Salve, sono una ragazza di 26 anni e da 5 anni vivo a Roma in un appartamento condiviso con il mio r

18 risposte
Salve, sono una ragazza di 26 anni e da 5 anni vivo a Roma in un appartamento condiviso con il mio ragazzo (che viviamo insieme in una stanza doppia) e altri due nostri amici rispettivamente in due stanze singole. Ho fatto l’università qui e ora lavoro in Smart working. Scrivo perché sono veramente disperata. Sono 3 anni a questa parte che ospitiamo amici del nostro paese (viviamo in un piccolo paese) e non riusciamo più a smettere dato che sembra sia dovuto ospitarli. Chi perché cerca casa a Roma e deve rimanere qualche notte, chi perché ha una visita, chi perché ha un concorso, chi perché non trova una stanza e chi perché vuole farsi un weekend qui. È diventato ingestibile dato che non possiamo dire di no essendo nostri amici e abbiamo un divano letto in cui si può dormire. Non mi sento più a mio agio in questa casa e allo stesso tempo se dico di no a qualcuno devo raccontare qualche balla perché non esiste un motivo vero per loro per dirgli di no! Purtroppo per noi è ogni settimana una persona diversa e la gente non capisce che non diciamo di no per cattiveria quindi continuano a chiedere e per non lasciarli per strada o pagare un beb alla fine vengono qui! Spesso sono le stesse persone, spesso sono persone nuove che vogliono trasferirsi e chiedono a noi. Ormai siamo caduti nella trappola di aver detto di sì una volta ed essendo amici (spesso anche stretti) non possiamo dire di no. Noi abbiamo una vita qui, ormai stare in casa senza persone è diventato un sogno. Non sono più libera di evitare il pranzo perché non puoi non farli mangiare oppure di evitare di uscire il weekend perché gli ‘Ospiti’ vogliono uscire. Sono disperata voglio cambiare città a causa di questo. Questo mese ce l’hanno chiesto 2 persone e abbiamo adottato la tecnica del ‘no ci sono altri ospiti’ ad uno e addirittura aspetta che se ne vanno per venire qui a casa, e ad un altro abbiamo detto che non ci siamo e mi sta quasi chiedendo le chiavi di casa per dormire nella mia stanza una notte. Mi provoca un ansia pazzesca questa situazione. Cosa faccio?
Salve, Mi spiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio e il fastidio connesso. Innanzitutto ritengo fondamentale che che lei possa avere con queste persone un dialogo schietto e sincero Affinché si senta libera di esprimere i suoi vissuti emotivi in merito a ciò che accade e che possa Dunque avere la libertà di poter ospitare in casa quando e quanto vuole le persone senza che ciò sia dovuto.. credo onestamente però che è come se ci fosse in lei la paura di affrontare la situazione in maniera chiara e sincera Forse perché teme delle conseguenze negative? Ha paura che si possa perdere l'amicizia? È Bene Innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che pensa e ciò che prova in merito a questa situazione E ritengo Inoltre utile sviluppare delle abilità di assertività che le consentiranno di gestire al meglio queste situazioni. La invito Dunque a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti e motivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, Dott FDL

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Cara ragazza, partiamo da questo: dici che non potete dire di noi, che siete tenuti a ospitare persone anche quando non volete e che è dovuto che voi lo facciate. L'ospitalità deve essere un piacere e non un obbligo, come anche i pranzi e le uscite. Credo sia il caso di definire meglio i confini e il proprio territorio, con maggiore assertività e scegliendo autonomamente per voi stessi e la vostra casa/vita. Potrebbe essere un argomento/obiettivo da raggiungere con uno/a psicologo/a.
Salve, ai prossimi amici che vi chiederanno ospitalità dite pure di si ma avvertiteli che avete scoperto da poco che nella vostrs abitazione ci sono delle fughe di gas Randon, particolarmente nocivo, anche radioattivo e che se vogliono venire dovranno indossare una particolare muta, o comunque indumenti protettivi, per tutta ls durata del soggiorno. Se accettano lo stesso di venire, dovrete anche voi indossare indumenti protettivi e scomodi per tutta la durata del soggiorno.
Quando la voce si spargerà, nessuno vorrà più venire a casa vostra.
Saluti
Buonasera, dalle sue parole si comprende tutta la sua difficoltà.
Credo che la domanda non sia "cosa faccio?", perchè lei sa benissimo cosa fare e come evitare di ospitare i suoi amici, ma piuttosto perchè non riesce a farlo serenamente. Può provare a chiedersi come mai mettere dei confini le crei questa ansia come la chiama lei. Che significato ha per lei mettere dei confini nella sua vita che peraltro sono sani e le permettono di crescere. Dove ha imparato che non può dire di no? Spero di averle dato qualche spunto per riflettere. Un saluto
Gentile utente, come i miei colleghi hanno già evidenziato, il tema dei confini è molto importante nel suo vissuto di invasione e di ricerca di autonomia. Per usare una metafora, sembrerebbe che siate attaccati al paese da una specie di cordone ombelicale di cortesia, che vi costringe ad essere un porto di mare. Forse la vostra situazione di coppia non è sentita come abbastanza ufficiale perché gli amici si sentano in diritto di rispettare la vostra privacy?
Oppure voi non vi sentite questo diritto?
Sono aspetti questi, del permettersi di dire quello che si desidera, che potrebbero richiedere un'indagine dei vissuti personali più approfondita. Ci rifletta, perché sentirsi in diritto di dare dei limiti potrebbe rinforzare la sua persona e anche la coppia.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Buonasera, dalle sue parole si evince un profondo stato di sofferenza. Sicuramente un'aspetto centrale è quello dei "limiti" che si pongono agli altri e la difficoltà a definirli. Il mio consiglio è quello di iniziare un percorso per poter riflettere su questi aspetti, indagare i suoi pensieri e gestire poi gli stati emotivi che le suscitano. Rimango a disposizione.
Buona serata, un caro saluto
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Assertivita è comunicare rispettando il proprio diritto ad esprimere proprio punto di vista e nel contempo rispettare l'altro, ma senza che l'altro ostacoli il ns sacrosanto diritto a non essere prevaricati o, peggio, sacrificati. Detto ciò, si faccia aiutare a svincolarsi da una serie di doverizzazioni e, soprattutto, apprendere che si può dire di no senza sentirsi a disagio, magari con l'aiuto di un professionista. Saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile utente di mio dottore,

la sua è una vera e propria richiesta di aiuto. Un percorso in cui sia supportata ad acquisire maggiori strumenti per poter meglio definire i proprio spazi vitali, potrebbe aiutarla a risolvere tale situazione e allo stesso tempo consentirle di vivere le relazioni serenamente senza esserne travolta, Nel caso resto disponibile a riceverla anche attraverso dei colloqui on-line.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Cara utente, alle volte può essere difficile porre dei limiti, soprattutto quando non si considerano le proprie motivazioni come valide oppure quando si ha paura di ferire l'altro nell'imporre un proprio bisogno. Dal suo racconto emerge una forte ansia e preoccupazione e la quasi certezza che le cose non possano andare in un modo diverso. Non posso darle dei consigli pratici, tuttavia la invito a pensare a cosa la blocca dal dire la verità a queste persone, rimango a disposizione qualora volesse parlane di persona. Un cordiale saluto, Dott.ssa Eugenia Borello
Buongiorno, la problematica che espone, come già detto dai colleghi, riguarda la capacità di mettere dei confini dagli altri. Non c'è in ciò che dice, la comprensione da parte dei suoi amici anche quelli stretti che non tengono in considerazione i vostri sentimenti e le vostre esigenze. Credo anche che, banalmente, potrebbe dire che i coinquilini non accetteranno vostri ospiti per questioni di spesa e regole di casa. Ritengo utile per lei, in ogni caso, lavorare sulla capacità di dire di no.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
Credo che potrebbe prendere in considerazione il fatto di lavorare sull autorizzarsi a difendere i suoi spazi fisici e mentali. Dire no non è un atto di "aggressività" gratuito verso l altro, ma rispetto per sé stessa. Credo che su questo punto faccia fatica.
Un caro saluto
Dott.ssa Villa
Buonasera, dalle sue parole si evince profondo malessere e ansia rispetto alla situazione che sta vivendo. Il suo compagno cosa ne pensa di questa situazione? La vive come lei?
Perché le è così difficile dire di no e difendere i suoi spazi personali? Sarebbe importante partire proprio da questo, magari con l'aiuto di uno psicologo, che l'aiuti a indagare i motivi che le rendono questo così difficile. È importante definire i propri spazi vitali e vivere serenamente la propria libertà, perché lei ha la libertà di dire di no.
Io lavoro a Roma, se vuole può contattarmi.
Un caro saluto, dottoressa Paola De Martino
Gentile utente, la sua sofferenza è perfettamente tangibile. Mi sento di indirizzarla verso un intervento psicologico per approfondire meglio determinate aspetti, due dei quali hanno a che fare con la definizione dei confini tra sè e gli altri e con la comunicazione dei propri bisogni.
Resto a disposizione, anche online.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Alessandra Barbera
Buongiorno, evidentemente siete stati disponibili ed ora qualcuno si approfitta della vostra disponibilità. Non riuscire a dire di non è un vostro limite che dovreste imparare a superare, altrimenti il problema si ripresenterà in ogni casa in cui andrete ad abitare.
Salve, io credo che, per il suo caso, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica relazionale. Cordiali saluti
Buongiorno, non possiamo fornirle dei consigli pratici su cosa rispondere a questi amici invadenti. È, invece, possibile cogliere vari aspetti dalla sua narrazione che pongono altrettanti interrogativi. Perché si mette in questa posizione? Le fa questione il cosa penserebbero di lei gli amici? Giusto per evidenziare alcuni aspetti. Valuti se questo tema possa essere prodromico ad un percorso più articolato avvalendosi di un professionista. Un saluto cordiale
Mi dispiace che tu stia attraversando questa situazione difficile. È importante stabilire dei confini nella tua vita personale, soprattutto quando vivi in un appartamento condiviso. Ecco alcuni suggerimenti su come potresti affrontare questa situazione:

Comunicazione Aperta con il Tuo Ragazzo e Coinquilini: Innanzitutto, discuti la situazione con il tuo ragazzo e gli altri coinquilini. È importante che tutti siano sulla stessa lunghezza d'onda riguardo alla questione degli ospiti. Decidete insieme delle regole chiare su quanto spesso e per quanto tempo è accettabile ospitare persone.
Stabilire Regole Chiare: Una volta concordate le regole, comunicale chiaramente ai tuoi amici. Puoi spiegare che, a causa della convivenza e del lavoro, non sei più in grado di ospitare persone con la stessa frequenza di prima.
Diritto alla Privacy e al Comfort: Ricorda che hai il diritto alla tua privacy e al tuo comfort nella tua casa. Non devi sentirti in colpa per voler proteggere il tuo spazio e il tuo tempo.
Alternativa per Gli Ospiti: Suggerisci alternative agli amici che chiedono di stare da te, come hotel o B&B nelle vicinanze. Puoi anche fornire informazioni su siti di affitti temporanei.
Uso del "No": Imparare a dire "no" è fondamentale. Non è necessario fornire scuse dettagliate o sentirsi obbligati a giustificare la tua decisione. Un semplice "Mi dispiace, ma non è possibile ospitare nessuno in questo periodo" dovrebbe essere sufficiente.
Gestione delle Richieste Persistenti: Se qualcuno insiste nonostante il tuo rifiuto, mantieni la tua posizione. Non sei obbligata a cedere alle pressioni.
Riduzione Progressiva degli Ospiti: Potresti iniziare a ridurre gradualmente il numero di volte che ospiti persone, piuttosto che smettere all'improvviso, per abituare i tuoi amici al cambiamento.
Supporto Emotivo: Se questa situazione sta causando ansia o stress, potrebbe essere utile parlare con un consulente o uno psicologo per strategie su come gestire lo stress e imparare a stabilire limiti sani.
Riflessione Personale: Rifletti su cosa vuoi veramente per te stessa e per la tua vita domestica. Se la situazione non migliora, potrebbe essere necessario considerare altre opzioni, come cambiare appartamento.
Ricorda, la tua casa dovrebbe essere un luogo in cui ti senti a tuo agio e rilassata, non una fonte di stress costante. Stabilire confini sani è un passo importante per mantenere il tuo benessere e quello dei tuoi coinquilini.
Ciao, devo dire che ho letto con un sorriso la tua situazione, mi sembra di capire che il problema sia che tu, ed il tuo ragazzo, non sappiate dire di NO. Sarebbe così terribile "offendere" un compaesano? Sarebbe così terribile apparire per ciò che si è? Siete umani, volete una privacy, non siete voi il b&b. Non va cambiata casa o città, ci mancherebbe pure...
Ciò che va cambiato, a parer mio, è il vostro approccio a voi stessi. Il rispetto per la coppia viene meno perché dovete "rispettare" l'amico di turno. Sicuramente in terapia potresti capire cosa accade e come fare.
Un caro saluto
Lavinia

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