Buongiorno. Il mio compagno si è separato 2 amni fa. Ha una bimba di 8 anni.. è in buoni rapporti co

24 risposte
Buongiorno. Il mio compagno si è separato 2 amni fa. Ha una bimba di 8 anni.. è in buoni rapporti con la ex con cui si sente regolarmente e quando per motivi lavorativi ( quasi sempre) non può prenderla trascorre tutta la domenica insieme a loro ed un giorno a settimane le raggiunge a cena.praticamente fisso tutte le settimane...mi chiedo
. Un bambino non rischia di fare confusione o non superare la separazione vedendo così tanto i genitori insieme?? Non è troppo??Grazie a chi mi risponderà..
Dott.ssa Zoe Grippaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Buongiorno, la separazione riguarda la coppia, non il ruolo genitoriale, per il quale si continua tutta la vita ad essere genitori. Credo che vedersi tutti insieme sia un modo per far vedere che, anche se non sono più legati come coppia, entrambi continuano ad essere genitori, insieme, cosa molto importante per la crescita ed educazione comune di un figlio.
Mi chiedo se forse non sia fastidioso internamente per lei il fatto che il suo partner veda frequentemente l'ex moglie. Potrebbe essere?


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Dott. Gianluca Pignatelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, grazie per aver condiviso questa sua riflessione, che tocca un tema delicato e molto sentito, soprattutto quando si è coinvolti in una relazione con una persona che ha figli da una precedente unione.
La separazione dei propri genitori è spesso un passaggio delicato per molti bambini. In questi casi, il modo in cui i genitori si relazionano tra loro e con il figlio può fare una grande differenza. Il fatto che ci sia una buona comunicazione tra i genitori e che riescano ancora a fare squadra rappresenta generalmente una risorsa importante per il benessere del bambino. Questo può proteggerlo dal senso di conflitto, che a volte lo porta a sentirsi nel mezzo o addirittura responsabile della serenità degli adulti.
È comprensibile, tuttavia, che Lei si chieda se una presenza così frequente e condivisa tra i due genitori possa creare confusione. Ogni bambino è diverso, e molto dipende da come questa situazione viene spiegata e vissuta all'interno del nucleo familiare. Quando c’è chiarezza nei ruoli, rispetto dei tempi e dei bisogni del bambino, e una comunicazione coerente, anche la possibilità per i genitori di iniziare nuove relazioni può essere vissuta con serenità. Questo include anche, quando arriva il momento giusto, la possibilità di presentare e integrare con delicatezza le nuove figure affettive nella vita del figlio.
Ogni situazione, naturalmente, è unica e merita ascolto. Se desidera un confronto più approfondito, sono disponibile per un colloquio, sia online che in presenza.
Un saluto, Dott. Gianluca Pignatelli
Dott.ssa Eliana Lorenzo
Psicologo, Psicoterapeuta
Parma
BUONASERA, LA SITUAZIONE COME SPESSO ACCADE DOVREBBE ESSERE "VISTA" DA VICINO PER POTER ESPRIMERE UN PARERE IN MERITO AL RISCHIO CHE LA BAMBINA FACCIA CONFUSIONE NEL VEDERE I GENITORI SPESSO INSIEME. LEI, DAL CANTO SUO, PUO' FARSI DELLE DOMANDE SU QUANTO L'ESSERE TENUTA DA PARTE IN QUELLE CIRCOSTANZE LA FACCIA STARE BENE/MALE E SE LE VA DI ACCETTARE EVENTUALI IMPLICAZIONI.
Dott.ssa Benedetta Marra
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno.
Parlando in generale, i bambini non "fanno confusione" se i genitori sono chiari nel spiegare che tipo di relazione c'è tra loro. Sempre in generale, è buono per l* figl* di coppie separate che tra i genitori rimanga un buon livello di comunicazione e di relazione.
Leggendo le sue parole mi sono fatta una fantasia che le rimando: mi sono immaginata che questo rapporto tra il suo compagno e la sua ex non le piaccia, magari prova un po' di gelosia...ha provato a parlarne con il suo compagno? Che cosa prova nel leggere questo che le scrivo?
In caso volesse, resto a disposizione per approfondire l'argomento
Dott.ssa Giulia Scalesse
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Arzano
Buongiorno, questa preoccupazione appartiene a lei o ai genitori della piccola?
I genitori le hanno parlato della loro situazione familiare?
Dott.ssa Laura Fortunato
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Cara, capisco la sua perplessità rispetto ad una situazione che forse per lei è nuova e immagino non sia facile per lei stare con un uomo che non è completamente disponibile per lei perché ha già un figlio da una relazione precedente, ci vuole molta generosità in queste situazioni. Rispetto al suo quesito posso dirle che è una cosa positiva per un figlio di genitori separati avere dei momenti in cui può stare insieme con entrambi i genitori se questi vanno d'accordo ed è più facile per il figlio accettare che i genitori non vivano più insieme e non siano più una coppia se sa che comunque può averli entrambi vicini e che continueranno ad occuparsi di lui insieme e di comune accordo. Un caro saluto
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,

Capisco la sua preoccupazione. La separazione dei genitori è un evento che può essere difficile per un bambino, e il modo in cui i genitori gestiscono la situazione può influenzare il suo benessere emotivo. In generale, è importante che i bambini abbiano tempo e spazio per adattarsi alla nuova realtà familiare. Vedere i genitori troppo spesso insieme potrebbe creare confusione e difficoltà nel comprendere i nuovi ruoli e la nuova dinamica familiare. Tuttavia, ogni situazione è unica, e alcuni bambini potrebbero adattarsi meglio di altri a questo tipo di routine.

È essenziale che, anche se i genitori sono in buoni rapporti, venga mantenuto un equilibrio che consenta al bambino di sperimentare la separazione come un passo naturale verso una nuova organizzazione familiare. A volte, se non c'è una chiara distinzione tra la vita separata dei genitori e quella condivisa, potrebbe risultare difficile per il bambino accettare la separazione come tale, con il rischio che non riesca a elaborarla adeguatamente.

Per approfondire meglio la situazione e capire quale sia la risposta migliore per il bambino, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista che possa aiutare la famiglia a gestire al meglio questo processo di adattamento.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, grazie per la sua domanda e per il modo in cui la pone, perché tocca un tema davvero delicato e importante, che riguarda non solo la gestione di una nuova relazione, ma anche la tutela del benessere di un bambino coinvolto nella separazione dei genitori. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è utile partire dall'analisi della situazione attuale, cercando di osservare i comportamenti, i pensieri e le emozioni che si attivano nelle varie persone coinvolte, in particolare nel bambino. È assolutamente legittimo che lei si interroghi su quanto possa essere “troppo” il tempo condiviso tra due genitori separati, perché il rischio di confusione, in effetti, può esistere, soprattutto se non c’è chiarezza nei ruoli o se il bambino riceve messaggi ambigui sul fatto che la separazione sia definitiva o meno. Tuttavia, bisogna anche considerare che ogni separazione è un’esperienza unica e che i bambini possono trarre beneficio dal vedere i propri genitori mantenere un rapporto civile, collaborativo e sereno, a patto che vi sia coerenza nei comportamenti e chiarezza nelle comunicazioni. Quando mamma e papà riescono a collaborare senza conflitti, il bambino spesso si sente più sicuro, meno diviso e meno coinvolto in dinamiche che, se conflittuali, potrebbero generare maggiore sofferenza. Questo tipo di co-genitorialità è oggi molto valorizzata anche nelle linee guida psicopedagogiche, proprio perché promuove la stabilità emotiva del minore. Tuttavia, il punto centrale che lei sottolinea è assolutamente valido: quanto tempo passato insieme è sano e quanto, invece, rischia di mandare segnali ambigui? Qui entra in gioco l’importanza della chiarezza: è fondamentale che il bambino abbia ben compreso che i genitori non stanno più insieme come coppia, ma che continueranno a collaborare per il suo benessere. Se questo messaggio è stato trasmesso in modo coerente e ripetuto nel tempo, allora è meno probabile che la bambina confonda i momenti trascorsi insieme con un possibile ritorno alla normalità “di prima”. Dal suo punto di vista, è naturale che nascano sentimenti di dubbio, insicurezza o persino gelosia. Quando si è in una relazione con qualcuno che ha un passato familiare importante, si può temere di restare ai margini, o che il legame con l’ex partner mantenga un ruolo troppo centrale. Questi pensieri possono diventare fonte di disagio e influenzare la percezione dell’equilibrio della coppia. È importante non giudicare queste emozioni, ma provare a comprenderle e dar loro un significato. Spesso, in terapia cognitivo-comportamentale si lavora proprio su questo: imparare a riconoscere i pensieri automatici che ci attraversano, metterli in discussione, e cercare di osservarli da una prospettiva più ampia e consapevole. Sarebbe utile, in questo momento, che lei potesse condividere con il suo compagno queste sue riflessioni, esprimendole non come un’accusa ma come un bisogno di chiarezza e rassicurazione. Una comunicazione aperta può favorire un nuovo equilibrio che tenga conto del benessere della bambina, ma anche delle sue legittime esigenze di compagna. Per esempio, potrebbe essere utile comprendere insieme come mantenere una sana co-genitorialità, evitando però che i confini della nuova relazione diventino troppo sfumati o poco riconosciuti. Se i comportamenti dei genitori separati vengono spiegati con coerenza, e se il contesto in cui si ritrovano è stabile e privo di ambiguità (per esempio non ci sono effusioni, non si dorme tutti insieme, non si alimenta un’illusione di riunione familiare), è meno probabile che la bambina sviluppi confusione. Ma se questi momenti in comune sono vissuti come “famiglia riunita”, allora sì, il rischio può esserci, e diventa importante riconsiderare la modalità con cui si trascorrono questi tempi condivisi. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Buongiorno,
sono valutazioni da fare sulla singola situazione, poiché influenzate da più elementi.
Eventualmente può valutare se/eventualmente come questi rapporti Le pare influenzino la vostra relazione e confrontarvi su questo.
Saluti
Buongiorno! Penso che sia una parte positiva che due persone separate con una figlia riescano a intrattenere tra di loro buoni rapporti e che riescano ancora a trovare dei momenti di condivisione per il bene della bambina. Tuttavia, mi sento di dire che è necessario stabilire delle routine abbastanza stabili in cui far rientrare la vita dei bambini, e questo dovrebbe valere in generale in qualunque situazione familiare. Stabilire, quindi, quando il bambino è a casa della madre o del padre separati e quando e quanto ci sono invece dei momenti insieme. Inoltre, è anche importante stabilire nuove abitudini a casa dell'uno e dell'altro, che sia nel momento della ninna o dei pasti o di chi lo va a prendere a scuola o di come viene scandita in generale una giornata. In tale modo, il bambino sa cosa aspettarsi che accada, quando e da chi, visto che una separazione, anche se si rimane in buoni rapporti, comporta comunque dei cambiamenti di vita significativi.
Dott.ssa Marisa Mula
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, la risposta alla sua domanda è no, per tanti motivi, in primis il bambino a quell'età ha bisogno di essere accompagnato con gradualità verso un cambiamento nel nucleo familiare, un cambiamento che deve essere chiaro e distinto su due piani: queste due persone non saranno più una coppia ma restano i genitori del bambino, (e fare in modo quindi che il bambino non si senta abbandonato da nessuno dei due genitori, e che non venga triangolato in conflitti e questoni da adulti che non lo dovrebbero riguardare) e in quanto tali dovranno rinegoziare e saper creare un nuovo equilibrio, mantenendosi saldi nel loro ruolo genitoriale per il bene del minore. Quindi una cosa è la coppia intesa come partner romantici, un'altra è la coppia genitoriale, sono due piani ben distinti; sicuri che la confusione sia attribuibile al bambino? Da come pone la domanda parebbe essere più una sua preoccupazione, assolutamente legittima non fraintenda, e in questo caso, potrebbe anche avere senso prendersene cura in uno spazio adeguato, qualora ne senta l'esigenza. Stia bene.
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
la tua domanda è molto importante. In generale, la collaborazione tra genitori separati è positiva per il benessere del bambino, ma va fatta con chiarezza nei ruoli. Se la bimba vede i genitori trascorrere tanto tempo insieme come “una famiglia”, senza che ci sia una cornice chiara (cioè che non stanno più insieme), può effettivamente generare confusione o false speranze di un ritorno.

Quindi, non è tanto la quantità di tempo condiviso, ma come viene vissuto e spiegato alla bambina. Serve coerenza e trasparenza. È importante che il papà e la mamma le comunichino, con parole adatte alla sua età, che pur volendole bene e collaborando per il suo bene, non sono più una coppia.
Dott.ssa Ilaria Truzzi
Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Buongiorno,
quella che porta è una domanda molto sentita da chi si trova a vivere una relazione con una persona separata con figli. Quando ci sono dinamiche familiari già in corso, è naturale interrogarsi sul proprio ruolo, sui confini e su come vengano gestiti i legami preesistenti.

Ogni persona ha valori e bisogni diversi in una relazione, e ciò che per qualcuno può sembrare “normale” per un altro può diventare fonte di disagio o di insicurezza. Proprio per questo è importante riuscire ad esprimere i propri dubbi e vissuti in modo chiaro e rispettoso, all'interno di un dialogo aperto e trasparente con il partner.

Per quanto riguarda il benessere del bambino, non è possibile valutare da fuori cosa sia “troppo” o “poco”, perché molto dipende da come viene gestita la separazione dai genitori, da quanto sono chiari i ruoli e da come vengono comunicate le nuove dinamiche familiari. In generale, mantenere buoni rapporti tra ex partner può essere positivo per i figli, se è chiaro che non si tratta di una coppia che sta tornando insieme.

Detto questo, è altrettanto importante che anche lei si senta riconosciuta e parte di un progetto di coppia. Se questa situazione le genera incertezza o disagio, può essere utile prendersi uno spazio personale – magari con il supporto di un professionista – per riflettere su cosa desidera e su come comunicarlo al partner.

Un caro saluto, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Buongiorno, la confusione o la difficoltà cui fa riferimento non dipendono tanto dalla frequenza dei contatti, quanto dalla qualità di questi e dal modo in cui viene presentata, raccontata e vissuta la nuova realtà familiare. Il punto cruciale non è tanto il quanto, ma il come questi incontri avvengono e il significato che la bambina attribuisce a queste dinamiche. Ma anche i significati e i sentimenti che hanno in mente gli adulti, che a loro volta possono veicolare in termini confusivi o trasparenti. Un bambino può esperire confusione o avere difficoltà se percepisce ambiguità nei rapporti, se non comprende chiaramente la nuova organizzazione familiare, o se avverte tensioni o aspettative da parte degli adulti in gioco.
Infine sottolineerei che bambini non sono solo esseri “passivi”, ma che attivamente cercano anche loro man mano di dare un senso al mondo che li circonda. È fondamentale che gli adulti comunichino con lei (ma anche fra loro) in modo chiaro e coerente, sincero, e che il racconto alla piccola sia adatto alla sua età, senza farla sentire in un ruolo “conteso”. Questo è quello che mi sentirei di dire in linea generica, senza ad oggi conoscere le esatte dinamiche in gioco e/o le persone coinvolte che come ogni caso meritano uno sguardo mirato e personale. Un saluto.
Dott.ssa Fiammetta Gioia
Psicologo, Psicologo clinico
Mirano
Buongiorno, grazie della domanda. Faccio una premessa ovvero ogni separazione è unica. Non esiste un “modello ideale” valido per tutti. Ciò che conta davvero è come gli adulti gestiscono la comunicazione, i confini e il ruolo che mantengono nella vita del bambino.
detto questo, se lei vede un’eccessiva “continuità apparente” tra i genitori separati, questa potrebbe eventualmente creare confusione nel bambino se i confini e i ruoli e la situazione di vita dei genitori non sono stati chiaramente comunicati alla bambina che potrebbe quindi crearsi fantasie di riconcigliazione. utavia la domenica e una cena a settimana non possono essere considerati come eccessivi in linea generale, e cio'dipende da che accordi sono stati presi per il bene della minore. Se la bambina ha chiaro che nella vita papa' c'e' anche altro e tutto e' armonicamente e bilanciatamente presentato, non si dovrebbero presentare futuri problemi.

Saluti.

Dott.ssa Barbara Severi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pesaro
La bambina è piccola e forse i genitori per questioni organizzative proprie hanno preso queste decisioni anche per non farle vivere in maniera troppo traumatica la loro separazione. Se dei genitori separati sono in buoni rapporti è positivo nella crescita dei bambini ed è bene che glielo dimostrino. La bambina crescendo capirà che i genitori non stano più insieme ma si vogliono comunque bene ed amano la loro bambina.
Dott. Marco Lenzi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
Dalla sua descrizione mi sembra di capire che la relazione tra i due genitori sia funzionale. Questo elemento è molto importante per una crescita della bambina adeguata: ella, infatti, necessita della presenza e del sostegno di entrambe le figure genitoriali di riferimento. Sulla frequenza, dipende molto da come viene vissuta dalla bambina: se a questa viene spiegato chiaramente che i genitori sono separati e che possono incontrarsi solo settimanalmente, è meno probabile che sorgano dei dubbi e dei fraintendimenti. Per capire come la bambina stia vivendo la separazione, si potrebbe chiedere a lei come si sente, anche attraverso il gioco o il disegno. Ciò che è importante e mantenere questa frequenza nel tempo e non modificare l'equilibrio che si è creato in modo brusco per non confondere la bambina. Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande, nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
Buongiorno,
la sua domanda è molto pertinente e tocca un tema delicato ma importante: **come tutelare il benessere di un bambino dopo una separazione**, senza compromettere il nuovo equilibrio affettivo degli adulti coinvolti.

Bambini e separazione: che cosa li aiuta davvero?
I bambini piccoli, come la bimba del suo compagno, **hanno bisogno di stabilità e chiarezza**. Dopo una separazione, ciò che li aiuta è sapere:

* che **mamma e papà non stanno più insieme come coppia**,
* ma che **rimangono entrambi genitori presenti, affidabili e affettuosi**.

**Vedere i genitori insieme non è per forza negativo**, anzi: se gestito con trasparenza e coerenza, può essere rassicurante. Tuttavia, se le occasioni di incontro sono molto frequenti e in contesti “familiari” (cene, domeniche intere), senza una comunicazione chiara, può crearsi nel bambino una **confusione emotiva** o l’illusione che mamma e papà stiano per tornare insieme.


La vera domanda da porsi è:
> **Le modalità attuali aiutano la bambina a distinguere i ruoli o li rendono ambigui?**

Se ad esempio:

* i genitori non hanno spiegato chiaramente alla bambina che **la loro coppia è finita definitivamente**,
* oppure mantengono con lei un clima di “finta famiglia” nei momenti in cui stanno insieme,
... allora sì, c’è il rischio che lei faccia **fatica a elaborare pienamente la separazione** e a costruire una nuova immagine familiare.

E tu, che posto hai in questo quadro?
Un altro aspetto fondamentale è anche **il tuo posto nella vita del tuo compagno**. È naturale sentirsi a disagio se le dinamiche con l’ex compagna sono così frequenti e “dense”, specie se **tu non vieni inclusa o considerata nel quadro**. In una nuova relazione, è importante che anche la compagna attuale senta:

* **di avere uno spazio emotivo riconosciuto**,
* che il legame con l’ex sia funzionale al benessere della figlia,
* ma che **non ostacoli il presente né lasci zone ambigue**.


Cosa puoi fare?
Ti lascio qualche spunto pratico e rispettoso:

1. **Parla apertamente con il tuo compagno**.
Non per accusarlo, ma per esprimere come ti senti: forse non si rende conto che la modalità attuale, pur nata da buone intenzioni, può generare confusione nella figlia **e disagio in te**.

2. **Proponi di trovare un equilibrio nuovo**, dove:

* la figlia continui a sentirsi amata e sicura,
* ma con spazi ben separati per mamma, papà e nuovi partner.

3. **Suggerisci (se serve) un supporto esterno**.
Anche pochi incontri con un terapeuta familiare o con uno psicologo dell’infanzia possono aiutare i genitori a capire meglio **come tutelare la crescita emotiva della figlia** e impostare confini sani tra passato e presente.

In sintesi
No, non è “troppo” se gestito bene.
Ma **potrebbe diventarlo**, se manca chiarezza, coerenza e se tu — nuova partner — ti senti messa da parte. E questo **merita attenzione**, perché anche il tuo benessere è importante.

Se vuoi, posso aiutarti a formulare alcune frasi per aprire la conversazione con il tuo compagno in modo sereno e costruttivo. Fammi sapere.
Con empatia e rispetto,
Una psicologa M.
Dott.ssa Liza Bottacin
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Padova
Buongiorno, sta facendo una domanda interessante che riguarda la protezione della bimba ma, in secondo piano, anche la sua posizione in questa situazione non facile. Rifletta se il fatto che lui trascorra momenti di tranquillità con la sua ex , alimenta la sensazione personale di esclusione, confusione, insicurezza; queste sono dimensioni su cui riflettere. Per quanto riguarda la bimba il "troppo” dipende invece dalla chiarezza dei ruoli, dai confini, e da come le cose vengono spiegate e vissute.
Un saluto
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Buongiorno,
la sua domanda è molto importante e tocca un tema delicato che riguarda il benessere emotivo dei bambini dopo la separazione dei genitori, ma anche la necessità per i nuovi partner di comprendere e trovare un equilibrio in situazioni complesse.

In linea generale, è positivo per una bambina vedere che i suoi genitori mantengono un rapporto civile, collaborativo e sereno anche dopo la separazione: questo le dà un senso di sicurezza e continuità affettiva. Tuttavia, la qualità e la chiarezza di questo legame devono essere ben definite, soprattutto per evitare fraintendimenti o aspettative irrealistiche nel bambino.

Quando i genitori separati passano molto tempo insieme — come nel caso di pranzi, cene o intere giornate trascorse in tre — può succedere che il bambino fatichi a capire che quella coppia non esiste più, soprattutto se nessuno glielo ha spiegato con chiarezza o se i comportamenti non sono coerenti con la realtà della separazione.

Alcuni rischi che possono emergere:
Confusione affettiva: la bambina potrebbe sperare in un ritorno dei genitori insieme, oppure non comprendere perché vivono separati ma si comportano “quasi come una famiglia”.

Difficoltà nel creare nuovi equilibri: per lei, come nuova compagna, potrebbe essere difficile trovare uno spazio riconosciuto nella relazione, se il legame tra il suo compagno e la ex non ha confini chiari.

Ambivalenza nei confronti del cambiamento: la bambina potrebbe non riuscire ad elaborare il “lutto” della separazione se le dinamiche familiari non sono realmente cambiate nella quotidianità.

Non si tratta di escludere o spezzare il legame tra genitori e figlia — che deve restare centrale — ma di dare forma a un nuovo equilibrio familiare, in cui anche i ruoli siano chiari e sostenibili.

Se desidera, possiamo approfondire meglio come gestire questo dialogo o come affrontare eventuali difficoltà relazionali.
Un caro saluto.








Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno. Comprendo il suo interrogativo riguardo alla frequenza con cui il suo compagno trascorre del tempo con la sua ex moglie e la loro bambina, e le sue preoccupazioni su come questo possa influenzare la bambina nel processo di elaborazione della separazione.
Da un lato, è generalmente riconosciuto che per i bambini è positivo mantenere un rapporto affettuoso e continuativo con entrambi i genitori dopo una separazione. Vedere i genitori collaborare e comunicare in modo civile può aiutare a ridurre il senso di perdita e a fornire un senso di stabilità.
Tuttavia, la sua domanda sul rischio di confusione per la bambina è pertinente. Un'esposizione frequente e regolare di entrambi i genitori insieme, soprattutto se non ben spiegata, potrebbe in alcuni casi rendere più difficile per il bambino comprendere appieno la realtà della separazione e interiorizzare che i genitori non sono più una coppia. Potrebbe, in alcuni casi, alimentare una speranza di riconciliazione che non corrisponde alla realtà.
La quantità di tempo "troppo" è soggettiva e dipende molto dalla dinamica specifica della famiglia, dalla personalità della bambina e da come viene gestita la situazione dai genitori. Se questi incontri domenicali e le cene settimanali vengono percepiti dalla bambina come momenti in cui la famiglia è "di nuovo insieme", potrebbe esserci il rischio di una certa confusione emotiva.
Sarebbe utile capire come vengono presentati questi momenti alla bambina. Le viene spiegato che mamma e papà non sono più una coppia ma che entrambi le vogliono bene e si prendono cura di lei? Oppure questi momenti vengono vissuti in un modo che potrebbe apparire come una riunione familiare a tutti gli effetti?
Anche il suo punto di vista come compagna è importante. Come vive lei questa dinamica? Sente che questo influisce sulla vostra relazione?
In generale, un buon rapporto tra i genitori separati è benefico per i figli, ma è cruciale che i confini della separazione siano chiari per evitare ambiguità e confusione nel bambino.
Dott.ssa Anna Maria Nicoletti
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Sora
Gentile utente,

è comprensibile che la situazione le susciti qualche dubbio, soprattutto se si ha a cuore il benessere della bambina. In generale, ciò che conta non è tanto la frequenza con cui i genitori si vedono, quanto la chiarezza con cui viene comunicata la nuova organizzazione familiare alla bambina.

Se i genitori sono separati, ma riescono a mantenere una relazione serena e collaborativa, questo può essere addirittura un fattore protettivo per lo sviluppo emotivo della figlia. I bambini non si confondono tanto per ciò che vedono, quanto per ciò che non viene spiegato loro o che percepiscono come ambiguo.

È importante quindi che la bambina sappia, con parole adatte alla sua età, che i suoi genitori non sono più una coppia, ma che restano una squadra quando si tratta di prendersi cura di lei. La stabilità affettiva, la coerenza nei gesti quotidiani e un clima emotivo disteso sono elementi fondamentali per il suo equilibrio.
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti, anche online.
Dott.ssa Anna Maria Nicoletti
Dott.ssa Sabrina Rinaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Monza
Buongiorno, garantire un contesto di serenità attraverso rapporti di reciproca collaborazione tra i genitori è importante per gestire bene una separazione che certamente va definita. Forse il suo compagno si sente in colpa per quanto accaduto e fatica nel tracciare dei confini più chiari.
Dott.ssa Sofia Marcazzan
Psicologo, Psicologo clinico
Legnano
Buonasera
Noto un po' di confusione in questa sua domanda...
In primis trovo che sia fondamentale e assolutamente funzionale che il suo compagno sia rimasto in buoni rapporti con la ex. Questo perchè sebbene il loro percorso di coppia sia termianto, non è altrettanto per la loro funzione genitoriale, che è giusto che continui ad esplicarsi attraverso entrambe le figure.
La bambina, avendo 8 anni, penso sia totalmente in grado di capire che la mamma è il papà non sono più una coppia, ma ripeto, continuano ad essere i suoi genitori. Perciò è anche normale che passi del tempo con loro due insieme.
Forse... non è la bambina a non aver superato la separazione, ma magari mi sbaglio

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