Salve, sono la mamma di un bimbo di due anni e 4 mesi, che da qualche giorno, appena è in compagnia
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Salve, sono la mamma di un bimbo di due anni e 4 mesi, che da qualche giorno, appena è in compagnia di altri bambini più piccoli o anche della sua età, reagisce con dei conati di vomito. Li cerca, vuole giocarci ma appena si avvicina ha quella reazione.
Non lo ha mai fatto. È un bambino molto vivace, super socievole con grandi e piccini.
Un mesetto fa o poco più guardando un neonato ha avuto questa reazione, ultimamente rivendendolo ha fatto uguale e adesso lo fa anche con gli altri.
Sempre da un mesetto quando piange molto forte, vomita.
Stessa cosa, se vede dell’acqua uscire da alcuni giochi (lui fa il bagno con alcuni giochini) si fa venire i conati di vomito.
Io ho pensato che collegasse “il liquido” al latte che prima beveva controvoglia e si disgustava.
Adesso però con il latte va meglio. Purtroppo lui è allergico alle plv e quindi il suo latte non è molto buono ne appetibile.
Può essere una cosa passeggera? Del tipo che collega adesso tutti i bambini a quel neonato.
Mi dispiace tanto questa sua reazione e non so come aiutarlo.
Non lo ha mai fatto. È un bambino molto vivace, super socievole con grandi e piccini.
Un mesetto fa o poco più guardando un neonato ha avuto questa reazione, ultimamente rivendendolo ha fatto uguale e adesso lo fa anche con gli altri.
Sempre da un mesetto quando piange molto forte, vomita.
Stessa cosa, se vede dell’acqua uscire da alcuni giochi (lui fa il bagno con alcuni giochini) si fa venire i conati di vomito.
Io ho pensato che collegasse “il liquido” al latte che prima beveva controvoglia e si disgustava.
Adesso però con il latte va meglio. Purtroppo lui è allergico alle plv e quindi il suo latte non è molto buono ne appetibile.
Può essere una cosa passeggera? Del tipo che collega adesso tutti i bambini a quel neonato.
Mi dispiace tanto questa sua reazione e non so come aiutarlo.
Gentile mamma,
capisco la sua preoccupazione, soprattutto perché descrive un bambino che fino a poco tempo fa era sereno e socievole. Da quello che racconta, la reazione di suo figlio non sembra un rifiuto degli altri bambini, ma una risposta corporea che si attiva in alcune situazioni specifiche.
A questa età (2 anni e poco più) il corpo è spesso il principale canale di espressione delle emozioni. I conati di vomito possono comparire in risposta a stimoli che il bambino vive come intensi o difficili da integrare, anche se non riesce ancora a “pensarli” o spiegarli. Pianto forte, eccitazione, novità, immagini o sensazioni legate ai liquidi possono facilmente attivare questa risposta.
Il fatto che l’episodio sia iniziato con la visione di un neonato e poi si sia esteso ad altri bambini o a situazioni simili fa pensare a una associazione temporanea, non a qualcosa di strutturato. A questa età le associazioni possono essere rapide e poco selettive, ma spesso sono anche reversibili.
Alcuni accorgimenti pratici possono aiutarlo:
evitare di richiamare troppo l’attenzione sulla reazione (niente allarmi, sguardi preoccupati o commenti);
restare calmi, rassicurarlo con la presenza e la voce, senza forzarlo a stare vicino agli altri bambini;
lasciargli il tempo di avvicinarsi quando se la sente, seguendo i suoi segnali;
mantenere le routine il più possibile stabili.
Se il comportamento si riduce spontaneamente nelle prossime settimane, è molto probabile che si tratti di una fase passeggera. Se invece dovesse intensificarsi, comparire in molti altri contesti o accompagnarsi a cambiamenti marcati nel comportamento, può essere utile confrontarsi prima con il pediatra e, se necessario, con uno specialista dell’età evolutiva.
Per ora, da ciò che descrive, non emergono segnali di allarme. Il suo bambino sembra avere buone competenze relazionali; sta probabilmente attraversando una fase in cui il corpo “parla” un po’ più forte.
Un caro saluto.
capisco la sua preoccupazione, soprattutto perché descrive un bambino che fino a poco tempo fa era sereno e socievole. Da quello che racconta, la reazione di suo figlio non sembra un rifiuto degli altri bambini, ma una risposta corporea che si attiva in alcune situazioni specifiche.
A questa età (2 anni e poco più) il corpo è spesso il principale canale di espressione delle emozioni. I conati di vomito possono comparire in risposta a stimoli che il bambino vive come intensi o difficili da integrare, anche se non riesce ancora a “pensarli” o spiegarli. Pianto forte, eccitazione, novità, immagini o sensazioni legate ai liquidi possono facilmente attivare questa risposta.
Il fatto che l’episodio sia iniziato con la visione di un neonato e poi si sia esteso ad altri bambini o a situazioni simili fa pensare a una associazione temporanea, non a qualcosa di strutturato. A questa età le associazioni possono essere rapide e poco selettive, ma spesso sono anche reversibili.
Alcuni accorgimenti pratici possono aiutarlo:
evitare di richiamare troppo l’attenzione sulla reazione (niente allarmi, sguardi preoccupati o commenti);
restare calmi, rassicurarlo con la presenza e la voce, senza forzarlo a stare vicino agli altri bambini;
lasciargli il tempo di avvicinarsi quando se la sente, seguendo i suoi segnali;
mantenere le routine il più possibile stabili.
Se il comportamento si riduce spontaneamente nelle prossime settimane, è molto probabile che si tratti di una fase passeggera. Se invece dovesse intensificarsi, comparire in molti altri contesti o accompagnarsi a cambiamenti marcati nel comportamento, può essere utile confrontarsi prima con il pediatra e, se necessario, con uno specialista dell’età evolutiva.
Per ora, da ciò che descrive, non emergono segnali di allarme. Il suo bambino sembra avere buone competenze relazionali; sta probabilmente attraversando una fase in cui il corpo “parla” un po’ più forte.
Un caro saluto.
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