Buonasera, ho sofferto per un mese e mezzo di forte ansia, con tachicardia e mancanza di respiro h24
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Buonasera, ho sofferto per un mese e mezzo di forte ansia, con tachicardia e mancanza di respiro h24, da una settimana sono tornata a lavoro e sto meglio, sono in terapia con una psicologa e in accordo con lei abbiamo deciso di non chiedere un supporto psichiatrico e di conseguenza non assumere nessuna terapia farmaceutica.
E’ normale che ho ancora molto sbandamento e sensazione di perdita di equilibrio?
E’ normale che ho ancora molto sbandamento e sensazione di perdita di equilibrio?
Salve, quello che descrive è piuttosto frequente dopo un periodo di forte ansia. Quando il corpo e la mente restano a lungo in uno stato di iperattivazione, è normale che alcuni sintomi, come sbandamenti, sensazione di instabilità o perdita di equilibrio, persistano anche quando l’ansia più intensa sembra attenuarsi.
Il fatto che lei stia già lavorando con una psicologa è molto positivo, perché significa che ha uno spazio in cui esplorare e gestire questi vissuti. Non sempre è necessario un supporto farmacologico, soprattutto se con la terapia psicologica si riesce a ritrovare un certo equilibrio, anche se graduale. L’importante è non spaventarsi per la persistenza di alcuni sintomi, che tendono a ridursi progressivamente con il tempo e con l’acquisizione di nuove strategie di gestione.
Può essere utile prestare attenzione al ritmo quotidiano, al sonno, all’alimentazione e a momenti di movimento dolce, come camminate o attività leggere, che aiutano il corpo a ritrovare stabilità. Ciò che conta è considerare il percorso come un processo, con alti e bassi, piuttosto che come un miglioramento lineare e immediato. Un caro saluto
Il fatto che lei stia già lavorando con una psicologa è molto positivo, perché significa che ha uno spazio in cui esplorare e gestire questi vissuti. Non sempre è necessario un supporto farmacologico, soprattutto se con la terapia psicologica si riesce a ritrovare un certo equilibrio, anche se graduale. L’importante è non spaventarsi per la persistenza di alcuni sintomi, che tendono a ridursi progressivamente con il tempo e con l’acquisizione di nuove strategie di gestione.
Può essere utile prestare attenzione al ritmo quotidiano, al sonno, all’alimentazione e a momenti di movimento dolce, come camminate o attività leggere, che aiutano il corpo a ritrovare stabilità. Ciò che conta è considerare il percorso come un processo, con alti e bassi, piuttosto che come un miglioramento lineare e immediato. Un caro saluto
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Gentile utente, capisco la sua preoccupazione.
Dopo un periodo intenso di ansia come quello che descrive, è normale che il corpo ci metta del tempo per ritrovare stabilità. I sintomi fisici, come lo sbandamento o la sensazione di perdere l’equilibrio, spesso restano come una sorta di "residui" dell’ansia anche quando la fase più acuta sembra attenuarsi. Questo succede perché il sistema nervoso, dopo settimane di iperattivazione ha bisogno di riabituarsi gradualmente a un ritmo più regolare.
In ogni caso, il fatto che lei stia tornata a lavoro e che si senta anche soggettivamente meglio, è sicuramente positivo per il suo percorso di cura e guarigione.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Dopo un periodo intenso di ansia come quello che descrive, è normale che il corpo ci metta del tempo per ritrovare stabilità. I sintomi fisici, come lo sbandamento o la sensazione di perdere l’equilibrio, spesso restano come una sorta di "residui" dell’ansia anche quando la fase più acuta sembra attenuarsi. Questo succede perché il sistema nervoso, dopo settimane di iperattivazione ha bisogno di riabituarsi gradualmente a un ritmo più regolare.
In ogni caso, il fatto che lei stia tornata a lavoro e che si senta anche soggettivamente meglio, è sicuramente positivo per il suo percorso di cura e guarigione.
Spero di esserle stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Gentile utente, è certamente molto importante che tu stia già facendo un percorso con la tua psicologa e che insieme abbiate pattuito delle decisioni condivise sul percorso.
Rispetto agli sbandamenti e alla sensazione di perdita di equilibrio, può accadere che, dopo un periodo di forte ansia, il corpo continui per un po’ di tempo a mantenere delle tracce di quello stato di allerta. Tuttavia, se questi sintomi ti spaventano o diventano troppo forti, ti invito senz'altro a parlarne apertamente con la tua psicologa, così che possiate esplorarli e valutare il significato che hanno per te in questo momento. Ti auguro il meglio! Dott.ssa Giulia Redondi
Rispetto agli sbandamenti e alla sensazione di perdita di equilibrio, può accadere che, dopo un periodo di forte ansia, il corpo continui per un po’ di tempo a mantenere delle tracce di quello stato di allerta. Tuttavia, se questi sintomi ti spaventano o diventano troppo forti, ti invito senz'altro a parlarne apertamente con la tua psicologa, così che possiate esplorarli e valutare il significato che hanno per te in questo momento. Ti auguro il meglio! Dott.ssa Giulia Redondi
Gent.Utente, la ringrazio per aver condiviso quanto sta vivendo. È importante riconoscere il percorso che ha già intrapreso e la determinazione con cui sta affrontando questa fase, inclusa la ripresa delle attività lavorative. È del tutto comprensibile che dopo un periodo così intenso di ansia e attivazione fisica prolungata alcuni sintomi come lo sbandamento o la sensazione di perdita di equilibrio possano persistere. Il corpo e la mente hanno bisogno di tempo per ritrovare una stabilità dopo essere stati a lungo in uno stato di allerta.
Una domanda che potrebbe aiutarla a osservare meglio ciò che accade è se ha notato se questi sintomi si presentano in momenti o situazioni particolari della giornata. A volte cogliere questi dettagli può offrire preziosi spunti per il lavoro su di sé.
Continui a darsi fiducia: ha già fatto passi significativi e con il giusto ascolto, supporto e pazienza, anche questi segnali troveranno una nuova armonia.
Cordialmente, AM
Una domanda che potrebbe aiutarla a osservare meglio ciò che accade è se ha notato se questi sintomi si presentano in momenti o situazioni particolari della giornata. A volte cogliere questi dettagli può offrire preziosi spunti per il lavoro su di sé.
Continui a darsi fiducia: ha già fatto passi significativi e con il giusto ascolto, supporto e pazienza, anche questi segnali troveranno una nuova armonia.
Cordialmente, AM
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
È molto positivo che abbia intrapreso un percorso con una professionista e che stia già notando dei miglioramenti. È normale che, a distanza di poco tempo dall’inizio della terapia, siano ancora presenti alcuni sintomi ansiosi come lo sbandamento o la sensazione di perdita di equilibrio. Continui a condividere con la sua psicologa l’andamento dei sintomi, proseguendo il lavoro terapeutico, così da concordare insieme i prossimi passi e qualora dovessero presentarsi peggioramenti o sintomi acuti, valutare anche un'eventuale visita psichiatrica per supporto farmacologico. Un cordiale saluto.
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive è un decorso abbastanza frequente dopo un periodo intenso di ansia come quello che ha attraversato. Quando il corpo rimane per settimane sotto pressione, con sintomi così forti e persistenti come tachicardia e difficoltà respiratorie, non è raro che permangano a lungo sensazioni di stanchezza, sbandamento o alterazioni dell’equilibrio. Si tratta di un sistema nervoso che ha faticato molto e che, anche se i sintomi più acuti stanno regredendo, ha ancora bisogno di tempo per ritrovare una stabilità completa.
Il fatto che tornando al lavoro si senta meglio è un segnale positivo: significa che la sua quotidianità e i contesti di impegno possono avere un effetto regolatore sul suo benessere. Tuttavia, la sensazione di instabilità fisica e psicologica è del tutto compatibile con un processo di recupero che non è mai immediato, ma procede a piccoli passi.
Il percorso psicologico che sta portando avanti è già un importante strumento di sostegno. Se i sintomi dovessero mantenersi invariati o peggiorare, può comunque valutare con la sua psicologa se sia opportuno integrare un consulto psichiatrico, non necessariamente per avviare una terapia farmacologica, ma anche solo per avere un ulteriore punto di vista clinico.
In ogni caso, si dia tempo e ascolto: il suo corpo e la sua mente stanno elaborando un periodo faticoso, e la sensazione di sbandamento non significa che stia “tornando indietro”, ma che sta ancora attraversando una fase di assestamento.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Il fatto che tornando al lavoro si senta meglio è un segnale positivo: significa che la sua quotidianità e i contesti di impegno possono avere un effetto regolatore sul suo benessere. Tuttavia, la sensazione di instabilità fisica e psicologica è del tutto compatibile con un processo di recupero che non è mai immediato, ma procede a piccoli passi.
Il percorso psicologico che sta portando avanti è già un importante strumento di sostegno. Se i sintomi dovessero mantenersi invariati o peggiorare, può comunque valutare con la sua psicologa se sia opportuno integrare un consulto psichiatrico, non necessariamente per avviare una terapia farmacologica, ma anche solo per avere un ulteriore punto di vista clinico.
In ogni caso, si dia tempo e ascolto: il suo corpo e la sua mente stanno elaborando un periodo faticoso, e la sensazione di sbandamento non significa che stia “tornando indietro”, ma che sta ancora attraversando una fase di assestamento.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buonasera, dopo un periodo intenso di ansia è comprensibile che corpo e mente abbiano ancora bisogno di tempo per ritrovare pieno equilibrio. Sensazioni come sbandamento o instabilità possono persistere anche quando i sintomi più forti migliorano. Bene che stia già lavorando con la sua psicologa, gliene parli, condivida ogni tipo di dubbio affinché possiate trovare strategie per gestire al meglio ciò che sente.
Buongiorno, è legittimo che la sua psicologa e lei abbiate concordato di non fare ricorso a un supporto psicofarmacologico erogato da uno psichiatra. La sua psicologa ritiene verosimilmente che la sua ansia abbia anzitutto una radice e un significato psicogeno, che va riconosciuto e approfondito come tale. Mi pare di comprendere che lei abbia iniziato da poco il suo percorso psicologico, ragion per cui è del tutto normale che alcuni correlati neurofisiologici dell'ansia (fra cui sensazione di sbandamento e perdita di equilibrio) possano verificarsi ancora. Mi sento di proporle delle domande (da discutere eventualmente con la collega che la segue): a suo giudizio, da cosa nasce la sua ansia? cosa non funziona nella sua vita presente? e ancora, premesso che abbia iniziato da poco il suo percorso, per quale ragione si attende una guarigione rapida e completa in così poco tempo? E' solo un più che legittimo desiderio di star bene, o c'è dell'altro? In bocca al lupo, Antonio Di Mauro - psicologo e psicoterapeuta a Milano e online
Gentile,
la fase che descrive è molto comune dopo un periodo intenso di ansia: anche quando i sintomi più acuti si attenuano, il corpo e la mente impiegano del tempo per ritrovare un senso di equilibrio. La sensazione di sbandamento, vertigini o instabilità può essere una conseguenza “residua” dello stato di iperattivazione che ha vissuto, e spesso rientra gradualmente man mano che ci si ristabilizza.
È importante considerare che:
• il sistema nervoso ha bisogno di tempo per “disattivarsi” dopo settimane di allerta continua;
• i sintomi fisici residui (come lo sbandamento) non sempre indicano una ricaduta, ma possono essere parte del naturale percorso di recupero;
• il supporto psicologico, che sta già seguendo, rappresenta un grande fattore di protezione, perché le permette di dare senso a ciò che sta vivendo e di imparare strategie di gestione efficaci.
In ogni caso, se la sensazione di perdita di equilibrio dovesse diventare persistente o invalidante, è sempre opportuno parlarne con la sua psicologa e, se necessario, valutare anche un confronto medico per escludere altre possibili cause.
Sta già facendo molto per sé stessa: riconoscere i segnali del corpo, prendersi cura del proprio equilibrio psicofisico e affrontare questo percorso con consapevolezza.
la fase che descrive è molto comune dopo un periodo intenso di ansia: anche quando i sintomi più acuti si attenuano, il corpo e la mente impiegano del tempo per ritrovare un senso di equilibrio. La sensazione di sbandamento, vertigini o instabilità può essere una conseguenza “residua” dello stato di iperattivazione che ha vissuto, e spesso rientra gradualmente man mano che ci si ristabilizza.
È importante considerare che:
• il sistema nervoso ha bisogno di tempo per “disattivarsi” dopo settimane di allerta continua;
• i sintomi fisici residui (come lo sbandamento) non sempre indicano una ricaduta, ma possono essere parte del naturale percorso di recupero;
• il supporto psicologico, che sta già seguendo, rappresenta un grande fattore di protezione, perché le permette di dare senso a ciò che sta vivendo e di imparare strategie di gestione efficaci.
In ogni caso, se la sensazione di perdita di equilibrio dovesse diventare persistente o invalidante, è sempre opportuno parlarne con la sua psicologa e, se necessario, valutare anche un confronto medico per escludere altre possibili cause.
Sta già facendo molto per sé stessa: riconoscere i segnali del corpo, prendersi cura del proprio equilibrio psicofisico e affrontare questo percorso con consapevolezza.
Caro utente,
il corpo spesso è teatro della mente, quindi i sintomi fisici e le sensazioni che ci descrive possono essere strettamente collegate ad un malessere interiore psicologico. Sarebbe opportuno in primis ridurre i sintomi, quindi far calare l'ansia e le sensazioni fisiche così che si possano avere poi le energie per lavorare sul problema reale piuttosto che essere impegnati a gestire tutta l'ansia e le sue conseguenze. Per fare questo, se non si desidera l'aiuto farmacologico, è possibile lavorare sul corpo e sulle emozioni creando anche una tecnica personalizzata da utilizzare in caso di bisogno che possa aiutarla in un momento in cui sente l'ansia particolarmente presente e difficile da tollerare. Ne parli con la sua psicologa, perchè è estremamente importante e utile che fra voi ci possa essere una comunicazione chiara e trasparente per poter lavorare sul vostro obiettivo di benessere.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
il corpo spesso è teatro della mente, quindi i sintomi fisici e le sensazioni che ci descrive possono essere strettamente collegate ad un malessere interiore psicologico. Sarebbe opportuno in primis ridurre i sintomi, quindi far calare l'ansia e le sensazioni fisiche così che si possano avere poi le energie per lavorare sul problema reale piuttosto che essere impegnati a gestire tutta l'ansia e le sue conseguenze. Per fare questo, se non si desidera l'aiuto farmacologico, è possibile lavorare sul corpo e sulle emozioni creando anche una tecnica personalizzata da utilizzare in caso di bisogno che possa aiutarla in un momento in cui sente l'ansia particolarmente presente e difficile da tollerare. Ne parli con la sua psicologa, perchè è estremamente importante e utile che fra voi ci possa essere una comunicazione chiara e trasparente per poter lavorare sul vostro obiettivo di benessere.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Buonasera, sì, è possibile che sintomi come lo sbandamento e la sensazione di instabilità persistano anche dopo la fase acuta dell’ansia. Il corpo e il sistema nervoso hanno bisogno di tempo per riequilibrarsi, soprattutto dopo un periodo prolungato di attivazione. Continuare il percorso psicologico è fondamentale per favorire un recupero graduale e stabile. Resto a disposizione, dott.ssa Farese Lucrezia
Salve. La sua domanda denota forse mancanza di fiducia nella sua terapeuta? Come mai non pone in sede di terapia questo dubbio?
Sarebbe indicato risolvere con la persona che la segue le sue inquietudini, per quanto riguarda le sensazioni di sbandamento e perdita di equilibrio.
Un cordiale saluto
Sarebbe indicato risolvere con la persona che la segue le sue inquietudini, per quanto riguarda le sensazioni di sbandamento e perdita di equilibrio.
Un cordiale saluto
Buonasera, una terapia farmacologica è utile quando i livelli di ansia rendono molto difficile le occupazioni quotidiane e alterano notevolmente il livello di benessere della persona.
Stare male a lungo con questo genere di sintomi non aiuta nemmeno il normale svolgersi del percorso psicoterapeutico perciò rifletta ancora con la sua terapeuta sul da farsi.
Tutto ciò premesso, è utile andare dal medico per escludere una eventuale causa medica che possa causare i sintomi di sbandamento e perdita di equilibrio.
Un caro augurio
Stare male a lungo con questo genere di sintomi non aiuta nemmeno il normale svolgersi del percorso psicoterapeutico perciò rifletta ancora con la sua terapeuta sul da farsi.
Tutto ciò premesso, è utile andare dal medico per escludere una eventuale causa medica che possa causare i sintomi di sbandamento e perdita di equilibrio.
Un caro augurio
Salve, è del tutto comprensibile che, dopo un periodo di forte attivazione ansiosa, il corpo continui a manifestare sintomi come sbandamento o instabilità. Anche quando la fase acuta si attenua, il sistema nervoso può restare in uno stato di allerta residua, e sensazioni come la perdita di equilibrio sono comuni. La buona notizia è che sta già seguendo un percorso con una psicologa psicoterapeuta, e ha fatto una scelta condivisa che rispetta i suoi tempi. Approcci come la Mindfulness possono aiutarla a regolare questi segnali corporei e a riconoscere quando sono il riflesso dell’ansia e non di un problema organico. Se i sintomi persistono o aumentano, può sempre valutare insieme alla sua terapeuta un confronto con lo psichiatra, senza che questo significhi “aver fallito”. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera, capisco bene la sua preoccupazione e il bisogno di avere delle risposte chiare in un momento in cui, pur stando meglio rispetto alle settimane passate, avverte ancora dei sintomi fisici che la destabilizzano. È importante considerare che l’ansia intensa e prolungata, come quella che ha descritto con tachicardia e difficoltà respiratorie persistenti, può lasciare degli “strascichi” anche quando gli episodi più acuti sembrano attenuarsi. Il corpo, infatti, dopo un periodo prolungato di attivazione, impiega del tempo per ritrovare un equilibrio più stabile. Sensazioni come sbandamento, vertigini o perdita di equilibrio sono piuttosto comuni nei momenti di recupero, perché l’organismo rimane in uno stato di allerta e fatica a fidarsi del fatto che il pericolo sia realmente passato. Nella prospettiva cognitivo-comportamentale si lavora molto sull’imparare a riconoscere e accettare questi sintomi come parte del processo, senza interpretarli subito come segnali di qualcosa di grave o come una ricaduta inevitabile. Più i sintomi vengono osservati con paura, più tendono a rinforzarsi, creando un circolo che mantiene viva l’ansia. Al contrario, allenarsi gradualmente a spostare l’attenzione e a vivere quelle sensazioni come un effetto passeggero del recupero può aiutare a ridurne l’impatto. Il fatto che lei sia tornata al lavoro e che abbia scelto, insieme alla sua psicologa, di affrontare il problema senza supporto farmacologico è già un passo molto significativo, perché indica che sta ritrovando risorse personali per fronteggiare la situazione. Quello che sente adesso non è un segno che non stia guarendo, ma piuttosto un passaggio intermedio: il suo corpo e la sua mente stanno “reimparando” a stare in condizioni di normalità dopo un periodo difficile. Con il tempo, e continuando il lavoro psicologico che sta facendo, è molto probabile che anche questi sintomi residui vadano attenuandosi. Si conceda quindi pazienza, riconoscendo i progressi già raggiunti, e si dia il permesso di considerare le sensazioni attuali non come un fallimento, ma come parte naturale di un percorso di guarigione che procede passo dopo passo. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente, l'ansia non è qualcosa che scompare dalla nostra vita. Si può imparare a osservarla, comprenderla e regolarla. Se sono presenti ancora questi sintomi faccia caso a quali pensieri accompagnano prima, durante e dopo queste sensazioni. Bisogna andare piano e darsi del tempo per cambiare le cose, pur immaginando la fatica. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, è comprensibile che tu stia ancora sperimentando questi sintomi fisici dopo un periodo così intenso di ansia. Quello che descrivi (sbandamento e sensazione di perdita di equilibrio) è una manifestazione molto comune durante la fase di recupero da un episodio ansioso acuto.
Durante il mese e mezzo di forte attivazione ansiosa, il tuo sistema nervoso autonomo è rimasto in uno stato di allerta costante. Anche se l'ansia principale si è attenuata, il corpo ha bisogno di tempo per ritornare completamente al suo equilibrio fisiologico. I sintomi vestibolari e di instabilità sono spesso tra gli ultimi a risolversi, perché il sistema dell'equilibrio è particolarmente sensibile alle variazioni dei livelli di stress e ansia.
La ripresa lavorativa, pur essendo un segnale positivo di miglioramento, rappresenta comunque un impegno che richiede energia e adattamento. Il tuo organismo sta ancora calibrando la risposta a stimoli che prima dell'episodio ansioso gestiva automaticamente.
È importante che tu non interpreti questi sintomi residui come segno di peggioramento o di mancanza di guarigione. Il recupero dall'ansia non è lineare e il corpo ha i suoi tempi fisiologici per ristabilire l'omeostasi completa.
La scelta tua e della tua psicologa di procedere senza supporto farmacologico è legittima e spesso efficace, soprattutto quando c'è una buona alleanza terapeutica e i sintomi stanno già mostrando un trend di miglioramento.
Ti suggerisco di continuare a monitorare questi sintomi insieme alla tua psicologa, senza allarmarti per la loro persistenza temporanea. Potreste integrare nel vostro lavoro alcune tecniche specifiche di grounding e respirazione per accelerare il processo di riequilibrio del sistema nervoso. Pratiche di mindfulness corporea possono essere particolarmente utili per ristabilire una connessione sicura con le sensazioni fisiche.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Durante il mese e mezzo di forte attivazione ansiosa, il tuo sistema nervoso autonomo è rimasto in uno stato di allerta costante. Anche se l'ansia principale si è attenuata, il corpo ha bisogno di tempo per ritornare completamente al suo equilibrio fisiologico. I sintomi vestibolari e di instabilità sono spesso tra gli ultimi a risolversi, perché il sistema dell'equilibrio è particolarmente sensibile alle variazioni dei livelli di stress e ansia.
La ripresa lavorativa, pur essendo un segnale positivo di miglioramento, rappresenta comunque un impegno che richiede energia e adattamento. Il tuo organismo sta ancora calibrando la risposta a stimoli che prima dell'episodio ansioso gestiva automaticamente.
È importante che tu non interpreti questi sintomi residui come segno di peggioramento o di mancanza di guarigione. Il recupero dall'ansia non è lineare e il corpo ha i suoi tempi fisiologici per ristabilire l'omeostasi completa.
La scelta tua e della tua psicologa di procedere senza supporto farmacologico è legittima e spesso efficace, soprattutto quando c'è una buona alleanza terapeutica e i sintomi stanno già mostrando un trend di miglioramento.
Ti suggerisco di continuare a monitorare questi sintomi insieme alla tua psicologa, senza allarmarti per la loro persistenza temporanea. Potreste integrare nel vostro lavoro alcune tecniche specifiche di grounding e respirazione per accelerare il processo di riequilibrio del sistema nervoso. Pratiche di mindfulness corporea possono essere particolarmente utili per ristabilire una connessione sicura con le sensazioni fisiche.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Buongiorno,
in caso di forte ansia giornaliera, i sintomi fisici sono assolutamente normali. Più proseguirà con il suo percorso psicologico e meno il suo corpo avrà la necessità di mandare questi "segnali". Tuttavia, qualora diventassero una condizione medica che alterano la sua quotidianità, le consiglio di rivalutare con la professionista che la segue l'associazione di una terapia farmacologica al percorso psicologico già attivo. Nulla vieta che poi esso possa essere successivamente interrotto, con le dovute accortezze che i professionisti conoscono.
un caro saluto
in caso di forte ansia giornaliera, i sintomi fisici sono assolutamente normali. Più proseguirà con il suo percorso psicologico e meno il suo corpo avrà la necessità di mandare questi "segnali". Tuttavia, qualora diventassero una condizione medica che alterano la sua quotidianità, le consiglio di rivalutare con la professionista che la segue l'associazione di una terapia farmacologica al percorso psicologico già attivo. Nulla vieta che poi esso possa essere successivamente interrotto, con le dovute accortezze che i professionisti conoscono.
un caro saluto
Buongiorno. A mio avviso dovrebbe farsi prima visitare da un medico, poi da uno psichiatra e, naturalmente, continuare la psicoterapia in corso con la sua psicologa. E' molto importante avere degli accertamenti medici per il proprio benessere fisico e mentale. Non penso sia normale la sensazione di perdita di equilibrio o lo sbandamento di cui soffre ancora oggi. Sicuramente i giusti specialisti sapranno come aiutarla. Cordiali saluti.
Buonasera, per rispondere alla sua domanda è bene conoscere nello specifico la sua situazione personale e sintomatologica. Da quello che riferisce è già in terapia con una psicologa e questo è un buon primo passo iniziale. Non esiti a porre le domande alla sua professionista, in merito a ciò che la spaventa o le crea dubbi.. come il quesito che ha posto qui. Per una maggior buona riuscita del suo percorso psicologico è bene che si crei una buona alleanza terapeutica (paziente-clinico)
Spero di esserle stata di aiuto .
Un saluto
Dott.ssa Eugenia Alessio
Psicologa clinica e Criminologa
Spero di esserle stata di aiuto .
Un saluto
Dott.ssa Eugenia Alessio
Psicologa clinica e Criminologa
Buonasera,
dopo un periodo di ansia molto intensa, come quello che descrivi, è del tutto normale che il corpo e la mente abbiano bisogno di tempo per ritrovare stabilità. Anche se i sintomi più acuti (tachicardia, mancanza di respiro costante) si sono attenuati, è frequente che restino sensazioni residue, come sbandamento, vertigini o instabilità. Sono conseguenze dello stress prolungato a cui il tuo organismo è stato sottoposto: l’ansia non colpisce solo i pensieri, ma mantiene il corpo in “allerta” e questo può lasciare tracce anche quando l’intensità cala.
Il fatto che tu sia tornata al lavoro e che i sintomi principali si siano ridotti è un segnale positivo: significa che il tuo sistema nervoso si sta riequilibrando e che la terapia sta già avendo un effetto. Lo sbandamento e la perdita di equilibrio che percepisci possono essere letti come un “eco” del periodo passato, qualcosa che richiede ancora qualche settimana per normalizzarsi.
Se però noti che questi sintomi peggiorano, diventano molto limitanti o compaiono in modo improvviso e marcato, è sempre utile parlarne sia con la tua psicologa sia con il medico di base, per escludere altre cause fisiche. Ma in molti casi si tratta proprio di manifestazioni residue dell’ansia.
Stai già facendo un percorso importante con la tua terapeuta: affidati a quello spazio, racconta queste sensazioni senza paura di “esagerare”. Con il tempo e con il lavoro che stai facendo, anche questi sintomi tenderanno a ridursi.
dopo un periodo di ansia molto intensa, come quello che descrivi, è del tutto normale che il corpo e la mente abbiano bisogno di tempo per ritrovare stabilità. Anche se i sintomi più acuti (tachicardia, mancanza di respiro costante) si sono attenuati, è frequente che restino sensazioni residue, come sbandamento, vertigini o instabilità. Sono conseguenze dello stress prolungato a cui il tuo organismo è stato sottoposto: l’ansia non colpisce solo i pensieri, ma mantiene il corpo in “allerta” e questo può lasciare tracce anche quando l’intensità cala.
Il fatto che tu sia tornata al lavoro e che i sintomi principali si siano ridotti è un segnale positivo: significa che il tuo sistema nervoso si sta riequilibrando e che la terapia sta già avendo un effetto. Lo sbandamento e la perdita di equilibrio che percepisci possono essere letti come un “eco” del periodo passato, qualcosa che richiede ancora qualche settimana per normalizzarsi.
Se però noti che questi sintomi peggiorano, diventano molto limitanti o compaiono in modo improvviso e marcato, è sempre utile parlarne sia con la tua psicologa sia con il medico di base, per escludere altre cause fisiche. Ma in molti casi si tratta proprio di manifestazioni residue dell’ansia.
Stai già facendo un percorso importante con la tua terapeuta: affidati a quello spazio, racconta queste sensazioni senza paura di “esagerare”. Con il tempo e con il lavoro che stai facendo, anche questi sintomi tenderanno a ridursi.
Buongiorno,
Come va con l'ansia ora? La sente meno di frequente?
La perdita di equilibrio potrebbe essere legata alla stanchezza o anche ad una questione respiratoria: non respirando adeguatamente, il corpo è in difficoltà, dal momento che ci si sente più deboli ed è difficile muoversi. Per cui, è più facile cadere.
Con sbandamento intende una sensazione di confusione mentale o il non riuscire a muoversi in linea retta?
Quando perde l'equilibrio, ha giramenti di testa? Come si sente a livello di energie?
Segua gli orientamenti della collega e valuti i suoi sintomi e il suo stato di salute nel tempo. Potrebbe esserci qualche sintomo fisico da trattare.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande. Cordiali saluti
Come va con l'ansia ora? La sente meno di frequente?
La perdita di equilibrio potrebbe essere legata alla stanchezza o anche ad una questione respiratoria: non respirando adeguatamente, il corpo è in difficoltà, dal momento che ci si sente più deboli ed è difficile muoversi. Per cui, è più facile cadere.
Con sbandamento intende una sensazione di confusione mentale o il non riuscire a muoversi in linea retta?
Quando perde l'equilibrio, ha giramenti di testa? Come si sente a livello di energie?
Segua gli orientamenti della collega e valuti i suoi sintomi e il suo stato di salute nel tempo. Potrebbe esserci qualche sintomo fisico da trattare.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande. Cordiali saluti
Salve, le consiglio innanzitutto di darsi tempo. Se i suoi sintomi diventano invalidanti e condizionano le sue attività riprenda in considerazione un supporto farmacologico, che stabilizzi e lenisca i suoi sintomi in modo da consentirle di lavorare su di sè con serenità. Forza! Non si abbatta!
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