Salve sono una ragazza di 29 anni che sta da un anno e mezzo con un ragazzo coetaneo dove si hanno p

12 risposte
Salve sono una ragazza di 29 anni che sta da un anno e mezzo con un ragazzo coetaneo dove si hanno progetti futuri importanti come una convivenza e un matrimonio.
Il problema è che come in tutte le coppie si litiga, e che quando succede da parte sua vengono usate parole pesanti che a me fanno male perché uguale ad una situazione pregressa che usava il mio ex ragazzo.
Ho conosciuto il mio attuale ragazzo quando stavo ancora con il mio ex e dove aveva visto la situazione in cui ero, perché era un anno di lotte con il mio ex dove io ero annienta e quasi in stato depresso in quanto senza voglia di fare niente e apatica, non ricordo infatti cosa ho fatto il più delle volte in quel periodo ho buchi.
Il problema è appunto che ogni volta che si litiga ed escono queste parole che fanno male mi fanno pensare e dubitare del futuro con lui e di quando possano essere sincere le cose che dice, ad oggi purtroppo ho quasi la certezza che prima o poi la storia arriva al capolinea che sia ora o nel futuro remoto, perché non mi sento realmente accettata e capita da lui.
Ma sopratutto si viaggia su binari diversi io sto finendo di studiare e lui lavora altri motivi di litigio e che a mio avviso fanno vedere il modo di vivere un futuro diverso e non con gli stessi obiettivi.
Ma il problema e che io da qualche giorno a questa parte sono in confusione perché penso ad un altro ragazzo, dove ad oggi fondamentalmente a parte un quasi bacio ed esserci sentiti 2 anni fa non c’è stato altro di concreto da pensare che possa io interessare a lui.
Questo altro ragazzo per cui sono in confusione a me è sempre piaciuto, conoscendolo già da prima dell’approccio, quindi non mi è indifferente, il problema e che non so se proprio mi piace e quindi volere un qualcosa con lui, oppure è dovuto al fatto che il tempo che ci sentimmo e in cui ci fu il quasi bacio fini cosi senza nulla di fatto e quindi mi intriga solo il pensiero del poteva andare bne o male.
Inoltre questo per più di un anno ad intervalli più o meno regolari fino al 30 luglio dell’anno scorso, mi ha continuato a scrivere anche se non ha mai ricevuto mie risposte perché avevo silenziato la chat e poi non avevo più controllato.
Questo mi da da pensare che forse un minimo di interesse l’aveva se no non scrivi per oltre un anno ad una persona che non visualizza e non risponde mai ai tuoi messaggi.
Quindi da una parte vorrei provare a parlarci o riscrivergli per vedere come va, consapevole che può rispondere male o ignorarmi del tutto con giusta causa, ma anche rispondere e riprendere da dice è stato interrotto, oppure voleva una cosa giusto cosi che una volta ottenuta si chiudeva e ognuno per la propria strada.
Mi frena da una parte il fatto che ho la certezza di un qualcosa ma con dubbi dovuti a litigi, dall’altra ho l’ignoto di una cosa che magari non è mai esistita ed è stata solo nella mia mente, e quindi buttare il tutto per una cosa dettata dal un aspetto ad oggi di interesse solo fisico.
Dall’altra ho paura che mettendo che questo ragazzo abbia vero interesse per me, cercarlo ad oggi potrebbe sembrare ai suoi occhi un voler rientrare nella sua vita perché ha aperto un locale, e quindi per avere un mio torna conto personale di magari lavorare da lui o entrare in affari con lui anche se a me questa parte non interessa perché non mi interessa del locale che ha aperto ma di lui, e non per un interesse vero che potrei provare verso di lui.
Mi frena il fatto che se provassi a parlare mi direbbe sei fidanzata cosa vuoi da me, e fare quindi saltare da un burrone con rischio di farmi male per buttarmi su un qualcosa di non certo frutto possibile della mia fantasia, e lasciare un porto sicuro, in questi giorni con questo persona ci sono stati sguardi ma è finita la non so cosa fare e pensare. Se lasciare le cose cosi come stanno e continuare con il mio ragazzo, con la consapevolezza di questo rimpianto del se e che potrebbe tornare a distanza di tempo per tutta la vita, o lanciarmi nell’incertezza e provare a vedere se con quest’altra persona possono esserci possibilità o meno o è una cosa fine a se stessa.
Aiuto non so più cone comportarmj e pensare
Cara utente di mio dottore, dalla sua narrazione si evince certamente un certo di stato di confusione associato al timore che la scelta che sta facendo non sia quella giusta. Fa bene a porsi delle domande e riflettere su quello che prova e che accade intorno a lei. Le potrebbe giovare un dialogo più approfondito che la aiuti a mettere a fuoco i suoi reali obiettivi e le scelte che desidera per sé. Nel mio approccio, potrebbe bastare anche una sola singola seduta per produrre il cambiamento che desidera. Quando vuole è la benvenuta.

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Buon pomeriggio, leggendo le sue parole emerge un certo disagio
determinato probabilmente da una quota di insoddisfazione circa la sua attuale relazione di coppia. La paura di riattivare gli stessi meccanismi di comunicazione ed interazione pregressi gioca, inoltre, un ruolo importante. Ritengo utile per lei poter avere uno spazio di ascolto e riflessione che possa aiutarla a sciogliere alcuni nodi che generano la confusione che sente. Rimango a disposizione per eventuali approfondimenti. Un caro saluto. Dott.ssa Alessia Vecchio
buon pomeriggio, comprendo quanto scrive e posso immaginare lo stato di confusione nel quale si trova. Vedo che ci sono diversi aspetti che andrebbero approfonditi e che, nel confronto con uno psicologo, potrebbero darle informazioni importanti e un confronto su quanto lei sta vivendo e su possibili connessioni con le sue esperienze passate. Resto a disposizione se avesse bisogno di maggiori informazioni. Saluti dott.ssa G. Labriola
In questo suo lungo messaggio sono molte le questioni che porta alla nostra attenzione. C'è il desiderio di avere un rapporto stabile, di portare a concretezza un futuro progetto sentimentale con una convivenza o un matrimonio. Ma c'è anche il desiderio di una felicità presente e quotidiana, fatta di dolcezza, fiducia, saper affrontare le discussioni con il dialogo senza che esse si trasformino in tragedia. è in questo scenario che si affaccia un nuovo ragazzo, al quale chiudi le porte, ma forse mai del tutto. Non è facile fare delle scelte in campo sentimentale anche perchè queste hanno anche tanti altri tipi di implicazioni. Le consiglio di prendersi del tempo per se stessa e per fare ordine nei suoi desideri e nelle sue priorità. si possono anche apprendere modalità di comunicazione più efficaci, sia per la persona che per la coppia. un caro saluto
Buongiorno, quante informazioni importanti si possono ricavare dal suo messaggio e che varrebbe la pena approfondire! L'importanza da lei data alla relazione con il suo fidanzato, i suoi sogni legati alla possibilità di crearsi una famiglia, il timore di non essere realmente accettata e capita dall'altro, la speranza che qualcuno, invece, arrivi e possa accoglierla e andare oltre alla presenza fisica, il timore del rimpianto.
Sicuramente lei sta vivendo un periodo complesso e c'è una sovrapposizione di piani e di prospettive. Probabilmente, parlare di tutto questo, liberamente, con qualcuno in grado di avere una visione più distaccata potrebbe aiutarla a identificare con maggiore chiarezza i suoi bisogni e ad affrontare i suoi timori. Un caro saluto
Buongiorno, mi dispiace per quello che sta vivendo,, un importante autore sottolineava come la qualità delle relazioni oggettuali primarie (genitori), influenzino le relazioni oggettuali secondarie ,(fidanzati, capo ufficio, amicizie). Da studi recenti di sa che solo il 20,% ha un attaccamento sicuro in coppia, gli altri hanno tendenzialmente attaccamenti insicuro ansioso oppure attaccamento insicuro evitante, penso che un terapeuta possa aiutarla ia comprendere questa relazione complessa.

Come anche evidenziato dagli altri colleghi nel suo racconto si sovrappongono diversi temi associati a pensieri emozioni sentimenti diversi e spesso contrastanti sullo sfondo intravedo un conflitto tra desiderio di un rapporto diverso più nutriente stimolante dall'altra la paura di commettere un errore di abbandonare un luogo sicuro per quanto in questo momento vissuto come scomodo alla fine rimane in sospeso non riuscendo a decidere confusa anche nell'interpretare quello che davvero sente e i i suoi veri bisogni in campo affettivo. Né consiglio di intraprendere un percorso di consulenza psicologica o di psicoterapia per trasformare questa crisi in un'opportunità di crescita e consapevolezza che non riguardi solo questa situazione contingente ma le difficoltà in generale in modo da comprendere i suoi veri bisogni le sue motivazioni i suoi punti di forza e di debolezza per sperimentare anche altre possibilità di essere e interagire. Un caro saluto
Cara utente,
se rimango in ascolto di ciò che sento nel leggerti, mi arriva confusione, la paura dell’ignoto, la paura di lasciare una strada dolorosa ma conosciuta.
Penso anche a quanto chi è sensibile possa sentire talmente tanto l’altro da avere bisogno di uno spazio proprio per riprendersi. Per riprendere i propri confini. Come una nuvola rosa che è stata così a contatto con una nuvola verde, che ora è un po’ rosa e un po’ verde e non ha più chiaro quale sia il suo colore.

Avere degli spazi tuoi dove mettere in standby la tua scelta è la base per lasciar un po’ spazio al silenzio.. la bellezza di un fiume che scorre, la neve che cade, il mare che ritorna onda dopo onda.. ci pensi? Davanti al mare pensiamo così poco, catturati dall’andare e venire delle onde! E quando sopraggiunge il silenzio, lì arrivano nuove idee, nuove soluzioni, nuove intuizioni..

Mi viene in mente un passo di Carlos Castaneda che cita spesso un mio caro insegnante:
“Ogni strada è soltanto una tra un milione di strade possibili. Perciò dovete sempre tenere presente che una via è soltanto una via. Se sentite di non doverla seguire, non siete obbligati a farlo in nessun caso.
Ogni via è soltanto una via. Non è un affronto a voi stessi o ad altri abbandonarla, se è questo che vi suggerisce il cuore. Ma la decisione di continuare per quella strada, o di lasciarla, non deve essere provocata dalla paura o dall’ambizione.
Vi avverto: osservate ogni strada attentamente e con calma. Provate a percorrerla tutte le volte che lo ritenete necessario. Poi rivolgete una domanda a voi stessi, e soltanto a voi stessi: “Questa strada ha un cuore?” Tutte le strade sono eguali. Non conducono in nessun posto. Ci sono vie che passano attraverso la boscaglia, o sotto la boscaglia. Questa strada ha un cuore? È l’unico interrogativo che conta. Se ce l’ha è una buona strada. Se non ce l’ha, è da scartare.”
Carlos Castaneda
Gentile utente di mio dottore, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Immagino dalle sue parole che sta attraversando un momento particolare e riflettevo, perché scegliere solamente tra quelle strade che ora sta vedendo, magari potrebbe fermarsi e seguire una strada che porta a se stessa, conoscere e integrare altre parti di se. Potrebbe spaventare tale possibilità oppure pensare che già conosce se stessa, indubbiamente, ma credo, anche, che tutti possano conoscere ancora altro.
Per questo la invito a riflettere sulla possibilità di intraprendere un percorso. Un caro saluto
Buonasera, mi dispiace per lo stato di confusione che sta attraversando. Partire da lei e intraprendere un percorso con un professionista la potrebbe aiutare a fare chiarezza e a capire cose lei vuole veramente indipendentemente dagli altri.
Saluti
Elisabetta
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Gentilissima,
comprendo bene il suo bisogno a trovare certezze nella vita, ciò è legittimo ma anche doveroso da parte di ogni persona. Avere uno sfondo sicuro su cui costruire un vissuto è un impegno costante che può più facilmente concretizzarsi solo se riusciamo ad avere idee più chiare.
Non serve immaginare mille cose, molteplici relazioni o altro ancora, ma credo sia fondamentale in questo momento di grande confusione, fermarsi, ascoltarsi e soprattutto confrontarsi in un ambiente sicuro
Buon lavoro
Dott.ssa Aida Faraone
Cara utente, impari ad accogliere la realtà. Se consideriamo cos'è che vogliamo dalla vita ci accorgiamo che ci deve essere una motivazione. Ma si tratta di qualcosa di infido perché se la nostra motivazione si basa su aspettative, risultati e conquiste da fare, allora ci sarà uno sforzo causato dal tentativo di realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissi. In termini di pratica è il premio, è solo una probabilità. Si tratta di una meta molto alta, o per lo meno noi siamo convinti che lo sia, ed è per questo che nell’intraprendere un percorso di chiarezza dobbiamo cercare di destrutturare le idee, le emozioni e i pensieri che ci siamo fatti. I nostri processi mentali ci fanno vedere questi obiettivi in termini astratti, metafisici, come un qualcosa procrastinato nel tempo. Possiamo dire invece, in parole semplici, che lo scopo della vita è di stare bene. Dentro di noi abbiamo tutto per stare bene e sentirci felici, brillanti, leggeri, pacificati, degni di ogni scelta che percorriamo nella vita. Le suggerisco di intraprendere un percorso di chiarezza emozionale. se desidera prenotare sono a sua disposizione.

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