Buon pomeriggio ☺️ Vorrei avere opinioni riguardo alcuni comportamenti: continue domande da parte di

26 risposte
Buon pomeriggio ☺️ Vorrei avere opinioni riguardo alcuni comportamenti: continue domande da parte di una amica di mia sorella del tipo: "all' università stai andando?" I corsi li hai seguiti? Almeno quello". Oppure una sua battuta: "il sugo l'abbiamo ripreso poi?" (Un giorno ho bruciato il sugo e sicuramente mia sorella glielo ha raccontato); una altra volta: "tu devi aiutare a casa, poi non ce la fanno fisicamente".. io avverto un po' di cattiveria nei miei confronti però per tutti sono io l'esagerata..io essendo, timida, riservata e sentendomi inferiore dato che questa amica (cinquantenne) è laureata, mi sento bloccata e non rispondo mai. Vorrei avere un vostro parere. Grazie e buona serata.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buon pomeriggio

Dalle situazioni che descrive, sembra che i commenti di questa persona le provochino disagio e la facciano sentire giudicata o svalutata. È comprensibile: alcune osservazioni, anche se apparentemente “innocue” o dette con leggerezza, possono risultare intrusive o con una vena di critica, soprattutto se toccano aspetti personali come lo studio o la vita familiare.

Il fatto che lei percepisca una certa “cattiveria” è importante: spesso le nostre emozioni colgono sfumature relazionali che gli altri, più esterni o meno coinvolti, possono non notare. Il sentirsi “l’esagerata” può essere una conseguenza di questa incomprensione e rischia di farla dubitare delle proprie sensazioni. Tuttavia, i suoi vissuti hanno valore e meritano ascolto.

Può essere utile lavorare su due aspetti: da un lato, rafforzare la propria autostima e la fiducia nel proprio punto di vista; dall’altro, imparare a porre dei limiti relazionali, anche in modo gentile ma fermo, quando si sente a disagio. In certi casi, un supporto psicologico può aiutare a comprendere meglio le dinamiche che si creano e a trovare strategie comunicative più efficaci e protettive per sé.

Un approfondimento con uno specialista potrebbe aiutarla a esplorare questi vissuti e a costruire modalità relazionali più serene e consapevoli.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa – Psicoterapeuta – Sessuologa

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Dott.ssa Ilaria Innocenti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buon pomeriggio, provo a rispondere, anche se sarebbero necessarie più informazioni per offrire una risposta più dettagliata. Che rapporto c'è tra lei e questa persona, tra questa persona e sua sorella, e tra lei e sua sorella? Perché gli esempi che riporta vertono su aspetti molto personali della sua vita, quindi, sembra si tratti per lei di una persona familiare che si sente legittimata a fare battute sulla sua vita privata. Quindi, forse, se c'è questo grado di confidenza, potrebbe dire a questa amica che le sue domande la mettono a disagio. Magari, l'amica continua con questo suo atteggiamento perchè non si rende conto che a lei fa male questa sua modalità. Spero di esserle stata un pochino d'aiuto, un saluto, Ilaria Innocenti
Buon pomeriggio, grazie della sua condivisione.
Da quanto descrive, sembra che queste interazioni con l’amica di sua sorella la mettano nella posizione di sentirsi giudicata, innescando pensieri e sensazioni di inferiorità. Quello che può essere utile approfondire è il significato che sta attribuendo a queste interazioni.
Può darsi che alcuni commenti di questa persona vengano da lei vissuti come svalutanti o intrusivi perché toccano aspetti per lei sensibili, come il confronto con l’altro, il bisogno di approvazione o la paura del giudizio. Non necessariamente l’altra persona agisce con intenzione di ferirla, ma l’effetto che le parole producono in lei è reale e merita attenzione.
Un primo passo potrebbe essere riconoscere e legittimare le sue emozioni: sentirsi infastidita, ferita o a disagio non significa essere “esagerata”.
Successivamente, può essere utile chiedersi: "Cosa mi fa sentire così vulnerabile in questi momenti?", "Quale immagine di me stessa sento messa in discussione?"
L’obiettivo non è tanto cambiare l’altra persona, quanto riconoscere e rafforzare le proprie modalità di risposta, trovando modi più efficaci per proteggere i propri confini comunicativi. A volte può bastare un commento semplice ma fermo o un cambio di argomento per segnare il limite.
Una consulenza psicologica potrebbe aiutarla a comprendere meglio come questi episodi si collegano alla propria storia relazionale e a costruire modalità più sicure e assertive di interazione.

Un caro saluto.
Dott.ssa Michela D'Argenzio
Dott.ssa Greta Tadiotto
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Posso comprendere quanto alcune osservazioni e battute, specie se ripetute e rivolte a temi personali, possano farti sentire a disagio, giudicata o sminuita, in particolare quando provengono da una persona adulta che ricopre un ruolo di riferimento nell’ambiente familiare. Quello che provi è del tutto comprensibile, sentirsi toccati o feriti da certi commenti non significa essere “esagerati”, ma semplicemente essere sensibili a ciò che accade intorno a noi. A volte chi pone domande insiste o fa battute può non rendersi conto dell’effetto che le sue parole hanno sugli altri. In altri casi, invece, alcune osservazioni ripetute possono nascondere una forma di giudizio, anche se velato. L’importante è riconoscere che, indipendentemente dalle intenzioni dell’altra persona, il tuo vissuto ha valore e merita ascolto e rispetto. Potresti provare, se te la senti, a mettere dei confini gentili ma chiari (“Preferirei non parlare di questo”, oppure cambiare argomento). Se queste situazioni si ripetono e il disagio persiste o aumenta, parlarne con una figura di supporto psicologico può aiutarti ad aumentare la tua autostima e rafforzare le tue capacità di gestione delle relazioni.
Buonasera, è comprensibile che certi commenti la facciano sentire a disagio, soprattutto se percepisce una vena di giudizio o superiorità. A volte, dietro osservazioni apparentemente banali, possono esserci dinamiche relazionali più complesse che toccano la nostra autostima. Non è esagerata nel provare fastidio: riconoscere come ci fanno sentire gli altri è già un passo importante. Un percorso psicologico può aiutarla a rafforzare sicurezza e assertività, così da affrontare con più serenità situazioni di questo tipo.
Dott.ssa Eva Donnini
Psicologo, Psicologo clinico
Grosseto
Buon pomeriggio,
capisco bene il disagio che può provare in queste situazioni. Quando osservazioni o battute arrivano in modo ripetuto, soprattutto da persone più grandi o percepite come “autorità”, è naturale sentirsi a disagio o in difficoltà nel rispondere, soprattutto se si è riservati o sensibili al giudizio degli altri.
Le sue sensazioni non sono esagerate: se avverte un tono di cattiveria o di svalutazione, è importante ascoltare quella percezione. A volte le persone fanno commenti che possono sembrare “innocui”, ma che in realtà toccano punti sensibili o comunicano un senso di superiorità. In questi casi può essere utile lavorare su due aspetti: da un lato il modo di proteggersi emotivamente (imparando a riconoscere i propri confini e a dare meno peso a certi giudizi), dall’altro la possibilità di trovare un modo assertivo ma calmo per rispondere, anche solo con un sorriso o una frase che chiuda la conversazione.
Se desidera approfondire insieme questi meccanismi e capire come sentirsi più libera e sicura in situazioni simili, sono disponibile anche per colloqui online.
Un cordiale saluto,
Eva Donnini
Dott.ssa Fabiana Lefevre
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco molto bene come ti senti: quando qualcuno fa osservazioni o battute che toccano punti per noi delicati — come l’università, la casa, o piccoli episodi raccontati da altri — può sembrare che dietro ci sia una certa intenzione svalutante, anche se esteriormente tutto appare come “una semplice battuta”.

Dal punto di vista dell’approccio strategico, possiamo leggere la situazione su due piani:

1. Il piano del comportamento dell’altro

Le domande e battute di questa donna hanno una struttura direttiva e svalutante: mettono implicitamente in discussione le tue capacità o la tua serietà (“stai andando all’università?”, “aiuti a casa?”). Non è tanto cosa dice, ma come lo dice e in che contesto — in modo da affermare un ruolo di superiorità.
A volte queste persone non agiscono per cattiveria pura, ma per bisogno di sentirsi “più competenti” o “più sagge” rispetto agli altri.

2. Il piano della tua reazione

Tu, descrivendoti come timida e riservata, scegli il silenzio per non creare tensioni. Ma, da un punto di vista strategico, il silenzio conferma all’altro che può continuare a comportarsi così senza conseguenze.
Questo non significa che tu debba diventare aggressiva, anzi: la strategia più efficace è interrompere il “gioco comunicativo” con risposte brevi, disorientanti o ironiche che tolgono all’altro il potere di sentirsi superiore.


Un piccolo esercizio strategico:
Prova a immaginare, la prossima volta che la incontri, di essere tu la “regista” della scena e lei solo un’attrice che recita una parte prevedibile. Ti servirà per ridurre l’impatto emotivo e rispondere con più leggerezza e controllo.

Dott.ssa Chiara Avelli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, mi dispiace che si senta in questo modo, capisco che possa essere spiacevole trovarsi in situazioni in cui ci si sente giudicati o messi in difficoltà da alcune battute o domande. Se lei avverte delle sensazioni sgradevoli nei confronti di questa persona, già questo è un segnale importante da ascoltare. Effettivamente, le risposte o i commenti che riporta non sono tra i più piacevoli, e comprendo come possano farla sentire a disagio. Da quello che ho compreso, lei si sente inferiore perché questa persona è laureata, giusto? Ma anche lei sta seguendo un percorso universitario, e da come scrive mi sembra di capire che sia molto più giovane di questa amica, che ha 50 anni. Quindi non si tratta di essere “inferiore”, ma piuttosto di trovarsi in una fase diversa della vita: deve darsi del tempo per raggiungere i suoi obiettivi, perché i percorsi personali e di crescita richiedono pazienza e costanza. Mi chiedo se ci siano altre ragioni per cui si sente inferiore, e se questa sensazione la prova solo nei confronti di questa persona o anche in altri contesti. Capisco anche il fatto di essere timida e riservata, e quindi di non riuscire a rispondere quando si sente in difficoltà. Tuttavia, se queste battute o domande le provocano disagio, potrebbe essere utile, con calma e gentilezza, comunicare ciò che prova. Per esempio, può dire che le sue battute sul “sugo bruciato” o le domande insistenti sull’università la mettono un po’ in imbarazzo o non le fanno piacere. Non c’è nulla di sbagliato nel far sapere all’altro come ci si sente: anzi, può essere un modo per far capire cosa le piace e cosa no, e per prendersi un piccolo spazio di rispetto in più. Dott.ssa Chiara Avelli.
Dott.ssa Greta Pisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Da quanto descrive, non sta esagerando: è naturale sentirsi ferita o bloccata di fronte a commenti critici o provocatori, soprattutto essendo timida e riservata. I comportamenti dell’altra riflettono più la sua personalità che il valore della sua persona. Può proteggersi emotivamente usando risposte brevi e assertive o mantenendo una certa distanza, senza sentirsi obbligata a giustificarsi.
Dott.ssa Maria El Asmar
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve,

Forse dovrebbe lavorare sul ristabilire i confini relazionali. Ha mai sentito parlare di assertività?
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buon pomeriggio, capisco bene il disagio che descrive, perché trovarsi ripetutamente di fronte a osservazioni pungenti o domande invadenti può far sentire messi sotto esame, soprattutto quando arrivano da una persona che sembra voler sottolineare le nostre fragilità. È una situazione in cui spesso si prova un misto di rabbia, tristezza e impotenza, e non è raro sentirsi “esagerati” solo perché si percepiscono le cose più in profondità degli altri. Ma la sensibilità con cui lei avverte queste sfumature non è un difetto: è il segnale di un’elevata attenzione emotiva, che purtroppo può diventare dolorosa quando ci si trova davanti a persone poco empatiche o che usano la parola in modo poco rispettoso. Il fatto che questa donna faccia commenti che toccano ambiti personali, come lo studio, le attività domestiche o piccoli episodi della quotidianità, può in effetti avere una componente svalutante, anche se mascherata da ironia o “preoccupazione”. Spesso chi si comporta così lo fa per sentirsi in una posizione di superiorità, forse senza esserne del tutto consapevole. In ogni caso, la sensazione di “cattiveria” che lei avverte è una reazione comprensibile e coerente con ciò che sta vivendo: quando il tono o il contenuto delle parole ci fa sentire messi a confronto o giudicati, il nostro corpo e la nostra mente reagiscono con disagio, anche se gli altri minimizzano la cosa. Essere timida e riservata, inoltre, rende più difficile trovare un modo per rispondere, perché l’idea di esporsi può generare paura di peggiorare la situazione o di essere fraintesa. Tuttavia, anche senza dover “affrontare” direttamente questa persona, può iniziare a costruire una forma di protezione interna. Spesso aiuta ricordarsi che il valore personale non dipende dallo sguardo degli altri, e che certe parole dicono più di chi le pronuncia che di chi le riceve. Può provare a osservare questi commenti come se fossero nuvole che passano, senza necessariamente lasciarli entrare troppo in profondità. Nel tempo, se sentirà di poterlo fare, potrà anche trovare un modo per esprimere con calma e chiarezza che certi argomenti la infastidiscono, magari con una semplice frase che chiuda la conversazione o sposti l’attenzione altrove. Non si tratta di essere aggressivi, ma di riconoscere a se stessa il diritto di non dover sempre subire in silenzio. Anche solo il fatto di porsi queste domande mostra che sta già prendendo consapevolezza del suo diritto a sentirsi rispettata. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Mara Di Clemente
Psicologo, Psicologo clinico
Guidonia Montecelio
Buon pomeriggio
Capisco bene come ti senti, non è facile restare tranquilli quando certe battute sembrano fatte con poca sensibilità. Non stai esagerando: è normale sentirsi a disagio se qualcuno supera i propri confini.
A volte persone così non si rendono conto dell’effetto che hanno, ma puoi provare a rispondere con calma e decisione, anche solo con un sorriso e un “preferisco non parlarne”. Pian piano, imparando a mettere piccoli limiti, ti sentirai più sicura e meno toccata dai commenti.
Un saluto. Dott.ssa Mara Di Clemente
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima, grazie per essersi rivolta a noi innanzitutto. Comprendo la situazione che descrive, e soprattutto il suo sentirsi bloccata e infastidita dai commenti e pareri a volte sgradevoli e giudicanti di questa amica. Credo che, al di là della vostra relazione, intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e comprendere quello che prova, individuando insieme allo specialista delle strategie funzionali per affrontare tali difficoltà relazionali.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
Gent.ma utente,
le persone parlano, pensano, giudicano... che siano amici, parenti, conoscenti o gente mai vista. E' così e lo sarà sempre. Ma l'importanza delle loro parole la decidiamo noi. Siamo noi, in prima persona, a dare peso o valore a quelle parole, a interpretarle a nostra vantaggio o svantaggio, a prenderle sul serio o a riderci sopra.
Il mio consiglio, gentile utente, è di imparare a lasciare andare ciò che non è utile al suo benessere e alla sua armonia personale. Se esistono persone a cui piace fare sarcasmo, attaccare con l'ironia, essere invadenti, lasci che siano così come sono, ma non consenta loro di decidere come deve sentirsi con sé stessa.
Lei non deve sentirsi inferiore a una persona solo perché è laureata. Non deve sentirsi inferiore a nessuno. La vita non è una competizione a chi è più bravo. Ognuno lotta per la sua fetta di felicità e la può conquistare giorno per giorno con punti di forza personali, unici!
Se anche questa persona continuasse nel suo modo di fare, sarà sempre lei a scegliere di darle retta oppure no, di essere infastidita o addirittura arrabbiata. Certo, potrebbe farle una sfuriata e metterla al suo posto, una volta per tutte... ma a cosa servirebbe? Probabilmente, solo a sfogare le sue emozioni e dover poi gestirne le conseguenze.
Provi, allora, a lasciare andare. Lasci andare l'idea che lei debba comportarsi in modo diverso o che smetta di essere pungente, lascia andare quello che dice su di lei, perché sicuramente non è la maggior esperta della vita solo perché è laureata. Ma, soprattutto, consenta a sé stessa di lasciar andare queste emozioni negative, di non essere dipendente da ciò che fanno o dicono gli altri, e di percorrere la sua strada come meglio crede, con il suo modo di essere unico e speciale, con tutti gli errori che è necessario fare per essere persone migliori, e per realizzare tutti i suoi obiettivi di benessere e felicità.
"Lasciar andare" è un pensiero rivoluzionario. Lo faccia suo e vedrà che saprà riderci su la prossima volta che qualcuno dirà qualcosa su di lei.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Silvana Catenacci
Psicologo, Psicologo clinico
Cremona
Buongiorno,
ha mai provato a parlare apertamente con questa sua amica? Provi a parlarne e a esprimere le sue sensazioni, i suoi sentimenti in merito a queste affermazioni.
Avere un dialogo condiviso permette di evitare fraintendimenti e di poter esprimere liberamente le proprie emozioni.
Se volesse approfondire l'argomento resto a disposizione.
Buona giornata

dott.ssa Catenacci Silvana
buongiorno,
la vera domanda è: si sente inferiore rispetto a chi e come mai? perchè sottolinea il fatto che la persona in questione abbia una laurea?
Dovrebbe partire anzitutto dalla consapevolezza del suo valore che non è dato nè da una battuta nè dal giudizio detto da una persona, nemmeno se amica di famiglia, nemmeno se laureata.
Le parole che ci vengono dette hanno un effetto su di noi poichè in realtà toccano dei tasti già dolenti per noi.
Lei sente di valere meno solo perchè non ha conseguito ancora la laurea?
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, capisco bene come ti senti, ed è normale provare disagio di fronte a commenti che ti fanno sentire giudicata. Non sei “esagerata”: stai solo riconoscendo un tuo limite.
Spesso queste osservazioni nascono da superficialità più che da cattiveria, ma il tuo sentire è legittimo. Potresti iniziare a usare risposte brevi e gentili per proteggere il tuo spazio, ad esempio:
– “Sì, sto facendo del mio meglio, grazie ”
– “Ah, il sugo? Succede!”
Sono modi semplici per affermarti senza entrare in conflitto.
Se hai bisogno puoi cercarmi in qualunque canale. Buon pomeriggio.
Dott. Damiano Maccarri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima,
Se c'è una cosa che mi fa salire il sangue al cervello è un cinquantenne che lancia frecciatine a qualcuno più giovane. Ora, questa situazione per lei è un eccellente banco di prova. Una sfida che non si ripresenterà forse mai più, non se la lasci sfuggire. Combatta. Non dia quartiere e impari a difendere i suoi confini. Crescere significa, tra le altre cose, fare proprio questo. Sapere quali sono i propri limiti e, nonostante non siamo perfetti, difenderli a spada tratta. Ha bruciato il sugo? E ci mancherebbe! Se non ha l'esperienza necessaria, capita. Questa signora li ha fatti li stesi errori oppure è nata imparata? E perché se la prende con lei?
Questo è solo un piccolo esempio. Consideri, che alcune persone vogliono semplicemente farci la guerra e lei dovrà imparare a gestire questa situazione. A combattere senza sembrare esagerata, rispondendo alle provocazioni... ma senza farsi provocare, sembrando lei quella antipatica. Ci sono persone brutte, dentro (e spesso anche fuori) che non aspettano altro che la loro preda. Impari a usare i suoi artigli, sono lì. Non apettano altro che essere usati.
I miei migliori in bocca al lupo (soprattuto se il boccone è un'acida signora di mezza età )
Lotti! Lotti! Lotti!
Dott. Maccarri
Dott. Leonardo Iacovone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, in questi casi, a fronte di queste costanti frecciatine, le suggerirei semplicemente di chiarire con questa persona per capire le sue vere intenzioni, senza che questo confronto sfoci in una discussione accesa. Capisco le sue difficoltà, e magari potrebbe chiedere a sua sorella di fare da mediatrice, se può farla sentire più tranquilla. Non mi sento di aggiungere altro sulla base di queste informazioni. Un caro saluto
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
è comprensibile che si senta a disagio di fronte a questi commenti: anche se in apparenza possono sembrare battute o curiosità, il tono o la frequenza con cui vengono espressi può far percepire un intento svalutante. La sua sensazione di “cattiveria” non è necessariamente un’esagerazione, ma un segnale del suo vissuto emotivo — e come tale merita ascolto.

Le persone riservate o timide spesso tendono a non rispondere per evitare conflitti, ma questo può alimentare la sensazione di impotenza o di inferiorità. In questi casi può essere utile allenarsi a risposte assertive, semplici ma chiare, come ad esempio:

“Perché me lo chiedi?” (rimandando la responsabilità del commento all’altra persona)

“Ti ringrazio dell’interessamento, ma preferisco non parlarne”

“Sì, capita di sbagliare, ma va bene così”

Questo non serve per “vincere” il confronto, ma per proteggere il proprio spazio e dare voce al proprio limite.

Dott.ssa Sara Petroni
Dott.ssa Mariachiara Clerici
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera,
comprendere quali sensazioni suscitino in noi i pareri altrui è molto importante e utile. Potrebbe lavorarci con un terapeuta!
Dott.ssa Elisabetta Di Maso
Psicologo, Psicologo clinico
Bitonto
Buonasera, credo che con garbo ed educazione, anche se la signora in questione è più grande di te, tu possa ridimensionarla mettendole dei confini e facendole comprendere che questo genere di domande ti infastidiscono. Non dobbiamo accettare tutto dalle persone solo perché sono più grandi...con i giusti modi possiamo esprimere il nostro pensiero ed esprimere chi siamo mostrando quali sono i nostri limiti oltre cui non si può andare!
Dott.ssa Francesca Casolari
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
salve, parli con sua sorella, poi occorre un pò di asssertività da parte sua perchè poi sta male grazie
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio. Comprendo la sua sensazione di disagio e il motivo per cui percepisce questi commenti come malevoli, nonostante gli altri minimizzino la sua reazione. La sua percezione non è affatto esagerata; ciò che lei sta sperimentando è la sensazione di essere oggetto di critiche passive-aggressive e di un sottile giudizio svalutante.
​L'amica di sua sorella sta utilizzando l'ironia o domande apparentemente innocue per toccare aspetti della sua vita che potrebbero essere per lei sensibili—come il suo percorso universitario o la sua autonomia domestica—e lo fa in modo pubblico, o comunque in un contesto in cui lei si sente in dovere di rispondere o di giustificarsi. Il riferimento all'università, al sugo bruciato, o ai doveri domestici non sono semplici battute, ma commenti che la mettono in una posizione di inferiorità o di incapacità.
​La sua reazione di blocco, timidezza e il non rispondere è tipica quando si è di fronte a una persona che percepisce come autorevole (per esempio, per la sua età e il suo status di laureata). Sentirsi inferiore amplifica l'impatto di queste critiche, facendole credere che il giudizio espresso sia in qualche modo valido.
​Il fatto che gli altri la definiscano "esagerata" è un classico meccanismo di gaslighting sociale, dove la persona che subisce l'attacco viene fatta dubitare della validità delle proprie emozioni e percezioni.
​Il mio consiglio è di lavorare, anche con la sua psicologa se la situazione dovesse persistere, sull'uso di risposte brevi e neutre che interrompano il ciclo di svalutazione senza entrare nel dettaglio o alimentare la discussione. Ad esempio, a una domanda come "All'università stai andando?" potrebbe rispondere con un secco e indifferente "Sì, grazie" o "È affar mio". A commenti sul sugo, un semplice e fermo "È successo un anno fa, andiamo avanti" o "La prossima volta starò più attenta". Queste risposte stabiliscono un confine chiaro e dimostrano che lei non intende giustificarsi, spostando di fatto il peso dell'imbarazzo su chi ha fatto la domanda indiscreta. In questo modo, protegge la sua autostima e non permette a commenti esterni di definire il suo valore.
Dott.ssa Maria Cristina Giuliani
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao, sono la dott.ssa Maria Cristina Giuliani, psicologa e sessuologa.
Dal tuo racconto emerge con chiarezza una situazione in cui ti senti costantemente osservata e, in qualche modo, messa in discussione. Le frasi che riporti, pur apparentemente “innocue”, hanno una sfumatura svalutante e, se ripetute nel tempo, possono diventare micro-ferite alla tua autostima. Il disagio che provi non è esagerato, è il segnale che stai percependo una mancanza di rispetto sottile ma reale nei tuoi confronti.
La differenza d’età e il suo modo di porsi, unito alla tua timidezza, creano un disequilibrio relazionale: lei assume un ruolo di superiorità, tu resti in posizione difensiva. Il problema non è la tua sensibilità, ma il contesto che legittima certi toni come “scherzi” o “attenzioni” quando, in realtà, sono intrusioni.
Sul piano psicologico, è utile leggere questa dinamica come una questione di confini, non di fragilità. Non serve “vincere” la persona, ma iniziare a proteggere il tuo spazio interiore. Può bastare una risposta breve e ferma, senza aggressività, per ristabilire equilibrio: ad esempio, “Non credo sia necessario parlarne, grazie” o anche solo un sorriso neutro che chiude la conversazione. Questo tipo di risposta comunica che sei presente, ma non disponibile a essere messa in discussione.
Il senso di inferiorità che avverti nasce probabilmente da un confronto impari: lei più grande, laureata, apparentemente sicura; ma la maturità vera sta nel saper rispettare la sensibilità altrui, non nel mettere in evidenza i limiti percepiti. Ti invito a ricordarlo ogni volta che la tua mente ti dice “sono io l’esagerata”: spesso le persone timide colgono sfumature che gli altri ignorano, e questo è un segno di finezza emotiva, non di debolezza.
Cara utente,
nelle situazioni che descrivi sembra esserci qualcosa che va oltre le singole frasi.
Più che le parole in sé, ciò che ti ferisce probabilmente è il modo in cui queste osservazioni arrivano a te: come piccoli colpi che insinuano giudizio, confronto, una certa superiorità. Per una persona timida, riservata e che già si percepisce “inferiore”, questi commenti non restano in superficie: toccano zone sensibili, antiche, che hanno a che fare con il sentirsi valutati, osservati, non pienamente riconosciuti.
Quando dici di “avvertire cattiveria” non stai necessariamente esagerando: spesso il nostro corpo percepisce la qualità emotiva di un’interazione molto prima che la mente possa spiegarla.
È possibile che questa donna, più grande e forse inconsapevole della sua posizione “da adulta”, utilizzi un tono che per lei è leggero o scherzoso, ma che per te si traduce in una sensazione di svalutazione.
Non rispondere, in questi casi, non è mancanza di carattere: è un meccanismo di protezione.
Quando ci si sente messi sotto esame, la mente si blocca, come se una parte interna dicesse: “Meglio non esporsi, meglio non rischiare di sbagliare ancora”. È una dinamica molto frequente in chi porta con sé un vissuto di insicurezza o di costante confronto con gli altri.
Il fatto che “per tutti sei tu l’esagerata” aggiunge un ulteriore strato doloroso: il sentirsi non compresa, il dubbio che il proprio sentire sia sbagliato. Ma le emozioni non mentono: se qualcosa dentro di te reagisce, è perché tocca un punto delicato della tua storia interna.
Più che capire “chi ha ragione”, può essere utile osservare cosa succede dentro di te quando lei parla:
– quali pensieri si attivano?
– quale parte di te si sente giudicata?
– quale ferita tocca questa dinamica?
A volte, ciò che ci ferisce oggi è un’eco di vecchi vissuti in cui non ci si è sentiti sufficienti o accettati. Guardare queste risonanze interne può essere già un primo modo per darti ascolto e dignità emotiva.
Con cura,
dott.ssa Raffaella Pia Testa

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