Salve, sono una ragazza di 21 anni. Purtroppo negli ultimi anni ho notato una tendenza ad una mast

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Salve, sono una ragazza di 21 anni.
Purtroppo negli ultimi anni ho notato una tendenza ad una masturbazione eccessiva. Non penso sia del tutto prescrivibile come masturbazione compulsiva, ma ci si avvicina. Ho difficoltà nel gestirmi, e nel gestire i successivi sensi di colpa. Ci sono periodi durante i quali riesco a trattenermi e anzi, a non sentirne l'impulso; altri periodi in cui pratico autoerotismo anche più volte durante la giornata. Ad essere sincera ciò che mi pesa maggiormente è che mi capita di averne l'impulso durante la notte, e non sono sola in camera, e questo mi disgusta. Non riesco nemmeno a capire quale siano i fattori scatenanti. So solo che vorrei imparare a gestire tutto ciò perché mi sento orribile. So che dovrei rivolgermi ad uno specialista e iniziare un percorso ma provo immensa vergogna anche solo scrivendo tutto questo. Vorrei un consiglio su strategie da mettere in atto.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive. Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente mi dispiace per questa situazione di sofferenza causata da questi pensieri. La cosa più opportuna sarebbe rivolgersi ad uno psicologo per una valutazione di ciò che ha descritto.
Le auguro il meglio!
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso questa sua preoccupazione: immagino non sia stato facile, data la vergogna di cui parla. Come ha suggerito qualche collega, sarebbe opportuno concedersi la possibilità di rivolgersi ad uno o ad una psicologo/a, per comprendere a pieno cosa intendiamo per "eccessiva", che ruolo ha il senso di colpa di cui parla e da cosa scaturisce, quali possono essere i fattori scatenanti che da sola ha difficoltà ad individuare. Resto a disposizione. Cordialmente, dott.ssa Marta Enrica Giordano
Buongiorno, immagino il disagio che le provoca descrivere ciò che accade. Intraprendere un percorso psicologico può aiutare a mettere a fuoco il significato di 'eccessivo' che lei utilizza, i sensi di colpa collegati e i sentimenti di vergogna connessi. Trovare 'un contenitore' nel quale poter mettere le sue paure e la sua vergogna è una scelta che le darebbe sicuramente un valido aiuto. Resto a disposizione anche online, cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo
Buongiorno, intanto brava per aver fatto un primo passo chiedendo aiuto qui rispetto ad una situazione che le crea profondo disagio.
Come hanno consigliato i colleghi, un percorso psicologico potrebbe aiutarla ad avere maggiore consapevolezza sul suo bisogno di autoerotismo...comprenderne i motivi e solo dopo riuscire a trovare degli strumenti per ridurne la frequenza.
Per quanto riguarda il profondo senso di vergogna che descrive, fermo restando che è legittimo, come qualsiasi emozione da lei provata, può cercare di lasciarlo andare quando si troverà nello studio dello psicologo che avrà scelto. Noi abbiamo una formazione che ci permette di andare oltre al giudizio e comprendere che, qualsiasi sia il sintomo, arriva da una condizione di fragilità e disagio e non da cattiveria o poco valore personale. Uno psicologo non la giudicherà, anzi, cercherà di aiutarla a capirsi un po' di più. Nel frattempo mi sento di darle questo consiglio, proprio partendo dal fatto che non capita in maniera costante ogni giorno: cerchi di iniziare a creare uno schema degli episodi, magari si renderà conto che in alcune giornate ne sente di più il bisogno e riuscirà a collegare questo maggior bisogno ad un evento che le succede, un pensiero, o un'emozione vissuta quel giorno. Provi a partire da qui cercando di non giudicarsi troppo ed essere troppo severa con se stessa...e pensi alla possibilità di parlarne all'interno di un percorso psicologico più strutturato. Le auguro il meglio.
Buongiorno. Desidero dirle che la sua scelta di scrivere è molto importante, perché costituisce un passo anzitutto verso una considerazione di se stessa come persone degna di valore.
Le propongo di fare anche il passaggio successivo, di cui già scriveva: quello di rivolgersi in modo esplicito e tutelato ad uno psicologo per approfondire una conoscenza di sé che vada oltre i giudizi che sente di dover dare a se stessa. Se può esserle utile, possiamo parlarne in un colloquio online.
Buonasera,
Ritengo necessario comprendere quali bisogni ed emozioni sottostanno a quello che pare essere un atto ormai compulsivo e sganciato da una possibile soddisfazione sessuale.
Un percorso di psicoterapia breve le potrebbe essere d'aiuto nel comprendere ciò, così come ad eliminare gradualmente determinate cognizioni giudicanti negative nei confronti dell'atto sessuale della masturbazione, fattori che, se presenti, non sono sicuramente d'aiuto, nella situazione attuale.
Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso il suo racconto e la invito a non sentirsi giudicata, specialmente su questa piattaforma di professionisti.
Le cause possono essere molteplici e le informazioni fornite non sono purtroppo sufficienti ad individuarle con precisione.
Sarebbe importante capire quando ha cominciato a praticare l'autoerotismo, e soprattutto a partire da quando ha cominciato a praticarlo più frequentemente. E accaduto qualcosa nella sua vita, che possa averla indotta a focalizzarsi maggiormente sul suo corpo e la ricerca del piacere attraverso esso? Generalmente, l'autoerotismo è un momento piacevole e funzionale, lei che senso vi attribuisce? Quando si intensifica l'impulso? E quando invece, non ne sente la necessità? Potrebbe essere un suo modo per gestire il mondo emotivo, e quindi un modo per gestire ciò che nella vita le accade e l'effetto che le fa. Qualora volesse approfondire la questione, le suggerisco di rivolgersi ad un professionista. Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Buonasera, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso questa parte della sua vita che pare così tanto connessa ad un'emotività negativa. Le assicuro e rassicuro che in lei non c'è nulla di orribile, anzi è da ammirare la sua richiesta di aiuto e la consapevolezza maturata per la situazione.
Sarebbe bene inizialmente interrogarsi su quale masturbazione può essere definita "eccessiva" e quali siano le condizioni "accettabili" per praticarla in libertà, pur nel rispetto altrui. Bisognerebbe poi anche lavorare su questa accezione negativa della sua sessualità personale, elemento importante per vivere serenamente anche un'eventuale sessualità di coppia.
Sarebbe bene comprendere se vi sono momenti in cui l'impulso si intensifica, se a volte riesce a trattenersi, quali sono le sfaccettature emotive legate alla masturbazione.
Sono certa che sarebbe opportuno che tutto ciò venisse esplorato in un percorso psicologico in cui affidarsi, senza paura di giudizio alcuno, ad uno specialista, per comprenderne le radici così come quali sono le strategie migliori per gestire episodi intensi/ricorrenti e l'emotività ad essi collegata, affinché non sfoci in senso di colpa e sentimenti negativi verso il suo corpo.
Rimango a disposizione e la saluto,
Dott.ssa Covri Annalisa
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Buongiorno gentile utente,
Comprendo il forte disagio che prova nel non riuscire a a gestire un aspetto così importante della sua vita. Sarebbe davvero opportuno ne potesse parlare in un percorso psicologico. Essere ascoltata senza giudizio e senza tabù la può aiutare a fotografare meglio ciò che le accade e a trovare un equilibrio per lei più funzionale.
Dr.ssa Damiano Maria
Buongiorno. Percepisco dalle sue parole il forte disagio che sta vivendo. L'aspetto sessuale è un argomento che procura sempre forte imbarazzo e il parlarne con una persona esterna, che non si conosce, non è sicuramente facile. Vicino a questo bisogna sempre ricordare che la persona che si sceglie per affrontare determinate problematiche è un professionista, formato per affrontare al meglio l'argomento, per mettere a proprio agio, e assumente la posizione di rispetto che l'argomento conviene. In conclusione ,le consiglio una valutazione che le aiuti prima di tutto a definire se quello che sta vivendo. In qualsiasi caso le auguro di riuscire ad affrontare e risolvere quello che sta vivendo. Rimango disponibile per ulteriori delucidazioni si in presenza che online. Dott. Federico Paparozzi
Buongiorno!
Innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con degli specialisti un suo disagio e inoltre vorrei sottolineare che anche se ha difficoltà a parlarne, è riuscita a esprimere la sua sofferenza e questo è già motivo di cambiamento. Vorrei che ne approfittasse di questo momento per iniziare un percorso che la potrebbe aiutare a comprendere meglio il suo vissuto. Ovviamente in questo modo non mi azzardo a fare diagnosi, nè a condividere strategie, anche perchè avrei bisogno di maggiori informazioni della sua situazione. Nonostante ciò le vorrei dire che la sessualità è un aspetto che a molte persone può creare disagio e soprattutto può portare con sè dei vissuti per nulla piacevoli (come lei ha scritto vergogna, disgusto e si sente orribile). Mi rendo disponibile per un consulto e grazie ancora per la condivisione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Carabba
Buongiorno e grazie per aver condiviso un aspetto così delicato della sua vita.
Per prima cosa vorrei invitarla a non considerarsi o definirsi “orribile”, anzi, è stata molto coraggiosa a scrivere e portare a noi questo vissuto. È comprensibile provare un senso di vergogna descrivendo la propria intimità, mi creda però che nessuno di noi la giudicherà in alcun modo.
Mi sento di suggerirle di esplorare e analizzare se vi siano stati eventi o situazioni particolari sia nei momenti in cui non ha percepito l’impulso, sia quando questo lo ha sentito crescere.
Ha scritto che “negli ultimi anni” ha notato questo cambiamento in termini di frequenza, provi a circoscrivere il più possibile il lasso temporale ed a soffermarsi sugli avvenimenti, questo al fine di identificare se vi siano dei legami oppure delle connessioni.
Le auguro il meglio e di identificare il/la professionista più indicato/a per lei, con cui sentirsi compresa e tutelata.
Buongiorno, la ringrazio per la condivisione e capisco quanto per lei questa situazione sia fonte di sofferenza. Sarebbe importante per lei approfondire tutti gli aspetti descritti in un percorso individuale che possa aiutarla a comprendere i fattori scatenanti, con emozioni e pensieri connessi. Resto a disposizione, anche online. Un caro saluto. Irene Moschini
Buongiorno gentile utente, grazie per aver condiviso con noi questa esperienza dal momento che le provoca parecchia vergogna.
Sicuramente vi sono delle strategie per controllare questo impulso, ma primarimante è importante comprendere che significato da lei all'autoerotismo e ristrutturare il suo pensiero sul senso di colpa che ne scaturisce. In questa manierà potrà provare il giusto piacere e non considerare il suo comportamento come qualcosa di "orribile". Resto a sua disposizione, può anche inviarmi un messaggio.
Cari saluti
Dott.ssa Alessandra Cristofaro
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. Come già suggerito da altri colleghi sarebbe opportuno richiedere il supporto di uno specialista per comprendere la sua definizione di "eccessiva" e per definire il ruolo e l'origine del senso di colpa di cui parla. Uno psicologo/a potrebbe aiutarla a definire i fattori scatenanti che da sola ha difficoltà ad individuare. Mi sento di aggiungere anche che non c'è nulla di orribile in ciò che ci descrive e non deve sentirsi tale. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Buonasera gentile utente, la ringrazio per la sua difficile condivisione. Tengo molto a riferirle che l'atto della masturbazione o di autoerotismo rappresenta una delle forme più efficaci per entrare in contatto con le nostre pulsioni e/o come forma di abreazione. Leggendo la sua breve testimonianza mi sembra di capire che il suo utilizzo possa essere riconducibile ad una forma di auto-guarigione e auto-consolazione. Sarebbe molto importante sviluppare un pensiero sul questo cercando di comprendere le origini di questo comportamento. Mi rendo conto che parlarne con un terapeuta sarebbe molto difficile e faticoso per lei, ma sarebbe uno dei passi importanti con cui si potrebbe confrontare per riprendersi il suo spazio. Cordialmente, Dott. Claudio Pieroni
Buongiorno, mi dispiace per il suo vissuto. Leggendo le sue parole, ho la sensazione che possa avere una funzione consolatoria, ma è un azzardo affermare che si tratti di questo senza avere indagato con lei il suo vissuto emotivo, i suoi pensieri a riguardo. Comprendo la difficoltà di aprirsi vis a vis con qualcuno, ma la invito comunque a pensare di intraprendere un percorso con una persona di cui via via si potrà fidare. Non parta dal presupposto di dover raccontare tutto e subito; si tratta di un percorso in cui piano piano sarà possibile costruire la fiducia necessaria per potersi aprire anche rispetto a questioni così delicate da trattare. Da parte mia non c'è alcun giudizio, né qualche forma di scandalo.
Le auguro di trovare il suo Benessere.
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Gentile ragazza,

Comprendo quanto possa essere difficile affrontare un problema così personale e delicato come la tendenza alla masturbazione eccessiva. È importante riconoscere il coraggio che hai dimostrato nel condividere questa sfida e nel cercare aiuto.

La tua consapevolezza della situazione è già un passo significativo verso il cambiamento. Il fatto che tu riconosca il bisogno di gestire questa tendenza e di affrontare i sensi di colpa che ne derivano è un segno di forza e di volontà di migliorare.

Per affrontare questa situazione, potresti considerare alcune strategie pratiche:

1. **Identificazione dei fattori scatenanti**: Cerca di individuare quali situazioni, emozioni o pensieri possono portarti a sentire l'impulso di masturbarti eccessivamente. Essere consapevoli di questi fattori può aiutarti a prevenirli o a gestirli in modo più efficace.

2. **Sviluppo di nuove abitudini**: Cerca attività alternative e salutari che possano distrarti e aiutarti a rilassarti quando senti l'impulso di masturbarti. Queste attività potrebbero includere esercizio fisico, hobby creativi, meditazione o socializzazione con amici e familiari.

3. **Gestione dello stress**: Spesso la masturbazione eccessiva può essere legata allo stress o all'ansia. Trova strategie efficaci per gestire lo stress nella tua vita, come la pratica di tecniche di rilassamento, la respirazione profonda o la terapia cognitivo-comportamentale.

4. **Supporto emotivo**: Non sottovalutare l'importanza del supporto emotivo da parte di amici, familiari o professionisti della salute mentale. Parla con qualcuno di fiducia riguardo alle tue sfide e ai tuoi obiettivi di cambiamento. L'apertura e la condivisione possono alleviare il peso della vergogna e darti il sostegno di cui hai bisogno.

5. **Rivolgersi a uno specialista**: Anche se può sembrare difficile, considera la possibilità di consultare uno psicologo o uno specialista nella sessuologia per ricevere supporto professionale e guidanza nel gestire questa sfida. Gli specialisti sono lì per aiutarti senza giudizio e con riservatezza.

Ricorda che non sei sola in questo percorso e che ci sono risorse e persone disposte ad aiutarti. Non permettere alla vergogna di impedirti di cercare il supporto di cui hai bisogno per migliorare la tua salute mentale e il tuo benessere.

Sono qui per te se hai bisogno di ulteriori consigli o supporto durante questo processo.

Con calore,

Dott.ssa De Pretto
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta affrontando.
Deve affrontare questo suo comportamento rivolgendosi ad uno specialista.
Sarà di fondamentale importanza comprendere cosa la spinge ad attuare in maniera ripetitiva la masturbazione ed esplorare il sentimento di vergogna associato e che prova anche adesso che scrive.
Non posso addentrarmi nel darle suggerimenti perché è importante discutere queste tematiche in un contesto protetto dove possa essere ascoltata e aiutata come merita.
Rimango a disposizione.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Grazie per questa condivisione. Se la cosa la mette a disagio e crede che stia sfociando nel patologico parlarne con un sessuologo clinico potrebbe esserle di aiuto. Se serve essere indirizzata, in base a regione o preferenze di tipo personale ho diversi contatti nel settore e mi rendo disponibile a un primo appuntamento indicativo. Coraggio e le auguro il meglio.
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Premetto che già questo che scrive è un segno della determinazione a voler cambiare. Dare strategie o "consigli" utili a scatola chiusa non credo siano ne efficaci ne utilizzabili. Questo perchè non sapendo le sue caratteristiche, i suoi strumenti e le sue difficoltà si rischia di fare più retorica che qualcosa di spendibile. Condivido con lei che rivolgersi ad uno psicologo le potrebbe essere molto di aiuto e se gli da la possibilità ad aprire un tema che per lei è fonte di vergogna.

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