Buongiorno, Sono una ragazza di 22 anni. Mi sono appena laureata e sto facendo il tirocinio del “l

18 risposte
Buongiorno,
Sono una ragazza di 22 anni.
Mi sono appena laureata e sto facendo il tirocinio del “lavoro della vita”.
Circa due settimane fa un pensiero nato per caso ha incominciato ad ossessionarmi.
Ovvero, di punto in bianco ho pensato “un giorno non potrò più fare questo” e da lì, un declino, un pensiero ossessivo sulla morte, un’infinità di domande, forse lecite, ma che mi affossano perché tanto non c’è risposta.
Da quando ho sviluppato questo pensiero ossessivo, perché non mi abbandona mai, percepisco il tempo in maniera differente. Mi sembra che il tempo corra veloce e alcune volte mi sento come se stessi scoprendo ora che nulla è eterno, sono totalmente estranea. Eppure non vorrei.
Ho sviluppato una sorta di consapevolezza che mi ha fatto comprendere che potrei anche morire domani, che potrei trovarmi sola e tanti altri pensieri negativi che non mi lasciano sfruttare questa bellissima opportunità che è la vita.
Ho vergogna di parlare di questa mia ossessione, dico di avere attacchi d’ansia senza sapere il perché, in realtà lo so bene, la mia vita ha un accenno di perfezione quasi, mi sembra che tutto sia al posto giusto. Nulla mi è stato regalato ma i miei sforzi sono sempre stati ripagati,, laurea -> lavoro dignitoso che dopo il tirocinio mi darà molto tempo libero. Non capisco questa mia ossessione, mi sento estraniata da me stessa,mi sto boicottando e non so come reagire
Salve, Mi spiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile a un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto.
Ciò che mantiene viva l'ossessione è la necessità assoluta di scacciare questo pensiero dalla sua mente: più lei prova a scacciare questo pensiero più Questo arriva ripetutamente dunque in terapia sarà utile Innanzitutto capire che un pensiero non equivale a un'azione.
Resto a disposizione, anche online Cordialmente, dott FDL

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Buonasera, capisco la quota di angoscia e preoccupazione che prova e comprendo quando dice di essere preoccupata perché sta in qualche modo rovinando la bella opportunità di tirocinio che sta vivendo. É possibile che un qualcosa di positivo come il suo tirocinio possa innescare pensieri malinconici in relazione al suo termine. Sicuramente può essere opportuno approfondire le emozioni che prova e utilizzare questo come spunto per conoscersi a fondo ed evitare che future situazioni e esperienze piacevoli possano innescare vissuti negativi. Inoltre, nella teoria psicoanalitica, assumere - ed elaborare adeguatamente - la consapevolezza della propria mortalità, può essere un punto di rilancio per il proprio desiderio. Rimango a sua disposizione qualora fosse interessata ad avere informazioni su un percorso di questo tipo. Saluti dott. Vito Mingolla
Gentilissima buongiorno,
la sua bella lettera descrive bene la situazione che sta vivendo. Sono domande importanti le sue, il senso della vita è nella ricerca di ognuno di noi ed è fortunato chi trova una risposta. Ciò che non va bene è la dinamica ossessiva, è quella che genera sofferenza e che nasconde qualcosa che deve essere trovata per risolvere il problema.
Generalmente l’ossessione nasce dopo un periodo di stress, periodo faticoso che consuma le nostre energie, le nostre difese e si manifesta attraverso un pensiero ripetitivo, che come sta scoprendo da se’, può invalidare la nostra esistenza in maniera più o meno importante.
Come fare per uscire da questo loop?
Cercare di evitare i suddetti pensieri non serve a niente, li guardi in faccia e li affronti. Pensi che come sono arrivati potrebbero andare via, si prenda del tempo e veda come va. Se la situazione non migliora chieda aiuto a un professionista. Insieme affronterete un percorso per capire le radici di queste ossessioni, per analizzare gli strumenti di difesa che sta utilizzando ora e che, come molto efficacemente dice lei, la stanno boicottando, per affinare strumenti che le permetteranno di gestirle, che alla fine l’aiuteranno a conoscere un altro pezzetto di sé per evitare in futuro di ricadere in un nuovo loop. Questo è il lavoro che io farei con lei.
Resto a disposizione anche online e la saluto cordialmente,
dott.ssa Manuela Leonessa
Cara buongiorno! capisco quanto questi suoi pensieri le creino il disagio che sta vivendo. Credo che una terapia cognitivo comportamentale possa aiutarla a focalizzare ed individuare anche il momento in cui questi pensieri sono comparsi e quali emozioni prova rispetto a ciò che sta vivendo.
Credo inoltre che la sua consapevolezza del problema possa essere vista come un'opportunità per poter intraprendere un percorso psicologico e darsi una possibilità di poterlo affrontare sotto una diversa prospettiva.
Rimango a sua disposizione anche online.
Un saluto, dott.ssa Ficara
Cara ragazza, c'è qualcosa che stona in quel "mia vita ha un accenno di perfezione quasi, mi sembra che tutto sia al posto giusto." La perfezione non esiste, e la sua ricerca è mortifera perché se fosse quello l'obiettivo non ci sarebbe spazio al dubbio, alla ricerca, alla speranza... e alla crescita! Forse l'ansia nasce proprio da questo tentativo di controllo dell'inevitabilità (spaventosa e meravigliosa) della vita. Forse il posto giusto non esiste e tutto sommato c'è qualcosa nella tua vita che non sta andando nella direzione del nutrimento personale. L'ansia è un velo che copre qualcosa che non vogliamo vedere/percepire, indaga quali vissuti stai cercando di tenere a bada, quali emozioni stai reprimendo e lì troverai le tue risposte.
Cara ragazza, è normale nella propria vita arrivati ad un certo punto mettere quasi tutto in discussione, fa parte della crescita. É normale e bello che tu possa notare queste cose e porti certe domande, non tutti hanno la giusta sensibilità per considerare altro dalla routine ordinaria. Quello che sento di dirti è di affrontare con naturalezza questo cambiamento, dal momento che però ti genera molta preoccupazione ti consiglio anche di contattare uno specialista che possa esserti vicino in questo periodo in modo tale che tu non ti senta sola nella scoperta di questa nuova parte di te. Cordialmente, Dott.ssa Anna Russo
Caro utente, sta attraversando un momento di transizione e, come spesso accade, questo porta con sé molti cambiamenti. E' molto difficile rispondere alle domande che si pone, senza aver preso in considerazione i suoi scopi e obiettivi di vita. Provi ad affrontare un percorso di psicoterapia Cognitivo-Comportamentale per contrastare la sintomatologia esordita in questo ultimo periodo. Da quello che racconta, più che la vergogna credo sia presente un certo tipo di senso di colpa (potrebbe capire meglio in terapia) rispetto alla sua vita che definisce con "accenno alla perfezione". Resto a disposizione. SJC
Buongiorno, grazie per aver condiviso i tuoi vissuti dolorosi. Un percorso di sostegno psicoterapeutico ti potrà essere utile per approfondire le origini di questi tuoi pensieri intrusivi e guidarti nella scelta dei tuoi progetti futuri.
Questi pensieri e l'ansia che provi stanno cercando di dirti che qualcosa non và e che devi ascoltare maggiormente te stessa, non c'è nulla di cui vergognarsi, ma ascoltare e comprendere il significato dietro ai sintomi con l'aiuto di un professionista. Emergere un tuo bisogno di vivere con più leggerezza e apprezzamento la tua vita, grazie a un lavoro su te stessa potrà diventare un obiettivo raggiungibile. Resto a disposizione per ulteriori necessità, ti mando un caro saluto
Gentilissima, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e ne comprendo le fatiche. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo quelle che sono le motivazioni sottostanti questo "auto sabotaggio ossessivo".
Resto a disposizione
AV
Buonasera, ho letto con interesse la sua domanda, molto ben spiegata. Quella che oggi la assilla sotto forma di ossessione un giorno potrebbe trasformarsi in consapevolezza. Credo che avrebbe bisogno da un lato di tenere a bada le ossessioni e recuperare il perfetto dominio dei pensieri, perfezionando la sua conoscenza personale e il potere sulla sua mente, dall'altro di approfondire il tema spirituale dell'impermanenza al quale sembra chiamata. Perchè è vero che a certi quesiti non ci sono risposte, ma questo non vale per le sue esigenze di conoscenza e serenità. Una grande sensibilità è complessa da gestire, ma come dicevo prima può trasformarsi in saggia consapevolezza. Spesso la paura della morte ha a che fare con la paura della vita. Approfondire questi temi potrebbe essere occasione di grande crescita e ritrovato benessere.
Salve, a volte aver raggiunto i nostri traguardi ci crea sensazioni diverse e qualche volta si ha una risposta ansiosa per paura del " e ora che faccio" ? Un colloquio con uno psicologo potrebbe darle un grande beneficio . Potrebbe essere un momento di stanchezza, di stress che le sta causando queste risposte ansiose oppure qualcosa di diverso che va analizzato con attenzione. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, dalle parole che lei usa riesco a percepire la forte sofferenza che sta attraversando, riuscendo a comprenderla molto chiaramente. Lei ha 22 anni, ha raggiunto un traguardo molto importante, facendo passi avanti di successo per la sua carriera. Visti i tempi complessi, questa non è una situazione che molti dei suoi coetanei possono condividere e ciò penso possa amplificare il senso di smarrimento dovuto a questo delicato cambiamento di vita. Dice di sapere il motivo da cui scaturisce la sua ansia, tuttavia credo che il suo pensiero possa essere ulteriormente approfondito per capire meglio cosa si cela e cosa significa per lei “un giorno non potrò più fare questo”, e successivamente trovare una strategia per affrontare la sua difficoltà. Credo che un supporto psicologico possa esserle d'aiuto in questa fase della sua vita, oltre che per dar luce ad alcuni suoi temi dolorosi. Spero di esserle stata d'aiuto in qualche modo. Un caro saluto
Gentilissima, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Un'esperienza che al momento le crea comprensibile disagio mettendo in discussione quelli che fin'ora erano stati punti fermi e di certezza della sua vita. Ci sono momenti in cui è necessario fare il punto della situazione e ciò può destabilizzare. Ritengo che un percorso di sostegno psicologico possa aiutarla a comprendere meglio le emozioni e i vissuti connessi al suo stato di malessere quindi trovare le migliori strategie per trovare un nuovo equilibrio e stato di benessere. un saluto. Dott.ssa Deborah Pontuale
Cara utente, grazie per averne parlato con noi. È giovane ed è naturale farsi domande su ciò che sarà, l’aspetto ossessivo invece andrebbe approfondito. Le consiglio un consulto psicologico per gestire al meglio ciò che sta attraversando. In bocca al lupo! Resto a disposizione, un caro saluto. Dott.ssa Maria Giovanna Melella
Mi dispiace sentire che stai affrontando questa ossessione e queste preoccupazioni sulla morte che stanno influenzando la tua esperienza di vita. È importante affrontare questi pensieri e sentimenti in modo da poter vivere appieno e sfruttare le opportunità che ti si presentano.

È comune che le persone si confrontino con pensieri sulla morte e sulla transitorietà della vita, specialmente in momenti di transizione o riflessione come quello che stai vivendo dopo la laurea. Tuttavia, se questi pensieri diventano ossessivi e ti impediscono di goderti la vita, è importante cercare il supporto necessario.

Considera la possibilità di parlare con uno psicologo o uno psicoterapeuta, che può aiutarti ad esplorare e comprendere meglio le tue preoccupazioni sulla morte e ad affrontare l'ansia che ne deriva. Un professionista esperto può fornirti gli strumenti per gestire questi pensieri ossessivi e sviluppare una prospettiva più equilibrata sulla vita e sulla morte.

È importante anche essere gentili con te stessa durante questo processo. Accetta i tuoi pensieri e le tue emozioni senza giudicarti. Prenditi del tempo per riflettere sul significato che la morte ha per te e cerca di trovare modi per trovare significato e gioia nella tua vita quotidiana.

Inoltre, potrebbe essere utile cercare di mantenere una routine equilibrata, che includa attività che ti portano piacere e benessere, come l'esercizio fisico, la meditazione o il dedicare del tempo alle tue passioni e agli hobby che ti interessano. Ciò potrebbe aiutarti a distrarre la mente dagli ossessivi pensieri sulla morte e a concentrarti sul presente.

Ricorda che è normale avere preoccupazioni sulla morte e il senso della vita, ma se questi pensieri stanno interferendo con la tua capacità di goderti la vita e ti causano disagio significativo, è importante cercare supporto. Un professionista può aiutarti a sviluppare una prospettiva più equilibrata e ad affrontare le tue paure in modo sano.

Spero che tu trovi il supporto e la guida di cui hai bisogno per affrontare questa situazione e vivere una vita piena e gratificante.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
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Gentile utente, la situazione che descrive risulta comprensibilmente angosciante e faticosa. Lei sta vivendo una fase evolutiva di cambiamento che spesso porta con sé tante aspettative, tanti dubbi e di conseguenza tante paure, consce o inconsce. Probabilmente quello che oggi avverte come sintomo, ovvero pensieri ossessivi, è la manifestazione fisica delle sue fatiche e preoccupazioni che meriterebbero un approfondimento. Pertanto credo possa esserle d'aiuto un percorso psicologico che da un lato le offra gli strumenti per gestire il sintomo e dall'altro le consenta di diventare più consapevole circa i suoi vissuti emotivi e i suoi bisogni specifici legati a questo particolare momento di vita e che inevitabilmente hanno a che fare con la sua storia personale. Resto a disposizione e le auguro di ritrovare presto la serenità. Un saluto!
Ciao, capisco che stai attraversando un momento difficile con pensieri ossessivi sulla morte che ti affliggono. Questi pensieri possono essere associati all'ansia e all'ipervigilanza verso l'incertezza della vita. È importante ricordare che è normale avere domande sulla morte, ma se questi pensieri diventano ossessivi e interferiscono con la tua vita quotidiana, potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo. Un professionista può aiutarti ad affrontare queste ossessioni, sviluppare strategie di gestione dell'ansia e riacquistare il piacere e la serenità nella tua vita. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Cara utente, quando legittime riflessioni esistenziali si trasformano in una preoccupazione assillante che ci impedisce di godere appieno proprio della vita cui diamo tanto valore, può essere utile affidarsi a un professionista che ci aiuti a disinnescare il meccanismo di fondo che alimenta il ragionamento ossessivo e catastrofico. Talvolta è importante riconsiderare non tanto le risposte che siamo (o non siamo) in grado di trovare, quanto la validità delle domande che ci poniamo. Le auguro di venirne presto a capo e di ritrovare appagamento e soddisfazione nella vita che ha scelto.
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