Salve, mio figlio adolescente non sta bene, è emotivamente instabile. Che tipo di psicoterapia intra

19 risposte
Salve, mio figlio adolescente non sta bene, è emotivamente instabile. Che tipo di psicoterapia intraprendere?
Salve, ritengo sarebbe consigliabile intraprendere una valutazione iniziale da parte di un professionista della salute mentale, in modo tale da stabilizzare il quadro psicopatologico, prima di intraprendere una psicoterapia, le quali, essendo molto diverse, possono essere più consigliabili per taluni disturbi e meno per altri.

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Buonasera, lei chiede quale tipo di psicoterapia è consigliata per un adolescente, di orientamenti infatti ce ne sono diversi e tutti mostrano la loro efficacia, quindi non mi preoccuperei di un orientamento psicoterapeutico specifico. Una volta contattato il professionista da Lei scelto saprà indicare alla coppia genitoriale ed a suo figlio come poter “affrontare” la situazione. Un caro saluto
Cara utente,

farei un primo colloquio psicologico con lei e figlio insieme, per poi vederlo da solo e valutare il da farsi.

Non è detto che ci voglia necessariamente un ciclo di psicoterapia, essendo l'età adolescenziale fisiologicamente caratterizzata da cambiamenti emotivi, distacco dalle figure genitoriali, importanza sempre maggiore del gruppo dei pari.

Un caro saluto.
Buonasera. Un figlio adolescente è per forza fonte di instabilità e crisi. Intanto come coppia genitoriale potreste chiedere un consulto da un terapeuta di orientamento sistemico familiare. Potreste rivolgervi o privatamente oppure ad un consultorio familiare. Spesso nei consultori sono attivi degli Spazio-giovani, ovvero dei gruppi di supporto all'adolescenza
Buongiorno. Gli studi dimostrano che i fattori di efficacia di una psicoterapia hanno a che vedere con la qualità della relazione terapeuta-paziente e con la presenza nel bagaglio teorico del terapeuta di un modello ben definito (indipendentemente da quale questo sia). Si faccia consigliare un terapeuta esperto che abbia lavorato su di sé. Cordiali saluti, dott. Gualazzi.
Salve, come già detto, per antonomasia l'adolescenza è un periodo di instabilità, ovvero di cambiamenti, fisici, emotivi, relazionali... Pertanto non necessariamente deve essere intrapreso un percorso di psicoterapia. Tuttavia, data la sua preoccupazione, che senza dubbio ha le sue ragioni di esistere, potrà ricercare un terapeuta, chiedere una valutazione, e farsi indicare da lui il modo migliore per procedere e prendersi cura di suo figlio (che si tratti di psicoterapia di gruppo, individuale o familiare).
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, le auguro il meglio.
Ci faccia sapere.
Dr. Ssa Silvia Findanno
Buonasera, concordo con i colleghi sulla validità o meno di un approccio terapeutico piuttosto che un altro. Consulti uno psicoterapeuta insieme a suo figlio, magari chiedendo un riferimento al medico di base o a qualcuno di suo fiducia, e provi ad affidarsi al suggerimento del professionista su come procedere. Potrebbe essere di grande aiuto anche per lei sollevarsi da un carico così pesante come scegliere il tipo di terapia "giusta". Un cordiale saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Salve. Farei un colloquio con un professionista aperto a vedere inizialmente genitori e figli. L'adolescenza è caratterizzata da instabilità emotiva e desiderio di 'provare'/mettersi in gioco. Tali cambiamenti implicano, però, una capacità, da parte del genitore, di ristrutturare il proprio stile educativo in modo dinamico ed evolutivo, in base alle modificazioni legate alla crescita.
Un terapeuta (pubblico o privato) potrebbe essere utile a valutare da un lato valutare il ragazzo e il rischio di sviluppo di un quadro psicopatologico, da un lato indagare le paure di un genitore di fronte a un figlio che chiede più libertà, meno controllo con il conseguente rischio di commettere errori o 'mettersi nei casini'.
Buongiorno. Sicuramente suggerirei un colloquio con un esperto in problematiche adolescenziali, per poter inquadrare al meglio le emozioni che suo figlio sta vivendo e che la preoccupano come mamma. Buona giornata Chiara Tomassoni
Buonasera io le consigliere un terapeuta con approccio familiare. L’adolescenza è una fase che coinvolge in numerosi cambiamenti non solo i ragazzi ma anche i genitori che si ritrovano a non riconoscere più i loro figli. È vero anche che proprio in questa fase è possibile che si manifestino esordi di quadri patologici. Farsi aiutare ad inquadrare questi cambiamenti/problemi in un’ottica sistemica di solito permette ai genitori di rassicurarsi e ai ragazzi di affrontare le difficoltà incontrate senza sentire troppo ingombranti le legittime ansie dei genitori.
Saluti Dott.ssa Anna Tomaciello
Buonasera, le informazioni che lei riporta sono troppo generiche per capire quale possa essere la psicoterapia migliore.
Piuttosto, ricerchi un professionista con esperienza o con dimestichezza nel rapportarsi con i ragazzi, e, dopo la sua valutazione le sarà dire il corretto percorso da seguire.
dott Tealdi
Gentile Utente, la domanda non permette di potersi esprimere in una specifica indicazione in merito al tipo di professionista da consultare, e a quale tipo di approccio psicoterapico scegliere per suo figlio. Il mio consiglio, in casi come il suo, è di svolgere un approfondimento diagnostico al servizio pubblico (DSM) competente territorialmente. Un caro saluto, AP
Salve, le consiglierei di richiedere una consultazione con un professionista specializzato in problematiche adolescenziali, che saprà indicarle il da farsi in base alle esigenze presenti nelle specifiche situazioni. Saluti, G.S.
Buongiirno,

la psicoterapia migliore sarebbe quella che sceglierebbe suo figlio.

Se suo figlio volesse chiedere un aiuto, sarebbe il caso che da parte sua ci fosse appoggio emotivo e sostegno economico.

Sulla scelta è meglio coinvolgerlo al massimo in modo che senta di avere potere in merito.

Cordialmente.
Salve. Le consiglierei di fare una prima valutazione con un esperto psicologo psicoterapeuta che si occupa dell'eta dello sviluppo e adolescenza. Sicuramente un tale professionista sarebbe in grado di occuparsene del suo figlio.
cordialmente
Buongiorno,
in adolescenza di prassi si definiscono, in accordo con i familiari, dei colloqui di valutazione psicologica preliminare con uno psicoterapeuta che si occupi di adolescenti. Tali colloqui sono volti a focalizzare ciò che crea disagio al ragazzo nella quotidianità ( a casa, a scuola, nel gruppo di amici). Si decide quindi assieme se possa essere di giovamento iniziare un percorso di psicoterapia. Un cordiale saluto, dott.ssa Margherita Maggioni.
Buonasera, si può rivolgere ad uno psicoterapeuta scegliendolo insieme a suo figlio il quale dopo un primo colloquio la aiuterà a comprendere come procedere
Buonasera, nel caso degli adolescenti spesso il professionista propone inizialmente uno o più incontri familiari così da poter valutare la richiesta attraverso uno sguardo più ampio. Dopo la prima fase di valutazione si propone il percorso ipotizzato che può coinvolgere il ragazzo o l'intero sistema familiare. In quest'ultimo caso è opportuno dunque che vi sia la disponibilità di una "messa in gioco" da parte di tutti i membri coinvolti al fine di un maggiore benessere personale e di una più profonda consapevolezza delle dinamiche relazionali e comunicative che caratterizzano il sistema familiare. In bocca al lupo, E. Cuzzucoli
Salve,
può intraprendere qualsiasi tipo di psicoterapia, purchè lo faccia con un collega che si occupa di adolescenti, di problematiche adolescenziali.
Saluti.

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