Carissimi dottori. Spero voi vi ricordiate di me, sono Michela e più di una volta vi ho raccontato

26 risposte
Carissimi dottori.
Spero voi vi ricordiate di me, sono Michela e più di una volta vi ho raccontato la mia storia.
Ringrazio tutti perché siete oltre dei dottori fantastici, delle persone a mio parere anche se non vi conosco speciali..

Io non riesco più ad uscire fuori da questa vita che più vado avanti più non mi piace, e non sono felice.
Con il mio ragazzo le cose non vanno bene, alcuni giorni sta bene e mi da l'anima, altri invece si arrabbia con me, mi offende, tratta male, mi evita ed io mi sento la persona più stupida del mondo, stupida perché sono sempre io a cercarlo continuamente anche in telefonate, senza mai ottenere risposte, vorrei avere la forza di non chiamare piu e vedere fin dove arriva, ma purtroppo la paura di perderlo mi assale, e la cosa che più mi fa soffrire e che quando stiamo bene io ho ugualmente paura, paura di soffrire ancora perché già so che quando gli partirà di nuovo la testa, saremo punto è da capo, con offese e litigi che mi fanno male.
So che vi domanderete, cosa mi lega a lui, cosa mi spinge a star con lui, ed io una risposta concreta non so darvela, ma credetemi la paura che lui non mi cerchi più, la paura di non sentirlo mi uccide, mi si spezza il cuore perché io davvero sono innamorata di lui.
Ormai sono sei anni che stiamo insieme.
E se questa storia finisse non riuscirei a sopportare ulteriori sofferenze.
Ormai sapete che vivo in un contesto familiare privo di valori,privo di amore.
Per il mio ragazzo,perché ho paura di perderlo, resto a casa tutti i giorni, non ho una mia indipendenza, subisco ogni giorno mio padre con offese e maltrattamenti, per lui non sono buona, non mi vuole bene, mi odia con tutto il suo cuore, se succede qualcosa a casa, tipo arriva più corrente da pagare, iniziano le offese.
Del tipo ( tu mi hai stancato è colpa tua, sei tu che stai sempre a casa, 21 anni ti devi vergognare non ti do nulla di soldi non devi chiedermi nulla, se ti serve qualcosa vai a fare la prostituta per non dire altro,ma quando è che te ne vai?) ect ect.
Cure mediche, visite che mi servono, posso anche morire, perché come già sapete, per lui posso andare a fare la prostituta.
Con le parole il mio cosiddetto "padre" mi ferisce.
Con mamma sono sempre litigi, dice che sono sempre chiusa in casa e gli ho stancato, ma non cerca mai di capirmi e aiutarmi come una vera mamma che vuole bene alla propria figlia,vede che ho disturbi alimentari e dice che sono una vittima, ma alla fine nemmeno importa a nessuno di come sto.
Se ne parlo con il mio fidanzato di una mia indipendenza solo un lavoro per me stessa per uscire di casa mi risponde ma non esiste, a me mi perdi.
Non devi nemmeno azzardarti a parlare né salutare un uomo perché sei una poco di buono, e tra noi finisce, ed io con la paura vivo, ormai nemmeno esco di casa, quindi lo faccio contento ma si lamenta lo stesso con domande su domande con offese,pretende che la mia famiglia mi aiuta sapendo perfettamente la mia situazione, e ancora con offese, a casa sto malissimo e piango continuamente, vorrei morire adesso è non domani..
Molte volte penso di mandare tutti a quel paese, e di trovarmi un lavoro, andare via di casa sempre comportandomi bene perché io mi reputo una bravissima ragazza.
E so di esserlo.
Poi però penso che ci sarebbero ancora offese, forse la famiglia del mio ragazzo e sopratutto lui che diventerebbe il mio ex, direbbe che io questo volevo ect ect.
Ma non è così.
Ho troppa paura, troppa.
Mi sento una nullità, un disastro, mi sento stupida e preferirei morire stesso adesso, perché sono stanca di soffrire.

Grazie per avermi ascoltata.
Vi abbraccio fortissimo a tutti!
Buonasera! La leggo sempre con grande attenzione e vorrei focalizzarmi su una frase, quella che prende in considerazione (almeno come idea) di andare via di casa e prendere in mano la sua vita. Voglio sperare che questa apertura prenda sempre più spazio nella sua mente e nel suo cuore e che cerchi di farsi aiutare presso un consultorio della sua zona il prima possibile.
Dott.ssa Valeria Randisi

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Buonasera Michela, lei ha bisogno di fare chiarezza rispetto ala sua vita e a iniziare a condurla in maniera autonoma. Certo che dovrà cercare un lavoro, principalmente per essere in grado di prendersi cura di sé stessa. Dovrà combattere per raggiungere l'autonomia iniziando da se stessa che per mancanza di fiducia e autostima dipende da suo padre, dal ragazzo che non soddisfano i suoi bisogni. Si rivolga ad un consultorio familiare e inizi a cercare un lavoro. Questo rappresenta l'inizio di un percorso lungo ma sicuramente più soddisfacente. Cordialmente E.Marangella
Buongiorno. Capisco quanto sofferenza le arreca questa situazione e quanto difficile sia dare vita a un reale cambiamento. Credo, però, che abbia detto una cosa molto saggia quando ha parlato di andare via di casa e pensare a una sua indipendenza. Trovare un lavoro, avere la possibilità di mantenersi da se e vivere da sola, le permetteranno di attingere a tutte le sue risorse, potrà riscoprire quanto vale e iniziare a vedere una parte nuova di se, quella alleata che tanto la ama! Non è facile, ma neanche impossibile. Abbia fiducia in se stessa!
Cara Michela, vedo che hanno già risposto alcune colleghe ma voglio rispondere anche io per rafforzare quanto già è stato detto. Quell'idea di prendere e a dare mi sembra proprio una bella idea. Cominci a pensarci seriamente, si faccia sostenere da un professionista come le suggeriscono già le colleghe,che possa aiutarla dove si sente impaurita. Una parte di sè, dice, sa di essere una buona persona, una brava ragazza. Bene! Dia fiducia a quella parte e cominci lei per prima a darsi amore.
I miei migliori auguri.
Forza!
Un caro saluto.
Dr.ssa Francesca Brabanti
Michela, quanto tempo stai perdendo in prigione innocente? Perora la tua causa difenditi rispettati prima di tutto innamorati di te stessa , investi nella tua vita, solo così puoi raggiungere una autonomia affettiva! L’hai detto tu stessa cosa dovresti fare! Ma per superare l’ansia della separazione e dell’abbandono pensa a farti aiutare da qualcuno! Non perdere tempo in prigione.
Michela, concordo pienamente con le mie colleghe: quella possibilità che vede di rendersi autonoma, cercare un lavoro e farsi la sua vita, è la strada del cambiamento che può portarla ad una vita diversa. Tutto è possibile quando si vuole raggiungere. Sarà un percorso difficile e faticoso ma anche ora lo è, con la differenza che ora non c'è una prospettiva di serenità. Coraggio! Si dia la possibilità di cambiare le cose. Cerchi aiuto presso un consultorio, si faccia aiutare dalle persone che sente positive e amiche. Le auguro forza coraggio e resistenza. Dott.ssa Ciampi
Buongiorno Michela,
In Lei c’è già in nuce la possibilità di realizzare il cambiamento che vorrebbe perseguire, ma alle volte la vita ci espone a delle difficoltà che ci sembrano insormontabili , un po’ come se guardassimo una montagna dal basso. Le consiglio di avviare un percorso di psicoterapia al più presto: la speranza va alimentata e custodita! Vedrà che poi il coraggio non Le mancherà!
In bocca al lupo!
Dott. Massimiliano Paparella
Cara Michela, il fatto che scriva a noi e che senta quel desiderio di fare una vita più serena e con un lavoro suo sono due cose molto positive. Si faccia seguire da qualcuno che la accompagni a fare questo cambiamento. La situazione attuale non le permette di liberare le sue parti più autentiche e sarebbe davvero un peccato rimanesse bloccata.
Buongiorno Michela

Più che innamoramento noto attaccamento e totale dipendenza da chi crede di controllarla, possederla. Non essendo amata e superando l’idea di spezzare il cuore se si libera, spezzerebbe le catene mentali che la legano ad una relazione malata. Lei merita la sua libertà, autonomia lavorativa e se necessario con l’aiuto con chi la difende da un manipolatore affettivo. Un consultorio familiare ha figure che la supportano e senza spese.

Mollare la presa significa rivalutare le proprie priorità avendo cura di se stessi, di proteggere la sua vita da inevitabile depressione e disperazione.

Il resto della famiglia sarà grata per la sua nuova vita autosufficiente e non sulle loro spalle.
Si faccia aiutare subito.
Dr. Gianpietro Rossi
Michela cara.
Il malessere vissuto a casa è il terreno fertile per accettare il rapporto di coppia che vive.
È importante che ci scriva.Significa che sente e sa di meritare qualcosa di diverso.
Ciò che posso suggerirle è iniziare ad ampliare il suo giro di conoscenze. Esca,non si faccia intimorire dalle minacce del suo fidanzato. Partecipi ad iniziative che trova disponibili nel posto in cui abita. E non perda la voglia di voltare pagina. È giovane,ed è capace di amare. Carte vincenti,a mio avviso...
Un abbraccio.
PS.resto a sua disposizione
Gentile Michela, comprendo la sua profonda sofferenza. Ritengo sia fondamentale per lei slegarsi dal contesto famigliare e anche dal suo ragazzo. Ovviamente non di colpo, ma inizi a cercare di raggiungere, tramite un lavoro, una sua indipendenza economica, le servirà anche ad avere più fiducia in se stessa e ad iniziare a pianificare un suo futuro. Le relazioni nocive non sono funzionali al proprio benessere, per approfondire tali dinamiche potrebbe esserle utile un percorso psicologico. Il primo consiglio è comunque raggiungere un' indipendenza economica. Resto a disposizione. Dott.ssa Masserdotti Giulia
Buongiorno Michela, valorizzare attraverso uno sguardo diverso sé stessa è sicuramente faticoso. Ferite profonde, una famiglia che non riesce a darle un immagine positiva, non le sono d'aiuto. Si sta proteggendo dell'angoscia di emozioni soverchianti legate alla sua storia. Oggi cominci a a cogliere la possibilità di un altro modo di prendersi cura di sé. Questa è la sua forza iniziale che può sostenerla a chiedere un aiuto che le permetterà di prendere il timone in mano della sua vita. Lei è una Persona speciale. Le auguro serenità. C. Passante
Gentile ragazza,
considerato che ha già scritto altre volte, ha consultato uno psicologo psicoterapeuta che possa darle quell'aiuto e la forza che sembrano mancarle? Mi sembra probabile che i suoi pensieri di trovarsi un lavoro siano corretti e non c'è bisogno di andare via di casa per farlo. Una indipendenza economica le darebbe probabilmente una sicurezza e un modo diverso di vedere le cose, in modo da farsi rispettare maggiormente sia dai suoi familiari che dal suo ragazzo. Resterebbero forse i problemi di relazione sia con quest'ultimo che con suo padre, ma probabilmente sarebbero meno gravi e in questo caso, come anche nella situazione attuale, la psicoterapia può essere risolutiva. Cordiali saluti
Buongiorno Michela, come vede, in molti di noi l'hanno ascoltata con interesse. Adesso sta a lei ascoltare noi. Se le basta scriverci e raccontare la sua sofferenza lo può fare. Ma soprattutto deve avere fiducia nei nostri consigli. Cerchi di rivolgersi a un consultorio, a un centro anti-violenza e di affidarsi agli psicoterapeuti che senz'altro sapranno aiutarla. Cordiali saluti PG
Gentile Michela,
Sarò sincero, e diretto, credo che lei abbia bisogno di fare esperienza di restare sola ed essere indipendente da tutte le persone che lei ha nominato nella sua lettera, poiché trattandola in questa maniera si garantiscono la sua attenzione e ricerca nei loro confronti non cambiando niente.
Per far ciò ha bisogno di un aiuto concreto e lo può ricevere nel consultorio della sua città, per prendere in mano la sua vita.
Cordiali Saluti
Giorgio Paltrinieri
Buongiorno, Michela. Quanta sofferenza nelle sue parole! E quanta affollars solitudine! I miei colleghi hanno già esaurientemente espresso quanto anche io le direi. Quando potrà, come potrà, riprenda in mano la sua vita. A piccoli passi e con l’aiuto di persone esperte, sono certa che potrà farcela ad uscire da questo circolo vizioso e, finalmente, ad amarsi. La sua giovane età e la sua consapevolezza la aiuteranno sicuramente. Non esiti a scrivere se ha necessità di supporto. Un abbraccio. Giovanna D’Antonio
Salve Michela. Dalle sue parole emerge una vita complicata dalla sofferenza e dal "disamore".
Mi auguro che sia disposta innanzitutto lei a riconoscersi un valore personale, nutrendo la sua Autostima.
Vale sempre il suggerimento di farsi aiutare da un professionista "fuori dal coro". Penso che lei abbia le risorse per poterlo fare.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Buongiorno Michela, da quanto leggo vedo che stai procedendo in modo molto costruttivo con l'analisi e l’elaborazione di quello che stai passando. Riesci a mettere a fuoco in modo sempre più preciso fatti, persone, situazioni e stati d'animo. Brava, vedrai che con il tempo questo ti aiuterà a stare meglio. Scrivi tutte le volte che vuoi, tutte le volte che senti che può farti bene e esserti di aiuto. Alla prossima!
Gentilissima il suo racconto manifesta la sua sofferenza e le sue difficoltà sia a livello familiare sia nella sua relazione personale che vive con molta difficoltà. Bisognerebbe che lei iniziasse piano piano ad affacciarsi al mondo cercando attraverso il lavoro di poter diventare più autonoma ed indipendente.la sua iniziativa di scrivere indica il suo bisogno di voler uscire dalla solitudine e che determinate situazioni non le stanno bene. Sarebbe opportuno che lei riuscisse a farsi aiutare da un esperto. Deve avere più fiducia in se stessa . Cordiali saluti
Cara Michela, capisco questa estenuante sofferenza, che purtroppo ti rende vittima di chi ti sta attorno, soprattutto del tuo ragazzo e di tuo padre. Ma se ti è balenato il pensiero di potertene andare, decidere di aprire la porta, ed andare a conquistare te stessa , la vera Michela, ti dico che questa sarebbe per te la scelta giusta, quella più costruttiva, la tua salvezza. E allora potrei dirti che non solo lo puoi pensare ma lo puoi anche fare, quando vuoi. Anche domani. E chiedendo se lo vuoi supporto e sostegno ad un consultorio familiare pubblico. Immagina Michela tutti i colleghi che ti hanno risposto, io compreso, che ti fanno tutti insieme un applauso di approvazione e di complimenti, mentre scegli la strada della libertà. Forza e coraggio puoi farcela! Auguri auguri . Facci sapere
Buonasera, si sente tutta la sua disperazione, dovuta al fatto che si sente incastrata in una brutta situazione e uscirne potrebbe comportare perdere quel ragazzo, senza in quale è convinta non possa farcela.
Le consiglio di cercare nella sua zona un gruppo sulla dipendenza affettiva, dove incontrerà altre donne/uomini che la faranno sentire meno sola e compresa.
Coraggio!
Rosanna De Pace
Carissima Michela, mi dispiace veramente molto per la situazione che sta vivendo. Ha ragione, è una bravissima persona, ma ha assolutamente bisogno di aiuto. Provi a pensare con calma se non ci sia proprio nessuno a cui potersi rivolgere nella città in cui vive. Una persona di fiducia che possa magari accompagnarla da un professionista. Si faccia forza e mi tenga aggiornata, mi raccomando. Un caro saluto.
Cara Michela, c'è già tanta consapevolezza nella mail che scrive a noi. Le si rende conto che suo padre non la rispetta e che sta male nella sua attuale relazione con questo ragazzo che a sua volta è spesso maltrattante. Le caratteristiche di questa relazioni ricordano i tratti della dipendenza , affettiva, con scarso senso del proprio valore e difficoltà a stare in contatto con i bisogni profondi che tutti gli esseri umani condividono. Bisogno di essere rispettati, considerati , amati e in coppia di condividere un progetto con una persona che ha i nostri stessi obiettivi . Con un po' di aiuto ce la farà. Un consultorio o il telefono Rosa possono essere valido aiuto per uscire dalla dipendenza affettiva. Altro aspetto di pari importanza è la ricerca del lavoro. Per occuparsi meglio di sé stessa avrà bisogno di autonomia c'è anche qui le istituzioni e un terapeuta potranno aiutarla a capire che cosa può fare. Cerchi di chiedere aiuto per non buttare via anni che potrebbero essere belli, cerco di non insabbiare le sue risorse ma di scoprirle e metterle a frutto. Un abbraccio e in bocca al lupo per tutto
Cara Michela, come può vedere molti di noi la leggono attentamente, lei però deve fare un passo in più, perché purtroppo scrivere qui più che un po’ di conforto nell’immediato, non può darle. Capisco bene che nella situazione in cui si trova fare quel passo in più le sembri difficilissimo, eppure se ci pensa bene niente è più difficile e doloroso di quello che sta facendo da anni, rimanere immobile.
Chieda aiuto ! Ci sono i consultori, le associazioni per le donne in difficoltà, si affidi ad uno psicoterapeuta la saprà ascoltare e aiutare.
Cordialmente
Dr.ssa Russo
Buongiorno, leggo con attenzione e mi rendo conto di quanto sia invasiva e immobilizzante la sua situazione. lei ha ragione quando dice che deve prendere la sua vita in mano. Lo faccia. Lo faccia la più presto ma non da sola. Si rivolga all'unione donne maltrattate o alle associazioni che si occupano di donne in difficoltà o ad un consultorio.
Si faccia aiutare e supportare ad uscire da questa situazione. Sono dinamiche che si ripetono. Come noterà, gli atteggiamenti delle persone che ha intorno sono simili. La fanno soffrire ma lei è abituata a sopportarli.
Non credo dovrebbe temere tanto di perdere un uomo non in grado di farle condurre una vita, anzi!
uscire da casa di suo padre per entrare in quella del suo fidanzato, dovrebbe spaventarla a morte!! si facci aiutare ad uscirne. Solo lei può farlo!
in bocca al lupo!
Ciao Michela. "Qui" ti senti accolta e tutti noi cerchiamo di darti delle risposte rispetto a quanto ci racconti. Hai bisogno però di un terapeuta reale, qualcuno di cui il tuo fidanzato non sia geloso. Cerca qualche collega nel pubblico e affidati: prenditi cura di te,

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