Buongiorno... mi servirebbe un consiglio Da circa un anno mi scrivo con un ragazzo che però è impeg

24 risposte
Buongiorno... mi servirebbe un consiglio
Da circa un anno mi scrivo con un ragazzo che però è impegnato (lo so che eticamente è già sbagliato questo), più volte abbiamo provato ad allontanarci ma con risultati deludenti... lui perchè dice di provare una forte attrazione dovuta anche al fatto che con la sua compagna manca il contatto fisico nell'ultimo periodo per motivi personali che non ho mai indagato; a me piace e mi attrae ma forse nei suoi confronti provo qualcosa di non chiaro o in un certo senso una "dipendenza" dalle sue attenzioni dato che io sono single e ogni tanto mi sento sola. Tra noi c'è stato qualche tentativo di approccio fisico ma mai nulla di concreto... adesso che siamo in ferie entrambi lui sa che per qualche settimana la mia coinquilina non c'è a casa e quindi ha proposto di vederci da me, o comunque ha detto che si aspetta che lo inviti. Sarebbe da stupidi non pensare che abbia un secondo fine, ma il mio dubbio è che non capisco cosa voglio io... questa storia credo sia sbagliata e non mi sento convinta ad esempio di invitarlo a casa perchè non so se poi mi sentirei bene con me stessa se tra noi succedesse qualcosa dato che lui è impegnato, e sinceramente non so neanche se io lo voglia davvero. Solo che poi ogni tanto mi sembra di sprecare un'occasione o comunque di dire ma si anche se succede poi chiudiamo del tutto questo capitolo, almeno ci siamo tolti questa "voglia".
Come posso arrivare a una conclusione? Perchè mi rendo conto che sono troppo confusa e non so da che parte iniziare a pensare per trovare la risposta
Dott.ssa Carlotta Volpi
Psicoterapeuta, Psicologo, Neuropsicologo
Modena
Buongiorno, probabilmente c'è da parte sua un'ambivalenza emotiva rispetto alla possibilità di avvicinarsi a questo ragazzo, una parte che lo desidera, una parte che forse ha paura o non è sicura. Può provare ad ascoltare le ragioni di entrambe (da dove nasce il desiderio? e che significato ha la paura? cosa teme davvero?) e capire ciò di cui ha davvero bisogno in questo momento.
Saluti,
Dott.ssa Carlotta Volpi

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Gentile utente, grazie per la sua condivisione.
Credo sia necessario capire cosa rende questa situazione così confusa a livello emotivo.
"Più volte abbiamo provato ad allontanarci ma con risultati deludenti"
"Sinceramente non so neanche se io lo voglia davvero"
C'è qualcosa che la attrae e che allo stesso tempo la allontana, e non necessariamente la risposta è quella che apparentemente sembrerebbe più ovvia; per questo motivo la cosa più importante è capire quali bisogni sente vivi in lei, questo può essere il suo punto di partenza. Cosa cerca da lui? Bisogno di vicinanza? Bisogno di attenzioni? Bisogno di affetto? Bisogno di essere visti? L'elenco potrebbe essere infinito, per cui è necessario comprendere quale parte sente più viva in lei. Soltanto dopo aver compreso ciò, potrà valutare i prossimi passi. Più una situazione ci è chiara, meno ci apparirà caotica e complicata. La risposta, la maggior parte delle volte, non si trova nell'altra parte ma dentro di noi, dobbiamo solo trovare i giusti strumenti per poterla afferrare.
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
La confusione che sente di avere rispetto a questa situazione senza dubbio non Le consente di prendere una decisione, facendola rimanere nel circolo vizioso che Lei stessa descrive.
Mettere ordine ai Suoi pensieri sarebbe un primo passo per uscire da quel circolo e affrontare più lucidamente la situazione.
Mi rendo disponibile ad aiutarLa a fare ciò.

Dr. Alessio Fogliamanzillo
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Casagiove
Buongiorno. In generale la Psicologia non moralizza, quel che è moralmente giusto o sbagliato è tutto sommato una scelta che ha come unico limite, al più, quanto tali ideali siano soddisfacenti almeno dei bisogni primari (per esempio il valore della castità sarà sempre contrario al normale desiderio sessuale che quindi rimarrà frustrato, come oppure il vegetarianesimo frustra la necessità dei nutrienti della carne, et cetera); quel che riferisce lei dunque è un'ambivalenza, di quando la morale frustra il desiderio e quindi conflitto; le resta da decidere se è più importante il desiderio o la sua morale. Può infine star succedendo che il problema è un altro proprio, e questa situazione sta solo prestando un esempio (come quando si è stressati per qualcosa ma ci si arrabbia alla prima occasione). Per saperne di più può provare a consultare uno psicologo, la aiuterebbe a discernere ed a capire meglio cosa stia succedendo realmente
Dott.ssa Chiara Visalli
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buon pomeriggio, da quello che ha scritto rispetto al fatto che forse potrebbe provare una sorta di "dipendenza" dalle attenzioni di quest'uomo (dato che Lei è single e ogni tanto si sente da sola), mi viene spontaneo chiederle qualcosa che potrebbe aiutarla a riflettere: che significato avrebbe davvero questo incontro (invitandolo a casa)? Quello di condividere qualcosa, di instaurare una connessione autentica, di vivere un momento intimo di piacere e bellezza? O servirebbe piuttosto solo a riempire una qualche mancanza, a colmare un vuoto, a sentire di aver fatto una qualche "esperienza"?
Provi a rispondere ed a rispondersi... Perché, quando si incontra l'altro più per bisogno che per desiderio, non è mai del tutto soddisfacente.

Grazie ad un percorso di sostegno e supporto psicologico potrebbe lavorare meglio su sé stessa e scegliere così con maggiore consapevolezza e meno confusione... evitando di fare e/o farsi male.

La ringrazio infine per la Sua condivisione e, se lo vorrà, mi troverà volentieri a Sua disposizione.
A presto,
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
Dott.ssa Marina Bonadeni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, una domanda che ci si dovrebbe fare è quella per cui questo ragazzo pur non stando bene con la compagna, non si permetta di chiudere la relazione per poi aprirsi a nuove esperienze. Prima di imbarcarsi in questa storia forse sarebbero da capire i suoi obiettivi che potrebbero essere condizionati da questa risposta che per ora rimane sospesa. La sua confusione è indice di domande, che al di sotto della coscienza premono per ottenere delle risposte e l'aiuto di una psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla in questo senso. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Marina Bonadeni
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la tua esperienza in modo così aperto e sincero.
La situazione che descrivi è delicata, e la confusione che stai vivendo è assolutamente comprensibile. Da un lato c’è l’attrazione e il bisogno di sentirsi desiderata e considerata, soprattutto in un momento in cui ti senti sola; dall’altro ci sono dubbi profondi legati all’etica, al rispetto per te stessa e a ciò che davvero vuoi.

Il coinvolgimento emotivo in una relazione non definita — soprattutto con una persona impegnata — può facilmente generare stati di ambivalenza, in cui si oscilla tra il desiderio, la speranza e il senso di colpa. È importante riconoscere che ciò che senti potrebbe non essere solo attrazione o interesse, ma anche una forma di dipendenza affettiva o un bisogno momentaneo di colmare un vuoto.

Ti stai ponendo domande molto importanti: “Cosa voglio davvero?”, “Come mi sentirei dopo?”, “Mi sto rispettando?” — ed è già un segnale di consapevolezza. La tua esitazione ad accettare il suo invito dimostra che in te c’è un valore profondo legato alla coerenza con i tuoi principi e al rispetto per la tua serenità. Forzarti a vivere qualcosa che senti “sbagliato” solo per “chiudere un capitolo” rischia di lasciarti con più dubbi e insoddisfazione di prima.

Per arrivare a una conclusione, può essere utile iniziare da te stessa, chiedendoti non solo cosa vuoi da lui, ma cosa vuoi per te. Quali sono i tuoi bisogni emotivi in questo momento? Quali relazioni ti fanno stare bene davvero? E cosa significa per te oggi “amore”, “rispetto” e “desiderio”?

Sarebbe utile e consigliato, per approfondire questi aspetti con maggiore chiarezza e senza giudizio, rivolgersi a uno specialista che possa aiutarti a fare ordine nelle emozioni e a trovare una direzione più in sintonia con te stessa.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Silvia Caruso
Psicologo, Psicologo clinico
Palazzolo sull'Oglio
Buongiorno, leggendo il suo messaggio il mio primo consiglio è provare a distinguere cosa prova per lui e cosa prova per l'idea di lui e l'idea di lui in quanto partner. Citando: "una dipendenza" dalle sue attenzioni dato che io sono single e ogni tanto mi sento sola". Ecco penso sia importante provare a capire dove finisce l'attrazione per lui e dove inizia il non voler stare da sola. Un secondo consiglio è sicuramente quello di parlarne con lui, spiegando la situazione e come la fa stare e sentire.
non chiaro o in un certo senso una "dipendenza" dalle sue attenzioni dato che io sono single e ogni tanto mi sento sola
Dott.ssa Ljuba Zamarin
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Lissone
Carissima, grazie per questa condivisione. Pensa innanzitutto a proteggerti, e a vivere serena. Perché imbattersi in una storia con un tipo che codardamente, invece che affittare una camera da qualche parte e farti sentire importante, approfitta dell’assenza della tua roommate per “consumare” comodamente da te, senza sbatti…in più che è in torto…non è certo il massimo come potenziale inizio di un qualcosa…anche perché non si costruisce mai niente e di vero, sincero e solido quando si ha il piede in due scarpe….a che pro? Avrebbe un senso se lasciasse la sua compagna e volesse iniziare qualcosa di nuovo con te, ma questo, di solito non avviene mai, ….semplicemente perché è troppo facile e comodo avere due persone, quando e come si vuole!
Nel corso della nostra esistenza meglio attorniarsi di gente leale e con le cosiddette… .già la vita presenta tante tante difficoltà, perché andarsene già a cercare fin da ora? Certo ti rimarrà il dubbio o la curiosità di come sarebbe stato….ma pensa invece se andandoci insieme scoprì che questa persona può essere interessante …e potresti innamorarti….già la premessa che ha già un’altra donna non aiuta, e tu rimarresti …prima o poi,…sola più che mai accontentandoti solo di briciole. Insisto,…. pensa prima a te …a tutelarti…e ad iniziare una storia o una relazione in modo naturale e senza intoppi in partenza. Lui se veramente continuerà ad avere difficoltà con la sua partner, o la lascerà,…magari ricontattando poi te, o non affronterà i suoi problemi (forse più probabile) e cercherà una altra persona come te, disponibile, che non gli dia troppe preoccupazioni….poiché un’amante è difficile da “mantenere” e da gestire senza destare troppi dubbi e sospetti nel partner…
….se invece vuoi provare l’avventura con lui da te, potrebbe esserci anche una possibilità che ti diverti, ma che poi non ti piace e decidi di non vederlo più…..ma è rara questa possibilità, perché se ti diverti, anche se non ti fa impazzire, tenderai poi a risentirlo, a rivederlo anche solo così …perché ti senti sola…. e tac….entrerai piano piano in una rete di dipendenza, di bugie, inganni che faranno più male a te che a loro come coppia. Il mio consiglio? La vita ha più fantasia di noi, fare le cose fatte bene porta solo al bene, vedrai che in un futuro non lontano troverai e conoscerai altre persone che meritano la tua attenzione. Passa oltre….che garanzie ti può dare una persona così?
Abbi fede nelle possibilità che puoi darti la vita….attendi un’altra persona un pochino di più con le cosiddette…e per quanto riguarda la tua solitudine….esci, viaggia anche fuori dall’ Italia, scopri posti nuovi…..non impigrirti ! Fuori c’è un mondo.
Buon tutto….! Dott.ssa Zamarin
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Cara utente,la tua confusione è comprensibile, e il fatto che tu stia cercando di riflettere prima di agire è già un segno di maturità emotiva. Quello che stai vivendo si muove su un confine sottile tra desiderio, bisogno di attenzioni e consapevolezza etica.
È importante chiederti: cosa cerchi davvero? Se dietro l’idea di “togliersi una voglia” si nasconde il bisogno di sentirti vista, desiderata o meno sola, forse il rischio è che dopo ti senta ancora più vuota. Soprattutto se l’altra persona non può – o non vuole – costruire nulla di concreto con te.
Quando dici di non sapere se lo vuoi davvero, il dubbio merita ascolto. Il corpo a volte spinge, ma la mente e il cuore lanciano segnali che non vanno ignorati. Sentire che potresti non stare bene con te stessa dopo quell’incontro è un campanello da non sottovalutare. Non sei stupida a pensarci, stai solo cercando di non tradire te stessa.
Prova a partire da questa domanda: se lui fosse single, lo vorrei davvero? E ancora: mi merito un rapporto nascosto, pieno di incertezze e limiti, o desidero qualcosa di libero e chiaro?A volte dire “no” non è perdere un’occasione, ma proteggere la parte più profonda di sé.
Ti auguro di scegliere ciò che ti fa sentire allineata con chi sei e con la donna che vuoi essere.
Un caro saluto.
Dott.ssa Simona Santoni
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
grazie per aver la condivisione. Dal suo racconto emerge con chiarezza quanto questa situazione la coinvolga emotivamente e quanto sia difficile prendere una posizione netta, soprattutto quando si intrecciano attrazione, solitudine e dubbi profondi su ciò che si desidera davvero.
Può essere utile prendersi uno spazio per sé, in cui esplorare le sue emozioni senza giudizio e riflettere su cosa davvero desidera, al di là della risposta dell’altro. Un percorso psicologico potrebbe accompagnarla proprio in questo, aiutandola a comprendere meglio i suoi bisogni affettivi, il valore che si dà nelle relazioni e cosa cerca realmente in un legame. A volte la chiarezza non arriva con una risposta immediata, ma dal processo di ascolto e conoscenza di sé.

Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Santoni – Psicologa
Dott.ssa Gaia Evangelisti
Psicologo, Psicologo clinico
Genzano di Roma
Salve, grazie per la fiducia e per aver condiviso qualcosa di così delicato e personale. La sua riflessione è molto matura e onesta ed il fatto che lei si stia ponendo queste domande dimostra che sta cercando di agire in modo consapevole, non impulsivo.
Le cerco di porre domande che le possano permettere di provare a fare più chiarezza.
1. Cosa cerca davvero in questa relazione?
- Vuole un legame emotivo? Una relazione vera? Una distrazione?
- Si sente attratta più da lui come persona o dal modo in cui la fa sentire?

Spesso, quando ci sentiamo soli, ci aggrappiamo a relazioni che ci danno una piccola scossa emotiva, ma che non hanno radici profonde. Questo non è sbagliato in sé, ma può diventare rischioso se ci porta a scelte che ci fanno male dopo.

2. Come si sentirebbe dopo, realisticamente?
- Se lo invitasse e succedesse qualcosa di fisico, pensa che si sentirebbe più libera o più in colpa/confusa?
- Sa già che lui non lascerà la sua compagna (o almeno non lo ha mai detto): quindi dove la lascia questa situazione dopo?

Spesso l’idea del “togliersi la voglia” sembra una scorciatoia per chiudere una parentesi, ma a volte è un modo per alimentarla. Soprattutto se dietro non c’è solo desiderio, ma anche una forma di bisogno emotivo.

3. E se non fosse solitudine ma fame d’amore?
Lei stessa dice che è single e a volte si sente sola. È umano. Ma attenzione a non cercare sollievo momentaneo in qualcosa che potrebbe lasciarla poi ancora più vuota.
C'è una grande differenza tra il bisogno di compagnia ed il bisogno di essere vista, scelta, amata. Lui non la sceglie. La desidera, la cerca, ma non la sceglie davvero.

4. Che tipo di persona vuole essere in questa storia?
- Vuole essere quella che dice “non mi interessa, seguo solo il momento”?
- Oppure vuole essere coerente con i suoi valori (che già riconosce: “questa storia credo sia sbagliata”)?

Spesso la chiarezza arriva proprio da qui: chi vuole essere, non solo cosa vuole fare.

Un piccolo esercizio pratico

In sintesi: questa storia sembra nutrirsi di una zona grigia: di cose non dette, di attese, di una tensione che non si scioglie mai del tutto, ma lei merita chiarezza, anche se la risposta fosse “non voglio più vederlo” o “voglio stare da sola ancora per un po’, ma libera”.

Non c’è una risposta giusta per tutti. Ma c’è una risposta che è giusta per lei, se impara ad ascoltarsi fino in fondo.

Se desidera approfondire l'argomento, mi rendo disponibile.

Un caro saluto.

Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Gentile Utente,
capisco bene la sua confusione: già il fatto che si stia ponendo delle domande dice molto sulla sua capacità di riflettere con lucidità. Quando si è coinvolti in un legame ambiguo , dove c’è attrazione ma anche una situazione non risolta, è normale oscillare tra desiderio, dubbi e senso di colpa.
Forse il punto non è tanto se invitarlo o meno, ma capire cosa sta cercando davvero in questa storia. È qualcosa che la fa sentire bene, vista, rispettata? Oppure finisce per alimentare incertezza o una forma di dipendenza emotiva?
E soprattutto: se tra voi dovesse succedere qualcosa, si sentirebbe serena, o avrebbe il peso di una scelta che non sente davvero sua?
Darsi delle risposte sincere, anche se non definitive, può già aiutare a fare un po’ di chiarezza. E se i dubbi restano, parlarne con qualcuno può essere un passo utile per orientarsi meglio.
Resto a disposizione se volesse approfondire.

Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver espresso con tanta sincerità e lucidità una situazione che, seppur complessa, è purtroppo più comune di quanto si pensi. Il fatto che si stia interrogando su ciò che sente e su come agire è già un segnale importante: significa che sta cercando di essere onesta con sé stessa e di fare chiarezza tra i suoi bisogni, i suoi valori e i suoi desideri, e questo richiede coraggio. Quando si vivono dinamiche di questo tipo, è facile trovarsi intrappolati in una sorta di ambivalenza emotiva: da un lato, l’attrazione, il bisogno di sentirsi desiderati, le attenzioni ricevute, il senso di connessione che può nascere da una comunicazione costante; dall’altro lato, la consapevolezza che c’è qualcosa che non torna, che non ci fa sentire del tutto a posto con la nostra coscienza o con i nostri valori. E questa distanza tra ciò che sentiamo e ciò che sappiamo può generare confusione, insicurezza e senso di colpa. In un’ottica cognitivo-comportamentale, uno dei passaggi fondamentali per uscire da questa impasse è proprio quello di rendere più chiari i pensieri automatici che accompagnano i suoi dubbi. Da quanto scrive, emergono alcune credenze che sarebbe utile esplorare meglio: ad esempio l’idea che “se succede qualcosa almeno chiudo questo capitolo”, oppure “magari sto sprecando un’occasione”. Sono pensieri che in apparenza sembrano offrirle una via d’uscita, ma che rischiano di rinforzare un ciclo in cui la scelta non è realmente libera, bensì condizionata dal bisogno di trovare una soluzione rapida a una tensione emotiva. È importante quindi chiedersi: che cosa mi spinge davvero verso questa persona? È attrazione reale, è il bisogno di sentirmi meno sola, è il desiderio di conferme o di vivere un’emozione intensa? E, ancora più importante: che cosa voglio io da una relazione, che tipo di esperienza affettiva desidero costruire nel lungo termine? Quando iniziamo a rispondere con onestà a queste domande, possiamo iniziare a prendere decisioni che siano più allineate con ciò che vogliamo davvero, piuttosto che dettate dalla paura di restare soli o dal bisogno momentaneo di attenzioni. L’idea di "toglierci la voglia" e poi chiudere, come se bastasse un’azione concreta per risolvere tutto, è comprensibile dal punto di vista emotivo, ma rischia di lasciare in realtà più dubbi di prima, e di aumentare quel senso di ambiguità e conflitto interiore che già ora la fa sentire confusa. È importante ricordarsi che, in molte situazioni, la chiarezza non nasce da ciò che facciamo, ma da come impariamo a fermarci, ascoltarci e scegliere con consapevolezza. Non esiste una risposta giusta o sbagliata in assoluto, ma esiste una risposta che, per lei, sarà coerente con i suoi bisogni profondi, con il rispetto che ha per sé stessa e con la direzione che vuole dare alla propria vita affettiva. La solitudine può fare paura, ma non dovrebbe mai essere ciò che ci spinge verso scelte che non sentiamo autentiche. Prendersi del tempo per riflettere e, se necessario, parlarne con un professionista, può aiutarla ad ascoltare davvero sé stessa senza giudizio, dando voce a quella parte di lei che già ora sta cercando chiarezza. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente,
dalle righe che condivide qui sembra che lei abbia ben sintetizzato il punto centrale della sua situazione, ossia che non sa cosa lei stessa vuole.
Ci dice inoltre che ciò che le sembra la tenga agganciata a questa a questa situazione sia la possibilità di perdere un'occasione.
Probabilmente un punto di partenza sarebbe domandarsi che tipo di occasione teme di perdere (è solo una questione di sesso?) e cosa di quest'uomo la trattiene dall'allontanarsi oltre alla sensazione di solitudine a cui accennava?
Un saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Buongiorno cara, il tuo messaggio riflette lucidità, ma anche sofferenza legata alla confusione dei sentimenti e al bisogno di essere vista, scelta, desiderata. Quando ci sentiamo soli, le attenzioni di qualcuno,anche se "non disponibile, possono assumere un valore che va oltre la persona in sé, fino a sfiorare il bisogno, la dipendenza emotiva

È comprensibile che tu ti senta combattuta: da un lato la consapevolezza che questa relazione non sia chiara né eticamente solida, dall’altro la paura di perdere un’occasione o di rinunciare a qualcosa che, per quanto ambivalente, ti fa sentire vista e desiderata.

Ma ogni volta che lasciamo agli altri il potere di definire cosa sentiamo e cosa vogliamo, rischiamo di smarrire noi stesse. Il punto non è tanto se invitarlo o no, ma comprendere cosa stai cercando TU in questa situazione, quale parte di te sta parlando e quali bisogni profondi stanno chiedendo ascolto.

Per dare un senso a questa esperienza e trovare una tua direzione, il mio consiglio è di affrontare questo momento con un aiuto terapeutico che ti accompagni nel contattare le parti di te che sentono il bisogno di riconoscimento e affetto, e ch eti aiuti ad elaborare tutto ciò. Ti invito a pensarci seriamente e resto a disposizione se desideri il mio aiuto. Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Dreamwork - Mindfulness
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno, la confusione che senti è un segnale importante: ti invita a fermarti e a osservare cosa succede dentro di te, più che all’esterno.
Forse il nodo non è tanto “cosa succederebbe se”, ma cosa ti direbbe il tuo sé più autentico dopo quell’incontro? Ti sentiresti in pace o invece aumenterebbe il senso di confusione o colpa?
Ti può aiutare chiederti: qual è il bisogno vero che cerco di soddisfare con questa relazione? È vicinanza, conferma, compagnia?
Quando la risposta è più chiara, diventa più semplice prendere decisioni coerenti con te stessa e rispettose dei tuoi valori.
Cosa potresti fare, anche subito, per ascoltare meglio quella voce interna e diminuire il rumore della confusione?
Dott. Francesco Giampaolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, comprendo la tua confusione e apprezzo la sincerità con cui esponi i tuoi dubbi. È positivo che tu stia riflettendo su cosa vuoi davvero prima di prendere una decisione che potrebbe avere conseguenze emotive importanti.

La confusione che provi nasce dal conflitto tra diversi bisogni e valori. Da un lato c'è l'attrazione, il desiderio di non perdere un'occasione, la solitudine che cerca sollievo nelle sue attenzioni. Dall'altro c'è la consapevolezza etica, il dubbio sui tuoi reali sentimenti e la preoccupazione per come ti sentiresti dopo.

Quando parli di "dipendenza dalle sue attenzioni" tocchi un punto cruciale. La solitudine può portarci a cercare conforto in situazioni che non ci corrispondono pienamente. Il fatto che tu stessa non sia sicura di volerlo davvero suggerisce che forse stai cercando di riempire un vuoto più che seguire un desiderio autentico.

La tua intuizione che invitarlo a casa abbia un "secondo fine" è corretta, e il fatto che questo ti metta a disagio è un segnale importante. Il tuo corpo e le tue emozioni ti stanno comunicando qualcosa che vale la pena ascoltare. L'idea di "togliersi la voglia per chiudere il capitolo" raramente funziona come ci aspettiamo: spesso complica ulteriormente le cose, soprattutto quando ci sono sentimenti non chiari e situazioni eticamente complesse.

Per trovare chiarezza, prova a immaginare come ti sentiresti il giorno dopo in entrambi gli scenari. Non solo nell'immediato, ma nei giorni e settimane successive. Considera anche come questo potrebbe influenzare la tua autostima e il tuo senso di integrità personale. A volte la "occasione persa" che temiamo si rivela essere in realtà un'opportunità di rispettare noi stessi e i nostri valori.

Il fatto che tu abbia già provato ad allontanarti più volte senza successo suggerisce che questa dinamica risponde a bisogni emotivi profondi. Potrebbe essere utile esplorare cosa rappresenta davvero quest'uomo per te: è lui specificamente che desideri o è il bisogno di connessione, di sentirsi desiderata, di non essere sola?

Se senti che questa confusione persiste e interferisce con il tuo benessere, ti invito a considerare un percorso di supporto psicologico. Potremmo esplorare insieme questi pattern relazionali e aiutarti a sviluppare maggiore chiarezza sui tuoi bisogni autentici e su come soddisfarli in modi che ti facciano sentire integra e in pace con te stessa.

La risposta che cerchi è già dentro di te: il tuo disagio e la tua confusione sono segnali preziosi che meritano ascolto.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, la sua riflessione è lucida, anche se al momento accompagnata da confusione. Quando si entra in dinamiche ambivalenti, come questa, è normale sentirsi combattuti tra desiderio e senso di colpa, tra attrazione e consapevolezza morale.
Il fatto che lei riconosca la possibilità di una dipendenza affettiva o del bisogno di attenzioni in un momento di solitudine è un primo passo importante. Spesso ciò che ci tiene legati a situazioni incerte non è la persona in sé, ma il ruolo che quella persona occupa nel nostro vuoto emotivo.
L’idea di “togliersi la voglia” come soluzione definitiva è una scorciatoia che rischia di amplificare il senso di disorientamento, soprattutto se poi emergono emozioni come frustrazione, rimpianto o ulteriore attaccamento. Se già ora sente di non essere sicura di volerlo invitare, questo è un segnale chiaro che il suo bisogno non è solo fisico, ma coinvolge anche una parte emotiva che merita rispetto.Per trovare una direzione, provi a spostare il focus da lui a sé stessa:
Cosa desidero davvero da una relazione? In questa situazione, sto rispettando i miei valori? Come mi sentirei dopo, indipendentemente da ciò che succede?
Rispondere a queste domande con onestà può guidarla verso una scelta che la faccia sentire integra, non solo nel momento, ma anche nel lungo termine.
Se sente che questa confusione si ripresenta anche in altre situazioni o fatica a definire i propri confini emotivi, un supporto psicologico o meglio, un percorso di psicoterapia, potrebbe aiutarla a rafforzare la consapevolezza di sé e a distinguere meglio i desideri autentici dai bisogni momentanei.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dr. Federico Alunni
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Buongiorno, capisco chiaramente la sua confusione, sembra che da un lato sente attrazione e bisogno di attenzioni, dall’altro percepisce che questa situazione non la fa sentire pienamente a suo agio e le lascia dubbi sul rispetto dei suoi valori.
Invece che ragionare sul cosa “ci si perde” o cosa “ci si toglie”, potrebbe provare a chiedersi: "cosa desidero davvero per me?" In altre parole, non tanto se conviene “cogliere l’occasione” con questa persona, quanto piuttosto se questo incontro corrisponde ai suoi bisogni profondi di serenità, rispetto di sé e chiarezza.
È comprensibile che la solitudine e la ricerca di attenzioni possano spingerla a mantenere viva questa dinamica, ma proprio questo può rischiare di trasformarla in una sorta di dipendenza. Quando ci si sente attratti più dal bisogno di attenzioni che dalla persona in sé, diventa difficile distinguere ciò che realmente si vuole da ciò che invece riempie un vuoto momentaneo.
Per concludere, il fatto che lei si stia interrogando prima di agire è già un segnale importante di consapevolezza e rispetto verso sé stessa.
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Dalla tua descrizione emerge con chiarezza che sei divisa tra due spinte: da un lato l’attrazione e la gratificazione che ricevi dalle attenzioni di questo ragazzo, dall’altro il senso etico e il dubbio su come ti sentiresti se tra voi ci fosse davvero qualcosa di concreto.

Questa ambivalenza è già un segnale: se non ti senti convinta e ti domandi come potresti stare “dopo”, significa che una parte di te percepisce il rischio di vivere questa esperienza con più peso che leggerezza. Quando un desiderio è limpido, non lascia così tanta confusione e senso di colpa anticipato.

Il fatto che tu parli di “dipendenza dalle attenzioni” e di solitudine fa pensare che non sia solo lui a interessarti, ma soprattutto il ruolo che svolge per te: colmare un vuoto. Questo è importante da distinguere, perché se l’attrazione è legata a questo bisogno, è facile che l’esperienza non porti davvero ciò che speri.

La conclusione puoi trovarla proprio partendo da qui: chiedendoti non “cosa vuole lui”, ma “cosa mi fa stare bene con me stessa”. Le risposte arrivano guardando non all’occasione in sé, ma a come vuoi sentirti il giorno dopo.

Il nodo non è se sarebbe “un’occasione sprecata”, ma se sarebbe un passo coerente con i tuoi valori e con l’immagine che vuoi avere di te. Ed è su questo che puoi basarti per scegliere.
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Capisco bene la confusione e il peso emotivo che sente. La situazione che descrive mette in gioco valori, desideri e rischi relazionali, e la sua incertezza è un segnale importante: non avere chiarezza su ciò che vuole è normale in questi casi. Può essere utile fermarsi un momento, riflettere su ciò che è davvero importante per lei – ad esempio rispetto per sé stessa e per gli altri – e valutare le conseguenze di ogni scelta. Scrivere pro e contro, o parlarne con un terapeuta, può aiutare a fare chiarezza senza agire d’impulso.
Dott.ssa Alessandra Motta
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Quando si è confusi, il corpo parla più chiaro della testa.
Se davvero lo volessi, non avresti tutti questi “ma”.
Il senso di “occasione” che descrivi non è amore: è bisogno di sentirti scelta, vista, considerata. Ma accettare di essere “la parentesi” di qualcuno ti fa male già adesso, prima ancora di farlo.
La risposta ce l’hai: se un gesto ti farebbe sentire in colpa dopo, allora è già un no.
Chiudere la chat, non vederlo, è l’unico modo per uscire dalla confusione — perché la lucidità torna solo quando si interrompe ciò che la alimenta.

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