Dott.ssa Lorenza Fattori

Psicologa · Altro

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Dott.ssa Lorenza Fattori

Se il lavoro ti lascia stanco, demotivato o sopraffatto è il momento di cambiare prospettiva. Sono una Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni (Albo A del Piemonte n° 11696), con una laurea magistrale in Psicologia ed una laurea magistrale in Economia. Unisco la formazione e l'esperienza in campo psicologico a oltre 15 anni di esperienza diretta nel mondo aziendale. Questa combinazione mi permette di offrire un supporto concreto e mirato per le sfide di lavoratori e professionisti. Aiuto chi si sente stanco, demotivato o sopraffatto dal lavoro a ritrovare benessere, motivazione ed equilibrio nella propria vita professionale, trasformando le difficoltà lavorative in occasioni di crescita. Offro supporto nello sviluppo e nel potenziamento delle soft skills, necessarie oggi più che mai con l'avvento dell'AI. Il mio obiettivo è dare un supporto concreto e orientato ai risultati. Insieme possiamo costruire un percorso di crescita e costruire una carriera che ti renda soddisfatto e sereno. Il primo colloquio è gratuito.

04/12/2025

Esperienze

Sono psicologa del lavoro e delle organizzazioni, iscritta all’Albo A del Piemonte n° 11696. Ho una laurea magistrale in Psicologia e una laurea magistrale in Economia. Sono specializzata in psicologia del lavoro. Offro principalmente supporto psicologico a lavoratori e professionisti, unendo una solida formazione in psicologia a oltre 15 anni di esperienza diretta nel mondo aziendale. Aiuto chi si sente stanco, demotivato o sopraffatto dal lavoro a ritrovare benessere, motivazione ed equilibrio nella loro vita professionale, trasformando le difficoltà lavorative in occasioni di crescita. 

Mettendo a disposizione un supporto concreto e orientato ai risultati, mi occupo in particolare di:

  • gestione dello stress e recupero di energia;

  • recupero di energia, motivazione e senso nel lavoro;

  • potenziamento delle competenze relazionali e di leadership;

  • supporto nei cambiamenti di carriera;

  • valorizzazione del potenziale e delle competenze, sviluppando ed allenando le soft skills;

  • costruzione di un equilibrio più sano tra vita privata e carriera.

  • gestione delle relazioni e delle sfide professionali.

Insieme, possiamo trasformare le difficoltà in un'occasione di crescita e costruire una carriera che ti renda soddisfatto e sereno. Il primo colloquio è gratuito.

Altro Su di me

Approccio terapeutico

Psicologia breve e strategica

Aree di competenza principali:

  • Psicologia cognitiva
  • Psicologia del lavoro
  • Psicologia della salute

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  • Consulenza psicologica

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  • Colloquio psicologico individuale

    70 €

  • Colloquio psicologico online

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  • Colloquio psicologico telefonico

    50 €

3 recensioni

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  • F

    Mi sentivo bloccato, sempre stanco, con il respiro corto e tutto ciò stava avendo una forte ripercussione sul mio umore e compromettendo le mie relazioni, sia in ufficio che in famiglia. Nel percorso con la Dott.ssa Fattori ho iniziato a vedere da nuovi punti di vista e a lavorare anche sulla mia autostima. Ho ritrovato il mio senso e sto affrontando le giornate con maggiore energia, motivazione e serenità.

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    Dott.ssa Lorenza Fattori

    Grazie Fabio.


  • M

    Sempre disponibile, reperibile e pronta all'ascolto. La dott.ssa Fattori mi sta aiutando in un momento particolarmente difficile della mia vita. Ho iniziato da poco il percorso, ma mi trovo davvero bene con lei sia da un punto di vista professionale che umano.

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    Dott.ssa Lorenza Fattori

    Grazie Marta, stai facendo un bel percorso.


  • G

    La dott.ssa Fattori trasmette molta fiducia ed è sempre disponibile. Già dalla prima seduta mi sono trovato subito a mio agio e sono riuscito a parlare di problematiche che tenevo dentro da troppo tempo e che mi stavano bloccando non solo nella mia vita privata ma anche in quella lavorativa. Mi piace anche la parte di esercizi pratici da fare nella quotidianità, che mi stanno aiutando molto.

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    Dott.ssa Lorenza Fattori

    Grazie Guido per aver condiviso la tua esperienza e per la fiducia.


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 12 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno, ho appena iniziato ad andare dallo psicologo per problemi relazionali, ma durante la prima seduta, appena ho detto che ho ansia o che mi sento fissato con una persona, mi è stato detto che allora devo andare dallo psichiatra a farmi prescrivere qualche farmaco...
Questa cosa mi lascia perplesso, perché se già dalla prima seduta mi sento dire che devo prendere farmaci, allora perché andare dallo psicologo? Io pensavo che queste tematiche si potessero affrontare anche dallo psicologo, non andare subito a prendere farmaci...
È la prima volta che mi rivolgo dallo psicologo e mi chiedo se sia normale questo approccio, come funziona esattamente la terapia?

Buonasera, capisco che lei sia perplesso e che non si aspettasse che, rivolgendosi a uno psicologo, le venisse consigliato di rivolgersi subito ad uno psichiatra per la prescrizione di farmaci. È importante però distinguere tra le figure che operano in questo settore in quanto lo psicologo e lo psicoterapeuta curano principalmente con il dialogo e con tecniche psicologiche, mentre lo psichiatra è un medico e può somministrare farmaci. È possibile che il suo psicologo, già da una prima anamnesi, abbia ritenuto la necessità di effettuare un intervento integrato, in quanto spesso l'approccio ideale per disturbi come l'ansia o le ossessioni è proprio questo: il farmaco attenua i sintomi più gravi, mentre lo psicologico lavora sulle cause. È insolito che ciò avvenga subito dalla prima seduta ma, probabilmente, il collega ha ritenuto che si dovesse intervenire prontamente. Il percorso terapeutico è in ogni caso un percorso che si basa sulla fiducia e sulla collaborazione e pertanto, se questa indicazione precoce le ha creato sfiducia, è fondamentale che lei lo comunichi al suo terapeuta in quanto lei ha il diritto di chiedere spiegazioni e di essere partecipe e condividere il progetto di percorso terapeutico.

Dott.ssa Lorenza Fattori

Buon pomeriggio Gentili Dottori, Vi scrivo in quanto vorrei un Vostro parere. Sono una studentessa universitaria ma ho un carattere timido, riservato, emotivo e quando vedo mie colleghe che hanno comportamenti estroversi verso i prof, si avvicinano a salutare i prof, pur non avendo ancora sostenuto esami con loro; io mi sento in difetto, inferiore..anche io vorrei riuscire ad avere questo approccio, invece mi sento in imbarazzo nell' andare da un prof anche a fine convegno e avvicinarmi a salutarlo e dire "buongiorno come sta" o fargli qualche domanda..mi sento di infastirli andando da loro.. Non so se sono io in difetto o le mie colleghe..vorrei una Vostra opinione, Grazie Mille.

Buon pomeriggio e grazie per aver condiviso questa sua riflessione. Non è lei in difetto, e neppure lo sono le sue colleghe; semplicemente, state esprimendo due stili di approccio sociale diversi. Il suo sentirsi inferiore quando osserva la disinvoltura altrui è caratteristico di chi ha una natura più riservata ed emotiva. Quando la sua timidezza la blocca, scatta un giudizio autocritico che amplifica il senso di difetto, ma questo non riflette il suo reale valore o le sue capacità. La verità è che l'approccio estroverso non è un obbligo per il successo. Se desidera cambiare, non deve diventare come le sue colleghe, ma deve trovare il suo modo riservato ma efficace di interagire. Questo si ottiene con la gradualità: iniziando con interazioni minime per sfidare l'ansia, dimostrando a sé stessa che il timore di infastidire è molto spesso infondato. Non si senta in diffetto, sta solo vivendo una normale battaglia con la sua emotività che con il tempo e la pratica può essere gestita con maggiore consapevolezza e serenità. È infatti bellissimo che, può riconoscendo la sua natura emotiva, lei voglia trovare il modo di superare questo blocco. L'emotività e la riservatezza fanno parte di ciò che lei è, ma la gestione dell'ansia è una competenza che si può apprendere. Proprio perché si tratta di meccanismi emotivi che si sono radicati, con un supporto mirato è possibile costruire un percorso fatto di piccoli e pratici passi. Si può iniziare con azioni minime e gestibili per dimostrare alla sua mente che il pericolo percepito non è reale. Iniziare a smantellare queste barriere è un lavoro che merita di essere intrapreso e che può regalarle una maggiore libertà nel suo ambiente universitario e, successivamente, lavorativo. Un cordiale saluto,
Lorenza Fattori

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