Salve sono una ragazza che scrive per sua sorella. Mia sorella è una ragazza di 22 anni con un distu

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Salve sono una ragazza che scrive per sua sorella. Mia sorella è una ragazza di 22 anni con un disturbo ossessivo compulsivo e una forte ansia sociale tra i vari disturbi diagnosticati quello che mi preoccupa perché non ho idea di come aiutarla e quello dell alimentazione. Da circa un anno mia sorella non mangia più bene più della metà del suo cibo viene sputata e ogni volta che glielo chiedo lei dice e che ho sentito qualcosa di strano, ho provato più volte a parlarne ma lei non vuole parlare di questo inoltre è ossessionata dal suo peso lei per essere precisi pesa 40 kg. Io vorrei poterla aiutare ma sinceramente non ho idea di cosa fare perché ogni volta che parlo con lei, lei rifiuta il problema me tre i miei genitori si rifiutano categoricamente che mia sorella ha un problema per paura di dover spendere soldi su di lei. Vi prego ditemi che cosa posso fare per poterla aiutarla almeno io perché è sola completamente l'hanno abbandonata tutti le sono rimasta solo io ma ultimamente non so che fare. Cosa suggerite?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Vivere accanto ad una persona con un disagio psichico importante è molto difficile. Preoccuparsi, osservare il familiare in difficoltà è sicuramente importante, il primo passo.
Il secondo passo una volta riconosciuto il problema è cercare di trovare il giusto aiuto per affrontare il problema.
Nel caso in cui non ci siano risorse famigliari emotive, economiche, di accudimento, una via alternativa che rimane aperta è quella di rivolgersi ai servizi pubblici, in particolare dovrebbe cercare il servizio di salute mentale di zona, prendere un appuntamento e valutare con il professionista che l'accoglie quale strategia utilizzare per aiutare sua sorella. Consideri che deve rivolgersi al servizio di competenza territoriale di competenza che può scoprire con una ricerca su internet.
Dott Maria Grazia Antinori, Roma
Cara utente, stare accanto ad un caro che soffre è un dolore complesso, soprattutto quando ci si sente impotenti come descrive lei. L'unica cosa che può fare è appoggiarsi al servizio territoriale della sua zona di residenza. Li potrà trovare il supporto che cerca. Chiedere aiuto è l'unica cosa che può fare per sua sorella e per lei stessa. Inoltre, per quanto possa essere doloroso, si ricordi che nessuno può aiutare chi non vuole essere aiutato. Se sua sorella rifiuta il problema, lei può solo mettersi in ascolto, esserci per lei, ma non potrà aiutarla in altro modo, ciò non significa abbandonarla, ma mettersi semplicemente in ascolto "sono qui, non sei sola, non me ne vado. Ma non posso fare il lavoro al posto tuo".
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera, ribadisco quanto suggerito dai colleghi. Contatti un centro pubblico, anche il suo medico curante può darle informazioni in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, arriva tutta la sua preoccupazione per la salute di sua sorella, e il dispiacere di non essere supportate dalla famiglia. Provare a far capire a sua sorella che lei è preoccupata per la sua salute perché le vuole bene è un primo passo da fare, poi sicuramente come consigliato dai colleghi, cercare un servizio pubblico che si occupi di problematiche legate all’alimentazione, in modo che sua sorella possa essere presa in carico da più specialisti per occuparsi dei molteplici aspetti che influiscono in casi come questo.
La abbraccio e mi preme sottolineare che è davvero una persona con una grande sensibilità.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Emanuela Graziano
Gentilissima, il medico di base di sua sorella deve essere informato. Sarà lui a doverla aiutare a muoversi su eventuali strutture o ambulatori territoriali. Ma prima di questo, bisogna che il medico.sia informato.per tenere traccia della storia di sua sorella e monitorare la situazione. Le strutture pubbliche o ambulatoriale non prendono più in carico nessuno, che non passi dal medico di base. Un caro saluto
Situazione non facile visto che lei è l'unica/unico nel sistema famigliare a rendersi conto della cosa. Concordo con i colleghi che le suggeriscono di rivolgersi al medico di base che, se adeguatamente informato e formato, sperabilmente sarà in grado di riconoscere i sintomi e chiedere una visita per sua sorella ( se sua sorella andrà dal medico di base) ai professionisti della AUSL -ospedali che daranno un servizio gratuito( o solo ticket ) In teoria, in un mondo " ideale" ( ma solo su alcuni territori funziona bene) sua sorella potrebbe essere presa in carico dalla AUSL( probabilmente dal CSM se i sintomi ce descrive saranno confermati : disturbo alimentare, disturbo ossessivo compulsivo ecc) ed in alcuni territori il CSM ha davvero ciò dovrebbe avere (è nelle linee guida per il CSM): lo psichiatra, psicoterapie gratuite individuali e famigliari, sostegno al lavoro, comunità, day hospital, ecc) Purtroppo per mancanza di fondi ho riscontrato che molti Centri di Salute Mentale pubblici in varie città non hanno tutti questi servizi (che dovrebbero avere e) di cui i pazienti hanno bisogno, in questo caso allora potrebbe trovarsi nella situazione nella quale il medico o il CSM ( o chi per loro nel pubblico) potrebbero essere costretti a consigliare una psicoterapia privata a pagamento ( che non è detto sua sorella o i suoi famigliari accettino mi è sembrato di capire dalle sue parole) . Non è facile, a volte siamo impotenti, vediamo i bisogni degli altri ma se l'altro non riesce/vuole/può fare un passaggio per riconoscere i priori bisogni purtroppo o perfortuna come adulto può rifiutare le cure( a meno che non sia a rischio per la propria vita e quella degli altri) Spesso i consigli che diamo agli altri( anche i migliori)diventano una barriera alla comunicazione e otteniamo l'effetto contrario. Spesso se c'è una speranza di potere dare una indicazione è in quei rari momenti di intuizione che il paziente/persona sofferente può avere quando sta molto male e si lamenta con noi per il male e il dolore e chiede aiuto, in quegli istanti è forse un pochino più possibile dare risposte e indicazioni, che arrivano a quel punto come risposte ai bisogni e alla richiesta dell'altro e non come consigli. Quindi forse la cosa migliore, se possibile e quanto possibile, è creare un ambiente/relazione con la sorella di apertura ascolto comunicazione nella quale la sorella stessa senta di potere parlare con lei aprirsi e sperabilmente nei momenti acuti di sofferenza lamentarsi per la sofferenza nella quale è. A quel punto forse è anche possibile che la sua indicazione di provare ad andare assieme dal medico può forse , se la relazione è buona e forte tra voi, ascoltarla. Non c'è purtroppo una ricetta uguale per tutte le situazioni dipende dalle circostanze e dalle persone e quindi è necessario osservare le contingenze e cogliere gli attimi dove qualcosa di buono è possibile( se è possibile) In ogni caso, intanto informerei il medico di base. Le auguro tutto il meglio per se , sua sorella e la famiglia. Ps: se c'è una persona , anche esterna alla famiglia di quale sua sorella si fida molto che riconosce il problema non escluderei di provare a parlare eventualmente anche con questa persona( un tentativo lo farei se la sorella non lo vive come una invasione , vista anche l'eta' ), Cordiali saluti, Dott. Silvia Bianchi
Buongiorno, dalle sue parole si percepisce quanto difficile sia per lei vivere questa situazione. Penso che sua sorella abbia necessità di un aiuto di tipo psicologico come suggerito dai colleghi. Insieme alla collaborazione del medico di base, sarebbe importante valutare la possibilità di rivolgersi al servizio pubblico che, con un èquipe specializzata, potrebbe prendere in carico la vostra situazione.
Mi permetto di aggiungere di non perdere di vista anche la sua preoccupazione e il suo stato d'animo: potrebbe essere d'aiuto per lei essere sostenuta nell'affrontare la complessità di questo momento.
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Valentina Palumbo
Buon giorno e grazie per la domanda. Concordo con i colleghi di potersi rivolgere al servizio sanitario nazionale di zona per individuare un professionista che possa aiutare sua sorella in questo difficile momento. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno,

dalle sue righe emerge soprattutto il suo vissuto di sofferenza per il malessere di sua sorella. Non c'è nulla che lei possa fare per convincere la stessa a chiedere aiuto ne tanto meno può convincere i suoi genitori a far qualcosa. Allo stesso tempo dovrebbe star attenta a non trascurare se stessa perdendo di vista anche la sua di vita, i suoi bisogni e le sue stesse difficoltà altrettanto importanti al pari di quelle di sua sorella. Nel caso, valuti uno la possibilità di ritagliarsi uno spazio per poter riflettere e approfondire tutto questo, attraverso l'ausilio di uno specialista.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, può riferirsi intanto ad un consultorio psicologico gratuito della sua città.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
Gentilissima, sostenere un carico emotivo così pesante da sola, percependosi l'unico riferimento di una persona cara come lo è sua sorella deve essere estremamente faticoso per lei. Intanto, potrebbe condividere questa preoccupazione con il medico di famiglia che la orienterà in modo consapevole sul territorio. Parallelamente, potrebbe valutare di concedersi lei stessa uno spazio di ascolto, confronto e decompressione per recuperare energie e fare ordine nei pensieri e nei vissuti connessi a questa difficile situazione. Un caro saluto MP
Buongiorno e grazie per la condivisione della sua esperienza e i giusti quesiti che pone. Sua sorella è una persona adulta e dovrebbe essere "pronta" e motivata ad intraprendere un percorso di terapia affinché possa dare continuità e ricevere quindi un vero giovamento. Se qualcuno ha fatto una diagnosi vuol dire che sua sorella ha già avuto contatto con qualche professionista della salute e che il disturbo dell'alimentazione è stato già nominato, ma forse non preso in carico. Potrebbe aver senso ricontattare quel professionista e/o un servizio pubblico che si occupi specificatamente di Disturbi del Comportamento Alimentare (disturbi molto complessi per cui in genere si è presi in carico da un'equipe di specialisti diversi). Credo sia ancora più importante trovare delle strategie per riportare su un piano di realtà anche i suoi genitori e possano agire per tempo. Questi disturbi devono essere affrontati in un'ottica sistemica, poiché devono essere analizzate anche le relazioni e le idee disfunzionali che circolano all'interno della famiglia. In ogni caso, il fatto che lei sia sostegno per sua sorella è importantissimo, ma neanche lei può farcela da sola. Un grande in bocca al lupo. Sono a disposizione per altre domande o dubbi, d.ssa Paola Pellegrino
Cara utente, mi rendo conto di quanto sia difficile vivere accanto ad una persona con un disagio psichico importante e non poterla aiutare, perché non ne ha alcuna consapevolezza, e, come lei stessa dice "rifiuta il problema". Tuttavia pare che abbia avuto una diagnosi di "disturbo ossessivo compulsivo e una forte ansia sociale". Forse potrebbe mettersi in contatto con il professionista o con la struttura presso la quale è stata fatta la diagnosi, per farla prendere in carico soprattutto per il disturbo del comportamento alimentare che ha sviluppato da circa un anno. Dovrebbe altresì cercare il modo di coinvolgere anche i suoi genitori perché, nonostante la sua grande sensibilità e determinazione, è un impegno che da sola sarà molto difficile portare avanti. Le auguro il meglio
Maria Nasti
Buongiorno, sua sorella ha urgente bisogno di un consulto psicologico e psichiatrico. Si rivolga al suo medico di base che potrà darle tutte le informazioni sui servizi del territorio. Vi faccio tanti auguri
Buongiorno, confermo quanto suggerito dai colleghi. Se però sua sorella non dovesse rendersi conto del problema e se dovesse superare la soglia di dimagrimento che mette a rischio la sua stessa vita si dovrebbe ricorrere ad un ASO (accertamento sanitario obbligatorio) ovviamente passando dal proprio medico e dal CSM territoriale di competenza. In questo modo verranno a visitarla a casa e cercheranno di farle capire la situazione. Potrebbero anche dover disporre un TSO nel caso rifiuti qualsiasi tipo di cura e fosse a rischio la sua salute. So che non è una procedura piacevole ma in casi estremi è l'unica possibilità che rimane. Verosimilmente dovrebbe essere presa in carico da un servizio che si occupa dei Disturbi del Comportamento Alimentare, solitamente all'interno dei CSM o affiancati ad essi.
Buongiorno,

Comprendo la sua preoccupazione e ammiro profondamente il suo desiderio di sostenere e aiutare sua sorella. La situazione che mi ha descritto suona estremamente complessa e delicata.

Il comportamento di sua sorella riguardo all'alimentazione e la sua ossessione per il peso potrebbero suggerire un disturbo dell'alimentazione. In combinazione con il disturbo ossessivo-compulsivo e l'ansia sociale, è evidente che sua sorella sta attraversando un periodo estremamente difficile.

Prima di tutto, vorrei sottolineare che, anche se il sostegno della famiglia è fondamentale, potrebbe essere necessario l'intervento di un professionista specializzato per affrontare adeguatamente questi problemi. Ecco alcune cose che potrebbe considerare:

1. Consultazione con uno specialista: Se possibile, sarebbe ideale consultare un terapeuta o uno psichiatra specializzato in disturbi dell'alimentazione. Se la risorsa economica è una preoccupazione, potrebbero esistere servizi o associazioni locali che offrono supporto gratuito o a costi ridotti.

2. Supporto emotivo: Continui ad offrire il suo sostegno a sua sorella, facendole sapere che è lì per lei. Ascoltarla, senza giudicare o premere, può fare una grande differenza. A volte, semplicemente sapere di avere qualcuno al proprio fianco può essere di grande aiuto.

3. Informarsi: Potrebbe cercare informazioni sui servizi territoriali della sua zona. Questo può anche aiutarla a identificare le risorse locali o i gruppi di supporto che potrebbero essere utili.

4. Conversazione con i genitori: Potrebbe provare a parlare con i vostri genitori, condividendo le sue preoccupazioni e le informazioni che ha ricavato. A volte, la negazione è una reazione alla paura o all'incomprensione, quindi offrire loro una prospettiva informata potrebbe aiutare.

Infine, è importante che si prenda cura anche di se stessa. Aiutare una persona cara che sta attraversando un periodo difficile può essere estremamente stressante e emotivamente gravoso. Consideri la possibilità di cercare sostegno per se stessa, sia attraverso amici fidati, sia attraverso gruppi di supporto o terapia personale.

Mi rendo conto che si tratta di una situazione estremamente difficile, ma il suo amore e sostegno sono preziosi. Le auguro forza e determinazione nel supportare sua sorella e spero che entrambe possiate trovare il sostegno e l'aiuto di cui avete bisogno.

Cordiali saluti,
Dr.ssa Laura Sozio
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Salve, io credo che, per il caso di sua sorella, potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di individuare le cause più profonde della sua problematica. Cordiali saluti
Gentilissima, è ammirevole la sua preoccupazione che la porta ad intervenire in funzione materna nei confronti di sua sorella: lei vorrebbe giustamente accudirla e scongiurare il peggio. La situazione in effetti è molto importante... Lei stessa ha bisogno di sostegno psicologico, in modo da rinforzarsi a livello emotivo per poi essere più determinata ad aiutare sua sorella, che se continuasse a non vedere il disagio, si deve continuare a convincere ( non costringere) della gravità e della necessità di recarsi dal medico di base, che vi invierà al servizio pubblici o ai centri per le famiglie del Comune. Auspico che riusciate a riemergere da questo momento difficile. Un caro saluto. Dott.ssa Giuseppina Cavallo
Salve cara ragazza
Purtroppo sua sorella deve essere aiutata da specialisti. Entrambi i disturbi sono severi quindi per non spendere soldi potete rivolgervi alla vostra Asl di appartenenza. Chiedete al medico di base. Mi faccia sapere

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