Sono di natura una ragazza (30 anni) con tanta voglia di fare ed entusiasmo, ma ho come un blocco pe

21 risposte
Sono di natura una ragazza (30 anni) con tanta voglia di fare ed entusiasmo, ma ho come un blocco per cui ogni cosa mi mette ansia e mi limito nel fare qualunque cosa (anche solo organizzare una giornata al lago con amiche mi mette agitazione e disagio), quindi vivo con il conflitto tra ciò che vorrei fare ed il fatto che però poi non lo faccio. Per esempio, se stò in casa mi deprimo pensando che stò buttando via del tempo, ma allo stesso tempo non ho voglia di uscire e se esco sono spesso di malumore e nervosa.. Vivo in un perenne stato di insoddisfazione... E mentre nella mia testa vorrei fare mille cose, poi nei fatti sono molto pigra e frenata... A volte mi viene da piangere senza motivo, solo per la frustrazione che provo... Ho una relazione stabile e amici ma mi sento insoddisfatta di qualunque cosa, anche se in realtà io ho tanta voglia di fare, di viaggiare, di scherzare ecc... Mi sento prigioniera di me stessa... Sono anni che vivo questa situazione, in alcuni periodi è più accentuata ed in altri meno...
In primo luogo credo che lei dovrebbe esplorare le ragioni profonde di questi blocchi, che investono sopratutto la parte attiva e propositiva della sua vita.
Probabilmente quell'insoddisfazione di fondo di cui parla è la conseguenza della mancanza di azione, e dell'incapacità di fare delle scelte.
Ed è ovvio che il metodo elettivo per esplorare questo genere di blocchi è quello psicoterapeutico.
Aggiungo anche che, quando c'è troppa energia stagnante a livello mentale, che si esprime in ruminazioni e continui dubbi, l' attività corporea è fondamentale.
Non fosse altro per rompere certi schemi disadattivi, ed interrompere attraverso una forza nuova il circolo vizioso in cui sembra essere incastrata.
Un caro saluto
A.C.

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Salve, sono d’accordo con il mio collega, dovrebbe capire l’origine di questi blocchi e come poterli affrontare al meglio.
Scrive che sono anni che vive questa situazione, quindi la invito a intraprendere un percorso di psicoterapia, per gestire meglio la situazione.
Rimango a sua disposizione.
Buona serata.
Dott. Fiori
Gentile utente, non crede sia arrivato il momento di risolvere le sue difficoltà e gioire della sua voglia di vivere? Provi a contattare uno psicoterapeuta e inizi un percorso, vedrà che molte percezioni cambieranno.
In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, per questa breve risposta inizio proponendo le parole che scrive quasi alla fine di questa sua: "mi sento prigioniera di me stessa". Ipotizzo che questa frase costituisca il rebus che la sua soggettività le propone e le impone senza che lei possa farne una lettura psicologica, che di esprime soprattutto attraverso questa sua insoddisfazione. Una modalità possibile per cercare di anagrammare questo rebus (usandolo come metafora) può essere l'inizio di un percorso di psicoterapia. Un saluto. Dr.ssa Franca Brenna - Bresso (mi)
Buonasera, particolare il definirsi "ragazza" ad un età per cui si è considerabili Donne. Inoltre, il pianto ed il senso di insoddisfazione, probabilmente collegati, sono segnali che meritano di essere ascoltati ed esplorati all'interno di un contesto come quello psicologico. Sarebbe inoltre utile approfondire i periodi in cui il malessere è accentuato così come anche il significato del blocco di cui parla. C'è tanto su cui poter lavorare, la invito a dedicarsi uno spazio prezioso e protettivo. Rimango a disposizione nel caso, un caro saluto
Buonasera,
per ritrovare pienamente la sua voglia di fare, di viaggiare, di scherzare e il suo entusiasmo, deve capire quali situazioni la tengono "prigioniera". Può capitare, nel corso della nostra vita, di accettare condizioni o relazioni che in realtà ci fanno sentire insoddisfatti. Colga questo segnale di malessere come opportunità di cambiamento. Uno psicologo può aiutarla a esplorare e meglio capire le emozioni che ha esplicitato. Un cordiale saluto
Gentile utente di mio dottore,
Potrebbe esser indicato iniziare un percorso psicoterapico al fine di poter comprendere meglio il significato di questa forte ambivalenza e poter esser supportata nell' assecondare le decisioni senza tutto questo timore di sbagliare.
Non rimandi tale inizio, si prenda cura di se
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente,
in quello che scrive sembra proprio di riconoscere i sintomi dell'ansia, che bloccano nel prendere iniziative e godere la vita. Quando quest'emozione inizia a colorare ogni aspetto della nostra vita, ci sentiamo in una sorta di stato di allarme cronico: ci aspettiamo qualcosa di spiacevole, di brutto, di difficile - eppure non sapremo dire cosa... Quando questo stato si protrae nel tempo, può subentrare anche la tristezza per una vita sempre più limitata dal timore di un pericolo senza nome, senza oggetto, e senza possibilità di previsione.
Ma lei può cambiare questa situazione.
Un percorso psicologico può aiutarla a ritrovare una prospettiva finalmente libera da questo senso di ansia, di insoddisfazione e di tristezza che le sta pensando sempre di più-

con i migliori auguri,
Dr. Ventura
Compia un passo alla volta. Quella voglia di fare ed entusiasmo che sente la concentri inizialmente sulla realizzazione di piccole, piccolissime cose e si lasci aiutare. Attraverso un percorso psicologico potrà sciogliere quei blocchi che le portano un profondo senso di frustrazione e potrà riscoprirsi libera e capace di soddisfare la sua voglia di ..vita. A sua disposizione. Dott.ssa Monica D'Ettorre
Gentile utente, lei esprime un malessere collegabile ad una sua conflittualità interna, tra mente razionale (come vede le sue relazioni amicali, la stabilita di rapporto col suo fidanzato, etc) e mente emotiva (le paure, i blocchi, la tristezza, l'entusiasmo). Poiché non riesce a conoscerla questa contraddizione conflittuale psicologica, le consiglio di farsi accompagnare dalla guida di uno/una psicoterapeuta, per risolvere le sue ansie, e definire in modo più preciso la sua identità. Auguri auguri,
Dr. Cameriero Vittorio
Gentile, nel suo breve scritto riesce a trasmettere in modo molto chiaro l'idea di un approccio alla vita in qualche modo auto-limitante, come se per qualche motivo avesse fatto propria una posizione di "blocco esistenziale". Le suggerisco di iniziare un percorso psicoterapeutico: questo le darà la possibilità di comprendere ciò che ora sa descrivere, ma che non riesce a spiegare e le crea sofferenza. Dalla comprensione, poi, nell'ambito di una esperienza emotiva correttiva, si genera il cambiamento. Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti. Un caro saluto. sr
Gentile utente, si percepisce la dualità dei suoi desideri e mi dispiace che stia vivendo tutto questo da sola. E' importante che si dedichi lo spazio che merita per analizzare la causa di queste sue emozioni così ambivalenti fra loro. A volte si rimanda per così tanto tempo, che non ci si accorge di aver accumulato un'infinita lista di desideri scaduti, ma non è mai troppo tardi per decidere di ripartire. L'ascolto si traduce in cambiamento. Rimango a disposizione. Dott.ssa Giulia Bernardinello
Gentile ragazza, questa altalena del voler fare e non poter fare sembra rappresentare un movimento di indecisione/decisone verso un’identità più definita, più adulta, più sua. Potrebbe giovarle cercare un supporto (o un trampolino) che la sostenga nel vivere una Scelta senza essere sovrastata da emozioni che la trattengono, che frenano la sua voglia di vivere “al massimo”. È un momento importante, anche per le domande che si sta ponendo: cerchi di approfittarne perché ogni crisi, anche piccola, è una grande opportunità per dare il via a un cambiamento. Un grande augurio, Dottsa Elisa Galantini
Gentile utente,
leggendo quanto scrive, sembra che lei viva dentro di sé una costante ambivalenza nei confronti della sua stessa vita, una sorta di divario interiore, dove da un lato c'è la se stessa che desidera provare piacere nella vita, mentre dall'altro lato una parte di lei è come se le proibisse di provare questi piaceri. Posso immaginare la frustrazione e l'insoddisfazione che una tale situazione le crea, sempre coinvolta in un ricorrente "vorrei ma non posso".
Detto ciò, però, è molto importante il fatto che lei senta che così non va, che non sta bene, ed è un'ottima cosa che abbia scritto in questo portale per cercare un parere professionale: credo che un lavoro introspettivo, accompagnata da uno psicologo, le consentirebbe di fare chiarezza su ciò che la attraversa e di "tenere insieme" quelle parti di lei che sembrano collidere da ormai molti anni.
Rimango a disposizione per qualunque domanda.
Un cordiale saluto,
dott Stefano Carrera
Buonasera, capisco il suo stato e ciò che le prova non le fa godere le cose belle della vita, da ciò che lei scrive è come se lei avesse dei blocchi che non la fanno andare avanti nelle sue esperienze di vita. Le consiglio di elaborare tutto ciò che le sta succedendo con una psicoterapia, le consiglio l'EMDR che elabora i traumi del nostro passato e del nostro presente, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno, da ciò che scrive sembra che viva un forte conflitto tra ciò che desidera e ciò che fa. In che modo si trattiene dal seguire ciò che pensa, desidera, vuole? Cosa si dice per bloccare il suo entusiasmo? Cosa potrebbe accadere se lei cominciasse " a fare, a scherzare, a viaggiare"?. La invito a rivolgersi ad uno psicoterapeuta che potrà accompagnarla in questo percorso alla scoperta di se e ad a scoprire o attivare le risorse utili per procurarsi ciò che desidera. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buongiorno,sarebbe interessante capire la strategia di pensiero che la porta a passare dall'entusiasmo al blocco , a che punto si blocca ?
Parla di relazione stabile e di amici dichiarandosi insoddisfatta,presupposti che farebbero pensare ad una situazione serena.
Che cosa la tormenta?
Decida di diventare attore della sua vita
Dott.ssa Bon Alessandra
Cara utente, da ciò che riporta sembra sia da tempo in una situazione di stallo, non va né avanti né indietro. Credo sia arrivato il momento per lei di farsi accompagnare attraverso un percorso di psicoterapia verso una situazione per lei più serena e consapevole. Non si spaventi, capita a tutti nella vita di avere dei momenti di difficoltà. Se ha bisogno mi contatti pure.
Dott.ssa Federica Leonardi
Salve,
l'ansia ha sempre una storia da raccontare.
Le consiglio di prendere appuntamento con un professionista in un setting protetto per poter far emergere questi vissuti.
un saluto,
MMM
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini ed i fattori di mantenimento dei suoi sintomi onde evitare che la situazione possa irrigidirsi.
Cordialmente, dott. FDL
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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