salve , è da un po’ di tempo che ho sempre paura di uscire per via di ragazzi che fanno i cretini co

24 risposte
salve , è da un po’ di tempo che ho sempre paura di uscire per via di ragazzi che fanno i cretini con me , oppure quando esco penso che tutti abbiamo qualcosa contro di me . Secondo voi come posso risolvere questa cosa ?
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buonasera,

Capisco che questa situazione possa essere molto difficile e stressante per te. È importante riconoscere e accettare che queste paure esistono. Ignorarle o reprimerle può renderle più intense nel tempo. Parlarne con amici fidati, familiari o un partner può essere di grande aiuto, in quanto il supporto di persone care può farti sentire meno sola e darti consigli utili. Anche se può sembrare difficile, cerca di non isolarti: uscire con amici fidati o partecipare a gruppi e attività sociali in cui ti senti al sicuro e accettata può aiutarti a riacquistare fiducia in te stessa e negli altri. Inoltre, tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione e il rilassamento muscolare progressivo possono essere utili per gestire l'ansia quando sei fuori casa.

Ritengo che potrebbe essere molto utile per te intraprendere un percorso di terapia per esplorare e affrontare queste paure in modo più approfondito. Se desideri parlarne, sono a tua disposizione per offrire supporto e aiutarti a trovare delle soluzioni che possano migliorare la tua situazione attuale.

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Dott.ssa Rosa Genovese
Psicologo clinico, Psicologo
Ciampino
Dalle Sue parole emerge una insicurezza di fondo, che sarebbe utile affrontare con uno specialista al fine di rinforzare la sicurezza in se stessa.
Dott.ssa Anna Tosi
Psicologo, Psicologo clinico
Caldiero
Buongiorno, capisco che questa cosa possa farti preoccupare e trovo importante che tu ti stia attivando per capire meglio che succede dentro di te. Sarebbe necessario approfondire il problema, capire qual è la tua preoccupazione di fondo, cioè cosa temi che gli altri possano farti. Ad esempio possiamo evitare le persone perchè temiamo che ci possano fare del male fisico, oppure che ci facciano fare una brutta figura, compromettendo quindi la nostra immagine sociale, o ancora che ci svalutino, quindi emerge paura di non sapersi difendere e ferire la nostra autostima. Per questo potresti valutare di rivolgerti a uno/a psicologo/a per indagare meglio l'origine di questa sofferenza.
Quello che posso dirti intanto, in linea generale, è che più eviti un problema, più questo sembra grave e inaffrontabile. Per questo motivo, può essere utile affrontare le uscite gradualmente, iniziando con persone di cui ti fidi di più.
Spero di esserti stata d'aiuto, per qualsiasi cosa resto a disposizione.
Dott.ssa Anna Tosi
Dott.ssa Jasmine Andreozzi
Psicologo, Psicologo clinico
Capriate San Gervasio
Gentile utente , mi spiace molto per la situazione che descrive in quanto capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Un sostegno psicologico potrebbe aiutarla ad esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per far fronte a questo momento per evitare che come si sente peggiori ulteriormente.
Resto a sua disposizione.
Cordiali saluti ,
Dottoressa Andreozzi Jasmine
Dott. Antonello Deriu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile utente, le suggerirei di rivolgersi a un professionista per superare queste sue paure. Saluti, Dott. Antonello Deriu
Dott.ssa Anna Verrino
Psicologo, Professional counselor
Milano
Buonasera Cara, la paura ci preserva ed a volte ci tutela ma se è eccessiva ci limita e blocca. Il pensiero di essere giudicati e non approvati ci può spingere all'isolamento oppure rafforzarci nell'identità personale. Sono insicurezze diffuse che ci accomunano tutti, ma nel suo caso se le procurano disagio e la indeboliscono meglio approfondire con uno specialista che le dia gli strumenti per attivare le risorse necessarie ad affrontare situazioni quotidiane. Un caloroso saluto. Dott.ssa Anna Verrino
Dott.ssa Valeria Maccarini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Salve, il discorso andrebbe assolutamente approfondito per capire quanto è invalidante nella sua vita la paura di questi ragazzi e il pensiero che tutti ce l'abbiamo con lei. Detto questo, servirebbe un lavoro sulla propria autostima e un allenamento al pensare cosa gli altri possano pensare di noi e cosa noi pensiamo degli altri.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Stefania Rubiero
Psicologo, Psicologo clinico
Rovigo
Buongiorno, per poter rispondere a questa domanda avrei bisogno di maggiori informazioni. E' successo qualcosa in particolare che l'ha spaventata? Cosa significa che i ragazzi hanno qualcosa contro di lei?
Prima di poter risolvere la situazione è necessario partire da una riflessione più ampia su quello che le sta succedendo e sul significato di questi pensieri.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Stefania Rubiero
Dr. Lorenzo Cella
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Salve,

Grazie per aver condiviso con noi le sue preoccupazioni. Capisco quanto possa essere difficile e stressante vivere con la paura di uscire a causa del comportamento degli altri e il pensiero che tutti possano avere qualcosa contro di lei. Vorrei innanzitutto rassicurarla che le sue sensazioni sono valide e che molte persone affrontano situazioni simili.
È importante riconoscere e validare le sue emozioni, i suoi pensieri e le sensazioni fisiche che emergono in queste situazioni.
Provi a prendere nota dei pensieri che emergono quando si sente in ansia o preoccupata di uscire. Cosa le passa per la mente? Ha dei pensieri ricorrenti o specifici che scatenano queste emozioni?
Quali emozioni prova in quei momenti? Paura, ansia, rabbia, tristezza? Cerchi di dare un nome a queste emozioni.
Cosa avverte nel suo corpo quando si trova in queste situazioni? Tensione muscolare, battito cardiaco accelerato, respiro affannoso?
Riconoscere questi aspetti può aiutarla a diventare più consapevole delle sue reazioni automatiche e delle dinamiche che si attivano.
Lei ha già mostrato una grande consapevolezza nel riconoscere il suo disagio e cercare aiuto. Questo è un segno di forza e di desiderio di miglioramento. Può utilizzare queste risorse personali per esplorare nuovi modi di affrontare le situazioni stressanti.
Cerchi di identificare quali elementi catturano maggiormente la sua attenzione e che influenzano negativamente il suo stato emotivo. Ad esempio, se nota che certi comportamenti o parole degli altri la fanno sentire a disagio, provi a dirigere la sua attenzione verso qualcosa che trova rassicurante o piacevole in quella situazione. Potrebbe essere una vista piacevole, un suono rilassante, o anche un ricordo positivo.
Un buon confine interno può aiutarla a riconoscere che le emozioni, i pensieri e le opinioni degli altri non devono necessariamente influenzare il suo stato emotivo. Immagini di avere un confine protettivo che la aiuti a mantenere il suo equilibrio emotivo, indipendentemente dagli stimoli esterni.
Provi a esporre se stessa gradualmente a situazioni che trova stressanti, iniziando con piccoli passi. Ad esempio, potrebbe fare una breve passeggiata in un luogo poco affollato e, man mano che si sente più sicura, aumentare gradualmente il livello di difficoltà delle situazioni.
Provi a esercitarsi a dire "sì" e "no" con il corpo. Quando dice "sì", noti come si sente il suo corpo, se si rilassa o si espande. Quando dice "no", noti se si sente più tesa o contratta. Questo può aiutarla a prendere consapevolezza del suo linguaggio corporeo e a usarlo per stabilire confini più chiari.
Tenga un diario in cui annota le situazioni che la fanno sentire ansiosa, i pensieri e le emozioni che emergono, e come ha cercato di affrontarle. Questo strumento può aiutarla a individuare pattern ricorrenti e a sviluppare nuove strategie di gestione delle crisi più efficaci.
Affrontare queste paure richiede tempo e pazienza, ma ogni piccolo passo verso una maggiore consapevolezza e gestione delle sue emozioni è un progresso significativo. Se sente che queste difficoltà sono troppo complesse da affrontare da sola, non esiti a cercare il supporto di un professionista.
Spero che questi suggerimenti possano essere un primo passo verso un maggiore benessere e tranquillità. Le auguro il meglio nel suo percorso.
Dott.ssa Francesca Denaro
Psicologo, Psicologo clinico
Prato
Buongiorno, può risolvere questa cosa conoscendo meglio se stessa facendo un percorso di psicoterapia individuale. Potrebbe dare un senso ai suoi comportamenti, al perché succede questo e quale è il motivo profondo che sta dietro al non volere uscire. La sua insicurezza di base può essere rinforzata nel momento in cui prende coscienza delle sue dinamiche interiori. Se da un lato può fare paura iniziare un percorso per scoprire qualcosa di sé e a sé sconosciuto, dall'altro è un primo inizio verso il cambiamento poiché il coraggio che lei ha nell'ammettere la sua difficoltà mostra la parte positiva e propositiva che c'è in lei.
Buona fortuna.
Rimango a disposizione
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
Le consiglio di consultare un collega.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Grazia Chianetta
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
non è una bella situazione che sta vivendo!
Le consiglio un percorso psicologico per dare un significato a queste sue "paure".
Rimango disponibile
Dr. Grazia Chianetta
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buonasera.
Esplorando questi pensieri, sensazioni ed emozioni in terapia. Riuscendo quindi a comprendere questi timori e come questi limitino ciò che vorrebbe per sè nel suo qui ed ora.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Martina Orzi
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, in alcuni periodi di vita è possibile che la diffidenza provata per gli altri sia più acuta.
Nel suo caso è necessario andare a cercare le cause di innesco del disagio.
Le suggerisco di cercare un collega per indagare meglio e lavorare sulla problematica che lei sta vivendo.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Gianluca Zazzi
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Sarzana
Salve, affrontare le paure sociali richiede tempo e impegno, quindi sii gentile con te stesso nel percorso di miglioramento. Il supporto di cui hai bisogno è disponibile, e cercare aiuto è un passo importante verso il miglioramento della tua salute mentale e del tuo benessere generale.
Cordialità, Dott. Gianluca Zazzi
Dott.ssa Giulia Bartoli
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Gentile utente, non so quanti anni abbia e dunque mi è difficile collocare tale difficoltà in un range più tipico (se nell'adolescenza), o se ascriverla, invece, come un disagio che si manifesta in maggiore età. Detto questo, sicuramente quest'agitazione di fondo non le permette di vivere la socialità e, più in generale, i rapporti con l'altro sesso in una maniera quanto più aperta e disciolta possibile. Potrebbe lavorare su questi aspetto in un percorso di psicoterapia, dove può approfondire insieme al professionista se questo timore dell'altro, dell'uomo e del giudizio più in generale abbia radici più solide e profonde e se, soprattutto, questo suo atteggiamento timoroso rispetto a cosa possono pensare gli altri, possa essere scaturito da una passata situazione o relazione traumatica, che necessariamente ha poi influenzato il suo modo di essere e percepirsi agli occhi degli altri. Il mio invito è di invitarla ad approfondire questi vissuti nella stanza di psicoterapia, dove le assicuro non troverà mai un giudizio o degli occhi critici. Un saluto.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Potrebbe esser utile affrontare questa cosa intraprendendo un percorso psicologico. Non sottovaluti l'importanza di far ciò.

A disposizione,
Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Eleonora Mini
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Muggiò
Gentilissima, a volte può succedere che da un evento, apparentemente anche neutro, si originino dei pensieri disturbanti che con il tempo posso consolidarsi e diventare sempre più invalidanti. Posso capire il suo desiderio di liberarsene e credo che un percorso psicologico mirato a "sgretolare" alcune di queste convinzioni che la fanno vivere male possa darle grandi benifici.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni o per una consulenza online conoscitiva.
Un saluto cordiale, dott.ssa Mini
Dott.ssa Adele Pace
Psicologo, Psicologo clinico
Pompei
Cercando di comprendere da dove nasce questo pensiero...magari con l'aiuto di un professionista
Dott.ssa Erica Farolfi
Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Buongiorno, cosa sente esattamente? A parer mio prima di agire è importante capire cosa sente. Rimango disponibile per affrontare ciò più specificatamente in un percorso psicologico.
Dott. Gianluigi Torre
Psicologo clinico, Psicologo
Terracina
Gentile. Posso immaginare il suo vissuto travagliato per il quale lei ora vive questa condizione certamente molto angosciante che la porta a non uscire di casa. E' molto stressante sentirsi sempre il dito puntato contro.
Un percorso di terapia personale con uno psicologo può certamente aiutarla.
Saluti
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, le sue parole raccontano un disagio che comprendo bene e che, purtroppo, è molto più diffuso di quanto si pensi. Quando inizia a sentirsi osservata, giudicata o addirittura minacciata dagli altri, è come se la sua mente fosse costantemente in allerta, pronta a scorgere segnali di pericolo anche quando, magari, non ce ne sono davvero. Questa sensazione di essere bersaglio di attenzioni indesiderate o di giudizi negativi non è solo faticosa, ma finisce per minare la sua libertà di fare cose normali, come uscire di casa e godersi una passeggiata o un momento di svago. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, questa difficoltà nasce spesso da pensieri automatici che, senza che se ne accorga, le trasmettono l’idea di non essere al sicuro o di essere sempre sotto esame. Il problema è che questi pensieri, anche se non corrispondono del tutto alla realtà, diventano talmente abituali da sembrare veri e indiscutibili. Quando la paura si consolida, la tentazione di evitare le situazioni che la generano è forte, perché nel breve termine l’evitamento fa sentire subito un po’ più tranquilli. Ma sul lungo termine rinforza la paura stessa, facendola diventare ancora più grande e radicata. La prima cosa importante è proprio riconoscere questi pensieri per quello che sono: interpretazioni, non verità assolute. Può iniziare a osservarli come se fossero parole che passano nella mente, senza prenderli per forza alla lettera. Ogni volta che sente di avere paura di uscire o immagina che le persone siano pronte a giudicarla o farle del male, provi a chiedersi: ho davvero prove oggettive di quello che penso? Quante volte è accaduto davvero ciò che temo? Queste domande la aiutano a mettere in discussione la convinzione che le cose andranno per forza male. Un altro passo importante è esporsi gradualmente alle situazioni che teme. Evitare di uscire del tutto aumenta la sensazione di pericolo, mentre riprendere contatto con la realtà, un piccolo passo alla volta, le permette di fare esperienza del fatto che non sempre accade ciò che teme. Potrebbe cominciare con uscite brevi, in luoghi o momenti in cui si sente più tranquilla, magari in compagnia di una persona di fiducia. Ogni esperienza positiva, anche piccola, è una prova che la sua mente può registrare per contrastare i pensieri di minaccia. Se sente che questi timori sono diventati troppo forti per affrontarli da sola, non esiti a farsi aiutare. Un percorso psicologico può darle strumenti pratici per imparare a gestire l’ansia, modificare i pensieri disfunzionali e sentirsi di nuovo padrona della propria libertà. Non c’è nulla di sbagliato o di debole in questo: anzi, è un segno di grande cura di sé. Non lasci che la paura decida per lei. Ha diritto di muoversi nel mondo senza sentirsi costantemente sotto attacco o giudicata. Con pazienza e qualche strategia concreta, può riprendere spazio e fiducia, passo dopo passo. Se vuole, sono qui per aiutarla a farlo. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente,
parlare di queste paure e provare a spiegare cosa significano per lei potrebbe essere utile per iniziare a circoscrivere la questione; spiegare ad un/a professionista cosa prova o quali sono i suoi pensieri in quelle circostanze potrebbe aiutarla, con il giusto tempo, a trovare una soluzione a questo modo di stare.
Un caro saluto

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