Buonasera IO NON SO PIU CHE FARE ,SONO SEGUITA DA PSICOLOGA, PSICHIATRA PRENDO 2 ANTIDEPRESSIVI BRIN
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Buonasera IO NON SO PIU CHE FARE ,SONO SEGUITA DA PSICOLOGA, PSICHIATRA PRENDO 2 ANTIDEPRESSIVI BRINTELLIX DA 3 SETTIMANA E DA 2 GIORNI RXULTI PRENDO BROMAZEPAM DA 2 MESI PIU LAMICTAL ANCHE QUESTO DA 2 MESI .MA IO NON VEDO MIGLIORAMENTI STO MALE PIANGO SONO NERVOSA SENSI DI COLPA E BRUTTISSIMI PENSIERI MA INTENSI.HO PROVATO A SPIEGARE SIA ALLA PSICOLOGA CHE ALLA PSICHIATRA MA MI DICONO DI DARE TEMPO E AVERE PAZIENZA. MA IO SONO TANTO STANCA. NESSUNO MI CAPISCE. COSA DEVO FARE ?
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Buonasera, non mi sento di dare torto ai colleghi in quanto un percorso di psicoterapia è composto sicuramente da alti e bassi. Le ricadute fanno parte del processo di guarigione, deve avere fiducia nel lavoro che state facendo assieme. L'importante è che continui ad esternare insieme a loro come si sente per poter riformulare gli obiettivi terapeutici insieme.
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Gentile utente,grazie per aver confidato in una domanda su questi canali.
Da psicologa ti inviterei molto accuratamente a parlarne apertamente con i medici che ti seguono e con la tua psicologa. Tutto, parla di tutto, di come ti senti, di questa stanchezza e soprattutto che forse in questo momento non vedi miglioramenti perchè il dolore di cui parli è veramente troppo pesante da sostenere. Sono certa che se ti dai un pò di fiducia in questo percorso che hai intrapreso affidandoti a personale competente, porterà ai tuoi miglioramenti. Forse sta cambiando qualcosa per te, o forse la speranza fatica ad esserci perchè è un momento complicato. Sono anche io fiduciosa che troverai il tempo giusto per chiedere ancora aiuto, anche se non è semplice. Saluti e in bocca al lupo
Da psicologa ti inviterei molto accuratamente a parlarne apertamente con i medici che ti seguono e con la tua psicologa. Tutto, parla di tutto, di come ti senti, di questa stanchezza e soprattutto che forse in questo momento non vedi miglioramenti perchè il dolore di cui parli è veramente troppo pesante da sostenere. Sono certa che se ti dai un pò di fiducia in questo percorso che hai intrapreso affidandoti a personale competente, porterà ai tuoi miglioramenti. Forse sta cambiando qualcosa per te, o forse la speranza fatica ad esserci perchè è un momento complicato. Sono anche io fiduciosa che troverai il tempo giusto per chiedere ancora aiuto, anche se non è semplice. Saluti e in bocca al lupo
Buonasera,
comprendo la difficoltà del momento. si affidi agli specialisti che la stanno seguendo.
I percorsi a volte possono risultare lunghi e faticosi. La richiesta di aiuto è già un grande passo verso la volontà per stare meglio.
comprendo la difficoltà del momento. si affidi agli specialisti che la stanno seguendo.
I percorsi a volte possono risultare lunghi e faticosi. La richiesta di aiuto è già un grande passo verso la volontà per stare meglio.
Gentile utente , ci vuole almeno un mese prima di sentire gli effetti positivi della terapia , e ci vuole soprattutto fiducia e volontà di guarigione. Non so da quanto tempo sta male e per che motivo, ma immagino che la sua sofferenza sia di lunga data e di certo non sarà veloce la ripresa. Continui a curarsi e cerchi di concentrarti su qualcosa che la faccia distogliere dal problema che l’affligge. Il lavoro, lo sport, gli amici sono un ottimo antidepressivo naturale. Cordiali saluti. Dott.ssa Selina Moretti
Buonasera,
le tue parole trasmettono tutta la fatica, la sofferenza e il senso di solitudine che stai vivendo in questo momento. È importante riconoscere e validare ciò che provi: non sei debole, e il fatto che tu stia cercando aiuto dimostra un grande coraggio.
Quando si affrontano difficoltà psicologiche intense e persistenti, come quelle che descrivi, è comune sentirsi stanchi e scoraggiati, specialmente se i miglioramenti non arrivano subito. Gli psicofarmaci, come gli antidepressivi e gli stabilizzatori dell’umore, spesso richiedono diverse settimane (talvolta anche più di un mese) per iniziare a mostrare pienamente i loro effetti, e ogni persona risponde in modo diverso. Anche il percorso psicoterapeutico ha bisogno di tempo, costanza e un'alleanza terapeutica forte per potersi sviluppare in modo efficace.
Tuttavia, quando i pensieri diventano troppo intensi, quando il dolore emotivo è così forte da sembrare insopportabile, è fondamentale comunicarlo con chiarezza ai professionisti che ti stanno seguendo. Non è un fallimento, non è “essere un peso”: è un bisogno reale, urgente e umano. Se senti che non riesci a farcela da sola, chiedi un confronto immediato con la tua psichiatra o, se necessario, rivolgiti al pronto soccorso psichiatrico: è lì per aiutare le persone nei momenti più critici.
Detto ciò, può essere molto utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista che possa offrire uno sguardo integrato, un ascolto nuovo o anche solo un secondo parere, per comprendere meglio cosa stai vivendo e come poterlo affrontare nel modo più adatto a te.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
le tue parole trasmettono tutta la fatica, la sofferenza e il senso di solitudine che stai vivendo in questo momento. È importante riconoscere e validare ciò che provi: non sei debole, e il fatto che tu stia cercando aiuto dimostra un grande coraggio.
Quando si affrontano difficoltà psicologiche intense e persistenti, come quelle che descrivi, è comune sentirsi stanchi e scoraggiati, specialmente se i miglioramenti non arrivano subito. Gli psicofarmaci, come gli antidepressivi e gli stabilizzatori dell’umore, spesso richiedono diverse settimane (talvolta anche più di un mese) per iniziare a mostrare pienamente i loro effetti, e ogni persona risponde in modo diverso. Anche il percorso psicoterapeutico ha bisogno di tempo, costanza e un'alleanza terapeutica forte per potersi sviluppare in modo efficace.
Tuttavia, quando i pensieri diventano troppo intensi, quando il dolore emotivo è così forte da sembrare insopportabile, è fondamentale comunicarlo con chiarezza ai professionisti che ti stanno seguendo. Non è un fallimento, non è “essere un peso”: è un bisogno reale, urgente e umano. Se senti che non riesci a farcela da sola, chiedi un confronto immediato con la tua psichiatra o, se necessario, rivolgiti al pronto soccorso psichiatrico: è lì per aiutare le persone nei momenti più critici.
Detto ciò, può essere molto utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista che possa offrire uno sguardo integrato, un ascolto nuovo o anche solo un secondo parere, per comprendere meglio cosa stai vivendo e come poterlo affrontare nel modo più adatto a te.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile utente, buongiorno! Da quello che mi ha raccontato, i sintomi che sta vivendo fanno pensare a un quadro di depressione maggiore, probabilmente con ansia associata e una forte componente ossessiva. Le spiego cosa significa, punto per punto, in parole semplici. I sintomi che descrive; senso di colpa intenso, pensieri brutti e insistenti (forse anche pensieri suicidari ?!), nervosismo , sensazione di non essere capita e di non avere le forze, non sono solo “momenti no” . Sono segni probabilmente di un disturbio dell’umore, difficile che migliorano con i primi trattamenti e richiede aggiustamenti, ma serve molta attenzione. La cosa più importante da sapere è che tutto quello che sta provando non è colpa sua. È una malattia, come la febbre o una frattura, solo che si manifesta nella psiche. Cone ogni malattia, va trattata in modo serio e tempestivo, non solo con pazienza.
Potrebbe essere utile, in questo momento, tenere un diario dei sintomi. Scrivere ogni giorno come si sente, cosa prova, che pensieri la attraversano. Questo può aiutarla a comunicare meglio con la sua psichiatra, vedere con più chiarezza l’andamento del suo stato, a volte anche riacquistare un po’ di senso di controllo, ordinando il caos emotivo.
Provi. Anche piccoli passi possono fare la differenza!
Le auguro di cuore di trovare presto sollievo, e le faccio un grande in bocca al lupo per il percorso che sta facendo.
Un cordiale saluto,
Francesco Maria Tarasi
Potrebbe essere utile, in questo momento, tenere un diario dei sintomi. Scrivere ogni giorno come si sente, cosa prova, che pensieri la attraversano. Questo può aiutarla a comunicare meglio con la sua psichiatra, vedere con più chiarezza l’andamento del suo stato, a volte anche riacquistare un po’ di senso di controllo, ordinando il caos emotivo.
Provi. Anche piccoli passi possono fare la differenza!
Le auguro di cuore di trovare presto sollievo, e le faccio un grande in bocca al lupo per il percorso che sta facendo.
Un cordiale saluto,
Francesco Maria Tarasi
Salve, in questo “nessuno mi capisce” è racchiuso un mondo, il suo, le rimando di parlare apertamente con la sua psicologa della questione, poiché è vero che ci vuole tempo, ma è anche vero che il suo tempo è prezioso e se non si sente capita ed ascoltata, potrebbe pensare di rivolgersi ad altri professionisti per trovare la relazione giusta. Resto a disposizione. Cordialmente.
Dott.ssa Elda Valente
Dott.ssa Elda Valente
Leggere le sue parole trasmette con forza quanto stia vivendo un momento doloroso e carico di fatica emotiva. Sentirsi esausta, sopraffatta dai pensieri, con la sensazione di non essere compresa, è qualcosa che tocca profondamente, e che può far sembrare ogni giorno come una montagna da scalare. Voglio dirle innanzitutto che non è sola, anche se la sofferenza che descrive le fa sentire così. E non è debole nel provare ciò che prova: sta combattendo, con coraggio, una battaglia difficile. Sta seguendo un percorso strutturato, con una psicologa, una psichiatra, e una terapia farmacologica importante. Questo ci dice che si sta prendendo cura di sé, anche quando tutto dentro di lei vorrebbe arrendersi. Ma capisco che il fatto di non percepire ancora un miglioramento concreto le faccia venire voglia di mollare tutto, e sentire che non ha più risorse da investire in questa lotta. È un sentimento profondamente umano, e in certe fasi della sofferenza, purtroppo molto comune. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, sappiamo che la depressione, soprattutto se intensa e accompagnata da pensieri intrusivi e sensi di colpa, può alterare in modo significativo la percezione della realtà. Le emozioni diventano così forti e pervasive da colorare tutto con un senso di impotenza e disperazione. In queste condizioni, anche i piccoli segnali di miglioramento rischiano di non essere visti, o vengono annullati da pensieri molto severi e autocritici. La mente, in questi momenti, tende a costruire una narrazione in cui tutto appare senza via d’uscita, in cui ogni fatica sembra inutile. Ma questa narrazione, per quanto intensa e dolorosa, non è l’unica possibile. Lei dice di aver provato a spiegare il suo stato a chi la segue, e questo è un passo molto importante. Parlare apertamente della propria sofferenza non è un atto scontato, e il fatto che lo abbia fatto indica che una parte di lei continua a chiedere aiuto, a voler essere vista e ascoltata per davvero. È fondamentale che questa parte non venga messa a tacere, nemmeno quando sembra che le risposte siano lente, o che la pazienza richiesta le sembri impossibile da sostenere. A volte, i miglioramenti in un percorso terapeutico non sono immediati, ma iniziano con piccoli cambiamenti nella consapevolezza, nel modo in cui si imparano a riconoscere i pensieri disfunzionali e a mettere un minimo di distanza tra sé e il dolore. Un lavoro cognitivo-comportamentale può aiutarla proprio in questo: imparare, passo dopo passo, a identificare i pensieri che alimentano il senso di colpa e i brutti pensieri, e a modificare il rapporto con essi. Non significa eliminarli con uno schiocco di dita, ma iniziare a vederli per ciò che sono: pensieri, non verità assolute. Si lavora anche sulle emozioni, non per negarle, ma per poterle attraversare con strumenti nuovi, con tecniche di gestione dell’ansia, con strategie per affrontare l’inattività o la stanchezza cronica che la depressione porta con sé. Le suggerisco, se si sente ascoltata almeno in parte dalla sua terapeuta, di condividere anche queste riflessioni, in particolare il suo senso di urgenza e il bisogno di sentirsi presa in carico in modo più diretto. In certi casi può essere utile rivedere insieme il piano terapeutico, aggiungendo magari anche interventi più pratici e immediati, compatibili con la fase che sta vivendo. So che adesso sembra tutto fermo e immobile, ma il fatto che lei abbia avuto la forza di scrivere, di cercare un confronto, è un segnale che non deve sottovalutare. È la voce di chi, nonostante tutto, vuole stare meglio. E questo merita rispetto, attenzione e supporto. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Cara utente,
le sue parole arrivano forti e dirette.
Quello che sta vivendo non è “solo suo”. I suoi pensieri, le sue emozioni, persino quel senso di colpa che non la lascia, sono come fili intrecciati a tante altre parti della sua storia, delle sue relazioni passate e presenti, e persino di quello che oggi non riesce a raccontare con le parole ma che il corpo e la mente continuano a urlare.
Non ha nulla di sbagliato: sta solo portando il peso di qualcosa che forse non dovrebbe più portare da sola.
Rimango a disposizione
Un grosso in bocca al lupo
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
Se sente che potremmo dare insieme uno spazio diverso a questa voce che grida dentro, io ci sono. Anche solo per ascoltare meglio ciò che gli altri non riescono (ancora) a sentire.
le sue parole arrivano forti e dirette.
Quello che sta vivendo non è “solo suo”. I suoi pensieri, le sue emozioni, persino quel senso di colpa che non la lascia, sono come fili intrecciati a tante altre parti della sua storia, delle sue relazioni passate e presenti, e persino di quello che oggi non riesce a raccontare con le parole ma che il corpo e la mente continuano a urlare.
Non ha nulla di sbagliato: sta solo portando il peso di qualcosa che forse non dovrebbe più portare da sola.
Rimango a disposizione
Un grosso in bocca al lupo
Dott.ssa Maria Francesca Cusmano
Se sente che potremmo dare insieme uno spazio diverso a questa voce che grida dentro, io ci sono. Anche solo per ascoltare meglio ciò che gli altri non riescono (ancora) a sentire.
Sicuramente le medicine sono un valido supporto e bisogna dargli tempo per agire, tu potresti impegnarti anche in alfre attivitá che ti rilassano e rendono meno nervosa. In terapia cerca di raggruppare e ordine i tuoi pensieri e le tue emozioni
Buonasera, due mesi sono davvero pochi affinché la terapia inizi a produrre degli effetti. Comprendo il disagio e la stanchezza ma deve aspettare almeno qualche mese in più per valutare un minimo miglioramento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera. Una possibilità è che lei si senta non capita a prescindere, come fosse un suo sentimento personale e non tanto o quantomeno non solo una conseguenza della complessità del caso, non essendo raro infatti che ansia e sintomi depressivi siano così generalizzati che tutto diventa minaccia e nessuno dunque può rendersi conto intuitivamente di cosa lei prova. Se questa interpretazione è corretta, dovrà forzarsi a mantenere la relazione terapeutica col suo psicologo e continuare fino a trovare la causa del problema
Salve, mi dispiace per il momento che sta attraversando. Le consiglio di mantenere il rapporto terapeutico attuale cercando di riflettere insieme alla psichiatra sulle difficoltà che sta vivendo e nel caso valutare di potersi affidare ad uno psicoterapeuta psicoanalitico.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Buonasera, comprendo il suo stato di stanchezza e l'impazienza di vedere i risultati in un momento così difficile della sua vita.
Quello che può fare, in questo periodo in cui ha intrapreso la nuova cura con i farmaci e il percorso psicologico, è di stare a contatto con la natura il più possibile, faccia passeggiate, si circondi di animali e si nutra dell'amore incondizionato che loro ci donano e dell'energia che può trovare in mezzo al verde. Cosa succede nel suo corpo e al suo respiro? Come percepisce le parti del suo corpo? Come si è lasciata andare?
Si conceda del tempo per lei stando con tutte le sue parti corpo, testa, anima.
Si ascolti e non si giudichi.
Si metta in contatto con la natura in modo genuino e ingenuo senza nessun giudizio, si lasci stupire dalla bellezza che la circonda.
Una volta sperimentato tutto ciò rimanga con le sue sensazioni
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Quello che può fare, in questo periodo in cui ha intrapreso la nuova cura con i farmaci e il percorso psicologico, è di stare a contatto con la natura il più possibile, faccia passeggiate, si circondi di animali e si nutra dell'amore incondizionato che loro ci donano e dell'energia che può trovare in mezzo al verde. Cosa succede nel suo corpo e al suo respiro? Come percepisce le parti del suo corpo? Come si è lasciata andare?
Si conceda del tempo per lei stando con tutte le sue parti corpo, testa, anima.
Si ascolti e non si giudichi.
Si metta in contatto con la natura in modo genuino e ingenuo senza nessun giudizio, si lasci stupire dalla bellezza che la circonda.
Una volta sperimentato tutto ciò rimanga con le sue sensazioni
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Buon giorno. Bisognerebbe valutare quale il suo problema attraverso colloqui e test.
Se non si sente compresa, se ha bisogno di stare bene e non vede miglioramenti, c'è bisogno di tempo reale (non conosco la sua situazione) oppure di cambiare specialisti.
Dottoressa Teresita Forlano
Se non si sente compresa, se ha bisogno di stare bene e non vede miglioramenti, c'è bisogno di tempo reale (non conosco la sua situazione) oppure di cambiare specialisti.
Dottoressa Teresita Forlano
Buongiorno,
Dalle sue parole emerge l'angoscia legata ai sensi di colpa ed ai "brutti pensieri", soprattutto in merito agli ultimi spieghi in modo specifico a chi la segue che cosa riguardano questi pensieri ed in quale circostanza emergono (mattina o pomeriggio), se sorgono in concomitanza di determinate situazioni.
Si affidi ai professionisti che la seguono e cerchi di esternare le sensazioni che prova, nel frattempo i farmaci dovrebbero incominciare a fare effetto ed a fornire maggior sollievo. Nel caso di pensieri particolarmente intensi, cerchi di parlarne all'insorgenza con una persona a lei vicina o cerchi di contattare un operatore dell'ospedale più vicino o del 118, le forniranno supporto psicologico in caso di emergenza.
Dato che è già seguita, non è sola, cercheranno di aiutarla nel miglior modo possibile.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento e/o integrazione.
Dott.ssa Federica Zunino
Dalle sue parole emerge l'angoscia legata ai sensi di colpa ed ai "brutti pensieri", soprattutto in merito agli ultimi spieghi in modo specifico a chi la segue che cosa riguardano questi pensieri ed in quale circostanza emergono (mattina o pomeriggio), se sorgono in concomitanza di determinate situazioni.
Si affidi ai professionisti che la seguono e cerchi di esternare le sensazioni che prova, nel frattempo i farmaci dovrebbero incominciare a fare effetto ed a fornire maggior sollievo. Nel caso di pensieri particolarmente intensi, cerchi di parlarne all'insorgenza con una persona a lei vicina o cerchi di contattare un operatore dell'ospedale più vicino o del 118, le forniranno supporto psicologico in caso di emergenza.
Dato che è già seguita, non è sola, cercheranno di aiutarla nel miglior modo possibile.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento e/o integrazione.
Dott.ssa Federica Zunino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Quando si attraversa una crisi depressiva intensa, anche con psicoterapia e farmaci antidepressivi, è comune sentirsi frustrati e senza via d’uscita. I pensieri negativi ricorrenti, i sensi di colpa e il senso di solitudine emotiva possono persistere anche durante il trattamento.
Tuttavia, la risposta ai farmaci può richiedere tempo, e la psicoterapia ha bisogno di uno spazio sicuro per poter lavorare in profondità. Ma se ti senti incompresa o non ascoltata, è legittimo chiederti: "Sto ricevendo il tipo di supporto psicologico di cui ho davvero bisogno in questo momento?"
In questi casi può essere utile:
1) Un confronto aperto con i terapeuti sul piano di cura.
2) Una seconda opinione professionale, anche temporanea.
3)Valutare se il trattamento sta lavorando sulla parte emotiva più profonda, non solo sui sintomi.
Non è debolezza chiedere aiuto in modo diverso. È un atto di responsabilità verso se stessi.
Tuttavia, la risposta ai farmaci può richiedere tempo, e la psicoterapia ha bisogno di uno spazio sicuro per poter lavorare in profondità. Ma se ti senti incompresa o non ascoltata, è legittimo chiederti: "Sto ricevendo il tipo di supporto psicologico di cui ho davvero bisogno in questo momento?"
In questi casi può essere utile:
1) Un confronto aperto con i terapeuti sul piano di cura.
2) Una seconda opinione professionale, anche temporanea.
3)Valutare se il trattamento sta lavorando sulla parte emotiva più profonda, non solo sui sintomi.
Non è debolezza chiedere aiuto in modo diverso. È un atto di responsabilità verso se stessi.
Buongiorno,
condivido le indicazioni dei colleghi, continui pure il percorso cominciato e dia tempo al trattamento farmacologico di far effetto, vedrà che con il tempo grazie all'ausilio della psicoterapia potrà guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
condivido le indicazioni dei colleghi, continui pure il percorso cominciato e dia tempo al trattamento farmacologico di far effetto, vedrà che con il tempo grazie all'ausilio della psicoterapia potrà guardare ad un benessere più a lungo termine.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, mi dispiace molto per quello che sta provando e per il suo non sentirsi compresa da nessuno. Trovo intanto molto importante che si riconosca l'importanza del suo atto di star chiedendo aiuto e di perseverare in questo nonostante non percepisca al momento dei miglioramenti. Ammiro molto la sua forza e la sua volontà di uscire da una sofferenza così impattante. E' pienamente comprensibile la sua frustrazione e il suo senso di solitudine legati a queste tre settimane prive di miglioramenti. Gli psicofarmaci tendenzialmente impiegano dalle 4 alle 6 settimane per mostrare effetti stabili. Inoltre lei assume farmaci diversi che agiscono su sistemi diversi del cervello per cui è molto probabile, trascorso il tempo necessario perché i farmaci agiscano, che lei starà meglio su diversi fronti, sia quello della depressione che quello dei pensieri che definisce come brutti, intensi e suppongo invasivi. Nel mentre che i farmaci facciano il loro corso, mi trovo d'accordo con lei rispetto alla necessità di prendersi cura attivamente della sua stanchezza e del suo umore, di sentirsi capita, vista e supportata qui ed ora. Le suggerisco di condividere con la sua psicologa e la sua psichiatra la sua frustrazione e il suo senso di solitudine perché possiate prendervene cura insieme, avendo a mente che il supporto farmacologico avrà bisogno dei suoi tempi per dare degli effetti, e che quegli effetti potrebbero avere un impatto molto importante sulla sua sofferenza. E' molto importante che impari ad appoggiarsi ad altre persone per affrontare quanto le sta capitando senza chiudersi in un involucro di solitudine della quale la depressione si nutre.
Resto a sua disposizione se dovesse aver bisogno di un nuovo confronto o di un ulteriore sostegno.
Le mando un caro abbraccio
Resto a sua disposizione se dovesse aver bisogno di un nuovo confronto o di un ulteriore sostegno.
Le mando un caro abbraccio
Buongiorno,
dal mio punto di vista se non c'è fiducia con i propri medici, è difficile andare avanti. Ha già parlato con la collega psicologa del fatto che non si sente capita e che si sente tanto stanca? Se nonostante la sua esposizione la situazione dovesse persistere, valuterei un possibile cambio al fine di trovare uno spazio che lei stessa possa percepire come un vero spazio di ascolto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Francomano Ilaria
dal mio punto di vista se non c'è fiducia con i propri medici, è difficile andare avanti. Ha già parlato con la collega psicologa del fatto che non si sente capita e che si sente tanto stanca? Se nonostante la sua esposizione la situazione dovesse persistere, valuterei un possibile cambio al fine di trovare uno spazio che lei stessa possa percepire come un vero spazio di ascolto.
Un caro saluto,
Dott.ssa Francomano Ilaria
Buonasera,
capisco quanto possa essere difficile sentire di fare tutto – terapia, farmaci, impegno – e non vedere ancora miglioramenti. La tua sofferenza merita ascolto ora, non solo “con il tempo”.
Hai fatto bene a scrivere: è un segnale importante. Il dolore che stai vivendo è reale e va condiviso con chiarezza anche con i tuoi terapeuti, spiegando quanto sia intenso e quanto tu ti senta stanca.
Se i pensieri diventano troppo forti, non aspettare: contatta subito un pronto soccorso o un servizio di emergenza. A volte serve un supporto più ravvicinato o una revisione della terapia.
Non sei sola. Parlarne è già un primo passo. Un abbraccio. Dr. Vincenzo Capretto
capisco quanto possa essere difficile sentire di fare tutto – terapia, farmaci, impegno – e non vedere ancora miglioramenti. La tua sofferenza merita ascolto ora, non solo “con il tempo”.
Hai fatto bene a scrivere: è un segnale importante. Il dolore che stai vivendo è reale e va condiviso con chiarezza anche con i tuoi terapeuti, spiegando quanto sia intenso e quanto tu ti senta stanca.
Se i pensieri diventano troppo forti, non aspettare: contatta subito un pronto soccorso o un servizio di emergenza. A volte serve un supporto più ravvicinato o una revisione della terapia.
Non sei sola. Parlarne è già un primo passo. Un abbraccio. Dr. Vincenzo Capretto
Buonasera , ciò che bisogna fare è " affidarsi", darsi del tempo, permettersi l'attesa .
E' seguita e supportata già da professionisti ma deve credere in loro.
Le auguro una buona giornata
dott.ssa Amodio Angela
E' seguita e supportata già da professionisti ma deve credere in loro.
Le auguro una buona giornata
dott.ssa Amodio Angela
Buona sera,
dal suo messaggio traspare chiaramente il momento di fatica che sta vivendo. Si sta già affidando a diversi professionisti che si stanno occupando della sua situazione di salute; alle volte le terapie (farmacologiche e non) richiedono più di tre settimane per poter agire in modo proficuo. Le consiglio di mantenersi in contatto con i professionisti che la seguono, rimandando loro i cambiamenti di cui si accorge.
Cordialmente,
dott.ssa Togni
dal suo messaggio traspare chiaramente il momento di fatica che sta vivendo. Si sta già affidando a diversi professionisti che si stanno occupando della sua situazione di salute; alle volte le terapie (farmacologiche e non) richiedono più di tre settimane per poter agire in modo proficuo. Le consiglio di mantenersi in contatto con i professionisti che la seguono, rimandando loro i cambiamenti di cui si accorge.
Cordialmente,
dott.ssa Togni
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