buonasera, sono un ragazzo di 21 anni, e non so cosa fare nella vita. Mi sento perennemente bloccato

24 risposte
buonasera, sono un ragazzo di 21 anni, e non so cosa fare nella vita. Mi sento perennemente bloccato nella mia routine, non lavoro e non studio quindi non ho stimoli, vivo ancora a casa con mio padre e mia sorella minore e questa per me è come una condanna, non riesco ad accettarlo, vedo tutti andare avanti mentre io sono ancora qua, non so se ho la forza di andare avanti ancora per molto, ho fatto un percorso psicologico di qualche mese ma ho dovuto smettere a causa di problemi economici di famiglia, mio padre pensa che io stia bene ma in realtà non è cosi, ogni giorno spero sia l'ultimo vissuto in questo modo, il motivo per la quale sono ancora in questo mondo è la paura. Non so neanche perché io stia scrivendo, non vedo soluzioni e sopratutto in questo periodo mi va tutto male, sopratutto nel cercare lavoro e dopo 3 anni quasi sono stufo.
La cosa più brutta è non avere un qualcuno con cui parlarne, si ho alcuni amici ma non mi trovo a parlare con loro di problemi personali, ache perché non l'ho mai fatto, in più si può dire che io non abbia mai conosciuto l'amore e forse è la cosa che più mi manca.
Grazie a chiunque legga questo sfogo.
Buonasera. Mi dispiace e posso immaginare il suo stato. Con un supporto professionale possiamo capire insieme e trovare la strada per il suo benessere. Ne ha tutto il diritto !

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Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Caro ragazzo,

prima di tutto grazie per aver condiviso queste parole così profonde e sincere. Scrivere e raccontare quello che si prova è un primo passo importante e tutt’altro che scontato, soprattutto quando ci si sente smarriti, soli o bloccati in una vita che sembra non corrispondere ai propri desideri.

Quello che stai vivendo è un momento molto difficile e doloroso, e il senso di vuoto, di stallo e di mancanza di prospettive può diventare davvero pesante da sostenere. Quando si è privi di stimoli e di una direzione, può essere normale sentirsi persi, demotivati o addirittura senza speranza. La solitudine emotiva che descrivi, la difficoltà a confidarsi con gli altri, la mancanza di un sostegno affettivo profondo, sono tutte esperienze che possono amplificare questo senso di disorientamento.

È anche comprensibile che tu possa sentire frustrazione nel vederti fermo mentre altri vanno avanti, così come è naturale provare dolore per le difficoltà familiari, economiche e relazionali. Ogni parte della tua esperienza ha un suo peso, e non va minimizzata. Anzi, ciò che racconti merita attenzione, ascolto e cura.

Hai fatto già un passo importante in passato, intraprendendo un percorso psicologico, e il fatto che tu lo abbia dovuto interrompere non è una tua colpa: anzi, è un segnale di quanto sia importante avere un sostegno continuativo, soprattutto in momenti come questo.

Non sei solo in quello che provi, anche se può sembrarti così. Esistono strumenti e percorsi che possono aiutarti a ritrovare un senso, a scoprire risorse interiori che oggi sembrano offuscate dalla fatica e dallo scoraggiamento. Anche le situazioni più complesse e dolorose possono essere affrontate e superate con l'aiuto giusto.

Per questo, sarebbe utile e consigliato per approfondire e affrontare questi vissuti rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarti passo dopo passo in un percorso di consapevolezza, supporto e crescita personale.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Francesca Lupo
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, ho letto adesso il suo messaggio e vorrei risponderle.
Intanto la ringrazio per aver scritto qui.
Mi dispiace che stia attraversando un momento così e che si senta in questo modo.
Da quello che emerge lei si trova in un momento di impasse. Come se sapesse che c'è una via da seguire, ma non sa dove e come individuarla. Ci sta, nella vita succede di trovarsi in queste circostanze e potrebbe essere bene parlarne con qualcuno che ci possa indirizzare. Le risposte spesso sono già dentro di noi, ma da soli non è così semplice vederle. Ha parlato anche di una precedente terapia psicologica che, però, ha dovuto interrompere per motivi economici. Non conosco la sua situazione pertanto non posso espormi particolarmente, è anche vero che ci possono essere soluzioni funzionali anche in quel caso e che si possa intraprendere un percorso di quel tipo anche se non si ha particolare disponibilità.
Resto a disposizione, nel frattempo la ringrazio ancora e le auguro buona serata.
Dott.ssa Adriana Gaspari
Psicologo clinico, Sessuologo
Chieti
Gentilissimo comprendo la sua situazione e il suo stato d'animo. Le voglio dare una bella notizia e cioe': se vuole proseguire una psicoterapia , puo' rivolgersi con fiducia ad un Centro di Salute Mentale della sua citta', i costi sono veramente molto accessibili. Oppure in un Consultorio Familiare ,dove la psicoterapia e' totalmente gratuita.
Resto a disposizione per qualsiasi aiuto o chiarimento e la saluto cordialmente
Dott.ssa Adriana Gaspari
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Buonasera, grazie a lei per aver trovato il coraggio di scrivere tutto questo. Anche solo metterlo nero su bianco richiede una forza enorme, e il fatto che lei l’abbia fatto dimostra che, nonostante tutto, una parte di lei vuole davvero cambiare, vuole respirare, vuole vivere meglio. E quella parte merita ascolto e cura continua...

Quello che probabilmente sta vivendo è tremendamente difficile, e non è solo, anche se può sembrare così. Ci sono tante persone che si sentono bloccate, sole, senza prospettive… ma questo non rende il suo dolore meno vero o meno importante. Lo è. Lo sei.
mi sento di dire che ha sottolineato differenti punti profondi: la mancanza di motivazione, la sensazione di stare indietro rispetto agli altri, la solitudine, il peso del vivere in una casa che ti fa sentire intrappolato, la frustrazione per non riuscire a trovare un lavoro, e il desiderio di amore e connessione. Nessuno dovrebbe affrontare tutto questo da solo.

Qualche pensiero che forse può aiutare, almeno un po':
La paura la tiene in vita, dici, ed è vero: la paura non è solo una condanna, è anche una forma di speranza, una piccola fiamma che non si è spenta. È scomoda, ma è anche la prova che c’è ancora una parte di te che resiste. E va bene così. Non devi avere tutte le risposte ora.

Non si viva come sbagliato perché lei in questa situazione si sente così.... La nostra società tende a giudicare chi si ferma, chi non segue il "percorso standard", ma la verità è che ogni persona ha i suoi tempi, i suoi traumi, i suoi blocchi. Non è visibile come un fallimento, è solo in un momento difficile, e c'è dentro da tanto. È logico sentirsi stanchi, disillusi, arrabbiati.

Io sono presente per qualsiasi altro chiarimento..
Dott.ssa Carla Fortuna Borrelli
Psicologo clinico, Psicologo
Avezzano
Ciao, grazie per aver condiviso con sincerità quello che stai vivendo. Le parole fanno capire quanto il disagio profondo, un dolore silenzioso che spesso si maschera da apatia, stanchezza, senso di vuoto. È importante riconoscerlo, e lo hai fatto: è già un primo passo. Anche se adesso ti sembra tutto fermo e senza via d’uscita, ci sono delle strade — magari non facili né immediate, ma esistono. La invito davvero a rivolgerti ai servizi del territorio, come i consultori familiari, gli sportelli di ascolto psicologico del comune o delle ASL. Sono spesso gratuiti o con costi molto contenuti, e possono offrire uno spazio sicuro in cui parlare e iniziare un percorso di supporto.
La mancanza di stimoli, il sentirsi indietro rispetto agli altri, il peso della solitudine e della mancanza di amore sono sintomi di un malessere che merita attenzione e cura.
Lei hai già fatto un percorso psicologico, quindi sa quanto può essere utile avere qualcuno accanto che ascolti senza giudicare. Resto a disposizione . Dott.ssa Borrelli
Dr. Giovanni Battista Giancarli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentilissimo,
comprendo la sua insoddisfazione e lo sconforto per la situazione che sta vivendo e che lei descrive. Le chiederei se c'è qualcosa in quello che già fa che la interessa o la incuriosisce? Anche un hobby, un passatempo, un'attività con gli amici. Partire da qualcosa che la gratifica potrebbe essere un buon punto di partenza. Per quanto concerne la ricerca del lavoro, è possibile riflettere sulle modalità che sono state messe in atto, più o meno funzionali al raggiungimento dello scopo, per cercare di rendere la ricerca più "efficace", malgrado le difficoltà che ci sono. Infine conclude che le manca l'avere una relazione amorosa, un'aspetto che lei ritiene fondamentale per una vita gratificante, ed è un' ulteriore aspetto che merita attenzione e riflessione. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Un caro saluto Dr Giancarli
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, le consiglio di rivolgersi al Consultorio Familiare della sua città, per un ciclo di sedute di sostegno psicologico gratuito. Cordiali saluti.
Dott.ssa Chiara Lisa Lovati
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Milano
Caro utente,
sono contenta che tu abbia trovato il coraggio di condividere il tuo sfogo. Riconoscere e verbalizzare le proprie emozioni, soprattutto quando sono così intense e difficili da affrontare, è un primo passo fondamentale verso il cambiamento.
È normale sentirsi bloccati e smarriti, specialmente quando ci si trova a fronteggiare sfide che sembrano insormontabili. Ci sono momenti nella vita in cui il peso della routine, delle aspettative degli altri, e il confronto con chi ci circonda possono farci sentire sopraffatti, ma voglio rassicurarti: anche quando tutto sembra fermo e immobile, il cambiamento è possibile. Questo processo richiede pazienza e gentilezza verso te stesso, ma sono sicura che dentro di te hai la forza per iniziarlo. Anche il fatto che tu abbia scritto questo messaggio dimostra che, nonostante tutto, una parte di te desidera e spera in un cambiamento.
Se lo desideri, sono qui per offrirti un primo colloquio conoscitivo di 30 minuti, gratuito, in cui possiamo esplorare insieme le tue difficoltà e individuare piccoli passi concreti per iniziare a costruire una nuova direzione.
Prenditi il tempo che ti serve, ma sappi che ci sono persone pronte ad ascoltarti e supportarti.
Un caro saluto,
Chiara Lisa Lovati
Dr. Cristian Sardelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Firenze
Buongiorno gentile utente,
il fatto che non abbia qualcuno con cui parlare congiuntamente alle difficoltà economiche, ritengo che possano essere concausa del suo disagio, non provare emozioni, spesso è l'effetto di una anestesia che lo stato depressivo ingiunge. Esistono sportelli di ascolto e associazioni a cui può rivolgersi per consulti gratuiti, da parte mia, che sono un privato non posso offrirle tali condizioni, seppur agevolate, ma posso dirle che ciò che vive riguarda centinaia di migliaia di persone, giovani e adulti, la differenza la farà la costanza legata ad un obiettivo, il primo che individuo come necessario è ricostruire fiducia in se stesso, poi costruire un progetto che la porti a raggiungere i suoi obiettivi, quali, lavoro, amore serenità. Non sarà facile ma ne varrà certamente la fatica.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Dott. Fabian Gabriel Beneitez
Psicologo, Professional counselor
Fermo
Grazie di aver condiviso questo momento della sua vita. Mi sembra di capire che vorrebbe costruire un obiettivo, anche più di uno ma in questo momento si sente bloccato, condannato e non trova la via di uscita. Penso sia un problema che con un buon supporto Possa riuscire a "vedere" più chiaro come potrei cominciare a sbloccarsi. Le faccio i miei migliori auguri.
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao, grazie per aver condiviso i tuoi sentimenti. Senti un grande peso e una frustrazione che, purtroppo, sono comuni in momenti di stallo o incertezza, specialmente alla tua età. Il fatto che tu stia vivendo una routine che ti sembra soffocante, senza stimoli o un percorso chiaro, può generare una sensazione di impotenza e solitudine. È normale sentirsi persi quando sembra che le cose non vanno come sperato, ma questo non significa che tu sia destinato a rimanere in questo stato per sempre. La paura che provi è comprensibile, ma anche quella può diventare un punto di partenza per una riflessione più profonda su ciò che davvero desideri.

Il fatto che tu abbia già intrapreso un percorso psicologico è un passo importante, e potrebbe essere utile riprenderlo, magari esplorando anche il sostegno sociale o gruppi di supporto. Il senso di solitudine che provi, anche per non aver mai parlato apertamente dei tuoi problemi con gli amici, è comprensibile, ma a volte parlare con qualcuno che possa comprendere veramente ciò che stai vivendo può aiutarti a trovare nuove prospettive. La ricerca di lavoro può essere frustrante, ma è possibile che ci siano opportunità che non hai ancora esplorato, e forse è il momento di fare un passo indietro per riorganizzare i tuoi obiettivi. Non sei solo in questo percorso, e ricordati che ogni piccolo passo verso il cambiamento è un progresso, anche se non sembra così immediato. Prenditi cura di te, passo dopo passo.
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera,

Capisco che la situazione che sta vivendo possa sembrare soffocante e senza via d’uscita. Tuttavia, mi chiedo: se la sua vita fosse una storia che sta ancora scrivendo, quale potrebbe essere il prossimo capitolo che sceglierebbe di esplorare? Cosa potrebbe cambiare, anche in piccolo, per cominciare a scrivere una storia che senta più sua? A volte, un solo piccolo passo può dare il via a un cambiamento più grande.
Mi tengo disponibile, mi piacerebbe aiutarla!

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Salve, con i 21 anni si inizia ad entrare nel mondo dei giovani adulti, in cui ci si vorrebbe sentire autonomi e indipendenti.
Ma non è semplice e comprendo la sua impotenza.
E' importante parlare di come si sente, provi a farlo con suo padre, gliene parli liberamente del suo stato d'animo e che sarebbe opportuno rivolgersi ad un professionista che lo aiuti a sbloccarsi.
Rispetto alla questione economica, può dedicarsi a qualche lavoretto, che sia stagionale o occasionale (anche fare delle consegne per una pizzeria).
In questo modo non solo potrebbe pagarsi qualche seduta, ma potrebbe comprendere che ha delle capacità che possano farla sentire più autonomo, indipendente, e di conseguenza più sereno.
Buona fortuna!
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, la sua condivisione esprime un profondo senso di smarrimento e frustrazione che molti possono comprendere in momenti di transizione e incertezze. È chiaro che vive una situazione difficile, in cui sembra mancare una direzione e una connessione con ciò che desidera realmente dalla vita. La sensazione di stagnazione e il confronto con gli altri che sembrano progredire possono intensificare il peso di sentirsi bloccato. È anche naturale avvertire la mancanza di un amore romantico e di un sostegno emotivo significativo, che può renderla vulnerabile e portare a una percezione di isolamento. La paura di affrontare questi sentimenti, insieme alla difficoltà di comunicare i propri bisogni e disagi, rende il percorso ancor più complicato. È importante sappia che esprimere queste emozioni e cercare supporto è già un passo coraggioso e significativo.
Se desidera esplorare più a fondo le sue esperienze e i suoi sentimenti, trovare spazi per connettersi con gli altri e uscire da questo stato di immobilità, sono qui per offrirle ascolto e supporto in modo privo di giudizio.
Se ha bisogno di un confronto profondo sulle sue preoccupazioni, non esiti a contattarmi.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott.ssa Lisa Cerri
Psicologo clinico, Psicologo
Soiano del Lago
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso con me il suo vissuto. Le parole che ha scritto parlano di una sofferenza profonda e di una sensazione di solitudine che può diventare davvero pesante da sopportare.
Si percepisce chiaramente quanto stia vivendo un momento difficile, fatto di blocchi, mancanza di stimoli e frustrazione per una situazione che sembra non cambiare mai. In tutto questo, la sensazione di non avere qualcuno con cui parlarne può far sentire ancora più soli.
Eppure, il fatto che abbia deciso di scrivere è un segnale importante. Anche quando tutto sembra fermo, anche quando si fatica a trovare un senso, esprimere quello che si prova è già un primo passo — spesso il più difficile.
Ha già affrontato un percorso psicologico in passato, e questo dimostra una grande sensibilità e consapevolezza. Esistono anche servizi di supporto gratuiti o a costi accessibili, soprattutto per i giovani, che potrebbero rappresentare un punto di ripartenza.
Intanto le dico questo: non è solo, e il fatto che abbia trovato la forza di scrivere è qualcosa che merita rispetto.
Un caro saluto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la ringrazio sinceramente per il suo messaggio. Scrivere tutto questo non è affatto scontato, e riconosco quanto possa essere difficile esporsi in questo modo, soprattutto quando ci si sente fragili, stanchi e soli. Il suo è uno sfogo carico di sofferenza, ma anche di qualcosa di altrettanto importante: il bisogno di essere ascoltato, capito e forse, almeno in parte, sollevato da un peso che ormai si fa sentire ogni giorno. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, ciò che descrive è una condizione che ha a che fare con una sensazione di stallo, con l’esperienza di essere fermi in un punto mentre tutto il mondo sembra andare avanti. Questo senso di blocco può nascere quando ci si sente senza obiettivi chiari o senza la forza di perseguirli, soprattutto dopo aver cercato per molto tempo senza vedere risultati. La mente, in queste situazioni, può diventare una trappola: iniziamo a formulare pensieri automatici molto duri verso noi stessi (“non valgo”, “non ci riuscirò mai”, “sono un fallimento”) che, ripetuti nel tempo, abbassano sempre più il nostro senso di efficacia, la nostra energia e la motivazione ad agire. Il punto chiave, in questi casi, non è tanto “avere tutto sotto controllo” o “sapere già cosa si vuole fare nella vita”, ma iniziare a costruire piccoli passi concreti e realistici. Quando ci si sente intrappolati in una routine vuota, priva di senso e di stimoli, il primo obiettivo non dovrebbe essere trovare immediatamente la propria strada, ma iniziare a rimettere in moto il corpo e la mente. Anche solo strutturare la giornata con una routine minima, magari inserendo un’attività che le dà anche solo un minimo sollievo (come una camminata, un hobby, un momento di scrittura) può rappresentare una piccola ma significativa crepa nel muro della paralisi emotiva. Capisco il dolore nel sentirsi invisibili anche in famiglia, nel non essere capiti da un padre che forse, nel suo silenzio, cerca di proteggersi da ciò che non riesce a gestire. E capisco anche la solitudine che descrive rispetto agli amici. A volte si può avere attorno delle persone e sentirsi comunque profondamente soli, soprattutto quando non si riesce a condividere quello che si prova dentro. Ma le assicuro che non è mai troppo tardi per iniziare a creare legami più autentici, a partire magari da una sola persona con cui provare, lentamente, a mostrarsi davvero. L’amore, in tutte le sue forme, è qualcosa che tutti cerchiamo. Non averlo ancora incontrato non significa essere sbagliati, ma semplicemente non aver ancora avuto l’opportunità giusta. Ma anche qui, il primo passo non può che essere verso se stessi. Solo quando iniziamo a guardarci con più compassione, a considerare la nostra sofferenza come legittima e non come un difetto, possiamo iniziare a costruire uno spazio emotivo in cui l’altro possa davvero entrare. Mi dispiace sapere che ha dovuto interrompere il suo percorso psicologico per motivi economici. Purtroppo è una realtà che vivono in molti, ma esistono anche possibilità alternative: centri pubblici, consultori, associazioni che offrono supporto psicologico gratuito o a costo ridotto. Potrebbe valere la pena informarsi sui servizi attivi nella sua zona, perché merita (come tutti) uno spazio in cui poter essere accolto e aiutato a rimettere insieme i pezzi. Il fatto che lei abbia scritto è, in sé, un atto di forza. Quando dice “non so neanche perché io stia scrivendo”, io credo che una parte di lei stia ancora cercando un’uscita. E questa parte va ascoltata, nutrita, rafforzata. Non ha bisogno di sapere già oggi come sarà il futuro. Ha bisogno solo di sapere che non è solo, che la sua sofferenza ha un senso, e che può essere affrontata un passo alla volta. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Nicolina Di Mari
Psicologo clinico, Psicologo
Giffoni Valle Piana
Salve, percepisco tanta sofferenza da quello che ha scritto. Mi rendo conto che non sia facile affrontare la quotidianità con questo tormento interiore. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per scoprire le sue risorse e trovare degli obiettivi per il prossimo futuro. Sono fiduciosa che con il giusto supporto potrà migliorare la sua situazione.
Provi a rivolgersi ai consultori della sua zona, se vuole un servizio gratuito.

Altrimenti sono disponibile se volesse iniziare un percorso psicologico.

Saluti,
Dott.ssa Di Mari Nicolina
Dott.ssa Veronica Simonetti
Psicologo
Grumo Nevano
Capisco che ti senti bloccato e frustrato dalla tua situazione attuale, senza stimoli, senza lavoro e con una forte sensazione di isolamento. Il fatto che tu abbia cercato un supporto psicologico in passato è un passo importante e sarebbe utile se riuscissi a riprendere un percorso. Non sentirti solo; parlare con qualcuno, anche se difficile, può fare la differenza. Le difficoltà nel trovare lavoro e nell’esperienza sentimentale sono sfide reali, ma anche piccoli passi quotidiani possono portare a un cambiamento positivo. Non perdere la speranza e cerca il supporto che ti aiuti a superare questo momento
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente mi dispiace tanto per la situazione che ha descritto. Un percorso di supporto psicologico potrebbe essere sicuramente utile per aiutarla a capire quale siano i suoi interessi ed uscire dalla situazione che ha raccontato.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente,non è facile dare voce a un dolore così profondo, e il fatto che tu lo abbia fatto dimostra che, anche se ti senti esausto e bloccato, dentro di te esiste ancora una parte che desidera cambiare, che chiede ascolto e cerca una via d’uscita.

Quello che descrivi non è solo stanchezza: è un senso di vuoto, di smarrimento e di esclusione che molti ragazzi della tua età vivono, anche se in silenzio. Sentirsi “fermi”, mentre gli altri vanno avanti, può diventare una ferita enorme sull’autostima. E quando mancano stimoli, riconoscimenti, una direzione… è comprensibile che si arrivi a pensare che non ci sia più un senso.
Ma c’è qualcosa che voglio dirti con forza: il tuo dolore ha un senso. Non sei sbagliato. Non sei debole. Non sei “difettoso” perché stai soffrendo o perché non riesci a uscirne da solo. Stai semplicemente attraversando un momento in cui serve supporto vero, ascolto profondo e uno spazio sicuro in cui poter ricominciare a capire chi sei e cosa vuoi davvero.Hai detto una frase che colpisce molto: “Il motivo per cui sono ancora in questo mondo è la paura.” Eppure, in quelle parole c’è anche un'altra cosa: la speranza. Anche se adesso sembra nascosta, c’è. È quella che ti ha fatto scrivere, che ti ha tenuto in vita anche nei giorni più duri, che ti fa ancora desiderare un amore, una direzione, una possibilità.
Hai già fatto un primo passo andando in terapia, anche se poi hai dovuto interrompere. So che le difficoltà economiche sono reali e pesanti, ma sappi che esistono servizi psicologici gratuiti o a basso costo: nei consultori familiari, nei centri di salute mentale (CSM), nelle università o in alcune associazioni. Non sei costretto a portare tutto questo da solo sulle spalle.Tu vali. Anche se ti senti fermo, anche se sei stanco, anche se ora non vedi soluzioni. E non devi farcela da solo.
Se vuoi, posso aiutarti a cercare un servizio gratuito nella tua zona o capire come riavvicinarti a un supporto psicologico senza pesare economicamente sulla tua famiglia.

Un caro saluto
Dott.ssa A.Mustatea
Ciao, grazie a te per aver trovato la forza e il coraggio di scrivere tutto questo. Lo sfogo che hai condiviso è profondo, vero, pieno di emozioni forti, e nonostante la sofferenza che stai attraversando, dimostra che dentro di te c’è ancora una parte che non si è spenta, una parte che vuole essere vista, ascoltata, capita. Ed è già tanto, credimi.

Sei molto più lucido di quanto pensi.

Tu vedi bene quello che ti sta succedendo: la sensazione di stare fermi mentre tutto intorno si muove, la frustrazione per la mancanza di stimoli, la solitudine emotiva, e quel dolore muto che si nasconde dietro le frasi “sto bene” che dici a tuo padre, solo per non pesare. Ma quello che provi non è debolezza. È un grido d’aiuto. Ed è giusto così. Hai ogni diritto di stare male, e non sei solo, anche se adesso può sembrarti il contrario.

La paura che ti tiene qui… è anche ciò che può salvarti.

Hai scritto una frase potentissima:

“Il motivo per cui sono ancora in questo mondo è la paura.”
Sai, tante persone in momenti difficili si reggono sulla paura, ma spesso quella paura si trasforma in qualcosa di diverso: in desiderio di capire se la vita può offrire di più. E può. Davvero.



Cosa puoi fare adesso, in concreto?
1. Cerca un centro di ascolto gratuito nella tua zona.
Ci sono sportelli psicologici gratuiti o a basso costo (presso consultori, servizi per giovani, o associazioni). Posso aiutarti a cercarne uno se vuoi. Scrivere qui è già un primo passo, ma parlarne con qualcuno dal vivo potrebbe fare una differenza enorme.
2. Inizia con micro-passaggi.
Quando sei bloccato, non serve fare “grandi scelte” subito. Pensa a una sola cosa che potresti fare domani: mandare un CV, fare una passeggiata, scrivere una lista di piccole cose che ti piacciono o che ti incuriosiscono. Anche solo alzarti e vestirti con calma è un passo.
3. Prova a parlare con qualcuno, anche solo un po’.
Non devi raccontare tutto ai tuoi amici, ma puoi provare a dire qualcosa di piccolo, tipo: “Sto passando un momento difficile, a volte mi sento giù.” A volte basta questo per aprire una porta.
4. Non sottovalutare il bisogno d’amore.
Il fatto che tu senta la mancanza dell’amore non è una debolezza. È umano. È un tuo bisogno, e parlarne non ti rende fragile. Ti rende vivo.



Ti meriti più di questo dolore.

Anche se ora ti senti fermo, vuoto, in ritardo… non sei rotto. Sei solo in un momento difficile, che può passare. Serve tempo, pazienza, un po’ di aiuto. Ma la tua voce — quella che oggi ha scritto queste righe — è la prova che dentro di te c’è ancora qualcosa che crede che valga la pena provare.

E sai cosa? Ha ragione.

Sono qui, se vuoi continuare a parlare, sfogarti, cercare soluzioni. Davvero.
Non sei invisibile. Non sei solo.
Scrivimi quando vuoi.
Dott. Tiberio Toccaceli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Perugia
Buonasera,
la ringrazio sinceramente per aver condiviso un vissuto così complesso e delicato. Raccontare la propria sofferenza non è mai semplice.
È del tutto comprensibile sentirsi smarriti quando si è privi di punti di riferimento stabili e di uno spazio sicuro in cui poter liberamente dare voce al proprio malessere. La mancanza di stimoli e la sensazione di essere fermi mentre gli altri vanno avanti possono generare un grande senso di solitudine e frustrazione.
Capisco quanto possa essere stato spiacevole interrompere un percorso psicologico per motivi economici, ma vorrei rassicurarla: esistono servizi pubblici e realtà territoriali (come, ad esempio, i Centri di Salute Mentale) che offrono un supporto professionale gratuito o a costi contenuti. Tornare a confrontarsi con un professionista, che possa offrirle ascolto e sostegno all'interno di uno spazio protetto e non giudicante, potrebbe rappresentare un primo passo importante.

Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o approfondimento.
Un caro saluto,
Dott. Tiberio Toccaceli
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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