Buon giorno, ho 30 anni, sono anni che combatto con attacchi di ira scatenati dal nulla. Mi capita s

31 risposte
Buon giorno, ho 30 anni, sono anni che combatto con attacchi di ira scatenati dal nulla. Mi capita spesso di svegliarmi, “ storta “ e litigare con il mondo.
Rendermene conto qualche secondo prima di creare veramente seri danni a me e chi mi circonda...
ma questa situazione mi è al quanto scomoda, non assumo farmaci, non ho mai fatto uso di farmaci e ne terapie psicologiche per questo mio stato, che sinceramente non saprei spiegare.
Vogliate perdonami per la scarsa e magari inappropriata domanda. Ma non mi manca nulla nella vita, un pizzico di autostima, ma a chi è che non manca.
Mi chiedo, dopo svariati consigli e opinioni di persone a me care, sarebbe necessario io assuma qualche medicinale?, parlo solo di spegnere quel fuoco esagerato che si accende delle volte senza alcun motivo. Non sono una persona che cerca rabbia e discussione, mi reputo piena di pazienza. Solare di compagnia ed estremamente piena di vita!
Grazie per la vostra attenzione e per la vostra pazienza.
Salve.
Per quanto riguarda i farmaci deve rivolgersi ad un medico psichiatra.
Se volesse affrontare il problema degli attacchi d'ira dal punto di vista emotivo psicologico ed indagare sulle cause, sarebbe opportuno intraprendere un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a canalizzare la rabbia in modo meno esplosivo e possa stimolare la fiducia in se stessa.
Dice di sé che è paziente, a volte gli attacchi d'ira possono arrivare proprio quando si ha troppa pazienza. Si sopporta, si sopporta e poi arriva la classica goccia che fa traboccare il vaso e, si esplode con una rabbia eccessiva per quel contesto.
Distinti saluti

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per indagare cause, origini e fattori di mantenimento dei suoi sintomi e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, ho letto con attenzione la sua domanda che non trovo scarsa perchè dà molti spunti di riflessione e tantomeno inappropriata.
Lei ha descritto bene questi attacchi di ira che meritano una certa attenzione non tanto per chi la circonda quanto per lei, che merita di vivere in uno stato di benessere come chiunque di noi.
Per questo motivo il consiglio che mi sentirei di darle sarebbe quello di valutare una terapia psicologica proprio per andare a vedere quella rabbia, ad osservare gli eventi, anche a lei oggi invisibili, che ad esempio la scatenano e ciò che invece la spegne. Perchè potrebbe essere che quella rabbia non sia cosi immotivata e se lei ci lavorasse un pò sopra potrebbe anche riuscire a dominarla e darle una forma.
Questo è quello che mi sento di risponderle.
Rimango a disposizione,
Barbara Cervetti
Buon giorno,
sono d'accordo con i miei colleghi che potere esplorare le origini della rabbia in psicoterapie l'aiuterebbe. Anche un percorso di mindfulness può aiutare a riconoscere la rabbia quando c'è e avere uno spazio maggiore, maggiore scelta se agire o meno la rabbia. Aiuta a non "essere la rabbia" in quei momenti e/o essere agita dalla rabbia senza scelta, aiuta a vedere la rabbia "che passa come un treno" e lei ne è consapevole potendo "scegliere se salirci o meno". Anche un training di Compassion potrebbe aiutare ( ci sono programmi che sono basati su mindfulness e compassione ) Non sono la sola a dare la possibilità ai pazienti /utenti/studenti di farli online ( anche in gruppo così sono meno costosi che con sedute singole) in questo periodo di pandemia. Buona Giornata intanto, Dott.ssa Bianchi
Buonasera, comprendo come possa essere difficile convivere con una parte di sé che non si sa spiegare e che sembra quasi “invalidare” il quotidiano, portando disagio e spiacevoli conseguenze.
Al contempo penso che ci sia un motivo scatenante dentro di lei, forse non ancora chiaro e credo proprio che si possa a mano a mano conoscere e comprendere, così da trovare strategie migliori per affrontare quei dati momenti nei quali lei si sente furiosa o arrabbiata, in maniera più calzante per sé stessa e per il contesto nel quale desidera vivere.
Mi tengo a disposizione, lasciandole intanto un caro saluto.
Dott.ssa Giulia Grechi
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Buona sera,
colgo l’occasione per sottolineare che farmaci e psicoterapia, là dove se ne ravveda la necessità, possono essere ottimi alleati. È vero che il farmaco potrebbe fungere da stampella e permettere, oltre che ad attenuare il sintomo, un lavoro compiuto dal punto di vista psicoterapico ma è anche vero che un approccio semplicemente farmacologico non indaga le cause che sono all’origine dell’espressione di alcuni disagi che nel suo caso sono questi vivaci scoppi di rabbia anche se in parte contenuti. Ciò non toglie, che rimedi naturali possano comunque aiutarla nel vivere più serenamente ma se fossi in lei non escluderei la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia per restituire a questi sintomi un significato più pieno, in linea con la sua vita. La consulenza di un professionista la aiuterebbe a scegliere in modo più consapevole.
Cordiali Saluti
Buongiorno, le sconsiglio di iniziare ad assumere terapia farmacologica per il disagio che ha raccontato. Sembra essere presente da tempo, quindi abbastanza radicato nella sua storia di vita. Sarebbe sicuramente più utile rivolgersi ad un terapeuta che la aiuti a fare chiarezza in queste reazioni che arrivano apparentemente “dal nulla” e le insegno strategie per gestirle. Un caro saluto.
Salve,
Potrebbe trattarsi del disturbo esplosivo intermittente, ma gli elementi a disposizione sono pochi e fare una diagnosi a distanza non si può.
Stiamo comunque parlando di emozioni e comportamenti, pertanto le consiglio di effettuare una consulenze psicologica per capire anzitutto qual è il disturbo che l'affligge.
Un caro saluto
Dott Santo La Monica
Buonasera,non vedo nella sua situazione grosse indicazioni ad una terapia farmacologica.Vedo più utili una terapia psi colonica che curi la sua disregolazione emotiva .Questa impulsività e mancanza di controllo emotivo è curabile con un buon percorso psicoterapico.Disponibile,le invio un caro saluto dottssa Luciana Harari
Salve, le chiedo se invece che voler spegnere quel fuoco gli volesse dare voce e un significato. Più si cerca di allontanare dalla mente ciò che non si vuole più tornerà presente, proibirsi di "stare" con quel fuoco ne aumenta così il desiderio inconsapevole di cercarlo. Si conceda di comprenderne di più all'interno di una relazione terapeutica, sono certa le sarà di aiuto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Russo
Buonasera, ha invece mai provato a dare un nome a quante vive identificando il bisogno/messaggio che tenta di esprimere attraverso la rabbia?I farmaci non hanno grande successo nell'agire sulle cause del malessere psicologico: attenuano i sintomi in modo superficiale e non portano ad un benessere nel lungo termine. La invito a contattare uno psicologo poter dare significato al fuoco esagerato di cui parlo. Rimango a disposizione, un saluto
Salve, quando sono comparsi i primi episodi di rabbia? Comunque, credo che sia opportuno per lei comprendere l’origine del problema che descrive. Ha mai pensato ad un consulto psicologico?
Buona serata.
Dott. Fiori
Buonasera, ci sarà qualche motivo alla base della Sua difficoltà di regolare l'emozione di rabbia. Per poterLa aiutare, bisognerebbe indagare ulteriormente. Può darsi che una volta che sarà chiarito il motivo di questi attacchi di ira, La si potrà aiutare insegnandoLe alcune strategie utili per non arrivare agli stati d'animo che La mettono in difficoltà. Se invece ci fosse qualche problema per il quale possa essere utile una terapia farmacologica, questa sarà da valutare assieme al medico. Purtroppo non riesco a essere più concreta di così, non conoscendo né Lei né i dettagli del Suo malessere. Le auguro in ogni caso di risolvere per non avere queste preoccupazioni. Cordialmente, Dott.ssa Katarina Faggionato
Gentile utente credo che potrebbe esserle di molto esplorare i significati degli attacchi d’ira di cui ci scrive. “Svegliarsi storta” può essere il segnale che iniziare la giornata possa essere difficile per qualcosa che non le sta bene e che però fa fatica a raggiungere la sua consapevolezza.
“Quel fuoco esagerato” può essere rabbia da conoscere e imparare a gestire.
Valuti la possibilità di iniziare un percorso terapeutico dove poter essere accompagnata a trovare risposte alle sue domande.
Sono disponibile per un consulto anche online.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello
Gentile Utente,
la sua domanda richiede uno spazio adeguato per approfondire i possibili significati della sua rabbia: un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla nella regolazione delle sue emozioni e a trovare una maggiore serenità.
Cordiali saluti,
Valeria Marino
Buona sera
da quello che leggo la vedo molto agganciata al suo stato . Quindi lei sa di essere arrabbiata .
La rabbia è spesso un’emozione secondaria”, dice Hanks. Sotto la frustrazione e l’irritabilità c’è di solito un’emozione vulnerabile, come ad esempio la solitudine , la tristezza o la paura. forse quello che lei definisce.. un pizzico di autostima, ....
.E di solito le vulnerabilità sono più difficili da esprimere.
I sentimenti di rabbia non sono la stessa cosa di un comportamento violento. Noi tendiamo a usare i termini in modo intercambiabile, il che ha creato l’idea sbagliata che la rabbia è “cattiva”.
Anche in questo caso, la rabbia è un’emozione preziosa e vitale. “Riconoscere la rabbia e con questa consapevolezza comprendere le sottostanti emozioni vulnerabili è la chiave per la salute emotiva.” Visto che lei ora ha fatto questo primo passo ... forse è giunto il momento di prendersi cura di se stessa. Mi permetto di suggerirle prima dei colloqui psicologici , per aiutarla a comprendere al meglio la sua emozione per poi decidere se ha bisogno di psicoterapie o di farmaci. Le auguro tante belle cose
Cara utente,
più che spegnere questa rabbia bisognerebbe comprenderla per riuscire a “domarla”. Dovrebbe intraprendere una terapia psicologica per dare senso a quello che prova. Se questa energia c’è ed emerge, comunque vuole dirle qualcosa.
Provi a prendere in considerazione il fatto di ascoltarsi anziché di reprimere ciò che prova. La rabbia se ben canalizzata potrebbe diventare un ottima fonte di energia a cui attingere.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Tardio
La difficoltà di gestire e regolare la rabbia può essere il sintomo di patologie differenti. Impossibile dunque esprimersi con indicazioni in base a così scarse informazioni. Prima di qualsiasi intervento di supporto, psicoterapia o terapia farmacologica è fondamentale un ciclo di colloqui finalizzato ad una valutazione psico-diagnostica. Al termine si potrà procedere con un piano di intervento che non esclude l'utilizzo di farmaci , nel caso un trattamento psico-terapeutico non possa ritenersi sufficientemente efficace. Buona serata. Dr. Bruno Ramondetti.
Sembra una forma di rabbia scollegata da fatti oggettivi e/o relazionali, una rabbia non impulsiva dal momento che sa fermarsi prima dell'irreparabile. Il suo è un funzionamento che crea molta infelicità e tanti danni relazionali, per cui credo sia doveroso per lei fare un approfondimento e un percorso psicoterapico.
Buonasera,
è importante intraprendere un percorso con uno psicologo per capire meglio i motivi che scatenano la rabbia che ci descrive e trovare strategie per far fronte a queste situazioni. Solo dopo una eventuale diagnosi che uno psicologo può fare, può pensare di farsi prescrivere, eventualmente, dei farmaci da uno psichiatria. Ma è prematuro pensarlo come prima passo. Un cordiale saluto
Genrile utente di mio mdottore,

sarebbe opportuno poter approfondire questi stati emotivi, il loro significato e loro stessa funzione relazionale mediante dei colloqui.
Ha mai pensato di intraprendere un percorso psicoterapeutico con il quale poter meglio comprendere cosa le accade in quei momenti di malessere e da dove derivi tutta questa rabbia?
Si dia questa possibilità, potrebbe con il tempo acquisire maggior consapevolezza e viver meglio riuscendo a modulare cosi le sue componenti aggressive.

Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Cara amica, questa rabbia immotivata che si presenta addirittura al mattino appena sveglia, potrebbe dipendere da un disturbo dell'umore, forse non ancora diagnosticato. Si tratta semplicemente di una ipotesi, ma il consiglio è quello di rivolgersi ad uno psicoterapeuta o ad uno psichiatra per una diagnosi accurata. Per quanto riguarda i farmaci, solo dopo aver capito bene da che cosa può dipendere questa rabbia, si potrà prendere una decisione.

Con i migliori auguri
Dr. Ventura
Buongiorno, immagino come questa situazione che ci racconta possa risultare alquanto scomoda, proprio come dice lei. Per quanto riguarda un consulto sulla parte farmacologica le consiglierei di chiedere al medico di base o ancora meglio a uno specialista in psichiatria. Tuttavia, come anticipato da altri colleghi, un farmaco, qualora possa effettivamente giovare alla situazione, può farlo attenuando la sensazione, ma senza risolvere la situazione alla base. Per questo sarebbe invece utile un percorso psicologico che possa indagare le cause, gli elementi che accomunano queste situazioni fastidiose (ha mai pensato a cosa fa scattare questo fuoco? Che tipo di pensieri/immagini ha quando poi sente montare la rabbia?...) e trovare non solo strategie per gestirle al meglio ma che possa darle anche gli strumenti per comprenderli a pieno e stare meglio. Penso che nel suo caso un percorso del genere possa giovare, più di un eventuale trattamento farmacologico.
Un caro saluto
Buongiorno gentile utente,
mi ricollego a quanto detto dai colleghi sopra e penso che possa essere molto utile per lei iniziare un percorso di psicoterapia per andare a ricercare l’origine di questa rabbia e disregolazione emotiva. Potrebbe essere utile lavorare inizialmente sulla consapevolezza e sui pensieri che vanno a innescare questo “fuoco”, sul significato che hanno per lei questi pensieri, e sulle strategie utili per gestirlo. Dev’essere molto faticoso gestire questi attacchi e le conseguenze emotive e relazionali che ne derivano, non esiti a chiedere aiuto. Cordiali saluti, Dott.ssa Liguori Sara Nargis
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Buonasera, nella sua domanda non ci spiega molto della sua vita, che tipo di trascorso ha avuti nei suoi anni passati se ha un rapporto affettivo, il suo impegno lavorativo e soprattutto che infanzia ha avuto. E' molto difficile dare un parere alla sua domanda, inoltre non conoscendo bene la sua storia mi sembra poco professionale dare dei pareri. Le potrei consigliare di iniziare una psicoterapia per poter elaborare fin dai suoi anni infantili ed adolescenziali tutti gli accadimenti passati, così che la psicoterapeuta potrà fare una diagnosi della sua rabbia non elaborata, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

Buonasera, credo che lei come tutti noi meriti di vivere come meglio crede. Con questo voglio dirle che se questo suo aspetto le crea un gran disagio forse è arrivato il momento di affrontarlo. I farmaci sono importanti ma possono aiutarci nell'immediato, una psicoterapia la aiuterebbe a lungo termine. Ci rifletta. Se ha bisogno sono qui. Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile utente, lei parla di "spendere il fuoco" che ha dentro e che le appare immotivato perché nella sua vita non le manca niente. Vorrebbe prendere dei farmaci, come l'acqua che va sul fuoco. Io invece le suggerirei di vedere quali sono le micce nascoste che lo fanno esplodere, perché ci sono ma sfuggono alla coscienza. Magari sono antiche, arcaiche e di sicuro comprensibili all'interno di una relazione psicoterapeutica.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno
Si e’ rivolta nel suo messaggio agli specialisti in psicoterapia ancorché psicologi.
Credo che ci sia una parziale consapevolezza che possa esplorare il problema mediante un approccio anche diverso dalla farmacologia che di fatto invece e’ seguita da un medico psichiatra, se ce ne fosse necessità.
Questo non e’ ovviamente il luogo per approfondire le sue dinamiche che invece vanno affrontate in uno spazio psicoterapeutico.
A sua disposizione
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Gentile Signora, le cause di questi comportamenti possono essere diverse pertanto valuti l'opportunità di chiedere un consulto con uno psicoterapeuta. La situazione di disagio che narra nella sua nota merita un maggiore approfondimento ed un primo consulto con uno specialista in psicoterapia ha proprio lo scopo di valutare la situazione e le possibili alternative. Di solito il momento più difficile è quello iniziale e visto che lei lo ha già superato parlando di se e chiedendo un parere, gli altri sono sicuramente meno difficili di questo. Sicuramente lei avrà già sperimentato che lavorare in due è molto spesso meno faticoso che fare tutto da soli. Ovviamente la scelta è sua ma forse questa può essere una buona possibilità. Un cordiale saluto

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