Sono un ragazzo di 22 anni con possibili disturbi mentali legati alla percezione di sé e degli altri

23 risposte
Sono un ragazzo di 22 anni con possibili disturbi mentali legati alla percezione di sé e degli altri,non so precisamente come riassumere questa situazione in poche righe anche solo per avere una indicazione di qualche tipo,ma,il primo modo che mi viene in mente è:come faccio a sapere se,nel rapportarmi appunto con uno psicologo magari,io possa mentire o meno? Sento come di non avere questa distinzione fra realtà e percezione costruita.Premetto che studiando psicologia mi ritrovo nella situazione di un ipocondriaco con le malattie solo in senso strettamente mentale ma allo stesso tempo sento di avere quella lucidità che mi permette di discostarmene,cosa o chi sono?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
In questo modo almeno potrà lavorare direttamente su queste problematiche poichè è difficile, da remoto, poterle dare un aiuto.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dr. Vincenzo Cappon
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Castiglione delle Stiviere
Kant diceva che non sono le risposte che cerchiamo di darci ma sono le nostre domande a crearci la maggior parte dei nostri problemi.
Sono le sue domande che si sta facendo che stanno costruendo il suo supposto problema mentale.
Cerchi uno specialista che la possa aiutare a interrompere le domande indecidibili che la stanno intrappolando.
Saluti
Dott.ssa Daniela Benvenuti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Salve, sembra abbia un gran bisogno di darsi delle etichette, di incasellarsi in uno o più disturbi mentali. Ammesso che la "normalità" non esiste, credo che questo scaturisca semplicemente dall'esigenza di esplorare se stesso; il punto è che dovrebbe fare questo percorso con maggiore serenità. Si faccia aiutare da un terapeuta. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, spero di riuscire a rispondere alla sua domanda. Pensa di avere qualche disturbo, sente che qualcosa non va. E' convinto che uno psicoterapeuta non coglierebbe a fondo il suo disagio. Mi sembra di capire che i dubbi su se stesso la portano a non fidarsi e a pensare che potrebbero emergere cose vere e non vere. Le suggerisco di fidarsi del terapeuta può sempre tornare indietro, cioè sospendere se non si dovesse trovare bene, ma sono sicura che qualche dubbio lo scalfirete insieme. Resto disponibile Saluti Dott.ssa Silvana Zito
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Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Salve,

sarebbe opportuno una presa in carico sia psicoterapica che psichiatrica. Molto probabilmente il suo disagio necessita di esser supportato e contenuto attraverso più strumenti. Contatti quanto prima un professionista, e si lasci aiutare, vedrà che con il tempo le cose potranno andare meglio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
si percepisce un'importante necessità di definirsi.
Le sue sono domande importanti, che possono essere approfondite con la delicatezza e la calma necessarie, con un percorso psicoterapeutico.
L'importante non è incasellarsi, è trovarsi. E per trovarsi, spesso serve l'altro. In questo la relazione terapeutica può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Dott. Emanuele Grilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Salve. le domande che lei si pone e che ci pone sono molto importanti perchè penso che riguardino non solo il suo senso di identità, ma,se ho ben capito, riguardano anche il COME il suo processo di identità si è costruito e continua ad evolevere. E' Cosi? penso che all'interno di un processo intersoggetivo (rapporto psicologo -persona) le sarebbe nel tempo piu' chiaro la sua situazione. non esiti a contattarmi per ulteriori delucidazioni. la saluto Cordialmente E.G.
Dott.ssa Rachele Ghirardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vigevano
Gent.le utente,
mi dispiace per la situazione che sta passando e che mi sembra la confonda e preoccupi molto.
Le suggerirei caldamente di iniziare un percorso di Psicoterapia, al fine di poter approfondire e lavorare sui dubbi legati al Sè e alla percezione di Sè che esprime. Il senso del Sè si costruisce, evolutivamente, nella relazione con l'altro significativo e per questo la relazione con uno Psicoterapeuta la può aiutare.
Aggiungiamo inoltre che se sta studiando Psicologia con l'obiettivo di diventare psicologo, un percorso personale è comunque fortemente consigliato, per poter meglio lavorare con l'altro.
Rimango a sua disposizione, anche on line, per consulto o ulteriori delucidazioni.
Buona serata
GR
Dott.ssa Greta Tovaglieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Buonasera.

Il suo interrogativo è molto interessante: in fondo ognuno di noi filtra la realtà attraverso le proprie costruzioni soggettive. è così: "la realtà poggia sul fantasma", questo però non significa che tali percezioni, anche molto personali, non abbiano una grande rilevanza all'interno di un lavoro su di sè. Varrebbe la pena parlarne.

Cordialmente.

Greta Tovaglieri
Buonasera, da ciò che scrive emerge la necessità di definirsi, trovare delle risposte alle sue tante domande. Inizi un percorso psicologico, per guardare dentro se stesso e cercare di cogliere le risposte delle quali ha bisogno. Finché non prova, non potrà sapere cosa succederà: solo vivendo le situazioni si possono trovare le soluzioni.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Sabrina Scarpetta
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Buonasera mi dispiace per ciò che sta affrontando , le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale dal quale troverà giovamento fino alla risoluzione del problema e il terapeuta stesso durante il suo lavoro si renderà conto se lei mente o dice la verità . Per qualsiasi altra informazione resto a sua disposizione . Cordiali saluti
Dott.ssa Erica Farolfi
Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Buongiorno, purtroppo da cosi poche righe non si può capire il suo disagio ma mi sento di dirle che nonostante la sua paura dovrebbe provare per capire se percepisce la differenza. Lei sta raccontanto la sua verità al suo psicologo e lui si baserà su questa e ci lavorerà valutando le sue eventuali dispercezioni.
Dott.ssa Francesca Gigliarelli
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Salve, non è facile comprendere come si sente e non è possibile fornire una risposta corretta tramite una chat. Tuttavia se sente questi dubbi parlarne con un professionista non potrà che essere d aiuto. Mi faccia sapere
Dott.ssa Giada D'Amico
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Belvedere
Salve, il mio consiglio è quello di parlarne con un professionista, che la aiuterà a comprendere meglio il suo disagio. Un caro saluto, dott.ssa Giada D'Amico
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Se sente di essere in una realtà, quella corretta o se non sente di essere in una realtà, quella incorretta: che differenza fa?
Come diceva un famoso filosofo "C'è sempre un grano di pazzia nell'amore, così come c'è sempre un grano di logica nella pazzia.”
Ora bisognerebbe capire qual è il suo obiettivo.

Spero di averle dato spunti di riflessione. Sicuramente parlarne vis a vis sarebbe più chiarificante.

Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buongiorno, sono d'accordo con la collega nel ritenere utile un confronto con uno specialista per chiare meglio questo bisogno di etichette.

Saluti

MT
Dott. Mauro Simonetti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentile utente, quello che lei pone é in primis un dilemma filosofico: “come so che quello che percepisco sia vero? come so che non sia falso?” a ciò non esiste una risposta univoca, diversi autori hanno scritto trattati interi al riguardo.
Dal punto di vista psicologico il dilemma perde di valore perché in terapia non si tratta ciò che é vero ma si tratta ciò che si percepisce. Se lei si percepisce in un modo e/o percepisce gli altri in un certo modo sarà questo l’oggetto di lavoro in seduta, quindi l’importante é essere sinceri col terapeuta su come ci si sente e come la si pensa.
Per esempio lei qui riporta delle percezioni di fatica, fatica a distinguere tra la percezione di avere una malattia mentale e la percezione di avere la lucidità tale da discostarsene. Inoltre riporta la fatica di percezione tra realtà e costruzione.
Tutte queste cose sono materiali genuini di lavoro in un percorso psicologico.
Premettendo che sia una fase normale dello studio della psicologia autodiagnosticarsi e diagnosticare ad amici e parenti almeno tre quarti delle psicopatologie, se persevera questo disagio che descrive consiglio vivamente un percorso di terapia per lavorarci, non perché sia necessario etichettare la sua sofferenza ma perché ha diritto di imparare a gestirla.
Per chiarimenti o altri dubbi mi contatti pure, spero di essere stato utile.

Dottor Mauro Simonetti
Dott.ssa Elisabetta Cavicchioli
Psicologo clinico, Professional counselor
San Miniato Basso
Buongiorno, mi dispiace molto per la sua situazione.
Iniziare un percorso con un professionista la potrebbe aiutare ad affrontare il suo problema.

Saluti
Elisabetta
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, comprendo la voglia di sapere ma credo che sia opportuno rivolgersi ad uno specialista per una diagnosi. Così può trovare serenità e chiarezza sulla sua situazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Giovanni Paolo Mangano
Psicologo, Psicologo clinico
Misterbianco
Gentilissimo,
"Chi sono", "da dove vengo", e "dove vado" sono le tre domande causa d'angoscia, per ogni essere umano. La sua è una domanda molto profonda e merita di trovare una significazione.
In merito alla possibilità di mentire allo psicologo, posso dirle che non ha alcuna importanza. Qualunque cosa, vera o falsa che sia, sarà importante per il semplice fatto che a dirla sarà stato lei. Anche una menzogna ha una sua logica, nell'ottica dell'inconscio.
Si conceda di capirci di più, affidandosi ad un professionista.
Saluti.
Dott.ssa Valeria Laganà
Psicoterapeuta, Psicologo
Guidonia Montecelio
Buongiorno, spesso la sofferenza è invisibile agli occhi degli altri ma le assicuro che, se ne parla con un professionista, verrà accolta e validata. La sofferenza psicologica è importante tanto quanto quella fisica ed è per questo che la invito a prendere appuntamento per intraprendere un percorso di psicoterapia per la risoluzione delle sue problematiche riportate. La attendiamo a braccia aperte. Un caro saluto e Le auguro buon tutto!
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio un consulto psichiatrico e un percorso psicologico. Cordiali saluti.
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, la ringrazio per aver espresso con tanta onestà e profondità ciò che sta vivendo. Le sue parole mostrano una grande consapevolezza ed il desiderio sincero di comprendere meglio se stesso, anche se al momento questo bisogno si accompagna a confusione e incertezza riguardo alla percezione di sé e degli altri.
Il sentirsi divisi tra lucidità e dubbio, tra la consapevolezza di ciò che accade e la paura di “non sapere davvero chi si è”, può essere un’esperienza molto destabilizzante. La domanda che pone — “come faccio a sapere se sto mentendo o meno, anche con uno psicologo?” — è molto significativa. In realtà, in un percorso con uno psicologo, non è necessario “sapere con certezza” cosa sia vero o falso: questo tipo di lavoro serve proprio ad esplorare insieme le percezioni, i pensieri e i vissuti, anche quando sembrano contraddirsi o confondere. Non è il giudizio sulla verità a essere centrale, ma il modo in cui Lei vive e sente ciò che accade dentro di sé.
Per questo Le consiglierei di valutare l’avvio di un percorso di supporto psicologico, in cui possa condividere liberamente queste esperienze e sentirsi accompagnato nella comprensione di ciò che sta provando. Uno psicologo potrà aiutarla a mettere ordine tra le sue percezioni, a distinguere meglio i piani del pensiero e dell’esperienza, e a ritrovare un senso di coerenza e sicurezza nel rapporto con se stesso e con gli altri.
Ha già compiuto un passo importante nel mettere in parole la sua difficoltà: cercare aiuto in questa fase potrebbe offrirle un punto di riferimento solido per comprendere più a fondo la sua esperienza interiore e ritrovare maggiore serenità.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi

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