Buongiorno , sono disperata ... le ho provate tutte .... buone e cattive , Sert analisti aiuti da ca

20 risposte
Buongiorno , sono disperata ... le ho provate tutte .... buone e cattive , Sert analisti aiuti da casa ma il mio fidanzato non ammette e non vuole guarire .... è irriconoscibile , sembra lobotomizzato e non so più a chi rivolgermi ! Cosa devo fare ? Ho paura che faccia qualche follia ... si gioca tutto lo stipendio facendo anche uso di stupefacenti ! A chi mi posso rivolgere ? Chi lo può aiutare ?
Buongiorno, come spesso accade la ludopatia non coinvolge mai solamente il ludopata, ma tutto il nucleo affettivo ed è più che comprensibile il Suo sconforto. Tuttavia, il prerequisito fondamentale per una cura efficace è la volontà di chi soffre nel voler affrontare un percorso terapeutico. Perciò, fintanto che il Suo fidanzato non avvertirà la ludopatia come qualcosa che per sé non vuole, Lei non può fare più che sostenerlo o esortarlo ad affidarsi a un professionista. D'altra parte mi sento di invitarla a considerare la possibilità di trovare uno spazio di ascolto in cui elaborare i Suoi vissuti..

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Avere una relazione con una persona con una pesante dipendenza ha conseguenze serie sul rapporto di coppia e sulla qualità della vita.
Il partner del dipedente dal gioco, dall'alcool, da sostanze è in qualche modo egli stesso dipendente, anche se non fisicamente.
Bisogna osservarsi al meglio, c'è un forte rischio che il partner sano entri in una spirale in cui ha un ruolo, anche se passivo, nella dipenza dell'altro.
La cosa migliore è rivolgersi ad un centro per le dipendenze di zona dove trovare un aiuto valido per entrambi i partner coinvolti nella dipendenza.
Buonasera, purtroppo se il suo fidanzato non sente come problematica la propria situazione non sarà semplice trovare una strada per farlo aiutare. Ogni percorso di cura prevede alla base la motivazione della persona interessata. Poiché però il gioco patologico, e le conseguenze ad esso associate, coinvolgono spesso i nuclei attorno alla persona, familiare, amicale, relazionale, forse potrebbe trovare intanto lei uno spazio per liberarsi di questi carichi pesanti che sta sostenendo da sola. Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Buongiorno, condivido il pensiero dei miei colleghi. In primis sul fatto che le dipendenze ,di qualsiasi tipo, affliggono l intero sistema familiare e relazionale e non solo l individuo. Le sue difficoltà sono comprensibili e legittime e la invito innanzitutto a cercare per lei un sostegno in quanto la convivenza può essere davvero faticosa e può fare degenerare il rapporto di coppia. Rispetto al suo compagno sicuramente sarebbe importante che affrontare in prima persona un percorso o parlasse con qualcuno che ha già superato il suo problema: esistono centri specializzati anche gratuiti in cui si può trovare sostegno sia psicologico ma anche sociale e di carattere più economico.
Condivido però anche il fatto che finché non ci sarà una motivazione sufficiente è molto difficile che il suo compagno intraprenda un percorso.
Spero che l aiuto che le daranno sia utile anche a trovare insieme qualcosa che aumenti la motivazione al trattamento.
Le auguro di risolvere presto le vostre difficoltà.
Buongiorno. Viene da chiedersi se il suo ragazzo abbia la stessa preoccupazione e la stessa sua motivazione. Sicuramente le dipendenze hanno un lungo e frustrante percorso di cura edi è facile ricadere nella via di fuga. Può, forse, fare lei un lavoro personale in modo da consapevolizzare e rielaborare emotivamente ciò che le sta accadendo
Buonasera! Capisco la disperazione e il senso di impotenza che si ha nel vedere soffrire qualcuno a cui si vuole bene ma purtroppo se il suo fidanzato non riconosce il suo problema e non collabora non può fare molto. Cerchi intanto lei un sopporto psicologico almeno per trovare altre forze che saranno utili ad entrambi e chissà magari cambiando dinamiche potrebbe anche cambiare qualcosa. Un grosso in bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, come hanno risposto i miei colleghi che mi hanno preceduto alla sua domanda, sarebbe bene che il suo compagno decida lui che percorso intraprendere, forse ancora non ha ancora toccato il fondo. Inoltre penso che non dovrebbe dargli la cuccia calda al suo fidanzato, altrimenti scambia la sua disponibilità come un assenso. Cerchi di staccarsi e pensare di più a sè stessa, chi soffre di queste patologia trascina a fondo, non solo lui, ma anche tutti componenti della famiglia. Intanto lei si faccia aiutare, chissà se poi non la segua anche il suo ragazzo, vedendo lei più forte e determinata, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile utente,
Occupandomi di dipendenze da diverso tempo le posso dire che, in accordo con i colleghi, la dipendenza, in questo caso da sostanza stupefacente e da gioco d’azzardo, coinvolge non solo la persona ma anche il suo sistema relazionale e affettivo.
Per poter aiutare il suo fidanzato credo anzitutto che lui deve essere disposto a ricevere il suo sostegno nel farsi aiutare. Inoltre nel processo di cura per le persone dipendenti occorre che diversi servizi si facciano carico del soggetto lavorando simultaneamente: Il Sert, al quale si è già rivolta; un centro diurno per dipendenze presente sul territorio nel quale seguire un programma e in cui sia presente uno psicoterapeuta con cui seguire una psicoterapia; e a volte , in base alla gravità della dipendenza, al tipo di dipendenza e al disturbo clinico della persona (per esempio un disturbo borderline di personalità), si interviene con l’inserimento del paziente in comunità terapeutica. Questi sono principalmente i servizi ai quali può rivolgersi oppure può chiedere ad un professionista per indirizzarla nello specifico.
Per lei, come già le è stato suggerito nelle risposte precedenti dai vari colleghi, la esorto a mia volta a farsi aiutare da un terapeuta con il quale intraprendere un percorso psicoterapeutico individuale per poter dare voce alla sua sofferenza e alle difficoltà che sta vivendo con il suo fidanzato. Le e vi auguro di trovare un modo per riuscire ad affrontare e superare tutto questo. Un cordiale saluto. MF
Gentilissima,la decisione di intraprendere un percorso terapeutico spetta al suo fidanzato. Penso che la via di una comunità terapeutica
sia la via che dovrebbe intraprendere. Parallelamente per non uscirne con le ossa rotte,cerchi lei un aiuto psicologico per poter elaborare i suoi vissuti. Cordiali saluti
Gentile utente, volendo evitare di ripetere quanto detto dai colleghi rispetto all impossibilità di forzare chi non riconosce i propri problemi, sottolineo l'importanza di salvaguardare lei che invece mostra una grande consapevolezza oltre che una profonda sofferenza. Forse la possibilità che sia lei ad intraprendere un percorso psicoterapeutico potrà ben presto rivelarsi non solo un buon esempio da dare al suo fidanzato, ma anche e soprattutto uno spazio in cui si possa tutelare dall'enorme carico di stress che una relazione come la vostra sta generando in lei. Avrà inoltre modo di comprendere aspetti di sé stessa, ad esempio cosa la spinga a restare in un simile contesto relazionale.
Le auguro il meglio, ci faccia sapere se le va. Dott. ssa Silvia Findanno
Gentile utente. Penso che in questo caso sia utile contattare un servizio che si occupa delle dipendenze. Un trattamento mirato possa avere dei buoni risultati sulla patologia.
Cordialmente.
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Gentile utente,
fa benissimo a non mollare ma consideri che se il suo compagno non ravvede l'esistenza di un problema, lei può poco o nulla. Purtroppo la percezione reale di un sintomo non è relativa ai disastri che egli provoca. Per tale ragione, specie nelle patologie compulsive da gioco d'azzardo e/o da consumo di sostanze, la soluzione arriva dopo anni e anni di tentativi fallimentari.
Non perda l'occasione per provarci ancora,
le auguro il meglio,
Dr Antonio Raia
Gentilissima, la sua preoccupazione è legittima però provi a contattare un servizio per le dipendenze e si faccia aiutare e sostenere. Sono d'accordo con i colleghi che le consigliano un percorso di psicoterapia per comprendere la natura del legame con questa persona. Cordiali saluti dott. ssa E. Marangella
Buonasera, come spesso accade in queste situazioni, chi soffre è spesso il nucleo familiare o il partner che si sente inerme ed impotente davanti alla dipendenza del proprio caro. Purtroppo il primo passo deve partire da chi soffre di questa problematica. Lei può poco, se il suo caro non decide di uscirne. Tuttavia le consiglio uno spazio di ascolto personale per elaborare i sui vissuti relativamente a questa difficoltà col suo partner. Saluti e in bocca a lupo. Dottoressa Daniela Germano.
Salve, si rivolga ad un centro specializzato ed eventualmente cerchi un aiuto anche per lei. In bocca al lupo!
Gentile Utente,
Le dipendenze, per risolversi, richiedono una profonda presa di consapevolezza del problema che spesso la persona interessata, da sola, non è in grado di raggiungere. In queste situazioni accade che anche le persone che condividono la quotidianità con chi ha una dipendenza, diventino involontariamente "complici" immobili, perché combattuti tra la paura per la loro salute e la voglia di dare un aiuto, e il senso di colpa nell'osservare la protesta rabbiosa che segue questi tentativi di aiuto. Sia certa di essere sempre in condizioni di sicurezza per la sua salute, fisica ed emotiva, e si rivolga ad un Sert o ai servizi del suo territorio per attivare una rete di supporto che le indichi come aiutare il suo compagno, e come evitare di essere involontaria complice delle sue difficoltà. Un caro augurio di buona fortuna
Buonasera, in una situazione vissuta così drammaticamente, penso che occorrerebbe avere un supporto anche per le persone vicine al soggetto dipendente, in modo da portarle ad avere la solidità psicologica di poter reggere degli aut aut. Inoltre, dalle sue parole mi sembra di capire che il suo fidanzato, molto probabilmente a causa dell'utilizzo di sostanze stupefacenti, non sia in grado di poter scegliere o di poter controllare i propri comportamenti. Perciò, tenendo conto che nelle dipendenze gravi è fondamentale mettere un "muro" all' auto e all' etero-distruttività, un intervento efficace potrebbe essere un ricovero in un centro specializzato per dipendenze, o la permanenza in una comunità di recupero. Nel caso mi contatti che gliene posso suggerire alcune. Un intervento immediato fondamentale potrebbe essere di imporre la gestione del denaro a un famigliare. Saluti.
Dott. Donato Scorza
Salve,
purtroppo se il suo fidanzato non riconosce che ci sia un problema di dipendenza è difficile che si affidi ad un professionista per farsi aiutare e lei può fare bene poco.
Immagino che per lei vivere in questa situazione non sia facile quindi prenda in considerazione un aiuto, un supporto psicologico.
Saluti.
Buonasera, comprendo la sua disperazione e il suo cercare di aiutare il suo fidanzato.
Ma se il suo fidanzato non sente la necessità di cambiare lei non può fare nulla; di sicuro si sentirà sempre più frustrata e angosciata; le suggerisco di rivolgersi ad un centro specializzato dove potrà trovare una rete di sostegno e di aiuto per il suo fidanzato.
Un cordiale augurio
Dr.ssa Patrizia De Sanctis
Buonasera. La situazione che descrive è complessa: il disturbo da gioco d'azzardo si associa frequentemente all'uso di sostanze. Il suo fidanzato potrebbe rivolgersi ad un servizio per dipendenze, anche se non sembra orientato a chiedere un aiuto. Potrebbe però essere utile per lei stessa interrogarsi sui motivi che la portano a vivere una relazione sentimentale contrassegnata da una profonda sofferenza. SG

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