Buongiorno è da giorni che mi tormenta questa domanda, come si fa a non provare qualcosa per un uomo
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Buongiorno è da giorni che mi tormenta questa domanda, come si fa a non provare qualcosa per un uomo? Come è possibile vederlo solo come un conoscente/amico/collega di lavoro? Mi spiego meglio, quando ci siamo conosciuti tra noi è nato un bel feeling, che però per bisogno di entrambi e attrazione è tramutato in una sorta di flirt con qualche minimo avvicinamento fisico e molti messaggi e chiamate, il "problema" è che lui è impegnato da 4 anni e sposato da 2... tutto all'inizio era come un divertimento che faceva distrarre entrambi e bene (per quanto sia chiaro capisco che vada contro molti valori e di questo me ne assumo le colpe). Adesso però dopo molto tempo entrambi siamo decisi a non commettere errori di cui poi ci pentiremmo e di cercare in qualche modo di mantenere un buon rapporto senza odio o distacco totale. Io però in cuor mio ammetto che per un periodo l'ho visto con altri occhi, un compagno presente, premuroso, dolce, un futuro padre perfetto, intraprendente, simpatico e con tanta voglia di fare, sempre sorridente e positivo... è possibile distaccarmi da questa visione?
E' possibile investire sui suoi desideri, approfondire la comprensione dei suoi bisogni: questo ha senso. E può provare a fare questa riflessione su di sé in un contesto protetto, senza interferenze date da sensi di colpa o da veti.
Le propongo un colloquio, anche online, per approfondire.
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Buongiorno,
grazie per aver condiviso una situazione tanto delicata quanto complessa dal punto di vista emotivo e relazionale.
La domanda che si pone — "Come si fa a non provare qualcosa per un uomo?" — tocca un aspetto fondamentale della nostra esperienza affettiva: non scegliamo chi ci attrae, ma possiamo scegliere come gestire ciò che proviamo.
Quando nasce un legame fatto di complicità, attenzioni, condivisioni e piccoli gesti di intimità, è naturale che si sviluppino sentimenti più profondi. La mente, e soprattutto il cuore, possono facilmente iniziare a costruire un’immagine ideale dell’altro, soprattutto se questo risponde a bisogni emotivi non del tutto soddisfatti nella propria vita. È comprensibile che lei abbia visto in quest’uomo delle qualità desiderabili, fantasticando un possibile futuro. Tuttavia, è importante distinguere tra ciò che una persona rappresenta per noi nel contesto attuale e ciò che realmente potrebbe essere in un contesto libero, sano, e onesto.
Il passo che sta cercando di compiere — trasformare un legame carico di emotività e attrazione in un rapporto più neutro, senza odio né distacco totale — è sicuramente impegnativo ma non impossibile.
Per riuscirci, potrebbe essere utile:
Riconoscere pienamente la realtà dei fatti, anche laddove le emozioni tendano a “romanzare” la relazione.
Dare spazio a un’elaborazione consapevole del distacco emotivo, accettando il dolore che può derivarne.
Coltivare nuove esperienze e relazioni che nutrono il suo bisogno di presenza, affetto e progettualità, senza implicazioni complicate o impossibili.
Imparare a vedere quella persona per ciò che realmente rappresenta oggi, e non per ciò che idealmente potrebbe essere.
Non esiste una formula magica per “non provare più nulla”. Esiste però la possibilità di reindirizzare le proprie energie emotive, dando priorità a se stessa, ai suoi valori, e a ciò che la fa sentire in pace.
In questi casi, un percorso psicologico può essere di grande aiuto per comprendere più a fondo le dinamiche affettive coinvolte e per trovare strategie sane di elaborazione e cambiamento.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire la questione rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
grazie per aver condiviso una situazione tanto delicata quanto complessa dal punto di vista emotivo e relazionale.
La domanda che si pone — "Come si fa a non provare qualcosa per un uomo?" — tocca un aspetto fondamentale della nostra esperienza affettiva: non scegliamo chi ci attrae, ma possiamo scegliere come gestire ciò che proviamo.
Quando nasce un legame fatto di complicità, attenzioni, condivisioni e piccoli gesti di intimità, è naturale che si sviluppino sentimenti più profondi. La mente, e soprattutto il cuore, possono facilmente iniziare a costruire un’immagine ideale dell’altro, soprattutto se questo risponde a bisogni emotivi non del tutto soddisfatti nella propria vita. È comprensibile che lei abbia visto in quest’uomo delle qualità desiderabili, fantasticando un possibile futuro. Tuttavia, è importante distinguere tra ciò che una persona rappresenta per noi nel contesto attuale e ciò che realmente potrebbe essere in un contesto libero, sano, e onesto.
Il passo che sta cercando di compiere — trasformare un legame carico di emotività e attrazione in un rapporto più neutro, senza odio né distacco totale — è sicuramente impegnativo ma non impossibile.
Per riuscirci, potrebbe essere utile:
Riconoscere pienamente la realtà dei fatti, anche laddove le emozioni tendano a “romanzare” la relazione.
Dare spazio a un’elaborazione consapevole del distacco emotivo, accettando il dolore che può derivarne.
Coltivare nuove esperienze e relazioni che nutrono il suo bisogno di presenza, affetto e progettualità, senza implicazioni complicate o impossibili.
Imparare a vedere quella persona per ciò che realmente rappresenta oggi, e non per ciò che idealmente potrebbe essere.
Non esiste una formula magica per “non provare più nulla”. Esiste però la possibilità di reindirizzare le proprie energie emotive, dando priorità a se stessa, ai suoi valori, e a ciò che la fa sentire in pace.
In questi casi, un percorso psicologico può essere di grande aiuto per comprendere più a fondo le dinamiche affettive coinvolte e per trovare strategie sane di elaborazione e cambiamento.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire la questione rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gent. Sig.ra, prima di pensare a come staccarsi , forse è importante chiedersi le ragioni di un così forte attaccamento ad un uomo chiaramente non libero emotivamente in quanto già impegnato e sposato. Forse questo è contrario ai suoi valori, ma in sintonia con i suoi bisogni profondi , forse non così chiaramente consapevoli. E' importante che lei legga questa relazione contestualizzandola nel contesto delle sue precedenti vicende affettive a non sottovalutando che tanta attrazione per una persona non disponibile a volte si manifesta in quelle persone che nelle relazioni primarie non hanno sperimentato una disponibilità profonda e questo ricercano e ri-trovano anche nella vita adulta.
Questa vicenda può essere una occasione per riflettere sulla sua vita affettivi, partendo dagli inizi. Buona serata. Bruno Ramondetti
Questa vicenda può essere una occasione per riflettere sulla sua vita affettivi, partendo dagli inizi. Buona serata. Bruno Ramondetti
È assolutamente possibile distaccarti da quest’immagine perché non stai vedendo la realtà, ma l’idea che te ne sei fatta. Per cominciare, inizia a notare ogni giorno anche i lati che non combaciano con questo “uomo perfetto”—per esempio che è sposato e quindi non può darti veramente futuro—e ogni qualvolta la tua testa torna a idealizzarlo, ditti: “Non è questo il momento di pensarci, me ne occuperò dopo.” A poco a poco, riprendendo il controllo della tua attenzione, quest’illusione perderà forza e potrai vederlo per com’è veramente. Se vuoi, possiamo anche organizzare un breve percorso per affrontare questo distacco.
Buongiorno, spesso queste infatuazioni emergono in momenti della nostra vita particolari, di vuoto emotivo o di bisogno di conferme. La prima riflessione che deve fare, dunque, è capire perché è successo e in che fase della sua vita si trova.
In secondo luogo, provare un sentimento come questo è un'esperienza forte: l'attrazione non si controlla ma si può scegliere di gestirla, ed è questa la scelta più giusta ma anche la più difficile.
La invito infine a riflettere sul fatto se la vicinanza che volete provare a mantenere alimenti o riduca la sofferenza per quello che è stato e per quello che poteva essere.
Se il contatto continua a rafforzare o a idealizzare un rapporto reciso sul nascere, potrebbe essere necessario ridefinire i limiti, per il suo bene.
Il rispetto dei confini è prima di tutto un atto di amore verso se stessa.
Scegliendo di dare spazio a se stessa e di proteggersi si da il valore che merita.
Le consiglio di farsi supportare con un percorso psicologico che possa fornirle tutti gli strumenti necessari ad affrontare questo passaggio di vita così delicato.
Resto a disposizione, buona giornata!
In secondo luogo, provare un sentimento come questo è un'esperienza forte: l'attrazione non si controlla ma si può scegliere di gestirla, ed è questa la scelta più giusta ma anche la più difficile.
La invito infine a riflettere sul fatto se la vicinanza che volete provare a mantenere alimenti o riduca la sofferenza per quello che è stato e per quello che poteva essere.
Se il contatto continua a rafforzare o a idealizzare un rapporto reciso sul nascere, potrebbe essere necessario ridefinire i limiti, per il suo bene.
Il rispetto dei confini è prima di tutto un atto di amore verso se stessa.
Scegliendo di dare spazio a se stessa e di proteggersi si da il valore che merita.
Le consiglio di farsi supportare con un percorso psicologico che possa fornirle tutti gli strumenti necessari ad affrontare questo passaggio di vita così delicato.
Resto a disposizione, buona giornata!
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione così delicata. Quello che sta vivendo non è affatto banale: quando si crea un legame intenso, anche se nato in modo “leggero”, è naturale che l’altro possa risvegliare parti profonde, desideri di vicinanza autentica, immagini di futuro. I sentimenti non obbediscono sempre alla razionalità, e non si può “smettere di provare” qualcosa con uno schiocco di dita.
La domanda che si sta ponendo – “è possibile distaccarmi da questa visione?” – è già un primo passo importante. Non si tratta di cancellare ciò che ha provato, ma di trasformarlo, riconoscendo il valore che questo legame ha avuto per lei senza restarne prigioniera.
Per fare questo, può essere utile:
accettare il sentimento senza giudicarlo, è qualcosa che le ha parlato di sé, dei suoi bisogni, dei suoi desideri profondi;
riconoscere i limiti della situazione, anche quando l'altro appare emotivamente disponibile;
spostare l’energia verso di sé, chiedendosi cosa ha visto in quell’uomo che vorrebbe anche in un futuro partner libero, disponibile, presente… perché probabilmente ciò che ha riconosciuto in lui è qualcosa che merita di esistere nella sua vita, ma in una forma possibile.
A volte, quando il sentimento è forte e la realtà ci mette di fronte a una situazione senza sbocchi, un percorso di elaborazione personale può aiutare a chiudere davvero una fase, lasciando spazio a nuove possibilità, senza rabbia né senso di colpa.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sonia Zangarini
Psicologa / Counselor
grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione così delicata. Quello che sta vivendo non è affatto banale: quando si crea un legame intenso, anche se nato in modo “leggero”, è naturale che l’altro possa risvegliare parti profonde, desideri di vicinanza autentica, immagini di futuro. I sentimenti non obbediscono sempre alla razionalità, e non si può “smettere di provare” qualcosa con uno schiocco di dita.
La domanda che si sta ponendo – “è possibile distaccarmi da questa visione?” – è già un primo passo importante. Non si tratta di cancellare ciò che ha provato, ma di trasformarlo, riconoscendo il valore che questo legame ha avuto per lei senza restarne prigioniera.
Per fare questo, può essere utile:
accettare il sentimento senza giudicarlo, è qualcosa che le ha parlato di sé, dei suoi bisogni, dei suoi desideri profondi;
riconoscere i limiti della situazione, anche quando l'altro appare emotivamente disponibile;
spostare l’energia verso di sé, chiedendosi cosa ha visto in quell’uomo che vorrebbe anche in un futuro partner libero, disponibile, presente… perché probabilmente ciò che ha riconosciuto in lui è qualcosa che merita di esistere nella sua vita, ma in una forma possibile.
A volte, quando il sentimento è forte e la realtà ci mette di fronte a una situazione senza sbocchi, un percorso di elaborazione personale può aiutare a chiudere davvero una fase, lasciando spazio a nuove possibilità, senza rabbia né senso di colpa.
Un caro saluto,
Dott.ssa Sonia Zangarini
Psicologa / Counselor
Salve cara lettrice, mi dispiace ma ad ogni illusione succede una disillusione su cui occorre lavorare. Sono sicura che c'è la può fare magari con un aiuto psicologico. Mi faccia sapere
Buongiorno,
quello che descrive è un vissuto molto umano e comprensibile. Quando si crea una connessione autentica, fatta di vicinanza emotiva, complicità e ascolto, può accadere che si senta una maggiore vicinanza all'altro. Il problema non è tanto “provare qualcosa”, quanto comprendere cosa ci ha attratto e perché quel legame ha fatto emergere determinati desideri o fantasie.
Il passo che sta cercando di fare è delicato ma possibile. Sarebbe utile che lei si fermasse a riflettere su che cosa questa relazione le ha dato e che sente il bisogno di vivere e che sente di meritarsi. In questo modo può provare a soffermarsi sulla situazione ma rivolgendo le domande più a se stessa che alla relazione in sé, quindi chi sono io e cosa mi aspetto da una relazione e desidero per me e per la mia vita, prendendo anche in considerazione la situazione concreta in cui si trova. E perchè no, pensare anche a quali possono essere le alternative possibili per lei in termini relazionali.
Se sente che da sola è difficile, le consiglio uno spazio psicologico dedicato, il quale potrebbe offrirle un luogo sicuro per esplorare queste dinamiche con più chiarezza e senza giudizio.
Un caro saluto.
quello che descrive è un vissuto molto umano e comprensibile. Quando si crea una connessione autentica, fatta di vicinanza emotiva, complicità e ascolto, può accadere che si senta una maggiore vicinanza all'altro. Il problema non è tanto “provare qualcosa”, quanto comprendere cosa ci ha attratto e perché quel legame ha fatto emergere determinati desideri o fantasie.
Il passo che sta cercando di fare è delicato ma possibile. Sarebbe utile che lei si fermasse a riflettere su che cosa questa relazione le ha dato e che sente il bisogno di vivere e che sente di meritarsi. In questo modo può provare a soffermarsi sulla situazione ma rivolgendo le domande più a se stessa che alla relazione in sé, quindi chi sono io e cosa mi aspetto da una relazione e desidero per me e per la mia vita, prendendo anche in considerazione la situazione concreta in cui si trova. E perchè no, pensare anche a quali possono essere le alternative possibili per lei in termini relazionali.
Se sente che da sola è difficile, le consiglio uno spazio psicologico dedicato, il quale potrebbe offrirle un luogo sicuro per esplorare queste dinamiche con più chiarezza e senza giudizio.
Un caro saluto.
Buonasera, capisco perfettamente la difficoltà di fronte a una situazione come quella che descrive. Le dinamiche che coinvolgono attrazione, emozioni contrastanti e valori morali possono generare un forte conflitto interiore. Cercherò di offrirle alcuni spunti per riflettere. innanzitutto, credo che lei stia affrontando una delle esperienze emotive più complesse: l'attrazione e la connessione profonda con una persona che, purtroppo, non è "disponibile" in senso affettivo. La situazione che descrive sembra aver creato una sorta di "intimità ideale" con lui, ma è anche chiaro che questa connessione ha un forte limite legato alla sua relazione con un'altra persona. Questo limite è una delle cause di frustrazione e confusione per lei, ma anche di consapevolezza, perché riconosce che quello che prova potrebbe non corrispondere alla realtà dei fatti, soprattutto quando pensa al suo impegno con la moglie. Quello che descrive – il vederlo come una persona premurosa, dolce, positiva e potenzialmente il padre perfetto – è, in effetti, una visione idealizzata. È una visione che nasce da ciò che ha sperimentato di positivo in lui, ma che potrebbe non corrispondere al contesto completo e alla realtà delle sue scelte, dei suoi legami e del suo impegno con un’altra persona. Il fatto che lei lo veda così probabilmente dipende anche dal vuoto emotivo che lei stessa può sentire o dalla mancanza di soddisfazione in altre aree della sua vita affettiva. Quando incontriamo una persona che ci fa sentire apprezzati e speciali, è naturale che possa emergere una visione idealizzata di quella persona, specialmente se la relazione risponde a certi bisogni emotivi di connessione, sicurezza e affetto. Quindi, sì, è assolutamente possibile che lei possa distaccarsi da questa visione, ma il distacco richiede tempo e consapevolezza. Deve riconoscere che l'immagine che ha creato di lui potrebbe non essere completa, e che la sua realtà, e soprattutto la sua disponibilità affettiva, è diversa da quella che le piacerebbe vivere. Una volta che riconosce questa distinzione, diventa più facile cominciare a "rivederlo" come una persona con i suoi limiti e la sua situazione, piuttosto che come una figura ideale che non potrà mai essere completamente sua.
Gentile Utente,
quello che racconta è un intreccio delicato di emozioni e bisogni. In certi legami, anche se nati senza aspettative, può succedere che qualcosa cambi e che l’altro inizi a rappresentare molto di più: un complice, una presenza rassicurante, quasi un punto di riferimento.
Non è strano che lei fatichi a vederlo solo come un amico o collega, soprattutto se in quel rapporto ha trovato attenzione, leggerezza, magari uno spazio personale che le mancava. A volte l’attrazione non riguarda solo la persona in sé, ma ciò che quella persona risveglia o rappresenta per noi.
Darsi il tempo per capire cosa davvero cerca, al di là di lui, può essere un passaggio importante. Non per “smettere di provare qualcosa”, ma per rimettere a fuoco le proprie priorità e il proprio modo di stare nelle relazioni.
Un saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
quello che racconta è un intreccio delicato di emozioni e bisogni. In certi legami, anche se nati senza aspettative, può succedere che qualcosa cambi e che l’altro inizi a rappresentare molto di più: un complice, una presenza rassicurante, quasi un punto di riferimento.
Non è strano che lei fatichi a vederlo solo come un amico o collega, soprattutto se in quel rapporto ha trovato attenzione, leggerezza, magari uno spazio personale che le mancava. A volte l’attrazione non riguarda solo la persona in sé, ma ciò che quella persona risveglia o rappresenta per noi.
Darsi il tempo per capire cosa davvero cerca, al di là di lui, può essere un passaggio importante. Non per “smettere di provare qualcosa”, ma per rimettere a fuoco le proprie priorità e il proprio modo di stare nelle relazioni.
Un saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
Salve, la confusione da lei descritta è del tutto comprensibile. Dal suo racconto si evince che una forma di legame con questa persona si è venuta a creare, il coinvolgimento emotivo che ha superato i confini della conoscenza rende difficoltoso un distacco tra voi. È importante ricordare che giudicarsi o colpevolizzarsi per ciò che si è provato o si prova non è mai utile, le emozioni non vanno combattute ma ascoltate, comprese e successivamente regolare, in particolare modo quando queste ci portano sofferenza. Elaborare tutto questo è possibile, ma richiede tempo, consapevolezza e soprattutto gentilezza verso sé stessi. Se questi pensieri risultano troppo pesanti da gestire in solitudine, il confronto con uno psicologo potrebbe essere uno spazio prezioso per un'elaborazione più serena e protetta.
La ringrazio per aver condiviso con sincerità e sensibilità una situazione che, comprensibilmente, le sta causando un certo tormento interiore. Già il fatto che lei si stia ponendo delle domande profonde e stia cercando di capire come gestire al meglio le sue emozioni dimostra grande consapevolezza e un forte senso di responsabilità verso sé stessa e verso gli altri. Quello che sta vivendo è un conflitto tra ciò che prova e ciò che razionalmente riconosce come più sano e rispettoso per tutti i coinvolti. È una condizione che genera inevitabilmente fatica emotiva, perché la mente e il cuore sembrano andare in direzioni diverse. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, può essere utile partire dal riconoscere che ciò che sta accadendo dentro di lei è assolutamente umano e comprensibile. Quando ci troviamo a condividere tempo, emozioni e complicità con qualcuno che apprezziamo profondamente, il nostro cervello può facilmente attivare pensieri e fantasie legate a quella persona, anche se sappiamo che la situazione è complessa o non corrisponde a ciò che davvero vorremmo per il nostro futuro. Questo accade perché la mente si sofferma su aspetti positivi, idealizzando alcune qualità e trascurando magari la realtà più ampia, quella che tiene conto di limiti, ostacoli o conseguenze. Ed è proprio qui che spesso nasce la sofferenza, perché ci si sente combattuti tra l’attrazione e il desiderio da una parte e la consapevolezza dei valori e delle scelte più in linea con sé stessi dall’altra. La domanda che lei si pone, cioè come sia possibile vedere questa persona solo come un amico o un conoscente, è molto significativa. La buona notizia è che sì, è possibile, ma richiede un lavoro consapevole. La mente tende a rinforzare i pensieri e le emozioni su cui si sofferma: più ci si concentra sugli aspetti positivi, più questi crescono, e con loro il legame emotivo. Il percorso per distaccarsi da questa visione passa quindi attraverso un cambiamento nel modo in cui si allena la propria attenzione. Può aiutare provare a focalizzarsi su ciò che questa persona realmente rappresenta oggi e non su ciò che potrebbe sembrare in un contesto ideale o in una fantasia. Può provare a ricordarsi perché ha deciso, insieme a lui, di non andare oltre e quali valori e obiettivi vuole perseguire per il proprio benessere futuro. Inoltre, quando si accorge di fantasticare o di idealizzare, può essere utile riportare l’attenzione su aspetti della sua vita su cui vuole investire: passioni personali, amicizie, progetti. In altre parole, ridurre lo spazio mentale che oggi occupa questa persona significa aumentare quello che lei dedica a sé stessa e alla costruzione di un futuro che la rappresenti pienamente. Non si colpevolizzi per i sentimenti che prova. I sentimenti non si comandano, ma si può scegliere come agire rispetto ad essi. Ciò che fa davvero la differenza non è tanto ciò che sente, ma come decide di comportarsi e dove decide di portare la sua energia e la sua attenzione. Il distacco non avviene in modo immediato, ma può diventare sempre più concreto mano a mano che lei rinforza i suoi valori e le sue scelte consapevoli. Se dovesse sentirsi bloccata o notare che il pensiero di questa persona continua a occupare troppo spazio o a generare sofferenza, potrebbe essere utile un supporto psicologico che la accompagni nell’allenamento di strategie concrete per gestire i pensieri intrusivi e rinforzare i comportamenti in linea con ciò che davvero desidera per sé. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno,
non c'è cosa più dolorosa che provare dei sentimenti per una persona e non esser ricambiati. Si chieda cosa potrebbe darle questo rapporto e quanto possa farla star bene fantasticare su un uomo già impegnato che ha definito se stesso facendole capire che non lascerebbe la sua attuale compagna con cui si è sposato da poco. A volte accettare situazioni di questo tipo può non esser semplice. Nel caso, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
non c'è cosa più dolorosa che provare dei sentimenti per una persona e non esser ricambiati. Si chieda cosa potrebbe darle questo rapporto e quanto possa farla star bene fantasticare su un uomo già impegnato che ha definito se stesso facendole capire che non lascerebbe la sua attuale compagna con cui si è sposato da poco. A volte accettare situazioni di questo tipo può non esser semplice. Nel caso, resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on-line.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno gentile utente,
in risposta alla sua richiesta posso dirle che i sentimenti non si cambiano a comando, non possiamo amare o detestare qualcosa per scelta razionale, ci possiamo arrivare attraverso un percorso emozionale che ci faccia sentire oltre che comprendere che una data cosa non ci appartiene o non ci corrisponde, sino a che ci interesseremo ad altro.
Il distacco da lei atteso, è possibile, lavorando sulla realtà dei fatti piuttosto che sul ricordo di esperienze, che seppur riconoscibili per vere, corrispondenti più verosimilmente ad una parte della realtà vissuta. Che avesse una storia ed una moglie lo sapeva fino dall'inizio, e probabilmente ciò che lui avrà sperimentato con lei, contemporaneamente alla vita familiare, non sarà stato sufficiente alla loro separazione.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
in risposta alla sua richiesta posso dirle che i sentimenti non si cambiano a comando, non possiamo amare o detestare qualcosa per scelta razionale, ci possiamo arrivare attraverso un percorso emozionale che ci faccia sentire oltre che comprendere che una data cosa non ci appartiene o non ci corrisponde, sino a che ci interesseremo ad altro.
Il distacco da lei atteso, è possibile, lavorando sulla realtà dei fatti piuttosto che sul ricordo di esperienze, che seppur riconoscibili per vere, corrispondenti più verosimilmente ad una parte della realtà vissuta. Che avesse una storia ed una moglie lo sapeva fino dall'inizio, e probabilmente ciò che lui avrà sperimentato con lei, contemporaneamente alla vita familiare, non sarà stato sufficiente alla loro separazione.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Se i sentimenti potessero essere controllati e dipendessero unicamente dalla nostra decisione di provarli o meno, sarebbe sicuramente più semplice agire in situazioni delicate come quella che sta vivendo. Purtroppo (o per fortuna), però, non è così semplice.
Se sente che questi sentimenti possano essere in qualche modo corrisposti, considerando il tipo di rapporto creatosi, potrebbe esserLe d'aiuto parlarne apertamente con lui. Quale miglior modo di affrontare tutto ciò se non quello di confrontarsi con lui? Così facendo avrebbe la possibilità di fare luce sulla questione, conoscendo il punto di vista dell'altro, i suoi pensieri circa la situazione, le sue emozioni...
Se non lo ha già fatto, provi a pensare a questa possibilità.
Sono chiaramente a Sua disposizione per un confronto e un aiuto qualora ne sentisse il bisogno.
Se sente che questi sentimenti possano essere in qualche modo corrisposti, considerando il tipo di rapporto creatosi, potrebbe esserLe d'aiuto parlarne apertamente con lui. Quale miglior modo di affrontare tutto ciò se non quello di confrontarsi con lui? Così facendo avrebbe la possibilità di fare luce sulla questione, conoscendo il punto di vista dell'altro, i suoi pensieri circa la situazione, le sue emozioni...
Se non lo ha già fatto, provi a pensare a questa possibilità.
Sono chiaramente a Sua disposizione per un confronto e un aiuto qualora ne sentisse il bisogno.
Gentile utente, grazie per aver condiviso qualcosa di così personale e profondo. Quello che stai vivendo è tutt’altro che semplice, ma non sei sola: molte persone si trovano in situazioni simili, fatte di emozioni contrastanti, attrazione, desiderio e confusione morale.
Per rispondere alla tua domanda: si, è possibile distaccarsi da una visione idealizzata di un uomo, ma richiede tempo, consapevolezza e la volontà sincera di voler elaborare il legame emotivo in modo maturo. Le qualità che hai visto in lui – premura, dolcezza, energia – esistono davvero, ma bisogna capire quanto tu abbia proiettato su di lui bisogni tuoi: il desiderio di sentirti apprezzata, amata, vista. Questo non è sbagliato, ma importante da riconoscere. Forse hai iniziato a vederlo come “il compagno perfetto” perché ti ha fatto sentire viva in un momento di bisogno. Ma una relazione clandestina, per quanto emozionante, vive in un contesto protetto, fuori dalla realtà quotidiana. Spesso, quando qualcuno ci colpisce così tanto, è perché sta toccando corde profonde del nostro desiderio di essere visti, desiderati, valorizzati. Non aspettarti di “non provare più nulla” da un giorno all’altro. Anche solo riconoscere che c’è stato un coinvolgimento e che ora si desidera una forma di distacco è già un atto di grande consapevolezza. Ti suggerisco anche di cercare il supporto di uno specialista. Ti aiuterà a riconoscere meglio i tuoi bisogni e a superare il momento particolare che stai vivendo. Spero di esserti stato di aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Per rispondere alla tua domanda: si, è possibile distaccarsi da una visione idealizzata di un uomo, ma richiede tempo, consapevolezza e la volontà sincera di voler elaborare il legame emotivo in modo maturo. Le qualità che hai visto in lui – premura, dolcezza, energia – esistono davvero, ma bisogna capire quanto tu abbia proiettato su di lui bisogni tuoi: il desiderio di sentirti apprezzata, amata, vista. Questo non è sbagliato, ma importante da riconoscere. Forse hai iniziato a vederlo come “il compagno perfetto” perché ti ha fatto sentire viva in un momento di bisogno. Ma una relazione clandestina, per quanto emozionante, vive in un contesto protetto, fuori dalla realtà quotidiana. Spesso, quando qualcuno ci colpisce così tanto, è perché sta toccando corde profonde del nostro desiderio di essere visti, desiderati, valorizzati. Non aspettarti di “non provare più nulla” da un giorno all’altro. Anche solo riconoscere che c’è stato un coinvolgimento e che ora si desidera una forma di distacco è già un atto di grande consapevolezza. Ti suggerisco anche di cercare il supporto di uno specialista. Ti aiuterà a riconoscere meglio i tuoi bisogni e a superare il momento particolare che stai vivendo. Spero di esserti stato di aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Ciao e grazie per la condivisione. Spesso quando ci diciamo “non riesco a smettere di pensare a lui” in realtà ci stiamo dicendo: “non riesco a smettere di sentirmi come mi fa sentire”. E allora proviamo a riflettere su questo: come ti fa sentire? Qual è il bisogno che il rapporto con lui ha, almeno per un po’ di tempo, soddisfatto? Il sentirsi vista? Importante? Viva? Trasgressiva? Protetta? Meno sola? Prova a chiederti cosa rappresenta per te questa persona e cosa stavi costruendo, emotivamente, attorno alla sua figura.
Quando riesci a dare un nome a ciò che ti ha attratto, è lì che puoi iniziare a separare la persona reale (con le sue scelte, i suoi limiti, la sua situazione) dall'immagine ideale o dai desideri che ti ha evocato.
Riuscire a trasformare una relazione in qualcosa di diverso, senza negare i sentimenti ma senza più alimentarli, non è facile e richiede tempo, ma è possibile. Non perché “devi” farlo, ma perché può essere un gesto di cura verso te stessa, verso il tuo valore e ciò che davvero vuoi nella tua vita. L’importante è che la scelta che stai, che state prendendo sia mossa da un desiderio reale e consapevole. Ti lascio con questa riflessione: se lui non potesse più darti nulla, cosa vorresti cominciare a dare tu a quella parte di te che ha bisogno di sentirsi amata e riconosciuta?
Quando riesci a dare un nome a ciò che ti ha attratto, è lì che puoi iniziare a separare la persona reale (con le sue scelte, i suoi limiti, la sua situazione) dall'immagine ideale o dai desideri che ti ha evocato.
Riuscire a trasformare una relazione in qualcosa di diverso, senza negare i sentimenti ma senza più alimentarli, non è facile e richiede tempo, ma è possibile. Non perché “devi” farlo, ma perché può essere un gesto di cura verso te stessa, verso il tuo valore e ciò che davvero vuoi nella tua vita. L’importante è che la scelta che stai, che state prendendo sia mossa da un desiderio reale e consapevole. Ti lascio con questa riflessione: se lui non potesse più darti nulla, cosa vorresti cominciare a dare tu a quella parte di te che ha bisogno di sentirsi amata e riconosciuta?
Buongiorno gentile Utente, quella che sta vivendo è una situazione emotivamente complessa, che coinvolge dinamiche molto profonde del desiderio, dell’affettività e della proiezione di bisogni interiori. La sua domanda “come si fa a non provare qualcosa per un uomo?” è molto più che retorica: è la manifestazione di un conflitto interiore autentico, in cui il cuore e la mente sembrano muoversi in direzioni diverse.
Quando una persona ci appare attenta, premurosa, in sintonia con i nostri bisogni, è naturale che si attivino fantasie, desideri e aspettative. Questo succede, spesso, non tanto per ciò che l’altro è nella sua oggettività, quanto per come quella persona risuona con parti di noi che in quel momento sono più affamate di connessione, riconoscimento o cura. Nel suo caso, la relazione è nata con un’intensità emotiva favorita anche da un contesto “protetto” (fatto di confidenze, complicità, condivisione) che inevitabilmente ha alimentato una rappresentazione idealizzata dell’altro. L’uomo che ha descritto sembra quasi incarnare una figura “ideale”, un compagno che risponde a un bisogno profondo più che a una valutazione reale, integrata anche dei suoi limiti o del contesto in cui vive, come il fatto che sia sposato.
Domandarsi come non provare qualcosa per una persona che ha suscitato in noi tante emozioni non significa voler rinnegare ciò che si è provato, ma piuttosto chiedersi come poter dare un senso maturo e responsabile a quei sentimenti. E il primo passo è riconoscere che il distacco emotivo non è mai un atto improvviso, ma un processo. Non è “smettere di provare”, ma iniziare a guardare l’altro per quello che realmente può o non può essere nella nostra vita. La consapevolezza che lui non è libero di costruire un legame pieno e autentico con lei è già un punto centrale per riformulare i confini del vostro rapporto.
Lei chiede se sia possibile “distaccarsi da questa visione”. La risposta è sì, ma è un cammino che richiede tempo, consapevolezza e a volte anche un po’ di dolore. Distaccarsi non significa diventare indifferenti, ma lasciare andare un’idea romantica che, per quanto intensa, rischia di tenerla ancorata a una realtà che non può evolvere come forse lei desidera. In questo cammino può essere molto utile lavorare sul riconoscere quali bisogni interiori sono stati toccati da questa relazione e capire in che modo può prendersene cura in modo più sano, libero e costruttivo.
Se oggi si sente ancora emotivamente coinvolta, è normale che non riesca a “vederlo solo come un collega” dall’oggi al domani. Ma è altrettanto possibile (e auspicabile) che col tempo lei possa guardare a questo legame con maggiore lucidità, restituendo a sé stessa la libertà di desiderare una relazione che sia pienamente corrisposta, libera e coerente con i propri valori.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Quando una persona ci appare attenta, premurosa, in sintonia con i nostri bisogni, è naturale che si attivino fantasie, desideri e aspettative. Questo succede, spesso, non tanto per ciò che l’altro è nella sua oggettività, quanto per come quella persona risuona con parti di noi che in quel momento sono più affamate di connessione, riconoscimento o cura. Nel suo caso, la relazione è nata con un’intensità emotiva favorita anche da un contesto “protetto” (fatto di confidenze, complicità, condivisione) che inevitabilmente ha alimentato una rappresentazione idealizzata dell’altro. L’uomo che ha descritto sembra quasi incarnare una figura “ideale”, un compagno che risponde a un bisogno profondo più che a una valutazione reale, integrata anche dei suoi limiti o del contesto in cui vive, come il fatto che sia sposato.
Domandarsi come non provare qualcosa per una persona che ha suscitato in noi tante emozioni non significa voler rinnegare ciò che si è provato, ma piuttosto chiedersi come poter dare un senso maturo e responsabile a quei sentimenti. E il primo passo è riconoscere che il distacco emotivo non è mai un atto improvviso, ma un processo. Non è “smettere di provare”, ma iniziare a guardare l’altro per quello che realmente può o non può essere nella nostra vita. La consapevolezza che lui non è libero di costruire un legame pieno e autentico con lei è già un punto centrale per riformulare i confini del vostro rapporto.
Lei chiede se sia possibile “distaccarsi da questa visione”. La risposta è sì, ma è un cammino che richiede tempo, consapevolezza e a volte anche un po’ di dolore. Distaccarsi non significa diventare indifferenti, ma lasciare andare un’idea romantica che, per quanto intensa, rischia di tenerla ancorata a una realtà che non può evolvere come forse lei desidera. In questo cammino può essere molto utile lavorare sul riconoscere quali bisogni interiori sono stati toccati da questa relazione e capire in che modo può prendersene cura in modo più sano, libero e costruttivo.
Se oggi si sente ancora emotivamente coinvolta, è normale che non riesca a “vederlo solo come un collega” dall’oggi al domani. Ma è altrettanto possibile (e auspicabile) che col tempo lei possa guardare a questo legame con maggiore lucidità, restituendo a sé stessa la libertà di desiderare una relazione che sia pienamente corrisposta, libera e coerente con i propri valori.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Gentile lettrice,
La sua domanda tocca un tema delicato e universale: come gestire i sentimenti verso qualcuno che non può ricambiare pienamente. È importante riconoscere che provare attrazione per una persona impegnata è un'esperienza umana comune, e il fatto che lei stia cercando attivamente modi per distaccarsene dimostra maturità e consapevolezza.
Perché è difficile "non provare qualcosa"
L'attivazione del sistema di ricompensa
Quando sviluppiamo sentimenti per qualcuno, il nostro cervello attiva potenti meccanismi neurochimici. Il rilascio di dopamina, ossitocina e serotonina crea quella sensazione di benessere che associamo all'innamoramento. Nel suo caso, l'intensità del feeling iniziale ha rafforzato questi circuiti neurologici.
Il fascino del proibito
Psicologicamente, ciò che è "vietato" può paradossalmente aumentare l'attrazione. Questo fenomeno, noto come "effetto Romeo e Giulietta", può intensificare i sentimenti proprio perché la relazione presenta degli ostacoli.
Strategie pratiche per il distacco emotivo
1. Accettare i propri sentimenti senza giudizio
Prima di poter superare questi sentimenti, è fondamentale accettarli. Non si può controllare ciò che si prova, ma si può controllare come si agisce in risposta a questi sentimenti.
2. Creare distanza fisica e digitale
Limitare i contatti: Ridurre gradualmente messaggi e chiamate
Evitare situazioni a due: Privilegiare incontri di gruppo quando necessario
Bloccare temporaneamente i social media: Per evitare la tentazione di "controllare" la sua vita
3. Decostruire l'idealizzazione
Lei stessa ha descritto quest'uomo come "perfetto" sotto molti aspetti. È importante ricordare che:
Nessuno è perfetto
La sua visione è influenzata dall'attrazione
Non conosce tutti gli aspetti della sua personalità, specialmente quelli che emergono nella quotidianità di una relazione
4. Riempire il vuoto emotivo
Il distacco crea uno spazio vuoto che deve essere riempito con:
Nuove attività e hobby
Relazioni sociali sane
Obiettivi personali e professionali
Il processo di elaborazione del lutto emotivo
Distaccarsi da qualcuno è simile a elaborare un lutto. Attraverserà fasi di:
Negazione: "Possiamo essere solo amici"
Rabbia: Verso se stessa, lui o la situazione
Contrattazione: "Forse se aspetto..."
Tristezza: Per la perdita di ciò che avrebbe potuto essere
Accettazione: Comprensione che è la scelta giusta
Quando considerare un supporto professionale
Se dopo alcuni mesi:
I sentimenti non diminuiscono
Interferiscono con la sua vita quotidiana
Si sente bloccata emotivamente
Ripete schemi simili con altre persone non disponibili
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a esplorare le radici profonde di questa attrazione.
Conclusione: sì, è possibile distaccarsi
La risposta alla sua domanda è sì: è possibile modificare la visione che ha di quest'uomo. Non sarà immediato né facile, ma con impegno e le giuste strategie, potrà tornare a vederlo come un semplice conoscente. Il tempo, la distanza e la crescita personale sono i suoi migliori alleati in questo processo.
Ricordi: meritate entrambi relazioni complete e reciproche. Il suo coraggio nel riconoscere la necessità di questo distacco è il primo passo verso relazioni future più sane e appaganti.
Un caro saluto e i miei migliori auguri per questo percorso di crescita personale.
La sua domanda tocca un tema delicato e universale: come gestire i sentimenti verso qualcuno che non può ricambiare pienamente. È importante riconoscere che provare attrazione per una persona impegnata è un'esperienza umana comune, e il fatto che lei stia cercando attivamente modi per distaccarsene dimostra maturità e consapevolezza.
Perché è difficile "non provare qualcosa"
L'attivazione del sistema di ricompensa
Quando sviluppiamo sentimenti per qualcuno, il nostro cervello attiva potenti meccanismi neurochimici. Il rilascio di dopamina, ossitocina e serotonina crea quella sensazione di benessere che associamo all'innamoramento. Nel suo caso, l'intensità del feeling iniziale ha rafforzato questi circuiti neurologici.
Il fascino del proibito
Psicologicamente, ciò che è "vietato" può paradossalmente aumentare l'attrazione. Questo fenomeno, noto come "effetto Romeo e Giulietta", può intensificare i sentimenti proprio perché la relazione presenta degli ostacoli.
Strategie pratiche per il distacco emotivo
1. Accettare i propri sentimenti senza giudizio
Prima di poter superare questi sentimenti, è fondamentale accettarli. Non si può controllare ciò che si prova, ma si può controllare come si agisce in risposta a questi sentimenti.
2. Creare distanza fisica e digitale
Limitare i contatti: Ridurre gradualmente messaggi e chiamate
Evitare situazioni a due: Privilegiare incontri di gruppo quando necessario
Bloccare temporaneamente i social media: Per evitare la tentazione di "controllare" la sua vita
3. Decostruire l'idealizzazione
Lei stessa ha descritto quest'uomo come "perfetto" sotto molti aspetti. È importante ricordare che:
Nessuno è perfetto
La sua visione è influenzata dall'attrazione
Non conosce tutti gli aspetti della sua personalità, specialmente quelli che emergono nella quotidianità di una relazione
4. Riempire il vuoto emotivo
Il distacco crea uno spazio vuoto che deve essere riempito con:
Nuove attività e hobby
Relazioni sociali sane
Obiettivi personali e professionali
Il processo di elaborazione del lutto emotivo
Distaccarsi da qualcuno è simile a elaborare un lutto. Attraverserà fasi di:
Negazione: "Possiamo essere solo amici"
Rabbia: Verso se stessa, lui o la situazione
Contrattazione: "Forse se aspetto..."
Tristezza: Per la perdita di ciò che avrebbe potuto essere
Accettazione: Comprensione che è la scelta giusta
Quando considerare un supporto professionale
Se dopo alcuni mesi:
I sentimenti non diminuiscono
Interferiscono con la sua vita quotidiana
Si sente bloccata emotivamente
Ripete schemi simili con altre persone non disponibili
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a esplorare le radici profonde di questa attrazione.
Conclusione: sì, è possibile distaccarsi
La risposta alla sua domanda è sì: è possibile modificare la visione che ha di quest'uomo. Non sarà immediato né facile, ma con impegno e le giuste strategie, potrà tornare a vederlo come un semplice conoscente. Il tempo, la distanza e la crescita personale sono i suoi migliori alleati in questo processo.
Ricordi: meritate entrambi relazioni complete e reciproche. Il suo coraggio nel riconoscere la necessità di questo distacco è il primo passo verso relazioni future più sane e appaganti.
Un caro saluto e i miei migliori auguri per questo percorso di crescita personale.
Gentile Utente, buongiorno.
Colgo la delicatezza della situazione che porta, e posso immaginare non sia una dinamica semplice da gestire.
Per quanto riguarda la dimensione emotiva, le emozioni hanno un loro binario di percorrenza preferenziale che esula dalla razionalizzazione, ma possiamo apprenderne la matrice e imparare a gestirle qualora si manifestino. Le scrivo questo in risposta al suo quesito in quanto accogliere i sentimenti che ha provato è importante, quanto però, come riferisce nel suo messaggio, la focalizzazione sulla realtà e l'accettazione di tutte le circostanze presenti.
Dal suo messaggio apprendo che di comune accordo avete scelto di proseguire su due strade diverse. Esservi confrontati su questa scelta la può aiutare nella presa di consapevolezza e nell'accettazione dello stato attuale. Porre dei limiti infatti, scegliere consapevolmente cosa fare e cosa no, può esserle di aiuto, come dedicarsi ad attività che la facciano stare bene e le diano sollievo e ossigeno le sarebbe certamente di supporto.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Colgo la delicatezza della situazione che porta, e posso immaginare non sia una dinamica semplice da gestire.
Per quanto riguarda la dimensione emotiva, le emozioni hanno un loro binario di percorrenza preferenziale che esula dalla razionalizzazione, ma possiamo apprenderne la matrice e imparare a gestirle qualora si manifestino. Le scrivo questo in risposta al suo quesito in quanto accogliere i sentimenti che ha provato è importante, quanto però, come riferisce nel suo messaggio, la focalizzazione sulla realtà e l'accettazione di tutte le circostanze presenti.
Dal suo messaggio apprendo che di comune accordo avete scelto di proseguire su due strade diverse. Esservi confrontati su questa scelta la può aiutare nella presa di consapevolezza e nell'accettazione dello stato attuale. Porre dei limiti infatti, scegliere consapevolmente cosa fare e cosa no, può esserle di aiuto, come dedicarsi ad attività che la facciano stare bene e le diano sollievo e ossigeno le sarebbe certamente di supporto.
Resto a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Letizia Turchetto
Buongiorno, capisco quanto sia difficile gestire sentimenti nati da un legame così intenso e coinvolgente, soprattutto quando ci sono limiti concreti, come il fatto che lui sia sposato. È naturale provare attrazione e affetto verso qualcuno che ti fa sentire vista e apprezzata, ma è importante distinguere tra la persona reale e l'immagine idealizzata che abbiamo costruito. Distaccarsi emotivamente non significa negare ciò che si è provato, ma accettarlo e trasformarlo. Con il tempo, la distanza giusta e un po’ di cura verso te stessa, è possibile cambiare prospettiva e vederlo solo come amico o collega. Concediti tempo, metti dei confini sani e ricorda che meriti una relazione pienamente libera, possibile e corrisposta. Dr ssa Isabella Mazzocchi
Buongiorno,
capisco la difficoltà che incontra nella gestione della situazione che si è venuta a creare con questa persona, così come l'ha descritta. E' normale vivere un momento di confusione, ma si può sempre riuscire a mettere ordine alle proprie idee e ai propri sentimenti per fronteggiarli al meglio. Sono sicura che un percorso di supporto con un* Psicolog* potrebbe aiutarla a comprendere meglio quello che sta provando e a trovare delle strategie adeguate a fronteggiare questa situazione e riuscire a vederla nel modo migliore possibile.
Se avesse voglia di parlarne in maniera più approfondita, sono disponibile per un colloquio.
capisco la difficoltà che incontra nella gestione della situazione che si è venuta a creare con questa persona, così come l'ha descritta. E' normale vivere un momento di confusione, ma si può sempre riuscire a mettere ordine alle proprie idee e ai propri sentimenti per fronteggiarli al meglio. Sono sicura che un percorso di supporto con un* Psicolog* potrebbe aiutarla a comprendere meglio quello che sta provando e a trovare delle strategie adeguate a fronteggiare questa situazione e riuscire a vederla nel modo migliore possibile.
Se avesse voglia di parlarne in maniera più approfondita, sono disponibile per un colloquio.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentilissima, grazie per la sua condivisione. Credo sia assolutamente possibile arrivare a provare dei sentimenti verso la persona che descrive e probabilmente in questo momento l'infatuazione è ancora importante. Se ciò che avete deciso è di allontanarvi, allora probabilmente ci sarà da affrontare una separazione che con un pò di tempo ed elaborazione la potrebbe portare a vedere nuovamente il suo collega semplicemente come un collega. Forse questa esperienza potrebbe aiutarla far luce su quelli che in questo momento sono i suoi bisogni relazionali, è possibile che si stia avvicinando a ricercare un'esperienza di relazione più intensa e stabile? Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Ti ringrazio per aver condiviso ciò con tanta lucidità e sincerità. È comprensibile che, dopo un legame così carico di presenza, di scambio e di tensione emotiva, non sia semplice ricollocare quella persona in una dimensione “neutra”. Quando dici di averlo visto come un futuro compagno, padre ideale, presenza accudente… non stai solo parlando di lui, ma di una parte profonda del tuo desiderio. Il punto non è tanto “distaccarsi da lui”, ma iniziare a comprendere cosa ha risvegliato in te, e perché. Spesso, quello che ci lega non è la persona reale, ma ciò che quella persona ha rappresentato in un momento della nostra vita. È possibile creare distanza, ma solo se questa passa da un’elaborazione autentica del proprio investimento affettivo, e non da una forzatura
Un caro saluto
Dr Francesca Tedde
Un caro saluto
Dr Francesca Tedde
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