Abbiamo scoperto da circa una settimana che mio padre soffre di ludopatia e ci ha confessato lui ste

19 risposte
Abbiamo scoperto da circa una settimana che mio padre soffre di ludopatia e ci ha confessato lui stesso questo problema una volta che si è visto messo alle strette e davanti all'evidenza di alcuni ammanchi di denaro ingiustificabili. Il mio principale dubbio al momento è la scelta che abbiamo preso di allontanarlo da casa, facendolo dormire altrove, ma fornendogli la disponibilità di pranzare e cenare con noi figli, in quanto mia madre non vuole saperne nulla al momento. Ci siamo già rivolti al Ser.D. più vicino e spero che si inizi quanto prima una terapia, ma intanto vorrei sapere se quella particolare scelta di allontanarlo così che si renda conto ancor di più delle conseguenze del suo errore/problema è efficace oppure è stata una scelta errata.
Grazie
Gentile utente, non è mai facile prendere una decisione in queste dinamiche così complicate. Ciò che voi avete scelto di fare a per voi una funzione ed un senso, non sta a noi dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Avete attivato il Ser.D ed avete chiesto aiuto, avete fatto ciò che andava fatto. Sull'allontanamento da casa di vostro padre, se questo in questo momento era ciò di cui sentite di aver bisogno, ed era giusto per voi. Va bene così. Non è compito nostro dire a voi cosa fare in questo momento. Spero di esserle stata utile. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Gentile utente, è normalissimo restare delusi da un comportamento ripetuto e nascosto come il gioco d'azzardo, specie se questo grava sulle finanze della famiglia. La rabbia di sua madre è giustificabile ed è quindi impossibile dare un giudizio qualitativo sulla sua scelta. Tuttavia, ci tengo a ricordare alla sua famiglia tutta, che la ludopatia è una dipendenza, e non una scelta. Il gioco d'azzardo è una malattia, e va vista e trattata come tale.
Solo spostando la prospettiva in questo senso, può capire che suo padre è sì un uomo che ha causato il suo stesso male, ma è anche un uomo che è stato schiavo di una dipendenza, o ancora una volta, di una malattia. Ci tengo comunque ancora una volta a sottolineare la complessità della situazione, prima di suggerirle di restare accanto a suo padre durante il suo percorso di cura, poichè anche un piccolo supporto, una parola o una chiacchierata senza preconcetti, sono aspetti che non vanno assolutamente sottovalutati durante un percorso di riabilitazione. Vi auguro una vita serena, un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Buon pomeriggio, grazie per aver condiviso la sua esperienza. è comprensibile non essere sicuri delle proprie scelte in certe situazioni. Sicuramente la scelta di indirizzare vostro padre al Ser.D è più che giusta e spero che il percorso lo aiuti a stare meglio. Vi consiglio di associarvi anche un percorso di terapia familiare che coinvolga tutti voi, allo scopo di darvi uno spazio i cui poter affrontate le vostre dinamiche domestiche relative a questa situazione. Vi auguro di trovare la serenità. Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio
Salve,

apprezzo che abbia condiviso con me la situazione delicata che sta affrontando in famiglia. È comprensibile che la scoperta della ludopatia di suo padre abbia generato dubbi e preoccupazioni riguardo alle decisioni da prendere per affrontare questa sfida.

La scelta di allontanare suo padre da casa, mentre gli viene comunque offerta la possibilità di pranzare e cenare con voi figli, è una decisione che riflette la complessità delle dinamiche familiari in situazioni simili. È importante riconoscere che ogni famiglia ha esigenze, risorse e dinamiche diverse. L'allontanamento temporaneo può essere una strategia per far comprendere a suo padre l'entità delle conseguenze del suo comportamento, ma è fondamentale affiancare questo aspetto con un sostegno terapeutico adeguato.

È positivo che abbiate già intrapreso i passi necessari rivolgendovi al Ser.D. per ottenere una terapia. La ludopatia è una sfida complessa e coinvolge molteplici aspetti, tra cui quelli emotivi e relazionali. Una terapia può fornire a suo padre gli strumenti necessari per affrontare la sua dipendenza e lavorare sul cambiamento del suo comportamento.

È altrettanto importante considerare l'aspetto emotivo della situazione. La ludopatia può avere un impatto significativo sulla famiglia e le relazioni interne. Vorrei incoraggiarla a considerare anche il supporto per voi figli e per sua madre, in modo da affrontare insieme le emozioni e le sfide legate a questa situazione.

Ricordo che sono disponibile per ulteriori discussioni e per offrire un supporto professionale mentre affrontate questa fase difficile. Lavorare con uno specialista può aiutarvi a sviluppare strategie adeguate per affrontare la situazione e favorire la guarigione sia a livello individuale che familiare.

Cordiali saluti,
Dott.ssa De Pretto
Salve, mi dispiace molto per la situazione e capisco il disagio connesso.non è mai facile agire in queste situazioni e ritengo che non ci siano scelte a priori assolutamente giuste o assolutamente sbagliate: voi sapete e conoscete questa persona per cui la vostra scelta può avere diversi risvolti. Potrebbe essere infatti una sorta di scossa che possa far capire alla persona di aver esagerato così come può essere un ulteriore Trigger che alimenta il disagio emotivo che viene sedato dal gioco appunto. Al di là di questo avete fatto bene ad attivare tempestivamente il Serd perchè quella è la strada giusta.
In bocca al lupo per tutto.
Cordialmente, dott FDL
Buon giorno e grazie per la condivisione. Non è stata certamente una decisione semplice e difficile è dire se è stata o meno una scelta opportuna. Positivo è stato certamente rivolgersi al serd sperando che possa iniziare un trattamento che lo possa aiutare a superare questo momento di difficoltà. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Gentilissima, comprendo bene la difficoltà di gestire la situazione da lei descritta, e i dubbi relativi alle vostre scelte. La ludopatia è una dipendenza che va trattata da professionisti e strutture adeguate, per cui approvo la decisione di rivolgervi al Ser.D. Rispetto alla sua richiesta, si tratta di un momento particolarmente duro per tutta la famiglia, immagino che vi sentiate sconvolti e delusi, e anche la rabbia di sua madre è assolutamente comprensibile. La scelta di allontanare suo padre da casa è quella che, al momento, sua madre ritiene più giusta, ed è importante anche rispettare i suoi bisogni. Le auguro di ritrovare la serenità e resto a disposizione, nel caso abbiate bisogno di un supporto psicologico, anche online. Dott.ssa Miriana Giarratano
Buongiorno, come già detto dai colleghi la ludopatia è una dipendenza che va affrontata con uno specialista per cui ritengo che rivolgersi al Ser.D sia stata una buona decisione. Allontanare il padre da casa per una sorta di "punizione" allevia momentaneamente la sofferenza ma non è risolutiva. Quando ve la sentirete dovrete affrontare la situazione tutti insieme perchè la sofferenza coinvolge tutta la famiglia in modo diverso. Vi invito ad intraprendere un percorso di terapia famigliare. I migliori auguri
Buongiorno mi spiace per la vostra situazione.
Sono disponibile ad aiutarla. Mi contatti pure anche online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile,
è impossibile esprimere un giudizio sulla vostra scelta senza confrontarsi sulle ragioni. Rivolgersi al Ser.D è la scelta migliore. Potreste anche prendere in considerazione l'ipotesi di un percorso di terapia familiare, che può esservi utile ad affrontare una situazione delicata come questa.
Cordialmente, EP
Gentile utente,
l'ambito delle dipendenze è molto delicato e complesso, purtroppo non esistono leggi universali su cosa possa essere giusto o sbagliato anche perché ogni situazione familiare va ben studiata valutando anche fattori psico-ambientali e altre variabili. Consultare il SerD di zona è sicuramente un'ottima soluzione. Valuti inoltre una psicoterapia centrata sugli obiettivi desiderati.
Resto a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Curatolo
Buongiorno, è difficile poter valutare la vostra decisione non essendo nella situazione e non conoscendone le varie sfaccettature. Sicuramente avrete soppesato i pro e i contro delle alternative possibili. Spesso la logica ci porta in una direzione e l'emotività da un'altra e in questa situazione giocano entrambe. Partendo dalla decisione presa se ne possono valutare i vantaggi, ossia il fatto che possiate prendere un po' di distanza emotiva da vs. padre e dagli accadimenti e dalla relative conseguenze che essi hanno comportato, perchè il biasimo non è certamente una cura per vs. padre e lui possa riflettere sul comportamento e possa prendere in considerazione di avere bisogno di aiuto. Il fatto che vi stiate facendo già aiutare è sicuramente un fattore che vi permetterà di uscire prima e meglio da questa situazione. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Gentile utente , intanto mi dispiace per quello che state vivendo e accolgo questa vostra preoccupazione e disagio.
E' sempre difficile in questi casi decidere se percorrere una strada piuttosto che un' altra e questo fa sì che inevitabilmente ci siano decisioni sofferte da prendere.
Qui non si tratta di dire se una cosa sia giusta o sbagliata e sicuramente non è il nostro compito in questa sede.
Quello che mi sento di consigliare è di farsi guidare da ciò che sentiamo in quel momento sulla scia degli eventi e dei vissuti che si sono alternati nella vostra storia; l'aiuto di un terapista potrà aiutarvi e supportarvi in questo cammino.
Resto a disposizione come spazio d'ascolto.
Un forte abbraccio
Caro utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza.
La ludopatia è una dipendenza è come tutte le dipendenze merita un percorso costante, mirato.
Accolgo,seppur dietro uno schermo, i suoi dubbi e la sua confusione... Quando si alternano alcune dinamiche familiari credo sia il minimo vivere in una fase di confusione. Come sono legittime tutte l'emozione che sta provando sua madre, probabilmente delusa ed arrabbiata rispetto al fallimento di un progetto comune.
Sinceramente credo non abbia senso giudicare o cercare ciò che giusto o sbagliato, ma accogliere. Accogliere l'emozione di un padre, di una madre, e dei figli. Individuare un percorso adeguato in base alla problematica emersa. Capire e conoscere gli schemi che si attivano e le emozioni, credo che questo vi aiuterà a trovare un ottimo equilibrio.
Cordialmente Monica D'Ambrosio

Buongiorno Utente. La questione che ha raccontato è complessa e necessita l'attenzione di specialisti che possano prendere in carico suo padre: condivido dunque la scelta di affidarsi prontamente ad un servizio territoriale competente. Riguardo ai suoi dubbi, innanzi tutto le restituisco che la perplessità che nutre rispetto all'allontanamento siano completamente plausibili: a mio avviso, se allontanare suo padre momentaneamente da casa era l'unica soluzione per mantenere un'ordine all'interno di casa, allora è stata la scelta momentanea migliore. Le faccio presente, altrettanto, che le dipendenze comportamentali, esattamente come le dipendenze da sostanze, hanno una migliore possibilità di remissione nel momento in cui il sistema famigliare interviene attivamente e aiuta la persona in difficoltà nella gestione della dipendenza stessa. In altre parole, nel momento in cui suo padre iniziasse un percorso al ser.D, è consigliato che anche voi contribuiate ad aiutarlo perché ci possa essere la remissione del comportamento il prima possibile. Mi sento anche di consigliare, a lei e agli altri membri della famiglia, un percorso nel momento in cui sentiate la necessità di confrontarsi sulle emozioni che sono emerse a fronte di questa scoperta. Stia bene!
Gentilissimo, condivido quanto espresso dai miei colleghi, deve essere un momento molto difficile per la vostra famiglia, ma il primo passo, che è aiutare la persona a prendere consapevolezza che ha un problema con il gioco, è stato fatto, rivolgendovi al Ser.D. troverà senz'altro l' aiuto di cui ha bisogno. In quanto dipendenza, il disturbo da gioco d' azzardo è molto complesso ed è importante che anche i familiari siano supportati, in modo da trovare le modalità più opportune per aiutare vostro padre. Esistono nel territorio, oltre alla terapia familiare, anche gruppi di auto aiuto per familiari di giocatori, dove trovare supporto da persone formate ma anche da chi ci è già passato o sta vivendo difficoltà simili alle vostre. Vi suggerisco di informarvi anche chiedendo al Ser.D.
Un caro augurio! Dott.ssa Marialba Conticello


Cara utente, credo che la reazione che in famiglia avete avuto sia stata normalissima, e, dopo avere affrontato il vero e più importante problema, la dipendenza di suo padre, bisogna andare avanti. Rivolgervi al Ser D è stato sicuramente il primo e fondamentale passo che andava fatto con tempestività, ma ora è anche il caso che tutti in famiglia abbiate la possibilità di uno spazio e un tempo per elaborare quanto accaduto. Credo per questo sia utile richiedere un supporto come famiglia e penso che Il Ser D possa orientarvi a trovare la soluzione. Vi auguro il meglio.
Maria Nasti



Buongiorno. La ludopatia è una disturbo mentale che poggia su una sofferenza psichica profonda. Chiedere aiuto è una scelta coraggiosa perchè significa riconoscersi e concedersi anche la possibilità di cambiare, in questo caso di guarire da una dipendenza. Rispetto alla scelta di allontanarlo da caso, non spetta a me esprimere un parere al riguardo. Potreste confrontarvi con gli operatori che si occupano di suo padre ed eventualmente chiedere supporto psicologico, anche familiare, per condividere la vostra sofferenza (rispettando anche quelli che sono i vostri tempi di elaborazione). La ludopatia causa sofferenza al paziente e alla sua famiglia, ma come ogni altro disturbo psichico il supporto dei familiari può essere una grande risorsa e fonte di motivazione al percorso terapeutico-riabilitativo. Un caro saluto. Dott.ssa Martina Orzi
Buonasera,
comprendo la situazione che vi state trovando a vivere.
Un primo approccio da portare avanti per capire meglio la problematica è parlare dell’ambiente del gioco (on line, slot machine, sale da gioco), per cercare di individuare i meccanismi che la spingono a giocare. La dinamica di aiuto e dialogo è ancora più importante quando si parla di ludopatia.
Il dialogo aiuta la persona ad aprirsi e non sentirsi giudicata o in copla; permette di comprendere i fattori scatenanti che innescano il desiderio irrefrenabile del gioco.
Capire i sintomi e le cause della ludopatia è fondamentale per poter aiutare e instaurare un dialogo volto alla cura del problema.
Il passo successivo consiste nel riconoscere che la ludopatia è malattia e può essere curata. Molto spesso per una persona affetta da ludopatia è difficile riconoscere e ammettere la dipendenza, che il più delle volte viene vista come una normale passione.
Il processo di riconoscimento e accettazione della dipendenza è basilare per cercare di controllare da soli il comportamento del gioco, per poi intraprendere l’inizio di un percorso di recupero. L’aiuto di una persona vicina è fondamentale, ma è solo il primo passo. L’intervento del SerD, o di un Centro di recupero specializzato per la ludopatia oppure di un terapeuta professionista con cui intrapredere un percorso è infatti alla base di processo che puà portare a risultati stabili e duraturi per il paziente ma anche per il benessere di tutta la famiglia.
i miei migliori auguri e saluti

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