Buongiorno dottori, avevo scritto il mese scorso. Non so chi possa ricordarsi ma sono la mamma di qu
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Buongiorno dottori, avevo scritto il mese scorso. Non so chi possa ricordarsi ma sono la mamma di quel bimbo disprassico di cui avevo chiesto opinioni su una valutazione per possibile plusdotazione. Prima di tutto ci tenevo a ringraziare tutti e i numerosi professionisti che mi hanno risposto e consigliato. Come mi avete suggerito ho fissato l'incontro con una psicologa per procedere con la valutazione. Abbiamo già effettuato l'incontro conoscitivo genitori/psicologa. È durato più di 1h e abbiamo parlato a lungo della sua situazione e anche lei ha suggerito di procedere alla valutazione. Essendo, però, disprassico ha detto che valuterà solo le scale verbali e percettive; quindi ha detto che sarà tutto più snello e veloce anche se egualmente valido. Mi chiedevo: quindi la memoria di lavoro viene esclusa? Quali test farà nello specifico? Su internet ho letto che in questo caso non viene valutato il QI ma l'IGA è corretto?
Poi mi ha detto che solitamente finito un ciclo scolastico, dovrà procedere a rivalutazione. Iniziando lui a settembre la 4 elementare vuol dire che tra 2 anni (1 media) dovrà rifarla? E dovrà rifarla anche ad inizio superiori e ad inizio università (nel caso proseguisse)?
Vi ringrazio sempre per il grande supporto e servizio che offrite!
P.s. Se vi fa piacere vi terrò aggiornati sui risultati (farà il test il 9 settembre).
Grazie ancora!
Poi mi ha detto che solitamente finito un ciclo scolastico, dovrà procedere a rivalutazione. Iniziando lui a settembre la 4 elementare vuol dire che tra 2 anni (1 media) dovrà rifarla? E dovrà rifarla anche ad inizio superiori e ad inizio università (nel caso proseguisse)?
Vi ringrazio sempre per il grande supporto e servizio che offrite!
P.s. Se vi fa piacere vi terrò aggiornati sui risultati (farà il test il 9 settembre).
Grazie ancora!
Salve, grazie per l’aggiornamento e per averci ricontattato, il suo accompagnamento al percorso del bimbo è prezioso. È coerente che, vista la disprassia, la valutazione si focalizzi sulle aree verbali e percettive, perché alcune competenze potrebbero risultare poco attendibili proprio a causa dei limiti motori. In questo modo, si può ottenere un indice cognitivo significativo senza sovraccaricare le parti che potrebbero essere falsate. Sì, l’indice alternativo a quello globale è spesso usato in questi casi per riflettere meglio il profilo del bambino.
Per quanto riguarda la rivalutazione: è prassi aggiornarla alla fine di ogni ciclo scolastico, quindi sì, alla fine della primaria, delle medie e delle superiori .
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
.
Se vorrà condividere i risultati dopo il 9 settembre, sarà un piacere riflettere insieme su quanto emerso
Per quanto riguarda la rivalutazione: è prassi aggiornarla alla fine di ogni ciclo scolastico, quindi sì, alla fine della primaria, delle medie e delle superiori .
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
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Buongiorno, la memoria di lavoro probabilmente verrà esclusa soprattutto se alcune prove richiedono risposte rapide o manipolazione visuo-spaziale complessa.
Tuttavia, la psicologa potrebbe comunque raccogliere indicatori qualitativi della memoria di lavoro tramite osservazione clinica o prove adattate, se ritiene sia utile per il profilo complessivo.Si utilizzerà l'IGA, dato che considera solo le scale verbali e percettive.
Di solito la necessità di rivalutare non è un obbligo burocratico fisso, ma una buona prassi clinica.
Ci tenga aggiornati e spero di averle chiarito alcuni dubbi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Rizzo
Tuttavia, la psicologa potrebbe comunque raccogliere indicatori qualitativi della memoria di lavoro tramite osservazione clinica o prove adattate, se ritiene sia utile per il profilo complessivo.Si utilizzerà l'IGA, dato che considera solo le scale verbali e percettive.
Di solito la necessità di rivalutare non è un obbligo burocratico fisso, ma una buona prassi clinica.
Ci tenga aggiornati e spero di averle chiarito alcuni dubbi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Rizzo
Buongiorno, le consiglio di rivolgere le sue domande alla psicologa che vi segue e che quindi è l'unica che conosce bene la situazione. Cordiali saluti.
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso gli sviluppi e per averci aggiornati sul percorso che sta intraprendendo con suo figlio. La scelta di procedere con una valutazione cognitiva mirata, tenendo conto della disprassia, è assolutamente sensata e rispecchia buone prassi cliniche: adattare il protocollo di somministrazione serve a ridurre il peso degli aspetti motori e grafo-motori, che potrebbero interferire con la prestazione, concentrandosi invece sulle aree in cui è possibile ottenere una misurazione più fedele delle potenzialità cognitive.
Quando la psicologa le ha detto che verranno valutate solo le scale verbali e percettive, probabilmente si riferiva a indici derivanti dalle prove di ragionamento verbale, comprensione, vocabolario, somiglianze, e alle prove di ragionamento visuo-percettivo, come i cubi o le matrici, adattandole alle possibilità del bambino. Questo approccio può comportare la non somministrazione (o la somministrazione parziale) delle prove che misurano memoria di lavoro e velocità di elaborazione, se queste richiedono abilità motorie o grafiche che sarebbero penalizzanti. In tal caso, non si otterrà un QI totale standard, ma un profilo cognitivo in cui saranno messi in evidenza i punti di forza e di debolezza, con possibili calcoli alternativi come l’Indice di Abilità Generale (IAG, o GAI nella versione inglese), che si basa proprio sulle aree verbali e percettive. Questo è corretto e viene spesso usato in casi come quello di suo figlio.
Per quanto riguarda le rivalutazioni, la regola di massima è quella di ripetere l’assessment in momenti di passaggio scolastico importanti, soprattutto se il profilo cognitivo ha implicazioni sugli strumenti compensativi o sulle modalità di insegnamento. Il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado (quindi inizio prima media) è uno di questi momenti. Successivamente, se necessario, si può effettuare una nuova valutazione all’ingresso delle superiori e, più raramente, in vista dell’università, ma non è un automatismo: dipende dal tipo di difficoltà, dal livello di adattamento scolastico e dalle necessità di documentazione aggiornata per eventuali misure di supporto.
Trovo molto prezioso il suo desiderio di tenere aggiornati sui risultati, e sono certo che questo percorso potrà offrirle informazioni utili non solo per capire meglio le potenzialità di suo figlio, ma anche per orientare in modo mirato le strategie educative e di supporto che possano valorizzarlo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Quando la psicologa le ha detto che verranno valutate solo le scale verbali e percettive, probabilmente si riferiva a indici derivanti dalle prove di ragionamento verbale, comprensione, vocabolario, somiglianze, e alle prove di ragionamento visuo-percettivo, come i cubi o le matrici, adattandole alle possibilità del bambino. Questo approccio può comportare la non somministrazione (o la somministrazione parziale) delle prove che misurano memoria di lavoro e velocità di elaborazione, se queste richiedono abilità motorie o grafiche che sarebbero penalizzanti. In tal caso, non si otterrà un QI totale standard, ma un profilo cognitivo in cui saranno messi in evidenza i punti di forza e di debolezza, con possibili calcoli alternativi come l’Indice di Abilità Generale (IAG, o GAI nella versione inglese), che si basa proprio sulle aree verbali e percettive. Questo è corretto e viene spesso usato in casi come quello di suo figlio.
Per quanto riguarda le rivalutazioni, la regola di massima è quella di ripetere l’assessment in momenti di passaggio scolastico importanti, soprattutto se il profilo cognitivo ha implicazioni sugli strumenti compensativi o sulle modalità di insegnamento. Il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado (quindi inizio prima media) è uno di questi momenti. Successivamente, se necessario, si può effettuare una nuova valutazione all’ingresso delle superiori e, più raramente, in vista dell’università, ma non è un automatismo: dipende dal tipo di difficoltà, dal livello di adattamento scolastico e dalle necessità di documentazione aggiornata per eventuali misure di supporto.
Trovo molto prezioso il suo desiderio di tenere aggiornati sui risultati, e sono certo che questo percorso potrà offrirle informazioni utili non solo per capire meglio le potenzialità di suo figlio, ma anche per orientare in modo mirato le strategie educative e di supporto che possano valorizzarlo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Salve, grazie per gli aggiornamenti. In base a quanto riportato la collega andrà a valutare l’IAG che comprende le scale verbali e percettive, escludendo la memoria di lavoro. Di solito le valutazioni vengono rifatte ad inizio di un ciclo scolastico per evidenziare eventuali cambiamenti nel ragazzo siano essi positivi o negativi e individuare gli strumenti compensativi e le misure dispensative più adeguate in relazione al quadro più recente.
Gentile utente, la collega psicologa ha scelto sicuramente un approccio per la valutazione che tiene conto delle difficoltà di suo figlio. L'indice che andrà a calcolare è proprio l'IGA che però non riduce la validità della valutazione ma si concentra sulle informazioni più utili e meno influenzate dalle difficoltà motorie di suo figlio.
La memoria di lavoro è un costrutto che può essere implicato in differenti attività e compiti. Nella valutazione del QI può essere un valore che non viene valutato in modo diretto, ma potrebbero essere affiancati a questo dei test specifici per la valutazione della memoria di lavoro in compiti verbali.
Per quanto riguarda la rivalutazione, è vero che di solito si suggerisce di ripetere l’assessment nei passaggi di ciclo scolastico, perché le capacità e soprattutto le richieste cognitive e organizzative possono cambiare, quindi si rivaluta il quadro per avere un profilo aggiornato. Non è obbligatorio, ma consigliato!
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
La memoria di lavoro è un costrutto che può essere implicato in differenti attività e compiti. Nella valutazione del QI può essere un valore che non viene valutato in modo diretto, ma potrebbero essere affiancati a questo dei test specifici per la valutazione della memoria di lavoro in compiti verbali.
Per quanto riguarda la rivalutazione, è vero che di solito si suggerisce di ripetere l’assessment nei passaggi di ciclo scolastico, perché le capacità e soprattutto le richieste cognitive e organizzative possono cambiare, quindi si rivaluta il quadro per avere un profilo aggiornato. Non è obbligatorio, ma consigliato!
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Gentile signora credo che la cosa da fare sia esclusivamente di rivolgersi alla terapeuta che seguirà il minore .perché solo lei può avere idea di quali saranno i test da inserire e fare fare al ragazzo.
Valutando un po' tutto quello che emerge dai colloquio e dalle osservazioni
Un altro parere rischia di confondere e inficiare il tutto
Abbia fiducia
La valutazione è un discorso complesso che si avvale di più fattori ( test colloqui osservazione ecc)
In bocca al lupo
Dott lorenzini Maria Santa psicoterapeuta
Valutando un po' tutto quello che emerge dai colloquio e dalle osservazioni
Un altro parere rischia di confondere e inficiare il tutto
Abbia fiducia
La valutazione è un discorso complesso che si avvale di più fattori ( test colloqui osservazione ecc)
In bocca al lupo
Dott lorenzini Maria Santa psicoterapeuta
Buongiorno,
L'Indice di Abilità Generale (IAG)L’IAG fornisce una stima della capacità intellettiva generale che è meno influenzata dalla memoria di lavoro e dalla velocità di elaborazione rispetto al QIT. I bambini disprassici possono ottenere punteggi di QIT più bassi rispetto ai bambini che non presentano tali difficoltà. L'IAG è basato sulla combinazione degli indici di Comprensione Verbale e Ragionamento Visuo-Percettivo, escludendo gli indici di Memoria di Lavoro e Velocità di Elaborazione. è corretto che che prima di iniziare un nuovo ciclo di studi debba fare una rivalutazione.
Cordialmente.
dortt.ssa Chantal Danna
L'Indice di Abilità Generale (IAG)L’IAG fornisce una stima della capacità intellettiva generale che è meno influenzata dalla memoria di lavoro e dalla velocità di elaborazione rispetto al QIT. I bambini disprassici possono ottenere punteggi di QIT più bassi rispetto ai bambini che non presentano tali difficoltà. L'IAG è basato sulla combinazione degli indici di Comprensione Verbale e Ragionamento Visuo-Percettivo, escludendo gli indici di Memoria di Lavoro e Velocità di Elaborazione. è corretto che che prima di iniziare un nuovo ciclo di studi debba fare una rivalutazione.
Cordialmente.
dortt.ssa Chantal Danna
Buongiorno, vedo in tutto ciò una forte ansia che spero non si ripercuota sul bambino. Permettiamogli di vivere naturalmente senza soffocarlo con valutazioni di ogni tipo.
Buongiorno, grazie per aver condiviso gli aggiornamenti. A fine valutazione, sicuramente la collega rilascerà una relazione dettagliata con i relativi test eseguiti e i risultati ottenuti. Ogni ciclo scolastico prevede una valutazione dello stato di apprendimento degli studenti, tipicamente alla fine di ciascun livello: fine scuola primaria, fine scuola secondaria di primo grado e fine scuola secondaria di secondo grado. Questa fase di valutazione serve a stilare un profilo di funzionamento, che riassume le competenze acquisite e le eventuali criticità, e a pianificare interventi personalizzati attraverso il Piano Didattico Personalizzato (PDP).
Il PDP è uno strumento fondamentale per adattare l'insegnamento alle esigenze specifiche di ogni studente, stabilendo obiettivi individualizzati e strategie di supporto adeguate. La sua stesura si basa sui risultati delle valutazioni, tenendo conto delle capacità, delle difficoltà e delle potenzialità dello studente, per favorire il suo percorso di crescita e di apprendimento efficace. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e per supportarla nel percorso. Dott.ssa Borrelli
Il PDP è uno strumento fondamentale per adattare l'insegnamento alle esigenze specifiche di ogni studente, stabilendo obiettivi individualizzati e strategie di supporto adeguate. La sua stesura si basa sui risultati delle valutazioni, tenendo conto delle capacità, delle difficoltà e delle potenzialità dello studente, per favorire il suo percorso di crescita e di apprendimento efficace. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e per supportarla nel percorso. Dott.ssa Borrelli
Carissima mamma, la ringrazio per aver condiviso gli aggiornamenti ricevuti dalla professionista che la sta supportando nel percorso diagnostico-valutativo del suo bambino. Poiché la disprassia incide in modo significativo sulle abilità motorie fini e sulla coordinazione, spesso coinvolte nei sub-test che misurano la memoria di lavoro e la velocità di elaborazione, trovo funzionale la scelta di far convergere la valutazione su scale verbali e percettive; l’obiettivo mira ad ottenere risposte più vicine alle reali potenzialità di suo figlio. Molto probabilmente il test di riferimento per valutare le abilità cognitive sarà la scala WISC-V, ampiamente utilizzata dai clinici per misurare le capacità intellettive di bambini e adolescenti tra i 6 e i 16 anni. Nel suo caso, come le ha già detto la psicologa, si concentrerà su due scale: Verbale e Percettiva. In presenza di una disabilità o di un disturbo non è possibile la somministrazione di tutti i sub-test della scala WISC-V, ciò rende difficile il punteggio del QI complessivo. In questi casi si procede al calcolo dell'Indice di Abilità Generale (IGA), misura più affidabile delle capacità cognitive complessive in situazioni in cui le prestazioni in altre aree (come la memoria di lavoro e la velocità di elaborazione) sono compromesse. Immagino essere questo il motivo per cui la psicologa ha scelto tale approccio. Le capacità cognitive e le abilità si evolvono con la crescita. I test standardizzati sono tarati per fasce d'età specifiche. Una valutazione effettuata in quarta elementare è valida per il periodo in cui viene eseguita, ma le sue prestazioni future potrebbero evolvere in modi diversi. Concordo con l’ipotesi di porre nuova rivalutazione a ridosso di un cambio di ciclo scolastico, momento cruciale per ridefinire in un Piano Didattico Personalizzato attività dispensative, strumenti compensativi e strategie di supporto. La saluto con affetto e resto a disposizione per ulteriori aggiornamenti.
Dott.ssa Chiara Lagi
Dott.ssa Chiara Lagi
Gentile utente, la memoria di lavoro è quella che ci serve per tenere in mente un numero di telefono, una stringa di suoni. Non c'è motivo per cui non venga fatta anche questa importante valutazione. Il test verrà ripetuto perchè i ragazzi crescono e possono sviluppare dei funzionamenti che si modificano. L'utilità della ripetizione del test riguarda la possibilità di adattare la didattica ai vari cambiamenti. Non mi sembra ci sia una legislazione specifica per l'università, ma sono usciti recentemente (nel disegno di legge n. 2316) due articoli che prevedono che i ragazzi plusdotati, che frequentano le scuole superiori, possano frequentare contemporaneamente dei corsi universitari.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cari saluti
Dott.ssa Lorena Menoncello
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti
Cari saluti
Dott.ssa Lorena Menoncello
Cara mamma,
grazie a te per aver condiviso gli aggiornamenti: si percepisce con quanta attenzione e cura stai seguendo il percorso di tuo figlio, ed è un aspetto davvero importante per lui.
Rispetto alle tue domande: quando ci troviamo di fronte a bambini con una diagnosi di disprassia o altre difficoltà che possono interferire con prove di performance motoria o visuo-motoria, è prassi comune che lo psicologo scelga le scale più rappresentative, evitando quelle che potrebbero restituire un quadro falsato delle reali abilità cognitive. Questo non significa che la valutazione sia “ridotta” o meno valida, ma che viene personalizzata per restituire un profilo il più possibile fedele alle potenzialità del bambino.
La memoria di lavoro può essere esplorata in modi diversi, non necessariamente attraverso le prove standard che richiedono anche componenti motorie: lo psicologo potrà scegliere gli strumenti più adatti al caso. È vero che in questi contesti non si parla di QI “totale” in senso classico, ma si lavora piuttosto su indici specifici e, soprattutto, sulla descrizione qualitativa del profilo cognitivo, ciò che tecnicamente viene definito IGA (Indice Globale di Abilità).
Per quanto riguarda le rivalutazioni, in genere si consiglia di effettuarle nei passaggi scolastici significativi, quando cambiano richieste e modalità di apprendimento (ingresso alla scuola secondaria di primo grado, alla scuola superiore e, se necessario, all’università). L’obiettivo è aggiornare il quadro e fornire indicazioni pratiche su come supportare al meglio tuo figlio nei diversi momenti della sua crescita.
Ti sei già messa in cammino con tanta attenzione e questo è un grande dono per lui. Ti incoraggio a portare questa fiducia anche nel percorso che state iniziando: il fatto che tu lo accompagni con cura e amore sarà una risorsa preziosa in ogni fase.
Un abbraccio da mamma a mamma,
Raffaella.
grazie a te per aver condiviso gli aggiornamenti: si percepisce con quanta attenzione e cura stai seguendo il percorso di tuo figlio, ed è un aspetto davvero importante per lui.
Rispetto alle tue domande: quando ci troviamo di fronte a bambini con una diagnosi di disprassia o altre difficoltà che possono interferire con prove di performance motoria o visuo-motoria, è prassi comune che lo psicologo scelga le scale più rappresentative, evitando quelle che potrebbero restituire un quadro falsato delle reali abilità cognitive. Questo non significa che la valutazione sia “ridotta” o meno valida, ma che viene personalizzata per restituire un profilo il più possibile fedele alle potenzialità del bambino.
La memoria di lavoro può essere esplorata in modi diversi, non necessariamente attraverso le prove standard che richiedono anche componenti motorie: lo psicologo potrà scegliere gli strumenti più adatti al caso. È vero che in questi contesti non si parla di QI “totale” in senso classico, ma si lavora piuttosto su indici specifici e, soprattutto, sulla descrizione qualitativa del profilo cognitivo, ciò che tecnicamente viene definito IGA (Indice Globale di Abilità).
Per quanto riguarda le rivalutazioni, in genere si consiglia di effettuarle nei passaggi scolastici significativi, quando cambiano richieste e modalità di apprendimento (ingresso alla scuola secondaria di primo grado, alla scuola superiore e, se necessario, all’università). L’obiettivo è aggiornare il quadro e fornire indicazioni pratiche su come supportare al meglio tuo figlio nei diversi momenti della sua crescita.
Ti sei già messa in cammino con tanta attenzione e questo è un grande dono per lui. Ti incoraggio a portare questa fiducia anche nel percorso che state iniziando: il fatto che tu lo accompagni con cura e amore sarà una risorsa preziosa in ogni fase.
Un abbraccio da mamma a mamma,
Raffaella.
Buongiorno,
grazie a lei per l’aggiornamento e per la fiducia con cui condivide il percorso di suo figlio: si sente quanto per lei sia importante dargli il miglior sostegno possibile, e già questo è un grande passo di cura.
Rispetto alle sue domande: nei casi di bambini con disprassia, è abbastanza comune che la valutazione venga modulata, privilegiando le scale verbali e di ragionamento percettivo, che risultano più rappresentative delle potenzialità cognitive, senza che la difficoltà motoria influisca in modo distorsivo. In questo senso non si perde validità: piuttosto si ottiene un profilo più fedele delle risorse del bambino.
La memoria di lavoro non viene necessariamente “esclusa” in assoluto, ma può essere valutata in modo differente o considerata con cautela, proprio per non penalizzare il quadro complessivo. È vero che in questi casi non si parla di un QI “puro” ma di un Indice di Funzionamento Generale (IGA o GAI), che mette in evidenza gli aspetti meno condizionati dalle difficoltà esecutive.
Per quanto riguarda le rivalutazioni: sì, di solito vengono proposte nei passaggi di ciclo scolastico più significativi (inizio scuola media, superiori, università) perché i bisogni e le richieste didattiche cambiano, e avere un quadro aggiornato serve per calibrare gli strumenti compensativi e le strategie educative. Non significa che ogni volta debba rifare tutto dall’inizio, ma piuttosto che ci sarà un aggiornamento mirato per garantire che il supporto resti adeguato alla sua crescita.
Il fatto che lei voglia seguirlo passo passo, senza perdere di vista né le fragilità né i punti di forza, è un dono prezioso per suo figlio. Tenga presente che queste valutazioni non hanno solo un valore “diagnostico”, ma anche di orientamento: aiutano lui, voi e la scuola a riconoscere meglio i talenti e a ridurre i fattori di fatica.
Sarà molto bello se vorrà aggiornarci dopo il test: il suo racconto può essere utile anche ad altri genitori che vivono situazioni simili.
grazie a lei per l’aggiornamento e per la fiducia con cui condivide il percorso di suo figlio: si sente quanto per lei sia importante dargli il miglior sostegno possibile, e già questo è un grande passo di cura.
Rispetto alle sue domande: nei casi di bambini con disprassia, è abbastanza comune che la valutazione venga modulata, privilegiando le scale verbali e di ragionamento percettivo, che risultano più rappresentative delle potenzialità cognitive, senza che la difficoltà motoria influisca in modo distorsivo. In questo senso non si perde validità: piuttosto si ottiene un profilo più fedele delle risorse del bambino.
La memoria di lavoro non viene necessariamente “esclusa” in assoluto, ma può essere valutata in modo differente o considerata con cautela, proprio per non penalizzare il quadro complessivo. È vero che in questi casi non si parla di un QI “puro” ma di un Indice di Funzionamento Generale (IGA o GAI), che mette in evidenza gli aspetti meno condizionati dalle difficoltà esecutive.
Per quanto riguarda le rivalutazioni: sì, di solito vengono proposte nei passaggi di ciclo scolastico più significativi (inizio scuola media, superiori, università) perché i bisogni e le richieste didattiche cambiano, e avere un quadro aggiornato serve per calibrare gli strumenti compensativi e le strategie educative. Non significa che ogni volta debba rifare tutto dall’inizio, ma piuttosto che ci sarà un aggiornamento mirato per garantire che il supporto resti adeguato alla sua crescita.
Il fatto che lei voglia seguirlo passo passo, senza perdere di vista né le fragilità né i punti di forza, è un dono prezioso per suo figlio. Tenga presente che queste valutazioni non hanno solo un valore “diagnostico”, ma anche di orientamento: aiutano lui, voi e la scuola a riconoscere meglio i talenti e a ridurre i fattori di fatica.
Sarà molto bello se vorrà aggiornarci dopo il test: il suo racconto può essere utile anche ad altri genitori che vivono situazioni simili.
Buongiorno,
grazie per aver condiviso gli aggiornamenti e per la fiducia. Ha fatto molto bene ad avviare la valutazione, perché nei bambini con disprassia è importante avere un quadro preciso delle risorse cognitive e delle eventuali fragilità, anche in ottica di supporto scolastico.
In merito ai suoi dubbi:
La psicologa le ha spiegato correttamente: in presenza di disprassia spesso si privilegia la valutazione delle scale verbali e percettive, evitando prove che richiedano un forte impegno motorio o grafo-motorio, che rischierebbero di falsare i risultati. La memoria di lavoro non sempre viene esclusa, dipende dalla modalità scelta dalla professionista e dalla capacità del bambino di affrontare il compito senza che la difficoltà motoria diventi predominante.
Non si parla propriamente di esclusione del QI, ma di una restituzione più fedele attraverso un profilo cognitivo o indice generale (ad esempio l’IGA), che rispecchia meglio le reali potenzialità del bambino senza essere penalizzato dalla disprassia.
Per quanto riguarda le rivalutazioni: è prassi comune ripetere le valutazioni nei momenti di passaggio scolastico importante (ad esempio tra elementari e medie, medie e superiori), sia per aggiornare la documentazione utile ai docenti, sia per monitorare l’evoluzione del profilo cognitivo. Non sempre è necessario farle a ogni passaggio “formale” (come università), ma piuttosto in base alle necessità di adattamento didattico o agli obiettivi di crescita.
Il percorso che state facendo è molto prezioso: vi permetterà di avere strumenti più chiari per valorizzare i punti di forza di suo figlio e sostenerlo nelle difficoltà.
grazie per aver condiviso gli aggiornamenti e per la fiducia. Ha fatto molto bene ad avviare la valutazione, perché nei bambini con disprassia è importante avere un quadro preciso delle risorse cognitive e delle eventuali fragilità, anche in ottica di supporto scolastico.
In merito ai suoi dubbi:
La psicologa le ha spiegato correttamente: in presenza di disprassia spesso si privilegia la valutazione delle scale verbali e percettive, evitando prove che richiedano un forte impegno motorio o grafo-motorio, che rischierebbero di falsare i risultati. La memoria di lavoro non sempre viene esclusa, dipende dalla modalità scelta dalla professionista e dalla capacità del bambino di affrontare il compito senza che la difficoltà motoria diventi predominante.
Non si parla propriamente di esclusione del QI, ma di una restituzione più fedele attraverso un profilo cognitivo o indice generale (ad esempio l’IGA), che rispecchia meglio le reali potenzialità del bambino senza essere penalizzato dalla disprassia.
Per quanto riguarda le rivalutazioni: è prassi comune ripetere le valutazioni nei momenti di passaggio scolastico importante (ad esempio tra elementari e medie, medie e superiori), sia per aggiornare la documentazione utile ai docenti, sia per monitorare l’evoluzione del profilo cognitivo. Non sempre è necessario farle a ogni passaggio “formale” (come università), ma piuttosto in base alle necessità di adattamento didattico o agli obiettivi di crescita.
Il percorso che state facendo è molto prezioso: vi permetterà di avere strumenti più chiari per valorizzare i punti di forza di suo figlio e sostenerlo nelle difficoltà.
Buongiorno,
la valutazione che vi è stata proposta è assolutamente corretta. Nei bambini con disprassia, alcune prove della WISC (ad esempio quelle che richiedono forte componente motoria o grafo-motoria) possono risultare falsamente penalizzanti. Per questo motivo la psicologa ha scelto di concentrarsi sulle scale verbali e di ragionamento percettivo: ciò consente di ottenere un profilo cognitivo attendibile, senza che la disprassia interferisca.
Memoria di lavoro e velocità di elaborazione: non sempre vengono escluse del tutto, ma spesso sono interpretate con cautela. Alcuni subtest possono comunque essere somministrati, valutando caso per caso.
QI vs IGA: quando non si calcola l’indice totale, si utilizzano gli indici generali (ad esempio l’IGA) che sono altrettanto validi, soprattutto nei casi in cui alcune aree potrebbero essere distorte da difficoltà specifiche.
Rivalutazioni: è normale che vengano suggerite al passaggio di ciclo scolastico (primaria → secondaria di primo grado → secondaria di secondo grado). Non serve rifarle “a scadenze rigide” se non ci sono nuovi bisogni, ma i cambiamenti scolastici e di sviluppo possono rendere utile aggiornare il profilo. All’università, in genere, si procede solo se emergono nuove esigenze di supporto.
Vi siete mossi nel modo migliore: state dando a vostro figlio un’opportunità preziosa per far emergere i suoi punti di forza e ricevere un sostegno adeguato.
la valutazione che vi è stata proposta è assolutamente corretta. Nei bambini con disprassia, alcune prove della WISC (ad esempio quelle che richiedono forte componente motoria o grafo-motoria) possono risultare falsamente penalizzanti. Per questo motivo la psicologa ha scelto di concentrarsi sulle scale verbali e di ragionamento percettivo: ciò consente di ottenere un profilo cognitivo attendibile, senza che la disprassia interferisca.
Memoria di lavoro e velocità di elaborazione: non sempre vengono escluse del tutto, ma spesso sono interpretate con cautela. Alcuni subtest possono comunque essere somministrati, valutando caso per caso.
QI vs IGA: quando non si calcola l’indice totale, si utilizzano gli indici generali (ad esempio l’IGA) che sono altrettanto validi, soprattutto nei casi in cui alcune aree potrebbero essere distorte da difficoltà specifiche.
Rivalutazioni: è normale che vengano suggerite al passaggio di ciclo scolastico (primaria → secondaria di primo grado → secondaria di secondo grado). Non serve rifarle “a scadenze rigide” se non ci sono nuovi bisogni, ma i cambiamenti scolastici e di sviluppo possono rendere utile aggiornare il profilo. All’università, in genere, si procede solo se emergono nuove esigenze di supporto.
Vi siete mossi nel modo migliore: state dando a vostro figlio un’opportunità preziosa per far emergere i suoi punti di forza e ricevere un sostegno adeguato.
Buon pomeriggio. Se è la WISC il test che la psicologa a cui si è rivolta vuole somministrare a suo figlio, generalmente si richiede una nuova valutazione dopo 3 anni o al passaggio di un ciclo scolastico (nel suo caso mi sembra troppo ravvicinato). I subtest che potrebbe escludere riguardano, a mio parare, più la velocità di elaborazione (cifrario e ricerca di simboli) e non la memoria di lavoro, in quanto è richiesto che il bambino scriva con la penna. in questo caso, escludendo l'indice di Velocità di elaborazione, si può valutare solo l'IGA e non il QI nella sua completezza.
Buongiorno, grazie a te per averci aggiornato e per la fiducia. Stai seguendo un percorso molto attento e accurato per tuo figlio, e questo è già un grande punto di forza.
Ti chiarisco alcuni aspetti in maniera puntata:
1 Nella valutazione cognitiva, in presenza di disprassia, può essere scelto di non proporre alcuni subtest che richiedono abilità grafo-motorie o prassiche, proprio per evitare che la difficoltà motoria interferisca con il risultato. Per questo la psicologa ti ha parlato di un percorso “più snello”, concentrato sulle scale verbali e percettive. La memoria di lavoro non è esclusa a priori, ma può essere indagata in modo mirato con prove che non richiedano scrittura o manipolazione complessa.
2 In questi casi non si parla strettamente di QI totale, ma si utilizzano indici specifici (l’Indice GAI – Abilità Generali), che danno comunque un profilo attendibile e significativo delle capacità cognitive. Quanto alle rivalutazioni, sì: è buona prassi aggiornarle al termine dei cicli scolastici (fine primaria, inizio secondaria di primo grado, inizio superiori, e a volte anche più avanti). Questo serve sia per monitorare lo sviluppo, sia per aggiornare eventuali certificazioni utili a scuola.
Se ti fa piacere, sarà bello ricevere un aggiornamento dopo il test.
Ti chiarisco alcuni aspetti in maniera puntata:
1 Nella valutazione cognitiva, in presenza di disprassia, può essere scelto di non proporre alcuni subtest che richiedono abilità grafo-motorie o prassiche, proprio per evitare che la difficoltà motoria interferisca con il risultato. Per questo la psicologa ti ha parlato di un percorso “più snello”, concentrato sulle scale verbali e percettive. La memoria di lavoro non è esclusa a priori, ma può essere indagata in modo mirato con prove che non richiedano scrittura o manipolazione complessa.
2 In questi casi non si parla strettamente di QI totale, ma si utilizzano indici specifici (l’Indice GAI – Abilità Generali), che danno comunque un profilo attendibile e significativo delle capacità cognitive. Quanto alle rivalutazioni, sì: è buona prassi aggiornarle al termine dei cicli scolastici (fine primaria, inizio secondaria di primo grado, inizio superiori, e a volte anche più avanti). Questo serve sia per monitorare lo sviluppo, sia per aggiornare eventuali certificazioni utili a scuola.
Se ti fa piacere, sarà bello ricevere un aggiornamento dopo il test.
Buonasera, grazie per l’aggiornamento. È normale che, in presenza di disprassia, la valutazione si concentri soprattutto sulle aree verbali e percettive, lasciando da parte prove che potrebbero penalizzare ingiustamente il bambino. In questi casi non si parla tanto di QI “totale”, ma di un profilo cognitivo che restituisce meglio i suoi punti di forza. Le rivalutazioni vengono in genere fatte nei passaggi scolastici più importanti, per avere indicazioni aggiornate a supporto del percorso.
Buonasera, oltre ad essere psicologa sono insegnante di sostegno. Posso dirle che le valutazioni vanno ripetute anche per capire che progressi siano stati fatti e su quali punti di debolezza lavorare ancora, iniziando dai punti di forza, anche fino all'età adulta se necessario. Di sicuro è opportuno fare valutazioni anche sulla memoria di lavoro e, essendomi persa le sue domande precedenti, non so se ha già proceduto con una visita presso il Servizio di Neuropsichiatria Infantile Asl, dove effettuano tutti i test per indagare le diverse dimensioni (relazione, comunicazione, autonomia, cognitiva), che permettono di capire se sia necessario un PEI e quindi sostegno a scuola o un PDP.
Buongiorno, intanto la ringrazio per l’aggiornamento e per aver condiviso con tanta cura il percorso che sta facendo con suo figlio. Per rispondere alle sue domande, quando si valuta un bambino con disprassia è frequente che il professionista scelga di somministrare solo alcune scale del test di intelligenza più in uso nel settore (WISC-V), utilizzando solo le scale meno penalizzanti dalla componente motoria e grafo-motoria. Di solito vengono utilizzate soprattutto le scale verbali (Comprensione Verbale) e quelle percettive/visuo-percettive (Ragionamento Visuo-Percettivo), così da avere un quadro affidabile delle capacità cognitive senza che la disprassia interferisca con la performance. Quindi come diceva anche lei il percorso è più snello, dato che il test viene "abbreviato" mantenendo comunque tutta la validità scientifica. In questi casi è possibile che alcune aree, ad esempio la Memoria di Lavoro o la Velocità di Elaborazione, vengano escluse, non perché non siano importanti, ma perché richiedono risposte motorie o grafiche che rischierebbero di falsare il risultato. Questo non riduce il valore della valutazione: semplicemente si punta a misurare ciò che è davvero rappresentativo del suo potenziale. Quando non vengono calcolati tutti gli indici del WISC, spesso non si parla di QI totale ma di Indice di Funzionamento Generale (IGA) o di profili parziali, che descrivono in modo più accurato i punti di forza e le aree di fragilità.
Per quanto riguarda le rivalutazioni, in genere si suggerisce di ripetere i test nei passaggi scolastici più significativi (fine primaria, ingresso alle medie, alle superiori, e a volte prima dell’università) perché lo sviluppo cognitivo è dinamico e i risultati possono cambiare, soprattutto se ci sono diagnosi come la disprassia. La frequenza dipende comunque dal percorso scolastico, dagli eventuali sostegni e dalle richieste della scuola, quindi potrà essere concordata di volta in volta con la psicologa. Rivalutare è inmportante perchè riguardo alla disprassia non si parla di una “guarigione” in senso stretto: è una caratteristica neuroevolutiva, ed è assolutamente possibile migliorare in modo significativo. Con interventi mirati come logopedia, psicomotricità, supporti scolastici e strategie personalizzate, molti bambini sviluppano nel tempo strategie compensative, acquisiscono nuove abilità motorie e diventano sempre più autonomi, riducendo l’impatto delle difficoltà sulla vita quotidiana.
Le consiglio anche di chiedere alla psicologa tutte le delucidazioni e spiegazioni che ritiene opportune: fa parte del percorso e aiuta a sentirsi coinvolti e informati, oltre a rendere più chiaro ogni passaggio della valutazione.
Se le fa piacere, sarà bello avere aggiornamenti dopo il test: sapere come procede può essere utile anche ad altri genitori che vivono situazioni simili.
Un caro saluto,
Dott. Nardi Massimiliano
Per quanto riguarda le rivalutazioni, in genere si suggerisce di ripetere i test nei passaggi scolastici più significativi (fine primaria, ingresso alle medie, alle superiori, e a volte prima dell’università) perché lo sviluppo cognitivo è dinamico e i risultati possono cambiare, soprattutto se ci sono diagnosi come la disprassia. La frequenza dipende comunque dal percorso scolastico, dagli eventuali sostegni e dalle richieste della scuola, quindi potrà essere concordata di volta in volta con la psicologa. Rivalutare è inmportante perchè riguardo alla disprassia non si parla di una “guarigione” in senso stretto: è una caratteristica neuroevolutiva, ed è assolutamente possibile migliorare in modo significativo. Con interventi mirati come logopedia, psicomotricità, supporti scolastici e strategie personalizzate, molti bambini sviluppano nel tempo strategie compensative, acquisiscono nuove abilità motorie e diventano sempre più autonomi, riducendo l’impatto delle difficoltà sulla vita quotidiana.
Le consiglio anche di chiedere alla psicologa tutte le delucidazioni e spiegazioni che ritiene opportune: fa parte del percorso e aiuta a sentirsi coinvolti e informati, oltre a rendere più chiaro ogni passaggio della valutazione.
Se le fa piacere, sarà bello avere aggiornamenti dopo il test: sapere come procede può essere utile anche ad altri genitori che vivono situazioni simili.
Un caro saluto,
Dott. Nardi Massimiliano
Buongiorno, la ringrazio per l’attenzione e la cura che sta mettendo nel seguire suo figlio. Nelle valutazioni cognitive, in presenza di difficoltà motorie o prassiche, può essere indicato limitarsi alle prove verbali e percettive, così da non penalizzare il bambino: in questo caso non si ottiene un QI totale, ma comunque un profilo cognitivo valido che restituisce punti di forza e di fragilità. La memoria di lavoro non viene esclusa in assoluto, ma può essere valutata con strumenti specifici o osservata in altri modi, a seconda della scelta dello psicologo.
L’IGA (Indice Generale di Abilità) è uno strumento alternativo al QI che integra le aree non influenzate dalle difficoltà strumentali, ed è corretto che venga considerato in casi come questo. Per quanto riguarda le rivalutazioni, in genere si consiglia di ripetere la valutazione nei passaggi di ciclo (tra primaria e secondaria di primo grado, poi tra medie e superiori), così da aggiornare il profilo alle nuove richieste scolastiche. Non è sempre necessario farlo all’inizio dell’università, se non emergono nuove difficoltà, ma ogni situazione viene valutata singolarmente.
È molto positivo che abbia già avviato questo percorso: le darà informazioni preziose per sostenere al meglio suo figlio
L’IGA (Indice Generale di Abilità) è uno strumento alternativo al QI che integra le aree non influenzate dalle difficoltà strumentali, ed è corretto che venga considerato in casi come questo. Per quanto riguarda le rivalutazioni, in genere si consiglia di ripetere la valutazione nei passaggi di ciclo (tra primaria e secondaria di primo grado, poi tra medie e superiori), così da aggiornare il profilo alle nuove richieste scolastiche. Non è sempre necessario farlo all’inizio dell’università, se non emergono nuove difficoltà, ma ogni situazione viene valutata singolarmente.
È molto positivo che abbia già avviato questo percorso: le darà informazioni preziose per sostenere al meglio suo figlio
salve, in teoria viene valutato anche il QI con la wisch non so perchè non la valutano, anche perchè la sua richiesta è di una plus- dotazione e se non si guarda il QI non si vede.. ma non voglio interferire con i colleghi comunque la rivalutazione si fa in corso d'opera con la scuola per verificare se c'è bisogno di una 104 ma non per forza si boccia il ragazzo non c'entra che dovrà rifare la classe per una nuova rivalutazione. grazie
Salve,
innanzitutto grazie per aver condiviso l’aggiornamento: capisco quanto sia importante per Lei orientarsi in un percorso valutativo così delicato, soprattutto quando c’è di mezzo un bimbo che presenta sia fragilità motorio–prassiche sia potenziali risorse cognitive elevate. Provo a risponderLe con chiarezza e senza tecnicismi inutili.
Quando un bambino è **disprassico**, alcune prove della scala Wechsler rischiano di sottostimare le sue reali capacità perché richiedono coordinazione visuo-motoria rapida, precisione esecutiva o manipolazione fine. Per questo la psicologa ha giustamente scelto di **valutare solo gli indici non influenzati dal disturbo**, cioè:
• **Comprensione verbale (VCI)**
• **Ragionamento visuo-percettivo (VSI o fluid reasoning, a seconda della scala)**
Questa modalità è assolutamente corretta e riconosciuta in neuropsicologia clinica: l’obiettivo è ottenere una fotografia **affidabile e non distorta** del potenziale cognitivo del bambino.
Riguardo alle Sue domande:
**1. La memoria di lavoro viene esclusa?**
Viene *cautelativamente evitata* se la disprassia interferisce con la componente esecutiva o con i tempi di risposta. Non perché non sia importante, ma perché rischierebbe di dare un punteggio falsato. A volte la psicologa può comunque proporre una **memoria di lavoro verbale** se ritiene che non sia impattata dal disturbo motorio, ma dipende dal profilo del bambino.
**2. Che test farà nello specifico?**
Molto probabilmente utilizzerà le sottoscale della **WISC-V** relative agli indici selezionati, come ad esempio:
– *Somiglianze, Vocabolario, Comprensione* (Verbale)
– *Blocchi, Ragionamento con Matrici* (Visuo-percettivo / Fluid Reasoning)
La scelta finale dipende dal clinico, ma è esattamente questo il tipo di struttura.
**3. Se non valuta tutti gli indici, non si calcola il QI ma l’IGA?**
Sì, è corretto.
Quando non si possono utilizzare tutti gli indici, si ricorre all’**IAG – Indice di Abilità Generale**, che rappresenta in modo più fedele l’intelligenza *pura*, meno legata all’esecuzione motoria.
È una procedura molto comune nei bambini con DCD/disprassia, ADHD, disturbi motori o sensoriali.
**4. Dovrà essere rivalutato ogni fine ciclo?**
Sì, anche questo è corretto. Non perché “cambia il QI”, ma perché cambia **il funzionamento globale**, la maturazione esecutiva, le esigenze scolastiche e il modo in cui eventuali plusdotazioni si esprimono.
Il ritmo solito è:
• tra fine primaria e inizio medie
• tra fine medie e inizio superiori
• e, se serve, tra fine superiori e ingresso universitario
Questo è utile non solo per l’inquadramento cognitivo, ma anche per adattare strategie didattiche, PDP, supporti e orientamento scolastico.
Da come ne parla, percepisco tutto il Suo impegno nel creare per suo figlio un percorso che valorizzi le risorse senza ignorare le difficoltà: è un modo estremamente sano e lungimirante di accompagnarlo nella crescita. Quando avrà il risultato del 9 settembre, se vorrà, potremo leggerlo insieme, così da interpretarlo con calma e aiutarLa a capire il passo successivo.
Se poi sentisse l’esigenza di un confronto più ampio sul suo profilo neuropsicologico o una guida su come tutelare al meglio i suoi bisogni a scuola, possiamo lavorarci insieme.
Saluti e resto a disposizione.
innanzitutto grazie per aver condiviso l’aggiornamento: capisco quanto sia importante per Lei orientarsi in un percorso valutativo così delicato, soprattutto quando c’è di mezzo un bimbo che presenta sia fragilità motorio–prassiche sia potenziali risorse cognitive elevate. Provo a risponderLe con chiarezza e senza tecnicismi inutili.
Quando un bambino è **disprassico**, alcune prove della scala Wechsler rischiano di sottostimare le sue reali capacità perché richiedono coordinazione visuo-motoria rapida, precisione esecutiva o manipolazione fine. Per questo la psicologa ha giustamente scelto di **valutare solo gli indici non influenzati dal disturbo**, cioè:
• **Comprensione verbale (VCI)**
• **Ragionamento visuo-percettivo (VSI o fluid reasoning, a seconda della scala)**
Questa modalità è assolutamente corretta e riconosciuta in neuropsicologia clinica: l’obiettivo è ottenere una fotografia **affidabile e non distorta** del potenziale cognitivo del bambino.
Riguardo alle Sue domande:
**1. La memoria di lavoro viene esclusa?**
Viene *cautelativamente evitata* se la disprassia interferisce con la componente esecutiva o con i tempi di risposta. Non perché non sia importante, ma perché rischierebbe di dare un punteggio falsato. A volte la psicologa può comunque proporre una **memoria di lavoro verbale** se ritiene che non sia impattata dal disturbo motorio, ma dipende dal profilo del bambino.
**2. Che test farà nello specifico?**
Molto probabilmente utilizzerà le sottoscale della **WISC-V** relative agli indici selezionati, come ad esempio:
– *Somiglianze, Vocabolario, Comprensione* (Verbale)
– *Blocchi, Ragionamento con Matrici* (Visuo-percettivo / Fluid Reasoning)
La scelta finale dipende dal clinico, ma è esattamente questo il tipo di struttura.
**3. Se non valuta tutti gli indici, non si calcola il QI ma l’IGA?**
Sì, è corretto.
Quando non si possono utilizzare tutti gli indici, si ricorre all’**IAG – Indice di Abilità Generale**, che rappresenta in modo più fedele l’intelligenza *pura*, meno legata all’esecuzione motoria.
È una procedura molto comune nei bambini con DCD/disprassia, ADHD, disturbi motori o sensoriali.
**4. Dovrà essere rivalutato ogni fine ciclo?**
Sì, anche questo è corretto. Non perché “cambia il QI”, ma perché cambia **il funzionamento globale**, la maturazione esecutiva, le esigenze scolastiche e il modo in cui eventuali plusdotazioni si esprimono.
Il ritmo solito è:
• tra fine primaria e inizio medie
• tra fine medie e inizio superiori
• e, se serve, tra fine superiori e ingresso universitario
Questo è utile non solo per l’inquadramento cognitivo, ma anche per adattare strategie didattiche, PDP, supporti e orientamento scolastico.
Da come ne parla, percepisco tutto il Suo impegno nel creare per suo figlio un percorso che valorizzi le risorse senza ignorare le difficoltà: è un modo estremamente sano e lungimirante di accompagnarlo nella crescita. Quando avrà il risultato del 9 settembre, se vorrà, potremo leggerlo insieme, così da interpretarlo con calma e aiutarLa a capire il passo successivo.
Se poi sentisse l’esigenza di un confronto più ampio sul suo profilo neuropsicologico o una guida su come tutelare al meglio i suoi bisogni a scuola, possiamo lavorarci insieme.
Saluti e resto a disposizione.
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