Buongiorno, ho appena iniziato ad andare dallo psicologo per problemi relazionali, ma durante la pri
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Buongiorno, ho appena iniziato ad andare dallo psicologo per problemi relazionali, ma durante la prima seduta, appena ho detto che ho ansia o che mi sento fissato con una persona, mi è stato detto che allora devo andare dallo psichiatra a farmi prescrivere qualche farmaco...
Questa cosa mi lascia perplesso, perché se già dalla prima seduta mi sento dire che devo prendere farmaci, allora perché andare dallo psicologo? Io pensavo che queste tematiche si potessero affrontare anche dallo psicologo, non andare subito a prendere farmaci...
È la prima volta che mi rivolgo dallo psicologo e mi chiedo se sia normale questo approccio, come funziona esattamente la terapia?
Questa cosa mi lascia perplesso, perché se già dalla prima seduta mi sento dire che devo prendere farmaci, allora perché andare dallo psicologo? Io pensavo che queste tematiche si potessero affrontare anche dallo psicologo, non andare subito a prendere farmaci...
È la prima volta che mi rivolgo dallo psicologo e mi chiedo se sia normale questo approccio, come funziona esattamente la terapia?
Caro utente,
spesso psicologici e psichiatri collaborano nel percorso di cura per poter fare un lavoro a 360 gradi. Il farmaco non sostituisce la terapia, bensì può essere un alleato da utilizzare in nel momento in cui il sintomo (come può essere l'ansia e il pensiero ossessivo nel suo caso) diventi troppo presente. Detto ciò, è una sua decisione decidere se e come affrontare un percorso di benessere e quindi come è stata sua la decisione di andare dallo psicologo è sua anche la decisione di andare dallo psichiatra per la prescrizione di un farmaco. In ogni caso, questo argomento sarebbe utile ed interessante parlare anche direttamente con il suo psicologo per esporre le proprie riflessioni e anche perplessità e dare la possibilità al professionista di spiegare maggiormente il suo punto di vista rispetto a ciò.
Spero di essere stata d'aiuto
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
spesso psicologici e psichiatri collaborano nel percorso di cura per poter fare un lavoro a 360 gradi. Il farmaco non sostituisce la terapia, bensì può essere un alleato da utilizzare in nel momento in cui il sintomo (come può essere l'ansia e il pensiero ossessivo nel suo caso) diventi troppo presente. Detto ciò, è una sua decisione decidere se e come affrontare un percorso di benessere e quindi come è stata sua la decisione di andare dallo psicologo è sua anche la decisione di andare dallo psichiatra per la prescrizione di un farmaco. In ogni caso, questo argomento sarebbe utile ed interessante parlare anche direttamente con il suo psicologo per esporre le proprie riflessioni e anche perplessità e dare la possibilità al professionista di spiegare maggiormente il suo punto di vista rispetto a ciò.
Spero di essere stata d'aiuto
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Dott.ssa Claudia Fontanella
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Capisco quanto possa essere spiazzante sentirsi dire, già alla prima seduta, che potrebbe essere utile rivolgersi a uno psichiatra. Quando si inizia un percorso psicologico, ci si aspetta di affrontare le difficoltà attraverso il dialogo, senza pensare subito ai farmaci. È naturale chiedersi se questo approccio sia normale e cosa significhi per il percorso che immaginava.
In realtà, la proposta di una valutazione psichiatrica non esclude la terapia, ma può essere vista come un’opzione aggiuntiva. A volte, quando i sintomi di ansia o i pensieri diventano molto intensi, il professionista può ritenere che un supporto farmacologico aiuti a ridurre la sofferenza e a rendere più efficace il lavoro psicoterapeutico. Non è una regola, né un obbligo: è una possibilità che viene suggerita per facilitare il percorso, non per sostituirlo.
Può essere utile parlarne apertamente con il suo psicologo, chiedendo quali motivazioni lo hanno portato a questa indicazione e se ritiene che la terapia possa proseguire anche senza farmaci. Questo confronto le permetterà di capire meglio le ragioni e di valutare se questa strada è in linea con ciò che desidera. Non c’è una scelta giusta per tutti: c’è la possibilità di ascoltare le proprie esigenze e di decidere con calma, senza fretta e senza sentirsi vincolato.
Il fatto che lei si ponga queste domande è già un segnale importante: significa che vuole essere parte attiva del percorso. E questo è il punto di partenza migliore.
Salve, grazie per aver condiviso la sua situazione attuale. Iniziare un percorso di supporto psicologico ( online o in presenza) può davvero darle il supporto e il sostegno che cerca, imparando attraverso strategie a gestire ansia, e il suo stato attuale. Uno psicologo, creando già nella prima seduta un ambiente sicuro, di ascolto reale ed empatico, aiuta già il paziente, mettendolo a proprio agio, a parlare apertamente di goni tipo di problema o stato d'animo, per rassicurarlo e accompagnarlo nel percorso di guarigione e consapevolezza. Resto a sua disposizione.
gentilissimo, mi sembra strano che su due piedi un collega l'abbia indirizzata da uno psichiatra, forse ci potrebbero essere altre questioni che sono emerse ma non crede sia competenza di nessuno di esterno a quel colloquio potersi esprimere. Piuttosto credo sia importante sottolineare quanto la psicoterapia possa essere utile e significativa nell'affrontare delle tematiche scomode e insidiose che ciascuno porta con sè. un saluto
Salve, non conosco i motivi per cui le è stata consigliata una visita psichiatrica. Problemi relazionali onestamente è riduttivo: immagino ci saranno stati anche altri motivi?
Ad ogni modo, se dalla consulenza psichiatrica si evince una diagnosi di disturbo psicotico, allora in quel caso è ovviamente necessario seguire una terapia farmacologica.
Come mai non si fida della consulenza psicologica che ha fatto?
Ad ogni modo, se dalla consulenza psichiatrica si evince una diagnosi di disturbo psicotico, allora in quel caso è ovviamente necessario seguire una terapia farmacologica.
Come mai non si fida della consulenza psicologica che ha fatto?
Buonasera, capisco che lei sia perplesso e che non si aspettasse che, rivolgendosi a uno psicologo, le venisse consigliato di rivolgersi subito ad uno psichiatra per la prescrizione di farmaci. È importante però distinguere tra le figure che operano in questo settore in quanto lo psicologo e lo psicoterapeuta curano principalmente con il dialogo e con tecniche psicologiche, mentre lo psichiatra è un medico e può somministrare farmaci. È possibile che il suo psicologo, già da una prima anamnesi, abbia ritenuto la necessità di effettuare un intervento integrato, in quanto spesso l'approccio ideale per disturbi come l'ansia o le ossessioni è proprio questo: il farmaco attenua i sintomi più gravi, mentre lo psicologico lavora sulle cause. È insolito che ciò avvenga subito dalla prima seduta ma, probabilmente, il collega ha ritenuto che si dovesse intervenire prontamente. Il percorso terapeutico è in ogni caso un percorso che si basa sulla fiducia e sulla collaborazione e pertanto, se questa indicazione precoce le ha creato sfiducia, è fondamentale che lei lo comunichi al suo terapeuta in quanto lei ha il diritto di chiedere spiegazioni e di essere partecipe e condividere il progetto di percorso terapeutico.
Buongiorno,
la sua perplessità è comprensibile ed è legittima, soprattutto trattandosi della prima esperienza con uno psicologo.
In generale non è prassi comune che già alla prima seduta, sulla sola base della presenza di ansia o di pensieri focalizzati su una persona, venga suggerito un invio immediato allo psichiatra per una terapia farmacologica. Ansia e difficoltà relazionali rientrano pienamente nell’ambito della psicoterapia e vengono normalmente affrontate attraverso il lavoro psicologico.
Lo psicologo lavora tramite il colloquio e la relazione terapeutica; lo psichiatra è un medico e prescrive farmaci. Le due figure possono collaborare, ma l’invio allo psichiatra avviene di solito dopo una valutazione più approfondita, quando i sintomi sono particolarmente gravi o ostacolano il percorso terapeutico.
Una terapia, di norma, prevede inizialmente alcune sedute di valutazione, la definizione degli obiettivi e solo successivamente il lavoro terapeutico vero e proprio. I farmaci, quando necessari, rappresentano un supporto e non un passaggio obbligato iniziale.
È quindi legittimo che Lei si senta a disagio e sappia che può chiedere chiarimenti al professionista. La psicoterapia funziona solo se si sente ascoltato e rispettato nei Suoi tempi.
Il fatto di chiedere aiuto e di porsi queste domande è un segnale di consapevolezza, non di debolezza o patologia.
la sua perplessità è comprensibile ed è legittima, soprattutto trattandosi della prima esperienza con uno psicologo.
In generale non è prassi comune che già alla prima seduta, sulla sola base della presenza di ansia o di pensieri focalizzati su una persona, venga suggerito un invio immediato allo psichiatra per una terapia farmacologica. Ansia e difficoltà relazionali rientrano pienamente nell’ambito della psicoterapia e vengono normalmente affrontate attraverso il lavoro psicologico.
Lo psicologo lavora tramite il colloquio e la relazione terapeutica; lo psichiatra è un medico e prescrive farmaci. Le due figure possono collaborare, ma l’invio allo psichiatra avviene di solito dopo una valutazione più approfondita, quando i sintomi sono particolarmente gravi o ostacolano il percorso terapeutico.
Una terapia, di norma, prevede inizialmente alcune sedute di valutazione, la definizione degli obiettivi e solo successivamente il lavoro terapeutico vero e proprio. I farmaci, quando necessari, rappresentano un supporto e non un passaggio obbligato iniziale.
È quindi legittimo che Lei si senta a disagio e sappia che può chiedere chiarimenti al professionista. La psicoterapia funziona solo se si sente ascoltato e rispettato nei Suoi tempi.
Il fatto di chiedere aiuto e di porsi queste domande è un segnale di consapevolezza, non di debolezza o patologia.
Buongiorno,
il suo dubbio è comprensibile e condiviso da molte persone al primo approccio con la psicoterapia. In generale, ansia, difficoltà relazionali e pensieri ricorrenti possono essere affrontati attraverso un percorso psicologico, senza che ciò implichi automaticamente l’uso di farmaci.
Lo psicologo si occupa della comprensione e del trattamento del disagio emotivo e relazionale attraverso il colloquio e il lavoro terapeutico; lo psichiatra, invece, valuta se vi siano indicazioni per un supporto farmacologico. In alcuni casi può essere utile un lavoro integrato, ma questo non significa che la terapia psicologica perda di senso o di valore.
Detto questo, è importante che lei si senta ascoltato e rispettato nei suoi tempi: una prima seduta serve soprattutto a comprendere la situazione e a costruire un’alleanza terapeutica. Se l’approccio ricevuto le ha generato perplessità o disagio, è legittimo parlarne apertamente con il professionista o valutare un altro parere.
La terapia è un percorso che si costruisce insieme e dovrebbe farla sentire coinvolto, non etichettato o indirizzato frettolosamente. Affidarsi a un professionista con cui si sente a suo agio è un elemento fondamentale del lavoro terapeutico
il suo dubbio è comprensibile e condiviso da molte persone al primo approccio con la psicoterapia. In generale, ansia, difficoltà relazionali e pensieri ricorrenti possono essere affrontati attraverso un percorso psicologico, senza che ciò implichi automaticamente l’uso di farmaci.
Lo psicologo si occupa della comprensione e del trattamento del disagio emotivo e relazionale attraverso il colloquio e il lavoro terapeutico; lo psichiatra, invece, valuta se vi siano indicazioni per un supporto farmacologico. In alcuni casi può essere utile un lavoro integrato, ma questo non significa che la terapia psicologica perda di senso o di valore.
Detto questo, è importante che lei si senta ascoltato e rispettato nei suoi tempi: una prima seduta serve soprattutto a comprendere la situazione e a costruire un’alleanza terapeutica. Se l’approccio ricevuto le ha generato perplessità o disagio, è legittimo parlarne apertamente con il professionista o valutare un altro parere.
La terapia è un percorso che si costruisce insieme e dovrebbe farla sentire coinvolto, non etichettato o indirizzato frettolosamente. Affidarsi a un professionista con cui si sente a suo agio è un elemento fondamentale del lavoro terapeutico
Buonasera,
accolgo e condivido la sua perplessità, senza nulla togliere al mio collega mi sembra una scelta azzardata esporsi al primo colloquio decretando come soluzione la prescrizione di un farmaco. Queste scelte dipendono molto, oltre che dal professionista, dal tipo di approccio applicato nella terapia; io personalmente prima di arrivare a consigliare uno psicofarmaco tenterei altre soluzioni, per poi insieme condividere la possibilità nel caso in cui venga valutata come tale.
accolgo e condivido la sua perplessità, senza nulla togliere al mio collega mi sembra una scelta azzardata esporsi al primo colloquio decretando come soluzione la prescrizione di un farmaco. Queste scelte dipendono molto, oltre che dal professionista, dal tipo di approccio applicato nella terapia; io personalmente prima di arrivare a consigliare uno psicofarmaco tenterei altre soluzioni, per poi insieme condividere la possibilità nel caso in cui venga valutata come tale.
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