Buongiorno, sono una ragazza di 29 anni, ho paura del futuro e di non farcela nonostante io mi riten

20 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 29 anni, ho paura del futuro e di non farcela nonostante io mi ritenga capace ho questo enorme conflitto interno. Proprio per questa paura mi sono bloccata negli ultimi esami all'università anni fa, adesso grazie alla possibilità delle lezioni online,dato purtroppo il periodo,sto riprendendo cercando di smorzare la paura e qualcosa sono riuscita a fare. Questa paura che deriva da questi pensieri mi genera una fortissima ansia, perché poi me la prendo con me stessa perché insoddisfatta della mia vita attuale per colpa di questi blocchi. Sono stata in terapia un anno da una psicoterapeuta ma ho attenuato solo lievemente questo problema, da qualche mese ho cambiato terapista proprio perché il problema persisteva, mi sono rivolta ad una persona con più esperienza che lavora anche con l'EMDR anche se non credo, dalla mia ignoranza, che possano c entrare traumi. Probabilmente io sono fatta così. Ancora non riesco a vedere dei miglioramenti, perché è solamente un mese che vi vado. Questo mio problema si può risolvere o sono costretta a vivere una vita infelice? vorrei imparare ad accettare molte cose che invece tendo a controllare e che non sono controllabili. Diciamo che nella teoria sono bravissima ma poi ho un mix esplosivo che mi limita nella vita quotidiana anche nelle cose più semplici. So bene che chiunque di voi risponderà che risolverò per non demoralizzarmi ma qual è la strada per assimilare queste cose che già so? vorrei vivere serenamente. Ogni crisi è sempre più difficoltosa da gestire perché sono veramente stanca.
Grazie a chi sapra darmi risposte
Buongiorno,

la invito a trattare queste tematiche con la professionista che la ha in carico.
Il processo di guarigione e supppoprto psicologico è a volte tortuoso e può richiedere sforzi e tempo. é importante stabilire un progetto condiviso nella terapia, le consiglio calorosamente di parlare delle sue aspetttative sulla terapia con il/la terapista.
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Gentile Utente,
Leggendo le sue parole emerge un generale senso di fragilità rispetto al futuro che prova a spegnere recuperando artificialmente un senso di efficacia e padronanza che però appare più razionale che “di pancia”. Nel senso che in una qualche misura si ripete di sentirsi “capace” ma i dubbi che l’assalgono e le colonizzano la mente sembrano indicare che ci troviamo di fronte ad un work in progress che un qualcosa di fatto e finito. Tant’è che anche le rassicurazioni che si attende arriveranno da parte nostra non riescono a spegnere i timori. Non so quale storia di vita abbia avuto e le abbia generato questo nucleo di fragilità, ma ha origini profonde che la terapia che sta seguendo porterà alla luce, dandole chiarezza e comprensione. L’ansia non sparirà mai, i timori sono sani e in qualche misura persino necessari; l’obiettivo a cui tendere è di ridurre l’impatto che i dubbi hanno sulla sua progettualità, ad oggi capaci di paralizzarla, consentendole piuttosto un più veloce recupero di un senso di efficacia personale. Non demorda. Un caro augurio di buona fortuna
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. E' essenziale, a mio avviso, capire i fattori che ostacolano la messa in pratica della "teoria" al fine di poter alleviare i suoi sintomi. Abbia fiducia nel percorso terapeutico in atto ed esponga qualsiasi questione al terapeuta il quale sarà felice di rispondere alle sue domande.
Cordialmente, dott. FDL
Buonasera cara, non sovraccaricarti con la fretta di migliorare magicamente la tua vita all'improvviso anche se è ciò che vorresti. Sii più gentile con te stessa e concediti il tempo per conoscerti con questo nuovo percorso che hai intrapreso. Racconta al tuo terapeuta i tuoi dubbi, le tue perplessità, le tue paure anche relative al percorso terapeutico stesso in modo tale che insieme possiate tracciare un percorso comune da intraprendere. La terapia EMDR può essere molto efficace perchè va a elaborare anche traumi relazionali ed emotivi che hanno origine nell'infanzia e nel nostro rapporto con le figure significative e di riferimento per noi come i nostri genitori. Tali esperienze traumatiche da un punto di vista affettivo possono aver lasciato una traccia se non sono state adeguatamente elaborate in passato e dare quindi un senso al nostro malessere attuale.
Buonasera,
si prenda del tempo con la psicologa che la segue, le esprima le sue paure, le sue difficoltà e i suoi dubbi. Il blocco di cui parla va esplorato e capito. Si domandi che valore attribuisce al corso di studi che frequenta, quali prospettive future intravede, quali progetti professionali può cominciare a costruire. No si focalizzi sul farcela o meno, perché questa visione può creare ansie da prestazione. Riveda i motivi che l'hanno portata a scegliere questo corso di studi. Un cordiale saluto
Gentile Signora non è mai una buona prassi esprimere un parere su fatti rilevanti sapendo di fare delle affermazioni lontane dalle conoscenze. Questo non crea quel clima di collaborazione che è alla base dei rapporti fra un professionista ed un utente. Pertanto è doveroso rappresentarle che solitamente le situazioni simili alle sue migliorano anche sul piano dei .sintomi, attraverso le psicoterapie. Questo risultato si ottiene attraverso un lavoro condiviso, che ha un andamento legato anche alla relazione che si crea fra il terapeuta e il paziente. Il processo di cambiamento può essere paragonato al percorso di un fiume che può avere degli tratti veloci o lenti con delle anse dove sembra essere fermo e delle cascate. Non è un fatto di secondaria importanza il cambiamento di terapeuta mentre si sta lavorando. Sicuramente avrà analizzato questo tema con il professionista che la sta seguendo come certamente avrà analizzato con lui il suo desiderio di chiedere un ulteriore parere in questo sito dove rispondono degli psicologi. Un cordiale saluto
Buongiorno,
da quello che racconta, ha già intrapreso il cammino per un cambiamento, scegliendo di farsi nuovamente seguire da uno psicologo, nonostante non sia stata pienamente soddisfatta della prima esperienza.
Credo che questa parola sia la chiave per un miglioramento della sua condizione emotiva: passare “dalla teoria alla pratica” significa fare una reale esperienza di un diverso modo di percepirsi e di affrontare il mondo esterno, soprattutto i limiti con cui ci troviamo, inevitabilmente, a confrontarci.
Tenga duro e prosegua nel lavoro terapeutico, non si può pensare di cambiare l’impostazione di una vita in poche settimane, ma può imparare a soffermarsi sui piccoli miglioramenti che, giorno dopo giorno, inizierà a scoprire nel suo modo di affrontare le difficoltà.
Le faccio i miei migliori auguri.
Gentile utente, a volte i sintomi sono paradossalmente il luogo più sicuro che troviamo, l'unica soluzione a qualcosa che non riusciamo a pensare e va al li là di quella che lei ha definito, "teoria". La psicanalisi si occupa di tutto quello che non risiede in una risposta già data. Questo il mio punto di vista.
I miei auguri
Buongiorno, nella sua storia si leggono molti elementi di trasformazione che sembrano accompagnati, però, da una sfiducia nell’andare oltre. Oltre un ostacolo, oltre una paura, oltre un sintomo.
A volte le nostre stesse piccole trappole possono essere, paradossalmente, rassicuranti e difficili da abbandonare. La “guarigione” è un processo che non segue un percorso lineare e non ha esiti immediati. E, soprattutto, dobbiamo sceglierla: profondamente, privatamente, e con clemenza.
Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Salve, la "crisi" potrebbe rappresentare in lei il primo passo per star meglio. Mi dispiace per lo stato di sofferenza che al momento sta vivendo, ha mai pensato ad un consulto psicologico per chiarirsi alcune idee?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, abbia fiducia nel percorso terapeutico che sta svolgendo, si dia del tempo. Porti in quello spazio tutte le sue paure e le titubanze. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Gentile utente, per rispondere alla sua domanda: sì, in casi come questi è generalmente possibile risolvere. Le modalità non sono dichiarabili a priori, in quanto bisognerebbe entrare in maniera più approfondita nel merito del suo vissuto e delle sue vicende personali. Ad ogni modo, al posto suo proseguirei con l'EMDR (che non viene adoperato solamente per situazioni traumatiche) e valuterei i risultati dopo qualche seduta: si tratta di una delle terapie più efficienti a disposizione.
Buongiorno, i sintomi rappresentano spesso il modo che ogni persona trova di fronteggiare delle paure profonde, per quanto possano essere disfunzionali, farla soffrire e sentire bloccata e insoddisfatta, richiedono tempo, fiducia, accettazione e la costruzione di modalità nuove e più sane di affrontare le sue angosce, per poter essere abbandonati. Non abbia fretta e conceda fiducia a sé stessa e al terapeuta che la accompagna in questo processo. Solo modificando il modo di sentire, oltre che di pensare, il cambiamento di testa diventerà anche un cambiamento di pancia.
Cara ragazza, il fatto che il professionista che la sta seguendo attualmente sia specializzato in EMDR non implica necessariamente che sarà una tecnica applicata al suo caso. Noto da ciò che scrive che è particolarmente consapevole di ciò che le sta accadendo, e questo è già un ottimo punto di partenza. Come lei stessa scrive, questo nuovo percorso lo ha iniziato da poco, sarebbe opportuno che desse tempo allo psicoterapeuta (e soprattutto a se stessa!) di lavorare. Capisco che il disagio è molto forte, ma è necessario accettare che attualmente questo disagio c'è, senza essere eccessivamente critica nei suoi confronti: la sua parte la sta già facendo seguendo con impegno la psicoterapia e cercando di lavorare su se stessa.
Cara giovane donna di 29 anni. No, non è costretta a vivere una vita infelice. Anzi merita di riprendere il mano il suo presente e dare fiducia al suo futuro. Direi che la sua terapia iniziata da un mese merita fiducia, e come lei, ha bisogno di tempo ed esperienze che la rassicurino circa la sua capacità di gestire le incertezze che il futuro potrebbe riservarle. So dall'esperienza clinica che ci sono periodi nei quali non si riesce a tollerare l'attesa dello "stare bene", si vorrebbe che arrivasse subito il momento in cui sentiamo che il cambiamento è in corso. Tenga duro, si affidi alle risorse che già l'hanno fatta evolvere in passato, dia valore ai passi (anche piccoli e piccolissimi) che riuscirà a compiere, cominci a fare esperimenti ed esperienze che la incuriosiscono e la stimolano, si prenda cura di lei e della sua fase di "scoperta del mondo". Buona fortuna e tanta energia positiva. Un saluto
Buongiorno, si dia del tempo con la Psicoterapeuta, tempo per instaurare una buona e sana relazione terapeutica, tempo per comprendere e accogliere quello che emerge di lei, tempo per se stessa, tempo per scoprirsi e riscoprirsi.
Un caro saluto.
Buonasera gentile utente, mi spiace per la sua condizione. Purtroppo alcune problematiche richiedono un lavoro lungo prima di vedere dei risultati. In ogni caso, mi sento di consigliarle di parlare di tutti questi dubbi col suo terapeuta. Provi ad aprirsi con lui, a dare fiducia alla relazione: ne beneficerà sicuramente. Buona serata, dott. Simeoni
Buona sera, l' efficacia di una terapia dipende da molti fattori. Io le consiglio di parlarne con la sua/ suo terapeuta.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Chiara Pavia
Salve, abbia fiducia nella terapista che la segue, spesso c'è bisogno di tempo per vedere i primi frutti. In ogni caso le consiglio di parlarle dei suoi dubbi, avrà sicuramente delle risposte in merito.
MMM
Buongiorno. Capisco come si sente di fronte a questo sentimento di impotenza, descritto nella frase "forse sono io così". Tuttavia, lei ha la possibilità di cambiare, aiutata dalla sua terapia personale. A volta la psicoterapia è lunga e tortuosa, ma è importante fidarsi del terapeuta e affidarsi a lui/lei, comunicando i propri dubbi. Cordiali saluti
Dott.ssa Valentina Maccioni

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