Salve mi chiamo Lisa,ho 35anni da quando avevo 20 anni che soffro di attacchi di panico,e assumo elo

22 risposte
Salve mi chiamo Lisa,ho 35anni da quando avevo 20 anni che soffro di attacchi di panico,e assumo elopram da 20mg,molte volte sono passata al dosaggio 10mg ma è un periodo che soffro di sbandamenti...può essere associato alla diminuzione del farmaco o che non ha più efficacia dopo tanti anni di assunzione
Buongiorno Lisa, la sua domanda è di carattere medico. La invito pertanto a rivolgersi a chi le ha prescritto a suo tempo il farmaco, oppure al suo curante: la sapranno certamente aiutare, modificando posologia o farmaco.
Un caro saluto,
mg

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Buongiorno. È possibile che oltre alla terapia farmacologica possa abbinare un sostegno psicoterapico? Se da 15 anni assume il farmaco , potrebbe essere utile comprendere il significato di questa condizione d'ansia stabile. Le auguro di trovare uno spazio utile
Buonasera Lisa, dovrebbe consultare il medico curante o lo specialista che le ha prescritto il farmaco per valutare gli effetti collaterali dovuti al cambiamento nei dosaggi. Potrebbe anche pensare a valutare un sostegno psicologico per esplorare le ragioni profonde che la portano a queste fragilità, di supporto alla farmacologia e per, eventualmente in futuro, pensare a una sospensione dei medicinali. Un caro saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Salve, concordo con i colleghi nell’invitarla a fare queste domande al suo psichiatra, le ricordo infatti che una terapia farmacologica deve essere presa sotto controllo medico. Sono sicura che se all’assunzione di farmaci associasse una psicoterapia potrebbe averne dei benefici a lungo termine!
Cara Lisa, sono molti anni che assumi farmaci, e per avere qualche informazione in più sarebbe opportuno che tu ti rivolga allo psichiatra che ti segue.
Mi permetto, visto che sono 20 anni che soffri di attacchi di panico (ossia hai avuto il tuo primo attacco a 15 anni, davvero molto giovane), di suggerirti il supporto d uno psicoterapeuta.
Dagli attacchi di panico si può guarire.
Buone cose
La domanda è di competenza medica e per la posologia o una eventuale nuova cura farmacologica deve deciderla il medico che la segue. Converrebbe comunque associare alla cura farmacologica un supporto psicoterapeutico, che la aiuterà a gestire gli attacchi di panico e farla star meglio. Cordiali saluti
Buongiorno,
non esiti a iniziare un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale, altamente efficace nel trattamento degli attacchi di panico.
dott Tealdi
Buonasera Lisa. Riguardo il dosaggio di un farmaco si rivolga sempre ad un medico, meglio se il prescrivente. Prenda, dopo aver chiarito le questioni farmacologiche, in considerazione un percorso terapeutico, utile per la tipologia di disturbo che l'affligge.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Buonasera! Posologia, presunta assuefazione e cambiamenti di dosaggio del farmaco sono da riferire al medico che le ha prescritte che può valutare lo stato fisico generale e la storia del sintomo. Rimane però il substrato che fa da sfondo ad un malessere che dura da 15 anni... A quello dovrebbe porre rimedio orientandosi nella sua risoluzione definitiva. Provi a contattare uno psicoterapeuta. Saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, come psicoterapeuta non posso darle indicazioni sugli effetti dei farmaci, questa è competenza dello psichiatra o neurologo. Chieda informazioni al medico che ha prescritto il farmaco. La invito, se non lo sta facendo, a fare un percorso di psicoterapia perché dall'attacco di panico si guarisce ed inoltre l' attacco di panico è un evento traumatico di per sé proprio per le caratteristiche con cui si presenta e ciò comporta ulteriore traumatizzazione. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile.
Gentile utente. La invito a contattare il suo psichiatra il quale le ha prescritto il farmaco e valutare la sua condizione che dura da 15 anni e in più il dosaggio del farmaco. Cordialmente.
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Gentile utente, come già ribadito dai colleghi è importante che lei esponga la problematica in questione al suo psichiatra il quale provvederà ad "aggiustare" i farmaci eliminando gli effetti collaterali. Sarebbe importante associare la terapia farmacologica ad una psicoterapia per approfondire le cause scatenanti degli attacchi di panico di cui soffre da così tanto tempo. Sono del parere che nessuna cura farmacologica, seppur molto importante, possa funzionare adeguatamente senza un supporto psicologico.
Un caro saluto
D.ssa gemma bosco
Buona sera, come le hanno risposto i miei colleghi, lei dovrebbe ogni volta che ha un dubbio sulla cura con psicofarmaci, contattare sempre il medico che gliel'ha prescritti. Inoltre penso che siano molti anni che lei sta prendendo dei psicofarmaci, quindi sarebbe arrivato il momento che lei modificasse il modo come risolvere i suo disturbo. Forse rivolgersi ad una psicoterapeuta e cercare di capire che cosa nascondono i suoi sintomi, cominci a fare un percorso psicologico per elaborare il suo malessere che l'ha portata a prendere per 15 anni i psicofarmaci senza nessuna risoluzione del suo malessere, distinti saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Gentile Utente,
Rivolga senza indugio i suoi timori al Medico Psichiatra che le ha prescritto i farmaci. In aggiunta, mi permetto di consigliarle di considerare la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia individuale per mettere mano su questo problema di lungo corso di attacchi di panico. La terapia farmacologica, a meno di averne dosaggi elevati e molto prolungati nel tempo, non risolve un problema ansioso come quello che riferisce, ma tutt'al più lo tampona. Per contro, l'associazione tra terapia farmacologica e psicoterapia è quella che ha mostrato i migliori risultati in termini di efficacia e mantenimento nel tempo. Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno, il professionista di riferimento per le assunzioni farmacologiche è solo e soltanto colui che le ha prescritte, perché è l'unico a conoscere la Sua anamnesi medica, farmacologica, e le eventuali comorbilità che con un dosaggio differente potrebbero peggiorare o entrare in conflitto. In generale: 1) le modifiche di dosaggio devono sempre essere concordate con il medico; 2) un effetto collaterale simile è difficile avvenga a distanza di così tanto tempo dall'inizio del trattamento; 3) se non unita a una psicoterapia, la terapia farmacologica non risolverà il problema e sicuramente, come Lei ha già notato, una terapia di molti anni non ha dato i risultati sperati. Le linee guida sui disturbi di panico prevedono l'associazione con un percorso psicoterapeutico al fine di migliorare i risultati e, soprattutto, di mantenerli nel tempo. Il consiglio quindi è di riferirsi allo psichiatra per il farmaco, ma di associarvi un percorso personale. In bocca al lupo, DMP
Salve Lisa, fa bene a sollevare questi dubbi rispetto ad un farmaco che prende da cosi tanto tempo...ma il punto nodale non credo che sia il dosaggio, ma l affidarsi completamente solo ad esso. La invito a valutare la possibilità di affrontare con un percorso di psicoterapia il suo vissuto, potrà scoprire tante risorse e valutare con uno psichiatra l eventuale terapia farmacologica.
cordialmente
Buongiorno
dopo così tanti anni di farmacoterapia per riuscire a scalarla è opportuno intraprendere un percorso di psicoterapia, che la aiuti a fare chiarezza e faccia emergere le sue risorse interne.
MORENA SPINELLO
Gentile, Ha mai tentato una psicoterapia? In tal caso le consiglio di farlo e inoltre nel tempo scalare il farmaco fino a sospenderlo previo consenso e consulto medico. Saluti.
Salve,
oltre alla terapia farmacologica, che mi auguro sia stata prescritta da uno psichiatra, previa consulenza, le consiglio di associarla ad una psicoterapia per ottenere risultati più efficaci.
Saluti.
Salve, le consiglio di rivolgersi al suo medico di fiducia, per avere le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, si confronti con il medico curante.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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