buonasera Vi spiego ho 32 anni nell'ultimo periodo cioè dal 5 marzo ho perso il piacere di fare le c

24 risposte
buonasera Vi spiego ho 32 anni nell'ultimo periodo cioè dal 5 marzo ho perso il piacere di fare le cose cioè li faccio ma mentre li faccio non trovo più il piacere che provavo prima di farle ecc, sono priva di emozioni, in più mi sento come quello che guardo lo vedo diverso come se non sono connesso... volevo sapere se la causa può essere stata la dimenticanza di prende il daparox per 3 giorni conseguitivi... perchè prima del 5 marzo stavo benissimo... se si quando dovra tornare tutto nella norma.. oltre questo ho paura di avere schizofrenia anche se non ho mai avuto allucinazioni visivi o uditivi..
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissimo utente, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo soprattutto le sue preoccupazioni al riguardo. Per quanto riguarda eventuali effetti legati alla dimenticanza del farmaco, le consiglio di rivolgersi direttamente al suo medico prescrivente e curante. Per quanto riguarda invece il timore di essere schizofrenico, potrebbe intraprendere dei colloqui di terapia con uno specialista, in modo da analizzare eventuali rischi.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV

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Dott. Sasha Mattia Criscuolo
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, le consiglio di parlare con uno psicologo per le sue paure e con uno psichiatra per i suoi dubbi sui farmaci.
Questi confronti la aiuteranno molto.
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio di rivolgere la domanda allo psichiatra che la sta curando e che quindi la conosce. Cordiali saluti.
Gentile utente,
Comprendo la sua preoccupazione e la difficoltà che sta vivendo. La perdita di piacere nelle attività quotidiane, la sensazione di distacco dalla realtà e l'ansia legata alla possibilità di una diagnosi di schizofrenia sono sintomi che meritano attenzione e approfondimento. Posso immaginare lo stato d'animo che affrontare tali episodi, stia affiorando. Come da lei riferito, se tali condizioni sono insorte da dopo il 5 marzo potrebbe essere dovuta alla sospensione del farmaco. Infatti, la sospensione improvvisa di un farmaco come il Daparox potrebbe causare sintomi di alterazioni dell'umore, ansia, sensazioni di derealizzazione, ovvero sentirsi distaccati dalla realtà e depersonalizzazione, ossia sentirsi distaccati da se stessi. Tuttavia, il consiglio principale è quello di rivolgersi al suo medico in modo da poter analizzare il suo vissuto e la sintomatologia riferita, in modo approfondito e dettagliato. Per tanto le consiglio di consultare il medico che le ha prescritto il Daparox per analizzare insieme i sintomi.
Per quanto concerne la sua paura della schizofrenia, è comprensibile visto quanto ha riportato. Anche in tal caso le consiglio di rivolgersi a Professionisti del settore: la diagnosi di Schizofrenia è una valutazione complessa che richiede l'analisi da parte di uno Psichiatra. Sebbene, lei abbia sperimentato episodi di depersonalizzazione e derealizzazione, maggiormente afferibili all'ansia, è importante il fatto che non abbia allucinazioni, che sono maggiormente comuni nei casi di Schizofrenia.
Come sempre, consiglio di affidarsi ad il suo medico ed eventualmente, ad uno Psichiatra.
Non sottovaluti, inoltre, la possibilità di avviare un percorso di Psicoterapia che potrebbe aiutarla ad analizzare i problemi legati all'ansia, ed agli episodi riferiti nel suo intervento.
Spero di poter essere stata di aiuto in qualche modo. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti e qualora decidesse di avviare un percorso di aiuto Psicologico.
Un caro saluto Dott.ssa Silvia Suppa.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

Quello che descrive potrebbe essere legato a diversi fattori, tra cui la sospensione improvvisa del Daparox (paroxetina), che è un farmaco appartenente alla classe degli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). L'interruzione anche solo per pochi giorni può causare sintomi da sospensione, tra cui: sensazione di distacco dalla realtà, appiattimento emotivo, ansia, derealizzazione e altri sintomi che potrebbero spiegare ciò che sta provando.

Se il malessere è iniziato proprio dopo questa dimenticanza, è possibile che vi sia una correlazione. Tuttavia, è fondamentale non fare autodiagnosi e non modificare il dosaggio del farmaco senza il consulto del medico che lo ha prescritto. Il ritorno alla normalità dipende da diversi fattori individuali, ma spesso i sintomi da sospensione si risolvono nel giro di qualche giorno o settimane dopo la ripresa regolare della terapia.

Per quanto riguarda la paura di avere schizofrenia, è importante sapere che questa patologia ha sintomi specifici, come allucinazioni e deliri strutturati, che nel suo caso non sembrano essere presenti. Tuttavia, la paura stessa di avere una malattia mentale può essere un segnale di ansia o ipocondria, che potrebbero essere affrontate con il supporto di uno specialista.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che potrà aiutarla a comprendere meglio il suo stato emotivo e valutare il percorso terapeutico più adatto a lei.

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
se la sensazione di distacco e la mancanza di emozioni persistono, potrebbe essere utile approfondire la situazione con un professionista.
Non è raro che, quando si smette di prendere un farmaco per qualche giorno, si possano verificare effetti collaterali temporanei, ma è fondamentale affrontare il tutto con il supporto adeguato. La paura di avere schizofrenia senza allucinazioni potrebbe essere legata all'ansia, ma è importante parlare di questi timori con uno psicologo o psichiatra. Se ti va, possiamo iniziare un percorso insieme per comprendere meglio ciò che stai vivendo e trovare le risposte che ti aiuteranno a sentirti meglio.
Dott.ssa Daniela Platania
Psicologo, Psicologo clinico
Tremestieri Etneo
Salve! grazie per aver condiviso con così tanta apertura quello che sta vivendo: è un primo passo importante.
Quello che descrive — la perdita di piacere nelle attività quotidiane (anedonia), la sensazione di distacco dalla realtà o di “non essere connesso” — può essere molto destabilizzante, ma è anche qualcosa che capita più spesso di quanto si pensi, soprattutto in momenti di stress psicofisico o a seguito di variazioni nei trattamenti farmacologici.
Interrompere l’assunzione di Daparox (paroxetina) per alcuni giorni può senz’altro avere effetti sul tono dell’umore e sulla percezione soggettiva delle emozioni.
Il fatto che prima del 5 marzo stava bene suggerisce che ci possa essere un legame tra la sospensione e i sintomi attuali. E' importante parlarne al più presto con il medico o lo psichiatra che la segue, per valutare insieme come proseguire nel modo più sicuro e sereno possibile.
Riguardo alla paura della schizofrenia: comprendo bene la sua preoccupazione. Spesso, quando ci si sente confusi, distaccati o privi di emozioni, la mente cerca spiegazioni e può andare verso scenari catastrofici. Tuttavia, l’assenza di allucinazioni visive o uditive, e il fatto che lei sia consapevole del cambiamento che sta vivendo, sono elementi rassicuranti.
La paura di “impazzire” o di “perdere il controllo” è un pensiero comune nei disturbi d’ansia, e può diventare molto ingombrante, ma non è la stessa cosa che sviluppare una psicosi.
Le consiglio di trattare se stesso con molta gentilezza in questo periodo. Non è solo, e ci sono strumenti — farmacologici e psicoterapici — che possono aiutarla a ritrovare stabilità ed equilibrio.
Se desidera, può anche valutare un percorso psicoterapeutico per comprendere meglio cosa sta accadendo e affrontarlo con maggiore consapevolezza e supporto.
Resto a disposizione per qualsiasi altro chiarimento. Un caro saluto.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Francesca Lupo
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, ho letto il suo messaggio e la ringrazio.
Mi dispiace che stia in questo modo.
Stando a quello che ha riportato, direi che potrebbe innanzitutto rivolgersi al medico che le aveva prescritto questa terapia. In questo modo, potreste confrontarvi ed individuare delle risposte adeguate.
Inoltre, mi sento di consigliarle di prendere in considerazione l'idea di iniziare un percorso di conoscenza di sé, che le consentirebbe anche un'adeguata gestione delle emozioni e la possibilità d'individuare delle strategie che le siano funzionali e la portino ad un livello di maggiore benessere.
Spero di esserle stata un po' d'aiuto, rimango a disposizione eventualmente avesse bisogno.
Buona giornata!
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, immagino la sua preoccupazione nel sentire tali sintomi e appiattimento emozionale. Avendo lei una terapia farmacologica in essere è sempre buona norma consultare il proprio medico curante se sente dei cambiamenti o non assume come da prescrizione il farmaco. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dr. Tullio Matteo Fanti
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buonasera. Capisco quanto possa essere pesante da accogliere la perdita di piacere nel fare le cose (che viene definita anedonia), e la sensazione di essere privi di emozioni può essere interpretata come una forma di disconnessione dalla sua unità psicocorporea, dove corpo, emozioni e mente non dialogano più in modo fluido.
Per quanto riguarda la sua sensazione di vedere il mondo "diverso", come se non ci fosse una vera connessione, potrebbe essere una manifestazione di stress o ansia, non necessariamente di schizofrenia, vista la mancanza di allucinazioni visive o uditive.
Tenga inoltre conto che l'interruzione improvvisa di farmaci (daparox) che agiscono sulla serotonina può portare a sintomi da sospensione, che possono includere alterazioni dell'umore e ansia.

Per avere un quadro più preciso la consiglio vivamente di parlare apertamente di questi sintomi e delle sue preoccupazioni con il suo medico curante o con uno specialista (psichiatra, psicologo).
Potrebbe per lei essere utile anche lavorare sulla consapevolezza delle sue emozioni e sensazioni corporee attraverso tecniche di mindfulness, ma dopo aver avuto un quadro più completo della situazione.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco quanto questa situazione possa essere destabilizzante per lei. Il fatto di non provare piacere nelle attività quotidiane e sentirsi "disconnesso" dalla realtà può essere fonte di grande preoccupazione, soprattutto se fino a poco tempo fa si sentiva bene. È del tutto naturale che, di fronte a sintomi nuovi e improvvisi, possa emergere anche la paura di avere qualcosa di più serio, come la schizofrenia. Da quello che descrive, è molto probabile che questi cambiamenti nel suo stato emotivo e percettivo siano legati alla sospensione improvvisa del Daparox per tre giorni consecutivi. La paroxetina appartiene alla classe degli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) e la sua sospensione, anche per pochi giorni, può provocare sintomi da astinenza, noti come "sindrome da sospensione degli antidepressivi". Questa sindrome può manifestarsi con sintomi quali alterazioni dell’umore, sensazione di irrealtà o distacco (derealizzazione), ansia, vertigini, insonnia e difficoltà cognitive. Questi effetti variano da persona a persona, ma in genere tendono a ridursi gradualmente nel giro di qualche giorno o settimane, una volta ripresa l'assunzione regolare del farmaco. È importante non spaventarsi e non interpretare questi sintomi come segni di una patologia grave come la schizofrenia. Questa è una condizione psichiatrica complessa che comporta sintomi molto specifici, tra cui allucinazioni uditive o visive persistenti, deliri strutturati e una compromissione significativa del funzionamento personale e sociale. Da quello che racconta, non ci sono elementi che possano far pensare a questa diagnosi. Piuttosto, il timore di avere una patologia grave potrebbe essere una manifestazione dell’ansia, che può amplificare la percezione di sintomi fisici e mentali, portando a interpretazioni catastrofiche. Ciò che può aiutarla ora è cercare di non focalizzarsi troppo sulle sensazioni di distacco e sulla perdita di piacere, perché più si concentra su di esse, più possono apparire ingigantite. Se si tratta di una conseguenza della temporanea interruzione del farmaco, la situazione dovrebbe migliorare con la ripresa regolare della terapia. Tuttavia, se questi sintomi dovessero persistere o peggiorare, le consiglierei di confrontarsi con il suo medico o con uno specialista per valutare eventuali aggiustamenti terapeutici o un supporto psicologico. Un altro aspetto da considerare è che, sebbene il farmaco possa essere di grande aiuto, non affronta sempre in modo definitivo le cause sottostanti del malessere. Potrebbe essere utile un percorso di psicoterapia, specialmente di tipo cognitivo-comportamentale, per lavorare su questi timori e sulle strategie per gestire al meglio le sue emozioni e i momenti di difficoltà. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Gaia Evangelisti
Psicologo, Psicologo clinico
Genzano di Roma
Salve, mi dispiace molto sentire che sta attraversando un periodo difficile, posso immaginare quanto possa essere preoccupante sentirsi scollegati dalle proprie emozioni e dalla propria esperienza quotidiana. In effetti, l’interruzione del trattamento con il Daparox può avere effetti sul suo stato psicologico e sulle emozioni. La dimenticanza di prendere il farmaco per tre giorni consecutivi potrebbe influire sul suo equilibrio emotivo, soprattutto se lo sta prendendo per trattare disturbi come l'ansia o la depressione.

Il corpo può reagire in modi diversi quando interrompe improvvisamente un farmaco ed alcuni effetti collaterali potrebbero includere sintomi come l'apatia, la perdita di piacere, o una sensazione di distacco dalla realtà (che descrive come "come quello che guardo lo vedo diverso"). Questo tipo di sensazione può essere legato all’effetto di un'instabilità emotiva che può verificarsi quando il trattamento non viene seguito in modo continuo.

Per quanto riguarda la paura di sviluppare schizofrenia, posso dirle che è comprensibile sentirsi preoccupati per i sintomi, ma la schizofrenia di solito si manifesta con allucinazioni (uditive o visive), deliri, e una disconnessione profonda dalla realtà. Se non ha mai sperimentato questi tipi di sintomi, è improbabile che stia sviluppando una schizofrenia. La sensazione che descrive potrebbe essere legata agli effetti di un'interruzione del farmaco o ad altri fattori psicologici, come lo stress o l'ansia.

Ad ogni modo le consiglio di contattare il suo medico o psichiatra il prima possibile per discutere meglio della sua situazione. Potrebbe essere necessario riprendere il trattamento con il farmaco o regolare la dose, oltre a monitorare eventuali effetti collaterali. È importante parlare apertamente dei suoi sintomi e preoccupazioni con un professionista, in modo da ricevere il supporto adeguato.

Nel frattempo, cerchi di prendersi cura di se stess* in modi che le risultano utili, come praticare attività rilassanti, fare passeggiate all'aria aperta o parlare con qualcuno di fiducia. Ma la cosa più importante è rivolgersi al suo medico per chiarire la causa e trovare una soluzione che la aiuti a sentirti meglio.

Un caro saluto.

Dott.ssa Gaia Evangelisti, Psicologa.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la situazione che descrive merita attenzione ma anche un po’ di rassicurazione. L’interruzione del Daparox per alcuni giorni, specie se avvenuta bruscamente e senza supervisione medica, può effettivamente generare i sintomi che sta vivendo: senso di distacco emotivo, anedonia (cioè la mancanza di piacere nel fare le cose), sensazione di irrealtà o di essere "disconnessi" da ciò che la circonda. Tutti questi elementi possono rientrare in ciò che viene chiamato "sindrome da sospensione" degli SSRI, ossia una reazione del corpo e della mente all’interruzione improvvisa del farmaco.

Il fatto che questi sintomi siano insorti subito dopo la dimenticanza del farmaco, e che prima stesse bene, è un indizio significativo. In genere, se il farmaco viene ripreso correttamente e sotto controllo medico, i sintomi tendono a ridursi gradualmente nell’arco di alcuni giorni o al massimo qualche settimana, ma è fondamentale non fare da sé e confrontarsi con il proprio medico curante o, ancora meglio, con uno specialista psichiatra, per valutare se il dosaggio sia ancora adeguato o se serva un aggiustamento.

Riguardo alla paura di avere una schizofrenia, è comprensibile che un vissuto così destabilizzante possa portare a pensieri catastrofici o a ipotesi spaventose. Tuttavia, quello che descrive non è coerente con i sintomi tipici di un disturbo psicotico. L’assenza di allucinazioni, deliri o compromissione della realtà è un dato rassicurante. Le sensazioni di distacco o irrealtà rientrano più frequentemente nei disturbi d’ansia o dell’umore, e spesso si risolvono con un trattamento mirato e con il supporto psicologico.

Le consiglierei di considerare seriamente anche un percorso psicoterapeutico. Il farmaco agisce su un piano neurochimico, ma molte delle paure, delle percezioni alterate e dei vissuti interiori trovano un senso più profondo quando possono essere esplorati con uno specialista in un contesto di ascolto e sostegno.

Non è sola e quello che prova ha un senso. Con il giusto accompagnamento può tornare a stare meglio e recuperare quel piacere che ora le sembra perduto, ma che è solo momentaneamente oscurato.

Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, quello che descrive sembra riflettere un momento di disconnessione emotiva, una sensazione in cui le cose che un tempo offrivano piacere ora appaiono piatte e prive di significato. Questa perdita di connessione può essere influenzata da numerosi fattori, e la dimenticanza della terapia farmacologica per alcuni giorni potrebbe aver contribuito a questo stato, considerando che il Daparox agisce su neurotrasmettitori che regolano l'umore e le emozioni. È possibile che l'interruzione temporanea abbia innescato una reazione di adattamento da parte del suo organismo. Tuttavia, è importante non affrettarsi a conclusioni riguardo a una diagnosi di schizofrenia, soprattutto in assenza di sintomi tipici come allucinazioni o deliri. Anche se la sua paura è comprensibile, queste sensazioni possono avere spiegazioni diverse e di natura meno drammatica. Sarebbe utile riprendere la terapia farmacologica secondo le indicazioni del suo medico, monitorare come si sente nel corso delle prossime settimane e, se necessario, discuterne con il suo psichiatra per ulteriori chiarimenti o aggiustamenti nella terapia. Inoltre, riflettere su eventuali cambiamenti o stress recenti nella sua vita potrebbe offrire una maggiore comprensione del suo stato attuale.
Se desidera esplorare più a fondo questi sentimenti e trovare uno spazio in cui poter discutere di questi temi in maniera più approfondita e senza timore di giudizio, sono qui per offrirle ascolto e sostegno.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott.ssa Lisa Cerri
Psicologo clinico, Psicologo
Soiano del Lago
Gentile utente, capisco quanto possa essere difficile vivere queste sensazioni di distacco e perdita di piacere. Sospendere improvvisamente un farmaco come il Daparox può influire sul benessere emotivo, ma per comprendere meglio la situazione e valutare il decorso dei sintomi, è importante parlarne con il medico che le ha prescritto la terapia. Sarà lui a poterle dare indicazioni più precise su eventuali effetti della sospensione e sui tempi di recupero. Per quanto riguarda la sua paura, è comprensibile che questi cambiamenti possano generare preoccupazione, ma solo un professionista potrà aiutarla a chiarire i suoi dubbi e a trovare strategie per affrontarli al meglio. Cari saluti
Dott. Giuseppe Mirabella
Psicologo, Psicologo clinico
Modica
Buonasera,

Capisco la sua preoccupazione e l’impatto che questi cambiamenti possono avere sul suo benessere. Da ciò che descrive, la perdita di piacere nelle attività, la sensazione di distacco dalla realtà e le paure che sta vivendo potrebbero essere correlate all’interruzione del Daparox (paroxetina) per alcuni giorni. Gli antidepressivi come la paroxetina devono essere assunti con regolarità, e una sospensione, anche breve, può provocare sintomi di astinenza o una ricomparsa temporanea di alcuni disturbi.

Di solito, riprendendo il farmaco con costanza, i sintomi tendono a migliorare, ma il tempo di recupero può variare da persona a persona. Se i sintomi persistono o peggiorano, è importante parlarne con il medico che le ha prescritto il farmaco, per valutare la situazione ed eventualmente adattare il trattamento.

Per quanto riguarda la sua paura di avere schizofrenia, è positivo che non riferisca allucinazioni visive o uditive, e il tipo di sintomi che descrive non è tipico di questa condizione. Tuttavia, se sente un’ansia crescente rispetto a questa paura, può essere utile approfondire la questione in un contesto terapeutico.
Dott.ssa Valentina Perlongo
Psicologo, Psicologo clinico
Carmignano
Buongiorno, sono una Psicologa e non posso esprimermi su lato farmacologico in questione, la sospensione del Daparox può aver influito sul tono dell'umore ma dovrebbe forse chiedersi se ci possono essere stati fattori scatenanti legati a stress o vissuti particolari che hanno poi portato a tale disagio. trovo molto importante il non fare autodiagnosi, possono mandarci fuori strada e alimentare paure. Provi inanzitutto a parlare con il suo psichiatra o medico di base riguardo al dosaggio e ai possibili effetti collaterali del farmaco, che sicuramente è stato prescritto per affrontare un disturbo emotivo già in atto, e provi a considerare anche un affiancamento terapeutico di tipo psicologico. le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buongiorno le consiglio di rivolgersi allo psichiatra o professionista che le ha prescritto il farmaco che conosce la sua storia clinica e potrà risponderle al meglio avendo una panoramica ampia della situazione.
Saluti
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. La sospensione anche temporanea di un farmaco come la paroxetina (Daparox) può causare sintomi di astinenza o sbalzi dell’umore, inclusi distacco emotivo, ansia e derealizzazione. Se prima del 5 marzo stava bene e i sintomi sono iniziati dopo la sospensione, potrebbe esserci un legame. Tuttavia, la durata della ripresa varia da persona a persona: spesso in pochi giorni o settimane si ristabilisce l’equilibrio, ma è importante seguire le indicazioni del medico senza interrompere il farmaco improvvisamente. Quanto alla paura della schizofrenia, il fatto che non abbia allucinazioni rende improbabile questa diagnosi, ma per tranquillizzarsi le consiglio di parlarne con uno specialista.
Dott. Leonardo Marcomeni
Psicologo, Psicologo clinico
Viterbo
Buonasera, grazie per avermi scritto e per aver condiviso quello che sta vivendo. Lei descrive una situazione che è iniziata il 5 marzo: perdita di piacere nelle attività (anedonia), un senso di scollegamento da ciò che vede e una mancanza di emozioni. Si chiede se possa essere legata alla dimenticanza del Daparox (paroxetina) per tre giorni consecutivi e quando tornerà tutto normale, oltre a una paura di schizofrenia. Da psicologo – non medico, quindi posso solo ipotizzare – le rispondo con un’analisi basata su dinamiche psicologiche e relazionali, citando anche evidenze scientifiche.
Partiamo dal Daparox, un SSRI usato per ansia o depressione. Se lo prende da tempo e stava bene prima del 5 marzo, saltare tre giorni potrebbe aver influito. Uno studio di Fava et al. (2006) sul Journal of Clinical Psychiatry mostra che l’interruzione improvvisa degli SSRI, anche breve, può causare sintomi di “discontinuation syndrome”: anedonia, apatia, derealizzazione (quel senso di “non connesso” che descrive) e calo emotivo. Non è detto che tre giorni bastino a scatenarlo in tutti, ma se il suo equilibrio dipendeva dal farmaco, è plausibile che abbia destabilizzato il suo sistema serotoninergico, portando a questa sensazione di vuoto e distanza. Relazionalmente, potrebbe essersi accorta di non sentirsi più “in sintonia” con ciò che la circonda o con se stessa, amplificando il disagio.
Tornare “alla norma” dipende da vari fattori: se ha ripreso il Daparox subito dopo, i livelli nel sangue potrebbero stabilizzarsi in una o due settimane, ma l’impatto psicologico (la paura che sia permanente) potrebbe rallentare la percezione del miglioramento. Non è una regola fissa, però: il suo corpo e la sua mente devono riabituarsi.
Sulla schizofrenia: la paura è comprensibile, ma non sembra esserci una base concreta. Lei non riporta allucinazioni o deliri, che sono sintomi centrali della schizofrenia secondo il DSM-5. Quello che sente – scollegamento, emozioni spente – si avvicina più a un episodio depressivo o dissociativo, forse legato al Daparox saltato o a uno stress sottostante. Relazionalmente, questa paura potrebbe riflettere un’insicurezza sul suo senso di sé: non sentirsi “connessa” la spinge a dubitare della sua stabilità mentale.
Cosa fare? Controlli col medico se la dimenticanza può aver influito e se serve aggiustare la dose. Intanto, provi a notare piccoli momenti di contatto con ciò che fa – anche solo il calore di una tazza in mano – per riancorarsi. La paura di non tornare “come prima” è comune, ma non significa che sia così. Mi dice se ha ripreso il farmaco e come si sente ora rispetto al 5 marzo?
Se vuoi approfondire di più contattami attraverso Miodottore.it
Saluti

Capisco la paura, però potrebbe la causa annidarsi in diversi fattori, come dice lei anche nello smettere l'assunzione di psicofarmaco. Però dovrei farle altre domande per poterle dare una risposta pertinente. Inoltre, da quando ha scritto il messaggio è passato del tempo, quindi dipende anche come si potrebbe essere trasformata la situazione attualmente. Grazie
Dott.ssa Loretta Grisenti
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Buonasera, è importante che segua la cura che le è stata prescritta con costanza. Da come descrive il suo stato emotivo, un supporto psicologico potrebbe esserle di grande aiuto. Non è utile per stare meglio che si faccia delle auto-diagnosi che finiscono solo per accentuare il suo malessere. Per la terapia farmacologica le consiglio di sentire il medico o lo psichiatra che le ha prescritto il daparox. Sono a sua disposizione qualora volesse approfondire.
Dott. Iacopo Curzi
Psicologo, Psicologo clinico
Senigallia
Buonasera,
capisco che questa situazione possa essere difficile da affrontare. È importante parlarne con il medico, che potrà valutare al meglio i sintomi e darti il supporto necessario. Ti consiglio di non trascurare questi segnali e di affidarti a un professionista per maggiore chiarezza e tranquillità.

Dott. Iacopo Curzi.

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