Sono una ragazza di 19 anni e da maggio soffro di ossessioni, prima a carattere aggressivo, poi sess
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Sono una ragazza di 19 anni e da maggio soffro di ossessioni, prima a carattere aggressivo, poi sessuale. Sono pensieri indesiderati e disgustosi che mi causano ansia e tristezza.
Ora mi sta accadendo una cosa che mi sta spaventando molto.
È da un paio di giorni che mi sembra di non riconoscermi più e di essere quasi staccata da me stessa. Ho cercato su Internet e potrei avere un problema dissociativo. Inoltre, ho anche letto che questi disturbi possono evolvere in quadri psicopatologici più gravi, come il disturbo dissociativo d'identità e mi sono molto allarmata, tanto da avere quasi un attacco di panico.
Sono in cura da un mesetto presso una psicologa cognitivo-comportamentale, ma è il caso di rivolgermi ad uno psichiatra anche?
Aggiungo che sono della provincia di Taranto, e se c'è qualche psichiatra da quelle parti, può rispondere gentilmente.
Grazie mille.
Ora mi sta accadendo una cosa che mi sta spaventando molto.
È da un paio di giorni che mi sembra di non riconoscermi più e di essere quasi staccata da me stessa. Ho cercato su Internet e potrei avere un problema dissociativo. Inoltre, ho anche letto che questi disturbi possono evolvere in quadri psicopatologici più gravi, come il disturbo dissociativo d'identità e mi sono molto allarmata, tanto da avere quasi un attacco di panico.
Sono in cura da un mesetto presso una psicologa cognitivo-comportamentale, ma è il caso di rivolgermi ad uno psichiatra anche?
Aggiungo che sono della provincia di Taranto, e se c'è qualche psichiatra da quelle parti, può rispondere gentilmente.
Grazie mille.
Buongiorno. Capisco il suo senso di allarme, i sintomi che sperimenta sono vissuti in un modo molto preoccupante.
Rispetto all'ipotesi di rivolgersi ad uno psichiatra le consiglio di consultarsi con la sua terapeuta perché , avendo una dettagliata conoscenza del suo quadro , riuscirà a darle L indicazione più opportuna .
Saluti
Rispetto all'ipotesi di rivolgersi ad uno psichiatra le consiglio di consultarsi con la sua terapeuta perché , avendo una dettagliata conoscenza del suo quadro , riuscirà a darle L indicazione più opportuna .
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Buongiorno. Leggendo tra le righe mi sembra di cogliere il desiderio di gestire con più strumenti un problema che varia sia nei contenuti che nella forma (intendo dire che i contenuti delle ossessioni sono variati, così come il suo modo di viverli, tanto che sente il rischio di uno scollamento). Ciò che arriva è, tuttavia, il bisogno di afferrarli da sola (le ricerche su internet, la richiesta prospettataci). Tutto questo incrementa solo la sua angoscia e non aiuta. Cos' come ce lo ha scritto, riferisca al suo terapeuta questi vissuti, non sarà senz'altro giudicata e questo aiuterà il superamento di questa fase di vita.
Buongiorno,
colgo molto bene la sua angoscia e la richiesta di aiuto. Le suggerisco di confidare nella sua psicologa e di lavorare con lei su come affrontare tale problematica, ben più di quanto possa fare da sola su internet (strumento poco affidabile e che difficilmente risponde ai nostri bisogni reali).
La sua terapeuta sarà senz'altro in grado di comprendere il reale bisogno di una terapia farmacologica tramite psichiatra, qualora le servisse. Saluti
colgo molto bene la sua angoscia e la richiesta di aiuto. Le suggerisco di confidare nella sua psicologa e di lavorare con lei su come affrontare tale problematica, ben più di quanto possa fare da sola su internet (strumento poco affidabile e che difficilmente risponde ai nostri bisogni reali).
La sua terapeuta sarà senz'altro in grado di comprendere il reale bisogno di una terapia farmacologica tramite psichiatra, qualora le servisse. Saluti
Salve, sicuramente è il caso di parlarne con la sua Psicoterapeuta, avrà qualche riferimento di colleghi psichiatri da consigliarle, spesso può capitare a noi Psicoterapeuti di collaborare con Psichiatri, chieda tranquillamente, è una cosa molto comune e vedrà che se necessario, sarà inviata per una consulenza.
Resto disponibile per qualsiasi dubbio o chiarimento.
Cordialmente.
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Salve, un mese è proprio un tempo assai breve in psicoterapia. Da quanto scrive, appare evidente che il rapporto con la sua psicologa non si è ancora strutturato tanto che invece di contare su di lei ricorre a internet. Penso sia importante non sottovalutare questa mancanza di fiducia nei confronti della terapia e della terapeuta. Gliene parli senza timore, insieme troverete il modo di far crescere questa relazione e valuterete se ricorrere a un consulto psichiatrico e all'eventuale uso dei farmaci. Auguri
Buongiorno, comprendo molto la sua preoccupazione. Leggendo la sua richiesta effettivamente il quadro che lei descrive è sicuramente da non prendere sottogamba. Internet e la ricerca sfrenata per dare un nome alle cose spesso in questo non ci aiutano molto, soprattutto considerando che qualsiasi sintomo se portato all'estremo può risultare molto grave. L'importante è sempre il modo in cui noi ci approcciamo, che poi realmente fa la differenza. Il consiglio che mi sento di darle è di chiudere internet, in questa fase non è molto attendibile, e potrebbe solo peggiorare il suo stato emotivo, confidare queste preoccupazione alla sua terapeuta chiedendo il suo parere sull'eventualità di vedere uno psichiatra. Un saluto,
Federica
Federica
Buongiorno,comprendo bene le sue ansie,senza nulla togliere alla collega da cui sta andando,penso che sia il caso di rivolgersi ad uno psichiatra con cui lei possa avere dei colloqui ad impostazione psicodinamica,e che possa fornirle ,se è il caso,una corretta terapia farmacologica.Se non conosce nessuno vada al servizio di salute mentale ed esponga il suo problema ad uno specialista.Non si allarmi troppo,ma cerchi comunque un buon collega con cui avere dei colloqui.
Gentile utente,
ciò che lei descrive è una condizione che può verificarsi. Capisco la paura che sperimenta. Le suggerisco, rispetto a ciò di cui accenna, di confrontarsi con la sua psicoterapeuta. Un caro saluto.
ciò che lei descrive è una condizione che può verificarsi. Capisco la paura che sperimenta. Le suggerisco, rispetto a ciò di cui accenna, di confrontarsi con la sua psicoterapeuta. Un caro saluto.
Buonasera, per prima cosa le consiglio di non farsi delle autodiagnosi da internet perchè la diagnosi è un momento importantissimo della terapia che spetta al professionista che con i suoi studi e la sua esperienza è preparato a fare e poi perchè guardando internet e ascoltando le propie sensazioni si può anche sbagliare. Ne parli tranquillamente con la psicologa che la sta seguendo e ascolti quello che le dice la collega. Per quel che riguarda la terapia farmacologica può essere anche un desiderio di trovare un'altra solzione che al momento con la sola mediazione del dialogo terapeutico non le sembra ancora di aver trovato. Ma si sta trovando bene con la sua psicologa? Resto a dosposizione per ulteriori informazioni e la saluto cordialmente
Salve, come sottolineano i miei colleghi si coglie tra le righe un vissuto di ansia e di angoscia in relazione alle sue ossessioni. Ne ha parlato con la sua psicologa? Le suggerisco di confrontarsi con lei sulla eventualita' di un consulto psichiatrico. Un mese di terapia mi sembra un tempo troppo ristretto per aspettarsi risultati. Rimango disponibile ad ogni ulteriore chiarimento.Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
Salve, come le scrivono i miei colleghi, prima ne deve parlarne apertamente con la psicoterapeuta con cui fa le sedute, inoltre un mese è insufficiente per avere dei miglioramenti. Lei dovrebbe fare un lavoro su di sè ed analizzare perchè arrivano questi pensieri intrusivi che la spaventano, magari le arrivano dal suo passato o da qualche trauma subito. Inoltre oltre i suoi incontri con il suo psicoterapeuta dovrebbe consultare anche uno psichiatra per potersi fare aiutare per la sua ansia, le auguro che vada a stare meglio, la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli
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Salve. Sarebbe opportuno chiedere un parere in merito alla sua terapeuta e valutare con lei il da farsi.
Buongiorno, ne parli con chi la sta seguendo, sicuramente le saprà dare la migliore indicazione. In bocca al lupo Dott. Andrea De Simone
Buongiorno. E' più che comprensibile la reazione che ha avuto, attacco di panico compreso: ha sperimentato sintomi nuovi e spiacevoli, che possono provocare allarme. I due consigli principali nella Sua situazione riguardano: 1) la necessità di parlare con la psicoterapeuta rispetto ai dubbi, alle paure, e alle idee rispetto all'associazione terapia-farmaco. Per funzionare, la presa in carico deve essere condivisa e in questo momento il professionista che conosce meglio la Sua situazione e può avere la visione migliore è quello che La ha in carico. Discuta dei dubbi e delle proposte con lei: deciderete assieme il da farsi; 2) dimentichi Google. Per quanto difficile sia, cercare online sintomatologie e diagnosi porta a risultati francamente inaffidabili, con validità scientifica quasi nulla, e validità fenomenologica e personale nulla. Continui con fiducia le sedute di psicoterapia, ha davanti un lungo percorso ma se fatto con motivazione e impegno darà i suoi frutti. In bocca al lupo! DMP
Mi sembra che ciò che descrive sia una situazione in cui i suoi vissuti emotivi non permessi e non concessi si siano trasformati in questi pensieri intrusivi sgradevoli. Credo che sia necessario che lei parli innanzitutto con il suo terapeuta lasciando da parte internet e l'auto diagnosi. Parli al suo terapeuta dei suoi dubbi e paure, della sua situazione. Saluti.
Ciao, innanzitutto ti consiglio di parlarne al tuo terapeuta per avere da chi già ti sta seguendo un consiglio più idoneo.
Il secondo consiglio che sento di darti è di non cercare mai i sintomi di qualcosa (di qualunque cosa) su internet: questo causerà solo allarmismo e ansia in quanto ogni sito deve tutelarsi ed è quindi tenuto a dire la peggiore delle ipotesi possibili.
I tuoi sintomi potrebbero essere semplicemente sintomi ansiosi facilmente contenibili, allarmarsi non fa che alimentarli e ingrandirli.
Ti auguro il meglio
Il secondo consiglio che sento di darti è di non cercare mai i sintomi di qualcosa (di qualunque cosa) su internet: questo causerà solo allarmismo e ansia in quanto ogni sito deve tutelarsi ed è quindi tenuto a dire la peggiore delle ipotesi possibili.
I tuoi sintomi potrebbero essere semplicemente sintomi ansiosi facilmente contenibili, allarmarsi non fa che alimentarli e ingrandirli.
Ti auguro il meglio
Gentile utente, capisco la sua preoccupazione riguardo alla problematica presentata. A volte succede per chi ha questi pensieri intrusivi che portano a sentire l'ansia o la tristezza per la situazioni nella quale si trova, di rimanere bloccato in questo circolo vizioso delle ossessioni in questo caso, e delle compulsioni (non so se pure le compulsioni siano presenti in questo quadro). Questo porta a dei momenti di dissociazione che possono anche spaventare a delle volte. Ovviamente la consiglio a parlare con la sua psicoterapeuta e non basarsi su quello che trova su internet. Insieme potete valutare se è il caso di contattare uno psichiatra. Cordiali saluti.
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Salve, innanzitutto trattandosi di un argomento delicato eviterei al posto suo di ricercare le informazioni su internet, alcune sono totalmente sbagliate o fuori luogo. Ha iniziato da poco una terapia, si dia del tempo per trovare un maggiore benessere psichico. Riguardo la questione dello psichiatra, si consulti con la sua terapeuta che, rispetto a noi, ha maggiori informazioni.
Mi dispiace per ciò che sta vivendo, ma tenga duro.
Dott. Fiori
Mi dispiace per ciò che sta vivendo, ma tenga duro.
Dott. Fiori
Salve,
eviterei le auto diagnosi, e mi rivolgerei a un professionista.
Un saluto,
MMM
eviterei le auto diagnosi, e mi rivolgerei a un professionista.
Un saluto,
MMM
Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Potrebbe rivolgere la domanda al suo terapeuta, persona che la conosce bene e con la quale avete iniziato un lavoro che la sta portando a decisi miglioramenti. Ne parli con lei e valutate se l'idea di un trattamento farmacologico può fare al suo caso.
In bocca al lupo, dott. FDL
In bocca al lupo, dott. FDL
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Salve, capisco il suo disagio. Comprendo che avere dei pensieri ossessivi sia spiacevole. Rispetto la terapia farmacologica è da valutare in base alla persona e alla sua situazione. Ci sono casi in cui una terapia farmacologica è necessaria, in altri no. Andando già in terapia potrebbe affrontare questo discorso con la sua terapeuta. Sono convinta che le darà l'indicazione più adeguata.
In bocca al lupo!
Dott. ssa Melania Filograna
In bocca al lupo!
Dott. ssa Melania Filograna
Gentile utente, dalle sue parole emerge in maniera comprensibile molto dolore e altrettanto spavento. Il fatto che si sia già rivolta ad uno specialista è positivo, sarebbe auspicabile che affrontasse queste tematiche durante i colloqui esplicitando i suoi dubbi e le sue perplessità. Le auguro buona fortuna. Un caro saluto
Buon giorno, visti i sintomi da lei riferiti sarebbe consigliabile un consulto psichiatrico che vada di pari passo con il percorso psicoterapeutico, al fine di darle un aiuto più completo possibile. Lavoro a Taranto e ho uno psichiatra di riferimento al quale mi rivolgo in questi casi, se mi vuole contattare mi fornisce i suoi dati e li passo al dottore in questione. In attesa di una sua risposta le auguro buona giornata e le faccio un enorme in bocca al lupo!
Buongiorno, la situazione che descrive merita un attenzione importante che probabilmente non compete solo come riferimento la figura dello psicologo ma anche di altri professionisti della salute . Autodiagnosticarsi un disturbo non è buon punto di partenza verso la guarigione. Le consiglierei un parere specialistico. Resto a disposizione, un saluto.
Dott.ssa Chiara Buttazzo
Dott.ssa Chiara Buttazzo
Buongiorno cara,
Evitiamo l’autodiagnosi. Penso che anche Lei si renda conto che cercare su internet i sintomi e le varie psicopatologie che potrebbe avere, aumentano la sua ansia e hanno un effetto nocivo su di Lei.
Vorrei avere ulteriori informazioni:
Attualmente, ha risolto queste ossessioni oppure le capita ancora di pensarci in modo intrusivo per una buona parte della sua quotidianità?
Le suggerisco di chiedere aiuto: innanzitutto provi a chiedere una consulenza psicologica e successivamente consideri la possibilità di intraprendere un percorso psicologico.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Evitiamo l’autodiagnosi. Penso che anche Lei si renda conto che cercare su internet i sintomi e le varie psicopatologie che potrebbe avere, aumentano la sua ansia e hanno un effetto nocivo su di Lei.
Vorrei avere ulteriori informazioni:
Attualmente, ha risolto queste ossessioni oppure le capita ancora di pensarci in modo intrusivo per una buona parte della sua quotidianità?
Le suggerisco di chiedere aiuto: innanzitutto provi a chiedere una consulenza psicologica e successivamente consideri la possibilità di intraprendere un percorso psicologico.
Un caro saluto, Dott. Daniele Morandin
Gentilissima utente, potremmo considerare che le tue ossessioni e i sintomi che stai sperimentando potrebbero derivare da dinamiche relazionali complesse all'interno del tuo ambiente familiare o sociale. Potrebbe essere utile esaminare le relazioni significative nella tua vita e come queste influenzano il tuo stato emotivo e mentale.
Il senso di non riconoscerti più e di essere staccata da te stessa potrebbe indicare un possibile livello di dissociatività che richiede un'attenzione particolare da parte di professionisti esperti. Sei già in cura da una psicologa cognitivo-comportamentale, ma potrebbe essere utile consultare anche uno psichiatra per una valutazione più approfondita e per stabilire eventualmente un piano terapeutico più specifico.
Ti consiglierei di discutere questi sintomi con entrambi i professionisti e di valutare insieme la possibilità di coinvolgere uno psichiatra nella tua cura. Nel frattempo, cerca di mantenere un dialogo aperto e onesto con i tuoi familiari e le persone a te vicine, in modo da ricevere il sostegno e l'aiuto di cui hai bisogno durante questo momento difficile.
Per quanto riguarda la ricerca di uno psichiatra nella provincia di Taranto, ti consiglierei di chiedere ai tuoi terapeuti o di cercare sul sito dell'Ordine degli Psicologi o su altre piattaforme online specializzate nella ricerca di professionisti della salute mentale. Soprattutto in situazioni delicate come la tua, è importante cercare l'aiuto di esperti qualificati. Grazie per aver condiviso la tua esperienza e auguro che tu possa trovare il supporto necessario per affrontare questi disturbi. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Il senso di non riconoscerti più e di essere staccata da te stessa potrebbe indicare un possibile livello di dissociatività che richiede un'attenzione particolare da parte di professionisti esperti. Sei già in cura da una psicologa cognitivo-comportamentale, ma potrebbe essere utile consultare anche uno psichiatra per una valutazione più approfondita e per stabilire eventualmente un piano terapeutico più specifico.
Ti consiglierei di discutere questi sintomi con entrambi i professionisti e di valutare insieme la possibilità di coinvolgere uno psichiatra nella tua cura. Nel frattempo, cerca di mantenere un dialogo aperto e onesto con i tuoi familiari e le persone a te vicine, in modo da ricevere il sostegno e l'aiuto di cui hai bisogno durante questo momento difficile.
Per quanto riguarda la ricerca di uno psichiatra nella provincia di Taranto, ti consiglierei di chiedere ai tuoi terapeuti o di cercare sul sito dell'Ordine degli Psicologi o su altre piattaforme online specializzate nella ricerca di professionisti della salute mentale. Soprattutto in situazioni delicate come la tua, è importante cercare l'aiuto di esperti qualificati. Grazie per aver condiviso la tua esperienza e auguro che tu possa trovare il supporto necessario per affrontare questi disturbi. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
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Gentile utente,
mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.
Cordiali saluti
mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.
Cordiali saluti
Gentilissima,
ti consiglio di parlarne con il tuo terapeuta e/o con il tuo medico di base. Potranno consigliarti il miglior percorso da seguire.
ti consiglio di parlarne con il tuo terapeuta e/o con il tuo medico di base. Potranno consigliarti il miglior percorso da seguire.
Gentilissima, posso aiutarla a comprendere cosa potrebbe significare quello che sta sperimentando. I pensieri intrusivi possono essere considerati contenuti psichici rimossi che non trovano uno spazio simbolico nella coscienza. Spesso rappresentano dei conflitti interni, a volte legati alla crescita, alla costruzione dell'identità, alla sessualità e al processo di separazione-individuazione, ovvero quel processo che porta a definire il Sé individuale. Altre volte sono delle manifestazioni dell'Io che tenta di difendersi da emozioni troppo intense come paura, colpa, rabbia...
I sintomi ansiosi possono derivare più che dal contenuto dei suoi pensieri dalla circostanza che questi appaiono estranei in relazione all'immagine che ha di sé. In altre parole, l'Io non accetta questi pensieri, quindi li censura, e ciò li rende disturbanti. Lei si difende attraverso un distacco dalle emozioni che ritiene troppo invadenti, in altri termini la sua potrebbe essere una reazione ad un sovraccarico emotivo. Quando l’ansia è troppo forte, la sua mente si “disinnesca” per proteggersi, è una difesa per evitare la paura intensa, ma non vuol dire perdere la propria identità e non è neppure un segnale di disturbo grave. Più che di un disturbo dissociativo - che non ritrovo in ciò che lei scrive - può trattarsi della paura di perdere il controllo che è una caratteristica tipica dei sintomi ansiosi.
Si tranquillizzi, i pensieri intrusivi sono solo contenuti mentali che cercano una loro ri-organizzazione. Mi sembra che lei stia già lavorando su questo con la sua psicologa. Prosegua il suo percorso con serenità. Un eventuale consulto psichiatrico potrebbe essere utile al solo fine di un supporto farmacologico per diminuire i sintomi ansiosi. Ma questo potrà concordarlo con la sua psicologa.
Si rassereni, continui a lavorare su di sé e vedrà che ne avrà beneficio.
Dott. Rocco Ressa
I sintomi ansiosi possono derivare più che dal contenuto dei suoi pensieri dalla circostanza che questi appaiono estranei in relazione all'immagine che ha di sé. In altre parole, l'Io non accetta questi pensieri, quindi li censura, e ciò li rende disturbanti. Lei si difende attraverso un distacco dalle emozioni che ritiene troppo invadenti, in altri termini la sua potrebbe essere una reazione ad un sovraccarico emotivo. Quando l’ansia è troppo forte, la sua mente si “disinnesca” per proteggersi, è una difesa per evitare la paura intensa, ma non vuol dire perdere la propria identità e non è neppure un segnale di disturbo grave. Più che di un disturbo dissociativo - che non ritrovo in ciò che lei scrive - può trattarsi della paura di perdere il controllo che è una caratteristica tipica dei sintomi ansiosi.
Si tranquillizzi, i pensieri intrusivi sono solo contenuti mentali che cercano una loro ri-organizzazione. Mi sembra che lei stia già lavorando su questo con la sua psicologa. Prosegua il suo percorso con serenità. Un eventuale consulto psichiatrico potrebbe essere utile al solo fine di un supporto farmacologico per diminuire i sintomi ansiosi. Ma questo potrà concordarlo con la sua psicologa.
Si rassereni, continui a lavorare su di sé e vedrà che ne avrà beneficio.
Dott. Rocco Ressa
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