Salve, è possibile riuscire a gestire il sentimento di rabbia, delusione e invidia e il senso di ing
28
risposte
Salve, è possibile riuscire a gestire il sentimento di rabbia, delusione e invidia e il senso di ingiustizia nei confronti delle persone che sono riuscite ad ottenere una gravidanza subito e prima di me e che per di più non c’era nulla che lo facesse presagire e quindi avevo idealizzato che ci sarei senz’altro riuscita prima io e invece poi è stato tutto il contrario e per me è stato uno shock molto forte tanto che ora mi aspetto che possa succedere di tutto compreso ciò che nemmeno immaginavo come in questo caso?
Salve,
quello che prova è umano e comprensibile. Quando desideriamo qualcosa con tutto il cuore e vediamo altri ottenerlo prima di noi, è naturale sentire rabbia, delusione e un senso di ingiustizia. La nostra mente aveva costruito un’aspettativa, e il fatto che la realtà sia andata diversamente può farci sentire vulnerabili e disorientati.
Accogliere queste emozioni senza giudicarle è già un passo importante. Non significa essere una persona invidiosa o sbagliata, ma semplicemente umana, con un desiderio profondo che merita spazio e comprensione. Con il tempo e con il giusto supporto, è possibile ritrovare fiducia nel proprio percorso, anche quando non segue la linea immaginata.
Se sente che queste emozioni pesano troppo, potrebbe essere utile esplorarle con delicatezza, per alleggerire il carico e trovare un modo più sereno di affrontarle.
Un caro saluto
quello che prova è umano e comprensibile. Quando desideriamo qualcosa con tutto il cuore e vediamo altri ottenerlo prima di noi, è naturale sentire rabbia, delusione e un senso di ingiustizia. La nostra mente aveva costruito un’aspettativa, e il fatto che la realtà sia andata diversamente può farci sentire vulnerabili e disorientati.
Accogliere queste emozioni senza giudicarle è già un passo importante. Non significa essere una persona invidiosa o sbagliata, ma semplicemente umana, con un desiderio profondo che merita spazio e comprensione. Con il tempo e con il giusto supporto, è possibile ritrovare fiducia nel proprio percorso, anche quando non segue la linea immaginata.
Se sente che queste emozioni pesano troppo, potrebbe essere utile esplorarle con delicatezza, per alleggerire il carico e trovare un modo più sereno di affrontarle.
Un caro saluto
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno,
Immagino non sia facile per lei quel che sta vivendo.
Certo, è possibile imparare a gestirlo. Per esempio riflettendo sul fatto che chi diventa mamma non toglie un posto a lei, non le impedisce di esserlo. Oppure riflettendo sul fatto che ognuno abbia i suoi tempi per qualsiasi cosa nella vita, compresa la gravidanza; in questo caso sono tempistiche anche volute dal nostro corpo, che va rispettato. C'è chi ci prova anche per diversi anni. Immagino sia difficile ma se ha effettuato i controlli per verificare che sia tutto ok, allora dovrebbe essere solo questione di tempo e pazienza.
Oltre a questo ambito, le è capitato altre volte di confrontarsi con altri col pensiero di "primeggiare"? Magari è un aspetto che fa parte di lei e su cui riflettere.
Posso solo ipotizzare chiaramente poichè non la conosco.
Spero di esserle stata d'aiuto :)
Immagino non sia facile per lei quel che sta vivendo.
Certo, è possibile imparare a gestirlo. Per esempio riflettendo sul fatto che chi diventa mamma non toglie un posto a lei, non le impedisce di esserlo. Oppure riflettendo sul fatto che ognuno abbia i suoi tempi per qualsiasi cosa nella vita, compresa la gravidanza; in questo caso sono tempistiche anche volute dal nostro corpo, che va rispettato. C'è chi ci prova anche per diversi anni. Immagino sia difficile ma se ha effettuato i controlli per verificare che sia tutto ok, allora dovrebbe essere solo questione di tempo e pazienza.
Oltre a questo ambito, le è capitato altre volte di confrontarsi con altri col pensiero di "primeggiare"? Magari è un aspetto che fa parte di lei e su cui riflettere.
Posso solo ipotizzare chiaramente poichè non la conosco.
Spero di esserle stata d'aiuto :)
Buongiorno, provare questi sentimenti ambivalenti e saper identificarli è già un passo avanti per la possibile gestione degli stessi. Penso che con un professionista che l'accompagni verso questa nuova posizione potrebbe superare questo suo problema.
Buongiorno, le emozioni che descrive sono profondamente umane e comprensibili. Quando investiamo desideri, aspettative e speranze in qualcosa di così intimo e significativo come la maternità, il confronto con la realtà può generare un senso di ingiustizia, di smarrimento e di dolore. La mente aveva costruito un’idea, una previsione, e quando la realtà ha preso una direzione diversa, lo shock è stato inevitabile.
Da una prospettiva adleriana, possiamo vedere queste emozioni non come "nemiche" da combattere, ma come segnali di un bisogno profondo che merita ascolto. La rabbia e l’invidia spesso nascono dal confronto con l’altro, dalla sensazione che qualcuno abbia ricevuto ciò che desideriamo intensamente, mentre noi restiamo in attesa. Ma se guardiamo più a fondo, possiamo vedere che questi sentimenti parlano della nostra vulnerabilità, del nostro bisogno di controllo su qualcosa che, purtroppo, non è interamente nelle nostre mani. E questo può spaventare.
Dal punto di vista neuroscientifico, la mente è programmata per cercare schemi e prevedibilità: quando la nostra esperienza ci smentisce in modo inaspettato, il cervello reagisce aumentando la vigilanza e aspettandosi altri eventi imprevedibili. È una risposta naturale, ma può portarci a vivere in uno stato di ansia costante.
Per gestire questi sentimenti, potrebbe essere utile provare a dare spazio e nome alle emozioni, senza giudicarle e riconoscendo il proprio percorso come unico. Ogni storia è diversa e il fatto che altri abbiano avuto un’esperienza diversa non rende la sua meno valida o meno importante.
A volte, il bisogno di controllo nasce dalla paura di soffrire di nuovo, ma lasciare spazio alla possibilità che qualcosa di buono possa ancora arrivare può aiutare a ridurre l’ansia.
Potrebbe essere opportuno provare a dare voce a questo dolore in un contesto sicuro, come una psicoterapia, che potrebbe aiutarla a elaborare questi vissuti senza sentirsi sola in questo percorso.
Questa esperienza, per quanto dura, non la definisce. Il suo valore e il suo futuro non dipendono solo da questo momento, e con il tempo, il dolore che ora sembra insopportabile potrà trasformarsi, trovando nuovi significati e nuove strade.
Le auguro una buona giornata
Da una prospettiva adleriana, possiamo vedere queste emozioni non come "nemiche" da combattere, ma come segnali di un bisogno profondo che merita ascolto. La rabbia e l’invidia spesso nascono dal confronto con l’altro, dalla sensazione che qualcuno abbia ricevuto ciò che desideriamo intensamente, mentre noi restiamo in attesa. Ma se guardiamo più a fondo, possiamo vedere che questi sentimenti parlano della nostra vulnerabilità, del nostro bisogno di controllo su qualcosa che, purtroppo, non è interamente nelle nostre mani. E questo può spaventare.
Dal punto di vista neuroscientifico, la mente è programmata per cercare schemi e prevedibilità: quando la nostra esperienza ci smentisce in modo inaspettato, il cervello reagisce aumentando la vigilanza e aspettandosi altri eventi imprevedibili. È una risposta naturale, ma può portarci a vivere in uno stato di ansia costante.
Per gestire questi sentimenti, potrebbe essere utile provare a dare spazio e nome alle emozioni, senza giudicarle e riconoscendo il proprio percorso come unico. Ogni storia è diversa e il fatto che altri abbiano avuto un’esperienza diversa non rende la sua meno valida o meno importante.
A volte, il bisogno di controllo nasce dalla paura di soffrire di nuovo, ma lasciare spazio alla possibilità che qualcosa di buono possa ancora arrivare può aiutare a ridurre l’ansia.
Potrebbe essere opportuno provare a dare voce a questo dolore in un contesto sicuro, come una psicoterapia, che potrebbe aiutarla a elaborare questi vissuti senza sentirsi sola in questo percorso.
Questa esperienza, per quanto dura, non la definisce. Il suo valore e il suo futuro non dipendono solo da questo momento, e con il tempo, il dolore che ora sembra insopportabile potrà trasformarsi, trovando nuovi significati e nuove strade.
Le auguro una buona giornata
Gentile utente buongiorno.
La rabbia, cosi come l'invidia sono emozioni che ognuno di noi si trova a generare in diverse occasioni della nostra vita. Alcune volte possono essere giustificate da un comportamento intenzionale e lesivo nei nostri confronti da parte di altre persone, per esempio quando qualcuno ci deruba, oppure offende uno dei nostri cari, o anche approfitta indebitamente di un vantaggio da noi creato.
Nella maggior parte dei casi, però, la rabbia o il rancore sono un'espressione della propria insoddisfazione e della frustrazione che proviamo nel paragone con gli altri, o nella distanza che ci separa tra ciò che vogliamo o che vorremmo essere e la realtà dei fatti.
Questa forma di rabbia viene alimentata dalla ruminazione, dal continuare a chiedersi perché non siamo capaci di qualcosa, oppure perché il fato non riserva anche noi le fortune destinate ad altri. Tutti pensieri automatici che non fanno altro che amplificare questa senso di mancanza e determinano nervosismo, irritabilità e vere e proprie esplosioni di ira.
Aver identificato un oggetto della propria rabbia, per esempio nell'invidiare altre donne che rimangono incinte, è una proiezione all'esterno di un bisogno che è esclusivamente personale e in cui queste altre persone non hanno alcun ruolo, né alcuna responsabilità.
La rabbia e la frustrazione non fanno altro che generare altri pensieri catastrofici sul futuro, cercando mille nuovi indizi sfavorevoli, invece di connetterci in modo concreto alla realtà.
Il desiderio di maternità è molto bello e va coltivato come un bisogno naturale e amorevole, non come obiettivo da raggiungere a tutti i costi. La differenza tra bisogno e obiettivo è cruciale dal punto di vista del benessere psicologico: un obiettivo presume una scadenza, un'aspettativa di risultato, la riflessione continua sui comportamenti e sugli esiti, generando stress e ansia, giustificati anche dal confronto con gli altri.
Un bisogno, invece, genera la messa in atto di azioni orientate a sé stessi, alla ricerca di situazioni favorevoli e all'espressione di emozioni positive.
E' importante anche fermarsi ed esprimere gratitudine per ciò che si ha, piuttosto che rimarcare ciò che manca: avere una buona salute, un compagno al suo fianco, una casa e il necessario per sostentarsi. Sono tutte cose che si danno facilmente per scontate, ma sono fondamentali da notare e dal coltivare, e sono funzionali a mantenere la speranza e generare ottimismo per il futuro.
L'ansia e la frustrazione si affrontano anche con una corretta informazione e il supporto di professionisti, come il suo ginecologo per esempio, altri medici e non per ultimo, la figura dello psicologo che potrebbe aiutarla a valutare con maggior distacco i suoi sentimenti di rabbia o invidia e cominciare a sganciarsi da essi e a prendere consapevolezza che tutto nasce e finisce nella sua mente.
In fondo, se ci pensa, a cosa le porta arrabbiarsi contro il destino, o per il fatto che altri ottengono dalla vita ciò che a lei manca? Nuova delusione, nuova frustrazione e ulteriore rabbia. E' come un mostro cattivo che lei sceglie intenzionalmente di nutrire, facendolo crescere sempre di più. Lasci che la rabbia sia l'espressione di quel bisogno profondo e nulla più e impari anche a trattare sé stessa con gentilezza in quei momenti.
Se lo desidera, posso aiutarla a elaborare queste emozioni e questi pensieri e indirizzarla verso una migliore percezione del benessere mentale. Valuti la possibilità di un percorso psicologico, anche tramite consulenza online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
La rabbia, cosi come l'invidia sono emozioni che ognuno di noi si trova a generare in diverse occasioni della nostra vita. Alcune volte possono essere giustificate da un comportamento intenzionale e lesivo nei nostri confronti da parte di altre persone, per esempio quando qualcuno ci deruba, oppure offende uno dei nostri cari, o anche approfitta indebitamente di un vantaggio da noi creato.
Nella maggior parte dei casi, però, la rabbia o il rancore sono un'espressione della propria insoddisfazione e della frustrazione che proviamo nel paragone con gli altri, o nella distanza che ci separa tra ciò che vogliamo o che vorremmo essere e la realtà dei fatti.
Questa forma di rabbia viene alimentata dalla ruminazione, dal continuare a chiedersi perché non siamo capaci di qualcosa, oppure perché il fato non riserva anche noi le fortune destinate ad altri. Tutti pensieri automatici che non fanno altro che amplificare questa senso di mancanza e determinano nervosismo, irritabilità e vere e proprie esplosioni di ira.
Aver identificato un oggetto della propria rabbia, per esempio nell'invidiare altre donne che rimangono incinte, è una proiezione all'esterno di un bisogno che è esclusivamente personale e in cui queste altre persone non hanno alcun ruolo, né alcuna responsabilità.
La rabbia e la frustrazione non fanno altro che generare altri pensieri catastrofici sul futuro, cercando mille nuovi indizi sfavorevoli, invece di connetterci in modo concreto alla realtà.
Il desiderio di maternità è molto bello e va coltivato come un bisogno naturale e amorevole, non come obiettivo da raggiungere a tutti i costi. La differenza tra bisogno e obiettivo è cruciale dal punto di vista del benessere psicologico: un obiettivo presume una scadenza, un'aspettativa di risultato, la riflessione continua sui comportamenti e sugli esiti, generando stress e ansia, giustificati anche dal confronto con gli altri.
Un bisogno, invece, genera la messa in atto di azioni orientate a sé stessi, alla ricerca di situazioni favorevoli e all'espressione di emozioni positive.
E' importante anche fermarsi ed esprimere gratitudine per ciò che si ha, piuttosto che rimarcare ciò che manca: avere una buona salute, un compagno al suo fianco, una casa e il necessario per sostentarsi. Sono tutte cose che si danno facilmente per scontate, ma sono fondamentali da notare e dal coltivare, e sono funzionali a mantenere la speranza e generare ottimismo per il futuro.
L'ansia e la frustrazione si affrontano anche con una corretta informazione e il supporto di professionisti, come il suo ginecologo per esempio, altri medici e non per ultimo, la figura dello psicologo che potrebbe aiutarla a valutare con maggior distacco i suoi sentimenti di rabbia o invidia e cominciare a sganciarsi da essi e a prendere consapevolezza che tutto nasce e finisce nella sua mente.
In fondo, se ci pensa, a cosa le porta arrabbiarsi contro il destino, o per il fatto che altri ottengono dalla vita ciò che a lei manca? Nuova delusione, nuova frustrazione e ulteriore rabbia. E' come un mostro cattivo che lei sceglie intenzionalmente di nutrire, facendolo crescere sempre di più. Lasci che la rabbia sia l'espressione di quel bisogno profondo e nulla più e impari anche a trattare sé stessa con gentilezza in quei momenti.
Se lo desidera, posso aiutarla a elaborare queste emozioni e questi pensieri e indirizzarla verso una migliore percezione del benessere mentale. Valuti la possibilità di un percorso psicologico, anche tramite consulenza online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Le emozioni che prova in questa situazione sono più che comprensibili e legittime. Comprendo come sia faticoso fronteggiarne l'intensità anche in relazione a quanto questa situazione è per lei inaspettata e quindi difficile da fronteggiare. Lo shock che riferisce non solo evidenzia come ci si senta prive di risorse al momento ma ci appesantisce anche rispetto a previsioni negative e catastrofiche. In 2questo momento di tensione e difficoltà ci possiamo sentire vulnerrabili e esposti quindi a tutti gli eeventi più terribili che riusciamo a immaginare. E' importante che non rimanga sola nel gestire questo peso. Se ne sente il bisogno o se si sente sopraffatta piò rivolgersi a uno psicologo che l'accompagni a attraversare questa fatica, senza giudicarla ma con lo scopo di trovare gli strumenti adatti per gestire queste emozioni faticose. Si dia il tempo di elaborare queste fatice emotive. In bocca al lupo
Buongiorno. Gravidanza e maternità sono temi emotivamente molto delicati. Così come la giustizia/ingiustizia che è un tema di vita. Emozioni di rabbia, delusione e invidia sono comprensibili rispetto a ciò che sta affrontando, possono però impattare molto sulla salute psicologica. Quindi si, si possono regolare ed elaborare queste emozioni in uno spazio di accoglienza e supporto. Quando il progetto genitoriale fatica a concretizzarsi anche il rapporto con il partner, con il proprio corpo e con l'immagine di sè può risentirne, da qui lo shock. per questo mi sento di suggerirle di chiedere supporto ad un professionista.
Non è sola ad affrontare questo momento difficile, in primis è importante si prenda cura di sè. Soprattutto quando si desidera una gravidanza la disregolazione emotiva influenza i livelli ormonali, tale per cui un supporto psicologico può essere un valido aiuto a ripristinare un buon equilibrio psicosomatico.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Non è sola ad affrontare questo momento difficile, in primis è importante si prenda cura di sè. Soprattutto quando si desidera una gravidanza la disregolazione emotiva influenza i livelli ormonali, tale per cui un supporto psicologico può essere un valido aiuto a ripristinare un buon equilibrio psicosomatico.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Buongiorno, comprendo la fatica nel vedere realizzato, nella vita di qualcun altro, un nostro desiderio. Le emozioni da lei provate sono comprensibili e meritano di essere accolte, ascoltate e comprese. Dal suo messaggio emerge nitidamente il malessere che, in questo momento, sta vivendo. Le suggerisco di intraprendere un percorso di sostegno psicologico, così da essere supportata e guidata in questo momento molto delicato.
Un caro saluto
Dott.ssa Siria Dal Santo
Un caro saluto
Dott.ssa Siria Dal Santo
Salve, le sue parole sembrano esprimere molta sofferenza rispetto ad un tema che sembra essere a lei molto caro, pertanto le consiglio di riflettere su ciò che prova, sia a livello di pensieri che di emozioni, e chiedere un aiuto professionale per intraprendere un percorso di cura che non potrà che giovarle. La saluto, e le auguro un buon proseguimento di vita
Gentile,
Capisco quanto possa essere difficile affrontare un'esperienza che stravolge le aspettative e suscita emozioni intense come rabbia, delusione e invidia. La domanda che sorge spontanea è: come è possibile che questi sentimenti possano influenzare la sua percezione della realtà e le sue aspettative future? A volte, ciò che ci sembrava un percorso certo e lineare può rivelarsi molto più complesso di quanto avessimo immaginato. Quali significati, secondo lei, potrebbero nascere da questa situazione e come potrebbe reinterpretarli?
Per approfondire questi aspetti, mi tengo disponibile su consulenza, anche online.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Capisco quanto possa essere difficile affrontare un'esperienza che stravolge le aspettative e suscita emozioni intense come rabbia, delusione e invidia. La domanda che sorge spontanea è: come è possibile che questi sentimenti possano influenzare la sua percezione della realtà e le sue aspettative future? A volte, ciò che ci sembrava un percorso certo e lineare può rivelarsi molto più complesso di quanto avessimo immaginato. Quali significati, secondo lei, potrebbero nascere da questa situazione e come potrebbe reinterpretarli?
Per approfondire questi aspetti, mi tengo disponibile su consulenza, anche online.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Salve,
Comprendo quanto possa essere doloroso e frustrante trovarsi in una situazione in cui le proprie aspettative vengono disattese, specialmente quando si tratta di un desiderio così profondo e significativo come la gravidanza. Emozioni come rabbia, delusione, invidia e senso di ingiustizia sono del tutto naturali in questi momenti e possono essere difficili da gestire.
L’idealizzazione di un determinato percorso può rendere ancora più difficile accettare che le cose non vadano come previsto, portando a uno stato di shock e a una percezione di imprevedibilità della vita. Tuttavia, è possibile lavorare su questi vissuti attraverso strategie che permettano di elaborare il dolore, ridurre il confronto con gli altri e sviluppare una maggiore accettazione della propria esperienza. Approcci come la Mindfulness e la Terapia Cognitivo-Comportamentale possono essere particolarmente utili per regolare le emozioni e affrontare pensieri intrusivi e negativi.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa aiutarla a comprendere meglio queste emozioni e trovare strumenti adeguati per gestirle nel modo più costruttivo possibile.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Comprendo quanto possa essere doloroso e frustrante trovarsi in una situazione in cui le proprie aspettative vengono disattese, specialmente quando si tratta di un desiderio così profondo e significativo come la gravidanza. Emozioni come rabbia, delusione, invidia e senso di ingiustizia sono del tutto naturali in questi momenti e possono essere difficili da gestire.
L’idealizzazione di un determinato percorso può rendere ancora più difficile accettare che le cose non vadano come previsto, portando a uno stato di shock e a una percezione di imprevedibilità della vita. Tuttavia, è possibile lavorare su questi vissuti attraverso strategie che permettano di elaborare il dolore, ridurre il confronto con gli altri e sviluppare una maggiore accettazione della propria esperienza. Approcci come la Mindfulness e la Terapia Cognitivo-Comportamentale possono essere particolarmente utili per regolare le emozioni e affrontare pensieri intrusivi e negativi.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista che possa aiutarla a comprendere meglio queste emozioni e trovare strumenti adeguati per gestirle nel modo più costruttivo possibile.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Buongiorno, comprendo il suo vissuto di rabbia, delusione, invidia e ingiustizia, è comune in situazioni simili di profondo dolore, non c'è nulla di strano in lei. Quello che posso consigliarle è di rivolgersi ad una psicoterapeuta che tratta questi temi, per dare spazio alle sue emozioni ed essere accompagnata nell'elaborarle e attraversarle passo passo in questo delicato momento di vita. Le auguro il meglio, un saluto
Salve, la ringrazio per aver condiviso questi pensieri così profondi e carichi di emozioni. È assolutamente comprensibile provare rabbia, delusione, invidia e un senso di ingiustizia di fronte a una situazione che ha disatteso le sue aspettative e che ha rappresentato per lei uno shock così forte.
Quando desideriamo intensamente qualcosa, tendiamo a costruire scenari che ci danno un senso di sicurezza e prevedibilità. Il fatto che la realtà si sia rivelata diversa può aver toccato aspetti profondi, legati al controllo, al senso di merito e alla paura dell’incertezza. È naturale, dopo un’esperienza simile, sentirsi vulnerabili e temere che altri eventi imprevedibili possano accadere.
Accogliere queste emozioni senza giudicarle è un primo passo importante. Potrebbe essere utile esplorare questi vissuti con il supporto di un professionista, per comprendere più a fondo il loro significato e trovare un modo per affrontarli con maggiore serenità.
Saluti
Quando desideriamo intensamente qualcosa, tendiamo a costruire scenari che ci danno un senso di sicurezza e prevedibilità. Il fatto che la realtà si sia rivelata diversa può aver toccato aspetti profondi, legati al controllo, al senso di merito e alla paura dell’incertezza. È naturale, dopo un’esperienza simile, sentirsi vulnerabili e temere che altri eventi imprevedibili possano accadere.
Accogliere queste emozioni senza giudicarle è un primo passo importante. Potrebbe essere utile esplorare questi vissuti con il supporto di un professionista, per comprendere più a fondo il loro significato e trovare un modo per affrontarli con maggiore serenità.
Saluti
Gentile utente
certo che è possibile gestire questi sentimenti ed emozioni, ma prima di ogni altra cosa è importante comprenderle e capire da dove iniziano, da quali pensieri sottostanti si sviluppano. Ha mai pensato di chiedere un sostegno psicologico per comprendere maggiormente se stessa e quindi imparare a gestire queste emozioni?
certo che è possibile gestire questi sentimenti ed emozioni, ma prima di ogni altra cosa è importante comprenderle e capire da dove iniziano, da quali pensieri sottostanti si sviluppano. Ha mai pensato di chiedere un sostegno psicologico per comprendere maggiormente se stessa e quindi imparare a gestire queste emozioni?
Salve, si è possibile gestirli partendo dall'accettare il fatto che ognuno di Noi ha i propri tempi nella vita e che tutte le emozioni che sta provando sono valide e giuste, hanno solo il bisogno di essere comprese. A volte quando idealizziamo noi stessi ci ritroviamo intrappolati in standard che ci imponiamo di perfezione ma è una trappola che ci rende in competizione costante con noi stessi a volte facendosi anche molto male. Le consiglio di pensare al fatto che siamo unici e ognuno ha i suoi tempi per ogni cosa.
Buona giornata.
Buona giornata.
Gentilissima,
in base alle poche righe che sceglie di condividere, mi sento di dirle che è sicuramente possibile in un percorso di supporto psicologico affrontare degli aspetti che correlano con rabbia e delusione, ma credo che si possa partire dalla motivazione che la muove a provare un senso di ingiustizia nei confronti di persone che hanno vissuto la maternità prima di lei in quanto riferisce di esserne stata sconvolta. Inoltre, è come se da tali eventi avessi fatto delle inferenze che in qualche modo, estendendo il pensiero, l'abbiano portata a considerare che tutto possa accadere -da quanto capisco, con accezione negativa- tanto da estendere a più ambiti tale timore. Resto a Sua disposizione. Dott.ssa Michelle Borrelli
in base alle poche righe che sceglie di condividere, mi sento di dirle che è sicuramente possibile in un percorso di supporto psicologico affrontare degli aspetti che correlano con rabbia e delusione, ma credo che si possa partire dalla motivazione che la muove a provare un senso di ingiustizia nei confronti di persone che hanno vissuto la maternità prima di lei in quanto riferisce di esserne stata sconvolta. Inoltre, è come se da tali eventi avessi fatto delle inferenze che in qualche modo, estendendo il pensiero, l'abbiano portata a considerare che tutto possa accadere -da quanto capisco, con accezione negativa- tanto da estendere a più ambiti tale timore. Resto a Sua disposizione. Dott.ssa Michelle Borrelli
Ciao! È comprensibile sentirsi sopraffatti da emozioni come rabbia, delusione e invidia, specialmente in un momento così delicato come quello della ricerca di una gravidanza. È importante riconoscere e validare questi sentimenti, perché sono una reazione normale a una situazione difficile.
PPotrebbe essere molto utile in questo caso rivolgersi ad un professionista per poter affrontare ciò che lei sta provando attualmente.
La condivisione può spesso alleviare il peso che portiamo dentro.
La saluto,
Dottoressa Autore
PPotrebbe essere molto utile in questo caso rivolgersi ad un professionista per poter affrontare ciò che lei sta provando attualmente.
La condivisione può spesso alleviare il peso che portiamo dentro.
La saluto,
Dottoressa Autore
Gentile utente, mi spiace per il periodo difficile che sta attraversando. Forse la rabbia, la delusione e l'invidia servono un po' ad attutire la grande sofferenza che presumo stia vivendo nella difficoltà di rimanere incinta. Potrebbe essere utile esplorare e validare le emozioni che prova insieme ad un professionista, in modo da essere accompagnata nell'elaborazione ciò che verrà.
Resto a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Ciaudano
Resto a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Ciaudano
Buon pomeriggio. Certo, è possibile comprendere le ragioni che hanno generato in lei questi sentimenti di rabbia, delusione e invidia e questa sensazione di perdita di controllo su diversi ambiti della sua vita. Attraverso un percorso terapeutico può riuscire ad elaborare l'esperienza che sta vivendo e a sviluppare degli "strumenti" interni che la aiutino a transitare in questo delicato periodo e ad acquisire una consapevolezza nuova sulla sua esperienza. Dottoressa Carolina Micucci
Gentile utente sì, è possibile lavorare su questi sentimenti e trovare un equilibrio che ti permetta di affrontare la situazione con maggiore serenità. Quello che descrivi è un insieme di emozioni molto intense e comprensibili, soprattutto quando un desiderio profondo come quello della gravidanza incontra ostacoli inaspettati.
Gentile utente mi dispiace tanto per ciò che ha descritto. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per riuscire a gestire le emozioni che ha citato.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Gentilissima sono tutti sentimenti gestibili, ma che prima vanno indagati, metabolizzati e digeriti. Compresi. Le consiglio un percorso con uno psicologo, in modo da poter rimettere ordine e dare senso a quello che prova, così che possa diventare più gestibile per lei. Può consultare la mia pagina o scrivermi in privato così da trovare una soluzione adatta al suo caso specifico
Capisco quanto possa essere difficile gestire questi sentimenti. Lavorare sulla flessibilità psicologica può aiutare: accettare l’incertezza senza aspettarsi il peggio, trovare un senso nel proprio percorso, anche se diverso da quello immaginato, e coltivare uno spazio sicuro in cui esprimere queste emozioni senza reprimerle. Un percorso di supporto psicologico potrebbe essere utile per elaborare questi vissuti e trovare strategie per affrontare il presente con più serenità.
Cara utente,
è possibile si, ma per farlo è necessario prima che lei si interroghi su quale sia il significato personale che lei attribuisce a tutto ciò. Capendo questo, è possibile per lei comprendere ciò che ha vissuto e perchè l'ha vissuto e di conseguenza avere la possibilità di vedere le cose da una prospettiva più ampia e vivere, se desidera, la situazione e le sue emozioni in modo diverso.
Un percorso di terapia potrebbe aiutarla in questo percorso.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
è possibile si, ma per farlo è necessario prima che lei si interroghi su quale sia il significato personale che lei attribuisce a tutto ciò. Capendo questo, è possibile per lei comprendere ciò che ha vissuto e perchè l'ha vissuto e di conseguenza avere la possibilità di vedere le cose da una prospettiva più ampia e vivere, se desidera, la situazione e le sue emozioni in modo diverso.
Un percorso di terapia potrebbe aiutarla in questo percorso.
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive è un vissuto profondamente umano e comprensibile. Quando si desidera con grande intensità una gravidanza e questo non accade nei tempi e nei modi sperati, il confronto con chi invece riesce subito può generare un dolore profondo, fatto di rabbia, delusione, senso di ingiustizia e anche invidia, emozioni che spesso tendiamo a giudicare negativamente ma che in realtà fanno parte dell’esperienza emotiva legata alla frustrazione di un desiderio tanto intimo e significativo.
Il fatto che lei avesse idealizzato il percorso, immaginando che sarebbe riuscita prima di altri, rende lo scarto tra l’aspettativa e la realtà ancora più doloroso. Quando i fatti vanno in direzione opposta rispetto a ciò che avevamo immaginato, può generarsi un vero e proprio trauma emotivo, qualcosa che, come scrive, “sconvolge” e lascia addosso la sensazione che tutto sia possibile, anche ciò che sembrava impensabile.
La buona notizia è che sì, queste emozioni si possono gestire. Non si tratta di eliminarle o far finta che non esistano, ma di imparare a riconoscerle, accoglierle e dare loro un senso. Spesso, in questi momenti, quello che può davvero fare la differenza è uno spazio di ascolto psicologico in cui poter dare voce a queste esperienze senza sentirsi giudicati. È importante poter parlare di questa invidia senza vergogna, di questo senso di fallimento, della paura del futuro e della frustrazione verso un corpo che sembra non rispondere ai propri desideri.
Attraversare questo dolore può voler dire anche rimettere in discussione alcune idee su sé stessi, sul controllo della vita, sul tempo e sul valore personale. È un processo delicato, ma possibile, e spesso è proprio da questi momenti che può nascere una nuova consapevolezza di sé, più profonda e più gentile.
Dott. Luca Vocino
Il fatto che lei avesse idealizzato il percorso, immaginando che sarebbe riuscita prima di altri, rende lo scarto tra l’aspettativa e la realtà ancora più doloroso. Quando i fatti vanno in direzione opposta rispetto a ciò che avevamo immaginato, può generarsi un vero e proprio trauma emotivo, qualcosa che, come scrive, “sconvolge” e lascia addosso la sensazione che tutto sia possibile, anche ciò che sembrava impensabile.
La buona notizia è che sì, queste emozioni si possono gestire. Non si tratta di eliminarle o far finta che non esistano, ma di imparare a riconoscerle, accoglierle e dare loro un senso. Spesso, in questi momenti, quello che può davvero fare la differenza è uno spazio di ascolto psicologico in cui poter dare voce a queste esperienze senza sentirsi giudicati. È importante poter parlare di questa invidia senza vergogna, di questo senso di fallimento, della paura del futuro e della frustrazione verso un corpo che sembra non rispondere ai propri desideri.
Attraversare questo dolore può voler dire anche rimettere in discussione alcune idee su sé stessi, sul controllo della vita, sul tempo e sul valore personale. È un processo delicato, ma possibile, e spesso è proprio da questi momenti che può nascere una nuova consapevolezza di sé, più profonda e più gentile.
Dott. Luca Vocino
Salve, posso solo immaginare quanto sia difficile per lei affrontare queste emozioni così intense e complesse. Il desiderio di avere un figlio è qualcosa di profondamente radicato, che tocca aspetti della nostra identità, del nostro valore personale e del senso di giustizia nella vita. Quando questo desiderio incontra ostacoli o si scontra con aspettative che non si realizzano come previsto, è naturale provare rabbia, invidia, delusione e un forte senso di ingiustizia. Vorrei innanzitutto rassicurarla sul fatto che i sentimenti che sta provando non la rendono una persona cattiva o sbagliata. Spesso si tende a giudicarsi duramente per provare emozioni negative nei confronti degli altri, soprattutto quando si tratta di persone vicine o che non hanno fatto nulla di male. Ma l'invidia e il senso di ingiustizia non sono segni di cattiveria, bensì riflessi del dolore che sta vivendo. Più che voler "togliere" qualcosa agli altri, la sua mente sta cercando di elaborare una situazione che ha percepito come ingiusta e inaspettata, qualcosa che ha scardinato le sue certezze. Quando viviamo un'esperienza che contraddice le nostre aspettative, la nostra mente cerca di trovare un senso all’accaduto. Lei aveva costruito una narrazione in cui pensava che la gravidanza sarebbe arrivata prima per lei, forse perché aveva valutato alcuni fattori che le sembravano favorevoli. Quando la realtà si è mostrata diversa, lo shock è stato forte, perché ha messo in discussione non solo la sua esperienza personale, ma anche il senso di prevedibilità della vita. È come se ora si aspettasse che qualsiasi evento, anche il più improbabile o doloroso, possa accadere, perché ha vissuto sulla propria pelle che le cose non vanno sempre come si immagina. Il primo passo per gestire queste emozioni è riconoscerle e accoglierle senza giudizio. Non significa assecondarle o alimentarle, ma permettersi di dire: "Ok, in questo momento provo rabbia, provo invidia, provo ingiustizia. E va bene così". Spesso, il tentativo di reprimere queste emozioni le rende ancora più ingombranti. Provi a osservarle come se fossero nuvole nel cielo: sono presenti, ma non la definiscono. Un altro aspetto su cui può lavorare è la percezione della giustizia. La nostra mente tende a cercare schemi e logiche che diano senso agli eventi della vita, ma la realtà è spesso più complessa. Il fatto che alcune persone siano rimaste incinte prima di lei non significa che ci sia una "regola" o una "logica" che le penalizza. Capisco che possa sembrarle così in questo momento, ma il suo percorso è unico, e confrontarlo con quello degli altri rischia di alimentare ancora di più la sofferenza. Potrebbe essere utile provare a spostare gradualmente il focus dalla sensazione di ingiustizia alla cura di sé. Chiedersi: "Come posso rendere questo periodo più tollerabile per me? Cosa posso fare per canalizzare queste emozioni in un modo che mi faccia stare meglio?". A volte, anche scrivere un diario o parlare con qualcuno di fidato può aiutare a dare spazio alle emozioni senza lasciarsi sopraffare. Se sente che questi pensieri e queste emozioni stanno diventando troppo pesanti, potrebbe essere utile un supporto professionale per aiutarla a elaborare meglio questa fase e ritrovare un senso di equilibrio. Affrontare questi sentimenti con un percorso di consapevolezza e accettazione potrebbe aiutarla a guardare al futuro con una maggiore serenità, indipendentemente da cosa accadrà. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, mi dispiace molto per la sua esperienza, credo che occuparsi del suo dolore e dello shock che ha provato possa essere l'approccio da cui partire per prendersi cura di sé, distogliendo l'attenzione dagli altri. A volte guardiamo fuori perché non riusciamo a gestire quello che proviamo, ma ciò non risolve le nostre questioni e rischia di inasprirci e allontanarci sempre di più dagli altri.
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.