spazio sicuro, è fondamentale. Le auguro di stare meglio quanto prima e di poter condividere tutto questo con qualcuno che possa sostenerla ed accompagnarla nel suo percorso. Un caro saluto. Dott.ssa Valentina Baima Poma
Dott.ssa Imma Monaco
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Villaricca
gentilissima utente posso capire la sofferenza che sta provando e mi rendo conto che parlarne ad alta voce possa essere faticoso ma le consiglio di parlare con il suo terapeuta quanto prima. Affronti le sue paure
Le auguro di stare meglio
Dott.ssa Monaco Imma
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Mi dispiace molto sentire che stai attraversando un momento così difficile e che i pensieri suicidi stanno influenzando la tua vita. È di vitale importanza che tu parli apertamente di questi sentimenti con il tuo terapeuta. La tua sicurezza e il tuo benessere sono priorità assolute. Il tuo terapeuta è lì per ascoltarti, sostenerti e aiutarti a trovare strade per superare queste difficoltà. Non avere paura delle conseguenze, perché la tua salute mentale è fondamentale. Cerca supporto professionale immediato e condividi apertamente ciò che stai vivendo. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, grazie per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e preoccupazioni, e mi dispiace molto per i vissuti negativi che da queste scaturiscono. Se dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso online, utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori modo ssa trovare una strada percorribile verso la serenità.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott.ssa Anastasia Giangrande.
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che ha descritto e la ringrazio tanto per sua condivisione. La invito tuttavia a fare lo stesso con il suo terapeuta, al fine di poter affrontare al situazione e sviscerarne insieme gli aspetti più profondi. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Martina Cremanti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Gentile utente, la ringrazio per aver trovato la forza di scrivere queste parole qui; sento la sua sofferenza e mi dispiace per la situazione che sta vivendo in questo momento. A molte persone può accadere di avere pensieri suicidari e capisco come parlarne a voce alta possa spaventare. In realtà penso che sarà di grande aiuto poterlo condividere con il suo terapeuta e affrontare insieme anche questa situazione. Le mando un abbraccio. Forza!
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità. Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza. Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Mi dispiace molto che stia attraversando un periodo così difficile, e la ringrazio per la sua apertura nel condividere la sua esperienza. È davvero importante che lei abbia trovato il coraggio di scrivere, e sono qui per offrirle il mio supporto.
La sofferenza che descrive è chiaramente molto profonda, e sebbene sembri che lei abbia cercato di affrontarla da sola per tanto tempo, è fondamentale che queste emozioni vengano esplorate e comprese nel contesto della terapia. Parlarne con il suo terapeuta sarebbe un passo importante. Il suicidio è un pensiero molto serio e doloroso, e condividere questi sentimenti con chi la sta supportando nel suo percorso potrebbe aiutarla a ottenere un aiuto tempestivo e adeguato.
Le sue paure riguardo alle conseguenze potrebbero derivare da un senso di vulnerabilità, ma il terapeuta è lì per offrirle un ambiente sicuro, non per giudicarla. Inoltre, esprimere apertamente questi pensieri potrebbe aiutarla a elaborare le emozioni che li accompagnano, e potrebbe portare alla formulazione di strategie per affrontare questi momenti oscuri.
La sofferenza che sta vivendo è reale e merita di essere ascoltata con rispetto e cura. Non è sola, e c'è sempre una possibilità di speranza, anche quando sembra difficile vederla. Il fatto che abbia scritto qui dimostra una parte di sé che desidera essere vista e aiutata. Le consiglio caldamente di parlare con il suo terapeuta di questi pensieri. La sua vita è preziosa e può migliorare, anche se il cammino è complesso e graduale.
Se sente che la sua situazione è urgente o che il rischio di autolesionismo è presente, sarebbe importante cercare un supporto immediato, come un numero di emergenza locale o un centro di supporto.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti, non esiti a contattami. Cordialmente,
Dott.ssa Mara Catena
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
buon pomeriggio,
inizio con ringraziarti di aver scritto qui cose così intime, così profonde.
Questo è un grande gesto di coraggio.
Si percepisce la sofferenza di vivere come una persona ustionata, con grande sensibilità e tanta fatica. Il mio consiglio è quello di parlare con il suo terapeuta, appoggiarsi a lui e fidarsi del vostro percorso. Le conseguenze possono solo essere quelle di procedere lentamente un questa uscita dall'incendio.
Il percorso terapeutico che sta affrontando serve a questo, a darle un supporto dove le emozioni e pensieri sembrano andare per fatti loro, con l'obiettivo di poter vedere come la sua vita sia degna di essere vissuta.

Rimango a disposizione.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Prima di ogni altra parola voglio dirle che ha fatto bene a scrivere questo post. Non è un segno di debolezza, ma un atto di grande coraggio e lucidità. In questi momenti in cui sente di non avere forze, il fatto stesso di tendere la mano, anche solo per qualche parola di aiuto, racconta che dentro di lei esiste una parte che non vuole mollare del tutto, che ancora spera in un cambiamento, anche se adesso le sembra lontano o impossibile. Lei descrive con molta onestà un dolore che si è portata dentro a lungo, silenziosamente. È come se avesse dovuto costruire un guscio per sopravvivere, per proteggersi, per non mostrare mai la parte fragile, mentre dentro continuava a contenere ferite mai dette a nessuno. Ciò che racconta dei diversi modi in cui ha cercato di affrontare o anestetizzare questo dolore – facendosi del male, cambiando identità, rifugiandosi nel controllo o nelle sostanze – mostra quanta fatica abbia dovuto reggere da sola per anni. Lei si sente sfinita e in trappola nei suoi pensieri, ma è importante sapere che non è pazza. Ciò che prova ha un senso e può essere compreso. Spesso, quando si convive a lungo con una sofferenza profonda, la mente arriva a generare pensieri di morte come un’ultima via di fuga, un sollievo immaginato davanti a un dolore che sembra ingestibile. Non significa che lei desideri davvero la morte: significa che in questo momento non vede altro modo per trovare pace. Ma esistono altre strade, anche se ora possono sembrare troppo lontane o difficili da credere. Il suo desiderio di “vivere la vita di qualcun altro” parla di un bisogno di liberarsi da un passato che pesa, da una mente che la tormenta. Dentro di lei non c’è follia, ma un dolore stratificato che chiede di essere ascoltato e curato. Proprio per questo è essenziale che parli di questi pensieri al suo terapeuta, senza filtri. Lo so che può fare paura e che la blocca l’idea di quali conseguenze potrebbe avere, ma non parlarne è molto più rischioso che farlo. Il terapeuta è lì anche per accogliere questa parte di lei, quella più buia, senza giudizio, senza panico, ma con strumenti per proteggerla e aiutarla a costruire spazi di sicurezza. Non deve fare tutto da sola. Se sente che questi pensieri diventano troppo forti o che non riesce a fermare l’idea di farsi del male, cerchi subito aiuto anche oltre il terapeuta: chiami un familiare, un amico fidato, il 112 o si rivolga a un pronto soccorso. Lo so che forse non vorrebbe coinvolgere nessuno, ma chiedere aiuto, anche più di una volta, può davvero fare la differenza tra continuare a sopravvivere da sola e iniziare a essere aiutata davvero. Lei ha già fatto un passo importante: ha detto la verità qui, nero su bianco. Ora può continuare a fare un altro passo: portare questa verità nella stanza di terapia, senza tenerla più tutta dentro. Non lasci che la parte che vuole sparire abbia l’ultima parola. Provi a dare voce anche a quella parte che ha scritto questo messaggio, che chiede di essere ascoltata e protetta. Se vuole, posso restare ancora in ascolto. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Caterina Lo Bianco
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Cara,
grazie per aver trovato il coraggio di scrivere ciò che stai vivendo. Non è affatto scontato. Quando una persona porta avanti per anni tutto “da sola”, silenziando il proprio dolore, arrivare a mettere in parole quello che sente è già un atto profondamente significativo.
Da quello che descrivi emerge una sofferenza intensa, stratificata nel tempo, fatta di tentativi diversi di sopravvivere più che di vivere. Per molto tempo hai costruito strategie, anche dolorose, pur di andare avanti — e questo non parla di debolezza, ma di una forza che forse oggi non riesci a riconoscerti.
Il pensiero di “voler sparire” o di voler vivere la vita di qualcun altro spesso non nasce dal desiderio reale di morire, ma dal desiderio di smettere di soffrire. E questa distinzione è fondamentale.
La parte di te che ti ha portata a scrivere qui è una parte preziosa: è il segno che dentro di te esiste ancora uno spazio che vuole essere ascoltato, protetto, e aiutato.
Rispetto alla tua domanda: sì, è molto importante che tu ne parli con il tuo terapeuta. Capisco assolutamente la tua paura delle conseguenze — molti temono di essere giudicati, fraintesi o addirittura “perdere il controllo” della propria vita se condividono pensieri suicidari.
Ma in realtà, nella relazione terapeutica, parlarne non comporta punizioni né etichette: significa dare al terapeuta gli elementi necessari per poterti sostenere davvero, nel modo più sicuro e competente.
Dire al tuo terapeuta che questi pensieri esistono non significa “creare un problema” bensì portare in terapia ciò che già c’è, ciò che ti pesa di più.
Un terapeuta formato non reagirà in modo allarmistico né giudicante: lavorerà con te per capire da dove arrivano questi pensieri, cosa li alimenta, quali sono le risorse (anche piccole) che possiamo rafforzare e, soprattutto, come costruire un senso di sicurezza nell’immediato.
Dal punto di vista sistemico, inoltre, il tuo dolore non è un fatto individuale “sbagliato”: è il risultato di una storia, di legami, di significati, di ruoli che hai dovuto assumere troppo presto o troppo a lungo. E parlarne permette di rimettere ordine, di capire cosa appartiene ancora a te e cosa invece puoi finalmente lasciare andare.
Ti invito con delicatezza ma con decisione a non restare sola con questi pensieri, nemmeno per un giorno:
• parlane al tuo terapeuta nel prossimo incontro;
• e se senti che la sofferenza aumenta o diventa ingestibile, rivolgiti subito al pronto soccorso più vicino o chiama il 112/118. È una misura di cura, non un fallimento.
Il fatto che tu abbia chiesto aiuto oggi mostra che c’è una parte di te che non vuole arrendersi. Ed è da quella parte che possiamo ricominciare.
Resto a disposizione se vuoi condividere altri aspetti o capire come prepararti a parlare di questo in terapia.
Un caro saluto,
Dott.ssa Caterina Lo Bianco – Psicologa ad orientamento Sistemico-Relazionale

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