Salve, Ho 17 anni e volevo parlare di una situazione che mi sta facendo riflettere davvero molto in

24 risposte
Salve,
Ho 17 anni e volevo parlare di una situazione che mi sta facendo riflettere davvero molto in questi giorni. Circa un mese fa sono entrata in un gruppo Instagram creato per commentare insieme un programma televisivo che mi piace molto, perché volevo compagnia senza troppi impegni insomma. Dato che non sapevo minimamente chi ci sarebbe stato in quel gruppo e volendo tutelare la mia privacy, decidi di entrare con un profilo falso che avevo creato 1/2 anni fa. Non avevo alcuno scopo di truffare persone o ingannare qualcuno, ma solo quello di non dare a tutti i miei veri dati. Pensavo che sarebbe stata un'esperienza carina per trovare compagnia ma in modo leggero, senza troppe pretese. Col passare dei giorni ho notato che su quel gruppo le persone a volte si confidano anche sui loro problemi o situazioni quotidiane per conoscersi meglio e fare amicizia, anche perché alcuni di loro sono lì già da 2 anni ad esempio. Io mi divertivo molto con loro, in particolare c'è un ragazzo con cui sul gruppo spesso mi scambiavo qualche battuta perché c'è una bella sintonia. Gli altri del gruppo hanno notato questa connessione e hanno iniziato a dire che staremmo molto bene insieme. Passa ancora altro tempo e le battute con questo ragazzo continuano, tanto che a volte ci siamo scritti anche in privato (mai situazioni tipo buongiorno o buonanotte, ma solo se volsvaml chiaccherare di qualcosa). Penso che da parte sua ci sia interesse, ed allo stesso tempo anche a me lui potrebbe piacere. Mi piace molto scherzare con lui perché sento proprio che è come se fossimo sintonizzati sulla stessa linea d'onda, infatti gli altri lo hanno notato subito. È gentile con me, mi rispetta, mi fa ridere e non è mai invadente. Non ha mostrato segnali che vuole conoscermi, anzi, non mi ha neanche fatto alcune domande riguardo la mia vita però comunque mi cerca spesso. Il problema è che io mi sento davvero troppo in colpa. Sento di star ingannando una persona con questa identità falsa, ma allo stesso tempo so che di falso c'è solo nome, cognome e foto perché nei messaggi sono stata sincera, e rispondo proprio come risponderei io. Sento un peso addosso, ma non voglio rivelargli tutto, non solo perché ci starebbe male, ma anche perché ammetto che perderei questo rapporto di complicità che si è creato. Quando sono entrata in quel gruppo non mi sarei mai aspettata una situazione del genere, altrimenti avrei fermato tutto fin dall'inizio. Ho persino sperato che tutto rimanesse com'è ora, molto leggero, senza flirt pesanti o altro, così da non dover dire la verità. Questa situazione mi fa star davvero male, e mi sento di star ingannando qualcuno che mi piace senza volerlo. Mi scoccia anche che tutto ciò che gli dico è reale, non sto recitando una parte, ma il nome, cognome e foto no (soprattutto la questione delle foto mi fa sentire in colpa perché comunque il lato estetico in queste circostanze può influenzare). Non mi era mai capitato prima ed anzi, non mi era neanche mai piaciuto un ragazzo online. Mi vergogno persino a scriverlo ora, nero su bianco però ho bisogno di capire.
Vi ringrazio per l'ascolto.
Buona giornata
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Posso immaginare il peso che avverti rispetto a questa situazione e la difficoltà a decidere cosa sia giusto fare per il bene di tutte le persone coinvolte, te compresa.
Senza dubbio, se senti che con questo ragazzo le cose si stia facendo serie, sarebbe il caso di "correre il rischio" di mostrargli la tua vera identità, spiegando le motivazioni che ti hanno spinto a creartene una fittizia.
Meglio correre questo rischio, piuttosto che continuare a mentire a te stessa e a lui.
Ad ogni modo, se senti il bisogno di parlarne più approfonditamente, sono a tua disposizione per aiutarti.
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione. Comprendo il suo conflitto: è nata una connessione autentica in uno spazio che era stato creato per proteggere la sua privacy, non per ingannare. È fondamentale ricordare che la parte "falsa" è solo il contenitore (il profilo), non il contenuto (la sua personalità, che è del tutto genuina). La maschera che la proteggeva è diventata ora una barriera che le impedisce di vivere pienamente questo legame.
Ora si trova di fronte a una scelta, ed entrambe hanno un costo. Continuare con questa identità le permette di mantenere la complicità attuale, ma col rischio di alimentare il suo senso di colpa. Rivelare la verità comporta il rischio di un rifiuto, ma è anche l'unica via che apre alla possibilità di un rapporto reale, liberandola dal peso del segreto.
Il percorso non è trovare l'opzione indolore, ma capire quale scelta sia più allineata con i suoi valori e con la persona che desidera essere.
Un caro saluto!
Dott.ssa Manuela Valentini
Psicologo, Psicologo clinico
Melfi
Gentile utente, buon pomeriggio.
La sua riflessione è profonda, sincera e merita rispetto. A 17 anni, è naturale cercare spazi di espressione e connessione, soprattutto in ambienti digitali dove si può esplorare la propria identità in modo più protetto. Se fosse andato diversamente, se avesse trovato un ambiente non sano, si sarebbe data un brava, non crede? Tuttavia, ciò che sta vivendo ora è una tensione etica tra il desiderio di proteggere sé stessa e il bisogno di autenticità nei rapporti umani.
Utilizzare un profilo falso per tutelare la propria privacy non è di per sé scorretto, soprattutto se non vi è intenzione di manipolare o danneggiare gli altri. Tuttavia, quando si sviluppano legami emotivi, anche virtuali, l’identità diventa parte integrante della fiducia. Lei ha agito con prudenza, ma ora si trova in una situazione in cui la sincerità emotiva è in contrasto con la discrezione iniziale.
Lei scrive:- “Nei messaggi sono stata sincera, e rispondo proprio come risponderei io". Questo è fondamentale. La sua personalità, il suo modo di pensare, il suo affetto sono autentici. L'aspetto visivo e anagrafico può influenzare la percezione dell’altro, soprattutto in un contesto dove l’attrazione può nascere anche da un’immagine. Il senso di colpa che prova, come da sua descrizione, è il segnale che la sua coscienza morale è viva. Non sta cercando di giustificarsi, ma di comprendere. Questo è un atteggiamento molto responsabile per la sua età. La domanda che si pone è: “Sto ingannando qualcuno che mi piace, anche se non voglio?” La risposta è complessa, ma dipende da diversi modi di vivere e percepire la realtà perchè stiamo parlando di quella digitale in cui una certa tutela non è mai sbagliata anzi è opportuna. Semmai l'omissione di verità potrebbe diventare inganno quando il rapporto si approfondirà, ma a quel punto rivelarlo potrebbe essere anche un modo di riderci sopra e probabilmente lei in primis ci potrebbe creare sopra una base sul quale notare la reazione dell'altro, partendo però da una sua consapevolezza. E' libera di essere attenta con se stessa e non si deve giustificare per essersi protetta. Se dovesse ritenerlo necessario, può iniziare a parlare del fatto che ha usato un profilo non del tutto vero per proteggersi, spiegando le sue motivazioni sincere. Non è tenuta a farlo per forza. A quel punto se il legame resta leggero e amichevole, forse non è necessario entrare nei dettagli. Ma se si evolve in qualcosa di più profondo, la trasparenza diventa importante. Valuti un passo alla volta. Sarebbe meglio un confronto diretto dove si possono notare altri aspetti fondamentali ed immediati. Mi auguro che questa risposta le sia utile nella riflessione in risposta alla sua domanda. Ha fatto bene a tutelarsi. A 17 anni, è importante non esporsi troppo online. Ma ora può scegliere di farlo in modo controllato, se sente che la persona è affidabile.
Resto a disposizione per eventuali necessità e confronti in merito all'argomento e non soltanto.
Un grande saluto,
Dr,ssa Manuela Valentini
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buon pomeriggio, la invito a riflettere su quanto sia importante l'autenticità e la limpidezza per lei nelle relazioni sia amicali che sentimentali e quali sono per lei i principi cardine dei rapporti che crea con le persone. In questo modo, potrà ragionare se esporsi e rischiare rivelando al sua autentica identità liberandosi di un grande peso e rendere giustizia alla sua reale immagine, fatta anche di tanta autenticità. Oppure restare nell'ombra con questo peso e continuare a stare male nella menzogna.
Lasci all'altro la scelta di decidere se restare o meno nella sua vita, giocando lei tutte le sue carte. Si fidi, la vita può stupirla. Restare nella paura fa precludere tante occasioni per essere felici.
Spero di esserla stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Chiara Visalli
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buon pomeriggio cara, da quello che racconti noto e ci tengo a dire alcune cose... Innanzi tutto, mi colpisce che tu abbia voluto tenere "nascosti" i tuoi dati: non c'è niente di male nel volerlo fare, però mi interrogo sul motivo che può indurre così tanta preoccupazione per la propria privacy... potendo fare un colloquio con te, ti chiederei se magari ti sei sentita "violata" (nella tua privacy, nelle tue cose personali) in altre occasioni nella tua vita.
In ogni caso, utilizzare una "falsa identità" è un modo comune per sperimentarsi sotto un'altra prospettiva, per scoprire nuove parti di sé più liberamente... può essere un movimento sano se, successivamente, si riescono ad integrare le parti nuove con quelle vecchie - integrando sia la rappresentazione che hai di te stessa che quella mostri agli altri... Se lasci invece le due cose separate, scisse, rischi di perderti e confonderti tu stessa.
Un'altra cosa che ritengo importante sottolineare è che, quando ci si interessa a qualcuno conosciuto online (senza contatti telefonici o tramite videochiamate), si rischia di "idealizzare" l'altra persona, di crearsi delle fantasie e delle rappresentazioni che non corrispondono alla realtà... e che dunque, ancora una volta, separano il mondo reale da quello "online". Mi chiedo dunque sia se questo ragazzo ti piaccia davvero ma anche cosa significa che "qualcuno ci piaccia": quali aspetti piacciono, a quali mancanze o vuoti potrebbero rispondere? Quali pezzi si incastrano con i nostri?
Sono tutte domande utili ed importanti per scoprire noi stessi e, contemporaneamente, l'altro con cui ci relazioniamo... Sicuramente, con un percorso di supporto psicologico, potresti interrogarti rispetto a tutte queste questioni ma anche a riscoprirti sotto luci e vesti nuove.
Quello che posso consigliarti è di essere sincera con questo ragazzo, di "spogliarti" di queste maschere e di mostrarti per chi sei davvero, solo così potrai scoprire se l'intesa che c'è tra voi è autentica e se può diventare davvero reale (magari con una conoscenza che vada oltre la semplice messaggistica, appunto).

Se avrai bisogno comunque di altri consigli o di ulteriore supporto e consigli, non esitare a contattarmi! Sono a tua disposizione... a presto!

Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
Gentile utente, grazie per la sua condivisione.
Dalle sue parole emerge il suo malessere dettato dall'aver mentito circa la sua identità. Ciò che mi sento di dirle è che la ragione per cui l'ha fatto è comprensibile, e per nulla condannabile: ha avvertito la necessità di tutelare la sua privacy, non essendo a conoscenza delle modalità di interazione e soprattutto delle persone che avrebbe incontrato.
"Sento di star ingannando una persona con questa identità falsa, ma allo stesso tempo so che di falso c'è solo nome, cognome e foto perché nei messaggi sono stata sincera, e rispondo proprio come risponderei io". Ciò che conta in ogni tipo di relazione interpersonale è la comunicazione: se avverte la necessità di essere sincera con lui, può condividere con lui quanto accaduto. Ciò non significa necessariamente esporsi su ogni livello, quanto più comunicare che ha avvertito la necessità di tutelarsi, e che al momento sentiva il bisogno di essere onesta. Se la natura del rapporto è autentica, ciò non rappresenterà un ostacolo ma continuerà a seguire la direzione d'origine. Ciò che conta in primo luogo è che Lei si senta bene in questa relazione, e se per farlo è necessario esporsi, è giusto che valuti la possibilità di condividere la verità, a prescindere da quelle che potrebbero essere le conseguenze.
Dott.ssa Elena Brizi
Psicologo, Psicologo clinico
Tarquinia
Buon pomeriggio,
Ho letto la tua storia e capisco bene come tu possa sentirti.
Quello che mi sento di consigliarti è di trovare un momento in cui sei più serena e parlargliene tranquillamente.
Puoi spiegargli le tue buone intenzioni e i motivi per cui avevi creato un profilo falso. N
Lui sta mostrando interesse verso la persona che sei, per come ti ha conosciuto e per le cose che vi raccontate.
Anche se non vi siete mai incontrati, lui ti sta conoscendo e se ti cerca è perché l’hai colpito e si trova bene a parlare con te. Non credo basti un nome diverso a fargli cambiare idea su ciò che pensa di te..
Per qualsiasi cosa, puoi contattarmi.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile ragazza,è comprensibile che tu ti senta in colpa, ma il fatto stesso che tu stia riflettendo con tanta profondità dimostra che sei una persona sensibile e responsabile.
All'inizio volevi solo proteggerti, ed è del tutto legittimo: online la prudenza non è solo normale, è anche sana. Il problema è nato quando il rapporto ha iniziato ad assumere un valore emotivo, andando oltre l’intento iniziale.
Quello che ti pesa non è solo l’identità "falsa", ma il rischio che la connessione autentica che si è creata possa essere compromessa. Ed è proprio questo il punto: se tra voi c’è qualcosa di reale, forse merita anche un terreno reale su cui poggiare. La verità può spaventare, ma a volte è anche l’unica strada per vivere un legame senza ansie, sensi di colpa o il timore di essere scoperti.
Non sei una truffatrice. Sei solo una ragazza che, cercando un po’ di leggerezza, si è ritrovata a provare qualcosa di autentico. Qualunque scelta farai, ricorda: ogni relazione sana nasce dalla fiducia, e la fiducia si costruisce con la verità.

Un caro saluto.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Ciao, ti ringrazio per aver condiviso una parte così delicata della tua esperienza. È evidente che sei una persona molto attenta, sensibile e capace di riflettere profondamente su ciò che provi e su ciò che accade intorno a te. La situazione che descrivi non è affatto banale e dimostra che stai attraversando un momento in cui i tuoi pensieri e le tue emozioni ti spingono a voler essere coerente con i tuoi valori, pur trovandoti in una situazione complessa. Hai fatto una scelta iniziale che nasceva da un bisogno legittimo: quello di proteggere la tua privacy. A 17 anni, essere prudenti online è una forma di consapevolezza e autodifesa, non certo qualcosa di cui vergognarsi. All’inizio, il profilo che hai usato era solo un modo per mantenere una certa distanza, senza alcuna intenzione di ferire o manipolare gli altri. Il fatto che tu ora senta un peso e un senso di colpa non significa che tu abbia fatto qualcosa di terribilmente sbagliato, ma che sei una persona con una forte coscienza, capace di mettersi nei panni degli altri e di chiedersi come le tue azioni possano influire su chi ti sta attorno. Il punto delicato, ora, è che la situazione è cambiata rispetto all'inizio. Ti sei trovata coinvolta emotivamente in un modo che non avevi previsto, e questa complicità che si è creata con questo ragazzo ti tocca davvero. La tua mente è divisa tra il desiderio di non perdere questo legame e il bisogno di sentirti autentica, coerente, libera da un senso di finzione. Questo conflitto è ciò che ti sta generando sofferenza. In una prospettiva cognitivo-comportamentale, sarebbe importante aiutarti a riflettere su alcune domande che potresti porti con calma: cosa rappresenta per te questa connessione? Quanto è importante per te costruire relazioni basate sulla sincerità e sulla trasparenza? E come potresti trovare un modo per essere più vicina a chi sei davvero, senza distruggere ciò che di bello si è creato? Forse, più che un'unica grande rivelazione, potrebbe essere utile iniziare a inserire nel rapporto degli elementi reali della tua identità, poco per volta, restituendo una versione più autentica di te stessa, senza necessariamente stravolgere tutto. Non è detto che tu debba dire ogni cosa subito, ma trovare il modo di ridurre la distanza tra ciò che mostri e ciò che sei potrebbe aiutarti a sentirti più libera e meno in conflitto. E se questa persona è davvero rispettosa e gentile come lo descrivi, forse sarà capace di accogliere anche la verità, se e quando ti sentirai pronta a condividerla. Un altro punto che merita attenzione è quello che provi verso te stessa. Ti vergogni, ti senti in colpa, ti giudichi. Eppure, quello che emerge da ciò che scrivi è che hai agito spinta da bisogni emotivi reali: desideravi compagnia, leggerezza, uno spazio in cui esprimerti senza pressione. Non è un crimine. Stai crescendo, imparando a conoscere te stessa e a capire che tipo di relazioni vuoi costruire. E a volte, proprio queste esperienze che ci mettono in difficoltà ci insegnano cosa per noi conta davvero. Non sei obbligata a decidere tutto subito. Puoi prenderti il tempo che ti serve per capire cosa vuoi davvero da questa relazione e in che modo vorresti continuare. L'importante è che tu rimanga in ascolto dei tuoi bisogni autentici, cercando soluzioni che ti facciano sentire il più possibile in pace con te stessa. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile utente grazie per aver condiviso la tua situazione. Hai deciso di iscriverti in quel gruppo con un nome falso senza cattive intenzioni. Lo hai fatto per protezione e privacy, non per truffare o manipolare. Questa è una motivazione valida — specialmente online, dove bisogna essere cauti.
Cosa potresti fare allora per alleggerire la pressione emotiva che senti?
Potresti ammettere che per proteggere la tua privacy usi un profilo non reale, senza ancora dare i tuoi veri dati. Questo sarebbe un primo passo di trasparenza. Se, invece, pensi che rivelare la verità sia troppo complicato o rischioso, puoi ridurre i contatti finché il legame non si raffredda. È la strada più “protettiva”, ma lascia un senso di incompiuto.
Le relazioni, anche quelle online, crescono bene quando si basano sulla fiducia. Può darsi che lui capisca la tua scelta iniziale di proteggerti e non la viva come un tradimento, se gliela spieghi con sincerità. Spero di esserti stato d'aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Dott.ssa Marta Avolio
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Ciao, grazie per aver condiviso questa esperienza con tanta sincerità. Quello che stai vivendo è molto più comune di quanto pensi e non c’è nulla di cui vergognarsi. A volte, per proteggerci o sentirci più liberi, scegliamo modalità che ci sembrano innocue, ma che nel tempo possono farci sentire a disagio quando entrano in gioco emozioni più profonde, come la complicità, l’interesse o l’affetto.
Oggi ti trovi a confrontarti con un conflitto interiore: da un lato il bisogno di proteggerti, dall’altro il desiderio di essere autentica e costruire legami veri. Non è semplice, soprattutto alla tua età, quando le relazioni (online e offline) possono essere molto intense e significative.
Forse potrebbe esserti utile avere uno spazio protetto in cui esplorare questi vissuti con una persona esperta, senza timore di essere giudicata. Un percorso psicologico può aiutarti a mettere ordine tra emozioni, pensieri e desideri, e a capire come prenderti cura di te anche nella relazione con questo ragazzo.
Ti auguro di poterti ascoltare con gentilezza, proprio come stai cercando di fare adesso.
Dott.ssa Chiara Lagi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Carissima, grazie per aver condiviso questa tua esperienza delicata e complessa. Stai vivendo una situazione di profondo conflitto interiore per aver agito in modo diverso da come ti senti di essere realmente. Sensibilità verso l’altro e desiderio di essere onesta sono segnali importanti di maturità e rispetto. Il senso di colpa origina dal fatto di aver usato un profilo falso, anche se la tua intenzione non era quella di ingannare o truffare. Infatti, e lo ricordo solo a titolo informativo, la creazione di un profilo fake, che implica la presentazione di sé con attributi e caratteristiche non corrispondenti alla realtà con l’obiettivo di restare anonimi, va considerata con ponderatezza per due importanti motivi: l’anonimato è parziale; infatti, attraverso l’indirizzo IP si può risalire all’identità dell’utente; vi è, inoltre, la possibilità di incorrere, involontariamente, in conseguenze giuridiche. La creazione di un profilo falso non è di per sé un reato informatico, ma lo diventa nel momento in cui viene creato per “ingannare” gli altri, ma questa intenzione non appartiene al tuo caso. A livello pratico, è utile riflettere se ti senti pronta ad essere autentica con lui e anche con te stessa. Non c’è bisogno di fare tutto subito: prenditi il tempo di pensare, senza sentirti obbligata a rivelare tutto immediatamente. Essere sincera con te stessa e con gli altri ti aiuterà a trovare più pace e a costruire rapporti più autentici e maturi. Potresti anche considerare, con il supporto dei tuoi genitori, di parlare con uno psicologo. Questo ti permetterebbe di esplorare meglio i tuoi sentimenti e capire come affrontarli nel pieno rispetto del tuo sentire. Un caro saluto.
Dott.ssa Chiara Lagi
Dott.ssa Benedetta Del Forno
Psicologo, Psicologo clinico
Livorno
Buongiorno, ti ringrazio per la tua condivisione, soprattutto perchè, da come scrivi, non dev'essere stato facile scrivere questa tua situazione e il tuo vissuto. In alcuni casi, anche il solo scrivere qualcosa che ci turba, può essere un primo passo per liberarci di un peso, ammettendo con noi stessi che sentiamo che qualcosa non sta andando come dovrebbe. Ci tenevo a dirti che parlare di questa situazione per te difficile, è stato un inizio molto coraggioso.
Posso capire il tuo bisogno di aver sentito la necessità di celare la tua identità quando ti sei iscritta in questo gruppo. Far parte del mondo dei social ci richiede, ormai sempre più spesso, di condividere le nostre informazioni personali, ma abbiamo tutto il diritto di decidere noi che cosa condividere di noi stessi.
Non conosco la tua storia e la tua persona e quindi non posso sbilanciarmi nel fare ipotesi o un ragionamento, perchè non sarebbe corretto da un punto di vista etico e professionale, però mi verrebbe da approfondire il tuo vissuto riguardo questa situazione che stai vivendo, capire in particolare che emozioni stai vivendo e come le stai affrontando.
Partirei intanto da lì. Le nostre emozioni ci comunicano tanto, spesso senza che noi capiamo davvero che cosa ci stanno dicendo.

Un caro saluto

Benedetta
Ciao,
data la tua giovane età mi permetto di darti del tu. Quando entriamo in relazione con qualcuno, anche attraverso uno schermo, mettiamo comunque in gioco parti autentiche di noi. E tu, da come scrivi, sei stata sincera nei tuoi pensieri, nei tuoi valori e nel tuo modo di comunicare.
Il profilo che hai usato non nasce per ingannare, ma per proteggere la tua privacy: una forma di autodifesa molto comprensibile, soprattutto nell’ambiente dei social.
Tuttavia, ora si è creata una connessione emotiva che va oltre ciò che avevi previsto, e questo porta con sé una responsabilità diversa.
Ti invito però a porti una domanda: che tipo di relazione vorrei costruire davvero?
Una relazione, anche solo amicale, basata su un’affinità vera, come quella che descrivi, merita fiducia reciproca. Non significa per forza che tu debba rivelare tutto subito o di colpo. Ma forse potresti iniziare a chiederti se, quando e come, potrebbe esserci uno spazio per dire che all’inizio hai sentito il bisogno di proteggerti. E che, nonostante il nome, la foto o qualche dettaglio diverso, tutto ciò che lui ha conosciuto di te pensieri, emozioni, parole è autentico.
La verità, quando nasce da un luogo sincero e rispettoso, può essere accolta più facilmente di quanto temiamo.
Non colpevolizzarti per qualcosa che è nato da un’intenzione protettiva. La vergogna che provi è già un segnale della tua sensibilità, del tuo senso etico. Usala non per giudicarti, ma per capire meglio che tipo di relazioni vuoi costruire da ora in avanti, e con quali valori.
Resto con l’impressione che tu abbia una grande capacità di ascolto, di empatia e di riflessione. Qualità rare, e preziose. Usale per scegliere il momento giusto, le parole giuste… ma soprattutto, per essere gentile anche con te stessa.
Un Caro saluto
Dott.ssa Martina Prelati
Psicologo, Psicoterapeuta
Rieti
Buongiorno, intanto la ringrazio per aver dedicato del tempo per lei sul portale e per aver esposto la sua attuale situazione. Posso comprendere questo disagio che sta provando ma la invito a non disperare poiché non siamo perfetti ed il motivo iniziale sembra essere stato, come afferma, una ricerca di momenti di leggerezza per un programma televisivo e non quello di "ingannare" questo ragazzo che ha successivamente conosciuto. Il lavoro da poter proseguire, ad esempio insieme ad un professionista, è proprio basato sulle sue ultime parole, cioè sul suo bisogno di "capire". Le consiglierei di seguire questo suo bisogno e soprattutto di focalizzarsi sull'importanza di potersi mostrare per quello che realmente si è (fisicamente ed emotivamente) senza alcuna vergogna di cui ha scritto, dando anche la possibilità all'altro di scegliere. Nel mostrare le sue emozioni o i suoi sentimenti prova lo stesso?
Spero di averle dato dei punti di riflessione, quando vuole può contattarmi.

Saluti,
Dott.ssa Martina Prelati
Dott.ssa Ilaria Bresolin
Psicologo, Neuropsicologo
Breda di Piave
Gentile utente,
immagino come la situazione può farla sentire in colpa.
Penso innanzitutto che non ci sia un "giusto" o "sbagliato", nel senso che l'intenzione e il modo con cui sei entrata a far parte del gruppo è lecita perchè mossa da valori per te importanti (il fatto di mantenere la tua privacy). Se però ad oggi questa cosa inizia a starti stretta, prova a chiederti "sarebbe così terribile che lui venisse a sapere questa cosa?" (anche così in modo genuino e chiaro come l'hai riportata qui, dove si può percepire l'affetto che provi per questo ragazzo) Cosa potresti perdere? E cosa succederebbe se continuassi così come stai facendo ora senza rivelare nulla?
Dici che rivelandolo perderesti questo rapporto di complicità che si è creato. Ma è un dato di fatto o una tua sensazione/paura? Perchè se fosse quest'ultimo caso, non è una cosa che in realtà si può sapere a priori. Rimaniamo sempre ancorati ai fatti, per quello che possiamo.
Spero di essere stata d'aiuto, dott.ssa Ilaria Bresolin.
Dott.ssa Lucrezia Farese
Psicologo, Psicologo clinico
Fragneto Monforte
Caro utente,

capisco quanto questa situazione ti stia facendo sentire in difficoltà. Hai agito inizialmente per proteggerti, e non con l’intento di ingannare. Il fatto che oggi tu ti ponga domande così profonde dimostra maturità e desiderio di essere autentica.
È normale provare disagio quando ci si affeziona a qualcuno e ci si rende conto che non tutto è stato detto. Forse potresti iniziare a valutare un modo graduale per avvicinarti alla verità, ascoltando i tuoi tempi e i tuoi bisogni, ma anche rispettando chi hai davanti.

Non sei sbagliata per quello che provi: sei umana, stai cercando di capire e stai crescendo. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento

Un caro saluto,
Dott.ssa Farese Lucrezia
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Ciao, grazie per la tua sincerità e il coraggio di condividere questa situazione così delicata. È normale sentirsi in colpa quando ci si nasconde dietro a un profilo falso, anche se la tua intenzione non era quella di ingannare, ma di proteggerti.
Ti invito a riflettere su cosa ti spaventa davvero nel mostrarti per come sei: paura di non essere accettata? Timore di perdere questo legame speciale?

Ricorda che ogni relazione sana si basa sulla fiducia e sull’autenticità, anche se è difficile. Forse potresti pensare a piccoli passi per essere un po’ più vera, senza stravolgere tutto.

Infine, come ti sentiresti se mantenessi questa distanza fra chi sei e chi mostri? Questo peso ti aiuta o ti limita nel vivere questa amicizia?

È un buon momento per ascoltare te stessa e capire cosa davvero desideri da questa relazione, senza giudicarti.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve,capisco il suo senso di colpa, ma non ha fatto nulla con cattiveria o intenzione di manipolare: ha usato un profilo falso solo per proteggere la sua privacy, una scelta comprensibile soprattutto alla sua età. Il problema nasce ora perché è nata una connessione reale. Questo la mette in difficoltà perché da una parte vuole essere sincera, dall’altra ha paura di perdere qualcosa di bello. È normale sentirsi così. Le consiglio di prendersi un po’ di tempo per valutare cosa vuole davvero da questo legame. Se sente che potrebbe evolvere, prima o poi un po’ di verità andrà condivisa, in modo graduale, rispettoso e sempre tutelando la sua sicurezza. Potrebbe iniziare dicendo che quel profilo non è il suo principale, senza entrare subito nei dettagli. Non è obbligata a raccontare tutto subito, ma essere autentici è ciò che crea legami sani. Se questo ragazzo ha davvero interesse per la persona che lei è, lo capirà. Ha fatto bene a scrivere, e dimostra una profonda consapevolezza. Continui a fidarsi del suo istinto e a rispettarsi: è la base per costruire relazioni sincere, anche online
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Buongiorno, la situazione che descrivi riflette un conflitto interiore molto comune, soprattutto in adolescenza, tra il desiderio di connessione autentica e la necessità di protezione personale. Inizialmente sei entrata nel gruppo con l’intento di mantenere la privacy, utilizzando un profilo falso come misura di sicurezza. Questo comportamento non è problematico di per sé: è un modo per tutelarti in un contesto sconosciuto. Tuttavia, con il tempo, la relazione con questo ragazzo ha acquisito una qualità emotiva reale e significativa. La sintonia, il rispetto reciproco e il piacere nello scambio rendono il legame genuino, anche se mediato da un’identità non completamente vera.

Il senso di colpa che provi nasce proprio dalla discrepanza tra l’immagine che mostri e chi sei realmente, specialmente per quanto riguarda il nome, il cognome e le foto. Questo indica un bisogno profondo di coerenza tra ciò che sei dentro e ciò che l’altro percepisce all’esterno. La tua autenticità nei contenuti dei messaggi mostra che, nonostante l’aspetto esteriore, la connessione emotiva non è artificiale. È importante riconoscere che il senso di colpa non è un giudizio morale assoluto, ma un segnale interno che ti invita a riflettere su come conciliare protezione e trasparenza.

Un elemento rilevante è anche la gestione delle tue emozioni rispetto al piacere e all’interesse che provi per questo ragazzo. L’attrazione e il divertimento che sperimenti non sono incompatibili con la prudenza: puoi godere della relazione senza sentirti obbligata a rivelare tutto subito. Allo stesso tempo, ignorare il senso di colpa può portare a stress e disagio emotivo.

Ecco alcune strategie pratiche che potrebbero aiutarti ad affrontare la situazione:

1. Chiarire i confini personali: stabilire con chiarezza quali informazioni sei pronta a condividere e quali vuoi proteggere. Questo ti aiuta a sentirti più sicura senza rinunciare al piacere della connessione.

2. Gradualità nella trasparenza: puoi iniziare a svelare piccoli dettagli reali su di te, osservando la reazione dell’altro e riducendo progressivamente il peso del “falso”.

3. Riconoscere e accogliere le emozioni: pratiche di mindfulness o scrittura riflessiva possono aiutarti a distinguere tra ciò che senti per reale necessità di coerenza e ciò che è ansia o paura di giudizio.

4. Valutare le tue aspettative: chiederti cosa desideri davvero da questa relazione (leggerezza, complicità, approfondimento)e agire in maniera coerente con questa scelta.

Per finire io ti propongo e consiglio un lavoro terapeutico guidato: esplorare con un professionista, il senso di colpa e il rapporto con la tua parte che vuole autenticità, così da sviluppare strumenti interiori che ti permettano di vivere i rapporti in modo più sereno e consapevole.

Questo percorso ti permetterebbe di gestire le emozioni senza negare te stessa né il piacere della relazione, trasformando la colpa in una guida per scelte più consapevoli e coerenti. Un caro saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao,
quello che racconti è molto comprensibile: sei entrata in un gruppo con leggerezza, usando un profilo che ti serviva a proteggere la tua privacy, e non potevi immaginare che da quella scelta potesse nascere una connessione così significativa. Ora che senti sintonia e forse anche un interesse, è normale che ti pesi la discrepanza tra la persona autentica che sei e il profilo con cui ti presenti.
La cosa importante che emerge dalle tue parole è che non avevi intenzioni di inganno. Non stai fingendo su chi sei come persona, ma hai usato uno strumento (nome, foto e identità falsi) per sentirti al sicuro. Questo però ti mette oggi davanti a una contraddizione: da un lato desideri portare avanti questa complicità, dall’altro senti di non essere del tutto trasparente. È proprio questa coerenza interiore che ti fa star male.
Non esistono soluzioni semplici e indolori. Tenere il segreto può farti vivere il rapporto con senso di colpa crescente; rivelare la verità potrebbe creare una frattura, ma ti darebbe anche la sensazione di respirare e di essere finalmente te stessa. Forse la strada più sana, se deciderai di continuare a frequentare questa persona, è valutare un modo graduale di avvicinarti a una maggiore sincerità, senza per forza raccontare tutto subito o in maniera drammatica, ma spiegando che all’inizio avevi bisogno di tutelarti.
In ogni caso, prova a chiederti cosa desideri davvero da questa conoscenza. Vuoi che resti un gioco leggero online, o senti che potrebbe diventare qualcosa di più? Se rimane uno scambio superficiale, forse il peso del segreto si alleggerirà da solo. Se invece ti accorgi che stai iniziando a investire emotivamente, sarà difficile sostenere a lungo questa ambivalenza.
Il fatto che tu abbia deciso di scrivere qui, e che provi vergogna e senso di colpa, racconta di quanto per te l’onestà sia importante. Non stai cercando di manipolare, stai cercando di capire come gestire una situazione che ti è sfuggita di mano. Questo è già un segno di responsabilità.
Dott.ssa Alessandra Barcella
Psicologo, Psicologo clinico
Gorlago
Buongiorno,
Capisco bene il conflitto che sta vivendo: da un lato c’è il piacere della compagnia e della complicità che si è creata con questo ragazzo, dall’altro la sensazione di colpa per aver usato un profilo falso. È naturale sentirsi a disagio in questa situazione, perché il senso di onestà e autenticità è importante, soprattutto quando ci sono emozioni genuine in gioco.
Dal suo racconto emerge che lei non ha mai mentito sui contenuti delle conversazioni: ciò che ha condiviso di sé è reale, sincero, e riflette chi lei è veramente. Il nodo riguarda l’identità esterna (nome, cognome, foto), che può generare ansia e senso di inganno, ma non cancella la sincerità dei sentimenti e delle interazioni.
Una strada possibile è riflettere su come e quando rivelare la verità, in modo graduale e rispettoso, senza sentirsi obbligata a farlo subito se non è pronta. Questo le permetterebbe di continuare a coltivare la relazione con trasparenza, evitando di costruire un rapporto basato su incomprensioni più profonde.
È importante anche prendersi un momento per comprendere i propri limiti e motivazioni: perché ha creato il profilo falso, cosa teme della propria identità online e cosa desidera davvero da questo rapporto. Prendere consapevolezza di queste cose la aiuterà a fare scelte più serene, senza sensi di colpa e con rispetto per sé stessa e per l’altro.
Resto a disposizione se desidera iniziare un percorso.

Un caro saluto
Dott.ssa Barcella
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Ciao,
capisco molto bene come ti senti: da quello che scrivi, non c’è stata nessuna intenzione di ingannare, ma solo il desiderio di proteggerti e sentirti libera di conoscere persone nuove in uno spazio leggero e senza esporsi troppo. È comprensibile, soprattutto online, dove è importante tutelare la propria privacy.

Il senso di colpa che provi nasce dal fatto che, nel frattempo, si è creata una connessione autentica. Ti accorgi che ciò che provi è reale, ma che l’immagine con cui ti mostri non lo è del tutto — e questo crea un conflitto dentro di te. Il punto è che la sincerità emotiva che hai mostrato nei dialoghi resta comunque vera, anche se hai usato un nome e una foto diversi.

Potresti riflettere su due cose: da una parte, come ti piacerebbe che fosse un’amicizia o un legame “tuo”, costruito in modo più libero e trasparente; dall’altra, se e come potresti avvicinarti alla verità senza dover rivelare subito tutto, ma magari iniziando a dire qualcosa di più autentico su di te.

A volte, fare chiarezza non serve solo per l’altro, ma per sentirsi più in pace con sé stessi.

Dott.ssa Sara Petroni

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