Buongiorno, Io e il mio fidanzato da anni ormai proviamo ad avere un figli* , poi ci siamo rivolti

27 risposte
Buongiorno,
Io e il mio fidanzato da anni ormai proviamo ad avere un figli* , poi ci siamo rivolti a una clinica di inseminazione , fatto 2 trattamenti senza successo , martedì avrei una visita per iniziare di nuovo il percorso, ma parlandone e confrontandoci , non siamo più convinti a proseguire, abbiamo 35 anni e siamo consapevoli della forza e dell' impegno da avere verso un figli* oggigiorno , ma i nostri genitori ci sperano anche perché siamo gli unici in famiglia a non averne..., è una nostra scelta , pensiamo che sarebbe dovuto arrivare prima , noi abbiamo fatto il possibile, ma abbiamo paura di deluderli anche perché questa scelta di certo verrà giudicata male ...come ci dobbiamo comportare con i nostri??!
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso una situazione così delicata e importante.

La vostra riflessione è molto profonda e rivela una consapevolezza preziosa: quella di mettere al centro non solo il desiderio di genitorialità, ma anche la vostra stabilità emotiva, di coppia e il senso di responsabilità verso un eventuale futuro figlio.
È assolutamente legittimo, dopo un percorso impegnativo e carico di aspettative come quello dell'inseminazione assistita, fermarsi e chiedersi se ha ancora senso proseguire. Ogni scelta, soprattutto se riguarda la genitorialità, deve essere rispettosa dei vostri desideri autentici, del vostro benessere e dei vostri limiti.

La pressione familiare può far sentire in colpa, giudicati o non compresi, ma è importante ricordare che i genitori, pur mossi dall'affetto, non vivono la vostra quotidianità, né affrontano in prima persona le difficoltà e i sacrifici che avete già sostenuto. A volte comunicare con sincerità, pur nel timore di deludere, permette di ridefinire i rapporti su basi più autentiche. Spiegare che la vostra scelta nasce da un lungo percorso di riflessione, sofferenza e responsabilità, può aiutare i vostri cari a comprendere meglio, anche se non subito.

È normale sentire paura del giudizio, ma la vostra vita è vostra: onorare ciò che sentite davvero è il modo più sano per restare fedeli a voi stessi e alla vostra coppia.

Per affrontare questa fase, e anche per elaborare eventuali sentimenti di delusione, senso di colpa o lutto rispetto al progetto genitoriale, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista, che possa accompagnarvi nel fare chiarezza e nel sostenervi emotivamente in questo momento.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dott. Feliciano Lizzadro
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Potenza
Buon pomeriggio, la risposta sta già nella sua domanda. E' importante essere consapevoli dei propri desideri e focalizzarsi su questi. Nel caso ci fosse il desiderio di donare amore potreste valutare il percorso dell'adozione. Anche in questo caso l'eventuale scelta di voler adottare un minore dovrà rispondere ai vostri desideri e non alle aspettative altrui. Cordialità, Dott. F. Lizzadro
Dott.ssa Samuela Carmucco
Psicologo, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, quello che lei descrive è un momento molto delicato e importante, andrebbe osservato da diverse prospettive e approfondito. Qual è la confusione? non siete certi della scelta? o siete sereni e sicuri nella condivisione di non continuare con la ricerca di un figlio e sentite che l'unico ostacolo sia comunicarlo alle vostre famiglie d'origine?. Bisogna comprendere prima tra voi, fare chiarezza e quando non ci saranno più ombre per voi, non potranno esserci neanche per gli altri.
Se avrete difficoltà significative con le vostre famiglie d'origine, indicherà la necessità di affrontare un percorso personale e di coppia di svincolo e progetto familiare senza dover rispondere ai progetti che gli altri hanno pensato per voi.
Dott.ssa Valentina Costanza
Psicologo, Psicologo clinico
Aversa
Salve! La decisione di intraprendere o proseguire un percorso di PMA è sempre difficile e personalissima. Soltanto voi potete sapere quanto questo periodo vi stia mettendo a dura prova; è vero anche che difficile è anche gestire aspettative e reazioni dei genitori in un momento così delicato. Detto ciò, quello che posso consigliarvi è innanzitutto che sia tu che il tuo compagno siate perfettamente concordi sulla scelta da fare, in questo modo, ovviamente, sarete più forti. Cercate di spiegare loro, con serenità e decisione, la vostra scelta e le vostre motivazioni, senza però sentirvi in dovere di giustificare ogni particolare. Forse avranno bisogno di un po' di tempo per elaborare il tutto, siate pazienti e andate avanti per la vostra strada. Ricordate, in una famiglia non sempre le scelte corrispondono alle aspettative, ma si è "famiglia" ugualmente. Un grosso in bocca al lupo, resto a disposizione, dott.ssa Valentina Costanza
Dott.ssa Arianna Amatruda
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
Capisco che possa essere difficile prendere una decisione che può deludere le aspettative familiari. Ma la scelta di avere o meno un figlio riguarda la coppia. Potete riconoscere il dispiacere dei vostri genitori, ma ogni scelta responsabile merita rispetto, ogni decisione ha il suo valore anche se non tutti la comprendono subito. Poi quanto sarebbe giusto per un bambino venire al mondo solo per non deludere le aspettative dei nonni?
Dott.ssa Caterina Puglisi
Psicologo, Psicoterapeuta
Villastellone
Buongiorno, siete persone che avete dimostrato di scegliere ciò che ritenete giusto per voi senza lasciarvi condizionare dal peso delle aspettative familiari, site stati bravi. Agli altri basterà spiegare che è la vostra scelta e va rispettata anche se differente dalle loro. Ma per poterlo fare, occorre prima far luce su cosa vi incastra su questo vissuto di " paura di deludere le aspettative altrui" e sul timore del giudizio; di prassi quando temiamo il giudizio altrui c'è un forte auto-giudizio di base. Saluti
Dott. ssa Caterina Puglisi
Dott. Francesco Giampaolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
La decisione di interrompere un percorso di procreazione medicalmente assistita è una delle scelte più difficili e intime che una coppia possa affrontare. Dopo anni di tentativi e due trattamenti falliti, il vostro cuore e il vostro corpo vi stanno probabilmente dicendo che è tempo di fermarsi, e questa è una saggezza profonda che merita rispetto.

La pressione familiare in questi casi può essere devastante quanto involontaria. I vostri genitori sperano per voi, ma spesso non comprendono il peso emotivo, fisico ed economico di questi percorsi. Essere "gli unici senza figli" aggiunge una pressione sociale che trasforma una scelta personale in aspettativa familiare, creando senso di colpa immeritato.

La vostra consapevolezza su "forza e impegno necessari verso un figlio oggigiorno" dimostra maturità emotiva. Riconoscere i propri limiti non è fallimento ma responsabilità. Molte persone si ostinano in percorsi che li esauriscono fisicamente ed emotivamente, perdendo di vista il proprio benessere di coppia.

La frase "sarebbe dovuto arrivare prima" rivela quanto abbiate elaborato questa situazione. Non è rassegnazione ma accettazione di una realtà che avete affrontato con tutto l'impegno possibile. Aver "fatto il possibile" significa che non avete rimpianti da portarvi dietro.

Il timore del giudizio familiare è comprensibile ma non dovrebbe influenzare decisioni così personali. I vostri genitori non vivranno le conseguenze fisiche ed emotive di altri tentativi falliti, non sperimenteranno l'ansia di ogni ciclo, non affronteranno lo stress economico e relazionale.

Il mio consiglio è comunicare con onestà e fermezza la vostra decisione, spiegando che è frutto di riflessione profonda e amore reciproco. Potreste dire: "Abbiamo dato tutto quello che avevamo a questo percorso. Ora vogliamo concentrarci sul nostro benessere di coppia e su altre forme di realizzazione."

Non giustificatevi eccessivamente - questo potrebbe essere interpretato come incertezza. La vostra scelta è legittima e definitiva. I familiari potrebbero reagire male inizialmente, ma col tempo comprenderanno che avete agito per proteggere la vostra serenità.

Considerate anche di rivolgervi a supporto psicologico per elaborare questo lutto particolare e trovare nuovi progetti di vita che vi entusiasmino come coppia.

La felicità non dipende dalla genitorialità. Meritate una vita serena e appagante, qualunque forma essa prenda.
Buongiorno,
Potreste provare a spiegar loro quello che sentite e provate rispetto a questa situazione.
Potreste esternare anche la vostra paura di deluderli e al contempo il vostro bisogno di ascoltarvi, di rispettarvi, perchè, come afferma lei in primis, è una vostra scelta. Se sentite che questo non sia il momento, è giusto rispettarvi.
Rifletterei, a prescindere da questa situazione, sul come mai lei sente di poter deludere i suoi genitori prendendo una decisione per la sua vita che potrebbe essere in contrasto con i loro desideri.
Spero di esserle stata d'aiuto :)

Buongiorno,
quello che state vivendo è un momento molto delicato e importante, e prima di tutto desidero riconoscere la vostra sincerità, il confronto di coppia e il rispetto con cui vi state ponendo nei confronti di questa scelta.

Quando si parla del desiderio di diventare genitori, è fondamentale ricordare che si tratta di una decisione profondamente personale, che riguarda la coppia e la sua volontà autentica di accogliere un* figli*. Non può e non dovrebbe dipendere dalle aspettative, dai desideri o dalle proiezioni di altri, neanche dei propri genitori.

È comprensibile che temiate il loro giudizio o la possibilità di deluderli, ma è altrettanto importante che loro possano riconoscere e rispettare il vostro percorso, fatto di tentativi, fatiche, ma anche di ascolto profondo di ciò che oggi sentite come giusto per voi.

La genitorialità è un impegno che richiede presenza, energia e desiderio. Se in questo momento vi sentite incerti o stanchi, è del tutto legittimo concedervi una pausa, prendere tempo, o persino scegliere un’altra strada. Esistono infatti altre opzioni — come fermarsi e poi eventualmente riprendere, oppure considerare percorsi alternativi — che possono lasciare aperta la possibilità di riconsiderare questa decisione in futuro, senza vivere nell’urgenza o nella pressione.

Il rispetto della vostra scelta, da parte delle vostre famiglie, passa anche attraverso la vostra chiarezza e fermezza nel comunicarla. È possibile accompagnarli con affetto a comprendere che, anche se per loro sarebbe una gioia avere un* nipot*, ciò che conta davvero è che voi stiate bene con la vita che scegliete di costruire insieme.

Se sentite il bisogno di un supporto per affrontare questo dialogo con le vostre famiglie o per elaborare più a fondo questa tappa del vostro percorso, uno spazio psicologico può essere un valido aiuto.

Vi auguro che possiate sentirvi liberi e rispettati in qualunque decisione prenderete!
Un caro saluto,
Dott.ssa Fernanda Lascala de Senna
Dott.ssa Jasmine Scioscia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Salve cara utente, cercate di essere sinceri con loro e parlargli chiaramente e con i neuroni a specchi aperti (cosi arriverà meglio il messaggio) che non vi sentite più convinti per i motivi che ha scritto sopra. Non avrebbe molto senso (e a mio avviso non sarebbe neanche giusto) far nascere un bimbo per non deludere le aspettative di mamma e papà.
Avere un figlio deve essere una scelta consapevole.
Spero di esserle stata d'aiuto ...ascolti il suo cuore la guiderà ne sono certa....
Buona giornata ....Dr. Jasmine Scioscia
Buonasera, capisco che le relazioni familiari sono talmente importanti da condizionare le nostre scelte, a volte. Dinamiche relazionali di coppia andrebbero prima capite e condivise fra i soggetti stessi, per poi eventualmente espandersi agli altri. Probabilmente il giudizio dei propri cari ha un peso importante che proviene da paure e insicurezze personali. se vuole possiamo parlarne.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, le sue parole raccontano con grande sincerità un momento molto delicato e intimo della vostra vita di coppia. Ciò che emerge non è solo la complessità della scelta in sé (proseguire o meno un percorso di procreazione assistita) ma soprattutto il peso emotivo e relazionale che questa scelta porta con sé, tra aspettative familiari, senso di colpa, dolore e forse anche una certa stanchezza interiore.

Affrontare un percorso di fertilità può essere profondamente logorante, non solo fisicamente ma anche psicologicamente ed emotivamente. Si sperimenta un’alternanza continua di speranza e frustrazione, si vive la pressione del tempo, e spesso ci si sente schiacciati tra ciò che si desidera, ciò che non arriva, e ciò che gli altri si aspettano da noi. Lei e il suo compagno avete dimostrato già grande determinazione e coraggio nell’intraprendere questi tentativi. Il fatto che oggi vi sentiate incerti o persino esausti, non è un segno di debolezza, ma un segnale prezioso di consapevolezza.

La vostra riflessione su quanto significhi davvero avere un figlio oggi (in termini di impegno, responsabilità e trasformazione della propria vita) è molto matura e responsabile. In un’epoca in cui spesso la genitorialità è data per scontata, il fatto che voi stiate valutando tutto con questa profondità è qualcosa che merita rispetto.

Il tema che più la preoccupa, se capisco bene, è come gestire questa decisione con i vostri genitori. È naturale sentire il timore di deludere chi ci ama, specie quando immaginiamo che abbiano già fatto proiezioni affettive sui “nipoti futuri”. Ma qui si tratta di una scelta che riguarda intimamente la vostra coppia e la vostra qualità di vita. Non possiamo scegliere in funzione di ciò che gli altri desiderano per noi, per quanto amorevoli siano le loro intenzioni.

Le relazioni più vere e solide si costruiscono anche (e forse soprattutto) nel rispetto reciproco dei confini. Se saprete spiegare con serenità, onestà e fermezza che questa è una scelta sofferta ma condivisa, motivata da una profonda riflessione e non da superficialità o egoismo, chi vi ama davvero potrà, col tempo, comprendere e accettare. È possibile che inizialmente ci sia delusione, incomprensione o persino giudizio. Ma quelle reazioni, spesso, parlano più del bisogno emotivo dei genitori che non di un rifiuto della vostra scelta. E anche quei bisogni potranno, a loro modo, essere accolti e rispettati, senza che questo significhi rinunciare a ciò che sentite giusto per voi.

La cosa più importante ora è restare uniti come coppia, sostenervi l’un l’altro, onorare il percorso che avete fatto fin qui e dare voce al vostro sentire profondo, qualunque esso sia. Le scelte più vere sono spesso anche le più difficili da comunicare, ma portano con sé una forza silenziosa e pulita, che può insegnare molto anche a chi vi sta intorno.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Serena Vitale
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Pescara
Buongiorno,
quello che state vivendo è un momento molto delicato e profondamente umano.

Avete già affrontato un percorso difficile, pieno di speranze, aspettative e delusioni, e il fatto che oggi vi stiate fermando a riflettere insieme su ciò che desiderate davvero, dimostra grande maturità e consapevolezza.

La pressione familiare, soprattutto quando è alimentata da affetto e aspettative sincere, può pesare molto. È normale temere di deludere chi ci vuole bene, ma è importante ricordare che la vostra vita e le vostre scelte appartengono a voi. Nessun genitore dovrebbe desiderare la felicità dei propri figli a scapito della loro autenticità o serenità.

Decidere di non proseguire un percorso di fertilità, dopo averci provato con impegno e responsabilità, non significa arrendersi. Significa riconoscere i propri limiti, i propri bisogni e accettare che l’amore e il valore di una coppia non dipendano dalla presenza di un figlio.

Per quanto riguarda il dialogo con i vostri genitori, può essere utile parlare con sincerità: spiegare cosa avete affrontato, quanto ci avete creduto, e perché oggi sentite il bisogno di fermarvi. Potrebbe non essere semplice all’inizio, e forse ci sarà del dispiacere, ma non siete obbligati a soddisfare un’aspettativa solo per paura del giudizio.

È anche possibile che il dolore e la pressione che sentite siano aumentati dalla stanchezza emotiva di questo percorso. In questi casi, un supporto psicologico può aiutare a fare chiarezza su ciò che desiderate veramente, senza sentirvi schiacciati dalle opinioni esterne.

La scelta di diventare genitori (o di non diventarlo) è intima e profonda, e merita rispetto, da parte vostra e da parte degli altri.

Un caro saluto.
Dott.ssa Alessandra Ronza
Psicologo, Psicologo clinico
Aversa
E' una scelta importante, indipendentemente dall'età, richiede maturità assoluta e senso di responsabilità. Soprattutto non lo si fa per accontentare il desiderio altrui, nè lo si fa per egoismo. Io credo che entrambi dovete fermarmi a riflettere su cosa realmente volete voi. Un figlio, soprattutto affrontando la PMA, è un amore incondizionato e non legato ad altro.
Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buonasera,
grazie di cuore per aver condiviso una parte così delicata della vostra storia.
Affrontare un percorso di ricerca di un figlio, con tutto ciò che comporta fisicamente ed emotivamente, è già di per sé una prova di grande forza e amore. Decidere, dopo tentativi e riflessioni, di fermarsi o cambiare direzione è un gesto altrettanto importante, che merita rispetto.
Non è facile confrontarsi con l’idea di poter deludere i propri genitori, soprattutto quando le aspettative familiari pesano sulle nostre scelte. Ma ciò che conta davvero è il vostro sentire: quello che desiderate oggi come coppia e come singoli, quello che vi fa stare bene.
A volte si crede che l’amore passi per il "fare felici gli altri", ma in realtà l’amore più profondo nasce quando si ha il coraggio di ascoltarsi e rispettarsi, anche se questo può voler dire andare controcorrente.
Non siete obbligati a dare spiegazioni dettagliate, potete dire semplicemente che avete riflettuto a lungo e che, per il vostro benessere, avete preso una decisione diversa. Il tempo, a volte, aiuta anche gli altri a comprendere.
Vi auguro che possiate sentirvi liberi di scegliere ciò che è davvero giusto per voi, senza sensi di colpa.
Resto a disposizione, dott.ssa Elena Dati.
Dott.ssa Ilenia Colasuonno
Psicologo, Psicologo clinico
Cerveteri
Buongiorno, capisco quanto sia delicato e carico di emozioni questo momento per voi. Scegliere se continuare o meno un percorso di fecondazione assistita non è mai solo una decisione medica: è una scelta profonda, che tocca l’identità, i sogni, le aspettative, e anche i legami familiari.

È naturale temere il giudizio, soprattutto da chi ci vuole bene. Ma a volte il desiderio di non deludere rischia di farci mettere in secondo piano ciò che sentiamo davvero. I vostri genitori hanno delle aspettative, sì, ma la vita che stanno immaginando non è la vostra. Solo voi potete sapere cosa vi fa stare bene, cosa siete disposti ad affrontare, e cosa invece vi farebbe vivere con il peso del dover “accontentare gli altri”.

È importante che possiate comunicare questa decisione con sincerità e rispetto, ma senza sentirvi in colpa. Non state scegliendo contro qualcuno, ma per voi. E anche se questa scelta fosse difficile da accettare per chi vi circonda, col tempo chi vi ama potrà comprendere che avete agito con consapevolezza, non per rinuncia, ma per cura verso di voi come coppia.

Entrare in terapia potrebbe aiutarvi a mettere ordine tra i pensieri, le emozioni e le pressioni esterne. E a rafforzare la fiducia nelle vostre scelte, rendendole più leggere da portare, anche di fronte agli altri.
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buonasera, la invito a parlare a cuore aperto con il suo compagno così da creare una "vostra verità" solida senza nessuna intromissione da parte di nessuna persona, familiari o meno. Prima però capite bene e valutate, lei e il suo fidanzato, se intraprendere o meno il nuovo percorso, vagliando bene aspettative e desideri in modo tale da sentire i desideri profondi ascoltati e visti.
La invito a prendere in considerazione di intraprendere un percorso di supporto psicologico da seguire lei e il suo compagno per essere affiancati in questo delicato e difficile momento della vostra vita.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Gentile Utente,
la ringrazio per la condivisione della sua esperienza e posso solo immaginare quanto questa decisione possa essere difficile e carica di emozioni. Vorrei ricordarle che la scelta di diventare genitori è qualcosa di molto personale e spetta solo a voi due come coppia. È fondamentale che questa decisione rispecchi ciò che sentite nel profondo, senza che vi sentiate obbligati dalle aspettative altrui.
Capisco che i vostri genitori possano nutrire speranze e desideri legati a questo, ma è altrettanto importante che possano rispettare la vostra scelta, anche se diversa da quanto si aspettano.
Quando vi sentirete pronti, parlarne apertamente e con sincerità con loro potrebbe aiutarvi a far comprendere il vostro punto di vista e a creare un dialogo più sereno.
Ricordate che il vostro benessere e la vostra serenità sono la cosa più importante, qualunque decisione prendiate insieme.
Resto a disposizione se desiderate un supporto per affrontare questo momento o per parlarne insieme.

Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
Salve la tensione, i dubbi e le perplessità che sentite si percepiscono bene.
Mai pensato di rivolgervi ad uno psicologo per esporre la vostra frustrazione e difficoltà?
Credo possa aiutare tanto a comprendere quello che voi davvero desideriate come coppia a prescindere dalla pressione sociale che possiate sentire dalle vostre famiglie per non sentirvi dipendenti dal loro giudizio e scegliere quello che a voi fa davvero piacere.
Buone cose , dott. Marziani
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
quella che state affrontando è una scelta profonda e personale, che richiede molto coraggio e ascolto reciproco. Non è facile rinunciare a un desiderio, né convivere con la pressione — spesso silenziosa — delle aspettative familiari.

Ma la verità è che *non state deludendo nessuno*: state solo scegliendo ciò che è più autentico e sostenibile per voi, oggi. Avere o non avere un figlio non definisce il valore di una coppia né la vostra capacità di dare amore.

Quando parlerete con i vostri genitori, cercate di farlo con sincerità, ma anche con fermezza. Potreste dire qualcosa come:
*"Ci abbiamo provato con tutto il cuore, ma oggi sentiamo che dobbiamo rispettare i nostri limiti e la nostra serenità. Questa è una scelta d’amore verso di noi, non una rinuncia alla vita."*

Ci vorrà tempo perché possano accettarla, ma con il tempo capiranno — soprattutto se vedranno che siete sereni nella vostra decisione. E ricordate: ogni famiglia ha la sua forma, ogni vita il suo ritmo. Non dovete giustificarvi per scegliere la pace.
Dott.ssa Giorgia Signorini
Psicologo, Psicologo clinico
Riccione
Buongiorno cara utente, non so a quale martedì si riferisca, allo stesso tempo è la vostra insindacabile decisione. L'eventuale delusione dei vostri genitori sarà materiale loro da gestire. Immagino e comprendo questa vostra paura, ad ogni modo la scelta è solo e soltanto vostra. Nel caso aveste bisogno di una consulenza per dubbi o domande, rimango a disposizione anche online. Un caro saluto, dott.ssa Giorgia Signorini
La scelta di avere un figlio è la cosa più privata al mondo, se tu e il tuo compagno siete della stessa idea, il corpo è tuo ed anche lo sforzo e l'investimento emotivo è il tuo, quindi se senti che è il momento di smettere di provare non prenderlo come un fallimento, ma abbraccialo come fosse una presa di coscienza. Non è detto che poi un figlio non arriverà, magari in un altro momento in cui il pensiero non sia così fisso sul concepimento, con tanto di ulteriore peso dell'aspettativa altrui. Prendetevi cura della vostra relazione e non rincorrete sogni altrui, soprattutto se ciò riguarda avere dei figli.
Dott.ssa Letizia Turchetto
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte di Piave
Buongiorno gentile Utente. Ho letto il suo messaggio e colgo la delicatezza del pensiero che porta. La genitorialità è un progetto complesso, e per questo tutte le riflessioni e le scelte che la riguardano vanno pen considerate, dedicandoci attenzione e il tempo necessario.
Dal suo messaggio si coglie una risorsa molto preziosa tra di voi, ovvero il confronto, il dialogo aperto, anche nei confronti di dubbi, cambiamenti e momenti di fatica. E' importante accogliere i vostri pensieri, le vostre riflessioni, portarle all'altro per proseguire insieme, di comune accordo, in una strada o nell'altra.
Aggiungo che, se in questo momento pensate di non proseguire, come dice lei, è importante considerare che "la scelta è vostra" e fa parte della vostra vita assieme.
Forse potrebbe tornarle utile un affondo sui confini, ovvero sulla presa di consapevolezza che lei e il suo partner state creando uno spazio solo vostro, e in quanto tale, le scelte che prendete sono quelle che in questo momento si rivelano quelle migliori per voi, in primis. Posso comprendere le fatiche nel condividerle e il fatto di temerne il giudizio, ma consideri che questa è la vostra scelta e, anche se non andrà bene a tutti, è quella più adeguata per voi in questo momento.
Una comunicazione sincera e distesa può essere il mezzo per portare alle vostre famiglie la vostra decisione. L'espressione del vostro sentire, nel rispetto dell'altro e di ciò che pensate e provate voi è importante sia a livello personale che di coppia.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, avete tutti i diritti di portare avanti le vostre scelte ma questo delle volte richiede di tenere il punto e anche alcune volte di affrontare dei conflitti, anche con persone care. Per quanto ne so il percorso dell'inseminazione artificiale è molto faticoso emotivamente per le coppie e forse avete bisogno di una pausa che vi faccia riprendere contatto con il semplice piacere di stare assieme. Se avete bisogno di aiuto a disposizione . Saluti cordiali
Dott.ssa Anna Faragò
Psicologo, Psicologo clinico
Saronno
Cara utente,
l'insofferenza manifestata è pienamente comprensibile.
La fase di progettualità della coppia, che spesso si manifesta con il desiderio di avere un figlio, inevitabilmente porta a confrontarsi con le famiglie di origine. Il diventare padre e madre induce a confrontarsi con la propria storia, con le aspettative dei propri genitori; è un passaggio importante, però, perchè dà la possibilità di potersi confrontare con i propri genitori in un rapporto pienamente adulto. Ciò spesso vuol dire confrontarsi con il tema della delusione e del giudizio, proprio perchè il genitore magari scopre di avere un figlio un po' diverso rispetto a come lo aveva immaginato.
La scelta di non dare dei nipoti ai vostri genitori sicuramente richiede di dover ridefinire il vostro ruolo all'interno della famiglia, un ruolo diverso rispetto a chi ha già dei figli, richiede il dover trovare una nuova posizione.
Un percorso psicologico, anche breve, potrebbe darvi la possibilità di scoprire e ricercare proprio questa nuova posizione, per dare anche ai vostri la possibilità di cogliere come il rapporto possa continuare a rimanere fruttuoso.
Una scelta, dunque, quella di una progettualità senza figli che deve essere compiuta e compresa prima nella vostra coppia e poi ridefinita nel contesto più allargato delle famiglie di origine.

Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dott.ssa Giulia Badalamenti
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, la decisione di fermarsi in un percorso così delicato è profondamente personale e richiede grande consapevolezza. La paura di deludere le aspettative familiari è comprensibile, ma ciò che conta davvero è che la vostra scelta sia condivisa, consapevole e rispettosa del vostro benessere di coppia. Il primo passo può essere quello di proteggere la vostra decisione come coppia, trovando un modo semplice e sincero per comunicare ai familiari cosa vi porta a fermarvi e come state rispetto a questo. E' fondamentale che ciò che dite rispecchi il vostro vissuto, la vostra verità, senza sentirvi in dovere di accontentare o proteggere nessuno.
Se sentite fatica nel comunicare questa decisione, uno spazio di supporto psicologico di coppia può accompagnarvi in questo passaggio, potendolo attraversare con maggiore serenità nel rispetto di voi stessi e dei vostri confini.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giulia Badalamenti
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso una parte così intima e delicata della sua vita. Da ciò che scrive emerge quanto lei e il suo compagno abbiate affrontato con grande coraggio e determinazione questo percorso, e quanto ora vi troviate davanti a una decisione difficile, che porta con sé non solo il peso delle vostre emozioni e riflessioni personali, ma anche quello delle aspettative e dei desideri dei vostri familiari. È del tutto normale che in questo momento vi sentiate combattuti e che temi come la paura di deludere o di essere giudicati vi creino ulteriore ansia e insicurezza. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, può essere utile fermarsi un momento e distinguere ciò che davvero sentite come vostro bisogno, vostro desiderio, da ciò che invece nasce dal tentativo di compiacere gli altri o di evitare il loro giudizio. Quando ci troviamo di fronte a scelte importanti, come quella di proseguire o meno un percorso di procreazione assistita, può accadere che i pensieri legati al senso del dovere o alla paura di deludere chi ci sta accanto diventino preponderanti e offuschino la nostra capacità di ascoltarci davvero. In questi casi può essere utile chiedersi: se non ci fossero le aspettative dei nostri genitori o della famiglia, cosa sentiremmo più in linea con i nostri valori, con il nostro modo di vivere la coppia e il futuro? Cosa ci farebbe sentire sereni e coerenti con noi stessi? Un altro aspetto importante riguarda la gestione del timore del giudizio. È umano voler essere accolti e approvati dalle persone che amiamo, ma a volte questo desiderio può portarci a compiere scelte che non corrispondono davvero a ciò che vogliamo. Nella pratica cognitivo-comportamentale si lavora molto sul riconoscere questi pensieri automatici, sul valutarli in modo più equilibrato e sul costruire risposte più funzionali e rispettose del proprio benessere. Ad esempio, un pensiero come “deluderemo i nostri genitori se ci fermiamo” può essere riformulato in “i nostri genitori potrebbero inizialmente essere dispiaciuti o non comprendere la nostra scelta, ma noi stiamo facendo ciò che è meglio per noi come coppia”. Questo tipo di riformulazione aiuta a ridurre l’ansia legata al giudizio e a rafforzare la fiducia nella vostra decisione. Quando e se deciderete di comunicare ai vostri familiari la vostra scelta, potrebbe essere utile farlo con calma, spiegando con sincerità che si tratta di una decisione ponderata e condivisa, presa nell’ottica di rispettare i vostri bisogni e il vostro benessere. È possibile che la loro reazione iniziale non sia quella che desiderate, ma con il tempo potranno comprendere e accettare la vostra posizione. Ricordate che nessuno, al di fuori di voi due, può sapere cosa sia meglio per la vostra vita e per la vostra serenità. Se sentite che questa situazione vi sta creando un carico emotivo difficile da gestire da soli, potrebbe essere prezioso confrontarsi con uno psicologo che vi supporti nell’esplorare questi sentimenti e nel rafforzare le vostre risorse per affrontare il dialogo con la famiglia e consolidare la vostra scelta. È evidente dalle sue parole quanta consapevolezza e quanta cura ci sia nel modo in cui state affrontando tutto questo, e già questo è un segnale importante della vostra forza. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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