Salve, vengo da una terapia psicoanalitica quasi decennale che mi ha fatto scoprire

16 risposte
Salve, vengo da una terapia psicoanalitica quasi decennale che mi ha fatto scoprire di avere un disturbo narcisistico della personalità ed è stata molto proficua per tanti aspetti. Durante la pandemia ho interrotto la terapia, perché mi sembrava fosse giunta a un punto morto. Ora vorrei riprenderla, ma vorrei capire come scegliere il terapeuta, iniziare da capo con qualcuno un po' mi spaventa e scoraggia. Mi tranquillizza pensare che chi ha avuto altri pazienti narcisisti ha una marcia in più. Grazie
Gentile Utente, grazie della sua condivisione che credo sia di aiuto a molti altri pazienti che come lei, magari a distanza di tempo, sentono il bisogno di riprendere la terapia. La domanda che le porrei è come mai pensa di rivolgersi ad un altro terapeuta? teme di ritornare al punto morto a cui eravate giunti?

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Salve, capisco e comprendo le sue perplessità. al di là dell'approccio ritengo fondamentale che si riesca a costruire con il terapeuta una solida alleanza terapeutica, elemento indispensabile per la buona riuscita di una terapia. Io nella fattispecie ho un approccio cognitivo e comportamentale Che consiglio poiché aiuta la persona a capire l'interconnessione tra pensieri stati emotivi e comportamenti conseguenti.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera. In effetti, interrompere non è concludere: qualora se la sentisse, potrebbe ricontattare il/la precedente terapeuta e valutare insieme a lui/lei sia l’esperienza dell’interruzione che questo suo attuale desiderio di riprendere. Se, invece, non le fosse possibile, valuti la possibilità non tanto di ricominciare da capo, quanto semplicemente di iniziare una psicoterapia o un’analisi con un’altra persona con la quale sente di potersi narrare. SG
Buonasera, la scelta del terapeuta è molto personale, cosa la spaventa ad iniziare con un nuovo terapeuta? Può pensare di ricontattare il/la vecchio/a psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Giulia Proietti
Gentile utente, nell'ultimo decennio la ricerca scientifica ha dimostrato come la terapia metacognitiva interpesonale ha aperto nuovi orizzonti al trattamento di questo disturbo. Sono specializzata e ho diversi clienti in terapia. Mi contatti pure se ha bisogno di maggiori informazioni. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Non c'è una risposta giusta. Dipende dagli aspetti su cui vuole lavorare, per un lavoro profondo sulla personalità continuerei con un approccio psicodinamico, magari più orientato al breve periodo. Però rimane da capire cosa è successo nella sua terapia, se il blocco era suo o se ritiene concluso quel percorso per il raggiungimento di risultati soddisfacenti. Chi l'ha aiutata una volta potrà farlo ancora. Deve capire se il suo bisogno è cambiato in quel caso potrebbe cambiare anche l'approccio o il/la terapeuta
Gentile utente di mio dottore,

sarebbe opportuno riprendesse il suo percorso di psicoterapia dal punto in cui l ha interrotto. Comunicare al suo psicoanalista le ragioni che hanno motivato la rottura potrebbe esser un valido spunto di riflessione da cui ripartire.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno. A mio avviso, se non lo avesse già fatto, un'opzione potrebbe essere quella di confrontarsi con il/la suo/a precedente terapeuta per approfondire e chiarire le motivazioni dell'interruzione e valutare con maggiore consapevolezza ed elementi a disposizione la scelta di rivolgersi ad un altro/a professionista. L'altra possibilità è quella di rivolgersi direttamente ad un/a altro/a specialista, dove, considerando come fattore cruciale dell'efficacia del trattamento la qualità della relazione che si instaura tra il cliente ed il terapeuta, il mio suggerimento è di scegliere sulla base del suo sentire di volersi affidare al/lla professionista per costruire una buona relazione terapeutica (alleanza terapeutica) e quindi un percorso di cambiamento efficace. Per quanto riguarda la necessità di avere informazioni riguardanti l'esperienza del professionista nel trattamento del disturbo narcisistico potrà certamente chiedere direttamente a chi sente e pensa vorrà rivolgersi. Un saluto, Dott. Felice
Gentile utente, perché non vuole tornare dalla sua o dal suo psicoterapeuta? I "punti morti" vanno discussi con chi l ha seguita perché spesso possono essere un momento precedente ad un ulteriore "scatto" in avanti. Ogni situazione è a sé ed è meglio valutarla con sincerità. Potrebbe persimo essere inviata da chi l ha seguita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, potrebbe essere utile comprendere perché il percorso terapeutico è giunto a "un punto morto"..entrano diverse variabili in gioco! una volta compreso questo potrebbe parlarne con il vecchio terapeuta per condividere le risposte ed eventualmente poi pensare se, come e quando, iniziare con un nuovo terapeuta.
Buongiorno, se si è trovato bene con il suo precedente terapeuta come mai non prende in considerazione l'idea di continuare con questo professionista?
Le terapie hanno momenti di up, di down, bisogna chiedersi come mai e discuterne insieme, anche perchè in seduta si lavora insieme su ciò che viene portato.
Una volta compreso questo sta a lei la scelta su come voler procedere, se con il suo terapeuta o se intraprendere un nuovo percorso.
Resto a disposizione
Dott.ssa GDM
Buonasera, dipende cosa intende per punto morto, interruzione e soprattutto dipende da che obiettivo abbia al momento. Se con il suo analista ha concordato una conclusione, allora se ha chiaro il suo obiettivo può pensare ad una terapia e scegliere il terapeuta in base all'indirizzo di psicoterapia più indicato. Ma se con il suo analista ha ottenuto risultati e siete arrivati ad un momento di blocco, potrebbe essere utile analizzare insieme se si tratti o meno di una sua dinamica o resistenza. Questo potrebbe esserle più utile che iniziare una nuova terapia. A presto, Angela Merella
Gentile, posso immaginare che l'idea di intraprendere un percorso con un nuovo terapeuta possa spaventarla e scoraggiarla. Mi sento di dirle di avere fiducia in merito alla possibilità di trovare un terapeuta con un cui riprendere la scoperta di sè. Può accadere che si senta che il percorso con il proprio terapeuta sia arrivato a un punto morto, soprattutto se il percorso è iniziato in un periodo di tempo lontano. In merito alla scelta, la cosa più sincera che posso dirle è che saprà di aver trovato la persona con cui intraprendere il percorso nel momento in cui si sentirà compreso, a suo agio e accolto. Le auguro di trovare il professionista più adatto a lei e di poter riprendere il percorso alla scoperta di sè stesso
Buongiorno, capisco il suo desiderio di riprendere la terapia, probabilmente c'è ancora qualche nodo da sciogliere e capisco anche anche quello di cambiare terapeuta, ogni relazione terapeutica è unica e fa emergere aspetti diversi della personalità dell'analizzando. Forse c'è ancora qualcosa in lei che chiede spazio nella sua vita. Segua il suo intuito nella scelta del terapeuta e, se necessario, faccia più colloqui prima di decidere. Le faccio tanti auguri
Salve,
Non si spaventi, l'importante è che sia veramente convinta a rimettersi in gioco.
Sono disponibile ad aiutarla.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Salve, può parlarne con serenità con chi la seguiva prima della pandemia se lo riterrà opportuno e utile per il suo equilibrio oppure scegliere un terapeuta diverso con cui continuare il lavoro intrapreso. Dipende unicamente da lei. Sono per principio contrario a terapie molto lunghe e tutta la mia lunga carriera è stata sempre orientata verso terapie brevi e strategiche. Qualsiasi sia la sua scelta, non interrompa il lavoro psicologico perché bisogna prendersi cura del proprio organismo e della mente con la stessa attenzione. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio

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