Buonasera, Ho 40 anni e da 15 anni soffro di ansia e insonniq che si rivela principalmente quando m

18 risposte
Buonasera,
Ho 40 anni e da 15 anni soffro di ansia e insonniq che si rivela principalmente quando mi trovo a dormire in un posto nuovo o non di routine. per lavoro ho sempre viaggiato spesso con trasferte anche lunghe e questo malessere dura generalmente per massimo una settimana. Dopo 7 notti di solito riprendo consapevolezza di me stesso nel nuovo spazio e l ansia si affievolisce. Durante questo periodo di stress iniziale, su consiglio del medico, ho assunto dapprima halcion, ora dopo 15 anni per assuefazione sto gradualmente passando a Xanax.ho anche intrapreso 4 anni fa un percorso psicologico che mi ha messo in luce le cause di questo tipo di ansia, ma non sono riuscito a risolvere il problema dell'insonnia. L approccio dello psicologo è di accettare lo status quo e viverlo con serenità, ma, quando entro in quella fase emotiva legata al posto nuovo, vivo molto negativamente, entro particolarmente in crisi. Inoltre, vorrei stoppare la mia dipendenza, seppur limitata nel tempo, da un farmaco. Vi chiedo pertanto consigli su esperienze simili. Grazie
Gentile utente, di certo fare chiarezza sulle cause dietro l'ansia che la tormenta da 15 anni è un grande passo in avanti! Purtroppo sintomi come l'insonnia legati anche a situazioni imprescindibili quali le condizioni di lavoro, non sono semplici da sdradicare del tutto, se queste non cambiano. Il nostro corpo fa del suo meglio per adattarsi alle varie situazioni che la vita ci presenta e le consiglierei in primis di essere più indulgente con questo. In secondo luogo, le consiglierei in aggiunta alla terapia farmacologica che già assume, di provare (sempre se non l'ha già fatto) anche strategie più prettamente psicocorporee e di rilassamento che la possano aiutare ad affrontare le crisi quotidiane e quindi aiutare il corpo a esplorare e trovare anche altri canali suoi di risoluzione. Il farmaco è comunque una soluzione che proviene dall'esterno, ma il nostro corpo è capace anche di trovare dentro di se le risorse necessarie ad affrontare una determinata situazione se gli diamo lo spazio e l'ascolto che merita. Un caro saluto, dott.ssa Annastella Garritano

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa continuare il suo percorso psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, immagino che la situazione non sia facile, per cui cercherò di chiarire qualche punto.

Lo xanax, così come gli altri psicofarmaci, sono da immaginare come le stampelle, qualcuno ne ha bisogno per tutta la vita, ma in generale è meglio imparare a starci senza. Smettere è una buona idea, sebbene comporti l'avere ansia.

La sensazione di ansia che le viene è del tutto normale, anzi, esporsi ad essa la riduce nel lungo periodo, nonostante sul subito dia parecchio fastidio.
Un buon lavoro che può fare col suo psicologo e sperimentare quell'ansia durante la seduta (magari con l'immaginazione) ed allenare tecniche di rilassamento (come il respiro) per imparare a starci.
Una volta allenato abbastanza alle situazioni che creano ansia, sarà in grado di gestirle ed infine, superarle.

Spero di esser stato utile, buona fortuna!
Gentile utente, comprendo il disagio che può vivere e trovo comprensibile e legittimo il suo desiderio di abbandonare i farmaci. Possono essere sicuramente un ottimo supporto in una fase iniziale di trattamento psicoterapeutico finalizzato alla risoluzione del problema non certo la soluzione. Da quello che descrive il problema sembrerebbe legato a un senso di "pericolo" che vive nell'affrontare le situazioni nuove quando viaggia e "7 notti" sembrerebbero rappresentare un periodo di tempo necessario ad acquistare più familiarità con la nuova situazione e di conseguenza un abbassamento del senso di allarme e quindi della sintomatologia ansiosa. L'indicazione fornita dal suo psicologo di "accettare lo status quo e viverlo con serenità" è sicuramente un approccio condivisibile ed essenziale come punto di partenza ma l'obiettivo della terapia dovrebbe essere rivolto ad imparare strategie più funzionali nella gestione e risoluzione del problema. L'approccio cognitivo comportamentale è la terapia di elezione per le sintomatologie ansiose e funziona anche molto bene per problematiche connesse all'insonnia, resto a sua disposizione se vorrà ricevere indicazioni in merito. Un cordiale saluto, Lucia Filippi
Gentile utente, grazie anzitutto per aver qui condiviso...
Sicuramente, un approccio anche psicoterapeutico potrà esserle d'aiuto...
Se già in passato aveva intrapreso il percorso, potrà valutare l'idea di intraprenderlo nuovamente, magari con uno psicoterapeuta ad indirizzo psicosomatico, che si avvale anche di tecniche specifiche per il trattamento dell'insonnia
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente
Dr Eliana Nola
Caro utente, grazie per la sua condivisione. Una delle cause dell'insonnia è la paura di non riuscire ad addormentarsi soprattutto quando c'è un interesse prioritario ad avere una condizione di controllo e di piena integrità psicofisica. Tutto ciò crea un circolo vizioso di ansia che non le permette di rilassarsi e riuscire a prendere sonno. Ritengo importante comprendere le cause e non gli effetti del suo disturbo.
Cordiali saluti
Dott Paolo Lippi
Buongiorno,
Se vuole c’è un protocollo specifico per l’insonnia formulato dalla terapia cognitivo comportamentale. Sicuramente può aiutarla a vivere meglio il suo rapporto con il sonno
Car* utente, ha proprio ragione. L'ansia può essere davvero difficile da gestire in autonomia, e le sue conseguenze possono causarci non pochi problemi. Ad esempio può darci la percezione di trovarci bloccati in un circolo vizioso, impedire di farci dormire, e in men che non si dica ci si trova a prendere farmaci per molti anni. Tuttavia, c'è una soluzione. Esistono altre strategie oltre l'accettazione da lei descritta, e per il suo caso la formula perfetta sembra essere l'approccio cognitivo-comportamentale (CBT) unita al protocollo specifico per l'insonnia (CBT-I). Se lo desidera, possiamo incontrarci in un primo appuntamento online, oppure in presenza a Milano, per capire insieme come poter agire. Resto disponibile ad incontrarla, dott.ssa Eleonora Galletti
Buonasera e grazie per essersi rivolto a noi per un consiglio. Immagino il disagio che le causa questa situazione, soprattutto per il fatto che essendo trasferte di lavoro immagino non possa "evitare" queste occasioni di ansia spropositata. Il mio consiglio è di insistere con un altro percorso psicologico o psicoterapeutico per andare oltre la semplice consapevolezza che ha già ottenuto nel precedente ma che, evidentemente, non basta. Per quanto riguarda il discorso farmacologico esso deve servire come stabilizzatore al fine di darle un sostegno nei momenti critici ma non può sostituirsi in nessuna misura ad un percorso con un professionista; attraverso i farmaci agiamo sui sintomi ma non sulle cause che li generano.
Spero che questi miei consigli le risulteranno utili e in ogni caso rimango a disposizione per eventuali chiarimenti, non esiti a contattarmi.
Cordialmente, dottor Moraschini Mattia.
Gentile, percepisco la sofferenza che esprime, mi dispiace davvero per la situazione che riporta e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Gentilissimo,
Il fatto che lei dopo così tanto tempo abbia preso in mano la situazione, rendendosi conto che c’è qualcosa di più rispetto a un semplice cambiamento fisiologico, è un grosso punto di consapevolezza. Complimenti.
Certamente c’è un qualcosa che ritorna sempre uguale, il punto non è accettare o togliere, il punto è capite cos’è che irrompe ogni volta. Certamente un percorso psicologico che esplori questa tematica potrebbe darle quello slancio che le permetta di andare oltre e vivere più serenamente questi aspetti della sua professione, beneficiando in tutto.
Spero di esserle stato utile
Se ha qualche domanda la leggo volentieri.
Cordiali saluti
Salve buongiorno, le mostro la mia empatia nel sentire che ha sofferto di ansia e insonnia per così tanto tempo. È positivo che lei abbia intrapreso un percorso psicologico e che stia cercando di ridurre la sua dipendenza dai farmaci.
In generale, l'approccio psicologico per il trattamento dell'insonnia è noto come terapia cognitivo-comportamentale per l'insonnia (CBT-I). Questa forma di terapia si concentra su abitudini e comportamenti del sonno e può aiutare a migliorare la qualità del sonno e la riduzione dell'ansia correlata. La CBT-I è stata dimostrata essere efficace nella maggior parte dei casi per l'insonnia legata all'ansia, la quale io ho ampia esperienza nel mio curriculum.
Le consiglio di parlare con il suo medico o il suo psicologo riguardo a queste opzioni di trattamento. Potrebbero anche essere utili ulteriori valutazioni cliniche per valutare la tua situazione specifica e determinare il trattamento migliore per lei.
Inoltre, se decidesse di interrompere gradualmente l'uso del Xanax, è importante farlo sotto la supervisione del suo medico. La sospensione improvvisa di questi farmaci può causare sintomi di astinenza e altri problemi di salute.
Le auguro il meglio nel trovare una soluzione efficace per l'ansia e l'insonnia, resto a sua disposizione se volesse una seconda opinione. Dott.ssa Bachiorri
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Buongiorno, mi dispiace per la sua ansia. Bisognerebbe capire cosa rappresenta la sua ansia e il dormire fuori, nella sua vita. Comprendere questi significati potrebbe aiutare a vedere l'ansia con più consapevolezza.
Un caro saluto
Buonasera, avrei bisogno di ulteriori informazioni al fine di fornirle un consiglio o esprimere un opinione.
Sarebbe tuttavia consigliabile un percorso di E.M.D.R di tecniche di rielaborazione e desensibilizzazione di piccoli e grandi traumi.
Nel caso in cui non dovesse trarre beneficio , sarebbe consigliabile un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di prendere in considerazione anche il contesto in cui si manifestano i suoi malesseri.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buonasera! Eh sì, un lavoro psicologico farebbe la differenza, in particolare degli orientamenti che danno attenzione al corpo e a tutta la totalità dell'essere (bioenergetica, biotransenergetica). Di modo da poter essere centrato e "a casa" in ogni posto in cui ti trovi, con attenzione al tuo respiro e a ciò che ogni nuovo ambiente ti comunica! Come un granchietto, o un paguro, che viaggiano nel mondo eppure nella propria intima casa!
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Buonasera gentile utente,
innanzitutto grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza.
Comprendo che per lei sia molto stressante dover affrontare il problema dell'insonnia ogni volta che si sposta da casa. Non sono del tutto convinta che la strategia migliore sia semplicemente accettare la cosa, per quanto mi renda conto che questa modalità possa servire per non ossessivizzare troppo e innescare una sorta di ansia anticipatoria quando sa di dover dormire fuori.
Probabilmente, con molta pazienza e ulteriore lavoro con uno psicoterapeuta, sarebbe possibile risolvere questo sintomo e capire meglio il suo significato.
Per quanto riguarda il senso di dipendenza che avverte dal farmaco, potrebbe consultare il medico che glielo prescrive e fargli presente questo suo stato di disagio, valutando eventualmente di interromperlo o, in alternativa, utilizzarlo in maniera il più possibile occasionale e limitata.
Un saluto cordiale,
Dott.ssa Federica Casale
Buonasera,
Per gli stati d'ansia e l'insonnia si consiglia un approccio cognitivo-comportamentale. In una prima fase si valutano i pensieri associati agli stati d'ansia e si utilizzano tecniche comportamentali In una seconda fase è opportuno indagare le emozioni e le relative cause, acquisendo una capacità di gestione. E' corretto che con il suo psicologo avete cercato di centrare il "qui e ora" e vivere con più serenità. Dato che lei continua a chiedere aiuto, le consiglio di riprendere il percorso psicologico. Dalla mia esperienza i pazienti che sono riusciti a lavorare bene sul proprio stato psicologico sono riusciti a distaccarsi dagli psicofarmaci. Saluti Dott.ssa Maria Luisa Strano
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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