Buongiorno, dal 2018 soffro di ansia e attacchi di panico che fortunatamente dopo una cura di 6 mesi

22 risposte
Buongiorno, dal 2018 soffro di ansia e attacchi di panico che fortunatamente dopo una cura di 6 mesi di zoloft da 50 , sono passati , ovviamente xró a causa della mia situazione a casa , mio papà invalido , mia mamma che nn sta bene , e problematiche varie , dopo la pandemia è iniziata la mia ansia , che riesco a gestire xké so che di ansia non si muore !!! L’unica cosa che mi preoccupa è sono i miei occhi sempre come se si volessero chiudere , nn dalla stanchezza , ma li sento rigidi secchi . Oppure ieri sera alle 21:00 dopo cena , stavo sul mio lettino ma ad un certo punto sudavo fredda , sapevo che fosse L ansia ma ad un certo punto , mi parte una sensazione dai piedi , braccia rigide e stanche come se avessi tutto il corpo rigido ed è come se io fossi fuori al mio corpo , mi sono spaventata a morte , mai capitata una sensazione così , tantissimi episodi ma mai qsto ! Vuoi cosa mi dite ? Ho paura ... Ovviamente, sono una persona molto ipocondriaca…
Gentile utente, ritengo opportuno per Lei un confronto con il medico che La segue e possibilmente iniziare una psicoterapia, considerando anche la situazione familiare a cui accenna: un supporto psicologico potrebbe aiutarla nella gestione delle problematiche e dei vissuti emotivi. Personalmente quando lavoro con gli stati d'ansia e gli attacchi di panico, la psicoterapia è sufficiente a risolvere il problema senza ricorrere ai farmaci; ma questo è un discorso in generale, poi ogni caso va visto nello specifico. Spero di esserLe stata utile. Cordiali saluti.

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Buongiorno. Innanzitutto mi pare di capire da quello che scrive che abbia imparato a riconoscere in maniera molto efficace i correlati fisici dell'ansia; questo tassello è fondamentale e solitamente rappresenta uno dei primi passi nel trattamento di questa tipologia di disturbo.
Certamente non deve essere facile gestire sia la situazione familiare che le difficoltà indotte dalla pandemia e questo aumenta sicuramente la sintomatologia ansiosa.
Per quanto riguarda l'evento specifico che riporta occorre analizzarlo in maniera più sistematica per capire esattamente di cosa si tratta, approfondendo quali pensieri o quale situazione lo ha scatenato, come ha reagito ecc.
Ha perfettamente ragione: di ansia non si muore, ma potrebbe essere utile un percorso psicologico per imparare a gestirla.
Oltre a riconoscerla è utile saperla maneggiare!
dott. De Rosa Saccone
Gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso la sua storia. Il periodo di lockdown e la pandemia possono aver scatenato in lei pensieri e paure che poi generano i sintomi descritti. Iniziare un percorso di sostegno psicologico con un professionista potrebbe aiutarla a capire come mai i suoi sintomi si siano acuiti ed a trovare delle strategie di gestione dell' ansia nel quotidiano.
Provi inoltre a sentire il suo medico di base per la secchezza oculare che riferisce, potrebbe prescriverle delle gocce.
Cordiali Saluti, Dott.ssa Federica Rizzo.
Carissima, dalla descrizione dell'ultimo episodio che ha vissuto, sembra essere l'ennesimo attacco di panico. Le consiglio di pensare ad un percorso psicoterapeutico: curare gli attacchi di panico o gli stati ansiosi solo con i farmaci non sempre si rivela un percorso adeguato. Invece, attraverso la psicoterapia, saprà meglio gestire la sua condizione che le procura angoscia, preoccupazioni e non le consente di essere serena. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Gentilissima, dal mio punto di vista i sintomi descritti vanno approfonditi sia in ambito medico che psicologico: ovviamente dalla sua descrizione mancano molti dati per poter trarre conclusioni, ma a mio parere potrebbe essere opportuno approfondire la sintomatologia dal punto di vista medico (secchezza agli occhi, rigidità, ...) e contemporaneamente psicologico.
Di certo l'ansia è uno stato molto più diffuso di ciò che si pensa, e riconoscerla essendone consapevoli permette già di gestirla di più.
Il mio consiglio quindi è quello di considerare un approfondimento sia medico che psicologico.
Salve, durante l'attacco di panico si ha alcuni sintomi tipici tra cui:
Palpitazioni;
Sudorazione e tremori;
Senso di mancato respiro e di soffocare;
Senso di vertigini e instabilità.
Le è capitato questo?
Comunque, le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per fare un po' di chiarezza.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buonasera, come lei stesso descrive l’ansia può “annidarsi” e ricomparire quando ci allerta che qualcosa nel nostro mondo interno è in sofferenza. La situazione che descrive rispetto alla sua vita di certo non deve essere facile e le manifestazioni psicosomatiche potrebbero essersi incaricate di raccontare un disagio difficile da poter portare alla coscienza. Provi a consultare uno psicoterapeuta, per confrontarsi sull’opportunità di iniziare un percorso che la sostenga nell’affrontare le difficoltà che ogni giorno la vita le mette di fronte. Un caro saluto Dottsa Elisa Galantini
Salve, sarebbe utile riportare al suo medico i sintomi che ha sperimentato in modo da poter escludere eventuali cause organiche, anche se alcuni di quelli che riporta possono essere riconducibili all'ansia. In seguito le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per comprendere ed affrontare i vari meccanismi che mantengono attivo lo stato ansioso. In periodi stressanti o situazioni difficili e impegnative da gestire, come quella che sta vivendo, è piuttosto frequente che peggiorino i sintomi ansiosi, diventando più frequenti e intensi. Un percorso psicologico la aiuterebbe a gestire con più serenità la situazione e ad ottenere un maggiore benessere. Un saluto, dott.ssa Beatrice Aisa
Buongiorno. L'ansia può essere un problema che influenza la nostra vita quotidiana; è vero che di ansia non si muore, ma comunque uno stato cronico di tensione logora il nostro stato di benessere. Non è facile in questa sede e con così pochi elementi poterle dare delle indicazioni esaustive; le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo nella sua zona, dato che questa situazione va avanti da ormai un paio d'anni. Ci sono tecniche molto efficaci e relativamente brevi per imparare a gestire lo stato ansioso, e i risultati di solito sono più stabili e duraturi di quelli ottenuti con i farmaci. Io le consiglierei vivamente di non aspettare oltre, e iniziare un percorso che possa farle ritrovare la serenità che si merita.
Buona fortuna!
Cara utente, quello che ha descritto sembra essere proprio un attacco di panico. Diverso, con sintomi nuovi e molto spaventosi, ma un attacco di panico. Le consiglio vivamente di iniziare una Psicoterapia cognitivo comportamentale, poiché imparare a gestire la propria ansia e lavorare sull'ipocondria è molto meglio che dipendere dai farmaci. In bocca al lupo di cuore
Potrebbe trattarsi di una somatizzazione con parestesia, nulla di grave o pericoloso per la sua salute. Una reazione nervosa
Cara Signora,
da quello che leggo ha retto e regge ancora un grande carico sulle sue spalle: non è facile affrontare la sofferenza di chi amiamo, e può farci sentire soli e indifesi, anche da adulti. Per questo, nonostante il farmaco l'abbia sostenuta durante questo sforzo, non cambia il significato dell'esperienza dolorosa che sta vivendo e che talvolta si riaffaccia, come ci scrive.
nelle sintomatologie ansiose solitamente il corpo è in primo piano: lo scrutiamo per trovare qualche segnale d'allarme, e tutto sommato perché temiamo che sia molto più semplice curare il corpo che cambiare l'assetto della nostra intera vita.
Ma non è sempre così! spessissimo i cambiamenti partono da piccoli passi, che possono farci sentire meglio, e portare a farci riprendere un cammino di crescita personale che è solo momentaneamente interrotto.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta, e abbia fiducia che sarà un'esperienza bellissima, emozionante e arricchente.

con i migliori auguri
dr. Ventura
Gentile, certo di ansia non si muore ma la presenza della sintomatologia che descrive può peggiorare di molto la qualità della vita. I sintomi da lei descritti richiamano quelli dell'attacco di panico e, probabilmente, l'area dei disturbi di somatizzazione. In ogni caso, i sintomi portano sempre con sè un significato al quale vale la pena dare spazio. Forse potrebbe essere arrivato il momento di avvalersi dell'aiuto di un professionista, anche alla luce delle peculiarità di questo periodo post pandemico e della già difficile situazione familiare che sta vivendo. Un caro saluto
Salve,
la derealizzazione, così come la spossatezza, sono alcuni dei sintomi tipici dell'ansia, e dell'attacco di panico.
Le consiglio di valutare la terapia farmacologica con il medico che l'ha prescritta, successivamente rivolgersi a un professionista per affrontare le tematiche familiari, e l'impatto che hanno su di lei, al fine di attivare le sue risorse.
Un saluto,
MMM
Gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso la sua storia ,certamente non deve essere facile gestire la situazione familiare, la pandemia poi sembrerebbe aver aggravato il tutto, in quanto la ha catapultata in una condizione di minaccia per la vita. La percezione del pericolo tende ad attivare reazioni di difesa più antiche, (paralisi, insonnia, attacchi di panico);alcuni dei sintomi più frequentemente associati all’ansia sono:
Neuromuscolari: formicolii, rigidità e dolori muscolari, parestesie, debolezza, tremori,
Respiratori: mancanza d’aria e respiro corto, senso di soffocamento e fame d’aria,
Dermatologici:, rash cutanei, arrossamenti
Cardiovascolari: palpitazioni, tachicardia.
Gastrointestinali: gastrite e reflusso gastroesofageo, nausea, inappetenza,colon irritabile.
Genito-urinari: frequente impulso a urinare o urgenza di urinare.
L’ansia,non è altro che un vissuto psichico soggettivo, va considerata come un campanello d’allarme, come qualcosa che sta mantenendo l’organismo in situazione di stress e di disagio. Fare un percorso con un terapeuta la porterà ad avere più consapevolezza per “dare voce a quel sintomo”, un diverso modo di considerare e percepire i messaggi del suo corpo, aiutandola ad interpretare riconoscere ed affrontare le situazioni emotive che li possono generare per il suo benessere personale. Spero di essere riuscita a darle una prima lettura della sua problematica, da approfondire con un professionista. Resto a disposizione per ogni chiarimento o confronto.
Un caro saluto Dr.ssa Mariagrazia Di Cello
Salve, mi spiace per il disagio manifestato. Ritengo che, considerata la situazione, dopo aver intrapreso la cura farmacologica occorra intraprendere un percorso psicologico di supporto per identificare le cause ed i fattori di mantenimento dello stato ansioso. Inoltre, raccontando con dettagli la situazione avvenuta, insieme al terapeuta potrà comprendere se si è trattato o meno di attacco di panico paucisintomatico oppure vero e proprio.
Cordialmente, dott. FDL
Gentile utente, la cura farmacologica per l'ansia è perfettamente indicata al contenimento dei sintomi ansiosi, è altresì importante lavorare anche sulla gestione delle situazioni ansiogene. Le consiglio di abbinare un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a gestire meglio la sua situazione, ad apportare cambiamenti laddove le sarà possibile, così da valutare la possibilità di poter affrontare la sua quotidianità senza l'ausilio dei farmaci.
Buongiorno cara utente, dalla descrizione che lei fa dei suoi sintomi e del suo vissuto emerge una chiara fatica e richiesta di aiuto. Immagino sia sola a prendersi cura dei suoi genitori ed in questo periodo storico così complesso la situazione di semi lock down non aiuta affatto. Credo sia importante per lei pensare di poter farsi aiutare da un esperto che possa guidarla gradualmente a decodificare e comprendere cosa c'è alla base della sua sofferenza. Le suggerisco quindi di prendere in considerazione la possibilità di farsi seguire da un terapeuta.
Resto a diposizione per eventuali dubbi o approfondimenti in merito. Cordialmente, Dott.ssa Valentina Maggiore
Gentile utente, la sua paura è comprensibile. I sintomi che lei descrive sono associati ad uno stato emotivo caratterizzato da ansia probabilmente connessa a pensieri di carattere catastrofico. Mentre era distesa sul suo letto, senza rendersene conto, qualcosa ha innescato il così detto "circolo vizioso del panico", potrebbe essere stato un pensiero o una sensazione corporea. E' molto importante quello che lei dice "di ansia non si muore", è un buon punto di partenza ma è fondamentale crederci infondo. Le suggerisco di intraprendere un percorso terapeutico che possa aiutarla ad interrompere questo circolo. Esiste un protocolli d'intervento ad evidenza scientifica proprio per il disturbo da panico.
Buongiorno, per quanto riguarda i farmaci i loro effetti ti consiglio di rivolgersi al medico che gli ha prescritti. Nei disagi che manifestano sintomi ansiogeni è consigliabile associare alla terapia farmacologica un percorso psicologico con un professionista. Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buonasera,
credo sia opportuno e indispensabile cercare di gestire i suo attacchi di ansia, da Lei ben riconosciuti, anche sotto un punto di vista psicologico per poter comprendere ed elaborare le possibile cause , consce e inconsce, che li determinano.
L'utilizzo dei farmaci può essere un buon supporto medico, se consigliati da uno specialista, ma sono convinta che un percorso psicologico possa esserle di ulteriore aiuto e magari un buono strumento per la completa risoluzione dei suoi disturbi.
Individuarne la causa, comprenderla profondamente e saper gestire un eventuale attacco di ansia; elementi indispensabili per non farsi più gestire dalla sintomatologia.
Distinti saluti
Dott.ssa Alessia Ferraroni

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