Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni e ho conosciuto un ragazzo di Milano che mi piace e ci stiam
24
risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni e ho conosciuto un ragazzo di Milano che mi piace e ci stiamo cominciando a vedere, un fine settimana viene lui e l'altro vado io. Sarebbe tutto perfetto se io non avessi un rapporto tossico con un'altra persona: vedo da ormai 2 anni un uomo sposato, con il quale ho non solo una chimica pazzesca ma mi sento anche coinvolta emotivamente Nonostante io sappia che non ci sarà mai niente più di questo. Sono intenzionata a chiudere per il ragazzo che sto frequentando e con cui potrebbe esserci invece un futuro o potrebbe nascere qualcosa di bello.
Unico problema: con l'uomo sposato ho un viaggio prenotato a ottobre, pagato con sudore e programmato una anno fa. Non è la prima vacanza che facciamo ed è da un anno che aspetto questo momento. Dovrei andare e vivermi un ultimo momento con lui (il ragazzo sa che ho una vacanza ma ovviamente ho detto che sono con amici) oppure sarebbe meglio rinunciare? Non riesco proprio a decidere quale sia la scelta giusta per me... Ovvio che razionalmente sarebbe la seconda, ma come faccio a rinunciare a qualcosa che so che mi farà stare bene e che bramo da tutto l'anno? Se non andassi, lui andrebbe lo stesso, in quei giorni starei malissimo al pensiero che sarei potuta essere con lui...
Unico problema: con l'uomo sposato ho un viaggio prenotato a ottobre, pagato con sudore e programmato una anno fa. Non è la prima vacanza che facciamo ed è da un anno che aspetto questo momento. Dovrei andare e vivermi un ultimo momento con lui (il ragazzo sa che ho una vacanza ma ovviamente ho detto che sono con amici) oppure sarebbe meglio rinunciare? Non riesco proprio a decidere quale sia la scelta giusta per me... Ovvio che razionalmente sarebbe la seconda, ma come faccio a rinunciare a qualcosa che so che mi farà stare bene e che bramo da tutto l'anno? Se non andassi, lui andrebbe lo stesso, in quei giorni starei malissimo al pensiero che sarei potuta essere con lui...
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive racchiude bene la complessità di certe situazioni affettive, in cui ragione e desiderio sembrano muoversi in direzioni opposte. Da un lato c’è un legame con una persona che la attrae fortemente, ma che per sua natura non potrà evolvere in una relazione paritaria o progettuale. Dall’altro la possibilità di costruire qualcosa di nuovo con un ragazzo che le piace e che rappresenta una prospettiva diversa, forse più in linea con ciò che desidera realmente per il suo futuro.
Il viaggio che ha programmato da tempo con l’uomo sposato rappresenta un nodo simbolico molto forte: non è solo una vacanza, ma quasi la concretizzazione di quell’intensità e di quella passione che sente in quel rapporto. È naturale che l’idea di rinunciarvi le sembri dolorosa, perché significherebbe anche rinunciare a un ultimo “picco emotivo”. Allo stesso tempo, però, sa che partecipare a quel viaggio prolungherebbe il legame e rischierebbe di minare la fiducia e l’autenticità del nuovo rapporto che sta iniziando.
In questi casi non esiste una scelta indolore. La questione non è tanto se andare o meno in vacanza, ma cosa desidera davvero per sé: se continuare a restare dentro una dinamica che le dà emozioni intense ma anche limiti evidenti, oppure se provare a investire su una relazione che, pur con le incertezze dell’inizio, potrebbe offrirle stabilità e possibilità di crescita. Spesso la vera difficoltà non è “rinunciare a una persona”, ma rinunciare a quella parte di noi che si alimenta di emozioni forti anche quando ci fanno male.
La invito a prendersi del tempo per riflettere non solo su “cosa le farà stare bene a ottobre”, ma su quale strada sente più vicina a ciò che vuole per sé nel lungo termine. La decisione non sarà facile, ma già il fatto che si stia ponendo queste domande indica che è pronta a riconsiderare le sue priorità.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Il viaggio che ha programmato da tempo con l’uomo sposato rappresenta un nodo simbolico molto forte: non è solo una vacanza, ma quasi la concretizzazione di quell’intensità e di quella passione che sente in quel rapporto. È naturale che l’idea di rinunciarvi le sembri dolorosa, perché significherebbe anche rinunciare a un ultimo “picco emotivo”. Allo stesso tempo, però, sa che partecipare a quel viaggio prolungherebbe il legame e rischierebbe di minare la fiducia e l’autenticità del nuovo rapporto che sta iniziando.
In questi casi non esiste una scelta indolore. La questione non è tanto se andare o meno in vacanza, ma cosa desidera davvero per sé: se continuare a restare dentro una dinamica che le dà emozioni intense ma anche limiti evidenti, oppure se provare a investire su una relazione che, pur con le incertezze dell’inizio, potrebbe offrirle stabilità e possibilità di crescita. Spesso la vera difficoltà non è “rinunciare a una persona”, ma rinunciare a quella parte di noi che si alimenta di emozioni forti anche quando ci fanno male.
La invito a prendersi del tempo per riflettere non solo su “cosa le farà stare bene a ottobre”, ma su quale strada sente più vicina a ciò che vuole per sé nel lungo termine. La decisione non sarà facile, ma già il fatto che si stia ponendo queste domande indica che è pronta a riconsiderare le sue priorità.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Ciao,
capisco il tuo dubbio e vorrei farti vedere che il dilemma della scelta va tra la realtà materiale ed economica del viaggio, contro un desiderio di rapporto, che sia con l'uomo sposato o con il ragazzo di Milano.
Potrebbe nascere qualcosa di bello con lui è vero, l'altro ha il piede in due scarpe, sta molto comodo e come dici tu stessa non farebbe differenza la tua presenza, lui andrebbe a prescindere in viaggio.
Va bene la "chimica pazzesca" ma poi cosa costruite?
Se il problema è "solo" il viaggio, ne farai altri ovviamente, ma forse potresti andare a capire come mai hai trovato rifugio in una persona sposata, sapendo bene che non sarebbe possibile avere un di più,
In un valido rapporto di terapia potresti andare a scoprire il perché.
Un caro saluto
Lavinia
capisco il tuo dubbio e vorrei farti vedere che il dilemma della scelta va tra la realtà materiale ed economica del viaggio, contro un desiderio di rapporto, che sia con l'uomo sposato o con il ragazzo di Milano.
Potrebbe nascere qualcosa di bello con lui è vero, l'altro ha il piede in due scarpe, sta molto comodo e come dici tu stessa non farebbe differenza la tua presenza, lui andrebbe a prescindere in viaggio.
Va bene la "chimica pazzesca" ma poi cosa costruite?
Se il problema è "solo" il viaggio, ne farai altri ovviamente, ma forse potresti andare a capire come mai hai trovato rifugio in una persona sposata, sapendo bene che non sarebbe possibile avere un di più,
In un valido rapporto di terapia potresti andare a scoprire il perché.
Un caro saluto
Lavinia
Buongiorno Paziente anonima, grazie per aver condiviso quello che stai vivendo.
Dalle tue parole si sente chiaramente tutta la complessità della situazione: da una parte l’entusiasmo e la speranza che ti porta il nuovo ragazzo di Milano, dall’altra il legame intenso, sia fisico che emotivo, con l’uomo sposato, un rapporto che va avanti da tempo e che ti coinvolge nonostante tu conosca e e ne veda i limiti.
C’è anche questo viaggio, che rappresenta non solo un impegno pratico e un desiderio coltivato da un anno, ma anche un simbolo del legame che hai con lui: qualcosa che ti attrae e che senti difficile lasciar andare, anche se dentro di te inizi ad immaginare una direzione futura diversa.
Spesso nella vita non ci sono risposte giuste o sbagliate, ciò che conta sempre è cercare la strada del benessere psico-fisico in armonia con la realtà. Un passo alla volta, Insieme. Dr.ssa Cecilia Mancini
Dalle tue parole si sente chiaramente tutta la complessità della situazione: da una parte l’entusiasmo e la speranza che ti porta il nuovo ragazzo di Milano, dall’altra il legame intenso, sia fisico che emotivo, con l’uomo sposato, un rapporto che va avanti da tempo e che ti coinvolge nonostante tu conosca e e ne veda i limiti.
C’è anche questo viaggio, che rappresenta non solo un impegno pratico e un desiderio coltivato da un anno, ma anche un simbolo del legame che hai con lui: qualcosa che ti attrae e che senti difficile lasciar andare, anche se dentro di te inizi ad immaginare una direzione futura diversa.
Spesso nella vita non ci sono risposte giuste o sbagliate, ciò che conta sempre è cercare la strada del benessere psico-fisico in armonia con la realtà. Un passo alla volta, Insieme. Dr.ssa Cecilia Mancini
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. Emerge forte la fatica legata a questo conflitto interiore.
A volte restiamo legati a relazioni che sentiamo “tossiche” non per debolezza, ma perché in quelle dinamiche si attivano bisogni profondi — di essere visti, desiderati, importanti — che in altri contesti non abbiamo potuto esprimere o soddisfare.
In questi casi, un percorso di psicoterapia può offrire uno spazio sicuro per capire meglio cosa si sta cercando dentro queste relazioni, al di là delle scelte pratiche. Spostare il focus dalla domanda "cosa devo fare?" alla domanda "cosa mi spinge verso queste situazioni?" può essere il primo passo per costruire un cambiamento davvero sostenibile.
Resto a disposizione,
Dottoressa Livia Sterza
A volte restiamo legati a relazioni che sentiamo “tossiche” non per debolezza, ma perché in quelle dinamiche si attivano bisogni profondi — di essere visti, desiderati, importanti — che in altri contesti non abbiamo potuto esprimere o soddisfare.
In questi casi, un percorso di psicoterapia può offrire uno spazio sicuro per capire meglio cosa si sta cercando dentro queste relazioni, al di là delle scelte pratiche. Spostare il focus dalla domanda "cosa devo fare?" alla domanda "cosa mi spinge verso queste situazioni?" può essere il primo passo per costruire un cambiamento davvero sostenibile.
Resto a disposizione,
Dottoressa Livia Sterza
Gentilissima, grazie per la sua condivisione. Sembra che stia affrontando un periodo complesso, nel quale dovrà compiere scelte molto importanti per il suo futuro. Mi sembra ingiusto darle un consiglio su che cosa fare in quanto la mia conoscenza delle relazioni che brevemente descrive e della sua personalità sono estremamente superficiali. Forse la scelta giusta che sta cercando è una scelta che coglie quelli che sono i suoi bisogni più profondi, che probabilmente in questo momento le sono celati, appannati da desideri o difficili da contattare. Al di la di questa situazione specifica forse potrebbe esserle d'aiuto per la sua vita riuscire a mettere maggiormente a fuoco, elaborare in profondità, anche in relazione alla sua storia di vita, quello che sta cercando in una relazione sentimentale, in modo da sentirsi più sicura nelle decisioni che in futuro dovrà prendere. Per questo le consiglierei, qualora ne avesse piacere, a intraprendere un percorso terapeutico che possa aiutarla a chiarire tutti questi dubbi.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Carissima, non so se non andare a fare il viaggio sia la scelta "giusta", ma penso che non possa essere questo il criterio con cui fare questa valutazione...se la scelta è giusta non lo possiamo sapere in anticipo ma solo a cose fatte (lei pensa che vivrà momenti belli ma non è detto, è semmai una sua idealizzazione e aspettativa). Credo piuttosto che la scelta debba essere impostata su di un piano di coerenza rispetto a ciò che intende fare della relazione con l'uomo sposato (chiuderla) e col ragazzo da poco conosciuto (intraprenderla). Mi rendo conto che l'investimento economico su un viaggio non è cosa da poco, così come perdere la possibilità di vivere qualcosa che la fa stare bene....ma non è proprio quest'ultima cosa quella a cui dovrà rinunciare chiudendo la relazione? Intendo dire, chiudendo la relazione con l'uomo sposato rinuncerà alla chimica e al coinvolgimento emotivo che le danno piacere, in qualche modo concedersi il viaggio ha l'unico valore del procrastinare una decisione che è faticoso compiere. Resto a disposizione e le auguro buon pomeriggio, Valentina Penati
Buongiorno,
dal suo racconto emerge chiaramente che lei sa riconoscere la natura tossica di questo rapporto e il desiderio di chiudere con l’uomo sposato. Il fatto che parli di dilemma più che di scelta suggerisce che, in fondo, la decisione l’ha già presa: vuole costruire qualcosa di autentico e sano con il ragazzo di Milano.
La scelta che la mette di fronte a un conflitto tra desiderio immediato e benessere futuro non è facile. Può aiutarla chiedersi: cosa mi sentirei di rispettare di più domani, guardandomi indietro a questa decisione? Che valore do al piacere momentaneo rispetto alla possibilità di costruire qualcosa di autentico e stabile?
Un caro saluto,
Dott.ssa Giovanna Valentina Padalino
Psicologa
dal suo racconto emerge chiaramente che lei sa riconoscere la natura tossica di questo rapporto e il desiderio di chiudere con l’uomo sposato. Il fatto che parli di dilemma più che di scelta suggerisce che, in fondo, la decisione l’ha già presa: vuole costruire qualcosa di autentico e sano con il ragazzo di Milano.
La scelta che la mette di fronte a un conflitto tra desiderio immediato e benessere futuro non è facile. Può aiutarla chiedersi: cosa mi sentirei di rispettare di più domani, guardandomi indietro a questa decisione? Che valore do al piacere momentaneo rispetto alla possibilità di costruire qualcosa di autentico e stabile?
Un caro saluto,
Dott.ssa Giovanna Valentina Padalino
Psicologa
Gentile Utente,
Comprendo bene il conflitto che stai vivendo: da una parte la forza di un legame intenso ma senza futuro, dall’altra l’opportunità di costruire qualcosa di sano e autentico. In questi casi è importante distinguere tra ciò che dà piacere nell’immediato e ciò che sostiene il tuo benessere nel tempo. Il viaggio rappresenta simbolicamente un filo che ti tiene legata a una dinamica che desideri superare; rinunciarvi significa scegliere di recidere quel filo per permetterti di tessere una trama nuova e più solida. A volte, per aprire davvero la porta a ciò che desideriamo, è necessario avere il coraggio di chiudere con decisione quella che non ci conduce più dove vogliamo andare.
Un caro saluto
Dott. Silvia Falqui
silviafalqui.it
Comprendo bene il conflitto che stai vivendo: da una parte la forza di un legame intenso ma senza futuro, dall’altra l’opportunità di costruire qualcosa di sano e autentico. In questi casi è importante distinguere tra ciò che dà piacere nell’immediato e ciò che sostiene il tuo benessere nel tempo. Il viaggio rappresenta simbolicamente un filo che ti tiene legata a una dinamica che desideri superare; rinunciarvi significa scegliere di recidere quel filo per permetterti di tessere una trama nuova e più solida. A volte, per aprire davvero la porta a ciò che desideriamo, è necessario avere il coraggio di chiudere con decisione quella che non ci conduce più dove vogliamo andare.
Un caro saluto
Dott. Silvia Falqui
silviafalqui.it
Buongiorno, e grazie per aver condiviso qualcosa di così delicato.
Provo a risponderti secondo l’orientamento della psicoterapia della Gestalt, che si fonda sull’autenticità del sentire, sulla consapevolezza del momento presente, e sull’assunzione di responsabilità rispetto alle proprie scelte e bisogni.
Partiamo da te: ti trovi in una situazione di conflittualità interna: da una parte desideri costruire qualcosa di nuovo, più sano e promettente; dall’altra sei ancora profondamente legata a una relazione che ti dà emozioni forti, ma che definisci “tossica” e senza prospettive future.
In Gestalt non esiste una risposta giusta in senso assoluto, ma si lavora sull'integrare le parti di sé che sono in conflitto. Questo significa ascoltare sia la parte che desidera il viaggio e l’intensità, sia quella che cerca una relazione più serena e sana. Entrambe hanno qualcosa da dirti.
Si tratta di una polarità: desiderio vs responsabilità.
Da un lato c’è il desiderio intenso, il piacere, la chimica, la parte più istintiva e sensuale. In Gestalt non si cerca di eliminarla o moralizzarla: è una parte viva di te.
Dall’altro c’è la parte che vuole costruire, radicarsi, avere un futuro, che sente che è il momento di chiudere con dinamiche che non ti fanno bene.
Il punto non è scegliere “la cosa giusta”, ma diventare consapevole di cosa stai scegliendo, perché, e a quale parte di te stai dando voce.
Ti faccio alcune domande esplorative
Cosa rappresenta per te questo viaggio? Cosa cerchi lì?
Cosa temi di perdere se rinunci al viaggio? Solo un'esperienza o una parte di te?
Cosa temi di compromettere se vai? Riesci a restare autentica con il nuovo ragazzo? A che prezzo?
Cosa ti trattiene dal chiudere davvero la relazione con l’uomo sposato? È solo la chimica? È la speranza inconscia che cambi qualcosa?
La consapevolezza è il punto di partenza
In Gestalt si lavora molto sull'integrare il sentire con l'agire. È importante che tu non scelga per dovere, paura o giudizio morale, ma che ti chieda:
"Cosa voglio davvero, nel profondo, oggi?"
"A cosa sono disposta a rinunciare e perché?"
La domanda non è solo “ci vado o non ci vado?”, ma
"A quale parte di me voglio essere fedele oggi?"
Non esiste una scelta perfetta. Ma esiste una scelta autentica.
E la scelta autentica nasce quando ti assumi la responsabilità del tuo desiderio, senza giudicarlo, ma anche senza illuderti.
Se scegli di andare al viaggio, fallo sapendo cosa stai scegliendo, senza raccontarti che è “l’ultima volta” se non sei sicura che lo sarà.
Se scegli di non andare, lascia spazio al dolore che emergerà, e prenditene cura. Ogni rinuncia apre un vuoto, ma anche una possibilità.
Sono con te in questa scelta.
Ti abbraccio
Provo a risponderti secondo l’orientamento della psicoterapia della Gestalt, che si fonda sull’autenticità del sentire, sulla consapevolezza del momento presente, e sull’assunzione di responsabilità rispetto alle proprie scelte e bisogni.
Partiamo da te: ti trovi in una situazione di conflittualità interna: da una parte desideri costruire qualcosa di nuovo, più sano e promettente; dall’altra sei ancora profondamente legata a una relazione che ti dà emozioni forti, ma che definisci “tossica” e senza prospettive future.
In Gestalt non esiste una risposta giusta in senso assoluto, ma si lavora sull'integrare le parti di sé che sono in conflitto. Questo significa ascoltare sia la parte che desidera il viaggio e l’intensità, sia quella che cerca una relazione più serena e sana. Entrambe hanno qualcosa da dirti.
Si tratta di una polarità: desiderio vs responsabilità.
Da un lato c’è il desiderio intenso, il piacere, la chimica, la parte più istintiva e sensuale. In Gestalt non si cerca di eliminarla o moralizzarla: è una parte viva di te.
Dall’altro c’è la parte che vuole costruire, radicarsi, avere un futuro, che sente che è il momento di chiudere con dinamiche che non ti fanno bene.
Il punto non è scegliere “la cosa giusta”, ma diventare consapevole di cosa stai scegliendo, perché, e a quale parte di te stai dando voce.
Ti faccio alcune domande esplorative
Cosa rappresenta per te questo viaggio? Cosa cerchi lì?
Cosa temi di perdere se rinunci al viaggio? Solo un'esperienza o una parte di te?
Cosa temi di compromettere se vai? Riesci a restare autentica con il nuovo ragazzo? A che prezzo?
Cosa ti trattiene dal chiudere davvero la relazione con l’uomo sposato? È solo la chimica? È la speranza inconscia che cambi qualcosa?
La consapevolezza è il punto di partenza
In Gestalt si lavora molto sull'integrare il sentire con l'agire. È importante che tu non scelga per dovere, paura o giudizio morale, ma che ti chieda:
"Cosa voglio davvero, nel profondo, oggi?"
"A cosa sono disposta a rinunciare e perché?"
La domanda non è solo “ci vado o non ci vado?”, ma
"A quale parte di me voglio essere fedele oggi?"
Non esiste una scelta perfetta. Ma esiste una scelta autentica.
E la scelta autentica nasce quando ti assumi la responsabilità del tuo desiderio, senza giudicarlo, ma anche senza illuderti.
Se scegli di andare al viaggio, fallo sapendo cosa stai scegliendo, senza raccontarti che è “l’ultima volta” se non sei sicura che lo sarà.
Se scegli di non andare, lascia spazio al dolore che emergerà, e prenditene cura. Ogni rinuncia apre un vuoto, ma anche una possibilità.
Sono con te in questa scelta.
Ti abbraccio
Cara, la situazione che descrivi è molto complessa e capisco bene la fatica che stai provando: sei divisa tra due parti di te, tra ciò che sai razionalmente essere più sano per il tuo futuro e ciò che emotivamente ti attrae e ti fa sentire viva nel presente. È normale provare questa ambivalenza, e già il fatto che tu ne sia consapevole e stia cercando un confronto è un segnale di maturità. Da un lato, c’è l’uomo sposato: una relazione intensa, che ti dà emozioni forti ma che tu stessa definisci “tossica” e senza prospettiva reale. È significativo che tu abbia questa consapevolezza: riconoscere che una parte di te continua a investire in un legame che non può diventare ciò che desideri è già un passo molto importante. Le vacanze insieme, come dici, sono momenti che brami e che ti regalano piacere, ma rappresentano anche un prolungare un copione che rischia di bloccarti e impedirti di aprirti davvero a nuove possibilità. Dall’altro lato, c’è il ragazzo di Milano: un inizio fresco, con potenziale di crescita, che sembra portarti più vicino a una relazione sana, reciproca, alla pari. Il timore che tu possa compromettere questa possibilità scegliendo di “concludere” con l’altro uomo è legittimo e mostra che in te c’è già un orientamento verso un cambiamento.
Il nodo non è solo il viaggio, ma cosa rappresenta. Andare significherebbe scegliere ancora una volta il legame che riconosci come tossico, anche se con la motivazione di un “ultimo momento”. Il rischio, però, è che questo ultimo momento non chiuda davvero, ma alimenti ancora la dinamica, rendendo più difficile il distacco. Rinunciare, invece, significherebbe fare una scelta coerente con ciò che desideri costruire a lungo termine, anche se dolorosa nell’immediato.
In questi casi può essere utile chiederti: qual è la persona che voglio essere tra un anno, guardandomi indietro? Quale decisione sentirei più in linea con me stessa e con ciò che voglio costruire nella mia vita affettiva? Non esiste una risposta “giusta” assoluta, ma quella più coerente con i tuoi valori e con la direzione che desideri prendere.
Un altro aspetto importante: il dolore che temi di provare se non andassi non è un segno che la scelta di rinunciare sia sbagliata, ma semplicemente il prezzo emotivo di un distacco da un legame che ti ha coinvolta. Quel dolore, se affrontato, può però trasformarsi in libertà e in spazio per qualcosa di nuovo e più nutriente.
Un caro saluto
Dott. Tommaso Thibault
Il nodo non è solo il viaggio, ma cosa rappresenta. Andare significherebbe scegliere ancora una volta il legame che riconosci come tossico, anche se con la motivazione di un “ultimo momento”. Il rischio, però, è che questo ultimo momento non chiuda davvero, ma alimenti ancora la dinamica, rendendo più difficile il distacco. Rinunciare, invece, significherebbe fare una scelta coerente con ciò che desideri costruire a lungo termine, anche se dolorosa nell’immediato.
In questi casi può essere utile chiederti: qual è la persona che voglio essere tra un anno, guardandomi indietro? Quale decisione sentirei più in linea con me stessa e con ciò che voglio costruire nella mia vita affettiva? Non esiste una risposta “giusta” assoluta, ma quella più coerente con i tuoi valori e con la direzione che desideri prendere.
Un altro aspetto importante: il dolore che temi di provare se non andassi non è un segno che la scelta di rinunciare sia sbagliata, ma semplicemente il prezzo emotivo di un distacco da un legame che ti ha coinvolta. Quel dolore, se affrontato, può però trasformarsi in libertà e in spazio per qualcosa di nuovo e più nutriente.
Un caro saluto
Dott. Tommaso Thibault
Buon pomeriggio, leggendo il suo messaggio mi sono posta come prima domanda cosa ha intenzione di fare veramente: se vuole una relazione stabile o avventure.
È da qui che bisognerebbe partire per aiutarla a risolvere la questione.
Sono disponibile ad aiutarla con colloqui online.
Cordiali saluti Dott.ssa Laura Francesca Bambara
È da qui che bisognerebbe partire per aiutarla a risolvere la questione.
Sono disponibile ad aiutarla con colloqui online.
Cordiali saluti Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno, data la tua giovane età, mi permetto di rivolgermi a te dandoti del tu, e colgo l’occasione per ringraziarti della fiducia dimostrata nel condividere con tanta sincerità la situazione complessa che stai vivendo.
Dalle tue parole mi sembra di cogliere che ti senti di fronte a un bivio importante per la tua vita: da un lato, hai un legame che, pur essendo intenso e coinvolgente, tu stessa definisci “tossico” e privo di reali prospettive; dall’altro, ti si è presentata la possibilità di costruire qualcosa di nuovo, potenzialmente più sano, con una persona libera e disponibile a condividere un percorso insieme.
In merito alla decisione concreta legata al viaggio, potrebbe esserti utile fermarti e riflettere con autenticità su alcune domande fondamentali:
Che significato ha questo viaggio per me? E cosa rappresenta per lui?
Si tratta davvero di un saluto consapevole o, forse, di un modo per rimandare una scelta che in cuor mio so già essere necessaria?
Lui sarebbe davvero disposto ad accettare una chiusura definitiva?
Mi sentirei in pace con me stessa sapendo di iniziare una nuova relazione portando con me delle mezze verità?
Ti lascio anche un’ulteriore riflessione: cosa ti offre oggi questa relazione? Quale bisogno profondo soddisfa?E' possibile che quegli stessi bisogni possano trovare risposta anche in un nuovo legame, magari più libero?
A 25 anni è naturale desiderare un amore che sia reale, profondo e capace di crescere nel tempo. Ma anche ciò che desideriamo con tutto il cuore non può essere accolto se abbiamo le mani ancora occupate da qualcosa che, per quanto ci abbia dato, non è più in grado di portarci verso ciò che davvero desideriamo.
Immagina di trovarti davanti a qualcosa di raro, prezioso – forse unico – e di non poterlo raccogliere semplicemente perché stai ancora stringendo qualcos’altro. Per accogliere il nuovo, a volte è necessario avere il coraggio di lasciare andare ciò che sembra confrtevole ma infruttifero.
Le decisioni importanti raramente sono semplici. Per questo, ti invito a concederti il tempo necessario per ascoltarti, con gentilezza e senza giudizio. Spesso, le risposte più autentiche non arrivano dall’esterno, ma emergono con chiarezza quando ci permettiamo di accoglierle.
Resto a disposizione, qualora sentissi il bisogno di approfondire questo momento insieme!
Un caro saluto,
Ester Negrola – Psicologa
Dalle tue parole mi sembra di cogliere che ti senti di fronte a un bivio importante per la tua vita: da un lato, hai un legame che, pur essendo intenso e coinvolgente, tu stessa definisci “tossico” e privo di reali prospettive; dall’altro, ti si è presentata la possibilità di costruire qualcosa di nuovo, potenzialmente più sano, con una persona libera e disponibile a condividere un percorso insieme.
In merito alla decisione concreta legata al viaggio, potrebbe esserti utile fermarti e riflettere con autenticità su alcune domande fondamentali:
Che significato ha questo viaggio per me? E cosa rappresenta per lui?
Si tratta davvero di un saluto consapevole o, forse, di un modo per rimandare una scelta che in cuor mio so già essere necessaria?
Lui sarebbe davvero disposto ad accettare una chiusura definitiva?
Mi sentirei in pace con me stessa sapendo di iniziare una nuova relazione portando con me delle mezze verità?
Ti lascio anche un’ulteriore riflessione: cosa ti offre oggi questa relazione? Quale bisogno profondo soddisfa?E' possibile che quegli stessi bisogni possano trovare risposta anche in un nuovo legame, magari più libero?
A 25 anni è naturale desiderare un amore che sia reale, profondo e capace di crescere nel tempo. Ma anche ciò che desideriamo con tutto il cuore non può essere accolto se abbiamo le mani ancora occupate da qualcosa che, per quanto ci abbia dato, non è più in grado di portarci verso ciò che davvero desideriamo.
Immagina di trovarti davanti a qualcosa di raro, prezioso – forse unico – e di non poterlo raccogliere semplicemente perché stai ancora stringendo qualcos’altro. Per accogliere il nuovo, a volte è necessario avere il coraggio di lasciare andare ciò che sembra confrtevole ma infruttifero.
Le decisioni importanti raramente sono semplici. Per questo, ti invito a concederti il tempo necessario per ascoltarti, con gentilezza e senza giudizio. Spesso, le risposte più autentiche non arrivano dall’esterno, ma emergono con chiarezza quando ci permettiamo di accoglierle.
Resto a disposizione, qualora sentissi il bisogno di approfondire questo momento insieme!
Un caro saluto,
Ester Negrola – Psicologa
Cosa le dice la pancia? Non crede che tutte le domande che si sta ponendo siano già degne di nota?
Cara utente, la situazione che descrivi è molto complessa dal punto di vista emotivo, e sento la tua fatica nel tentativo di orientarti tra desideri contrastanti, sensi di colpa, possibilità future e legami che ti hanno dato qualcosa di significativo. Ti inviterei a porti alcune domande, per provare a dare ascolto a tutte le voci interne che abitano dentro di te: qual è il bisogno profondo che ti muove nel desiderare di andare in vacanza con questo uomo, nonostante tu voglia chiudere? Cosa rappresenta per te questo viaggio? È davvero una chiusura o rischia di essere un ennesimo rilancio emotivo? Quale parte di te teme di rinunciare, se scegli di non partire? Qual è il significato del non dire la verità al nuovo ragazzo? Cosa temi possa accadere se fossi trasparente? Potrebbe essere utile esplorare non solo cosa faresti, ma chi stai cercando di essere attraverso questa scelta. Un caro saluto e grazie per la fiducia nel raccontarti. Ti auguro il meglio! Dott.ssa Giulia Redondi
Salve, la situazione che descrive è complessa perché coinvolge due dinamiche molto diverse, da una parte un uomo con cui ha costruito un legame emotivo e fisico, ma che sa essere impossibile e potenzialmente dannoso per lei, dall’altra una persona nuova con cui c’è la possibilità di costruire qualcosa di sano e duraturo. La difficoltà principale è proprio il conflitto tra il piacere immediato e la realizzazione a lungo termine. È normale sentirsi attratti dall’uomo con cui ha condiviso emozioni e momenti, e desiderare quell’esperienza, ma partecipare al viaggio significherebbe alimentare una relazione che razionalmente sa essere tossica e senza futuro, con il rischio di compromettere la possibilità di aprirsi davvero al nuovo rapporto. Rinunciare a questa vacanza, per quanto doloroso, rappresenterebbe un atto di cura verso se stessa e verso il futuro che desidera, consentendole di iniziare a disinnescare la dipendenza emotiva e costruire relazioni più autentiche e rispettose dei propri valori. Cercare un supporto psicologico in questo momento potrebbe aiutarla a gestire il senso di perdita e il desiderio intenso di quella gratificazione immediata, così da prendere decisioni in linea con il proprio benessere a lungo termine. Un caro saluto
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Dalle sue parole emerge con chiarezza quanto si trovi divisa tra due bisogni diversi: da un lato il desiderio di costruire una relazione nuova e più stabile, dall’altro l’attrazione e il legame emotivo che sente verso una persona che non può offrirle un futuro. È comprensibile che questa contraddizione generi confusione e la faccia sentire bloccata rispetto alle scelte. In questi casi non esiste una soluzione “giusta in assoluto”, ma piuttosto la possibilità di interrogarsi su che tipo di esperienza relazionale desidera davvero coltivare per sé. Un percorso di supporto potrebbe aiutarla a dare un senso a ciò che vive, a riconoscere meglio le dinamiche che la trattengono in rapporti che la fanno soffrire e ad orientarsi verso decisioni più coerenti con i suoi bisogni profondi.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Dalle sue parole emerge con chiarezza quanto si trovi divisa tra due bisogni diversi: da un lato il desiderio di costruire una relazione nuova e più stabile, dall’altro l’attrazione e il legame emotivo che sente verso una persona che non può offrirle un futuro. È comprensibile che questa contraddizione generi confusione e la faccia sentire bloccata rispetto alle scelte. In questi casi non esiste una soluzione “giusta in assoluto”, ma piuttosto la possibilità di interrogarsi su che tipo di esperienza relazionale desidera davvero coltivare per sé. Un percorso di supporto potrebbe aiutarla a dare un senso a ciò che vive, a riconoscere meglio le dinamiche che la trattengono in rapporti che la fanno soffrire e ad orientarsi verso decisioni più coerenti con i suoi bisogni profondi.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto,
Dott. Mauro Terracciano.
Buongiorno, dalle sue parole traspare con molta chiarezza quanto lei stia vivendo un conflitto interiore profondo, divisa tra un forte desiderio immediato e una scelta più legata al futuro che vorrebbe costruire. Da un lato c’è un legame con l’uomo sposato, che le regala emozioni intense e momenti di forte coinvolgimento, ma che allo stesso tempo la tiene in una condizione di precarietà e sofferenza, perché lei stessa sa che non potrà trasformarsi in un rapporto stabile e reciproco. Dall’altro lato c’è un ragazzo che sta iniziando a conoscere, verso cui intravede la possibilità di qualcosa di sano e costruttivo, anche se ancora fragile e agli inizi. Il viaggio diventa in questo momento il simbolo di questo conflitto: rappresenta da una parte la gratificazione immediata, la promessa di un’esperienza intensa e attesa, dall’altra il rischio concreto di mettere in difficoltà il percorso che lei stessa dice di voler intraprendere. È naturale che ci sia una parte di lei che fatichi a rinunciare, perché il nostro cervello tende a cercare ciò che dà piacere e a rimandare il confronto con la rinuncia o con il dolore. Allo stesso tempo, però, ciò che fa bene nell’immediato non sempre coincide con ciò che costruisce benessere a lungo termine. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, può esserle utile osservare con attenzione i pensieri che emergono quando immagina entrambe le opzioni. Ad esempio, nel pensare di rinunciare al viaggio, appare l’idea che “starò malissimo perché avrei potuto esserci anch’io”. Si tratta di un pensiero assoluto, che le fa immaginare una sofferenza insopportabile. In realtà, spesso scopriamo che la rinuncia, per quanto dolorosa, diventa più tollerabile di quanto temiamo se la leghiamo a un senso e a un valore più alto, come quello di proteggere una possibilità nuova e potenzialmente gratificante nella sua vita. Allo stesso modo, nel pensare di andare, forse il pensiero immediato è “mi farà stare bene”, ma potrebbe essere utile chiedersi anche come si sentirà dopo, quando dovrà tornare a confrontarsi con la scelta di lasciar andare quella relazione e con la coerenza rispetto ai suoi desideri più profondi. Spesso nelle situazioni come questa la chiave sta nel chiedersi non tanto cosa dia più piacere nell’immediato, ma quale scelta la avvicini di più alla persona che desidera essere e alla vita che desidera costruire per sé. Non esiste una risposta “giusta” in assoluto, ma una scelta che può aiutarla a sentirsi più in linea con i suoi valori e meno in balia di bisogni momentanei. La sua consapevolezza è già un grande passo, perché dimostra che non vuole più accontentarsi di vivere relazioni che, seppur intense, la lasciano in una posizione di secondo piano. Coltivare questa consapevolezza e scegliere di agire in coerenza con ciò che desidera davvero potrà aiutarla a dare forza al legame che sta nascendo con il nuovo ragazzo e a sentirsi più padrona delle sue decisioni. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Cara utente,
grazie per aver condiviso un'esperienza così personale.
Dare una risposta secca a tale interrogativo appare molto complesso. Più che andare alla ricerca della cosa giusta da fare, forse sarebbe opportuno comprendere cosa le sta accadendo in questo momento della sua vita. L'interrogativo emerso in occasione della vacanza, infatti, potrebbe ripresentarsi anche rispetto ad altre tematiche o in altre occasioni. Se il livello di sofferenza emotiva nello stare in tale situazione permane, forse un percorso psicologico potrebbe aiutarla nel fare chiarezza e nel comprendere meglio cosa sta accadendo.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Anna Faragò
grazie per aver condiviso un'esperienza così personale.
Dare una risposta secca a tale interrogativo appare molto complesso. Più che andare alla ricerca della cosa giusta da fare, forse sarebbe opportuno comprendere cosa le sta accadendo in questo momento della sua vita. L'interrogativo emerso in occasione della vacanza, infatti, potrebbe ripresentarsi anche rispetto ad altre tematiche o in altre occasioni. Se il livello di sofferenza emotiva nello stare in tale situazione permane, forse un percorso psicologico potrebbe aiutarla nel fare chiarezza e nel comprendere meglio cosa sta accadendo.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Anna Faragò
Buongiorno cara, capisco perfettamente il dilemma che stai affrontando e il tuo sentirti divisa tra il desiderio immediato e ciò che potrebbe essere più costruttivo per il tuo futuro.
La tua situazione mostra un conflitto interno tra due parti di te: una che desidera l'intensità emotiva e fisica della relazione con l'uomo sposato, e un'altra che riconosce razionalmente la necessità di costruire qualcosa di autentico con il ragazzo di Milano. Questa scissione genera sofferenza perché entrambe le parti hanno bisogni legittimi che sembrano incompatibili.
Il legame con l'uomo sposato presenta le caratteristiche di una dinamica di dipendenza emotiva: l'intermittenza del rapporto, l'impossibilità di una piena realizzazione, la tensione costante tra desiderio e frustrazione. Questo tipo di relazione può diventare una "zona di comfort" paradossale, dove il dolore è familiare e quindi rassicurante, anche se distruttivo.
La decisione riguardo al viaggio non è solo una scelta pratica, ma rappresenta un momento cruciale per definire quale direzione vuoi dare alla tua vita affettiva. Andare significherebbe alimentare ulteriormente un ciclo che già riconosci come limitante, mentre rinunciare comporterebbe attraversare il dolore della separazione per aprire spazio a nuove possibilità.
È importante considerare che la paura di stare malissimo se tu non andassi potrebbe essere meno devastante della realtà immaginata.
Spesso il nostro sistema emotivo sovrastima l'intensità e la durata del dolore futuro, mentre sottovaluta la nostra capacità di adattamento e crescita.
Io ti suggerisco di dedicare del tempo a te per riflettere attentamente o anche farti accompagnare in un ciclo di alcune sedute. SArebbe importante avviare un dialogo interno strutturato con le diverse parti di te coinvolte in questa decisione.
Potresti scrivere lettere da parte della "te che desidera il viaggio" e della "te che vuole chiudere questa relazione", permettendo a ciascuna di esprimere pienamente i propri bisogni e timori. Successivamente, potresti immaginare di consultare una parte di te saggia" che possa ascoltare entrambe e guidarti verso una decisione che onori i tuoi valori più profondi e la tua crescita personale.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
La tua situazione mostra un conflitto interno tra due parti di te: una che desidera l'intensità emotiva e fisica della relazione con l'uomo sposato, e un'altra che riconosce razionalmente la necessità di costruire qualcosa di autentico con il ragazzo di Milano. Questa scissione genera sofferenza perché entrambe le parti hanno bisogni legittimi che sembrano incompatibili.
Il legame con l'uomo sposato presenta le caratteristiche di una dinamica di dipendenza emotiva: l'intermittenza del rapporto, l'impossibilità di una piena realizzazione, la tensione costante tra desiderio e frustrazione. Questo tipo di relazione può diventare una "zona di comfort" paradossale, dove il dolore è familiare e quindi rassicurante, anche se distruttivo.
La decisione riguardo al viaggio non è solo una scelta pratica, ma rappresenta un momento cruciale per definire quale direzione vuoi dare alla tua vita affettiva. Andare significherebbe alimentare ulteriormente un ciclo che già riconosci come limitante, mentre rinunciare comporterebbe attraversare il dolore della separazione per aprire spazio a nuove possibilità.
È importante considerare che la paura di stare malissimo se tu non andassi potrebbe essere meno devastante della realtà immaginata.
Spesso il nostro sistema emotivo sovrastima l'intensità e la durata del dolore futuro, mentre sottovaluta la nostra capacità di adattamento e crescita.
Io ti suggerisco di dedicare del tempo a te per riflettere attentamente o anche farti accompagnare in un ciclo di alcune sedute. SArebbe importante avviare un dialogo interno strutturato con le diverse parti di te coinvolte in questa decisione.
Potresti scrivere lettere da parte della "te che desidera il viaggio" e della "te che vuole chiudere questa relazione", permettendo a ciascuna di esprimere pienamente i propri bisogni e timori. Successivamente, potresti immaginare di consultare una parte di te saggia" che possa ascoltare entrambe e guidarti verso una decisione che onori i tuoi valori più profondi e la tua crescita personale.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Buonasera, la tua sincerità è preziosa, perché già riconoscere di essere in un rapporto tossico e volerlo chiudere richiede coraggio. Capisco quanto la vacanza prenotata rappresenti un desiderio che ti porti dietro da mesi, e allo stesso tempo quanto la tentazione di viverla sia forte. Ma qui non è tanto una questione di “giusta o sbagliata” quanto di chiederti: qual è la versione di te che vuoi nutrire? Quella che rimane legata a un legame che ti fa bene a metà, o quella che sceglie di investire energie in qualcosa di nuovo e sano?
Andare significherebbe prolungare una dinamica che già sai non porterà futuro. Rinunciare, per quanto doloroso, potrebbe invece rappresentare un atto di amore verso te stessa e verso la possibilità di costruire davvero con l’altro ragazzo. Non è facile, ma ogni decisione che prendi oggi segna il terreno su cui crescerà la te di domani.
Andare significherebbe prolungare una dinamica che già sai non porterà futuro. Rinunciare, per quanto doloroso, potrebbe invece rappresentare un atto di amore verso te stessa e verso la possibilità di costruire davvero con l’altro ragazzo. Non è facile, ma ogni decisione che prendi oggi segna il terreno su cui crescerà la te di domani.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, capisco quanto questa scelta la stia mettendo in difficoltà: da una parte il desiderio e il legame emotivo con una storia che ha segnato gli ultimi due anni, dall’altra la possibilità di costruire qualcosa di nuovo e più sano. In questi casi è importante chiedersi non solo cosa la farebbe stare bene nell’immediato, ma anche cosa rispetta di più i suoi valori e il futuro che desidera per sé. Un percorso psicologico può aiutarla a fare chiarezza, a uscire da dinamiche che la fanno sentire bloccata e a scegliere con maggiore consapevolezza.
Buongiorno,
da quello che racconti emerge un forte conflitto interiore: da una parte la possibilità di costruire qualcosa di sano e duraturo con il ragazzo che hai appena conosciuto, dall’altra il legame con una relazione tossica che, pur dandoti emozioni intense, ti mantiene in una situazione di blocco e sofferenza.
È comprensibile il desiderio di vivere il viaggio già programmato, perché rappresenta un’esperienza che aspetti da tempo e che immagini come piacevole. Tuttavia, è importante chiederti quale prezzo emotivo avresti dopo, e se quell’esperienza ti aiuterebbe davvero a chiudere o al contrario renderebbe ancora più difficile lasciar andare. A volte ciò che nell’immediato ci dà piacere, sul lungo termine ci impedisce di andare avanti e ci trattiene in dinamiche che sappiamo non portarci nulla di buono.
La vera domanda che potresti farti è: voglio investire energie in un legame che mi lascia ferite e senso di dipendenza, oppure preferisco dare spazio a una relazione nuova, libera e potenzialmente costruttiva?
In questi momenti di incertezza, può essere molto utile lavorare su consapevolezza e priorità personali, per capire cosa desideri davvero per te e per il tuo futuro. Proprio per questo motivo sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
da quello che racconti emerge un forte conflitto interiore: da una parte la possibilità di costruire qualcosa di sano e duraturo con il ragazzo che hai appena conosciuto, dall’altra il legame con una relazione tossica che, pur dandoti emozioni intense, ti mantiene in una situazione di blocco e sofferenza.
È comprensibile il desiderio di vivere il viaggio già programmato, perché rappresenta un’esperienza che aspetti da tempo e che immagini come piacevole. Tuttavia, è importante chiederti quale prezzo emotivo avresti dopo, e se quell’esperienza ti aiuterebbe davvero a chiudere o al contrario renderebbe ancora più difficile lasciar andare. A volte ciò che nell’immediato ci dà piacere, sul lungo termine ci impedisce di andare avanti e ci trattiene in dinamiche che sappiamo non portarci nulla di buono.
La vera domanda che potresti farti è: voglio investire energie in un legame che mi lascia ferite e senso di dipendenza, oppure preferisco dare spazio a una relazione nuova, libera e potenzialmente costruttiva?
In questi momenti di incertezza, può essere molto utile lavorare su consapevolezza e priorità personali, per capire cosa desideri davvero per te e per il tuo futuro. Proprio per questo motivo sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve, la strategia di valutare pro e contro può essere un valido aiuto nel caso di decisioni complesse.
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.