Buongiorno, da ieri la mia relazione dopo 10 anni sta per giungere al termine. Lui vuole stare q

24 risposte
Buongiorno,
da ieri la mia relazione dopo 10 anni sta per giungere al termine.

Lui vuole stare qualche giorno da solo perché ha bisogno di riflettere su noi due (abbiamo 30 anni).

Dice che io non ho cambiato nulla nel nostro rapporto, ogni volta che mi fa notare che vorrebbe che io dicessi più spesso di vederci sono passiva e non mostro interesse nei suoi confronti perché ci vediamo solo nel weekend (sabato e domenica) e una volta in settimana.
Inoltre io non sono una tipa possessiva e mi fa piacere se sta anche con altre persone... ultimamente qualche volta gli è capitato di fare aperitivo da solo con una collega (che io conosco) e lui mi rimprovera il fatto di non essere gelosa (perché dovrei diventare possessiva?
Non la vedo una cosa sana in un rapporto... ) Al contrario suo io non sono una tipa che dà esclusività alla coppia, voglio anche i miei spazi e non sento la necessità di vederlo tutti i giorni... a lui manca tutto questo e dice che ad un passo dal creare una famiglia/convivenza, non è più certo di sapere cosa vuole.
Non mi ha lasciato, però vuole stare qualche giorno da solo per riflettere e non vuole che io lo raggiunga a casa.
Mi ha detto che si farà sentire lui.
Sono molto scossa, sto vivendo questo momento come un lutto perché temo il peggio, ma non so come affrontare serenamente questi giorni con lucidità.
Lui ha detto che dovrei riflettere anche io, ma non capisco cosa sbaglio.
Sono effettivamente sbagliata o è lui a vivere le relazioni in maniera morbosa?

Ps vorrei aggiungere che sto pensando e ripensando alla cosa perché lui spesso dice di sentirsi solo nella coppia. . ha delle aspettative nei miei confronti, dei bisogni che a me paiono eccessivi del tipo perché non mi hai chiesto di vederci ieri? (quando magari ci siamo visti il giorno prima). . quasi come se mi mettesse alla prova. Da premettere che sotto la scorza del duro credo si nasconda un animo fragile. Da piccolo ha sofferto molto la separazione dei genitori e credo che ciò abbia condizionato il suo modo di relazionarsi sia in amore che amicizia. Non è che magari si tratta di sindrome dell’abbandono?

Grazie mille
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno.
Lei parla molto di lui, quel "lui", ma in due passaggi dice di sé con convinzione che da ieri la sua relazione sta per giungere al termine, e più avanti esprime una considerazione molto intensa, quando racconta di sentirsi molto scossa e di vivere questo momento come un lutto.
Ecco, penso che ciò che lei dice di sé sia fondamentale e abbia diritto di parola, di approfondimento. Per questo le propongo un colloquio online, per poi valutare insieme se e come continuare.

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Gaia Parenti
Psicoterapeuta, Psicologo
Castelfiorentino
Salve, grazie per la condivisione. Vorrei portarla a riflettere su una cosa a prescindere dalle “critiche” e da “come si dovrebbe essere” in una relazione. Non c è una persona giusta o sbagliata, non c è un modo di sentire, di essere o di provare amore che sia sbagliato o che DEVE essere.
Mi spiace molto per il suo dolore, le consiglio di affidarsi ad un professionista che la possa aiutare a prendere consapevolezza ed elaborare i suoi diversi vissuti.

Cari saluti
Dr. Salvatore Orlando
Psicologo, Psicoterapeuta
Ferrara
Ciao, proverò a rispondere alla domanda che fai quando chiedi se sei tu sbagliata oppure è lui ad essere morboso. Probabilmente nessuna delle due. Ciascuno di voi ha la sua personalità, il suo modo di vedere il mondo e le relazioni, i suoi bisogni e i suoi desideri. Tutte variabili che possono anche modificarsi di molto nell'arco di 10 anni. In base a ciò che hai descritto, lui ti esplicita un modo di essere in coppia che è molto diverso da quello che intendi tu: lui vorrebbe una progettualità diversa ed un maggiore intensità del rapporto mentre tu vuoi mantenere maggiori spazi individuali. E questo non vuol dire essere sbagliati ma, al contrario, diversi. E nella diversità non necessariamente c'è qualcosa di sbagliato, a patto però di accettarla entrambi o di trovare un compromesso. A far stare male lui, probabilmente c'è la distanza tra la relazione che vorrebbe e quella che percepisce. Mentre a far stare male te potrebbe esserci la paura di perdere un punto fermo della tua vita. Ma è chiaro che queste sono ipotesi parziali basati su una descrizione parziale della situazione che, in realtà, potrebbe essere molto più complessa. E, nel caso fossi interessata ad approfondirla, puoi contattarmi.
Dott. Luca Frumento
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera cara utente. La relazione è iniziata che eravate molto giovani ed è durata per un terzo della vostra vita. Davvero un tempo lungo. Vista la lunghezza di questo periodo e l'età di grandi cambiamenti che questa relazione ha attraversato, sarebbe normale scoprire a 30 anni che siete cresciuti e differenti da come eravate quando la coppia è nata. Differenti in aspettative, motivazioni, bisogni e comportamenti. Non è una questione di "giusto o sbagliato". E' molto positivo il fatto che, oltre che indagare lo stato d'animo del suo coompagno, lei stia cercando di comprendere il suo vissuto e il suo mondo interiore.
Resto a disposizione per ulteriori domande.
Un saluto. Dott.Luca Frumento
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, può essere come dice lei frutto di una sua debolezza ma anche di aspettative diverse rispetto all'altra persona e a come dovrebbe essere un rapporto di coppia. Potreste intraprendere un percorso di coppia per cercare di modulare meglio richieste ed aspettative. Diversamente, in questo momento lui le sta dicendo che non va bene così com'è e (forse) di cambiare nella direzione da lui suggerita. Questa seconda opzione non porterebbe nulla di buono alla relazione o al suo benessere.
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Io credo che un punto importante su cui riflettere è il fatto che, dalle sue parole, mi sembra di capire che lei è spesso contestata e tacciata di essere sbagliata dal suo partner. Questo sicuramente lascia trasparire delle fragilità di lui, ma il rischio è che scusandole e passandoci sopra lei debba continuamente incassare, rischiando di crearsi dei dubbi che non le fanno bene. In una coppia è importante che entrambe le parti possano essere accolte per quello che sono, senza doversi forzare o snaturare con comportamenti che non appartengono loro. Capisco la paura che la relazione volga al termine, ma è sicura che visti questi presupposti questa relazione sia adatta a lei? Sarebbe opportuno aprire un dialogo con lui, cercando di riequilibrare le aspettative di ciascuno alla luce delle esigenze di entrambi, non solo delle sue. Se avesse bisogno di ulteriore supporto o chiarimenti resto a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Daniela Canosa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, dalle sue parole sembra che debba esserci necessariamente un giusto o sbagliato. Lei parla di vedersi solo nel weekend e in un giorno infrasettimanale, lui di convivenza… Bisognerebbe capire se in questi dieci anni state andando nella stessa direzione o meno. Come si è evoluta la vostra coppia in questi anni? Avete gli stessi desideri e idea di coppia? Un percorso di coppia potrebbe aiutarvi in tal senso.
Un caro saluto
Dott. Fabio di Guglielmo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Forlì
Gentilissima, mi dispiace molto per il momento difficile che sta attraversando. La possibile fine di una relazione lunga come la sua può essere percepita davvero come un lutto, e le emozioni che sta provando sono del tutto comprensibili e legittime. Da quello che descrive, sembra esserci una divergenza fondamentale tra le vostre esigenze e aspettative in termini di intimità, tempo trascorso insieme, e manifestazioni di affetto e gelosia. È importante notare che non ci sono approcci "giusti" o "sbagliati" in amore e nelle relazioni, ma piuttosto modi di essere compatibili o meno tra i partner. La questione della gelosia, che lui sembra richiederle come prova di interesse, potrebbe essere sintomo di insicurezze più profonde, forse legate, come ha ipotizzato, a esperienze pregresse come la separazione dei suoi genitori. In questo momento potreste trarre beneficio da una riflessione individuale per comprendere se e come sia possibile trovare un terreno comune che rispetti le necessità di entrambi. Consideri anche la possibilità di intraprendere una terapia di coppia, un utile spazio sicuro per affrontare questioni come le aspettative non soddisfatte, le insicurezze, e per lavorare sulla costruzione di un rapporto più solido e soddisfacente per entrambi. Un caro saluto.
Dott.ssa Franca Vocaturi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno gentile utente, è comprensibile che sia scossa e faccia fatica in questo momento di crisi di coppia. Le suggerisco di utilizzare questo tempo per riflettere su di sè e su quel che desidera da questa relazione. Non credo che lei sia sbagliata, neppure lui lo è. Si tratta di capire quali siano i vostri bisogni reciproci. Sembra un problema di distanza e vicinanza, vissute diversamente. Potrebbe essere che lui viva come abbandono una distanza o un atteggiamento che lei giudica sani. Questa pausa può essere benefica se vi serve per mettervi in gioco e chiarirvi. Le suggerisco di aprirsi alla comprensione di quel che muove i comportamenti di entrambi e non c'è dubbio che le esperienze passate abbiano un peso. Potreste eventualemente valutare la possibilità di colloqui di coppia per essere aiutati a mettere a confronto i vostri bisogni, magari non detti e le dinamiche di coppia. Le auguro giorni più sereni e resto a disposizione. Dott.ssa Franca Vocaturi
Dott.ssa Lorena Ferrero
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, questo momento critico e di sofferenza nella relazione sta facendo emergere bisogni diversi, attese e richiesta di conferme da parte del suo fidanzato. Può essere utile contattare uno psicoterapeuta per esplorare in coppia questi aspetti e cercare insieme un punto di incontro tra le esigenze differenti. Un caro saluto. Dr.ssa Lorena Ferrero
Gentile utente, grazie per averci affidato la sua esperienza personale chiedendoci un supporto. è stata molto coraggiosa a confidarsi subito anzichè chiudersi nel legittimo e comprensibile dolore e confusione che questo momento starà provocando.
Anche se è difficile considerarlo in tale cornice di significato, questa pausa e questo momento di introspezione potrebbe in potenza essere un'occasione per comprendere più approfonditamente bisogni, vissuti, aspettative e desideri sia individuali che co-costruiti nella storia che avete vissuto finora.
Per questo sarebbe davvero utile per lei poter avviare un percorso in cui ritagliarsi questo spazio in cui poter anche coinvolgere il suo partner se si riterrà.
Resto a disposizione per ulteriori sue necessità e le faccio i migliori auguri.
Un caro saluto, dott.ssa Francesca Formaggio
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Nel caso, provi a parlarne con lui, sarebbe un occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Riggi
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno,
Qualcosa tra di voi si sta muovendo, comunque sia è qualcosa che occorre alla vostra storia, perché da come leggo, mi pare sia piatta e priva di un’evoluzione ormai da tempo….e forse è proprio questo che il suo ragazzo le sta chiedendo?
Non penso che ci sia nulla di male nel desiderare di rivedersi, nonostante l’abbia vista il giorno prima. Alla vostra età si potrebbe parlare anche di convivenza o comunque di qualcosa più felicemente impegnativo!
Credo che dovrebbe concentrarsi più su di lei, conoscersi dentro e capire cosa e chi davvero vuole!

Buon viaggio interiore :)
Valeria
Dott.ssa Giulia Pelini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente,
quando si parla di problemi di coppia o di chiusura di una relazione, si tratta sempre di due individui che si incontrano, ognuno con le proprie vulnerabilità e la propria storia e che scelgono ogni giorno di stare insieme. A volte può succedere che si rivaluti la relazione e comprendo la sua difficoltà e timori. Suggerirei di provare a parlarne con lui nei termini di quali bisogni ha lui e cosa sente mancare affinché la relazione funzioni. Eventualmente decidere di intraprendere un percorso di coppia per imparare a comunicare meglio in questo senso potrebbe essere utile.
Resto a disposizione, Dott.ssa Giulia Pelini
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buonasera, trattandosi di una relazione emotivamente significativa è comprensibile che stia vivendo questa separazione come un lutto perchè in questo momento lei sta temendo una perdita (perdita di un rapporto affettivo importante).
E' importante non entrare nella dinamica "o sono io sbagliata o lo è lui".
Ogni persona sviluppa una serie di aspettative rispetto a come certi bisogni debbano essere soddisfatti dagli altri significativi, in relazione alla propria storia di vita e alle esperienze relazionali che si fanno sin da piccoli nel rapporto con i genitori. Non sempre queste aspettative coincidono, perchè ognuno è portato di una storia diversa. Deve valutare se per lei può esserci un terreno di negoziazione, comprensione e accoglienza dei bisogni del suo partner.
La comunicazione è lo strumento più potente che potete sfruttare per provare a mettervi nei panni dell'altro e condividere come vi sentite all'interno della vostra coppia. Ciò facilita un cambio di prospettiva, dal giudizio dell'altro all'accoglienza dei suoi bisogni e delle sue emozioni. Questo non vuol dire accettare, ma valutare la propria disponibilità a venirsi o meno incontro e soprattutto chiedersi di cosa entrambi avete bisogno.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, non credo che ci sia qualcosa che lei o lui ha sbagliato. Nella coppia si portano bisogni profondi e irrazionali e mi pare di capire che la distanza fra sé e l'altro, sia diversa fra voi. Lui vorrebbe un rapporto più intimo ed esclusivo, lei necessita di spazi propri. Credo che qualche colloquio con un professionista possa aiutarla in questo momento, a prescindere dall'epilogo o dal nuovo inizio che questa storia avrà. Avere chiarezza delle proprie necessità fondamentali aiuta nella scelta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Carmelinda Campilongo
Psicologo, Psicologo clinico
Lecce
Salve, le dinamiche di un rapporto che dura da dieci anni sicuramente non sono sintetizzabili in un messaggio, per questo non mi sentirei di dire che qualcuno fra voi ha sbagliato, tanto meno di parlare di problematiche abbandoniche: penso invece che sembrerebbe che abbiate due significati diversi di rapporto, in cui non esiste uno assolutamente giusto o assolutamente sbagliato. Sarebbe invece più utile per lei concentrarsi su cosa desidera da una relazione e se lui sia la persona da cui aspettarsi ciò che vorrebbe.
A disposizione per ulteriori chiarimenti,
un caro saluto,
dott.ssa L. Campilongo
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Certo, signora. In questa situazione, potrebbe essere utile considerare una strategia di comunicazione aperta e rispettosa. Potresti ascoltare le sue preoccupazioni e i suoi bisogni, esprimendo anche i tuoi in modo chiaro e calmo. È importante comunicare apertamente i tuoi sentimenti e le tue esigenze senza sentirsi in colpa per ciò che sei. Inoltre, potrebbe essere utile esplorare insieme le dinamiche della vostra relazione e vedere se ci sono aspetti su cui entrambi potete lavorare per trovare un equilibrio. Se senti che ci sono problemi più profondi, potrebbe essere utile consultare uno psicologo per ottenere un sostegno e una guida aggiuntivi.






Dott.ssa Irene Barbieri
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
mi spiace molto per la situazione che sta vivendo e immagino si possa sentire scossa e confusa.
Ogni persona ha esigenze diverse in una relazione. Lei sembra avere un approccio equilibrato e rispettoso della libertà reciproca, mentre il suo compagno manifesta un bisogno più intenso di vicinanza e conferme. Questo non significa che uno di voi sia "sbagliato", ma potrebbe indicare che i vostri modi di vivere la relazione sono diversi. A volte, queste differenze possono creare incomprensioni o insicurezze, proprio come nel vostro caso.
La invito a riflettere non tanto su una possibile sindrome dell'abbandono o meno, ma quanto sui suoi bisogni:
- Quali sono i miei bisogni emotivi e affettivi?
- Mi sento libera di essere me stessa in questa relazione?
- Quanto sono disposta a cambiare senza perdere me stessa?
- Lui riesce ad apprezzare il mio modo di essere, di amare e di vivere la relazione?
- Quanto il suo (di lui) modo di essere, di amare e di vivere la relazione mi fa stare bene?
Quando entrambi vorrete condividere le vostre riflessioni, potrete magari discutere assieme su quali sono i vostri bisogni emotivi, su che cosa vi fa sentire amati, su come poter bilanciare i vostri spazi personali e il tempo assieme, su che tipo di relazione a lungo termine vi immaginate di voler costruire, e così via.

Se sente che la situazione è troppo pesante, potrebbe essere utile parlare con un/una professionista, che la aiuti a gestire queste emozioni e a trovare maggiore chiarezza.
Non si dimentichi di prendersi cura di sé. È un momento difficile, ma con il tempo e il dialogo potrà capire cosa è meglio per lei e per la vostra relazione.
Un caro saluto,
dott.ssa Irene Barbieri
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, grazie per aver condiviso il suo vissuto. Capisco quanto questo momento sia doloroso e confuso. La situazione che descrive sembra indicare una differenza nelle esigenze emotive tra di voi. Da un lato, lei sembra essere una persona che valorizza la libertà e lo spazio personale, mentre lui sembra cercare una maggiore costanza e coinvolgimento. È importante notare che non c'è un modo giusto o sbagliato di vivere una relazione, ma più che altro una questione di compatibilità dei bisogni emotivi. Il fatto che lui si senta solo e le chieda maggiore partecipazione può suggerire una sua insicurezza, probabilmente legata a esperienze passate come la separazione dei genitori, che potrebbe alimentare un timore di abbandono. La sua reazione alla mancanza di gelosia può essere interpretata come una richiesta di maggiore attenzione emotiva e di una forma di esclusività che per lui rappresenta sicurezza. La sindrome da abbandono potrebbe essere una possibile spiegazione del suo comportamento, ma solo lui può realmente essere consapevole di come le sue esperienze passate influenzano il suo modo di relazionarsi.
Per quanto riguarda il suo dolore, è normale sentirsi scossi in un momento di incertezza, ma prendersi qualche giorno per riflettere, sia lei che lui, è un'opportunità per capire se le vostre esigenze possano conciliarsi. Le consiglio di affrontare questi giorni con l'intento di riflettere su cosa desidera davvero da una relazione, senza lasciarsi sopraffare dalla paura del peggio. La chiarezza interiore la aiuterà a fare una scelta consapevole. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Marina Cacchionni
Psicologo, Psicologo clinico
Grosseto
Buonasera, individuare i possibili problemi e meccanismi dell’altro per capire perché si comporta in un certo modo può sembrare rassicurante, ma spesso allontana dal diretto e sano confronto con l’altro, che è l’unico che ci permetterebbe di capire insieme quale è il suo sentire, il perché dietro alle sue richieste o il possibile problema. Per questo le consiglio uno scambio il più possibile non giudicante e fatto di domande aperte tra voi. Di cosa hai paura, cosa ti manca e cosa significa per te che io ti cerchi di più? Ci sono diversi linguaggi per esprimere amore e diversi linguaggi per percepirne la ricezione. Spesso nelle coppie si possono avere linguaggi diversi: lui esprime l’amore attraverso gesti pratici, materiali o concreti, lei attraverso parole romantiche spesso astratte ma piene di simbolismo, uno può avere più bisogno di esternazioni fisiche e affetto, all’altro potrebbe bastare condividere un momento anche in silenzio senza per forza il contatto fisico. Queste differenze non escludono la compatibilità. Sicuramente qualcosa che vi fa stare bene fare insieme c’è, così come valori o interessi comuni. Occorre capire il proprio linguaggio e quello altrui, e capire se trovare un compromesso per una via di mezzo è possibile e ne vale la pena. Occorre flessibilità però, se ognuno rimane nel proprio quadratino di funzionamento, non creerete mai il ponte per venirvi a trovare a metà strada (il ponte non annulla il proprio quadratino, la coppia modula non annulla l’individualità). Tutto ciò potrebbe rivelarsi molto arricchente per entrambi, soprattutto se volete fare passi successivi come una convivenza, siate aperti e non chiudete la relazioni con etichette l’uno sull’altra.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente, è comprensibile che tu ti senta scossa: dopo dieci anni, trovarsi davanti a un momento di crisi è destabilizzante, soprattutto se non era del tutto atteso.
Dal tuo racconto emerge una differenza importante tra te e il tuo compagno: tu hai bisogno dei tuoi spazi e vivi la relazione in modo equilibrato, senza gelosie e senza il desiderio di vedere l’altro ogni giorno. Lui, invece, sembra avere un forte bisogno di conferme costanti e di vicinanza, tanto da interpretare la tua indipendenza come disinteresse. Questo non significa che uno dei due sia “sbagliato”, ma che avete modalità diverse di vivere il legame.
Quando lui dice di sentirsi solo nella coppia, probabilmente esprime un bisogno di rassicurazione affettiva. È possibile che la sua storia personale – come la separazione dei genitori – abbia influito sul suo modo di relazionarsi e sulla paura di essere trascurato o lasciato. Questo può spiegare il suo desiderio di attenzioni continue e il disagio di fronte alla tua autonomia.
Non sei sbagliata per non essere gelosa o per volere i tuoi spazi: queste sono caratteristiche sane in una relazione, se vissute con equilibrio. La questione è capire se riuscite a trovare un punto di incontro, perché lui ha delle aspettative che oggi ti pesano e tu rischi di sentirti giudicata per qualcosa che fa parte della tua natura.
In questi giorni, prova a usare il tempo per riflettere davvero su due domande:
– Posso e voglio andare incontro ad alcuni suoi bisogni senza sentirmi soffocata?
– Lui è disposto ad accettare la mia indipendenza senza viverla come mancanza d’amore?
Non pensare alla sua richiesta di stare solo come a una condanna: spesso queste pause servono a capire cosa si desidera davvero. Non farti travolgere dall’ansia di perderlo, ma usa questo momento per ascoltarti: vuoi una relazione dove la libertà e la fiducia sono centrali? Se sì, potrai chiarirlo con lui, con calma, quando tornerete a parlare.

Un caro saluto, Dott.ssa A. Mustatea
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,

non c’è nulla di “sbagliato” in lei. Quello che sta accadendo dipende soprattutto dalla diversità dei vostri bisogni affettivi, non da un errore o da una mancanza da parte sua.

Il suo compagno sembra avere un forte bisogno di conferme, presenza e vicinanza costante: vive la relazione in modo più “fusivo”, ha paura della distanza e interpreta facilmente i suoi spazi come disinteresse. Questo è tipico di chi porta con sé un timore dell’abbandono legato alla propria storia familiare.

Lei, invece, ha un modo più stabile e autonomo di vivere l’amore: non associa la gelosia al sentimento, non ha bisogno di vedersi ogni giorno per sentirsi legata, e considera sano mantenere anche spazi personali.

Questi due modi non sono incompatibili in assoluto, ma richiedono equilibrio. Oggi il problema è che lui si sente insicuro e vorrebbe più segnali da parte sua, mentre lei non vuole forzarsi a diventare una persona diversa.

La pausa che ha chiesto non significa che vuole lasciarla, ma che è spaventato all’idea di fare passi importanti (convivenza, famiglia) senza sentirsi “sicuro” nella coppia.

Il punto non è decidere chi ha ragione, ma capire se potete venirvi incontro senza snaturarvi.

In questi giorni la cosa migliore è non rincorrerlo, non colpevolizzarsi e riflettere davvero su quali sono i suoi bisogni: può offrirgli un po’ più di presenza senza sentirsi soffocata? Oppure quel modo di amare è troppo diverso dal suo?

Lui deve imparare a gestire le sue paure.
Lei deve capire quanto può dargli senza perdere se stessa.

E non è affatto “sbagliata”: ha solo un modo diverso — e molto sano — di vivere l’amore.

Dott.ssa Sara Petroni

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