Buongiorno, Sono una ragazza di 30 anni, ho un compagno con il quale ho due figli di 2 anni . La

20 risposte
Buongiorno,
Sono una ragazza di 30 anni, ho un compagno con il quale ho due figli di 2 anni .
La nostra relazione è stata subito molto intensa, ci siamo "trovati", e infatti nel giro di pochissimi mesi già convivevamo e successivamente sono rimasta incinta, cosa voluta da entrambi. Il problema nasce dal fatto che io dopo la nascita dei nostri figli ho affrontato la depressione post-parto, in maniera anche molto forte, ed in quel momento ho conosciuto una parte del mio compagno che mi ha destabilizzato non poco ed ancora oggi trovo difficoltà ad accettare.
Nei miei momenti bui, che ancora oggi ci sono per forte stress e ansia, lui non riesce a supportarmi, non è in grado di capire le mie emozioni e anzi molto spesso si arrabbia di sapere che sto così, tanto che ormai preferisco non dire nulla per paura di non essere capita. Ovviamente questa situazione mi mette ancora più in difficoltà perchè ho sempre pensato invece che con il proprio compagno o compagna di vita si possa e si debba avere modo di confrontarsi e di non avere paura di stare male. Non cerco in lui soluzioni, vorrei però una disponibilità all'ascolto, un rifugio sicuro, un confronto.... Io ho bisogno di sentirmi libera di aprirmi e di parlare di tutto... in generale nella vita di tutti giorni e nello specifico anche quando sento che la vita diventa "difficile".

Come posso fare a spiegargli la situazione? come posso anche capire perchè lui ci rimane così male del mio malessere?

Grazie mille
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero affinché possiate scambiare pareri e opinioni in merito alla situazione da lei riportata e possiate trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti.
Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Maria Lombardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Meta
Buonasera, da quello che leggo ha affrontato la depressione post partum cosa non facile da sola. Mi chiedo se ha avuto un supporto psicologico all'epoca cosa da non sottovalutare. Ad oggi non saprei rispondere precisamente se potrebbe essere utile una psicoterapia individuale o di coppia. Non sottovaluterei la possibilità di riflettere su ciò. Da psicoterapia sistemica familiare mi rendo disponibile anche in remoto. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Dott.ssa Lorena Ferrero
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera,
spero che abbia ricevuto un sostegno psicologico nella depressione post-parto. Ad oggi mi pare critica la comunicazione con il suo compagno, dove lei chiede supporto nei momenti di stress ed ansia e lui si arrabbia. Le consiglio una terapia di coppia dove poter esprimere liberamente i propri bisogni, tra cui l'ascolto, senza doversi censusare, e aiutare lui a starle accanto in modo diverso nelle situazioni di malessere. Cordiali saluti. Dr.ssa Lorena Ferrero
Dott. Emanuele Grilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve. Nella sua situazione è fondamentale che si faccia aiutare a superare la sua condizione depressiva. Cosi poi potrà eventualmente affrontare col suo compagno le dinamiche relazionali che la mettono in crisi. Ce la farà sicuramente vedrà. Le auguro di risolvere presto un Cordiale Saluto. Dottor Emanuele Grilli.
Dott.ssa Maria Piscitello
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova

Buonasera,
La depressione post partum spesso è uno stato non immediatamente riconosciuto, dove la donna sperimenta un senso di inadeguatezza e di solitudine che spesso permangono anche negli anni successivi, se non si compie un percorso d'aiuto.

Dalle sue parole si evince un senso di delusione legato allo scarto tra un prima, dove nella coppia prevaleva l' intesa, e un dopo, dove, a causa della genitorialita', sembra difficile ritrovare le fila, sperimentare un senso di ascolto e di comprensione di cio' che è successo e sta accadendo.

Un percorso di aiuto in coppia sicuramente potrebbe ricreare quello spazio condiviso che pare perduto. Se il suo compagno non dovesse accettare non esiti ad intraprendere un percorso individuale, sicuramente necessario per ricomporre quel senso di continuita' che pare essere andato perduto.
Rimango a disposizione per un consulto.

Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Piscitello

Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, il parto rappresenta un momento di vulnerabilità biologica a causa dei cambiamenti ormonali. Si aggiunge il cambiamento della routine e l'immagine di sè diversa a volte come mai precedentemente pensata. In questo momento la resilienza flette e la donna necessita di supporto psicologico e pratico. Il padre del bambino/a non sempre è preparato a questi accaduti, anzi, non li immagina neanche e non sa come affrontarli (non li vuole neanche sentir nominare i disagi della compagna), li evita, evade e si allontana. Provi a parlare con un terapeuta per capire come lei si può aiutare e come aiutare il compagno a "rientrare" nel vostro "spazio"
Resto disponibile Saluti Dott.ssa S.ZITO
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Dott.ssa Teresita Forlano
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Roma
Buona sera, ha provato a comunicare al suo compagno i suoi reali bisogni?Quello che lei non dice è importante, anche se teme una reazione spiacevole. Tacere non l'aiutera, anzi aumenterà il malessere.
Non è semplice e nemmeno scontato poter trovare nell'altro la capacità di supporto e comprensione, anche in situazioni di malessere.
Se ciò che vuole diventa difficile da trovare in coppia, può trovare un suo spazio di supporto iniziando degli incontri con uno psicologo, magari potrebbe essere poi coinvolto anche il suo compagno.

Saluti, dott.ssa Teresita Forlano
Dott.ssa Samantha Baiardo Bruni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, la situazione credo sia complessa e delicata e che riguardi molteplici aspetti della sua vita. In rete trova un mio articolo dal titolo dal titolo: "Se prima eravamo in due.Le trasformazioni nel rapporto di coppia dopo la nascita di un figlio", se le va di leggerlo potrebbe darle degli spunti che possono esserle d'aiuto!
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Dott.ssa Angela Aitella
Psicologo, Psicoterapeuta
Avellino
Salve, sarebbe utile esplorare l a motivazione sottostante la sua depressione e capire in che misura può fronteggiarla anche attraverso l' aiuto di un terapeuta. inoltre, riguardo le dinamiche di coppia, le consiglio di potersi aprire con suo marito esplorando la vostra sfera emotiva. Potrebbe, inoltre valutare, nel caso non riusciate da soli, di intraprendere un percorso di coppia. Rimango a disposizione per eventuali dubbi.
Dott ssa Angela Aitella
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buon pomeriggio,
affrontare una depressione post partum è piuttosto complicato, a volte lascia degli "strascichi", mi auguro che su questo abbia potuto ricevere adeguato supporto psicologico.
L'arrivo dei figli, inoltre, cambia inevitabilmente le dinamiche all'interno di un rapporto di coppia.
Un percorso psicoterapeutico dove poter elaborare il tutto con la calma e la delicatezza necessarie, eventualmente valutando di coinvolgere anche il suo compagno, può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Marina Ceruti
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Sessuologo
Como
Qualora la depressione post-partum e gli strascichi ancora presenti non siano stati affrontati con l’aiuto di un professionista, lo faccia quanto prima. Affrontare questa condizione in solitudine, accompagnata da sensi di colpa e dalla paura di parlare al suo partner, la espone al rischio che la situazione descritta si aggravi. Allo stato attuale, sarebbe opportuna una psicoterapia individuale e sarà compito del terapeuta valutare l’eventuale coinvolgimento di un partner che - non è da escludere - sia stato inizialmente idealizzato e che, da ciò che riferisce, in seguito allo stravolgimento che la genitorialita’ implica, si mostra impermeabile di fronte ad un dolore macroscopico.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

La nascita dei figli destabilizza la coppia, soprattutto i primi periodi, questo può influire sulla relazione almeno sino ad un certo punto, poi però dopo un po’ ci si dovrebbe cominciare a muovere all’ interno di un nuovo equilibrio. Questo non sempre accade in maniera del tutto naturale e alle volte é possibile che si necessiti di un supporto.
Provi ad esprimere al suo compagno quanto sta provando proponendogli magari un percorso psicologico di coppia che possa aiutare entrambe in questo momento di difficoltà, potreste entrambe superare le difficoltà qui espresse.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno. Leggendo la sua condivisione mi sembra chiara la sua necessità di dialogo e risintonizzazione con il suo compagno, legata in particolar modo al poter ricreare nuovamente con lui una relazione di ascolto, di supporto, sicura; in relazione a questi bisogni il mio suggerimento è di valutare insieme al suo compagno l'inizio di un percorso di coppia per avere uno spazio di confronto e di ristrutturazione della vostra relazione dopo la nascita dei vostri figli. Per ciò che invece riguarda la depressione post-partum che riferisce d'aver vissuto dopo la nascita dei suoi figli potrebbe essere il caso di rivolgersi individualmente ad un/a professionista, per approfondire la situazione e valutare la possibilità di iniziare un percorso specifico attraverso il quale, eventualmente, poter dar voce ai propri vissuti, sentimenti, pensieri, ecc. ed elaborare costruttivamente la propria esperienza. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, è lecito pensare che in una relazione di coppia ci debba essere sostegno reciproco. Non so se in altri campi sente questo aspetto nel suo compagno, ma probabilmente per ciò che riguarda la sfera emotiva ha difficoltà a farlo. A volte è anche una questione di intensità e di vissuto personali che non hanno creato gli strumenti giusti per affrontare certe cose. Ritengo che vista la situazione delicata che si sta strutturando in una frustrazione, probabilmente reciproca, dovreste rivolgervi ad un professionista per una terapia di coppia. In tal modo aiutereste voi e i figli.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentilissima. Comprendo il suo senso di solitudine e frustrazione. Avete mai pensato a una terapia di coppia? O, se lui non fosse disponibile, a un percorso individuale, vista anche la sua precedente depressione post - partum? Avere uno spazio dedicato, dove poter dare spazio alla propria sofferenza e alla propria fatica, è molto importante per trovare serenità e soddisfazione.
Buona vita
Dottoressa Francesca Carubbi
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la nascita di gemelli, se ho ben capito, è molto impegnativa per la madre.
Dal suo racconto, se ho ben capito, il suo compagno non sembra avere gli strumenti per affrontare e supportare le sue difficoltà.
Può provare a scegliere strade diverse, come per esempio provare a chiedere di seguire un percorso di coppia, oppure, se è ancora accompagnata dalle depressione cercare uno psicoterapeuta a sostegno di un percorso invece personale, oppure anche entrambi.
In ogni caso cerchi di comunicare con suo marito rimanendo sul fronte rispetto a come si sente lei, senza mettere in discussione le sue risposte.
Un saluto, dott.ssa Sandra Petralli

Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Salve a lei. Potrebbe spiegargli il suo bisogno come ha esposto nella sua mail a noi, cosa che presumo abbia già tentato di fare. Il problema a volte è trovare nell'altro un sufficiente equilibrio tale da farsi carico anche delle nostre difficoltà. Intanto sarebbe importante per lei intraprendere un percorso di psicoterapia individuale al fine di trovare un supporto esterno alla famiglia per poi avere maggiore energia per affrontare il tema di coppia. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, capisco quanto questa situazione sia difficile per te. Il primo passo per spiegare la tua situazione al tuo compagno potrebbe essere quello di trovare un momento tranquillo in cui entrambi possiate parlare senza distrazioni, esprimendo i tuoi sentimenti con calma e sincerità. Potresti spiegargli che non stai cercando soluzioni, ma solo un ascolto empatico, un sostegno emotivo che ti permetta di sentirti accettata e compresa.

Spiegagli che la depressione post-parto e l'ansia sono condizioni complesse e che non è una tua scelta sentirti così, ma un aspetto legato al tuo benessere. Spesso, le persone che non riescono a gestire il malessere degli altri potrebbero sentirsi impotenti o frustrate, e questo potrebbe spiegare perché reagisce con rabbia o distanza. Potrebbe essere utile anche fargli capire che l’empatia e il sostegno reciproco sono essenziali in una relazione, specialmente nei momenti di difficoltà.

Se la comunicazione a due non è sufficiente, potrebbe essere utile anche considerare una terapia di coppia, dove un professionista possa aiutarvi a comprendere meglio le rispettive emozioni e trovare modalità più efficaci di supporto reciproco.
Dott.ssa Elisa Cavallini
Psicologo, Psicoterapeuta
Finale Ligure
Salve. Mi spiace molto per la sofferenza ulteriore che tutto ciò le genera. Sembra che il suo compagno faccia fatica ad accettare questa sua condizione e non abbia le capacità per supportarla. Ha mai considerato di farsi aiutare da un professionista nello spiegargli che cos'è la depressione e come si presenta? Sarebbe importante in primis che lui abbia una conoscenza scientificamente valida e non legata a stereotipi o luoghi comuni errati, che potrebbero ad esempio portarlo maggiormente a colpevolizzarla o sentirsi erroneamente parte del problema (da lì, potenzialmente, il rimanerci male).
Un caro saluto, dott.ssa Elisa Cavallini
Dott.ssa Elisa Oliveri
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Cara signora,
nella sua lettera non ha specificato se è stata seguita o aiutata durante la sua depressione post partum.
Lei sente di averla superata o ciò che sta provando ora è uno strascico di quanto vissuto?
certamente in una relazione sana dovrebbe essere possibile aprirsi e aiutarsi quando si è in difficoltà. Non posso sapere i vissuti del suo compagno ma potremmo ipotizzare che si senta inadeguato a supportarla o eccessivamente sotto pressione o che sia carente dal punto di vista dell'empatia. Potreste iniziare un percorso di terapia di coppia o , se lui non fosse disponibile, potrebbe pensare di richiedere l'aiuto solo per lei.
Vi auguro di risolvere presto i vostri problemi anche per i vostri due bambini.

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