Buongiorno Dottori, sono una ragazza di 26 anni, imprenditrice nel settore benessere e musicista S

24 risposte
Buongiorno Dottori, sono una ragazza di 26 anni, imprenditrice nel settore benessere e musicista
Sono sempre stata contro quelli che sono infedeltà, mancanze di rispetto all'interno della coppia e quanto ne riguarda. Sono stata tradita in passato, e so quanto si soffre...
Ma purtroppo mi sono ritrovata dentro una situazione difficile, e sto cercando di gestirla.
A fine dicembre 2024 ho iniziato a collaborare con un musicista, lui è un ragazzo di 36 anni, sposato da 3, con in quale c'è stata da subito una particolare intesa...
Sin dai primi giorni di sentiva in confidenza con me al punto di raccontarmi davvero TUTTO della sua vita e dei vari problemi all'interno del suo matrimonio.
Per farvela breve, una volta iniziato a collaborare musicalmente, abbiamo scoperto di essere veramente veramente simili sotto tantissimi aspetti, da quelli emotivi/caratteriali a quelli che riguardano lo stile di vita ( siamo due imprenditori,iperattivi, musicisti,viaggiatori, amanti dello sport ecc....) alchè lui per primo, a distanza di due mesi di conoscenza, una sera si è confessato totalmente innamorato di me... E da lì è cambiato tutto.
Dice che rispecchio a pieno la donna che vorrebbe al suo fianco per la vita, quella che cercava da sempre
Continua ad affermarmi che non ha mai tradito nessuna delle sue precedenti compagne né a maggior ragione la sua attuale moglie, perché è una persona troppo sensibile e si lega sentimentalmente, insomma non sarebbe portato per un tradimento di solo sesso.
Siamo stati a letto tre volte, ma è più il tempo che lui passa con me in modo "normale" che il resto ( spesso andiamo a fare passeggiate, trekking, cene fuori, serate nei locali, prove musicali, usciamo per sbrigare commissioni varie,ecc.) quindi so benissimo che non mi cerca per sesso ( seppur anche li dice che con me sta provando emozioni e sensazioni mai sentite in 36 anni)
A volte addirittura non bada nemmeno al fatto che siamo in giro insieme e le persone da fuori notano che tra noi c'è qualcosa, oppure che qualcuno potrebbe vederlo o sospettare...in modo inconscio, non si preoccupa di nascondermi
Ha affrontato un percorso di terapia sia individuale che di coppia l'anno scorso in seguito alla quasi separazione con la moglie ( si stavano per separare ad Aprile) ma lei poi ha deciso di troncare il percorso di coppia che stavano facendo e lo ha supplicato piangendo di tornare insieme, così è stato.
Nelle ultime due settimane la situazione sta un po' degenerando...
Io ci sono dentro e provo un sentimento per lui, ma sono abbastanza lucida da capire che NON posso stare in questa situazione e non posso fare l'amante perché non me lo merito e perché non ne sono in grado, considerato che nemmeno lui riesce a identificarmi come amante
Soffre sapendo che sono la donna che cercava da una vita ,ma che adesso non può avere concretamente
Era arrivato al punto di informarsi nuovamente per la separazione il mese scorso (io non l' ho mai messo nella condizione di scegliere tra me e lei ma gli ho sempre e solo detto se non stai più bene in questo matrimonio cerca di uscirne o più passeranno gli anni e piu sarai in difficoltà..) ma....la sua compagna gli ha riferito, tre settimane fa , di essere incinta da inizio Gennaio.
Non hanno avuto rapporti da Capodanno, infatti la scadenza è a settembre, lei aveva paura di perdere il bambino e gli ha nascosto tutto per i primi tre mesi.
Io credo alle sue parole, anche perché il suo miglior amico parlando con me mi ha detto di essergli stato vicino perché era felice della notizia di diventare papà ma allo stesso tempo spaventatissimo, vista l'instabilità della coppia
Prima di sposarsi c'erano già delle Red flags alle quali doveva fare attenzione e nel momento in cui gliel'ho fatto notare mi ha dato ragione....gli ho anche fatto presente che se NON sei sicuro di stare con una persona, prendi anche provvedimenti per evitare che lei rimanga incinta..... ma da quello che ho capito l'anno scorso lei gli faceva pressione sul voler diventare mamma, e spesso lui tende ad agire nei suoi confronti un po' anche per senso di colpa
Sono sicura che lui comunque la ami, ma non si tratta di un amore sano, e che ora con l'arrivo di un bimbo si complica il tutto
Mi dispiace anche per il futuro bimbo in arrivo, non merita di nascere in una situazione familiare così
Lui è totalmente innamorato di me al punto che continua a fantasticare su una vita insieme,stava per lasciarla, ogni volta che cerco di allontanarmi un attimo per il nostro bene si chiude nella paranoia più totale, mi dice "vorrei vederti felice al fianco di qualcuno che ti meriti" ma poi immaginandomi con un altra persona sta male, va insieme.
Passa con me giornate intere a volte ( lei sembra quasi che non gli importi se lui sta fuori ore, anche nel weekend...)
Oltretutto, lui almeno una settimana al mese è all estero per lavoro, e sostiene che questa cosa sia stato il motivo per il quale il loro rapporto è durato fin'ora
Perché stare lontano da casa qualche giorno al mese lo aiuta a staccare dalla sua routine di convivenza
Ultimamente quando ci vediamo, parliamo un sacco e succede che lui pianga. Mi dispiace che soffra così
Ieri mi ha riferito che per Pasqua, in un momento della giornata dove la situazione con sua moglie era calma, ha provato a baciarla per sentire cosa provasse.....mi ha riferito con tanta tristezza negli occhi di non aver sentito nulla, ed il giorno dopo hanno anche litigato al punto che lei gli ha detto "non sono neanche più sicura di volerlo tenere questo bambino" per farvi capire la gravità della situazione....
Io penso che, indipendentemente da me,non sia una coppia destinata a stare insieme per ancora molto tempo per via di tanti fattori...
Di conseguenza gli ho consigliato di affrontare un altro percorso psicoterapeutico mirato affinché possa capire cosa desidera davvero e cosa sia più giusto fare.
Mi sono data un ultimatum ed entro Maggio valuterò come comportarmi e come e se staccarmi emotivamente da lui in modo da evitare continua sofferenza, ma gli starò vicino durante questo nuovo grandissimo cambiamento di vita che lo spaventa, se ne avrà bisogno, e continueremo a lavorare insieme
L'unica persona che potrà darci un aiuto concreto in questa situazione , che aiuterà soprattutto lui a prendere una posizione, a lavorare su alcune cose irrisolte, ed a capire cosa davvero farsene della sua vita, sarà uno psicoterapeuta....
Cosa ne pensate? Vi ringrazio per il vostro prezioso parere....
Grazie per questo racconto così intenso e aperto. È evidente che stai affrontando una situazione estremamente delicata, e che ci sei dentro con grande consapevolezza, lucidità e sensibilità. Non è semplice rimanere in equilibrio quando i sentimenti si intrecciano con dinamiche così complesse. Provo a offrirti uno sguardo professionale da psicologa, ma anche empatico e rispettoso della tua posizione.
1. Stai ascoltando te stessa, ed è un ottimo segno.
Hai riconosciuto di non voler essere un’amante, perché senti di meritare una relazione piena, libera e limpida. Questo è un confine molto sano che ti sei data, e che può aiutarti a non perderti in una situazione che, per quanto intensa, può diventare logorante nel lungo termine.
2. Hai colto la complessità della situazione, ma non sei responsabile delle sue scelte.
Sei lucida nel vedere che, al di là del vostro rapporto, quella tra lui e la moglie è una relazione già compromessa. Ma anche se ti sembra evidente che non sia un legame sano, la responsabilità di affrontarlo e prendere delle decisioni spetta solo a lui. Il rischio, se ti coinvolgi troppo nel ruolo di “salvatrice” o “confidente”, è che tu ti carichi un peso non tuo, con grande fatica emotiva.
3. I suoi sentimenti possono essere autentici, ma la confusione è reale.
È possibile che lui provi davvero amore per te. Ma non è detto che questo amore sia pronto per diventare una relazione stabile e matura. La confusione che manifesta (e che riversa su di te) è indice che ha ancora molte questioni irrisolte dentro di sé: senso di colpa, paura del cambiamento, ambivalenza verso la moglie, paura del giudizio, e ora anche l’arrivo imminente di un figlio.
4. Stare vicino non significa annullarsi.
Volergli bene e stargli vicino è umano e nobile. Ma non dovrebbe mai venire a scapito del tuo benessere. La vicinanza emotiva, se non è bilanciata da rispetto e chiarezza, può diventare un modo per trattenerti in un limbo affettivo che non ti fa crescere, e ti lascia con le mani legate.
5. Il tuo consiglio sul percorso terapeutico è prezioso.
È probabilmente la cosa più concreta e utile che puoi fare per lui: incoraggiarlo a farsi aiutare da un professionista per mettere ordine nella sua vita. Ma il percorso deve sceglierlo lui. Nessuno può guarire o decidere al posto suo.
Un invito per te, come professionista della mente e del corpo (visto il tuo ambito):
Considera anche tu di confrontarti con uno spazio terapeutico tuo, per esplorare come proteggere le tue emozioni in mezzo a dinamiche così coinvolgenti. Anche chi si prende cura degli altri, o lavora nell’ambito del benessere, ha bisogno di uno spazio sicuro dove potersi alleggerire, capire meglio le proprie scelte e rafforzare i confini emotivi.
Hai già dimostrato molta maturità emotiva. Il prossimo passo, forse, è riconoscere se continuare questa relazione ti permette davvero di vivere la vita che vuoi, o se è il momento di scegliere te stessa con più fermezza, anche se fa male.

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Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità e profondità la tua storia.
È evidente che ti trovi in una situazione molto complessa e delicata, dove si intrecciano forti sentimenti, valori personali, dinamiche relazionali e anche scelte di vita importanti.

Prima di tutto, è importante riconoscere che stai affrontando tutto questo con grande lucidità, consapevolezza e rispetto – sia verso di te stessa che verso l’altro. Il tuo desiderio di non ferire nessuno e di non tradire i tuoi valori si percepisce chiaramente, e questa è una base fondamentale per orientarti in una situazione così emotivamente coinvolgente.

Da ciò che racconti, l’uomo con cui stai vivendo questo legame appare confuso e diviso tra due realtà: da un lato un matrimonio già segnato da difficoltà, ma che ora coinvolge una gravidanza; dall’altro, un legame profondo con te, vissuto intensamente anche sul piano emotivo e valoriale. La sua sofferenza è tangibile, ma anche la tua: ti trovi a fare i conti con un sentimento vero, che però si sviluppa in un contesto che ti mette alla prova e ti espone a un forte stress emotivo.

Un aspetto importante da tenere in considerazione è che la chiarezza nei sentimenti e nelle scelte non può arrivare se non si attraversa un percorso di consapevolezza personale profonda. E tu lo hai intuito molto bene quando suggerisci un nuovo percorso psicoterapeutico per lui. Solo in uno spazio protetto, neutrale e guidato da un professionista, potrà davvero interrogarsi su cosa desidera, su cosa sta cercando, e anche su come affrontare il senso di colpa, la paura, il desiderio e le responsabilità.

Nel frattempo, la tua idea di darti un tempo limite per valutare come gestire la relazione è una forma di auto-protezione sana. Significa che stai cercando di non farti travolgere da una dinamica in cui potresti rischiare di annullarti, o di restare "in attesa" di scelte che non dipendono da te. E questo è un atto di rispetto verso il tuo benessere.

Infine, un pensiero sul bambino in arrivo: hai ragione, non merita di nascere in un contesto di conflitto e incertezza. Ma proprio per questo, è fondamentale che i genitori – entrambi – si assumano la responsabilità di affrontare la situazione con la massima onestà e maturità, anche attraverso un supporto psicologico mirato.

Ti invito a considerare anche per te uno spazio di confronto psicologico: non perché tu stia “sbagliando”, ma perché stai portando sulle spalle un carico emotivo molto pesante, e meriti uno spazio tutto tuo per comprendere cosa è giusto per te, cosa ti fa bene, e dove vuoi andare, al di là dei sentimenti per lui.

Ti mando un pensiero di stima e vicinanza,
e se vorrai, resto a disposizione per approfondire o accompagnarti in questo passaggio così delicato.

Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore
Grazie per aver condiviso con tanta apertura la tua esperienza. Si percepisce quanto questa situazione ti stia coinvolgendo emotivamente e quanto tu stia cercando di affrontarla con responsabilità e senza perdere di vista i tuoi valori.
Hai già compiuto un importante passo nel riconoscere che ti trovi in una posizione che non ti fa stare bene, e nel dare un termine a questa situazione con l’ultimatum che ti sei
posta.
Il coinvolgimento emotivo che vivi con
quest’uomo è reale e intenso, così come lo è la sua confusione. Tuttavia, è importante
sottolineare che al momento lui non è in una posizione chiara né verso te né verso sua
moglie. Le sue scelte , o la mancanza di queste, rischiano di mantenerti in una situazione di attesa e incertezza che può diventare sempre più dolorosa.

Il fatto che ci sia un figlio in arrivo complica tutto, ma non dovrebbe essere usato come unico motivo per restare o andarsene da una relazione. Un bambino ha bisogno di genitori consapevoli, presenti e capaci di costruire un ambiente il più possibile stabile e autentico, anche se questo talvolta significa separarsi nel rispetto reciproco.

Hai ragione nel sottolineare che un percorso psicoterapeutico potrebbe essere fondamentale, sia per lui, per chiarire ciò che desidera e assumersi la responsabilità delle sue scelte, sia eventualmente per te, per supportarti nel restare fedele a ciò che senti giusto per te stessa e i tuoi bisogni emotivi.

Infine, è comprensibile voler restare vicina a una persona che soffre, ma è altrettanto importante proteggere te stessa da dinamiche che, alla lunga, possono consumarti. L’amore, per crescere in modo sano, ha bisogno di basi solide, scelte chiare, e reciproca libertà.

Resto a disposizione se vorrai confrontarti ancora.
Dott.ssa Gabriella Sapienza
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Gentile utente, la ringrazio per essersi aperta con noi circa questa situazione. La situazione è sicuramente annodata, penso che sia abbastanza importante che queste persone di cui ci parla abbiano bisogno di chiarirsi le idee circa il loro rapporto e circa i loro bisogni. Per quanto riguarda lei direttamente, immagino come si possa sentire in questa situazione e certamente deve pensare anche ai suoi di bisogni e a quello che è meglio. Darsi un tempo per decidere ci sta. Si ricordi che è importante dare importanza anche al suo sentire. Resto a disposizione =)
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile,

quello che condivide è un racconto denso, umano, dove sembrano intrecciarsi molte storie: la sua, quella di lui, quella della coppia e persino quella del bambino in arrivo. Sembra che stia già facendo un lavoro importante nel distinguere ciò che prova da ciò che desidera essere, e in questo sta mostrando una notevole consapevolezza.
Mi colpisce come lei riesca a mantenere uno sguardo lucido nonostante la complessità del legame. Le domando: che significato ha per lei il “meritarsi” un amore? E cosa la spinge, nonostante tutto, a restare in relazione con lui, anche solo sul piano professionale?
A volte, riconoscere che una relazione ci interroga profondamente è il primo passo per comprendere meglio noi stessi.

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Gentile utente,
grazie per il suo resoconto davvero dettagliato, da cui emergono senza dubbio molti motivi di sofferenza e di frustrazione per una situazione sentimentale complessa e non certo serena.
Se il supporto psicologico potrà essere utile all'uomo di cui lei racconta, è una domanda a cui solo lui può dare risposta. Sebbene lei sia mossa dalle migliori intenzioni e un sincero sentimento nei suoi confronti, il consiglio di rivolgersi a un terapeuta è una sua scelta personale, motivata da una reale esigenza di affrontare il suo attuale vissuto in modo diverso e migliore.
Ma qui è lei che ci scrive e non lui, e allora mi sento di consigliarle di valutare lei stessa l'opportunità di confrontarsi con un professionista, per rimettere al centro delle sue priorità la sua vita e la sua soddisfazione, e non quella di qualcun altro.
Da un lato dice di considerare l'ipotesi di staccarsi da lui emotivamente, ma subito dopo afferma di volergli stare vicino in questo difficile momento. Due spinte opposte ma entrambe in balia degli eventi e delle emozioni: da un lato evitare la sofferenza e quindi rinunciare ad affrontare la realtà, dall'altro lato il desiderio di lottare con tutte le sue forze per controllare la situazione e, magari, con il tempo, piegarla al suo bisogno.
Credo che lei debba avere il tempo e lo spazio per dedicarsi a sé stessa e riflettere su come la sua soddisfazione di vita non debba dipendere dall'esterno, ma più di tutto dalla sua personale motivazione e dai suoi valori, da ciò che la rende unica, libera e indipendente.
Ognuno deve fare il suo percorso e trovare un'armonia e una coerenza con sé stesso, per poi poter rivolgere l'attenzione anche agli altri e coltivare le relazioni più significative, quelle in cui non ci siano condizioni, vincoli, troppi compromessi e attese infinite.
Questo non vuol dire non essere una persona generosa, empatica, gentile o compassionevole con gli altri e con le loro difficoltà, anzi ben vengano questi valori, ma devono essere capaci di far tornare indietro la stessa quantità di benessere di quella portata. Lo dice la parola stessa "relazione", agire reciprocamente l'uno verso l'altro, un rapporto in cui i bisogni personali diventano i bisogni dell'altro. Ogni versione unilaterale di un rapporto difficilmente porta a un benessere duraturo.
Le auguro il meglio,
Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanto coraggio e chiarezza una situazione tanto complessa quanto emotivamente coinvolgente. Le sue parole trasmettono lucidità, empatia e una profonda consapevolezza emotiva, nonostante la difficoltà del contesto.

Dal suo racconto emergono molti elementi importanti: il valore che attribuisce al rispetto e alla fedeltà, il suo vissuto personale di tradimento, l’intesa profonda e il legame autentico che si è creato con quest’uomo, il senso di colpa, la paura di soffrire, la voglia di proteggere sé stessa e, allo stesso tempo, l’empatia nei confronti della sofferenza altrui.

È evidente che lei non è alla ricerca di una relazione superficiale: le sue riflessioni dimostrano una grande maturità affettiva e la volontà di non accontentarsi di un ruolo che non sente suo. È anche molto significativa la sua capacità di distinguere tra amore sano e dinamiche relazionali disfunzionali, così come il suo desiderio di non farsi trascinare da una situazione ambigua, soprattutto ora che è coinvolta la nascita imminente di un bambino.

Il suo atteggiamento, volto a promuovere il confronto, la chiarezza, e perfino a suggerire una nuova terapia per lui, è estremamente costruttivo. Tuttavia, proprio perché è così coinvolta emotivamente e perché la situazione tocca più piani (affettivo, etico, professionale, umano), è comprensibile che possa sentirsi sopraffatta o confusa in certi momenti.

Questa storia è un esempio concreto di quanto le relazioni possano diventare complesse, soprattutto quando si intrecciano sentimenti veri, vissuti passati, responsabilità e scelte non facili. Proprio per questo, ritagliarsi uno spazio personale di riflessione, supportata da uno specialista, può rivelarsi estremamente utile per esplorare in profondità i propri bisogni, i limiti da porre e le scelte più coerenti con i propri valori e desideri.

Rivolgersi ad uno psicoterapeuta potrebbe rappresentare per lei un’occasione preziosa per fare chiarezza, proteggersi dalla sofferenza inutile e restare fedele a sé stessa, soprattutto in un momento così delicato.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi – Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Roberta De Bellis
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Gallarate
Gentile ragazza,
penso che ci sia una confusione rispetto al ruolo che lei sta assumendo all'interno di questa storia, tra confidente, amante e persona che è sentimentalmente coinvolta. Forse questo può essere destabilizzante nell'ottica di non riuscire a cogliere autenticamente cosa lei desidera a prescindere da lui e dalla sua situazione, di cui non credo sia funzionale per lei assumersi l'onere di farsene carico a fronte di irrisolti che appaiono più legati alle dinamiche interne della persona che sta frequentando.
A volte i rapporti si classificano come d'amore ma poi potrebbero sottendere altri scenari lontani dalla dimensione amorosa.
Un caro saluto


il rischio è vivere la storia il suo desiderio in quanto sembra più focalizzata sulla sofferenza della persona con cui sta condividendo quest'esperienza. Credo che a prescindere, la scelta di rivolgersi ad uno specialista psicologo, psicoterapeuta debba essere strettamente personale e nell'indicare a questa persona di effettuare un percorso, forse si sta
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente, comprendo la sua sofferenza in questa complessa situazione sentimentale. Ritengo fondamentale che il suo partner intraprenda un percorso psicoterapeutico individuale per esplorare le radici della sua infelicità coniugale, fare chiarezza sui suoi sentimenti e sulle sue scelte, soprattutto in vista dell'arrivo del bambino. Questo percorso lo aiuterebbe a gestire le sue paure e a sviluppare strategie emotive. Per quanto la riguarda la sua decisione di darsi un termine entro maggio, le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Dott.ssa Orietta Savelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Senigallia
Buonasera, la situazione è certamente molto intricata soprattutto perché il suo musicista è già impegnato e con un figlio in arrivo. E' certamente molto bello incontrare qualcuno col quale si è molto in sintonia e si vorrebbe condividere tutto. Noto che lei ha scritto molto sulla vita e sulla condizione emotiva di questo ragazzo e ha parlato poco di se stessa, di come sta e di ciò che vorrebbe per sé. Credo che sia saggio da parte sua darsi del tempo per vedere come la situazione evolverà e mettere una scadenza alla propria sofferenza. Come ha già scritto, lei merita di star bene e di avere una relazione che sia solo sua. Così come ha consigliato a questo ragazzo, anche lei potrebbe beneficiare di un momentaneo aiuto psicoterapeutico per affrontare al meglio alcuni passaggi potenzialmente difficili.
La saluto caramente
D.ssa Orietta Savelli
Dott.ssa Chiara Quinto
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Da ciò che scrivi, è evidente che sei una persona con valori forti, che ha sempre cercato coerenza tra ciò che sente, ciò in cui crede e come si comporta. La tua storia dimostra un grande conflitto interiore: da un lato l'affetto, la complicità, e l'attrazione per quest’uomo che sembra riconoscere in te ciò che ha sempre cercato; dall’altro, la consapevolezza che ti trovi in un ruolo che non ti appartiene, che ti fa soffrire e che senti lontano dalla tua integrità.
È comprensibile che tu ti senta coinvolta, anche perché la vostra connessione va ben oltre il solo piano fisico: parlate, condividete passioni, vi capite, ma è altrettanto evidente che questa relazione, così com’è, non ti dà la serenità che meriti.
Lui è emotivamente confuso, incastrato tra un senso di responsabilità verso una moglie incinta e un legame profondo con te, ma finché non prende una posizione chiara e concreta, rimani in una zona "grigia" che rischia di logorarti. La tua decisione di darti un limite di tempo entro Maggio è saggia: mettere un confine è il primo passo per non perderti, per non permettere alla situazione di trascinarti in una sofferenza prolungata. Avere un obiettivo temporale ti aiuta a restare centrata su di te, sulla tua dignità, sui tuoi bisogni. Il fatto che tu gli abbia suggerito di intraprendere un nuovo percorso terapeutico è un gesto molto maturo e responsabile: la psicoterapia può davvero aiutarlo a fare chiarezza e ad assumersi la responsabilità delle sue scelte, qualunque esse siano. Tuttavia, ricorda che tu non puoi risolvere i suoi conflitti interiori né sostituirti alla sua volontà. Lui deve voler cambiare e agire, non solo confidarsi con te e piangere nei tuoi abbracci.
Essere la persona che lo consola, lo comprende, lo ascolta, mentre lui resta emotivamente e concretamente legato a un’altra relazione, ti pone in una posizione dolorosa e sbilanciata. Tu meriti una relazione piena, libera, vera. Una relazione in cui non devi dividerti tra l’amore che senti e il senso di colpa, in cui non devi giustificare la tua presenza o vivere nell’attesa di un cambiamento. Puoi continuare a lavorare con lui se riuscirai a farlo proteggendo la tua stabilità emotiva, ma solo se non diventa un compromesso che ti distrugge dentro. Il tuo desiderio di stargli accanto è nobile, ma a volte voler bene davvero significa anche lasciar andare, per rispetto di sé e dell’altro. Continua ad ascoltarti, a volerti bene, a rispettare ciò che sei e ciò che vuoi dalla vita. L’amore non deve farti sentire in trappola, ma libera, piena e in pace con te stessa.
Qualunque scelta farai, che sia restare o prendere le distanze, l'importante è che sia una scelta fatta da te per te. E, se hai bisogno di supporto, anche per te un percorso psicologico personale potrebbe essere utile, non per cambiare te stessa, ma per aiutarti a restare in contatto con la tua verità più profonda in mezzo a una situazione che inevitabilmente scuote. Ti auguro chiarezza, forza e soprattutto serenità.
Rimango a disposizione su Roma ed online!








Dott.ssa Silvia Caruso
Psicologo, Psicologo clinico
Palazzolo sull'Oglio
Buongiorno, ho letto il suo messaggio. Il mio consiglio è quello di intraprendere un percorso individuale psicologico per poter mettere in luce i suoi bisogni e i suoi desideri. Credo che questo potrebbe essere un ottimo punto di partenza vista la sua decisione di ultimatum e la situazione che lei racconta.
Cordialmente Dott.ssa Caruso
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
premetto che la situazione che riporta ha delicatezze e complessità per cui, se lo valuta utile per il Suo benessere, potrebbe considerare un confronto professionale che possa essere più specifico.

A primo sguardo, leggendo, mi sono chiesta come stia Lei in quanto ho riscontrato più volte la Sua prospettiva rispetto a lui, ma mi è meno chiaro come viva Lei questo intreccio (ad es. rispetto alla Sua esperienza passata, desideri, attese, complessità, progettualità futura).
In generale, potrebbe essere utile tenere/mantenere presenti e separati sia la Sua prospettiva che quella di lui: vedere se (definito per entrambi desideri e bisogni) riuscite o meno a intrecciarvi. Questo potrebbe permettere a lui (ricevuto Suo parere-consiglio) di intraprendere le proprie scelte in maniera personale e a Lei di valutare se proseguire o meno un rapporto di questo tipo e/o accettare una differente condizione, mantenendo sensibilità e vicinanza e dandosi un tempo.
Mi auguro questa riflessione possa esserLe da spunto.
Un saluto
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buongiorno, mi rendo conto della difficile situazione che sta attraversando e l'ammiro per il suo coraggio e determinazione ad aiutare la persona che ama ma che non può avere al 100%. Quello che ha consigliato al suo collega/amante è giustissimo, lui ha bisogno di fare chiarezza dentro di sè per riuscire a prendere una posizione precisa nella sua vita e avere coraggio di VIVERSI i sentimenti genuini e autentici che provate entrambi.
VI meritate tutte e due una vita in cui avete accanto una persona che vi valorizzi e vi apprezzi e con cui avere scambi costruttivi ed emotivamente coinvolgenti e gratificanti.
Si preoccupi di fare le scelte che la fanno stare bene, e mi raccomando, pretenda da chi le sta intorno e che le vuole bene di rispettare sempre la sua persona e i suoi sentimenti, quindi, si circondi di persone che la scelgono e prendono posizioni chiare e precise che danno valore a lei.
La vita è una e merita di essere vissuta a pieno cogliendo tutti i treni unici e rari che ci si presentano nel percorso.
Quello che consiglio a lei è di pensare a sè stessa, focalizzi sul suo valore e la sua energia verso obiettivi sempre più alti per il suo benessere psico-fisico. Mente e corpo sono connessi e devono essere in armonia per riuscire a godere di ogni esperienza. Vedrà che sè avrà ben saldo il suo valore anche chi la circonda la farà risplendere di luce splendente.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per questa condivisione così complessa. Mi sembra di capire che, nonostante la sua fatica e la sua sofferenza, lei abbia le idee chiare su come muoversi: si è data una sorta di ultimatum, se ho capito bene, dando a se stessa e a lui una scadenza per capire come muoversi. Se lui non sarà stato in grado di prendere una decisione netta con la moglie entro maggio mi sembra di capire che la sua scelta è quella di separarsi da lui, quantomeno emotivamente. Io credo che in questa fase delicata possa essere utile attivare un supporto non solo per lui, ma anche per lei: non solo perchè possa ricevere sostegno in qossibile di sè e uesta fase delicata, sia che si tratti di cominciare una relazione ufficiale con lui sia che si tratti di elaborare un'eventuale separazione, ma anche e innanzitutto per poter prendere la massima consapevolezza di quello che prova, e prendere quindi ogni decisione con una consapevolezza differente. Mi chiedo anche, eventualmente, come sia possibile staccarsi emotivamente da lui rimanendogli vicino e affiancandolo durante l'esperienza della paternità, che tanto lo spaventa.. credo che attivare un percorso che possa aiutarla a ragionare su tutti gli aspetti di questa relazione possa essere utile e benefico, non solo per il vostro benessere ma innanzitutto per il suo. Se avesse ulteriori domande, o avesse bisogno di ulteriore appoggio, mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con così tanta apertura e profondità la sua storia, che racchiude una complessità emotiva notevole e che, comprensibilmente, la sta mettendo a dura prova. È evidente come lei abbia cercato di gestire tutto questo con grande lucidità e responsabilità, nonostante il coinvolgimento affettivo e la sofferenza che una situazione simile inevitabilmente comporta. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, possiamo iniziare con il riconoscere e validare le sue emozioni: la confusione, il senso di colpa, la speranza, la rabbia, la frustrazione e forse anche un senso di impotenza. Tutti questi stati emotivi sono coerenti con il contesto in cui si trova. Lei è entrata in una relazione che ha avuto uno sviluppo apparentemente naturale e profondo, ma che si è scontrata con un muro di realtà difficile da ignorare: il matrimonio di quest’uomo, la gravidanza della moglie e l’incertezza emotiva che lo circonda. Un primo elemento da considerare è il peso che lei sta assumendo in tutta questa dinamica. Ha preso sulle sue spalle una parte significativa del suo dolore, delle sue difficoltà, della sua indecisione. Lo ascolta, lo consola, lo guida persino verso una maggiore consapevolezza, suggerendogli un nuovo percorso terapeutico. Tutto questo denota una grande empatia e un senso di cura, ma rischia anche di portarla a trascurare i suoi stessi bisogni e confini. È importante chiedersi: chi si sta prendendo cura di me in tutto questo? Dove sono io, nei miei desideri, nella mia stabilità emotiva, nei miei progetti di vita? Dal punto di vista terapeutico, è utile lavorare su ciò che chiamiamo "pensieri automatici" e "schemi di significato". Spesso, quando ci troviamo in situazioni di ambiguità relazionale, attiviamo inconsciamente pensieri come "posso salvarlo", "se gli starò vicino, capirà", "questa situazione cambierà". Questi pensieri non sono “sbagliati” in senso assoluto, ma vanno messi alla prova della realtà, perché a lungo termine possono alimentare una spirale di attesa e sofferenza che rischia di consumare le sue energie. Ciò che lei sembra avere molto chiaro, e che la onora profondamente, è che non vuole e non può essere l’amante. Non solo per un principio morale, ma perché sa che questo ruolo mina la sua dignità personale, il suo equilibrio, e anche il tipo di amore che desidera e merita: un amore libero, reciproco, costruito su basi solide e non su un triangolo di compromessi e silenzi. Il fatto che lui stia attraversando una crisi, che stia per diventare padre, che sia confuso e sofferente, non cambia però un punto fondamentale: la scelta di come vivere, chi amare, che futuro costruire spetta a lui. Nessuno, nemmeno la persona più empatica e coinvolta, può prendere questa decisione al suo posto. Lei può scegliere se rimanere, ma non può essere la motivazione che lo spinge a separarsi o meno. Delegare a lei questa responsabilità lo deresponsabilizza e rischia di intrappolarla in un ciclo senza fine. È molto saggio che si sia posta un limite temporale entro maggio. Dare un tempo concreto al proprio cuore e alla propria mente è una strategia utile, perché aiuta a spezzare la ruminazione continua e l’attesa passiva. Le suggerirei, se possibile, di affiancare a questa scelta anche un percorso personale, un supporto psicoterapeutico per sé, che le consenta di lavorare sulle sue emozioni, sui suoi bisogni relazionali, sulla sua storia passata (in particolare i tradimenti subiti) e su ciò che oggi cerca davvero in un rapporto. Lei ha già fatto molto: ha amato, ha riflettuto, ha messo dei confini, ha suggerito una strada di consapevolezza anche all’altra persona. Ora è il momento, forse, di riprendere in mano la sua strada, con tutto il rispetto e la tenerezza che questa esperienza dolorosa merita, ma anche con una chiarezza rinnovata su ciò che vuole costruire per sé. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Salve,

credo sia importante per lei aprirsi alla possibilità di rivolgersi ad un terapista individualmente al fine di poter meglio riflettere sulla situazione e sul significato di questo rapporto. Il tema qui portato è abbastanza ampio e credo meriti uno spazio di ascolto più grande che solo un percorso psicologico potrebbe fornirle. Si affidi ad uno specialista, la aiuterà a trovare le risposte che cerca.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Valerio Bonanno
Psicologo clinico, Psicologo
Catania
Buon pomeriggio cara utente. Per quanto la situazione sia delica pongo molto l'accento su qualcosa che almeno alla mia lettura sfugge: come ti senti tu rispetto a questa situazione? hai esplorato i tuoi bisogni e le tue reazioni emotive? Come vivi queste sensazioni? Molto spesso per "curare" qualcuno siamo molto attenti ai suoi bisogni tralasciando i nostri. Questo però ci porta a perdere parte della nostra identità. Questo non significa non mostrare empatia o vicinanza a chi ha condiviso con te emozioni sensazioni e paure. Esplorerei attentamente il tuo sentire e lascerei decidere lui se sia il caso per lui di iniziare un percorso da uno psicoterapeuta. Spero di esserti stato di aiuto!
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco quanto questa situazione ti stia logorando: da un lato vedi in lui l’uomo che condivide i tuoi sogni, le tue passioni, persino il tuo desiderio di costruire qualcosa di nuovo; dall’altro sai che è legato a una moglie e a un bambino in arrivo, e questo crea in te un dolore profondo perché temi di diventare semplicemente un rifugio emotivo, un’ombra che non potrà mai diventare luce piena.

Nel profondo, stai vivendo il conflitto fra il desiderio di vivere un amore appagante e la consapevolezza che, per ora, non può essere così. Quando senti il cuore battere con lui, ti illudi forse di un possibile “noi” futuro, ma ogni passo avanti è subito frenato dalla realtà del suo matrimonio e dal senso di colpa che lo tiene legato. La sua indecisione, la pressione di una gravidanza non programmata, le lacrime e i rancori della moglie: tutto questo non è solo un contorno, è il contesto in cui siete immersi e che vi impedisce di muovervi liberamente.

Continuare a lavorare insieme e restargli vicino può sembrarti una dimostrazione di affetto e di sostegno, ma rischia anche di annodare sempre di più i vostri sentimenti a un nodo irrisolvibile. Darti un termine, come hai fatto tu con maggio, è un modo sano per non smarrirti in un limbo emotivo. Ti consiglio di usare queste settimane per ascoltare davvero te stessa: quali momenti con lui ti danno gioia e quali, invece, ti lasciano senso di vuoto o rabbia? Scriverlo su un diario o parlarne con una persona di fiducia può aiutarti a mettere ordine nei pensieri.

Hai già fatto bene a suggerirgli un nuovo percorso psicoterapeutico: sarà fondamentale perché lui possa capire se il suo è un legame da salvare o da lasciar morire con dignità, e per te perché impari a gestire la sofferenza che questa relazione ti causa. Nel frattempo, cerca di ritagliarti spazi solo tuoi, dedicati ai tuoi progetti di benessere e di musica: mantenere una parte di vita indipendente è il modo migliore per proteggere la tua serenità. Se ti accorgi che l’ansia sale, non esitare a chiedere tu stessa un confronto con uno psicologo: avere uno spazio neutro in cui parlare delle tue emozioni ti darà forza per prendere la decisione più autentica per te. In questo modo, arriverai a maggio sapendo di aver esplorato ogni sentimento e, soprattutto, di poter scegliere liberamente la tua strada.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la sua narrazione restituisce una storia molto complessa, che tocca in profondità la sfera emotiva, affettiva e valoriale. È evidente quanto lei sia una persona sensibile, riflessiva, capace di introspezione e con un forte senso di integrità, anche in un contesto in cui le emozioni rischiano di rendere molto difficile mantenere lucidità e coerenza.

L’intensità del legame che ha descritto, e la profondità della connessione instaurata con quest’uomo, parlano di un incontro importante, che ha toccato corde profonde del suo mondo interno. È comprensibile che provi sentimenti forti, e altrettanto comprensibile che questi sentimenti si accompagnino a un senso di colpa, confusione, e forse anche frustrazione. Non solo si trova coinvolta in una dinamica che la espone a grande vulnerabilità, ma lo fa pur sapendo di essere entrata in una relazione che rischia di produrre sofferenza per tutte le persone coinvolte, lei compresa.

Ciò che colpisce è la sua capacità di analisi e di visione ampia: il fatto che abbia sollecitato un percorso psicoterapeutico per lui, che abbia posto dei limiti emotivi a tutela della sua salute, e che si sia data un tempo per valutare come proseguire, dimostra una forza interiore che merita attenzione e rispetto. Tuttavia, è importante che anche lei si senta sostenuta e ascoltata in questo momento.

Spesso, in situazioni come questa, si rischia di prendere in carico troppo del mondo dell’altro, rimanendo incastrati in una posizione ambivalente: da un lato la spinta emotiva verso chi amiamo, dall’altro la consapevolezza che continuare così non è sostenibile. Questo può generare un senso di stallo, fatto di momenti di illusione alternati a frustrazione e dolore.

Il fatto che quest’uomo abbia un figlio in arrivo introduce un ulteriore livello di complessità, rendendo ancora più difficile qualunque decisione. Ma ciò non deve far passare in secondo piano ciò che lei sta provando. È importante che si ascolti, che dia voce anche al proprio bisogno di chiarezza, di autenticità, di reciprocità, e che possa eventualmente pensare anche lei a un supporto psicologico per accompagnare questa fase.

Quando ci si trova coinvolti in relazioni che sfidano i propri valori, è facile iniziare a perdere un po’ il senso di sé, a confondere l’amore con la responsabilità verso l’altro, o con l’attesa che le cose cambino. E invece ogni legame, anche se importante, va ricondotto alla domanda: cosa mi fa bene? cosa mi fa crescere?.

La decisione finale non potrà che arrivare da lei, ma uno spazio di confronto con uno psicoterapeuta potrebbe davvero aiutarla a sentirsi meno sola in questa scelta, e soprattutto a rafforzare quella parte di sé che, come già dimostra, è capace di proteggersi e guidarsi verso ciò che davvero merita.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con tale apertura una situazione personale così complessa e delicata. La sua narrazione evidenzia un profondo coinvolgimento emotivo all'interno di una dinamica relazionale intricata, caratterizzata da una forte affinità con quest'uomo sposato e da una preesistente fragilità nel suo matrimonio.
È comprensibile come lei si trovi in un conflitto interiore, oscillando tra i sentimenti che prova e la sua ferma opposizione all'infedeltà e al ruolo di "amante", un ruolo che lei stessa rifiuta con decisione. La sua lucidità nel riconoscere i limiti di questa situazione e la sua volontà di tutelare il proprio benessere emotivo sono aspetti significativi della sua consapevolezza psicologica.
La relazione che si è instaurata sembra trascendere una mera attrazione fisica, configurandosi come un incontro significativo a livello emotivo e valoriale. Tuttavia, essa si sviluppa in un contesto preesistente e complesso, con implicazioni significative per tutte le persone coinvolte, in primis il nascituro.
Il suo suggerimento al suo partner di intraprendere un percorso psicoterapeutico rappresenta una mossa saggia e responsabile. Un professionista qualificato può offrire uno spazio neutrale e un supporto metodologico per esplorare le dinamiche del suo matrimonio, i suoi sentimenti contrastanti e le responsabilità che derivano dalla sua situazione familiare attuale. Questo percorso potrebbe aiutarlo a fare chiarezza sui suoi desideri più profondi e a prendere decisioni più consapevoli e autentiche.
La sua decisione di darsi un termine e di valutare un possibile distacco emotivo è una strategia di auto-protezione comprensibile e auspicabile, al fine di evitare una sofferenza protratta. La sua intenzione di offrire supporto durante questo delicato momento per lui, pur mantenendo un confine per il proprio benessere, denota una notevole empatia.
In sintesi, la situazione che lei descrive è complessa e carica di implicazioni emotive. Il percorso psicoterapeutico per il suo partner rappresenta uno strumento fondamentale per affrontare le dinamiche in atto.
Dott.ssa Roberta Fidone
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Salve, per lei deve essere davvero difficile assorbire le loro problematiche di coppia ed al contempo essere così coinvolta emotivamente. Capisco che vorrebbe aiutarlo, ma non spetta a lei farlo, l'unica persona in grado di trovare una soluzione è lui. Se ha capito ciò che prova e la relazione con la moglie è irrecuperabile, dovrebbe trovare il modo di accettarlo e andare avanti.
Capisco che possa essere spaventoso, anche a fronte del bambino in arrivo, ma per il bambino stesso è meglio non crescere in una famiglia disfunzionale ed in crisi prima ancora della sua nascita. Non ci sarebbe assolutamente nulla di male se si procedesse con la separazione. Ma ovviamente questo deve essere lui a capirlo e accettarlo. Lavorando sul senso di colpa e capendo i significati reali delle cose.
In ogni caso per fare le sue scelte consapevolmente avrebbe bisogno di un supporto psicologico, perché sarebbe un cambiamento importante e potenzialmente destabilizzante.
Se volete sono disponibile per colloqui online.
Per qualsiasi altra cosa mi contatti.
Buona serata
Dott.ssa Roberta Fidone
Dott.ssa Chiara Visalli
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buon pomeriggio, grazie per la sua condivisione così chiara e dettagliata... Ritengo che abbia fatto la cosa migliore nel consigliare a quest'uomo di iniziare un percorso di psicoterapia, così che possa capire davvero cosa vuole ed avere la forza, la determinazione ed il supporto psicologico necessari per riuscirci.
Rispetto a Lei, credo che in una situazione così difficile rischia di rimanere incastrata nell'incertezza e confusione... quando invece meriterebbe di avere chiarezza e stabilità.
Non escludo che ci sia qualcosa tra Lei e quest'uomo, e che potrebbe esserci in futuro, ma sicuramente ci sono delle questioni irrisolte che andrebbero guardate meglio... ribadisco dunque come il Suo consiglio sia assolutamente pertinente, protettivo sia verso di lui sia nei confronti di sé stessa.

Grazie ancora, se avrà bisogno sarò ancora a Sua disposizione :)
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
quello che descrive è un coinvolgimento emotivo molto intenso, nato dentro una situazione estremamente fragile. È comprensibile che Lei si senta divisa: da una parte un sentimento reale per quest’uomo, dall’altra il peso della sua vita matrimoniale, del bambino in arrivo e del ruolo complesso che finisce per assumere senza volerlo.

È importante riconoscere che ciò che lui prova per Lei può essere autentico, ma non è separabile dal momento difficile che sta vivendo nel suo matrimonio. Le dinamiche che racconta – instabilità di coppia, senso di colpa, pressione, bisogno di qualcuno che lo capisca – possono amplificare l’intensità del legame con Lei, ma non garantiscono che possa trasformarsi in una relazione stabile. Il rischio è che Lei rimanga in una posizione che le crea sofferenza continua, senza chiarezza né possibilità di costruire qualcosa di concreto.

Ha fatto bene a suggerirgli un nuovo percorso psicoterapeutico: è l’unico strumento che può aiutarlo davvero a comprendere cosa vuole, a prendere una decisione responsabile e ad affrontare la paternità in modo consapevole. Ma è altrettanto importante che Lei si protegga. Restare accanto a una persona che non può offrirle una scelta chiara può consumare energie emotive preziose e impedirle di vedere ciò che realmente merita.

Non è suo compito sostituirsi alla terapia, né accompagnarlo in attesa che decida. È invece fondamentale che Lei continui ad ascoltarsi e a mantenere i confini necessari per non rimanere intrappolata in una situazione che oggi non ha basi per diventare una relazione equilibrata.

Il suo pensiero di prendere una decisione entro maggio è un segnale di grande lucidità: proteggerla non significa allontanarsi dall’affetto, ma riconoscere che il suo benessere viene prima di una storia che, in questo momento, non può darle sicurezza.

Un cordiale saluto,
Dott.ssa Sara Petroni

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