Buongiorno. Sono in un bivio. Mio marito mi ha comunicato di sentirsi da mesi frustato ed insoddisf

24 risposte
Buongiorno. Sono in un bivio.
Mio marito mi ha comunicato di sentirsi da mesi frustato ed insoddisfatto. Per questo sento il bisogno di sperimentare nuovi desideri. E mi ha chiesto il consenso di andare con altre donne.
Non ho il suo stesso bisogno.
Comprendo che per lungo tempo i nostri rapporti sono stati assenti e ora pochi e a volte non soddisfacenti. Ma perché dovrei accettare ciò? Se io non sento la necessità di andare con altri uomini?
Si tratterebbe di subire. Pur di stare uniti.
Ma se ora è lui a sentirsi frustato nel resistere alle tentazioni perché poi lo dovrei essere io accettando il tutto?
Lui mi ha detto che sta aspettando il mio via libera.
É che sarebbe giusto e paritario che se ora sta resistendo poi sia io a dargli il via. Ma così uno dei due sarà insoddisfatto.
Mi ha posto due alternative.
Non vuole separarsi perché mi ama. Ma se non sarò disposta a questa opportunità mi propone di separarci stando sotto lo stesso tetto.
Comprendo che non ho un lavoro. Abbiamo una casa con un mutuo in corso. Tempo e denaro investito da entrambi e ancora lavori da fare in corso. Ma entrambe le alternative non le trovo idonee.
Vorrei che si rendesse conto che é lui a propormi nuove dinamiche e non può pretendere io le accetti pur di non separci.
Forse sarebbe diverso se anch'io sentirei il bisogno di andare con altri uomini. Se anch'io sentirei come lui. Ma non é così.
Ovviamente non pretendo che lui rinunci alle sue esigenze anche se mi fa male sapere che quello che abbiamo creato in tanti anni andrebbe cancellato da dei desideri sessuali al di fuori della coppia.
Dott.ssa Camilla Sabatini
Psicologo, Psicologo clinico
Trieste
Buongiorno, immagino sia un momento delicato e comprendo la difficoltà della decisione, visti i numerosi fattori da tenere in considerazione. Si potrebbe pensare, qualora suo marito sia d'accordo, di intraprendere un percorso di coppia in modo da comprendere da cosa nasce quest'insoddisfazione nei rapporti e poter coltivare un nuovo modo di stare insieme.

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Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Capisco quanto possa essere doloroso trovarsi in una situazione così complessa e sbilanciata. È naturale che si senta confusa e ferita: non è obbligata ad accettare qualcosa che non sente suo, solo per evitare una separazione. Le relazioni si costruiscono su rispetto, ascolto e scelte condivise.

Se vuole, possiamo approfondire insieme ciò che sta provando e trovare un modo per aiutarla a tutelare sé stessa, i suoi bisogni e le sue scelte. Potrebbe essere un momento importante per riscoprire anche la sua forza.

Mi contatti se ha bisogno, buona giornata
Dr. Angelo Raffaele Pagano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Ardea
Salve, grazie per la condivisione, leggendo ho avuto l'impressione che sei sotto ricatto nel senso che o accetti che lui ti tradisca o vi separate ma convivendo, quindi, in un altro modo ma dovresti accettare comunque. Non dubito che sia una situazione molto spiacevole per te. Inoltre il fatto che chieda il tuo permesso per fare ciò che vuole sembra un comportamento per sottrarsi dalla responsabilità della sua condotta. Hai parlato di "marito" quindi il legame nasce e si sviluppa all'insegna dell'esclusività, capisco che oggigiorno ci sono coppie aperte ma è pur vero che se a te non sta bene la sua proposta non devi accettare per forza andando contro ciò che TU desideri e auspichi per la tua vita. Non c'è scritto se avete figli. Un'ultima considerazione, la mancanza di una sessualità soddisfacente è una spia che qualcosa non va nella coppia in senso più generale (tutto da esplorare e capire) e cercare di risolvere cercando nuove esperienze sensuali non è una soluzione accurata e duratura. Il problema è nella coppia, avete mai pensato di fare un percorso insieme? Ti saluto e spero per il meglio
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
la situazione che descrive è profondamente complessa e coinvolge aspetti molto delicati della vita di coppia, del rispetto reciproco e dell’identità personale. La proposta di suo marito tocca un punto critico: il cambiamento di regole all’interno della relazione, regole che finora erano state condivise, e ora vengono messe in discussione in modo unilaterale.

È assolutamente legittimo che lei si senta disorientata, ferita e in conflitto. Dire "no" a qualcosa che non sente autenticamente suo non è egoismo, ma una forma di rispetto verso se stessa. In una coppia, il benessere deve essere reciproco: se una proposta è accettabile solo per uno dei due e fonte di sofferenza per l’altro, difficilmente potrà generare equilibrio e serenità.

È significativo che lei riconosca che i vostri rapporti intimi sono stati assenti o poco soddisfacenti: questo può essere un punto di partenza per una riflessione più profonda sulla vostra relazione, sulle cause di questo allontanamento, sulle reciproche frustrazioni e sui desideri non detti. Tuttavia, affrontare queste difficoltà aprendo la coppia senza un vero consenso condiviso rischia di aggravare i problemi, anziché risolverli.

Ha perfettamente ragione quando afferma che una proposta simile, per essere accettata, dovrebbe nascere da un desiderio comune, non da una pressione o da un tentativo di "baratto emotivo". L’amore, il rispetto e il desiderio non possono essere gestiti con logiche di compensazione.

Inoltre, la convivenza sotto lo stesso tetto in una situazione ambigua e potenzialmente dolorosa rischia di diventare fonte di ulteriore disagio e confusione, sia per lei che per l’intero sistema familiare.

Le sue riflessioni sono lucide e mostrano quanto lei stia cercando di tenere insieme la dignità personale con l’amore e la storia costruita. Ma proprio perché la posta in gioco è alta, sarebbe utile e consigliato approfondire questi temi in uno spazio protetto e competente, con l’aiuto di uno specialista. Un percorso psicologico o di coppia potrebbe offrire strumenti per comprendere meglio i propri bisogni, esplorare alternative più rispettose di entrambi e prendere decisioni più consapevoli.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa








Dott.ssa Emanuela Borri
Psicologo, Psicologo clinico
Meda
Buongiorno, intanto voglio riconoscerle la lucidità e il coraggio con cui sta affrontando una situazione complessa, che tocca profondamente la dignità, l’identità e la storia di una coppia. È legittimo che suo marito esprima un bisogno di cambiamento, così come è assolutamente legittimo che lei non senta lo stesso desiderio e che la proposta ricevuta le appaia inaccettabile. L’amore e la convivenza non possono basarsi su un compromesso che viene percepito da uno dei due come una rinuncia forzata o una forma di sofferenza. Questo non è equilibrio, non è parità.
Lei ha già espresso con grande chiarezza un punto fondamentale: non condivide questo bisogno, né la modalità con cui le viene chiesto di adattarsi. Il rispetto reciproco non può tradursi nel dover “autorizzare” qualcosa che le provoca disagio, solo per evitare una separazione o un conflitto.
Nelle relazioni sane, le differenze non si risolvono per pressione, ma attraverso un dialogo profondo, onesto, in cui entrambi si assumono la responsabilità dei propri desideri e delle conseguenze che ne derivano. In questo momento, lei ha il diritto di dire:
“Io non voglio questa forma di relazione. Non mi sento rappresentata da questa proposta e non mi fa bene. Se il tuo bisogno è così centrale da portarti a metterlo come condizione, allora dobbiamo ammettere che abbiamo visioni diverse su cosa significhi restare insieme.”
Non è lei a dover cedere per amore. L’amore maturo, se c’è, cerca soluzioni condivise, non ultimatum. Le consiglio di prendersi il tempo necessario per comprendere cosa vuole davvero per sé, al di là della paura, della dipendenza economica o dell’abitudine. È importante che possa tutelarsi, anche facendo eventualmente un percorso di sostegno psicologico per riattivare risorse personali, definire confini sani e prendere decisioni consapevoli.
Restare insieme non può significare annullarsi.
E separarsi, a volte, non è una sconfitta: è un atto di rispetto verso se stessi e verso l’altro. Pur comprendendo che questo momento di passaggio sia così delicato. Un cordiale saluto
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, ciò che lei sente mi sembra del tutto legittimo. Mi pare che suo marito stia chiedendo a lei il permesso per non prendersi la responsabilità dei suoi desideri . mi pare che sia lui a dover riflettere con se stesso, rispettando e dando importanza a ciò che avete vissuto e costruito assieme. Se lei non vuole dare il supposto permesso non lo dia, mi pare che non si senta rispettata. Forse è l'occasione per dirimere questo in modo maturo, da adulti fra voi due. Se si è spenta la fiamma del desiderio ma la am ancora forse è il momento di prendervi cura della vostra vita sessuale, magari in una terapia di coppia. Volendo, anche on line sono disponibile. Saluti cordiali
Dott. Leonardo Liberati
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi ha colpito molto il termine che ha usato: “cancellare”. È una parola forte, che sembra custodire un dolore profondo, come se tutto ciò che avete costruito in questi anni potesse svanire davanti a un desiderio nuovo.

In realtà, le relazioni non sono mai fisse: sono processi in trasformazione, abitati da persone che crescono, cambiano, si confrontano con nuove fasi della vita. E in questo cambiamento può capitare di sentire il bisogno di cose diverse. Ma questo non significa necessariamente che il passato venga cancellato: può essere trasformato, riletto, ma non annullato.

È molto bello che lei abbia saputo accogliere il bisogno di suo marito senza giudicarlo, cercando di comprenderlo, anche se non lo condivide. Dice chiaramente che non sente il bisogno di andare con altri uomini, mentre suo marito sente quello di esplorare altrove.

È importante riconoscere anche un’altra cosa: suo marito non l’ha tradita, ma le ha comunicato un disagio, un bisogno. E questo, pur doloroso, è un gesto di sincerità.

Ma proprio perché lui ha potuto esprimere ciò che sente, è altrettanto importante che anche lei si dia il permesso di esprimere il proprio dolore, la propria paura, il senso di perdita che questa situazione le sta facendo vivere. Altrimenti rischia di accogliere tutto senza esserci più dentro, di comprendere senza sentirsi compresa.

A volte, in queste situazioni, si crea una sorta di disallineamento: uno esprime un bisogno, l’altro lo accoglie ma non dice il proprio dolore. È come se ci si trovasse in due stanze diverse, pur parlando della stessa relazione.

Potrebbe essere utile, per lei, provare a nominare questo disagio con sincerità. Perché anche questo è un modo per restare nella relazione in modo autentico, ed eventualmente trovare, insieme, una nuova forma in cui stare.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La ringrazio per la fiducia con cui ha voluto raccontare una situazione così delicata e complessa. Le sue parole trasmettono chiaramente il turbamento, il senso di smarrimento e il dolore che sta vivendo di fronte a questa richiesta di suo marito, che mette in discussione un equilibrio costruito in tanti anni. È del tutto comprensibile che si senta in un bivio e che faccia fatica a intravedere una soluzione che possa davvero rispettare i suoi bisogni, senza farla sentire costretta o sminuita nei suoi valori. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, credo possa esserle utile osservare i pensieri che stanno accompagnando le emozioni che prova in questo momento. Lei esprime una grande lucidità nel riconoscere che la proposta di suo marito nasce da un suo bisogno, da un suo disagio, e che le alternative che lui le sta ponendo sembrano chiederle di sacrificare una parte importante di sé pur di non arrivare a una separazione vera e propria. Questo pensiero la porta a sentire un senso di ingiustizia, perché è come se la responsabilità di mantenere unita la coppia ora ricadesse tutta su di lei, attraverso un'accettazione che in realtà non sente autentica. Ed è proprio questo il nodo: accettare una dinamica di coppia che non nasce da un suo desiderio, ma solo per evitare un dolore maggiore, significherebbe probabilmente per lei vivere un’esperienza che percepirebbe come una forma di forzatura e che rischierebbe di generare ulteriori sofferenze nel tempo. Lei ha già compiuto un importante passo: ha iniziato a riflettere su cosa sente, su cosa desidera e su quali siano i suoi valori. Questo è fondamentale, perché ogni decisione che prenderà dovrebbe partire da ciò che le permette di rimanere coerente con se stessa. Il fatto che suo marito le chieda di concedergli la possibilità di avere relazioni con altre donne non implica automaticamente che lei debba accettare per senso del dovere o per paura delle conseguenze. Nelle coppie è sano che i bisogni vengano comunicati, ma non può esistere una pretesa che l’altro li accolga a prescindere dal proprio sentire. Lei ha il diritto di esprimere con la stessa chiarezza i suoi bisogni, i suoi limiti e le sue paure. E ha il diritto di non voler accogliere un modello di relazione che non la rappresenta, senza che questo significhi mancanza d’amore o di rispetto verso suo marito. Comprendo il peso pratico della situazione, con le difficoltà legate alla casa, al lavoro e agli investimenti fatti insieme. Tuttavia, questi elementi, per quanto importanti, non dovrebbero essere l’unico motivo per cui si sente chiamata a prendere una direzione. È fondamentale che lei possa valutare, magari anche con un supporto, come trovare una strada che tenga conto sia dei suoi bisogni emotivi sia delle questioni più concrete, senza sentirsi imprigionata in una scelta che non le appartiene. Infine, le voglio dire che non è sbagliato provare dolore per la frattura che avverte oggi nella coppia. Non è sbagliato desiderare che il legame costruito negli anni non venga messo in discussione da desideri esterni alla relazione. Anzi, questo è un segnale della cura e dell’impegno che lei ha sempre dato a questo rapporto. La invito a continuare a riflettere su ciò che per lei è importante, su cosa vuole costruire per il futuro e su quali confini sente di voler porre, sempre nel rispetto di sé stessa. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Chiara Ruggeri
Psicologo, Psicologo clinico
Gela
Gentile Signora,

la situazione che sta vivendo è delicata e comprensibilmente dolorosa. Suo marito Le ha espresso un disagio personale e un bisogno sessuale che vorrebbe soddisfare al di fuori della coppia, chiedendo il Suo consenso. Tuttavia, Lei non condivide questo desiderio, né sente di voler esplorare altre relazioni: accettare significherebbe andare contro i propri valori e bisogni, rischiando di annullarsi pur di mantenere l’unione.

Questa proposta nasce da un bisogno unilaterale e impone un cambiamento profondo nelle dinamiche di coppia, che per essere sano deve essere condiviso da entrambi, non subito. Il fatto che Lui condizioni la continuità del rapporto a questa “libertà” o, in alternativa, a una separazione sotto lo stesso tetto, non tiene conto del Suo vissuto, né del rispetto che merita.

Lei ha tutto il diritto di proteggere sé stessa e di non accettare un modello relazionale che non sente proprio. In questi casi, il vero dialogo dovrebbe nascere dal desiderio di comprendersi, non dal porre aut aut.

Le consiglierei, se possibile, un confronto con un terapeuta — individualmente o di coppia — per avere uno spazio neutro dove esplorare davvero i bisogni di entrambi, al di là delle soluzioni immediate.
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
l'intimità può essere un argomento molto delicato, per cui vi invito a confrontarvi nuovamente e cercare altre possibilità magari ancora sepolte.
In generale l'alleanza e l'unicità emotiva del rapporto può non coincidere (o cambiare nel tempo) perfettamente con l'esclusività "erotica".
Ad es. in alcuni rapporti la coppia (per cui c'è un legame significativo-unico) concorda sinceramente se e con quali altri partner sessuali potersi incontrare (stimolo invece occasionale o di differente modalità per sperimentare piacere). Altre coppie si rinnovano nell'aspetto sessuale rimanendo in esclusività. Questo sia per noi umani che per altri animali.
Qui entrano in campo anche credenze, valori, timori personali sia rispetto alla coppia che sulla sessualità.
Se può esserLe di supporto potrebbe valutare un sostegno individuale o di coppia.
Saluti
Dott.ssa Alessandra Barcella
Psicologo, Psicologo clinico
Gorlago
Buongiorno,

grazie per aver condiviso una parte così intima e complessa della sua esperienza. Capisco quanto possa essere difficile trovarsi in una situazione come quella che sta vivendo, in cui bisogni e desideri profondamente diversi mettono alla prova il legame di coppia e le sue fondamenta.
Si tratta di un tema estremamente delicato, che merita tempo, spazio e un approfondimento serio e rispettoso. Le dinamiche relazionali, soprattutto quando coinvolgono aspetti così personali e identitari, non possono essere ridotte a semplici scelte giuste o sbagliate, ma andrebbero comprese all’interno della storia unica della coppia e dei suoi vissuti individuali.
Mi rendo disponibile, se lo desidera, per affrontare insieme questo momento, con l’obiettivo di aiutarla a chiarire i suoi bisogni, i suoi limiti, e ciò che ritiene davvero sostenibile per sé, senza sentirsi costretta a subire decisioni unilaterali.
Resto a disposizione.

Un caro saluto,
A.B.
Gent.ma utente,
la sua situazione relazionale è sicuramente complessa e andrebbe approfondita in un contesto di setting psicologico di coppia. Consiglio anche la figura del sessuologo per aiutarvi a risolvere le vostre problematiche di intimità.
La richiesta di suo marito, seppur appaia sincera e motivata, in realtà è un atto di rinuncia a lottare per la vostra relazione, nonché una mancanza di amore e rispetto nei suoi confronti. Vale la pena tentare una strada diversa, fatta di dialogo assertivo e manifestazione di bisogni che vadano al di là della frustrazione sessuale, ma che riguardino tutta la vostra vita coniugale. Un terapista di coppia e/o un sessuologo potrebbero aiutarvi a rivedere le vostre routine comportamentali, a rivalutare i sentimenti reciproci e trovare soluzioni comuni di soddisfazione, e non scelte unidirezionali che non faranno altro che allontanarvi definitivamente.
Il mio consiglio è di proporre a suo marito questo tentativo rima di arrivare a comportamenti che avranno inevitabilmente ripercussioni negative sul vissuto di entrambi.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese

Dr. Massimo Montanaro
Psicologo clinico, Psicologo
Crema
Buongiorno, affettività e sessualità sono terreni fondamentali per ogni coppia, spazi di comunicazione imprescindibili alla sopravvivenza ed alla crescita della coppia stessa; credo possa essere importante misurare lo stato di salute del vostro progetto di coppia e mi sentirei di suggerirle l'avvio, con il coinvolgimento di suo marito, di una terapia di coppia finalizzata alla comprensione di queste dinamiche. Una terza persona esperta potrebbe infatti consentirvi di affrontare ciò che forse voi due da soli in questo momento fate fatica a superare. Resto disponibile per qualsiasi cosa, anche da remoto, qualora lei lo desiderasse. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la situazione che sta vivendo è certamente molto delicata e carica di emozioni contrastanti, e la sua lucidità nel descriverla mostra già quanto lei abbia riflettuto a fondo su ciò che sta accadendo. Comprendere che il proprio partner esprime bisogni diversi, e in parte inconciliabili con i propri, è qualcosa che tocca in profondità l’identità di coppia ma anche quella personale.

Lei si trova di fronte a una proposta che, da come la descrive, non sente di poter accogliere in modo autentico. E non c’è nulla di sbagliato in questo. Il rispetto per sé stessi (per i propri limiti, valori, vissuti e desideri) è una condizione necessaria per costruire un legame che sia realmente reciproco e non basato sul sacrificio unilaterale. Quando in una relazione uno dei due partner propone un cambiamento così importante (come l'apertura della coppia alla possibilità di relazioni sessuali con altre persone) è essenziale che entrambi ne condividano sinceramente il senso e i confini, altrimenti, come lei ha già intuito, uno dei due si troverebbe a "subire" pur di salvare qualcosa che forse sta già cambiando forma.

Il suo sentire è chiaro: lei non ha questo desiderio, e la sua eventuale accettazione non nascerebbe da una reale condivisione, ma da un tentativo di non perdere ciò che avete costruito. E questo porta con sé una grande sofferenza, anche perché il messaggio che riceve da suo marito sembra porla di fronte a un aut aut: accettare o separarsi, mantenendo comunque una coabitazione che, nelle condizioni attuali, rischia di diventare solo una convivenza formale, svuotata dell’intimità e del rispetto reciproco.

È giusto che lei rivendichi il diritto di non accettare qualcosa che non le appartiene. È anche importante che il suo partner si assuma la responsabilità delle proprie scelte, senza aspettarsi che lei debba, per amore o per paura di perdere, rinunciare a sé stessa. Una coppia può affrontare momenti di crisi, può provare a riaccendere la vicinanza emotiva e sessuale, ma sempre partendo dal dialogo sincero e dal rispetto reciproco, non dalla pressione a modificare il proprio sentire per adattarsi a un modello relazionale che non si condivide.

Potrebbe esserle utile, se lo riterrà opportuno, anche un percorso di consulenza di coppia per favorire uno spazio neutro dove entrambi possiate esprimere e ascoltare le vostre ragioni senza sentirvi in contrapposizione, ma piuttosto in cerca di chiarezza e consapevolezza. Anche un supporto individuale, se preferisse, potrebbe aiutarla a fare ordine e a trovare la forza per tutelare ciò che per lei è più autentico.

Ha tutto il diritto di difendere ciò che sente giusto per sé. E non è egoismo: è il fondamento di una relazione sana.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott. Gianluigi Torre
Psicologo clinico, Psicologo
Terracina
Quello che stai vivendo sembrerebbe essere un conflitto di bisogni di coppia:
da una parte c’è il suo bisogno di sperimentare fuori, dall’altra il tuo bisogno di esclusività e rispetto dei confini della coppia come l’avete intesa finora.
E sono entrambi bisogni legittimi, veri, profondi. Ma sono anche inconciliabili se non c’è un accordo volontario e sentito da entrambi.


Non ti senti di aprire la coppia? È un tuo diritto.

Non provi lo stesso bisogno? Non sei "sbagliata" per questo.

Ti senti messa in una scelta in cui perderesti comunque? È naturale sentirsi così, perché in effetti ti sono state proposte due alternative che non hai scelto tu.

Non prendere decisioni ora, nella paura o nella fretta:
A volte è utile fermarsi, riflettere, magari con un supporto psicologico individuale
Dott. Michele Mulè
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Palermo
Gentile utente, in che termini suo marito si sente frustrato? Nel senso, la sensazione di frustrazione di natura sessuale che descrive come una forma di castrazione, non può in alcun modo essere un suo problema in quanto donna e partner, e per quanto lei cerchi di comprendere le difficoltà del suo partner non può in alcun modo farsene direttamente carico. Più che senso di frustrazione quello che descrive sembrerebbe una forma di castrazione associata al fatto che il rapporto monogamico al suo partner sta stretto, allora nel tentativo di discolpare i propri desideri di natura sessuale, cerca in qualche modo di condividere gli stessi cercando la sua approvazione, così da non sentire il carico del "tradimento", questo perché evidentemente lei per lui rappresenta un punto fermo nella sua vita che non vuole mollare in termini emotivi, ma chiaramente quanto narra è fortemente narcisistico e poco gradevole, in quanto la vostra non è una coppia aperta o poligamica e mi pare di capire che a lei di contro non sia concesso di andare con altri uomini, ma allo stesso tempo lei non nutra in alcun modo la necessità di ciò. Pertanto comprendo le sue preoccupazioni di natura economica, amministrativa, legale, però, credo lei debba avere più rispetto per sè stessa e ristabilire i confini relazionali, se il proprio partner non li accetta, non è un suo problema in qualità di moglie. Lui ha scelto di stare con lei secondo delle dinamiche di natura monogamica, se ad oggi sente la necessità per ragioni puramente egoiche di cercare nuove forme di piacere è un suo diritto per carità, ma non può in alcun modo spingere una persona contro la propria volontà ad accettare facendo leva sulla condivisione dei beni così da creare una sorta ancoraggio per impedirle di andar via e costringerla a patti, questo è molto manipolatorio e poco accettabile. Si faccia valere. Per ogni eventualità le consiglio chiaramente di consultare un professionista per approfondire meglio la questione.
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buonasera, penso che i suoi dubbi siano da tenere in considerazione e sono altrettanto importanti le sue emozioni. Un rapporto chiuso che diventa aperto è un cambiamento enorme che nasconde forse la decisione difficile ma necessaria di prendere strade diverse. Ovviamente sono solo miei pensieri che mi passano per la mente e sarebbe da approfondire la situazione. Per questo rimango a disposizione.
L'amore consiste in una continua scelta da parte di entrambi. Puoi eventualmente proporgli un impegno da parte di entrambi in cui ricreare un atmosfera e un clima intimo. Rifrequentarsi come i primi tempi e riscoprirsi.
Quando vuole mi trova qua, Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Valentina Accomando
Psicologo, Psicologo clinico
Busto Arsizio
Quello che stai vivendo è molto delicato e doloroso. Tuo marito ti sta chiedendo di accettare un cambiamento profondo nella vostra relazione, ma senza che questo cambiamento nasca anche da un tuo desiderio. E questo ti mette in una posizione ingiusta, quasi come se dovessi “pagare” tu il prezzo della sua insoddisfazione. È comprensibile che tu ti senta combattuta: da una parte c’è la paura di perdere ciò che avete costruito, dall’altra la consapevolezza che accettare qualcosa che non senti tuo significherebbe andare contro te stessa.
Quando una coppia attraversa un momento di crisi o si trova a un bivio, come nel caso che descrive, può essere doloroso e disorientante. Ogni relazione si fonda su accordi — espliciti o impliciti — che definiscono i confini, i valori e le modalità di stare insieme. Questi accordi possono cambiare nel tempo, ma ciò può avvenire solo attraverso un dialogo onesto e un consenso reciproco.

È importante sottolineare che non esiste un modello unico di coppia: alcune persone scelgono una relazione monogama, altre esplorano forme di relazione non convenzionali. Tuttavia, ciò che è davvero fondamentale è che entrambi i partner siano d’accordo, senza pressioni, e che ogni decisione rispetti i limiti personali di ciascuno. Quando uno dei due si sente costretto ad accettare una proposta che non rispecchia i propri bisogni o valori, il rischio è di generare sofferenza, distanza e un senso di solitudine nella relazione.

In un momento come questo, può essere utile chiedersi:
Cosa manca oggi nel nostro rapporto?
Cosa desideriamo l’uno dall’altro, e cosa siamo disposti a costruire insieme?
Come possiamo migliorare la nostra comunicazione, la nostra intimità, la gestione della quotidianità?

La coppia è un sistema dinamico, che può evolvere se entrambi i partner si mettono in gioco con responsabilità e apertura. Un percorso di terapia di coppia può offrire uno spazio protetto in cui esplorare questi temi con l’aiuto di una professionista, senza giudizio, e con l’obiettivo di trovare insieme una direzione che tenga conto dei bisogni di entrambi.

Se sentite che da soli non riuscite a trovare una strada condivisa, vi invito a considerare questo tipo di sostegno come un’opportunità: non solo per affrontare il momento di crisi, ma anche per ridefinire, insieme, il significato del vostro stare in relazione.

Un caro saluto, dott.ssa FLS
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara lettrice,
grazie per aver condiviso un momento così delicato della tua vita. Quello che stai vivendo è un bivio emotivo e relazionale profondo, che tocca il senso di identità, fiducia e desiderio reciproco all’interno del matrimonio.

Come psicologa, vorrei offrirti alcune riflessioni per aiutarti a mettere ordine tra i tuoi pensieri e ascoltare il tuo sentire più autentico.

1. Il tuo sentire è valido
Quello che provi — disorientamento, tristezza, forse anche rabbia o senso di ingiustizia — è assolutamente legittimo.
Il bisogno di tuo marito è cambiato, ma tu non sei obbligata ad adeguarti a qualcosa che senti profondamente distante dai tuoi valori o desideri. In una coppia, non si tratta di “dare il via libera” come atto di sacrificio, ma di costruire insieme un consenso consapevole e condiviso, dove entrambi si sentano rispettati.

2. “Amore” e “desiderio sessuale esterno” non sempre coincidono
Tuo marito dice di amarti e di non voler separarsi, ma allo stesso tempo propone un’alternativa che mette in discussione i patti fondamentali della vostra relazione.
Se uno dei due cambia il contratto implicito della coppia, è importante che non venga presentato come un "obbligo per restare uniti". Questo genera pressione e una forma di coercizione emotiva mascherata da libertà di scelta, che rischia di ferirti nel profondo.

3. L’amore non giustifica ogni proposta
L’amore, quello maturo, non pretende. Non dice:

“Ti amo, ma ti chiedo qualcosa che ti ferisce, e se non accetti è colpa tua se ci separiamo.”
Questo non è rispetto, è una forma di manipolazione affettiva, forse inconsapevole, ma pur sempre dolorosa.
Tu non stai sbagliando nel non desiderare lo stesso.

4. Le due alternative che ti ha posto non sono realmente “scelte”
Accettare qualcosa che ti fa sentire svuotata, pur di tenere in piedi un legame.

Oppure separarsi “sotto lo stesso tetto”, situazione che ti renderebbe ancora più vulnerabile emotivamente ed economicamente, senza nessuna reale separazione affettiva.

Hai tutto il diritto di non considerare nessuna delle due strade come giusta per te. E questo non è egoismo: è ascolto di sé, autodignità, cura personale.

5. Cosa puoi fare concretamente?
Parla chiaro, con fermezza e dolcezza. Esprimi i tuoi confini senza paura di “rovinare le cose”. La verità non distrugge le relazioni: le rende autentiche.

Chiedi un supporto professionale di coppia. Se lui vuole davvero restare con te, può essere disponibile a un percorso terapeutico per comprendere meglio ciò che cerca e ciò che state diventando.

Non forzarti ad accettare un modello relazionale che non senti tuo. Se non nasce da un bisogno spontaneo, l'apertura di coppia non è libertà, ma sacrificio silenzioso.

Inizia a pensare, con calma, a un piano di autonomia. So che economicamente non è facile, ma forse potrebbe essere il momento per riflettere su piccoli passi verso l’indipendenza personale, magari con l’aiuto di un consulente familiare o legale.

In sintesi:
Non sei sbagliata perché non vuoi condividere il tuo compagno con altre donne. Non sei egoista se dici “no” a una dinamica che non senti tua. E non devi restare in un sistema che ti chiede di rinunciare a te stessa per amore di un equilibrio apparente.

C’è un tempo per resistere e un tempo per proteggersi.
Ti meriti una relazione dove ci sia spazio anche per i tuoi bisogni, non solo per i suoi.

Un abbraccio professionale e umano,
Dott.ssa Martina Panaro – Psicologa
Dott.ssa Sabrina Rinaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Monza
Buongiorno,una relazione amorosa è fatta di rispetto, reciprocità ed esclusività in cui la sicurezza dello stare nel legame si intreccia con il desiderio per l'altro. Qui mi pare tale commistione non ci sia più e che sia avvenuta una scissione tra i due aspetti, motivo che porta suo marito a cercare desiderio sessuale fuori. Bisognerebbe capire cosa sia successo per provare a ricucire lo strappo e reintegrare sicurezza e desiderio.
Dott. Luca Fiorona
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, mi spiace per la situazione che sta attraversando e comprendo l'indecisione nella quale si ritrova.
Per aiutarla e accompagnarla verso una decisione consapevole vorrei farla riflettere innanzitutto su come tale proposta l'ha fatta sentire. Che effetto le ha fatto sentirsi comunicare quelle parole da suo marito?
Da ciò che emerge nella sua domanda credo si senta costretta a scegliere tra le due proposte ricevute anche se non sembrano per lei delle alternative accettabili. Vorrei provasse a pensare a come si è venuta a creare questa situazione in cui i vostri rapporti si caratterizzano come descrive. Perchè vi è una ricerca saltuaria di vicinanza fisica tra voi e a volte capita che non vi sia soddisfazione? Come sta lei in quei momenti?
Prendendo consapevolezza di questi aspetti potrebbe aver una visione più chiara di come queste condizioni si sono formate, di come lei si sente in questo periodo della sua vita e se vi è la volontà di ingaggiarsi in maniera differente con suo marito. Qualora volesse approfondire queste riflessioni rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio.
Quello che stai vivendo è una situazione molto delicata, che tocca emozioni profonde come amore, lealtà, desideri sessuali e sicurezza nella relazione. È comprensibile che ti senta confusa, ferita e sotto pressione: nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a fare qualcosa che non sente autenticamente, nemmeno per preservare la coppia.
Da quanto scrivi, il punto centrale è che le vostre esigenze emotive e sessuali non coincidono: lui desidera sperimentare, tu no. Questo non significa che uno dei due abbia “sbagliato”, ma che c’è una incompatibilità in questo aspetto della relazione. Le alternative che propone — accettare qualcosa che ti fa stare male o vivere insieme senza soddisfazione reciproca — generano inevitabilmente sofferenza e tensione.
Alcuni punti importanti da considerare:
I tuoi limiti sono legittimi: non devi forzarti a fare qualcosa che ti ferisce o ti mette a disagio.
Dialogo chiaro e rispettoso: puoi spiegargli che, pur comprendendo i suoi bisogni, tu non puoi accettare questa dinamica, senza giudizio né colpe.
Valutare mediazione o supporto professionale: uno psicologo di coppia può aiutarvi a esplorare le alternative, capire se esistono compromessi sostenibili, o gestire la separazione emotiva in modo rispettoso.
Priorità alla tua integrità emotiva: rimanere in una situazione che ti fa soffrire per “senso del dovere” rischia di logorare la relazione e te stessa.
Non è egoismo dire “non posso farlo”: è consapevolezza dei propri bisogni. Una coppia può durare solo se c’è rispetto reciproco, ascolto e autenticità. Resto a disposizione su qualunque canale.

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