Sono Rossella e convivo con il mio nuovo compagno da circa una settimana. Io non ho figli invece il

18 risposte
Sono Rossella e convivo con il mio nuovo compagno da circa una settimana.
Io non ho figli invece il mio compagno ha un figlio di 17 anni.
Il ragazzo ha alcuni problemi e soffre anche di incontinenza quindi soprattutto la notte deve indossare il pannolino dove fa sia pipì sia cacca. Questa sera per la prima volta dormirà insieme a noi e siccome il mio compagno domani mattina deve andare a lavorare presto mi occuperò io del ragazzo.
Vorrei sapere come mi devo comportare durante il cambio perché vorrei cambiarlo e pulirlo senza metterlo in imbarazzo
Salve Rossella, capisco il suo disagio ed è apprezzabile il suo interessamento. Ritengo che non ci sia nulla di male nell'affrontare la questione con il padre del ragazzo, che comunque è grandicello (17 anni), al fine di capire insieme se è autonomo, se necessita di aiuto e come solitamente si regolano in questo tipo di situazioni.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile Utente, la domanda che lei pone fa comprendere la sua attenzione verso il ragazzo. Concordo con il collega sull'ipotesi di potersi confrontare con il padre (figura di riferimento del ragazzo) sulle modalità con le quali si prendono cura del ragazzo. Sarebbe anche importante capire ed affrontare l'argomento(se possibile ) con il ragazzo stesso. Detto questo, il rispetto dell'altro e la sua dignità, possono essere ben espresse dall'amore, dalla voglia di prendersi cura dell'altro. La comunicazione non verbale, può far comprendere, insieme alle parole, la voglia di essere li, ed il piacere di aiutare.
Cordiali Saluti Dott.ssa Alessia Battista
Gentile utente, penso che la cosa migliore sia parlare con il suo compagno. Saluti
Gentile utente, comprendo la delicatezza della situazione ma l'unica soluzione è quella di chiedere al suo compagno senza temere di apparire incapace. Anzi chiedere è sempre un gesto di rispetto. Inoltre vista l'età del ragazzo magari è in grado anche lui di dirle come fare e forse essendo abituato ad avere una mano in quei frangenti troverà normale affrontare l'argomento.
Le faccio i miei auguri per la sua nuova convivenza.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buon pomeriggio, io ne parlerei innanzitutto col suo compagno nonché padre del ragazzo, ed in seguito lo cambierei senza dare importanza alla cosa, senza dimostrare nessun tipo di imbarazzo e facendo apparire la cosa come normalissima. Più si normalizza l' atto, senza commenti o imbarazzo, più il ragazzo si rilassera' a tal pumto che potrebbe anche non manifestare tale problema. Ciononostante, io consiglierei al padre nonché suo compagno di parlarne con uno psicologo perché tale comportamento, in un ragazzo di 17 anni, non è assolutamente normale e va sottoposto a un' analisi accurata e sensibile.
Comunque complimenti per la sua generosità ed empatia nei confronti del suo partner e del ragazzo.
Dr.ssa C.M
Cara Rossella, comprendo la sua difficoltà e mi complimento per la sua delicatezza. Le consiglio di affrontare questo discorso con il suo compagno senza imbarazzo, così da poter essere realmente di aiuto per questo ragazzo. Inoltre ritengo sia opportuno rivolgersi ad uno specialista per poter risalire alla causa di questo disagio e quindi poter trovare una soluzione.
Cordiali saluti
Gentile utente, grazie per aver condiviso il suo vissuto con noi. Immagino sia molto difficile per lei. Come prima cosa penso sia utile parlarne con il suo compagno in modo da confrontarvi sull'argomento. Rispetto al ragazzo vi consiglio di non farlo sentire in colpa rispetto ai suoi comportamenti ma di metterlo a suo agio senza farlo sentire in colpa. Successivamente sarà necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta per aiutare il ragazzo, in quanto potrebbe avere delle difficoltà o dei disagi che non riesce a manifestare con le parole e lo fa attraverso comportamenti disfunzionali. Mi sembra di intuire che lei è una persona sensibile ed empatica, sono certa che gestirà al meglio la situazione.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio, anche per colloqui online.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Gentile utente, le sue domande sono più che legittime, entrare in un’intimità fisica con un ragazzo della sua età non è facile. Io affronterei il discorso con il padre coinvolgendo peró anche il ragazzo (se possibile) così da condividere insieme tutti i vissuti emotivi connessi alla situazione.
Saluti, dott.ssa Marini
Salve,
parla di una situazione delicata ed intima e dunque è opportuno considerare questi elementi senza dare nulla per scontato. Sarebbe opportuno parlare con il suo compagno e comprendere come loro gestiscono la situazione, il grado di autonomia del ragazzo ed inoltre sapere cosa pensa il ragazzo stesso. Per questo potrebbe essere opportuno che sia il suo compagno a parlare con il figlio per capire come si sente a proprio agio nell'organizzazione ed anche nei suoi confronti.
Cordiali saluti
Buon giorno Rossella capisco i suoi timori essendo il figlio del suo compagno ma cerchi di essere il più naturale possibile nel farlo.. Le consiglierei di parlare con uno psicologo per gestire meglio questo figlio del suo compagno che sarà comunque presente nella vostra vita. La saluto cordialmente dr Fabio Bruno
Buonasera Rossella, capisco la delicatezza della situazione e il suo dubbio. Non mi è chiaro, da ciò che scrive, se per questo ragazzo lei sia già una figura familiare e che tipo di problema abbia il ragazzo stesso, perché mi sembrano due questioni importanti che possono indirizzare verso risposte diverse. Se si tratta di una disabilità fisica ma è in grado di esprimersi sulla questione, potrebbe essere utile parlarne anche con lui, che deve "accettare" queste cure da parte degli altri senza viverle come un'imposizione o comunque senza la sensazione di non avere voce in capitolo: una volta affrontata la questione con lui, sarete entrambi d'accordo e consapevoli rispetto a ciò che vi farebbe sentire maggiormente a proprio agio. Valutate anche, rispetto alla prima questione, se possa essere importante anche un avvicinamento e una familiarizzazione più graduale, nel caso in cui lei fosse una figura nuova (è una persona conosciuta per il ragazzo o potrebbe ancora percepirla come un'"estranea"? Potrebbe essere fattibile ospitarlo quando il papà non deve andare al lavoro il giorno seguente in modo che per le prime volte ci sia lui mentre lei e il ragazzo acquisite maggiore confidenza?). Ci sono diversi elementi di cui tenere conto e può esserle utile affrontare la questione insieme al suo compagno.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Gentile Rossella, vivere la relazione con un compagno che ha un figlio di 17 anni è già di per sè impegnativo. Rispondere alle sue domande non può però prescindere dalla conoscenza di diversi aspetti personali, familiari e intimi. Per esempio, è importante conoscere la vostra storia e la storia del ragazzo. Di solito i ragazzi di questa età vogliono privacy e autonomia e perciò bisogna anche sapere come finora è stato gestito dai genitori il problema dell'incontinenza e, prim'ancora, le cause della stessa. Il suo compagno cosa le ha detto in merito? Come pensa che il figlio reagirà alla proposta che sia lei ad accudirlo su qualcosa di così intimo? Avete affrontato già questi argomenti? Cordiali saluti, dr.ssa Maria Grazia Letizia
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Buonasera Rossella, come suggeriscono i colleghi è fondamentale il confronto con il suo compagno. Inoltre valutate se c'è la possibilità per il ragazzo di affrontare un percorso di autonomia, magari arriverà un giorno ad essere in grado di lavarsi da solo al mattino. Un percorso di sostegno per pensare come integrare queste nuove vite insieme potrebbe dare ottimi risultati.
Dott.ssa Antonella Abate
Salve signora
Sicuramente confrontarsi con molta chiarezza con il suo compagno è un passo necessario. Non tema di offenderlo o di farlo sentire in imbarazzo, capirà le sue perplessità e difficoltà e le verrà incontro.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Gentile Rossella, concordo con i miei colleghi rispetto alla necessità di confrontarsi con il suo compagno per meglio gestire questa fase così delicata. Non c'è niente di male o niente di cui vergognarsi perchè non si è mai trovata in una situazione simile; chieda, si faccia spiegare perchè è nel pieno diritto di avere delle domande in questo momento. Vedrà che il suo compagno le saprà dare le risposte di cui ha bisogno. Le auguro ogni bene. Buona giornata dottssa Francesca De Luca
Gentile Rossella,
per evitare fraintendimenti e affrontare questa delicata situazione sarebbe opportuno parlarne prima con il suo compagno che liberamente le racconterà le necessità del figlio, potrà anche lei fare proposte. In seguito il dialogo sarà con tutti e tre. Concordo con la collega che ha suggerito un supporto psicologico al nuovo nucleo familiare e un percorso verso l'autonomia per il ragazzo.
Un caro saluto
dr.a Monica Bertolini psicologa-psicoterapeuta Terapeuta EMDR
Lombardia Lodi e Milano
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Salve, come già anticipato dai miei colleghi penso che possa essere importante per lei condividere questi suoi stati d'animo con il suo nuovo compagno.
Resto a disposizione.
Cordialmente
Dott.ssa Paola Tucci
Buongiorno Rossella e grazie per aver condiviso con noi i suoi dubbi. Non posso fare altro che accodrmi a quanto già detto, ovvero di parlare col padre del ragazzo e con il ragazzo così da poter trovare la soluzione migliore. Qualora sentisse bisogno di un consulto resto a disposizione. Cordialmente, Andrea Brumana

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