Salve sono una ragazza di 18 anni, che sta attraversando un momento difficile ho appena avuto un lut
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Salve sono una ragazza di 18 anni, che sta attraversando un momento difficile ho appena avuto un lutto di un mio caro nonno, ultimamente penso a cosa ci sarà dopo la morte,se i nostri cari di vedono e ci sentono, se un domani dopo la nostra fine ci rincontreremo tutti con i nostri cari. Come affrontare e superare un lutto simile? Grazie a tutti.
Proprio attraverso le domande che si sta facendo, e accettando l'impossibilità di avere una risposta certa. Qualcuno ricorre alla fede, qualcuno affronta la morte con rassegnazione. Ciò che il lutto permette è di apprezzare ancora di più ogni minuto delle nostre giornate, anche per onorare quelli che non ci sono più.
Un caro saluto
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Buongiorno,
mi dispiace molto per la perdita che sta vivendo. Perdere una persona cara, soprattutto quando si è giovani, può generare un profondo senso di vuoto, confusione e molte domande sul senso della vita e sulla morte. È normale interrogarsi su cosa accade dopo la morte, se possiamo “sentire” o “rincontrare” i nostri cari: questi pensieri riflettono il legame affettivo e il desiderio di continuare a sentirli vicini.
Affrontare un lutto non significa dimenticare chi abbiamo perso, ma imparare a convivere con la loro assenza integrandola nella nostra vita. Alcuni modi per farlo possono essere: permettersi di provare e esprimere emozioni come tristezza, rabbia o nostalgia; parlare della persona cara con qualcuno di fiducia; scrivere lettere o pensieri rivolti al nonno; creare piccoli rituali che la aiutino a sentirsi connessa con lui; o riflettere su ciò che di positivo e significativo ha lasciato nella sua vita.
Ogni persona elabora il lutto a modo proprio, e non esiste un “tempo giusto”: ciò che conta è darsi spazio, ascoltare le proprie emozioni senza giudicarle e cercare sostegno quando serva. Parlare con uno psicologo esperto in lutto può essere molto utile per comprendere e accompagnare il dolore, aiutandola a trovare modalità sane per continuare a vivere mantenendo il legame affettivo con chi non c’è più.
Se vuole, possiamo valutare insieme un percorso di supporto psicologico specifico per aiutarla a gestire il lutto e ritrovare equilibrio emotivo, con empatia e rispetto per il suo vissuto.
Intanto le consiglio di dare spazio alle sue emozioni, sono valide e meritevoli di essere vissute, ma al contempo di fare piccole azioni che le ricordino il suo caro defunto, e che la aiutino in un qualche modo a lasciarlo andare senza sensi di colpa.
Cordialmente
mi dispiace molto per la perdita che sta vivendo. Perdere una persona cara, soprattutto quando si è giovani, può generare un profondo senso di vuoto, confusione e molte domande sul senso della vita e sulla morte. È normale interrogarsi su cosa accade dopo la morte, se possiamo “sentire” o “rincontrare” i nostri cari: questi pensieri riflettono il legame affettivo e il desiderio di continuare a sentirli vicini.
Affrontare un lutto non significa dimenticare chi abbiamo perso, ma imparare a convivere con la loro assenza integrandola nella nostra vita. Alcuni modi per farlo possono essere: permettersi di provare e esprimere emozioni come tristezza, rabbia o nostalgia; parlare della persona cara con qualcuno di fiducia; scrivere lettere o pensieri rivolti al nonno; creare piccoli rituali che la aiutino a sentirsi connessa con lui; o riflettere su ciò che di positivo e significativo ha lasciato nella sua vita.
Ogni persona elabora il lutto a modo proprio, e non esiste un “tempo giusto”: ciò che conta è darsi spazio, ascoltare le proprie emozioni senza giudicarle e cercare sostegno quando serva. Parlare con uno psicologo esperto in lutto può essere molto utile per comprendere e accompagnare il dolore, aiutandola a trovare modalità sane per continuare a vivere mantenendo il legame affettivo con chi non c’è più.
Se vuole, possiamo valutare insieme un percorso di supporto psicologico specifico per aiutarla a gestire il lutto e ritrovare equilibrio emotivo, con empatia e rispetto per il suo vissuto.
Intanto le consiglio di dare spazio alle sue emozioni, sono valide e meritevoli di essere vissute, ma al contempo di fare piccole azioni che le ricordino il suo caro defunto, e che la aiutino in un qualche modo a lasciarlo andare senza sensi di colpa.
Cordialmente
Buonasera,
mi dispiace molto per il suo lutto comprendo quanto possa essere difficile passare attraverso ad una perdita di questo tipo, per questa ragione le consiglio di chiedere un aiuto terapeutico in modo da affrontare ed elaborare questa perdita in modo sano e magari poter anche trovare serenità rispetto a tutte le domande complesse e importanti che affollano la sua mente in questo momento.
Resto a disposizione online per qualsiasi cosa
Un caro saluto
Dott.ssa Ilaria Biasion
mi dispiace molto per il suo lutto comprendo quanto possa essere difficile passare attraverso ad una perdita di questo tipo, per questa ragione le consiglio di chiedere un aiuto terapeutico in modo da affrontare ed elaborare questa perdita in modo sano e magari poter anche trovare serenità rispetto a tutte le domande complesse e importanti che affollano la sua mente in questo momento.
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Cara ragazza, innanzitutto grazie per aver condiviso un momento tanto delicato della tua vita. La perdita di una persona cara può scatenare molte emozioni. È naturale voler continuare a pensare a chi abbiamo amato: non solo è comprensibile, ma è anche importante. Piangere e sentirsi tristi fa parte del processo di elaborazione del lutto. Cercare di distrarsi a tutti i costi per evitare la tristezza non aiuta. Può essere utile ritagliarsi un momento per ricordare la persona scomparsa, concentrandosi sugli aspetti positivi e sui momenti felici vissuti insieme. Guardare vecchie fotografie o conservare un oggetto che ci ricordi di lei può aiutare a gestire il dolore. Inizialmente si piangerà, ma col tempo i ricordi belli tenderanno a prevalere su quelli dolorosi. Se sentiamo il bisogno di parlare della persona amata, possiamo farlo quando ci sentiamo pronti. Spetta a noi decidere quanto e con chi condividere i nostri ricordi, perché amici e familiari, a volte, esitano per timore di farci soffrire. Riflettere su ciò che potrebbe accadere dopo la morte può dare un senso di conforto. Avere una convinzione personale, qualsiasi essa sia, può aiutare ad accettare meglio la nostra mortalità e rendere il lutto più sopportabile. In definitiva, è importante permettersi di piangere e ricordare chi abbiamo perso. Parlare con loro nei nostri pensieri, rivivere i momenti belli e custodire i ricordi più preziosi ci aiuta a lasciarli andare gradualmente, senza rinunciare all’amore e al legame che ci unisce a loro. Ti mando un abbraccio
Gentile paziente,
il lutto per una persona cara è un esperienza molto dolorosa ed è naturale ch emergano domande profonde sul senso della vita e sulla possibilità di rincontrare i nostri cari. Tenga a mente che il lutto richiede tempo per essere elaborato: si cnceda quindi pazienza, ascolto e la possibilità di esprimere le sue emozioni. Ne parli con persone di fiducia e, se col tempo dovessi sentire che il dolore rimane troppo pesante da gestire da sola, potrebbe valutare un percorso di supporto psicologico.
il lutto per una persona cara è un esperienza molto dolorosa ed è naturale ch emergano domande profonde sul senso della vita e sulla possibilità di rincontrare i nostri cari. Tenga a mente che il lutto richiede tempo per essere elaborato: si cnceda quindi pazienza, ascolto e la possibilità di esprimere le sue emozioni. Ne parli con persone di fiducia e, se col tempo dovessi sentire che il dolore rimane troppo pesante da gestire da sola, potrebbe valutare un percorso di supporto psicologico.
Capisco che tu stia vivendo un momento di profondo dolore e confusione. A 18 anni, affrontare la perdita di un caro nonno è un evento che può scuotere le fondamenta del tuo mondo e sollevare domande esistenziali molto importanti. Ti ringrazio per aver condiviso queste tue riflessioni e preoccupazioni; è un primo passo di grande coraggio e consapevolezza.
È assolutamente normale e sano che in questo periodo tu stia ponendo domande sulla morte, sull'aldilà, e sul legame con i tuoi cari. Il lutto non è solo tristezza; è un processo complesso che include la rinegoziazione del tuo rapporto con la persona che non c'è più e una riflessione sul senso della vita e della fine.
Non esiste una formula magica, ma ci sono passi che possono rendere il percorso più gestibile, concediti del tempo, parla e condividi quello che provi e i ricordi.
Poi se i pensieri dovessero diventare troppo pesanti chiedi l'aiuto di uno specialista
È assolutamente normale e sano che in questo periodo tu stia ponendo domande sulla morte, sull'aldilà, e sul legame con i tuoi cari. Il lutto non è solo tristezza; è un processo complesso che include la rinegoziazione del tuo rapporto con la persona che non c'è più e una riflessione sul senso della vita e della fine.
Non esiste una formula magica, ma ci sono passi che possono rendere il percorso più gestibile, concediti del tempo, parla e condividi quello che provi e i ricordi.
Poi se i pensieri dovessero diventare troppo pesanti chiedi l'aiuto di uno specialista
Cara,
innanzitutto voglio dirti che mi dispiace molto per la perdita del tuo caro nonno. Quello che stai vivendo è un momento profondamente doloroso, e ciò che provi – la tristezza, il senso di smarrimento, le domande sul dopo – è del tutto naturale e comprensibile. Il lutto, soprattutto quando riguarda una figura affettiva importante, è un’esperienza che scuote profondamente la nostra interiorità.
Molte persone, dopo la perdita di qualcuno di caro, si pongono domande esistenziali: "Cosa c’è dopo la morte?", "I nostri cari ci vedono, ci sentono?", "Ci rincontreremo un giorno?". Questi interrogativi non hanno risposte univoche: dipendono dalle proprie convinzioni, dalla spiritualità, dalla cultura. Ma è importante sapere che farsi queste domande è parte del processo del lutto. È un modo per cercare di dare senso a ciò che è accaduto, per continuare a sentire un legame, anche invisibile, con chi non è più fisicamente con noi.
Nel tuo dolore, potrebbe aiutarti pensare che il legame con tuo nonno non si spezza con la sua assenza fisica. L'amore che vi univa continua a vivere dentro di te: nei ricordi, nei gesti che ti ha insegnato, nelle parole che ti ha detto, nei valori che ti ha trasmesso. In questo modo, una parte di lui resta con te.
Superare un lutto non significa dimenticare, ma imparare lentamente a convivere con l’assenza, a darle un posto nella tua vita, lasciando spazio anche al ricordo sereno e alla gratitudine per ciò che c’è stato. Ognuno ha i suoi tempi e i suoi modi: non c’è un modo giusto o sbagliato per affrontare il dolore. Concediti il permesso di sentire, di piangere, di parlare, di fare silenzio quando serve. E se senti di aver bisogno di supporto, parlarne con qualcuno – un amico fidato, un familiare o uno psicologo – può aiutarti a non sentirti sola in questo percorso.
Ti mando un pensiero di vicinanza, e ti incoraggio ad avere cura di te in questo momento delicato. Il dolore può insegnarci molto, anche sull’amore, sul valore delle relazioni, e sulla forza che possiamo scoprire dentro di noi, un passo alla volta.
Saluti
Dottoressa GM
innanzitutto voglio dirti che mi dispiace molto per la perdita del tuo caro nonno. Quello che stai vivendo è un momento profondamente doloroso, e ciò che provi – la tristezza, il senso di smarrimento, le domande sul dopo – è del tutto naturale e comprensibile. Il lutto, soprattutto quando riguarda una figura affettiva importante, è un’esperienza che scuote profondamente la nostra interiorità.
Molte persone, dopo la perdita di qualcuno di caro, si pongono domande esistenziali: "Cosa c’è dopo la morte?", "I nostri cari ci vedono, ci sentono?", "Ci rincontreremo un giorno?". Questi interrogativi non hanno risposte univoche: dipendono dalle proprie convinzioni, dalla spiritualità, dalla cultura. Ma è importante sapere che farsi queste domande è parte del processo del lutto. È un modo per cercare di dare senso a ciò che è accaduto, per continuare a sentire un legame, anche invisibile, con chi non è più fisicamente con noi.
Nel tuo dolore, potrebbe aiutarti pensare che il legame con tuo nonno non si spezza con la sua assenza fisica. L'amore che vi univa continua a vivere dentro di te: nei ricordi, nei gesti che ti ha insegnato, nelle parole che ti ha detto, nei valori che ti ha trasmesso. In questo modo, una parte di lui resta con te.
Superare un lutto non significa dimenticare, ma imparare lentamente a convivere con l’assenza, a darle un posto nella tua vita, lasciando spazio anche al ricordo sereno e alla gratitudine per ciò che c’è stato. Ognuno ha i suoi tempi e i suoi modi: non c’è un modo giusto o sbagliato per affrontare il dolore. Concediti il permesso di sentire, di piangere, di parlare, di fare silenzio quando serve. E se senti di aver bisogno di supporto, parlarne con qualcuno – un amico fidato, un familiare o uno psicologo – può aiutarti a non sentirti sola in questo percorso.
Ti mando un pensiero di vicinanza, e ti incoraggio ad avere cura di te in questo momento delicato. Il dolore può insegnarci molto, anche sull’amore, sul valore delle relazioni, e sulla forza che possiamo scoprire dentro di noi, un passo alla volta.
Saluti
Dottoressa GM
Gentile utente,
la perdita di una persona cara, soprattutto in giovane età, è un’esperienza molto dolorosa e difficile da elaborare. È naturale che, dopo un lutto, emergano domande profonde sul senso della vita e su cosa accada dopo la morte: pensieri come i Suoi fanno parte del processo di elaborazione e sono un modo per cercare di mantenere un legame con il proprio caro.
Ogni persona affronta il lutto in maniera diversa: c’è chi ha bisogno di parlarne, chi si rifugia nei ricordi, chi trova conforto nella spiritualità o nella vicinanza di altre persone. Non esistono tempi “giusti” o regole precise: il dolore ha bisogno di essere riconosciuto e attraversato.
Un passaggio importante può essere quello di permettersi di esprimere le emozioni, senza giudicarsi, e di trovare spazi sicuri in cui parlarne (familiari, amici, o anche un professionista). Spesso, nei momenti più intensi, può aiutare ricordare che il legame con chi non c’è più non si interrompe: cambia forma, ma continua a vivere nei ricordi, negli insegnamenti e in ciò che quella persona ha lasciato dentro di noi.
Se sente che questo dolore diventa troppo difficile da gestire da sola, rivolgersi a uno psicologo può offrirLe un sostegno concreto per affrontare questa fase e darle strumenti per rielaborare la perdita.
Un caro saluto,
la perdita di una persona cara, soprattutto in giovane età, è un’esperienza molto dolorosa e difficile da elaborare. È naturale che, dopo un lutto, emergano domande profonde sul senso della vita e su cosa accada dopo la morte: pensieri come i Suoi fanno parte del processo di elaborazione e sono un modo per cercare di mantenere un legame con il proprio caro.
Ogni persona affronta il lutto in maniera diversa: c’è chi ha bisogno di parlarne, chi si rifugia nei ricordi, chi trova conforto nella spiritualità o nella vicinanza di altre persone. Non esistono tempi “giusti” o regole precise: il dolore ha bisogno di essere riconosciuto e attraversato.
Un passaggio importante può essere quello di permettersi di esprimere le emozioni, senza giudicarsi, e di trovare spazi sicuri in cui parlarne (familiari, amici, o anche un professionista). Spesso, nei momenti più intensi, può aiutare ricordare che il legame con chi non c’è più non si interrompe: cambia forma, ma continua a vivere nei ricordi, negli insegnamenti e in ciò che quella persona ha lasciato dentro di noi.
Se sente che questo dolore diventa troppo difficile da gestire da sola, rivolgersi a uno psicologo può offrirLe un sostegno concreto per affrontare questa fase e darle strumenti per rielaborare la perdita.
Un caro saluto,
Gentilissima,
mi dispiace molto per la perdita di suo nonno. La morte di una persona cara porta con sé un vuoto difficile da colmare e tante domande che non trovano risposte certe. È naturale chiedersi dove siano adesso i nostri cari, se possano ancora starci accanto, se in qualche modo ci vedano o ci sentano. Questi pensieri, anche se dolorosi, raccontano quanto fosse profondo il legame con suo nonno e il bisogno che ha di sentirlo ancora vicino.
Il lutto non segue una linea dritta. Ci sono giorni in cui il dolore sembra meno intenso e altri in cui ritorna improvviso, a volte anche per un ricordo, un odore, un gesto che lo riporta accanto a noi. È un processo fatto di alti e bassi, e non c’è un tempo prestabilito: ognuno lo attraversa con i propri ritmi. Ciò che conta non è “dimenticare”, ma imparare poco a poco a convivere con l’assenza, custodendo la presenza in una forma diversa, più intima, che resta dentro.
Molte persone trovano conforto in piccoli gesti quotidiani: raccontare un aneddoto, riguardare delle fotografie, scrivere pensieri o lettere, o semplicemente concedersi di parlare del proprio caro con chi può ascoltare. Sono modi per mantenere vivo il legame, trasformandolo in qualcosa che continua ad accompagnarci anche quando la persona non c’è più fisicamente.
Non esistono strade migliori di altre: c’è chi riesce a parlarne subito, chi preferisce farlo dopo tempo, chi custodisce in silenzio. Tutte queste modalità sono legittime, purché rispettino quello di cui lei ha bisogno. E, se in certi momenti la fatica dovesse sembrare troppo grande, può essere utile avere accanto uno spazio di sostegno: non come obbligo, ma come possibilità per non dover affrontare tutto da sola.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
mi dispiace molto per la perdita di suo nonno. La morte di una persona cara porta con sé un vuoto difficile da colmare e tante domande che non trovano risposte certe. È naturale chiedersi dove siano adesso i nostri cari, se possano ancora starci accanto, se in qualche modo ci vedano o ci sentano. Questi pensieri, anche se dolorosi, raccontano quanto fosse profondo il legame con suo nonno e il bisogno che ha di sentirlo ancora vicino.
Il lutto non segue una linea dritta. Ci sono giorni in cui il dolore sembra meno intenso e altri in cui ritorna improvviso, a volte anche per un ricordo, un odore, un gesto che lo riporta accanto a noi. È un processo fatto di alti e bassi, e non c’è un tempo prestabilito: ognuno lo attraversa con i propri ritmi. Ciò che conta non è “dimenticare”, ma imparare poco a poco a convivere con l’assenza, custodendo la presenza in una forma diversa, più intima, che resta dentro.
Molte persone trovano conforto in piccoli gesti quotidiani: raccontare un aneddoto, riguardare delle fotografie, scrivere pensieri o lettere, o semplicemente concedersi di parlare del proprio caro con chi può ascoltare. Sono modi per mantenere vivo il legame, trasformandolo in qualcosa che continua ad accompagnarci anche quando la persona non c’è più fisicamente.
Non esistono strade migliori di altre: c’è chi riesce a parlarne subito, chi preferisce farlo dopo tempo, chi custodisce in silenzio. Tutte queste modalità sono legittime, purché rispettino quello di cui lei ha bisogno. E, se in certi momenti la fatica dovesse sembrare troppo grande, può essere utile avere accanto uno spazio di sostegno: non come obbligo, ma come possibilità per non dover affrontare tutto da sola.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
Salve, innanzitutto le mando le mie più care condoglianze e la ringrazio per la sua preziosa condivisione.
Il periodo di lutto non è facile, si attraversano varie fasi e non sempre in modo lineare. C'è chi supera il lutto "spontaneamente" e chi invece necessita di un pó più di tempo.
Non so dirle se un giorno vi riincontrerete, ma posso dirle che a volte, per superare questi momenti, abbiamo bisogno di uno spazio di ascolto tutto nostro. Potrebbe esserle davvero utile per dare voce alle sue domande ed ai suoi vissuti.
Il periodo di lutto non è facile, si attraversano varie fasi e non sempre in modo lineare. C'è chi supera il lutto "spontaneamente" e chi invece necessita di un pó più di tempo.
Non so dirle se un giorno vi riincontrerete, ma posso dirle che a volte, per superare questi momenti, abbiamo bisogno di uno spazio di ascolto tutto nostro. Potrebbe esserle davvero utile per dare voce alle sue domande ed ai suoi vissuti.
Buonasera,
il processo di elaborazione ed accettazione del lutto è complesso e richiede uno spazio adeguato per poter essere accolto e sostenuto.
Penso che le domande che ti poni siano lecite di fronte al tema della morte e all'incertezza di quello che sarà il dopo che ci tocca indistintamente.
Certe mancanze non si esauriscono con il tempo, ma un giusto supporto potrebbe aiutarti ad espandere la tua vita attorno a quel dolore, tenendo stretti i bei ricordi positivi ed iniziando a dargli significato, accogliendolo e prendendotene cura con lo stesso amore provato per il nonno in vita.
Sono a disposizione se vorrai iniziare a farlo.
il processo di elaborazione ed accettazione del lutto è complesso e richiede uno spazio adeguato per poter essere accolto e sostenuto.
Penso che le domande che ti poni siano lecite di fronte al tema della morte e all'incertezza di quello che sarà il dopo che ci tocca indistintamente.
Certe mancanze non si esauriscono con il tempo, ma un giusto supporto potrebbe aiutarti ad espandere la tua vita attorno a quel dolore, tenendo stretti i bei ricordi positivi ed iniziando a dargli significato, accogliendolo e prendendotene cura con lo stesso amore provato per il nonno in vita.
Sono a disposizione se vorrai iniziare a farlo.
Ciao,
intanto grazie di aver condiviso qui qualcosa di così delicato. Ogni lutto può scuotere profondamente, perché oltre al dolore per la perdita porta con sé tante domande sul senso della vita, della morte e dei legami che ci uniscono ai nostri cari.
Fanno parte del processo del lutto e aiutano a dare un significato all’assenza. Ogni persona elabora il dolore in modo diverso, e non esiste un “tempo giusto” o un percorso uguale per tutti: ciò che conta è permettersi di sentire, esprimere e non restare soli in questo momento.
Un percorso di sostegno psicologico può aiutarti ad attraversare questo dolore, a dare spazio ai ricordi del nonno e nello stesso tempo a ritrovare pian piano energie e prospettive per il futuro. È un luogo protetto in cui puoi portare tutte le tue domande senza sentirti giudicata, trovando insieme un modo personale di elaborare questa perdita. Se senti che potrebbe esserti utile possiamo valutare insieme un percorso che ti aiuti a dare voce alle tue emozioni e a trasformare questo dolore. Un caro saluto.
intanto grazie di aver condiviso qui qualcosa di così delicato. Ogni lutto può scuotere profondamente, perché oltre al dolore per la perdita porta con sé tante domande sul senso della vita, della morte e dei legami che ci uniscono ai nostri cari.
Fanno parte del processo del lutto e aiutano a dare un significato all’assenza. Ogni persona elabora il dolore in modo diverso, e non esiste un “tempo giusto” o un percorso uguale per tutti: ciò che conta è permettersi di sentire, esprimere e non restare soli in questo momento.
Un percorso di sostegno psicologico può aiutarti ad attraversare questo dolore, a dare spazio ai ricordi del nonno e nello stesso tempo a ritrovare pian piano energie e prospettive per il futuro. È un luogo protetto in cui puoi portare tutte le tue domande senza sentirti giudicata, trovando insieme un modo personale di elaborare questa perdita. Se senti che potrebbe esserti utile possiamo valutare insieme un percorso che ti aiuti a dare voce alle tue emozioni e a trasformare questo dolore. Un caro saluto.
Buonasera, hai messo in luce un grandissimo tema. La morte di una persona cara spesso ci mette davanti a dubbi e domande sulla propria vita e quindi anche sulla propria morte. Seppur vissuto in maniera dolorosa, il lutto è un momento fecondo per interrogare le nostre scelte e il nostro rapporto col mondo. Ti auguro di poter incontrare un/a collega con il quale affrontare alcune di queste domande.
Cara giovane donna, anzitutto è importante sapere che è possibile superare questo lutto.
Passa, certo, ma mi capita spesso di parlare con persone in lutto e di invitarle a considerare che di fronte alla inesorabilità della morte è possibile cercare una forma di lenimento del dolore vivendo forme di appartenenza ad un gruppo. Il primo gruppo è proprio la famiglia. Nel gruppo si condivide il dolore, si prova una forma di accoglienza, anche di consolazione, che è la condivisione della solitudine.
Passa, certo, ma mi capita spesso di parlare con persone in lutto e di invitarle a considerare che di fronte alla inesorabilità della morte è possibile cercare una forma di lenimento del dolore vivendo forme di appartenenza ad un gruppo. Il primo gruppo è proprio la famiglia. Nel gruppo si condivide il dolore, si prova una forma di accoglienza, anche di consolazione, che è la condivisione della solitudine.
Buonasera, capisco la profondità e la delicatezza delle sue parole. Un lutto, soprattutto alla sua età, può essere un’esperienza molto dolorosa e disorientante. La perdita di una persona cara ci mette spesso di fronte a domande esistenziali importanti, come quelle che lei esprime sul “dopo” e sulla possibilità di un ricongiungimento con i nostri affetti. È naturale che, nel dolore, la mente cerchi di dare un senso a ciò che è accaduto e di trovare conforto nell’idea di mantenere un legame con chi non c’è più.
Ogni persona affronta il lutto in modo diverso, e non esiste un “tempo giusto” o un percorso uguale per tutti. Alcuni trovano sollievo nella spiritualità o nella fede, altri nell’affidarsi agli affetti vicini, altri ancora nel dare spazio al ricordo attraverso piccoli rituali personali, come scrivere lettere, riguardare fotografie o dedicare momenti di silenzio.
È importante permettersi di sentire le emozioni, senza giudicarle o cercare di reprimerle: tristezza, rabbia, nostalgia, persino sollievo a volte, sono tutte reazioni comuni e legittime. Col tempo, il dolore tende a trasformarsi: non sparisce, ma può diventare una forma di presenza diversa, più pacifica, che accompagna senza pesare come all’inizio.
Se dovesse sentirsi sopraffatta o bloccata da questi pensieri, può essere utile valutare un colloquio psicologico, che le permetta di elaborare la perdita in un contesto protetto.
Un caro saluto
Ogni persona affronta il lutto in modo diverso, e non esiste un “tempo giusto” o un percorso uguale per tutti. Alcuni trovano sollievo nella spiritualità o nella fede, altri nell’affidarsi agli affetti vicini, altri ancora nel dare spazio al ricordo attraverso piccoli rituali personali, come scrivere lettere, riguardare fotografie o dedicare momenti di silenzio.
È importante permettersi di sentire le emozioni, senza giudicarle o cercare di reprimerle: tristezza, rabbia, nostalgia, persino sollievo a volte, sono tutte reazioni comuni e legittime. Col tempo, il dolore tende a trasformarsi: non sparisce, ma può diventare una forma di presenza diversa, più pacifica, che accompagna senza pesare come all’inizio.
Se dovesse sentirsi sopraffatta o bloccata da questi pensieri, può essere utile valutare un colloquio psicologico, che le permetta di elaborare la perdita in un contesto protetto.
Un caro saluto
Salve, comprendo bene la profondità del momento che sta attraversando e il peso delle domande che si sta ponendo. Un lutto, soprattutto quando riguarda una persona cara come un nonno, porta con sé non solo dolore e nostalgia, ma anche riflessioni più ampie sul senso della vita e su ciò che accade dopo la morte. È naturale che in un periodo così delicato emergano pensieri di questo tipo, perché il distacco da una persona amata mette in discussione certezze e ci spinge a confrontarci con temi che spesso tendiamo a lasciare sullo sfondo. Il desiderio di sapere se i nostri cari continuino a vederci o se un giorno potremo rincontrarli nasce dal bisogno umano di non interrompere quel legame affettivo che ci ha dato sicurezza, amore e appartenenza. Non esistono risposte definitive a queste domande, ma ciò che conta è riconoscere che il suo pensiero riflette la profondità dell’affetto che la lega a suo nonno. Anche nella prospettiva psicologica, il rapporto con chi non c’è più non scompare mai del tutto: continua a vivere nei ricordi, nei gesti quotidiani che ci richiamano a quella persona, nei valori e negli insegnamenti che ci ha trasmesso. Affrontare un lutto significa attraversare un processo fatto di dolore, di nostalgia e, col tempo, anche di accettazione. Ogni persona ha i propri tempi e i propri modi. Spesso ci si accorge che alternare momenti in cui si dà spazio alla tristezza con momenti in cui si torna a vivere le proprie abitudini aiuta a trovare un equilibrio. È importante concedersi di sentire il dolore senza giudicarsi, perché fa parte del percorso di elaborazione, e allo stesso tempo dare valore a ciò che continua a legarla a suo nonno anche ora, come i ricordi o piccoli rituali che la fanno sentire vicina a lui. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, uno degli aspetti fondamentali è riconoscere come i pensieri legati alla morte possano generare ansia e incertezza. Imparare a osservare questi pensieri senza farsi travolgere permette di ridurne l’impatto. Con il tempo, il dolore può trasformarsi in una forma di presenza interiore più serena, che non cancella la mancanza ma le permette di sentire che il legame con suo nonno continua a esistere in modo diverso. Non si tratta di dimenticare, ma di trovare un modo nuovo per portare con sé quella relazione, mantenendo vivo ciò che ha significato nella sua vita e al tempo stesso permettendosi di andare avanti. Anche nei momenti più difficili, può essere di aiuto condividere ciò che prova con persone di fiducia, perché la vicinanza e il sostegno attenuano la sensazione di solitudine. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, le consiglio un percorso di sostegno psicologico che l'aiuti a superare questo difficile momento. Cordiali saluti.
Buongiorno dolce ragazza,
affrontare alla tua età il tema della morte ed elaborare il lutto, significa attezzarsi per la vita dandole senso e portare con se le persone care che ci hanno graziato dei loro doni.
Dedicarsi un tempo per fare tutto ciò significa aumentare e potenziare la coscienza di sè.
Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Sellini
affrontare alla tua età il tema della morte ed elaborare il lutto, significa attezzarsi per la vita dandole senso e portare con se le persone care che ci hanno graziato dei loro doni.
Dedicarsi un tempo per fare tutto ciò significa aumentare e potenziare la coscienza di sè.
Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Sellini
Gent.ma, sperimentare la perdita di una persona amata è un’esperienza molto profonda. Ciascuno vive il dolore in modo del tutto personale, caratterizzato dalla qualità del rapporto vissuto con la persona scomparsa, dalle vicende più strettamente personali legate alla propria storia e dalle caratteristiche della propria personalità. Il tempo plasmerà i ricordi e mitigherà gradualmente il dolore, trasformando l’esperienza. Se, tuttavia, si sente in difficoltà e ha l’impressione che la mancanza sia paralizzante chieda un aiuto specialistico. SG
Salve,
le sue parole trasmettono con grande sincerità quanto questo lutto stia toccando corde profonde. È naturale chiedersi se i nostri cari ci siano ancora accanto e se un giorno potremo rincontrarli, questi interrogativi fanno parte del processo di elaborazione, perché ci aiutano a dare un significato a ciò che viviamo.
Affrontare un lutto significa concedersi tempo e spazio per attraversare emozioni intense e spesso contrastanti, tristezza, rabbia, nostalgia, ma anche il bisogno di mantenere un legame con chi non c’è più. Non si tratta di superare la perdita cancellandola, ma di imparare a portarla dentro di sé in una forma nuova, che col tempo diventa meno dolorosa e più capace di custodire ricordi e affetti.
Può essere utile parlarne con persone di fiducia, permettersi di esprimere i propri sentimenti senza giudizio e, se sente che il peso è troppo grande da reggere, può trovare uno spazio di sostegno psicologico, dove elaborare il dolore e trasformarlo in una risorsa per il futuro.
Il lutto è un percorso personale, e non esistono tempi o modi giusti, esistono i suoi tempi e il suo modo di affrontarlo. E questo è già un passo importante. Un caro saluto
le sue parole trasmettono con grande sincerità quanto questo lutto stia toccando corde profonde. È naturale chiedersi se i nostri cari ci siano ancora accanto e se un giorno potremo rincontrarli, questi interrogativi fanno parte del processo di elaborazione, perché ci aiutano a dare un significato a ciò che viviamo.
Affrontare un lutto significa concedersi tempo e spazio per attraversare emozioni intense e spesso contrastanti, tristezza, rabbia, nostalgia, ma anche il bisogno di mantenere un legame con chi non c’è più. Non si tratta di superare la perdita cancellandola, ma di imparare a portarla dentro di sé in una forma nuova, che col tempo diventa meno dolorosa e più capace di custodire ricordi e affetti.
Può essere utile parlarne con persone di fiducia, permettersi di esprimere i propri sentimenti senza giudizio e, se sente che il peso è troppo grande da reggere, può trovare uno spazio di sostegno psicologico, dove elaborare il dolore e trasformarlo in una risorsa per il futuro.
Il lutto è un percorso personale, e non esistono tempi o modi giusti, esistono i suoi tempi e il suo modo di affrontarlo. E questo è già un passo importante. Un caro saluto
Le domande che ti stai facendo accompagnano da sempre la vita di ogni persona: la domanda su cosa ci sia dopo la morte, se ritroveremo chi abbiamo amato, se in qualche modo restiamo in contatto con loro. La perdita di tuo nonno le hanno fatto emergere, insieme a un dolore profondo. Attraversare un lutto significa imparare, col tempo, a fare spazio dentro di sé sia al ricordo e all’affetto, sia al mistero della perdita. Non è un cammino facile né immediato, e proprio per questo a volte può essere importante avere vicino qualcuno che aiuti a non affrontarlo da soli, anche attraverso un percorso psicologico
Gentilissima, grazie per aver condiviso la sua esperienza anche se così dolorosa.
E' naturale che la perdita di una persona cara, oltre la sofferenza, porti con sé anche dubbi, preoccupazioni e che possa suscitare interrogativi profondi sulla morte e sulla possibilità di mantenere un legame con chi non c’è più.
È un processo comprensibile, soprattutto in un’età in cui si affacciano domande sul senso e sulla continuità dei rapporti affettivi.
Si ricordi che il lutto non si esaurisce nella separazione, ma consiste anche nel trasformare il legame: ciò che suo nonno ha rappresentato può restare vivo in lei attraverso i ricordi, i valori e le esperienze che avete condiviso insieme.
Affrontare un lutto significa darsi tempo, accogliere il dolore senza affrettare la guarigione.
Un percorso con un professionista potrebbe essere utile a gestire questa fase così complessa e delicata, aiutandola a vivere il dolore non solo come qualcosa da superare ma da attraversare e integrare, permettendo alla relazione di assumere una nuova forma dentro di sé.
Le auguro il meglio,
Dott. Daniele Migliore
E' naturale che la perdita di una persona cara, oltre la sofferenza, porti con sé anche dubbi, preoccupazioni e che possa suscitare interrogativi profondi sulla morte e sulla possibilità di mantenere un legame con chi non c’è più.
È un processo comprensibile, soprattutto in un’età in cui si affacciano domande sul senso e sulla continuità dei rapporti affettivi.
Si ricordi che il lutto non si esaurisce nella separazione, ma consiste anche nel trasformare il legame: ciò che suo nonno ha rappresentato può restare vivo in lei attraverso i ricordi, i valori e le esperienze che avete condiviso insieme.
Affrontare un lutto significa darsi tempo, accogliere il dolore senza affrettare la guarigione.
Un percorso con un professionista potrebbe essere utile a gestire questa fase così complessa e delicata, aiutandola a vivere il dolore non solo come qualcosa da superare ma da attraversare e integrare, permettendo alla relazione di assumere una nuova forma dentro di sé.
Le auguro il meglio,
Dott. Daniele Migliore
Ritengo che sia libera discrezione di ognuno di noi di pensare quello che preferiamo circa le possibilità "post mortem"; sicuramente alcuni pensieri sono più consolatori di altri e possono fare bene sotto certi punti di vista. Personalmente sostengo che sia importante per te coltivare l'idea di affidarti ad uno specialista per affrontare questo periodo, prima che i pensieri negativi diventino ciclici o prendano il sopravvento. Purtroppo un semplice consiglio tramite la risposta ad una domanda temo non possa bastare.
Gentile paziente ,
capisco sia difficile affrontare la perdita di un nonno, e che questo possa portarti ogni giorno a chiederti cosa ci sia dopo la morte. Sono domande che ci poniamo in tanti, soprattutto quando si vivono lutti importanti. Ovviamente, non esistono risposte univoche e definitive, per alcuni il pensiero di un "dopo" ha un significato spirituale e religioso, per altri è nel ricordo che lasciamo negli affetti e nei gesti che restano vivi negli altri. Qualunque sia la tua idea, può aiutare a dare un senso al dolore e sentirlo più sopportabile. Intanto, concediti di vivere le emozioni e, se senti il bisogno, condividile con persone di fiducia o in un percorso di sostegno. Non si tratta di dimenticare tuo nonno, ma di trovare un modo per continuarlo a portarlo con te, in una forma diversa.
un caro saluto
Dott.ssa Anna Maria Nicoletti
capisco sia difficile affrontare la perdita di un nonno, e che questo possa portarti ogni giorno a chiederti cosa ci sia dopo la morte. Sono domande che ci poniamo in tanti, soprattutto quando si vivono lutti importanti. Ovviamente, non esistono risposte univoche e definitive, per alcuni il pensiero di un "dopo" ha un significato spirituale e religioso, per altri è nel ricordo che lasciamo negli affetti e nei gesti che restano vivi negli altri. Qualunque sia la tua idea, può aiutare a dare un senso al dolore e sentirlo più sopportabile. Intanto, concediti di vivere le emozioni e, se senti il bisogno, condividile con persone di fiducia o in un percorso di sostegno. Non si tratta di dimenticare tuo nonno, ma di trovare un modo per continuarlo a portarlo con te, in una forma diversa.
un caro saluto
Dott.ssa Anna Maria Nicoletti
Ciao, grazie per aver espresso questo dolore che è presente e si fa sentire.
È scontato da dire ma abbiamo bisogno di darci del tempo in queste situazioni e stare anche con questo dolore che esce, scompare e ricompare.
Se ne senti il bisogno puoi intraprendere un percorso in cui parlare di questo lutto e sono disponibile ad accoglierti.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
È scontato da dire ma abbiamo bisogno di darci del tempo in queste situazioni e stare anche con questo dolore che esce, scompare e ricompare.
Se ne senti il bisogno puoi intraprendere un percorso in cui parlare di questo lutto e sono disponibile ad accoglierti.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Capisco bene quanto possa essere doloroso perdere una persona cara, soprattutto una figura importante come un nonno. È naturale che, di fronte alla morte, emergano domande profonde sul “dopo” e sul senso di ciò che accade. Questi pensieri non sono strani né sbagliati: fanno parte del processo di elaborazione del lutto.
Ognuno vive il dolore in modo diverso: c’è chi trova conforto in una dimensione spirituale, immaginando i propri cari ancora vicini, e chi sente il bisogno di radicarsi nella quotidianità, coltivando i ricordi e mantenendo vivo ciò che la persona amata ha lasciato dentro di sé.
Superare un lutto non significa dimenticare, ma imparare poco a poco a convivere con l’assenza trasformando il dolore in memoria affettuosa. Concediti il tempo di piangere, di parlare con qualcuno di fidato, di scrivere pensieri o ricordi che ti legano a lui.
Se senti che la sofferenza diventa troppo pesante da gestire da sola, cercare il sostegno di uno psicologo può aiutarti a non sentirti sopraffatta. Non sei sola in questo dolore, e col tempo il legame con tuo nonno potrà trasformarsi in una presenza interiore che ti accompagna. Resto a disposizione per ulteriore supporto, un saluto
Ognuno vive il dolore in modo diverso: c’è chi trova conforto in una dimensione spirituale, immaginando i propri cari ancora vicini, e chi sente il bisogno di radicarsi nella quotidianità, coltivando i ricordi e mantenendo vivo ciò che la persona amata ha lasciato dentro di sé.
Superare un lutto non significa dimenticare, ma imparare poco a poco a convivere con l’assenza trasformando il dolore in memoria affettuosa. Concediti il tempo di piangere, di parlare con qualcuno di fidato, di scrivere pensieri o ricordi che ti legano a lui.
Se senti che la sofferenza diventa troppo pesante da gestire da sola, cercare il sostegno di uno psicologo può aiutarti a non sentirti sopraffatta. Non sei sola in questo dolore, e col tempo il legame con tuo nonno potrà trasformarsi in una presenza interiore che ti accompagna. Resto a disposizione per ulteriore supporto, un saluto
Salve,
innanzitutto le mando un abbraccio forte: il lutto di una persona cara non è mai semplice e quando lo si vive può essere davvero travolgente. Purtroppo non esistono risposte assolute né strategie universali: ognuno attraversa il dolore a modo proprio.
Ciò che conta è permettersi di viverlo, di sentire tutto quello che questa perdita porta con sé — dolore, rabbia, paura — senza scappare da queste emozioni. Così, piano piano, potrà diventare più naturale rivolgere lo sguardo non solo a ciò che si è perso, ma anche a ciò che suo nonno le ha lasciato: ricordi, insegnamenti, momenti belli.
Per quanto riguarda gli interrogativi che le sorgono sono naturali e fanno parte del processo di elaborazione: vanno accolti, senza giudicarsi. E se il peso dovesse diventare troppo grande da sostenere da sola, cercare il supporto di una persona di fiducia o di uno psicologo può aiutarla ad attraversare questo momento con maggiore forza.
innanzitutto le mando un abbraccio forte: il lutto di una persona cara non è mai semplice e quando lo si vive può essere davvero travolgente. Purtroppo non esistono risposte assolute né strategie universali: ognuno attraversa il dolore a modo proprio.
Ciò che conta è permettersi di viverlo, di sentire tutto quello che questa perdita porta con sé — dolore, rabbia, paura — senza scappare da queste emozioni. Così, piano piano, potrà diventare più naturale rivolgere lo sguardo non solo a ciò che si è perso, ma anche a ciò che suo nonno le ha lasciato: ricordi, insegnamenti, momenti belli.
Per quanto riguarda gli interrogativi che le sorgono sono naturali e fanno parte del processo di elaborazione: vanno accolti, senza giudicarsi. E se il peso dovesse diventare troppo grande da sostenere da sola, cercare il supporto di una persona di fiducia o di uno psicologo può aiutarla ad attraversare questo momento con maggiore forza.
Mi dispiace molto per la perdita che sta vivendo. Il lutto, soprattutto quando riguarda una persona a cui si è profondamente legati, porta spesso con sé domande importanti sul senso della vita e su ciò che accade dopo la morte. È naturale chiedersi se i nostri cari ci vedano, ci sentano e se un giorno potremo rincontrarli: questi pensieri fanno parte del processo di elaborazione e possono aiutarLa a trovare un significato in un momento così difficile.Ognuno trova risposte diverse, a seconda delle proprie credenze spirituali o religiose, ma ciò che conta davvero è che il legame con le persone che amiamo non si interrompe: resta nei ricordi, nei gesti quotidiani, in ciò che ci hanno insegnato e nell’amore che continua a vivere dentro di noi.
È importante concedersi gentilezza, tempo e lo spazio per sentire le proprie emozioni, senza giudicarle.
Se dovesse percepire che il dolore diventa troppo pesante da gestire da sola, può essere di aiuto condividerlo con una persona di fiducia o intraprendere un percorso con uno psicologo, che possa sostenerLa in questo percorso di elaborazione.
Con il tempo, il dolore può cambiare forma in accordo alla propria soggettività e storia di vita. Saluti, Dott.ssa Donatella Valsi
È importante concedersi gentilezza, tempo e lo spazio per sentire le proprie emozioni, senza giudicarle.
Se dovesse percepire che il dolore diventa troppo pesante da gestire da sola, può essere di aiuto condividerlo con una persona di fiducia o intraprendere un percorso con uno psicologo, che possa sostenerLa in questo percorso di elaborazione.
Con il tempo, il dolore può cambiare forma in accordo alla propria soggettività e storia di vita. Saluti, Dott.ssa Donatella Valsi
Cara ragazza,
Mi dispiace profondamente per la perdita del tuo nonno. Il dolore che stai provando è la misura dell'amore che avete condiviso, e questo amore non muore con la persona cara.
Le domande che ti stai ponendo sono preziose- cosa c'è dopo, se ci ritroveremo, se i nostri cari ci vedono - sono le stesse che l'umanità si pone da sempre di fronte al mistero della morte. Non sono domande da cui fuggire, ma da accogliere come parte del tuo percorso di elaborazione del lutto. A 18 anni affrontare questi interrogativi testimonia la tua profondità e maturità emotiva.
Cosa può aiutarti?
Permetti al dolore di esistere: il lutto è un processo, non qualcosa da "superare" velocemente. È normale avere giorni più difficili e altri più sereni. Il pianto è terapeutico, non vergognartene mai.
Custodisci i ricordi: tuo nonno continua a vivere nei ricordi che porti con te, nei valori che ti ha trasmesso, nei gesti che hai imparato da lui. Potresti scrivere una lettera con tutto quello che non hai fatto in tempo a dirgli, o raccogliere foto e ricordi in un album speciale.
Parla di lui: condividi i ricordi con la famiglia. Raccontate insieme gli aneddoti, anche quelli divertenti. Ridere ricordando non è mancanza di rispetto, è celebrazione della vita vissuta.
Rispetto alla presenza dei nostri cari, molte persone, me compresa, sentono che l'amore crea legami che vanno oltre la dimensione fisica. Tuo nonno vive nell'amore che ti ha dato, nelle lezioni che ti ha insegnato, nel modo in cui tu continuerai a vivere portando con te il suo ricordo. In questo senso molto concreto, lui è ancora con te.
C'è una bella frase che dice: "Non piangere perché è finita, sorridi perché è accaduta". Ma io ti dico: piangi quanto ti serve, e quando sarà il momento, sorriderai ricordando.
Ognuno elabora il lutto a modo suo. Alcuni trovano conforto nella fede, altri nella natura, altri ancora nell'arte o nel servizio agli altri. Ascolta cosa ti fa stare meglio:
• Visitare luoghi che amavate insieme
• Fare qualcosa che avrebbe reso orgoglioso tuo nonno
• Dedicargli un gesto simbolico (curare una pianta, fare una donazione)
• Continuare qualcosa che lui amava
Se il dolore diventa troppo pesante, se non riesci a dormire o mangiare, se ti isoli completamente, non esitare a chiedere supporto a un professionista. È un atto di forza, non di debolezza.
Tuo nonno ha avuto la fortuna di essere amato da una nipote come te. E questo amore che provi è la prova più bella che la sua vita ha avuto senso e valore.
Ti abbraccio forte, con affetto dott.ssa Elin Miroddi
Mi dispiace profondamente per la perdita del tuo nonno. Il dolore che stai provando è la misura dell'amore che avete condiviso, e questo amore non muore con la persona cara.
Le domande che ti stai ponendo sono preziose- cosa c'è dopo, se ci ritroveremo, se i nostri cari ci vedono - sono le stesse che l'umanità si pone da sempre di fronte al mistero della morte. Non sono domande da cui fuggire, ma da accogliere come parte del tuo percorso di elaborazione del lutto. A 18 anni affrontare questi interrogativi testimonia la tua profondità e maturità emotiva.
Cosa può aiutarti?
Permetti al dolore di esistere: il lutto è un processo, non qualcosa da "superare" velocemente. È normale avere giorni più difficili e altri più sereni. Il pianto è terapeutico, non vergognartene mai.
Custodisci i ricordi: tuo nonno continua a vivere nei ricordi che porti con te, nei valori che ti ha trasmesso, nei gesti che hai imparato da lui. Potresti scrivere una lettera con tutto quello che non hai fatto in tempo a dirgli, o raccogliere foto e ricordi in un album speciale.
Parla di lui: condividi i ricordi con la famiglia. Raccontate insieme gli aneddoti, anche quelli divertenti. Ridere ricordando non è mancanza di rispetto, è celebrazione della vita vissuta.
Rispetto alla presenza dei nostri cari, molte persone, me compresa, sentono che l'amore crea legami che vanno oltre la dimensione fisica. Tuo nonno vive nell'amore che ti ha dato, nelle lezioni che ti ha insegnato, nel modo in cui tu continuerai a vivere portando con te il suo ricordo. In questo senso molto concreto, lui è ancora con te.
C'è una bella frase che dice: "Non piangere perché è finita, sorridi perché è accaduta". Ma io ti dico: piangi quanto ti serve, e quando sarà il momento, sorriderai ricordando.
Ognuno elabora il lutto a modo suo. Alcuni trovano conforto nella fede, altri nella natura, altri ancora nell'arte o nel servizio agli altri. Ascolta cosa ti fa stare meglio:
• Visitare luoghi che amavate insieme
• Fare qualcosa che avrebbe reso orgoglioso tuo nonno
• Dedicargli un gesto simbolico (curare una pianta, fare una donazione)
• Continuare qualcosa che lui amava
Se il dolore diventa troppo pesante, se non riesci a dormire o mangiare, se ti isoli completamente, non esitare a chiedere supporto a un professionista. È un atto di forza, non di debolezza.
Tuo nonno ha avuto la fortuna di essere amato da una nipote come te. E questo amore che provi è la prova più bella che la sua vita ha avuto senso e valore.
Ti abbraccio forte, con affetto dott.ssa Elin Miroddi
Ciao, innanzitutto mi dispiace molto per la perdita che stai vivendo. Affrontare un lutto, soprattutto quando si è così legati a una persona cara, è sempre doloroso e porta con sé domande profonde sul senso della vita e della morte. È normale chiedersi cosa ci sia “dopo”, se i nostri cari possano ancora in qualche modo esserci vicini, se ci sia la possibilità di rincontrarli: queste riflessioni fanno parte del processo di elaborazione e sono comuni quando ci si trova a fare i conti con la perdita.
Superare un lutto non significa dimenticare la persona amata, ma imparare a vivere portando dentro di sé il ricordo, trasformando il dolore in una forma di legame diverso. Alcuni trovano conforto nei ricordi, nei rituali o nel coltivare ciò che la persona trasmetteva in vita; altri nell’affidarsi alla spiritualità, o ancora nel condividere le proprie emozioni con familiari e amici. Concedersi tempo, accogliere le proprie emozioni senza giudizio e darsi la possibilità di chiedere aiuto se il dolore diventa troppo grande, sono passi fondamentali.
Per approfondire e trovare uno spazio sicuro in cui elaborare queste emozioni, è consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Superare un lutto non significa dimenticare la persona amata, ma imparare a vivere portando dentro di sé il ricordo, trasformando il dolore in una forma di legame diverso. Alcuni trovano conforto nei ricordi, nei rituali o nel coltivare ciò che la persona trasmetteva in vita; altri nell’affidarsi alla spiritualità, o ancora nel condividere le proprie emozioni con familiari e amici. Concedersi tempo, accogliere le proprie emozioni senza giudizio e darsi la possibilità di chiedere aiuto se il dolore diventa troppo grande, sono passi fondamentali.
Per approfondire e trovare uno spazio sicuro in cui elaborare queste emozioni, è consigliato rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
gentile utente,
grazie per aver condiviso un pensiero così intimo e delicato. Quando perdiamo una persona cara, soprattutto qualcuno con cui abbiamo avuto un legame profondo come un nonno, è naturale che nascano domande sul senso della vita, della morte e su cosa accada dopo. Il dolore del lutto non è solo tristezza: è anche confusione, rabbia, nostalgia e bisogno di mantenere vivo quel legame.
Non esiste un modo “giusto” per superare una perdita, ma ci sono modi per attraversarla. Parlare del tuo nonno, ricordare i momenti belli, scrivere pensieri o lettere per lui può aiutarti a dare spazio a ciò che provi. A volte, immaginare che continui a vivere nei gesti, nei valori e nei ricordi che ti ha lasciato può diventare una forma di presenza diversa, ma ancora molto reale.
Se senti che le domande sulla morte o il dolore diventano troppo forti da gestire da sola, potresti rivolgerti a uno psicologo: per imparare a dare un posto adeguato alla sofferenza.
Un abbraccio grande, e tanta tenerezza per te in questo momento difficile
grazie per aver condiviso un pensiero così intimo e delicato. Quando perdiamo una persona cara, soprattutto qualcuno con cui abbiamo avuto un legame profondo come un nonno, è naturale che nascano domande sul senso della vita, della morte e su cosa accada dopo. Il dolore del lutto non è solo tristezza: è anche confusione, rabbia, nostalgia e bisogno di mantenere vivo quel legame.
Non esiste un modo “giusto” per superare una perdita, ma ci sono modi per attraversarla. Parlare del tuo nonno, ricordare i momenti belli, scrivere pensieri o lettere per lui può aiutarti a dare spazio a ciò che provi. A volte, immaginare che continui a vivere nei gesti, nei valori e nei ricordi che ti ha lasciato può diventare una forma di presenza diversa, ma ancora molto reale.
Se senti che le domande sulla morte o il dolore diventano troppo forti da gestire da sola, potresti rivolgerti a uno psicologo: per imparare a dare un posto adeguato alla sofferenza.
Un abbraccio grande, e tanta tenerezza per te in questo momento difficile
Gentile utente,
affrontare la perdita di una persona cara, soprattutto in giovane età, è un passaggio molto doloroso che porta inevitabilmente a porsi domande profonde sul senso della vita e su cosa ci sia “dopo”. È un modo naturale per cercare di mantenere un legame con chi non c’è più.
Superare un lutto non significa dimenticare, ma trovare un modo diverso per tenere con sé il ricordo e l’affetto del proprio caro. Parlare con persone fidate, dare spazio alle emozioni senza giudicarle, coltivare ricordi o rituali che tengano viva la presenza affettiva possono essere passi utili.
Se sente che il dolore diventa troppo pesante da gestire da sola, un percorso psicologico può offrirle uno spazio sicuro dove elaborare la perdita e gradualmente ritrovare equilibrio. Se lo desidera, resto disponibile per un colloquio di supporto.
Un caro saluto
affrontare la perdita di una persona cara, soprattutto in giovane età, è un passaggio molto doloroso che porta inevitabilmente a porsi domande profonde sul senso della vita e su cosa ci sia “dopo”. È un modo naturale per cercare di mantenere un legame con chi non c’è più.
Superare un lutto non significa dimenticare, ma trovare un modo diverso per tenere con sé il ricordo e l’affetto del proprio caro. Parlare con persone fidate, dare spazio alle emozioni senza giudicarle, coltivare ricordi o rituali che tengano viva la presenza affettiva possono essere passi utili.
Se sente che il dolore diventa troppo pesante da gestire da sola, un percorso psicologico può offrirle uno spazio sicuro dove elaborare la perdita e gradualmente ritrovare equilibrio. Se lo desidera, resto disponibile per un colloquio di supporto.
Un caro saluto
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