Buona sera ho mio figlio che ha 16 anni e soffre di ludopatia , gioca ossessivamente. Cosa devo fare

19 risposte
Buona sera ho mio figlio che ha 16 anni e soffre di ludopatia , gioca ossessivamente. Cosa devo fare? Sono disperato
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo fondamentale che voi possiate richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
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Buonasera, cerchi nelle Asl della sua zona il servizio competente, ci sono servizi che si occupano specificatamente di questo. Se non ce ne sono nella sua città si rivolga ad un. Centro di neuropsichiatria o uno psicoterapeuta specializzati in dipendenze. L'ospedale Bambini Gesù di Roma si occupa di questo. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buon pomeriggio, innanzitutto mi dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso e posso provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Penso sia innanzitutto necessario un percorso psicologico che possa permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili al fine di affrontare in maniera efficace questa tematica. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Chieda senza esitazione una consulenza con uno psicologo psicoterapeuta clinico, è molto importante riconoscere la sintomatologia e fare subito un’analisi differenziale. Sulla base di questo, il clinico valuterà come intervenire.
Coraggio, non si abbatta!
Mgf
Gentile utente, comprendo quanto possa essere spaventato dalla situazione che sta vivendo suo figlio, si rivolga ai servizi territoriali dove risiede, non si abbatta vedrà che troverà personale bravo e competente!
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Capisco perfettamente la sua disperazione, tuttavia le posso dire che essendo il problema molto diffuso, è relativamente semplice trovare terapie specifiche anche rivolgendosi ai servizi sanitari pubblici della sua zona. Prima di attivare un aiuto monitori (scrivendolo) la quantità di tempo che suo figlio dedica al gioco, il contesto in cui lo fa (da solo, con amici, fascia oraria ecc.), le reazioni dei membri della famiglia, in modo da avere in mano dati oggettivi nel momento in cui si rivolgerà ad un professionista. In bocca al lupo. Caterina Dominioni

Gentile utente, capisco la sua preoccupazione. In questi casi è consigliabile attivare una rete d’intervento che coinvolga anche la scuola. Oltre al supporto della famiglia - per affrontare la dipendenza- sono importanti la comprensione, il sostegno e l'alleanza delle persone che ruotano intorno al ragazzo.

Potreste prendere in considerazione la possibilità di un percorso psicologico familiare, dove creare uno spazio di condivisione per chiarire, esprimere il vostro vissuto e apprendere le strategie giuste per affrontare il problema.
Resto a sua disposizione
Buona serata
Buonasera gentile signore/a, scrivendo qui ha iniziato ad aitare suo figlio. Continui! Il ragazzo ha 16 anni quindi parliamo di un minore quindi, che voglia o no le decisioni spettano ai genitori. Le vie di cura sono diverse. Partendo dal medico di base che poi indirizza alla neuropsichiatra infantile (UONPIA). Questo Servizio per i minori, dopo la dovuta valorizzazione, invia il ragazzo, qualora non disponesse, al centro dipendeza. In alternativa, un percorso privato. L'importante è non sottovalutare questo disturbo e chiedere aiuto affinché suo figlio possa agire con volontà e non sotto guida del "pilota automatico". Resto disponibile, cordialità
Dott.ssa Silvana Zito
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Buongiorno
Sono dispiaciuta per la situazione che state vivendo.
Le consiglio di consultare uno psicologo e magari intraprendere un percorso di terapia magari anche i strutture specializzate per le dipendenze.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno, mi spiace molto per la sua situazone. Questo tipo di dipendenze causano molta sofferenza a tutte le persone coinvolte. Può provare a rivolgersi alla ASL di competenze per verificare quali servizi sono presenti sul territtorio.
Cordiali saluti
Buongiorno, può rivolgersi ad uno dei centri per le dipendenze presenti sul suo territorio. Può trovare l'elenco completo sul sito della sua ASL, oppure chiedendo al suo medico di base. In casi come questo consiglio un approccio multidisciplinare e la presa in carico da parte di una equipe piuttosto che da parte di un singolo terapeuta privato.
Resto a sua disposizione, saluti
Dott. Vito Mingolla
Buongiorno, ritengo che debba consultare, prima possibile, uno psicoterapeuta per una valutazione. Lo faccia prima che la situazione si incancrenisca. Il tempo non migliora le difficoltà, bisogna agire per cambiare.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno. Credo possa essere opportuno parlare con suo figlio in modo aperto ed onesto della preoccupazione che sente per il suo comportamento, e proporgli di rivolgervi ad un/a professionista per avere uno spazio entro il quale poter approfondire sia il suo comportamento sia i vissuti che lo sottendono, al fine di valutare quale sia il modo migliore di intervenire nella direzione di migliorare il suo benessere e la sua salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Mi associo ai colleghi nel consigliarle di rivolgersi ad un centro territoriale della Asl. In alcuni casi il Sert si occupa di ludopatia in quanto forma di dipendenza.
Dott.ssa Cristina Villa
Buonasera, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Si rivolga ad un professionista per far intraprendere un percorso terapeutico a suo figlio, molto importante vista anche la sua età.
Saluti
Elisabetta
Gentile utente di mio dottore,

la ludo-patia viene trattata da appositi centri del SSN. La presa in carico in questi casi è di tipo familiare, per tanto dovreste andar tutti insieme e chiedere aiuto. I programmi di intervento, prevedono trattamenti individuali e familiari e agiscono trasversalmente sul problema.
Nella speranza con queste poche righe di aver orientato la sua domanda.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, mi spiace molto per quello che lei e la sua famiglia state vivendo. Sicuramente è una situazione delicata che ha bisogno della giusta attenzione e del giusto approfondimento. Si rivolga ad uno specialista che possa aiutarvi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Poso immaginare ciò che sta provando alla luce della situazione familiare. Sarebbe bene rivolgersi a un centro specializzato che si occupa di questo tipo di dipendenza per la presa in carico del ragazzo. Inoltre, in queste circostanze, è utile che anche la famiglia faccia un proprio percorso in maniera da poter avere il supporto necessario.
Rimanendo a disposizione per qualsiasi evenienza, le auguro una buona giornata
Buonasera,
comprendo la situazione che vi state trovando a vivere e la sua preuccapazione per suo figlio.
Un primo approccio da portare avanti per capire meglio la problematica è parlare dell’ambiente del gioco (on line, slot machine, sale da gioco), per cercare di individuare i meccanismi che la spingono a giocare. La dinamica di aiuto e dialogo è ancora più importante quando si parla di ludopatia.
Il dialogo aiuta la persona ad aprirsi e non sentirsi giudicata o in copla; permette di comprendere i fattori scatenanti che innescano il desiderio irrefrenabile del gioco.
Capire i sintomi e le cause della ludopatia è fondamentale per poter aiutare e instaurare un dialogo volto alla cura del problema.
Il passo successivo consiste nel riconoscere che la ludopatia è malattia e può essere curata. Molto spesso per una persona affetta da ludopatia è difficile riconoscere e ammettere la dipendenza, che il più delle volte viene vista come una normale passione.
Il processo di riconoscimento e accettazione della dipendenza è basilare per cercare di controllare da soli il comportamento del gioco, per poi intraprendere l’inizio di un percorso di recupero. L’aiuto di una persona vicina è fondamentale, ma è solo il primo passo. L’intervento del SerD, o di un Centro di recupero specializzato per la ludopatia oppure di un terapeuta professionista con cui intrapredere un percorso è infatti alla base di processo che puà portare a risultati stabili e duraturi per il paziente ma anche per il benessere di tutta la famiglia.
le suggerisco poi un percorso psicoterapeutico per poter capire l'origine della sofferenza che ha instaurato questo quadro attuale e la prosecuzione di un percorso di costruzione volto ad un benessere pscifisico e comportamente più stabile nel tempo.
i miei migliori auguri e saluti

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